[Stml2] 15.05 - Quarantacinque ore
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Gio 6 Ott 2016 16:11:06 CEST
XD e se vi dico che avevo scritto tutto il brano al maschile e che
all'ultimo mi è venuto il dubbio che fosse femmina e l'ho tutto corretto
che mi dite? ahahahahah.. solo io sono in grado di fare ste cose
Ad ogni modo non è un problema, posso riportarlo al maschile senza
problemi!
Il giorno 6 ottobre 2016 15:37, Coral Nimosit <coral.nimosit a gmail.com> ha
scritto:
> Dovremo rinominarti Ilenia/Flash!! Brava Ilenia, grazie mille anche
> per la rapidità, onestamente sono abbastanza impressionato ^_*. Devo
> però dare ragione a Fede, Va'Lah dovrebbe essere masculo però ho pure
> qualche dubbio per Rezaich che dovrebbe essere maschio pure quello.
> Anche se non ne sono sicurissimo e dovrei controllare, anche perchè se
> così non fosse nel mio brano l'ho dato per maschio ^__^, sbagliando
> quindi. Comunque poca cosa.
>
> Il 6 ottobre 2016 15:31, Federtrek <federtrek a gmail.com> ha scritto:
> > Evviva la rapidità!!!
> > Gran bel pezzo!!! Bravissima!!!
> > Unica particolare....Va'Lah sarebbe un maschietto....non riesco a
> recuperare
> > le mail precedenti per controllare, potrei anche non averlo precisato. In
> > ogni caso bel pezzo, mi sembra che i pg siano stati mossi benissimo.
> >
> >
> > Federico
> >
> > Il giorno 06 ott 2016, alle ore 14:36, Ilenia De Battisti
> > <fulmine791 a gmail.com> ha scritto:
> >
> > Salve a tutti ^_^
> >
> > Vi inoltro il mio brano sperando che possa piacervi.
> >
> >
> > *****************************************
> >
> > Brano: 15-05
> >
> > Titolo: Quarantacinque ore
> >
> > Autore: Tenente Comandante Kuz (Ilenia)
> >
> > *****************************************
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Laboratorio di xeno-biologia
> >
> > DT 14/07/2395, ore 15:27 - D.S. 72533.27
> >
> >
> > Lan percorse rapidamente i corridoi per raggiungere i laboratori e poter
> > parlare per qualche attimo con Denay in tranquillità: non gli ci volle
> molto
> > ad individuarla con lo sguardo e sorrise mentre la vedeva incantare con
> le
> > sue spiegazioni il cadetto che gli stava di fronte.
> >
> >
> > “Si potrebbe pensare che durante uno scontro navale solo la consolle
> tattica
> > ed il timone abbiano un ruolo cruciale, ma non è così: durante uno
> scontro,
> > tutte le informazioni.. anche quelle che ad un primo controllo potrebbero
> > sembrare del tutto inutili, possono infine divenire fondamentali. Fin qui
> > tutto chiaro?”
> >
> > “Limpido Comandante!” affermò Lan, battendo sul tempo il cadetto Lee
> >
> > Denay si voltò, sentendo la voce del collega e incrociò le braccia al
> petto
> > “Aveva bisogno di qualcosa, tenente?”
> >
> > “In effetti si.. ho bisogno di parlarti, in privato..” Lan osservò il
> > cadetto per svariati istanti “Sempre se possibile”
> >
> > Denay annuì per poi osservare il cadetto “Nell’analizzatore ho inserito
> un
> > campione, non le dirò nulla a riguardo.. voglio vedere quante
> informazioni
> > riuscirà a ricavarne. E ricordi, anche il minimo dettaglio può fare la
> > differenza” non attese risposte e si diresse verso il proprio ufficio
> > “Tornerò da lei fra pochi minuti, cadetto”
> >
> > Lan sorrise soddisfatto per poi dare una gioviale pacca sulla spalla del
> > giovane “Buon lavoro cadetto!” quindi segui la collega tutto soddisfatto,
> > accedendo con lei nel suo ufficio e raggiungendola alla scrivania
> >
> >
> > Denay, dal canto suo sembrava un po’ impaziente di tornare in laboratorio
> > “Lan, cosa ci fai qui? Abbiamo all’incirca due giorni per trasformare un
> > gruppo di cadetti del tutto inesperti in un equipaggio in grado di non
> > distruggere la nave sino al nostro ritorno”
> >
> > “Mi sembra di poter capire che l’idea del Comando non ti piaccia” Lan
> > sorrise accomodandosi ed osservando la ragazza
> >
> > “No, ovviamente no! Non ci si improvvisa ufficiali superiori, non si può
> > davvero pensare che un gruppetto di giovanotti, con una preparazione
> > totalmente teorica, sia in grado di prendere il posto di ufficiali che
> > lavorano da anni!” scosse il capo “Inoltre credo che il gruppo sia stato
> mal
> > studiato”
> >
> > “In che senso mal studiato?” la incalzò Lan “Da quello che ho compreso
> sono
> > i migliori nei loro campi, cosa si potrebbe chiedere di più?”
