[Stml2] 15.05 - Quarantacinque ore
Coral Nimosit
coral.nimosit a gmail.com
Gio 6 Ott 2016 16:29:02 CEST
Eheheh, no problem. Chiediamolo a Federico che è il "padre" della
missione, onestamente anch'io non me lo ricordo......so troppi sti
cadetti....^_* Sacrifichiamone qualcuno!!! ^_^
Il 6 ottobre 2016 16:11, Ilenia De Battisti <fulmine791 a gmail.com> ha scritto:
> XD e se vi dico che avevo scritto tutto il brano al maschile e che
> all'ultimo mi è venuto il dubbio che fosse femmina e l'ho tutto corretto che
> mi dite? ahahahahah.. solo io sono in grado di fare ste cose
> Ad ogni modo non è un problema, posso riportarlo al maschile senza problemi!
>
> Il giorno 6 ottobre 2016 15:37, Coral Nimosit <coral.nimosit a gmail.com> ha
> scritto:
>>
>> Dovremo rinominarti Ilenia/Flash!! Brava Ilenia, grazie mille anche
>> per la rapidità, onestamente sono abbastanza impressionato ^_*. Devo
>> però dare ragione a Fede, Va'Lah dovrebbe essere masculo però ho pure
>> qualche dubbio per Rezaich che dovrebbe essere maschio pure quello.
>> Anche se non ne sono sicurissimo e dovrei controllare, anche perchè se
>> così non fosse nel mio brano l'ho dato per maschio ^__^, sbagliando
>> quindi. Comunque poca cosa.
>>
>> Il 6 ottobre 2016 15:31, Federtrek <federtrek a gmail.com> ha scritto:
>> > Evviva la rapidità!!!
>> > Gran bel pezzo!!! Bravissima!!!
>> > Unica particolare....Va'Lah sarebbe un maschietto....non riesco a
>> > recuperare
>> > le mail precedenti per controllare, potrei anche non averlo precisato.
>> > In
>> > ogni caso bel pezzo, mi sembra che i pg siano stati mossi benissimo.
>> >
>> >
>> > Federico
>> >
>> > Il giorno 06 ott 2016, alle ore 14:36, Ilenia De Battisti
>> > <fulmine791 a gmail.com> ha scritto:
>> >
>> > Salve a tutti ^_^
>> >
>> > Vi inoltro il mio brano sperando che possa piacervi.
>> >
>> >
>> > *****************************************
>> >
>> > Brano: 15-05
>> >
>> > Titolo: Quarantacinque ore
>> >
>> > Autore: Tenente Comandante Kuz (Ilenia)
>> >
>> > *****************************************
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Laboratorio di xeno-biologia
>> >
>> > DT 14/07/2395, ore 15:27 - D.S. 72533.27
>> >
>> >
>> > Lan percorse rapidamente i corridoi per raggiungere i laboratori e poter
>> > parlare per qualche attimo con Denay in tranquillità: non gli ci volle
>> > molto
>> > ad individuarla con lo sguardo e sorrise mentre la vedeva incantare con
>> > le
>> > sue spiegazioni il cadetto che gli stava di fronte.
>> >
>> >
>> > “Si potrebbe pensare che durante uno scontro navale solo la consolle
>> > tattica
>> > ed il timone abbiano un ruolo cruciale, ma non è così: durante uno
>> > scontro,
>> > tutte le informazioni.. anche quelle che ad un primo controllo
>> > potrebbero
>> > sembrare del tutto inutili, possono infine divenire fondamentali. Fin
>> > qui
>> > tutto chiaro?”
>> >
>> > “Limpido Comandante!” affermò Lan, battendo sul tempo il cadetto Lee
>> >
>> > Denay si voltò, sentendo la voce del collega e incrociò le braccia al
>> > petto
>> > “Aveva bisogno di qualcosa, tenente?”
>> >
>> > “In effetti si.. ho bisogno di parlarti, in privato..” Lan osservò il
>> > cadetto per svariati istanti “Sempre se possibile”
>> >
>> > Denay annuì per poi osservare il cadetto “Nell’analizzatore ho inserito
>> > un
>> > campione, non le dirò nulla a riguardo.. voglio vedere quante
>> > informazioni
>> > riuscirà a ricavarne. E ricordi, anche il minimo dettaglio può fare la
>> > differenza” non attese risposte e si diresse verso il proprio ufficio
>> > “Tornerò da lei fra pochi minuti, cadetto”
>> >
>> > Lan sorrise soddisfatto per poi dare una gioviale pacca sulla spalla del
>> > giovane “Buon lavoro cadetto!” quindi segui la collega tutto
>> > soddisfatto,
>> > accedendo con lei nel suo ufficio e raggiungendola alla scrivania
>> >
>> >
>> > Denay, dal canto suo sembrava un po’ impaziente di tornare in
>> > laboratorio
>> > “Lan, cosa ci fai qui? Abbiamo all’incirca due giorni per trasformare un
>> > gruppo di cadetti del tutto inesperti in un equipaggio in grado di non
>> > distruggere la nave sino al nostro ritorno”
>> >
>> > “Mi sembra di poter capire che l’idea del Comando non ti piaccia” Lan
>> > sorrise accomodandosi ed osservando la ragazza
>> >
>> > “No, ovviamente no! Non ci si improvvisa ufficiali superiori, non si può
>> > davvero pensare che un gruppetto di giovanotti, con una preparazione
>> > totalmente teorica, sia in grado di prendere il posto di ufficiali che
>> > lavorano da anni!” scosse il capo “Inoltre credo che il gruppo sia stato
>> > mal
>> > studiato”
>> >
>> > “In che senso mal studiato?” la incalzò Lan “Da quello che ho compreso
>> > sono
>> > i migliori nei loro campi, cosa si potrebbe chiedere di più?”