> >
> > “Appunto! Sono i migliori nei loro campi e ne sono pienamente
> consapevoli,
> > ma gli manca qualcosa di cruciale.. la capacità di lavorare come un
> gruppo!
> > Quando si sa di essere i migliori si fa presto a peccare di presunzione e
> > ritenere che le proprie idee siano quelle corrette.. le sole corrette!
> > Questo non permette quel pieno scambio di informazioni che caratterizza
> il
> > lavoro su una nave stellare, e infine.. rappresenta il primo passo per un
> > sicuro fallimento”
> >
> > Lan spalancò gli occhi constatando la risolutezza di Denay “Sembreresti
> > parecchio sicura”
> >
> > “Sono uno scienziato, osservo la situazione e traggo le mie
> conclusioni.. se
> > mi sbaglio, sarò felice di rivedere la mia posizione” Denay sospirò
> tornando
> > a fissare Lan “Ma non credo che tu sia venuto qui per parlarmi delle
> > interazioni fra i cadetti. Perché sei qui?”
> >
> > “Sono qui per il Comandante Romanov, cosa ne pensi di lui?”
> >
> > La domanda di Lan colse di sorpresa Denay, che per tutta risposta
> incrociò
> > le braccia al petto “Mi spieghi perchè tutti all’improvviso sentite la
> > necessità di sapere cosa io pensi di quell’uomo? Anche il Comandante
> Nimosit
> > mi ha fatto una domanda simile” scosse il capo osservandolo “Francamente
> non
> > saprei, non lo conosco abbastanza per affermare realmente qualcosa su di
> > lui, ma da quello che ho compreso è un buon ufficiale.. potrebbe
> divenire un
> > elemento prezioso per questo equipaggio”
> >
> > “Sarà, ma a me non convince affatto” proruppe Lan alzandosi
> >
> > Denay si scurì un po’ in volto, fissando con sguardo pensieroso il
> collega
> > “Adesso sei tu a sembrare parecchio sicuro” inclinò il capo osservandolo
> > “Non ne comprendo il motivo”
> >
> > Lan la osservò “Mettiamola così, io non mi fido a pieno di lui.. ci sono
> dei
> > segreti, tiene nascosto qualcosa.. il consigliere sta indagando a modo
> suo e
> > spero che scopra qualcosa il prima possibile, ma sino a che non si saprà
> > nulla vorrei che stessi attenta”
> >
> > Denay sorrise divertita “Sta indagando? Bene.. vedrò di stare attenta, ed
> > ora, se non ti spiace, vorrei tornare dal cadetto Lee.. vorrei avere
> ancora
> > un laboratorio funzionante quando tutto sarà finito”
> >
> > Lan scoppiò a ridere per poi alzarsi “Si, ti lascio al tuo lavoro, a
> > presto!” detto questo uscì dall’ufficio.
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Infermeria
> >
> > DT 14/07/2395, ore 17:56 - D.S. 72533.55
> >
> >
> > Il parto si era concluso da pochi minuti e l’intera equipe stava ancora
> > facendo i conti con tutta la tensione e la stanchezza accumulata in
> quelle
> > ore di lavoro. La cadetta Va’Lah, seppure come ogni vulcaniano non
> > dimostrasse apertamente le proprie emozioni, appariva soddisfatta
> > dell’esperienza a cui aveva potuto partecipare: il dottor Di Maria aveva
> > approfittato dell’occasione per poter studiare a pieno la giovane che gli
> > era stata assegnata e rimase piacevolmente stupito nell'osservare le sue
> > capacità.
> >
> >
> > “Molto bene cadetta Va’Lah” il dottore salutò i colleghi mentre
> tornavano ai
> > propri incarichi giornalieri prima di tornare sulla giovane vulcaniana
> > “Spero che abbia gradito l’esperienza.. parti come questi sono senz’altro
> > una rarità”
> >
> > “Si, dottore, ritengo di aver imparato molto oggi” rispose la giovne con
> > tono atono ed inespressivo “Seppure il mio interesse non sia direttamente
> > correlato all’ostetricia, ammetto che sia stata una piacevole sorpresa
> aver
> > potuto assistere alla nascita di una vita”
> >
> > Di Maria annuì alle parole della giovane “Comprendo. Mi dica, che cosa
> l’ha
> > spinta a scegliere la carriera medica?”
> >
> > La giovane rimase impassibile, rispondendo a tono “La consapevolezza di
> > poter fare la differenza” portò le mani dietro la schiena, restando per
> > qualche attimo in silenzio “Sono sempre stata portata per le materie
> > scientifiche, sono certa di poter dare un ottimo contributo alla medicina
> > con i miei studi e le mie capacità”
> >
> > Il dottor Di Maria osservò per svariati istanti il volto impassibile ed
> > imperscrutabile che gli stava di fronte: era una giovane senz’altro molto
> > sicura di sé, ma al medesimo tempo era decisamente ancora molto
> impreparata
> > alla professione medica. Rifletté per un po’ prima di riprendere la
> parola,
> > facendo un paio di passi verso la giovane.
> >
> >
> > “Cadetta, qual’è lo scopo del lavoro di un medico?” il dottor Di Maria si
> > fermò a pochi passi dalla giovane “Qual’è l'obiettivo che si prefigge
> ogni
> > medico?”
> >
> > Va’Lah arcuò un sopracciglio, rispondendo con estrema fermezza “La cura
> del
> > paziente. L'obiettivo di ogni medico è quello di impedire la morte del
> > paziente”
> >
> > “Non sempre cadetta” rispose il dottore, incrociando le braccia al petto
> “Mi
> > rendo conto che dopo gli studi che ha fatto si senta pronta a sconfiggere
> > ogni malattia, a guarire tutti.. è uno dei problemi principali
> > dell’Accademia, insegna molte cose ma non prepara mai nessuno all’evento
> > morte” fece una pausa “Non voglio toglierle tutto il suo entusiasmo, del
> > resto le servirà se vorrà proseguire in questa carriera, ma voglio che
> sia
> > preparata a quella che è la realtà dei fatti: in ambito medico quello
> che ha
> > appreso in Accademia è soltanto una piccola parte di ciò che si troverà
> ad
> > affrontare”
> >
> > La giovane parve non capire e rimase in silenzio, mentre il dottore
> riprese
> > “Se pensiamo al lavoro delle altre sezioni, come la diplomazia, si
> tratta di
> > ruoli che possono condurre a una piena risoluzione come ad un magistrale
> > fallimento: un diplomatico può riuscire a creare un trattato perfetto,
> > estremamente favorevole alla Federazione, oppure fallire miseramente già
> > nella fase delle trattative. Ma un medico?”
> >
> > La giovane si schiarì la voce per poi rispondere “Il medico ha la
> medesima
> > possibilità di riuscire e fallire, potrebbe trovare una cura o meno. Non
> > capisco a cosa alluda dottore”
> >
> > Il dottor Di Maria scosse il capo “Sto parlando del fatto che il medico
> si
> > può trovare di fronte a situazioni in cui l’unica cosa che può fare è
> quella
> > di alleviare le sofferenze del proprio paziente, e niente più. Questo è
> ciò
> > che all’Accademia non viene particolarmente preso in considerazione, vi
> si
> > insegna che il vostro compito è sempre e solo guarire.. ma la pratica
> > costringe tutti noi ad accettare che la morte è parte integrante
> > dell’esistenza. Non sempre potrà fare la differenza, a volte bisogna
> > accettare con grande umiltà la sconfitta.. lo scopo del lavoro di un
> medico
> > è quello di saper valutare le situazioni in cui si trova con obiettività
> e
> > razionalità, mettendo da parte la propria emotività e ponendosi come
> > obiettivo primario il benessere del paziente: e questo può tradursi nel
> > trovare una cura o, nelle situazioni più negative, alleviargli i dolori,
> > sempre nel pieno rispetto della dignità del paziente” prese un attimo
> fiato
> > per poi osservare il volto di Va’Lah “Credo che per oggi possa andare, ma
> > rifletta sulle mie parole. In libertà!”
> >
> > Va’Lah osservò per qualche altro attimo il medico, poi salutò e si
> diresse
> > fuori dall’infermeria.
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Sala ologrammi 1
> >
> > DT 14/07/2395, ore 23:57 - D.S. 72534.24
> >
> >
> > La sala ologrammi stava replicando una perfetta copia della plancia della
> > USS Novalis, con il tenente Oxila seduto alla postazione di comando e il
> > cadetto McInnis alla postazione del timone. La simulazione in corso era
> una
> > classica battaglia navale, che vedeva la Novalis intenta a tener testa
> ad un
> > paio di falchi da guerra romulani: a tutti gli effetti appariva uguale
> alle
> > tante simulazioni eseguite in Accademia ma il tenente Lan l’aveva
> modificata
> > inserendovi alcune manovre evasive di sua invenzione, piuttosto rapide
> ed in
> > grado di prendere in controtempo il povero cadetto.