>> >
>> > “Appunto! Sono i migliori nei loro campi e ne sono pienamente
>> > consapevoli,
>> > ma gli manca qualcosa di cruciale.. la capacità di lavorare come un
>> > gruppo!
>> > Quando si sa di essere i migliori si fa presto a peccare di presunzione
>> > e
>> > ritenere che le proprie idee siano quelle corrette.. le sole corrette!
>> > Questo non permette quel pieno scambio di informazioni che caratterizza
>> > il
>> > lavoro su una nave stellare, e infine.. rappresenta il primo passo per
>> > un
>> > sicuro fallimento”
>> >
>> > Lan spalancò gli occhi constatando la risolutezza di Denay “Sembreresti
>> > parecchio sicura”
>> >
>> > “Sono uno scienziato, osservo la situazione e traggo le mie
>> > conclusioni.. se
>> > mi sbaglio, sarò felice di rivedere la mia posizione” Denay sospirò
>> > tornando
>> > a fissare Lan “Ma non credo che tu sia venuto qui per parlarmi delle
>> > interazioni fra i cadetti. Perché sei qui?”
>> >
>> > “Sono qui per il Comandante Romanov, cosa ne pensi di lui?”
>> >
>> > La domanda di Lan colse di sorpresa Denay, che per tutta risposta
>> > incrociò
>> > le braccia al petto “Mi spieghi perchè tutti all’improvviso sentite la
>> > necessità di sapere cosa io pensi di quell’uomo? Anche il Comandante
>> > Nimosit
>> > mi ha fatto una domanda simile” scosse il capo osservandolo “Francamente
>> > non
>> > saprei, non lo conosco abbastanza per affermare realmente qualcosa su di
>> > lui, ma da quello che ho compreso è un buon ufficiale.. potrebbe
>> > divenire un
>> > elemento prezioso per questo equipaggio”
>> >
>> > “Sarà, ma a me non convince affatto” proruppe Lan alzandosi
>> >
>> > Denay si scurì un po’ in volto, fissando con sguardo pensieroso il
>> > collega
>> > “Adesso sei tu a sembrare parecchio sicuro” inclinò il capo osservandolo
>> > “Non ne comprendo il motivo”
>> >
>> > Lan la osservò “Mettiamola così, io non mi fido a pieno di lui.. ci sono
>> > dei
>> > segreti, tiene nascosto qualcosa.. il consigliere sta indagando a modo
>> > suo e
>> > spero che scopra qualcosa il prima possibile, ma sino a che non si saprà
>> > nulla vorrei che stessi attenta”
>> >
>> > Denay sorrise divertita “Sta indagando? Bene.. vedrò di stare attenta,
>> > ed
>> > ora, se non ti spiace, vorrei tornare dal cadetto Lee.. vorrei avere
>> > ancora
>> > un laboratorio funzionante quando tutto sarà finito”
>> >
>> > Lan scoppiò a ridere per poi alzarsi “Si, ti lascio al tuo lavoro, a
>> > presto!” detto questo uscì dall’ufficio.
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Infermeria
>> >
>> > DT 14/07/2395, ore 17:56 - D.S. 72533.55
>> >
>> >
>> > Il parto si era concluso da pochi minuti e l’intera equipe stava ancora
>> > facendo i conti con tutta la tensione e la stanchezza accumulata in
>> > quelle
>> > ore di lavoro. La cadetta Va’Lah, seppure come ogni vulcaniano non
>> > dimostrasse apertamente le proprie emozioni, appariva soddisfatta
>> > dell’esperienza a cui aveva potuto partecipare: il dottor Di Maria aveva
>> > approfittato dell’occasione per poter studiare a pieno la giovane che
>> > gli
>> > era stata assegnata e rimase piacevolmente stupito nell'osservare le sue
>> > capacità.