> >
> >
> > “Attento cadetto, così la colpiranno sul fianco”
> >
> > “Cerco di compensare il movimento del falco signore, ma non è affatto
> > semplice se vi sono due navi contro una!” rispose concitato il giovane
> > cadetto che, per la tensione, aveva iniziato a sudare copiosamente
> >
> > “Non è di certo nostra facoltà scegliere il numero e la forza dei nostri
> > nemici, cadetto. La vita ci pone davanti sfide, il nostro compito è
> cercare
> > di farvi fronte e riportare a casa la pelle”
> >
> >
> > La plancia fu scossa da un forte colpo mentre l’ufficiale tattico
> olografico
> > esclamò con una certa concitazione “Stiamo per perdere gli scudi,
> > l’integrità dello scafo sta scendendo ancora, non potremo reggere ancora
> per
> > molto!”
> >
> >
> > Le parole del tattico mandarono ancora più in agitazione McInnis che,
> nella
> > disperata ricerca di fare un’ottima figura di fronte al tenente, iniziò a
> > manovrare in maniera sin troppo aggressiva, finendo per lasciare fin
> troppo
> > il ventre della nave scoperto. Nel mentre Lan osservava il cadetto con un
> > leggero sorriso sul volto, ripensando a quando anche lui, giovane cadetto
> > ancora inesperto, aveva fatto le medesime figure barbine.
> >
> >
> > “Stia attento, così finisce per mettere più in difficoltà il nostro
> tattico
> > rispetto a quello dei nostri nemici! Sono certo che sappia pilotare
> meglio
> > di così!”
> >
> > “Ma il tattico dovrebbe adeguarsi alle mie manovre!” rispose con un tono
> un
> > po’ infastidito il giovane
> >
> > “No, il tattico dovrebbe collaborare con lei, cosa assolutamente
> impossibile
> > se non comunica cosa vuole fare e continua a cambiare rotta senza un
> senso
> > apparente!” rispose con risolutezza il tenente
> >
> >
> > La plancia fu scossa nuovamente talmente forte che per poco Lan non volò
> a
> > terra, nel mentre l’ufficiale tattico olografico lanciò un urlo per il
> > nervoso “Signore, gli scudi hanno ceduto, l’integrità dello scafo è
> > pericolosamente basso! Non possiamo permetterci un’altra bordata!”
> >
> > Pochi istanti dopo un altro scossone vece vibrare l’intera plancia e la
> > simulazione si fermò di colpo: tutti i personaggi olografici scomparvero
> > assieme ai due falchi romulani, lasciando i due giovani immersi in un
> > imbarazzante silenzio.
> >
> >
> > “Cosa può dirmi ora, cadetto?”
> >
> > “Farò meglio la prossima volta signore, so che posso farcela”
> >
> > Lan si alzò scuotendo il capo “Lei forse non ha capito, ma nella realtà..
> > quando siederà in una vera plancia, non ci sarà una prossima volta. Siete
> > troppo abituati a poter sbagliare, analizzare gli errori e riprovare che
> non
> > vi rendete conto che nella realtà certi lussi non ce li possiamo
> permettere”
> > fece una pausa “Quali sono stati gli errori?”
> >
> > “Non saprei signore, forse mi sono lasciato un po’ prendere dalla
> tensione”
> >
> > “Si, la tensione le ha sicuramente giocato un brutto tiro in questo
> > frangente, ma di certo non è stato l’unico errore. Lei tende a isolarsi
> un
> > po’ troppo e a non collaborare a pieno con i suoi colleghi, quindi nel
> > futuro si ricordi che durante uno scontro navale vi deve essere un ottima
> > sincronia fra la consolle della tattica ed il timone. Inoltre, si ricordi
> > che quando è a quel timone non deve dimostrare agli altri di essere il
> > migliore, deve essere il migliore! Chi occupa la posizione del timone e,
> in
> > futuro, la posizione del comando deve sempre tenere a mente che dalle
> > proprie scelte dipende la vita di centinaia di persone, e non può
> > permettersi il lusso di lasciarsi andare al nervosismo o alla smania di
> > voler fare bella figura.. sono stato chiaro?”
> >
> > Il cadetto saltò in piedi annuendo “Certo tenente”
> >
> > “Bene, in libertà!” tuonò il tenente per poi osservare il cadetto che si
> > dirigeva all’uscita, attese di essere da solo per poi sorridere “Si,
> > diventerai un ottimo pilota un giorno” mormorò fra sé e sé per poi
> dirigersi
> > all’uscita.
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Sala macchine
> >
> > DT 15/07/2395, ore 04:24 - D.S. 72534.75
> >
> >
> > Evrellia e Rizaich si sentivano a dir poco esauste e faticavano sempre di
> > più a trovare il modo di concentrarsi: erano passate parecchie ore dalla
> > pausa per la cena e, seppure gli incarichi che venivano loro assegnati
> erano
> > estremamente semplici, l’orario tardo rendeva sempre più complicato alle
> due
> > giovani svolgere il proprio lavoro al meglio. Dal canto suo il Tenente
> > Comandante Borodin sembrava essere sempre più impaziente, continuando a
> > sbraitare a destra e a manca.
> >
> >
> > “Allora, queste letture sul flusso del plasma! A cosa serve mettere
> qualcuno
> > a fare un controllo se poi non parla!”
> >
> > Evrellia scattò quasi sul posto “Ehm.. normali! Le letture sono ancora
> > normali, Comandante..”
> >
> > “Più veloce a dare le rilevazioni, non posso continuare a chiamarla!”
> tuonò
> > Borodin osservando la giovane prima di tornare al proprio lavoro
> >
> > Rizaich prese la parola facendo un colpetto di tosse “Mi scusi
> Comandante è
> > che… beh.. è tardi!” sbottò la giovane osservando il superiore “E’ notte
> > fonda, non possiamo farlo domattina?”
> >
> >
> > Per un attimo gli altri ingegneri si voltarono ad osservare la giovane
> con
> > sguardo in parte incuriosito ed in parte divertito: il tenente Comandante
> > Borodin abbandonò per un attimo il proprio lavoro e si portò di fronte
> alla
> > ragazza ad osservarla serio “Prego?” si limitò a chiedere avvicinandosi
> un
> > po’ alla coppia di cadetti.
> >
> > Rizaich osservò il superiore cercando di apparire perfettamente
> tranquilla
> > “Ho detto che forse si potrebbe rimandare questo lavoro, a domattina”
> >
> > “Una nave stellare per lavorare in sicurezza deve poter contare sui
> propri
> > sistemi secondari.. noi dobbiamo assicurare un’efficienza tale che, se
> > sventuratamente il sistema primario dovesse collassare, sia sempre
> possibile
> > bypassarlo ed attivare il secondario. Al momento può assicurare ciò?”
> >
> > “No signore” rispose stancamente la giovane “Non posso assicurarlo”
> >
> > “Allora no! Il nostro lavoro non è finito affatto!”
> >
> > “Ma si tratta di un sistema secondario, signore” riprese Evrellia,
> tentando
> > di aiutare la collega ed osservando l’ingegnere capo in volto “E il
> sistema
> > primario funziona perfettamente”
> >
> > “Questo è il lavoro di un ingegnere su di una nave stellare.. si lavora
> > molte ore e si può anche fare una nottata in bianco! Qui tutti noi
> abbiamo a
> > cuore la sopravvivenza nostra e dei nostri colleghi, e la assicuriamo
> > mantenendo la nave in forma smagliante! Se non è siete disposte a farvi
> > qualche nottata insonne per sistemare i problemi che si verificano,
> cambiate
> > lavoro!” Borodin le osservò serio “Potete andare!”
> >
> > Entrambe le cadette si osservarono per un attimo, decisamente punte sul
> vivo
> > “Ma.. veramente..”
> >
> > “Ho detto andate!” tuonò Borodin “In libertà!”
> >
> > Le due cadette si osservarono nuovamente in volto sospirando, poi
> salutarono
> > il superiore e si diressero all’uscita.
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Laboratorio astrometrico
> >
> > DT 15/07/2395, ore 09:58 - D.S. 72535.38
> >
> >
> > Denay portò il cadetto ad esplorare i vari laboratori per poi fermarsi in
> > quello astrometrico: seppure non fosse il suo laboratorio preferito,
> aveva
> > deciso di soffermarsi particolarmente in quel luogo per parlare con il
> > cadetto. Dal canto suo, il giovane Anson si osservava attorno con la
> stessa
> > espressione di un bimbo in un negozio di giocattoli.
> >
> >
> > “Signore, perchè ha scelto di fermarsi proprio in questo laboratorio?”