>> >
>> >
>> > “Molto bene cadetta Va’Lah” il dottore salutò i colleghi mentre
>> > tornavano ai
>> > propri incarichi giornalieri prima di tornare sulla giovane vulcaniana
>> > “Spero che abbia gradito l’esperienza.. parti come questi sono
>> > senz’altro
>> > una rarità”
>> >
>> > “Si, dottore, ritengo di aver imparato molto oggi” rispose la giovne con
>> > tono atono ed inespressivo “Seppure il mio interesse non sia
>> > direttamente
>> > correlato all’ostetricia, ammetto che sia stata una piacevole sorpresa
>> > aver
>> > potuto assistere alla nascita di una vita”
>> >
>> > Di Maria annuì alle parole della giovane “Comprendo. Mi dica, che cosa
>> > l’ha
>> > spinta a scegliere la carriera medica?”
>> >
>> > La giovane rimase impassibile, rispondendo a tono “La consapevolezza di
>> > poter fare la differenza” portò le mani dietro la schiena, restando per
>> > qualche attimo in silenzio “Sono sempre stata portata per le materie
>> > scientifiche, sono certa di poter dare un ottimo contributo alla
>> > medicina
>> > con i miei studi e le mie capacità”
>> >
>> > Il dottor Di Maria osservò per svariati istanti il volto impassibile ed
>> > imperscrutabile che gli stava di fronte: era una giovane senz’altro
>> > molto
>> > sicura di sé, ma al medesimo tempo era decisamente ancora molto
>> > impreparata
>> > alla professione medica. Rifletté per un po’ prima di riprendere la
>> > parola,
>> > facendo un paio di passi verso la giovane.
>> >
>> >
>> > “Cadetta, qual’è lo scopo del lavoro di un medico?” il dottor Di Maria
>> > si
>> > fermò a pochi passi dalla giovane “Qual’è l'obiettivo che si prefigge
>> > ogni
>> > medico?”
>> >
>> > Va’Lah arcuò un sopracciglio, rispondendo con estrema fermezza “La cura
>> > del
>> > paziente. L'obiettivo di ogni medico è quello di impedire la morte del
>> > paziente”
>> >
>> > “Non sempre cadetta” rispose il dottore, incrociando le braccia al petto
>> > “Mi
>> > rendo conto che dopo gli studi che ha fatto si senta pronta a
>> > sconfiggere
>> > ogni malattia, a guarire tutti.. è uno dei problemi principali
>> > dell’Accademia, insegna molte cose ma non prepara mai nessuno all’evento
>> > morte” fece una pausa “Non voglio toglierle tutto il suo entusiasmo, del
>> > resto le servirà se vorrà proseguire in questa carriera, ma voglio che
>> > sia
>> > preparata a quella che è la realtà dei fatti: in ambito medico quello
>> > che ha
>> > appreso in Accademia è soltanto una piccola parte di ciò che si troverà
>> > ad
>> > affrontare”
>> >
>> > La giovane parve non capire e rimase in silenzio, mentre il dottore
>> > riprese
>> > “Se pensiamo al lavoro delle altre sezioni, come la diplomazia, si
>> > tratta di
>> > ruoli che possono condurre a una piena risoluzione come ad un magistrale
>> > fallimento: un diplomatico può riuscire a creare un trattato perfetto,
>> > estremamente favorevole alla Federazione, oppure fallire miseramente già
>> > nella fase delle trattative. Ma un medico?”
>> >
>> > La giovane si schiarì la voce per poi rispondere “Il medico ha la
>> > medesima
>> > possibilità di riuscire e fallire, potrebbe trovare una cura o meno. Non
>> > capisco a cosa alluda dottore”
>> >
>> > Il dottor Di Maria scosse il capo “Sto parlando del fatto che il medico
>> > si
>> > può trovare di fronte a situazioni in cui l’unica cosa che può fare è
>> > quella
>> > di alleviare le sofferenze del proprio paziente, e niente più. Questo è
>> > ciò
>> > che all’Accademia non viene particolarmente preso in considerazione, vi
>> > si
>> > insegna che il vostro compito è sempre e solo guarire.. ma la pratica
>> > costringe tutti noi ad accettare che la morte è parte integrante
>> > dell’esistenza. Non sempre potrà fare la differenza, a volte bisogna
>> > accettare con grande umiltà la sconfitta.. lo scopo del lavoro di un
>> > medico
>> > è quello di saper valutare le situazioni in cui si trova con obiettività
>> > e
>> > razionalità, mettendo da parte la propria emotività e ponendosi come
>> > obiettivo primario il benessere del paziente: e questo può tradursi nel
>> > trovare una cura o, nelle situazioni più negative, alleviargli i dolori,
>> > sempre nel pieno rispetto della dignità del paziente” prese un attimo
>> > fiato
>> > per poi osservare il volto di Va’Lah “Credo che per oggi possa andare,
>> > ma
>> > rifletta sulle mie parole. In libertà!”
>> >
>> > Va’Lah osservò per qualche altro attimo il medico, poi salutò e si
>> > diresse
>> > fuori dall’infermeria.