> > chiese con un certo stupore il giovane “Pensavo saremmo andati al
> > laboratorio di xeno-biologia”
> >
> > “Magari più tardi cadetto” rispose rapidamente Denay portandosi ad una
> > consolle per poi attivarla “Ora come ora mi preme di spiegarle meglio
> come
> > operare ad una consolle”
> >
> > “Beh, Comandante, ho fatto parecchie simulazioni in accademia!” rispose
> > spavaldo il giovane
> >
> > “Ne sono certa, ma i criteri erano diversi da quelli che le verranno
> > richiesti su una nave” rispose Denay digitando alla consolle “Osservi
> questo
> > sistema spaziale, quanti dati potrebbe estrapolarne?”
> >
> > “Beh, una marea signore!” rispose con grande convinzione
> >
> > “Esattamente, ma non sempre avere molte informazioni è un bene” fece una
> > pausa osservando il giovane “Quando opererà in plancia dovrà ricordarsi
> che
> > il tempismo è tutto: in effetti, la velocità e la capacità di comunicare
> > solo le informazioni necessarie.. niente di più, niente di meno.. è la
> > chiave del nostro lavoro”
> >
> > “E come faccio a sapere quali sono le informazioni realmente necessarie e
> > quali invece no?”
> >
> > Denay alzò il capo dalla consolle ed osservò il giovane “Questo lo si
> > apprende con il tempo e con la pazienza. Come le ho già detto, ogni dato,
> > anche quello che appare più irrilevante, potrebbe in realtà nascondere
> una
> > grande importanza, ma è necessario sapere quando comunicarlo”
> >
> > “Si, capisco che l’esperienza è fondamentale, ma per questa
> esercitazione,
> > ha qualche consiglio?”
> >
> > Denay annuì nuovamente “Si ricordi ciò che ha imparato ed usi il suo
> > istinto: non si lasci abbattere dalla sua inesperienza e sarà in grado di
> > fare la sua parte in plancia”
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Plancia
> >
> > DT 15/07/2395, ore 14:49 - D.S. 72535.94
> >
> >
> > La plancia era estremamente silenziosa a quell’ora, e forse fin troppo
> > tranquilla per il Cadetto John Hugh: era impalato di fronte alla consolle
> > sentendo su di sé il peso dello sguardo del Comandante Romanov, che
> > attendeva a braccia conserte. Di tanto in tanto gli altri ufficiali si
> > voltavano ad osservare i due, sorridendo al giovane, prima di tornare
> alla
> > propria consolle.
> >
> >
> > “Molto bene cadetto, credo che abbia studiato abbastanza la situazione
> che
> > le ho profilato, non pensa?” intervenne Romanov osservando il giovane
> >
> > “Si, Comandante”
> >
> > “In questo caso, sa quale manovra sta per compiere il nostro avversario.
> Lei
> > cosa farebbe?”
> >
> > Il giovane prese per un attimo fiato sforzandosi di ricordare le lezioni
> > dell’accademia “In una situazione di questo tipo la soluzione corretta è
> una
> > soltanto..”
> >
> > “Un momento cadetto” lo interruppe prontamente Romanov “Perchè ritiene
> che
> > vi sia una sola soluzione?”
> >
> > “In accademia ci è stato insegnato che questa è una tecnica di attacco
> > classica, come tale prevede una misura classica! Durante le lezioni
> abbiamo
> > appreso perfettamente cosa fare in questi frangenti!”
> >
> > “E non le sorge il dubbio che con il tempo anche i nostri avversari
> abbiano
> > appreso che, a una data manovra di attacco, noi rispondiamo con una
> > determinata manovra difensiva?”
> >
> > Il volto del cadetto ebbe il suo primo attimo di sconforto, ma
> passeggero e
> > ben presto riprese tutta la propria spavalderia “Signore, sta dicendo
> che le
> > manovre insegnate in accademia sono inutili?”
> >
> > “Certamente no, cadetto” rispose con sicurezza Romanov “Ma come lei ha
> > imparato che per ogni attacco è stata studiata una manovra diversiva
> > adeguata, così possono averlo appreso i nostri eventuali nemici: la
> > strategia è molto più che una lezione da apprendere a memoria, bisogna
> > capire le reali intenzioni dell’avversario e prepararsi non solo a
> > rispondere all’attacco ma anche alla contromossa successiva” Romanov fece
> > una pausa “Ha pensato all’eventualità che il nostro avversario abbia
> agito
> > allo scopo di spingerla ad optare per una data manovra? In questo caso la
> > sua scelta avrebbe fatto finire la nave in trappola”
> >
> > “Ma è impossibile sapere con certezza quali siano le intenzioni del
> nemico,
> > signore!”