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Sala ologrammi 1
>> >
>> > DT 14/07/2395, ore 23:57 - D.S. 72534.24
>> >
>> >
>> > La sala ologrammi stava replicando una perfetta copia della plancia
>> > della
>> > USS Novalis, con il tenente Oxila seduto alla postazione di comando e il
>> > cadetto McInnis alla postazione del timone. La simulazione in corso era
>> > una
>> > classica battaglia navale, che vedeva la Novalis intenta a tener testa
>> > ad un
>> > paio di falchi da guerra romulani: a tutti gli effetti appariva uguale
>> > alle
>> > tante simulazioni eseguite in Accademia ma il tenente Lan l’aveva
>> > modificata
>> > inserendovi alcune manovre evasive di sua invenzione, piuttosto rapide
>> > ed in
>> > grado di prendere in controtempo il povero cadetto.
>> >
>> >
>> > “Attento cadetto, così la colpiranno sul fianco”
>> >
>> > “Cerco di compensare il movimento del falco signore, ma non è affatto
>> > semplice se vi sono due navi contro una!” rispose concitato il giovane
>> > cadetto che, per la tensione, aveva iniziato a sudare copiosamente
>> >
>> > “Non è di certo nostra facoltà scegliere il numero e la forza dei nostri
>> > nemici, cadetto. La vita ci pone davanti sfide, il nostro compito è
>> > cercare
>> > di farvi fronte e riportare a casa la pelle”
>> >
>> >
>> > La plancia fu scossa da un forte colpo mentre l’ufficiale tattico
>> > olografico
>> > esclamò con una certa concitazione “Stiamo per perdere gli scudi,
>> > l’integrità dello scafo sta scendendo ancora, non potremo reggere ancora
>> > per
>> > molto!”
>> >
>> >
>> > Le parole del tattico mandarono ancora più in agitazione McInnis che,
>> > nella
>> > disperata ricerca di fare un’ottima figura di fronte al tenente, iniziò
>> > a
>> > manovrare in maniera sin troppo aggressiva, finendo per lasciare fin
>> > troppo
>> > il ventre della nave scoperto. Nel mentre Lan osservava il cadetto con
>> > un
>> > leggero sorriso sul volto, ripensando a quando anche lui, giovane
>> > cadetto
>> > ancora inesperto, aveva fatto le medesime figure barbine.
>> >
>> >
>> > “Stia attento, così finisce per mettere più in difficoltà il nostro
>> > tattico
>> > rispetto a quello dei nostri nemici! Sono certo che sappia pilotare
>> > meglio
>> > di così!”
>> >
>> > “Ma il tattico dovrebbe adeguarsi alle mie manovre!” rispose con un tono
>> > un
>> > po’ infastidito il giovane
>> >
>> > “No, il tattico dovrebbe collaborare con lei, cosa assolutamente
>> > impossibile
>> > se non comunica cosa vuole fare e continua a cambiare rotta senza un
>> > senso
>> > apparente!” rispose con risolutezza il tenente
>> >
>> >
>> > La plancia fu scossa nuovamente talmente forte che per poco Lan non volò
>> > a
>> > terra, nel mentre l’ufficiale tattico olografico lanciò un urlo per il
>> > nervoso “Signore, gli scudi hanno ceduto, l’integrità dello scafo è
>> > pericolosamente basso! Non possiamo permetterci un’altra bordata!”
>> >
>> > Pochi istanti dopo un altro scossone vece vibrare l’intera plancia e la
>> > simulazione si fermò di colpo: tutti i personaggi olografici scomparvero
>> > assieme ai due falchi romulani, lasciando i due giovani immersi in un
>> > imbarazzante silenzio.
>> >
>> >
>> > “Cosa può dirmi ora, cadetto?”
>> >
>> > “Farò meglio la prossima volta signore, so che posso farcela”
>> >
>> > Lan si alzò scuotendo il capo “Lei forse non ha capito, ma nella
>> > realtà..
>> > quando siederà in una vera plancia, non ci sarà una prossima volta.
>> > Siete
>> > troppo abituati a poter sbagliare, analizzare gli errori e riprovare che
>> > non
>> > vi rendete conto che nella realtà certi lussi non ce li possiamo
>> > permettere”
>> > fece una pausa “Quali sono stati gli errori?”
>> >
>> > “Non saprei signore, forse mi sono lasciato un po’ prendere dalla
>> > tensione”
>> >
>> > “Si, la tensione le ha sicuramente giocato un brutto tiro in questo
>> > frangente, ma di certo non è stato l’unico errore. Lei tende a isolarsi
>> > un
>> > po’ troppo e a non collaborare a pieno con i suoi colleghi, quindi nel
>> > futuro si ricordi che durante uno scontro navale vi deve essere un
>> > ottima
>> > sincronia fra la consolle della tattica ed il timone. Inoltre, si
>> > ricordi
>> > che quando è a quel timone non deve dimostrare agli altri di essere il
>> > migliore, deve essere il migliore! Chi occupa la posizione del timone e,
>> > in
>> > futuro, la posizione del comando deve sempre tenere a mente che dalle
>> > proprie scelte dipende la vita di centinaia di persone, e non può
>> > permettersi il lusso di lasciarsi andare al nervosismo o alla smania di
>> > voler fare bella figura.. sono stato chiaro?”