> >
> > “Non solo si può, ma si deve!” rispose con prontezza Romanov “Se non si
> è in
> > grado di analizzare la situazione e trovare la soluzione adatta al caso
> > concreto, anche andando contro a quelle che sono considerate le manovre
> > classiche, lo scontro non potrà mai essere vinto”
> >
> > Il giovane apparve decisamente perplesso “Ma signore, se non posso
> basarmi
> > sulle mie conoscenze, su cosa dovrei basarmi?”
> >
> > “Sul suo istinto cadetto, e si tolga dalla testa che ad una manovra
> > d’attacco vi sia soltanto una risposta possibile! Ogni mossa può
> nascondere
> > delle variabili legate all’area dello scontro o alle caratteristiche
> della
> > nave, starà a lei capirlo!”
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Ufficio Principale della Sicurezza
> >
> > DT 15/07/2395, ore 19:25 - D.S. 72536.46
> >
> >
> > Sev ed il cadetto Bod erano ancora impegnati a spostare unità e campi di
> > forza sulla medesima simulazione olografica del giorno prima, ma ora
> > riproduceva la plancia della Novalis. Anche in questo caso si potevano
> > osservare svariati puntini rossi che si riversavano da diverse fratture
> > nello scafo ed il solito death counter lampeggiava vistosamente in una
> > tonalità rosso scarlatto.
> >
> >
> > Rarur prese la parola “Signore, se spostassimo questo campo di forza
> qui..”
> >
> > “Se arrivasse anche un solo siluro nel punto giusto ci troveremmo a
> nuotare
> > nello spazio profondo, cadetto” rispose candidamente Sev “Lo scafo non
> > reggerebbe”
> >
> > Il giovane osservò per un attimo Sev “Ma la nostra ipotesi di base era un
> > abbordaggio in corso, signore, non uno scontro navale. Se attaccassero
> una
> > nave così danneggiata potrebbero anche far morire i loro uomini!”
> >
> > “Si, ma non per tutte le specie è così importante tutelare la vita del
> > proprio equipaggio, per alcuni potrebbe essere un sacrificio del tutto
> > accettabile. Lei questo non può escluderlo.”
> >
> > “Ma non le sembra che sta ipotizzando degli avversari fin troppo
> perfetti?”
> > rispose il cadetto osservando l’ufficiale “Hanno le tute ambientali ed
> armi
> > incredibilmente potenti, e a ciò si aggiunge che la loro nave appoggio è
> del
> > tutto disinteressata alla loro sopravvivenza, quindi faranno di tutto per
> > riuscire a prendere la nave! Ma quante probabilità ci sono che si
> verifichi
> > un simile scenario?”
> >
> > “E’ molto importante per lei il livello di probabilità?” chiese serafico
> Sev
> >
> > “Certamente, in accademia ci prepariamo a tutti gli scenari più
> probabili in
> > modo da sapervi far fronte al meglio!”
> >
> > “E come vi preparate all’imprevedibile?”
> >
> > Rarur si bloccò osservando il superiore “Non ci si può preparare a ciò
> che
> > non può essere previsto, signore!”
> >
> > Sev scosse il capo “Ci si prepara ipotizzando sempre lo scenario
> peggiore,
> > cadetto. Su Sol III si dice, spera in bene ma preparati per il peggio! E’
> > questo che stiamo facendo adesso” fece una piccola pausa “Cadetto, anche
> io
> > mi rendo conto che con una nave come questa vi sono poche probabilità di
> un
> > abbordaggio simile alla nostra simulazione, ma poche probabilità non
> > significa nessuna”
> >
> > Il cadetto rimase per un po’ ad osservare Sev “Quindi per lei è
> necessario
> > prendere in considerazione anche gli scenari più improbabili? Ma le
> > variabili possono divenire infinite!”
> >
> > Sev annuì prontamente “In un certo senso è vero, ma più scenari si
> studiano
> > e più aumenteranno le probabilità che, qualora qualcosa di imprevisto
> > succeda, la nave sia preparata a farvi fronte” sorrise divertito per poi
> > aggiungere “Con il tempo capirà, ora torniamo al nostro lavoro”
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Ufficio del Consigliere
> >
> > DT 16/07/2395, ore 08:37 - D.S. 72537.97
> >
> >
> > Bryan iniziava decisamente a deprimersi accanto a Dwalla: nella sua vita
> era
> > sempre riuscito ad affascinare tutti con la propria parlantina e quello
> > sguardo da bel tenebroso, eppure tutti i suoi tentativi di adulazione si
> > erano conclusi con dei magistrali buchi nell’acqua. Le aveva tentate
> > sostanzialmente tutte ma nessun complimento era riuscito a fargli
> guadagnare
> > punti agli occhi del consigliere e la cosa lo indispettiva. Dwalla,
> > viceversa, trovava la situazione piuttosto divertente: continuava a
> pensare
> > qualche possibile strategia per fare breccia nello scudo di Romanov, ma
> non
> > poteva non trovare piuttosto divertente i tentativi che il giovane stava
> > facendo per farle perdere la testa.