>> >
>> > Il cadetto saltò in piedi annuendo “Certo tenente”
>> >
>> > “Bene, in libertà!” tuonò il tenente per poi osservare il cadetto che si
>> > dirigeva all’uscita, attese di essere da solo per poi sorridere “Si,
>> > diventerai un ottimo pilota un giorno” mormorò fra sé e sé per poi
>> > dirigersi
>> > all’uscita.
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Sala macchine
>> >
>> > DT 15/07/2395, ore 04:24 - D.S. 72534.75
>> >
>> >
>> > Evrellia e Rizaich si sentivano a dir poco esauste e faticavano sempre
>> > di
>> > più a trovare il modo di concentrarsi: erano passate parecchie ore dalla
>> > pausa per la cena e, seppure gli incarichi che venivano loro assegnati
>> > erano
>> > estremamente semplici, l’orario tardo rendeva sempre più complicato alle
>> > due
>> > giovani svolgere il proprio lavoro al meglio. Dal canto suo il Tenente
>> > Comandante Borodin sembrava essere sempre più impaziente, continuando a
>> > sbraitare a destra e a manca.
>> >
>> >
>> > “Allora, queste letture sul flusso del plasma! A cosa serve mettere
>> > qualcuno
>> > a fare un controllo se poi non parla!”
>> >
>> > Evrellia scattò quasi sul posto “Ehm.. normali! Le letture sono ancora
>> > normali, Comandante..”
>> >
>> > “Più veloce a dare le rilevazioni, non posso continuare a chiamarla!”
>> > tuonò
>> > Borodin osservando la giovane prima di tornare al proprio lavoro
>> >
>> > Rizaich prese la parola facendo un colpetto di tosse “Mi scusi
>> > Comandante è
>> > che… beh.. è tardi!” sbottò la giovane osservando il superiore “E’ notte
>> > fonda, non possiamo farlo domattina?”
>> >
>> >
>> > Per un attimo gli altri ingegneri si voltarono ad osservare la giovane
>> > con
>> > sguardo in parte incuriosito ed in parte divertito: il tenente
>> > Comandante
>> > Borodin abbandonò per un attimo il proprio lavoro e si portò di fronte
>> > alla
>> > ragazza ad osservarla serio “Prego?” si limitò a chiedere avvicinandosi
>> > un
>> > po’ alla coppia di cadetti.
>> >
>> > Rizaich osservò il superiore cercando di apparire perfettamente
>> > tranquilla
>> > “Ho detto che forse si potrebbe rimandare questo lavoro, a domattina”
>> >
>> > “Una nave stellare per lavorare in sicurezza deve poter contare sui
>> > propri
>> > sistemi secondari.. noi dobbiamo assicurare un’efficienza tale che, se
>> > sventuratamente il sistema primario dovesse collassare, sia sempre
>> > possibile
>> > bypassarlo ed attivare il secondario. Al momento può assicurare ciò?”
>> >
>> > “No signore” rispose stancamente la giovane “Non posso assicurarlo”
>> >
>> > “Allora no! Il nostro lavoro non è finito affatto!”
>> >
>> > “Ma si tratta di un sistema secondario, signore” riprese Evrellia,
>> > tentando
>> > di aiutare la collega ed osservando l’ingegnere capo in volto “E il
>> > sistema
>> > primario funziona perfettamente”
>> >
>> > “Questo è il lavoro di un ingegnere su di una nave stellare.. si lavora
>> > molte ore e si può anche fare una nottata in bianco! Qui tutti noi
>> > abbiamo a
>> > cuore la sopravvivenza nostra e dei nostri colleghi, e la assicuriamo
>> > mantenendo la nave in forma smagliante! Se non è siete disposte a farvi
>> > qualche nottata insonne per sistemare i problemi che si verificano,
>> > cambiate
>> > lavoro!” Borodin le osservò serio “Potete andare!”
>> >
>> > Entrambe le cadette si osservarono per un attimo, decisamente punte sul
>> > vivo
>> > “Ma.. veramente..”
>> >
>> > “Ho detto andate!” tuonò Borodin “In libertà!”
>> >
>> > Le due cadette si osservarono nuovamente in volto sospirando, poi
>> > salutarono
>> > il superiore e si diressero all’uscita.
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Laboratorio astrometrico
>> >
>> > DT 15/07/2395, ore 09:58 - D.S. 72535.38
>> >
>> >
>> > Denay portò il cadetto ad esplorare i vari laboratori per poi fermarsi
>> > in
>> > quello astrometrico: seppure non fosse il suo laboratorio preferito,
>> > aveva
>> > deciso di soffermarsi particolarmente in quel luogo per parlare con il
>> > cadetto. Dal canto suo, il giovane Anson si osservava attorno con la
>> > stessa
>> > espressione di un bimbo in un negozio di giocattoli.