> >
> >
> > “Qualcosa non va, cadetto?”
> >
> > “No Comandate, ammiravo solo la sua straordinaria bellezza” il giovane
> fece
> > un sorriso smagliante “Non credo di aver mai visto una simile
> perfezione!”
> >
> > “Cadetto, non si è ancora stancato di cercare ad ogni modo di far uso
> delle
> > lusinghe?”
> >
> > Bryan sospirò abbassando un po’ il capo “Si, Comandante, mi scusi”
> >
> > “Cadetto Morein, lei è una persona intelligente, e sono convinta che
> possa
> > avere un futuro nella flotta, ma deve smetterla di contare solo sul
> > fascino!”
> >
> > Il giovane parve essere preso per un attimo di sorpresa “Beh.. ma
> > veramente..”
> >
> > “Non mi fraintenda, non metto in dubbio che sia un’ottima strategia
> quella
> > di giocarsi tutte le proprie carte, e se si ha un certo fascino naturale
> è
> > senz’altro una marcia in più.. ma non crederà veramente di potersela
> cavare
> > in questo lavoro solo contando sul suo bel faccino, vero?”
> >
> > “Beh, è un ottimo modo per rompere il ghiaccio”
> >
> > “Non posso negarlo, cadetto, ma ci deve essere anche molto di più! Il
> nostro
> > mestiere è molto più sottile, e lei fa bene a tentare di affascinare il
> > proprio interlocutore, ma prima di ciò lei deve imparare a capire chi le
> sta
> > davanti” Dwalla fece una pausa “Non a tutti piace essere adulato, c’è
> chi lo
> > troverebbe a dir poco fastidioso e potrebbe arrivare perfino ad
> adirarlo, e
> > mi creda.. una persona innervosita sarà ben poco accondiscendente verso
> le
> > sue richieste”
> >
> > Il giovane rimase silenzioso ad osservare la donna
> >
> > “Ad esempio, lei sta cercando di affascinarmi, ma lei di me cosa ha
> > compreso? Che tipo di persona sono?” lo osserva “Ha tentato di capire a
> > pieno come è fatta la sua interlocutrice? Io direi di no. Lei potrebbe
> non
> > essere il mio tipo, no?” sorrise un attimo osservandolo In quel caso il
> suo
> > visino servirebbe a poco non crede?”
> >
> >
> >
> >
> >
> > USS Novalis, Ufficio del Capitano
> >
> > DT 16/07/2395, ore 11:35 - D.S. 72538.31
> >
> >
> > Il Capitano ed il primo ufficiale erano accanto ai finestroni,
> silenziosi e
> > pensierosi, ad osservare le stelle: nessuno dei due emetteva un fiato, ma
> > entrambi stavano pensando agli ordini ricevuti dal Comando. Dopo qualche
> > minuto fu il capitano a rompere gli indugi.
> >
> >
> > “Gli ufficiali si sono occupati dei cadetti?”
> >
> > “Si Capitano, come da ordini” rispose Nimosit portando la propria
> attenzione
> > a Kuribayashi
> >
> > “Molto bene. Ritengono che i cadetti siano pronti ad assumere i loro
> ruoli?”
> > chiese il capitano osservando in volto il primo ufficiale.
> >
> > Nimosit non parlò immediatamente, ma dal suo sguardo era abbastanza
> palese
> > la sua perplessità riguardo tutta la faccenda “Mettiamola così, la teoria
> > c’è.. ma la pratica è tutta da vedere”
> >
> > Kuribayashi sospirò “Lo immaginavo”
> >
> >
> > Entrambi si osservarono in volto per qualche attimo, sino a che il
> > comunicatore del capitano ruppe il silenzio che si era creato,
> riportandoli
> > alla realtà.
> >
> >
> > =^= Plancia a Capitano Kuribayashi: siamo giunti al punto di rendez vous
> =^=
> >
> >
> > Kuribayashi sospirò osservando Nimosit “Bene, e che la farsa abbia
> inizio”
> > quindi si diresse all’uscita dell’ufficio.
> >
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