>> >
>> >
>> > “Signore, perchè ha scelto di fermarsi proprio in questo laboratorio?”
>> > chiese con un certo stupore il giovane “Pensavo saremmo andati al
>> > laboratorio di xeno-biologia”
>> >
>> > “Magari più tardi cadetto” rispose rapidamente Denay portandosi ad una
>> > consolle per poi attivarla “Ora come ora mi preme di spiegarle meglio
>> > come
>> > operare ad una consolle”
>> >
>> > “Beh, Comandante, ho fatto parecchie simulazioni in accademia!” rispose
>> > spavaldo il giovane
>> >
>> > “Ne sono certa, ma i criteri erano diversi da quelli che le verranno
>> > richiesti su una nave” rispose Denay digitando alla consolle “Osservi
>> > questo
>> > sistema spaziale, quanti dati potrebbe estrapolarne?”
>> >
>> > “Beh, una marea signore!” rispose con grande convinzione
>> >
>> > “Esattamente, ma non sempre avere molte informazioni è un bene” fece una
>> > pausa osservando il giovane “Quando opererà in plancia dovrà ricordarsi
>> > che
>> > il tempismo è tutto: in effetti, la velocità e la capacità di comunicare
>> > solo le informazioni necessarie.. niente di più, niente di meno.. è la
>> > chiave del nostro lavoro”
>> >
>> > “E come faccio a sapere quali sono le informazioni realmente necessarie
>> > e
>> > quali invece no?”
>> >
>> > Denay alzò il capo dalla consolle ed osservò il giovane “Questo lo si
>> > apprende con il tempo e con la pazienza. Come le ho già detto, ogni
>> > dato,
>> > anche quello che appare più irrilevante, potrebbe in realtà nascondere
>> > una
>> > grande importanza, ma è necessario sapere quando comunicarlo”
>> >
>> > “Si, capisco che l’esperienza è fondamentale, ma per questa
>> > esercitazione,
>> > ha qualche consiglio?”
>> >
>> > Denay annuì nuovamente “Si ricordi ciò che ha imparato ed usi il suo
>> > istinto: non si lasci abbattere dalla sua inesperienza e sarà in grado
>> > di
>> > fare la sua parte in plancia”
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Plancia
>> >
>> > DT 15/07/2395, ore 14:49 - D.S. 72535.94
>> >
>> >
>> > La plancia era estremamente silenziosa a quell’ora, e forse fin troppo
>> > tranquilla per il Cadetto John Hugh: era impalato di fronte alla
>> > consolle
>> > sentendo su di sé il peso dello sguardo del Comandante Romanov, che
>> > attendeva a braccia conserte. Di tanto in tanto gli altri ufficiali si
>> > voltavano ad osservare i due, sorridendo al giovane, prima di tornare
>> > alla
>> > propria consolle.
>> >
>> >
>> > “Molto bene cadetto, credo che abbia studiato abbastanza la situazione
>> > che
>> > le ho profilato, non pensa?” intervenne Romanov osservando il giovane
>> >
>> > “Si, Comandante”
>> >
>> > “In questo caso, sa quale manovra sta per compiere il nostro avversario.
>> > Lei
>> > cosa farebbe?”
>> >
>> > Il giovane prese per un attimo fiato sforzandosi di ricordare le lezioni
>> > dell’accademia “In una situazione di questo tipo la soluzione corretta è
>> > una
>> > soltanto..”
>> >
>> > “Un momento cadetto” lo interruppe prontamente Romanov “Perchè ritiene
>> > che
>> > vi sia una sola soluzione?”
>> >
>> > “In accademia ci è stato insegnato che questa è una tecnica di attacco
>> > classica, come tale prevede una misura classica! Durante le lezioni
>> > abbiamo
>> > appreso perfettamente cosa fare in questi frangenti!”
>> >
>> > “E non le sorge il dubbio che con il tempo anche i nostri avversari
>> > abbiano
>> > appreso che, a una data manovra di attacco, noi rispondiamo con una
>> > determinata manovra difensiva?”
>> >
>> > Il volto del cadetto ebbe il suo primo attimo di sconforto, ma
>> > passeggero e
>> > ben presto riprese tutta la propria spavalderia “Signore, sta dicendo
>> > che le
>> > manovre insegnate in accademia sono inutili?”
>> >
>> > “Certamente no, cadetto” rispose con sicurezza Romanov “Ma come lei ha
>> > imparato che per ogni attacco è stata studiata una manovra diversiva
>> > adeguata, così possono averlo appreso i nostri eventuali nemici: la
>> > strategia è molto più che una lezione da apprendere a memoria, bisogna
>> > capire le reali intenzioni dell’avversario e prepararsi non solo a
>> > rispondere all’attacco ma anche alla contromossa successiva” Romanov
>> > fece
>> > una pausa “Ha pensato all’eventualità che il nostro avversario abbia
>> > agito
>> > allo scopo di spingerla ad optare per una data manovra? In questo caso
>> > la
>> > sua scelta avrebbe fatto finire la nave in trappola”
>> >
>> > “Ma è impossibile sapere con certezza quali siano le intenzioni del
>> > nemico,
>> > signore!”
>> >
>> > “Non solo si può, ma si deve!” rispose con prontezza Romanov “Se non si
>> > è in
>> > grado di analizzare la situazione e trovare la soluzione adatta al caso
>> > concreto, anche andando contro a quelle che sono considerate le manovre
>> > classiche, lo scontro non potrà mai essere vinto”
>> >
>> > Il giovane apparve decisamente perplesso “Ma signore, se non posso
>> > basarmi
>> > sulle mie conoscenze, su cosa dovrei basarmi?”
>> >
>> > “Sul suo istinto cadetto, e si tolga dalla testa che ad una manovra
>> > d’attacco vi sia soltanto una risposta possibile! Ogni mossa può
>> > nascondere
>> > delle variabili legate all’area dello scontro o alle caratteristiche
>> > della
>> > nave, starà a lei capirlo!”
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Ufficio Principale della Sicurezza
>> >
>> > DT 15/07/2395, ore 19:25 - D.S. 72536.46
>> >
>> >
>> > Sev ed il cadetto Bod erano ancora impegnati a spostare unità e campi di
>> > forza sulla medesima simulazione olografica del giorno prima, ma ora
>> > riproduceva la plancia della Novalis. Anche in questo caso si potevano
>> > osservare svariati puntini rossi che si riversavano da diverse fratture
>> > nello scafo ed il solito death counter lampeggiava vistosamente in una
>> > tonalità rosso scarlatto.
>> >
>> >
>> > Rarur prese la parola “Signore, se spostassimo questo campo di forza
>> > qui..”
>> >
>> > “Se arrivasse anche un solo siluro nel punto giusto ci troveremmo a
>> > nuotare
>> > nello spazio profondo, cadetto” rispose candidamente Sev “Lo scafo non
>> > reggerebbe”
>> >
>> > Il giovane osservò per un attimo Sev “Ma la nostra ipotesi di base era
>> > un
>> > abbordaggio in corso, signore, non uno scontro navale. Se attaccassero
>> > una
>> > nave così danneggiata potrebbero anche far morire i loro uomini!”
>> >
>> > “Si, ma non per tutte le specie è così importante tutelare la vita del
>> > proprio equipaggio, per alcuni potrebbe essere un sacrificio del tutto
>> > accettabile. Lei questo non può escluderlo.”
>> >
>> > “Ma non le sembra che sta ipotizzando degli avversari fin troppo
>> > perfetti?”
>> > rispose il cadetto osservando l’ufficiale “Hanno le tute ambientali ed
>> > armi
>> > incredibilmente potenti, e a ciò si aggiunge che la loro nave appoggio è
>> > del
>> > tutto disinteressata alla loro sopravvivenza, quindi faranno di tutto
>> > per
>> > riuscire a prendere la nave! Ma quante probabilità ci sono che si
>> > verifichi
>> > un simile scenario?”
>> >
>> > “E’ molto importante per lei il livello di probabilità?” chiese serafico
>> > Sev
>> >
>> > “Certamente, in accademia ci prepariamo a tutti gli scenari più
>> > probabili in
>> > modo da sapervi far fronte al meglio!”
>> >
>> > “E come vi preparate all’imprevedibile?”
>> >
>> > Rarur si bloccò osservando il superiore “Non ci si può preparare a ciò
>> > che
>> > non può essere previsto, signore!”
>> >
>> > Sev scosse il capo “Ci si prepara ipotizzando sempre lo scenario
>> > peggiore,
>> > cadetto. Su Sol III si dice, spera in bene ma preparati per il peggio!
>> > E’
>> > questo che stiamo facendo adesso” fece una piccola pausa “Cadetto, anche
>> > io
>> > mi rendo conto che con una nave come questa vi sono poche probabilità di
>> > un
>> > abbordaggio simile alla nostra simulazione, ma poche probabilità non
>> > significa nessuna”
>> >
>> > Il cadetto rimase per un po’ ad osservare Sev “Quindi per lei è
>> > necessario
>> > prendere in considerazione anche gli scenari più improbabili? Ma le
>> > variabili possono divenire infinite!”
>> >
>> > Sev annuì prontamente “In un certo senso è vero, ma più scenari si
>> > studiano
>> > e più aumenteranno le probabilità che, qualora qualcosa di imprevisto
>> > succeda, la nave sia preparata a farvi fronte” sorrise divertito per poi
>> > aggiungere “Con il tempo capirà, ora torniamo al nostro lavoro”
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Ufficio del Consigliere
>> >
>> > DT 16/07/2395, ore 08:37 - D.S. 72537.97
>> >
>> >
>> > Bryan iniziava decisamente a deprimersi accanto a Dwalla: nella sua vita
>> > era
>> > sempre riuscito ad affascinare tutti con la propria parlantina e quello
>> > sguardo da bel tenebroso, eppure tutti i suoi tentativi di adulazione si
>> > erano conclusi con dei magistrali buchi nell’acqua. Le aveva tentate
>> > sostanzialmente tutte ma nessun complimento era riuscito a fargli
>> > guadagnare
>> > punti agli occhi del consigliere e la cosa lo indispettiva. Dwalla,
>> > viceversa, trovava la situazione piuttosto divertente: continuava a
>> > pensare
>> > qualche possibile strategia per fare breccia nello scudo di Romanov, ma
>> > non
>> > poteva non trovare piuttosto divertente i tentativi che il giovane stava
>> > facendo per farle perdere la testa.
>> >
>> >
>> > “Qualcosa non va, cadetto?”
>> >
>> > “No Comandate, ammiravo solo la sua straordinaria bellezza” il giovane
>> > fece
>> > un sorriso smagliante “Non credo di aver mai visto una simile
>> > perfezione!”
>> >
>> > “Cadetto, non si è ancora stancato di cercare ad ogni modo di far uso
>> > delle
>> > lusinghe?”
>> >
>> > Bryan sospirò abbassando un po’ il capo “Si, Comandante, mi scusi”
>> >
>> > “Cadetto Morein, lei è una persona intelligente, e sono convinta che
>> > possa
>> > avere un futuro nella flotta, ma deve smetterla di contare solo sul
>> > fascino!”
>> >
>> > Il giovane parve essere preso per un attimo di sorpresa “Beh.. ma
>> > veramente..”
>> >
>> > “Non mi fraintenda, non metto in dubbio che sia un’ottima strategia
>> > quella
>> > di giocarsi tutte le proprie carte, e se si ha un certo fascino naturale
>> > è
>> > senz’altro una marcia in più.. ma non crederà veramente di potersela
>> > cavare
>> > in questo lavoro solo contando sul suo bel faccino, vero?”
>> >
>> > “Beh, è un ottimo modo per rompere il ghiaccio”
>> >
>> > “Non posso negarlo, cadetto, ma ci deve essere anche molto di più! Il
>> > nostro
>> > mestiere è molto più sottile, e lei fa bene a tentare di affascinare il
>> > proprio interlocutore, ma prima di ciò lei deve imparare a capire chi le
>> > sta
>> > davanti” Dwalla fece una pausa “Non a tutti piace essere adulato, c’è
>> > chi lo
>> > troverebbe a dir poco fastidioso e potrebbe arrivare perfino ad
>> > adirarlo, e
>> > mi creda.. una persona innervosita sarà ben poco accondiscendente verso
>> > le
>> > sue richieste”
>> >
>> > Il giovane rimase silenzioso ad osservare la donna
>> >
>> > “Ad esempio, lei sta cercando di affascinarmi, ma lei di me cosa ha
>> > compreso? Che tipo di persona sono?” lo osserva “Ha tentato di capire a
>> > pieno come è fatta la sua interlocutrice? Io direi di no. Lei potrebbe
>> > non
>> > essere il mio tipo, no?” sorrise un attimo osservandolo In quel caso il
>> > suo
>> > visino servirebbe a poco non crede?”
>> >
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > USS Novalis, Ufficio del Capitano
>> >
>> > DT 16/07/2395, ore 11:35 - D.S. 72538.31
>> >
>> >
>> > Il Capitano ed il primo ufficiale erano accanto ai finestroni,
>> > silenziosi e
>> > pensierosi, ad osservare le stelle: nessuno dei due emetteva un fiato,
>> > ma
>> > entrambi stavano pensando agli ordini ricevuti dal Comando. Dopo qualche
>> > minuto fu il capitano a rompere gli indugi.
>> >
>> >
>> > “Gli ufficiali si sono occupati dei cadetti?”
>> >
>> > “Si Capitano, come da ordini” rispose Nimosit portando la propria
>> > attenzione
>> > a Kuribayashi
>> >
>> > “Molto bene. Ritengono che i cadetti siano pronti ad assumere i loro
>> > ruoli?”
>> > chiese il capitano osservando in volto il primo ufficiale.
>> >
>> > Nimosit non parlò immediatamente, ma dal suo sguardo era abbastanza
>> > palese
>> > la sua perplessità riguardo tutta la faccenda “Mettiamola così, la
>> > teoria
>> > c’è.. ma la pratica è tutta da vedere”
>> >
>> > Kuribayashi sospirò “Lo immaginavo”
>> >
>> >
>> > Entrambi si osservarono in volto per qualche attimo, sino a che il
>> > comunicatore del capitano ruppe il silenzio che si era creato,
>> > riportandoli
>> > alla realtà.
>> >
>> >
>> > =^= Plancia a Capitano Kuribayashi: siamo giunti al punto di rendez vous
>> > =^=
>> >
>> >
>> > Kuribayashi sospirò osservando Nimosit “Bene, e che la farsa abbia
>> > inizio”
>> > quindi si diresse all’uscita dell’ufficio.
>> >
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