[Stml2] [16.08] Trappole a catena...

Ilenia De Battisti fulmine791 a gmail.com
Ven 18 Ago 2017 00:29:20 CEST


Salve,
non so esattamente come ma ho concluso il brano in anticipo.
Dato che domattina parto per le vacanze e che da quel momento farò
difficoltà a connettermi, preferisco inviarvelo subito il brano.
Per le correzioni, se sono semplici e correggibili anche da voi fate pure,
se servono correzioni mie (devo rimettere le mani sul pezzo) mi spiace ma
potrò farlo solo dopo il 26.

Buona lettura


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Brano: 16.08

Titolo: Trappole a catena...

Autore: Ten. Cmd. Kuz (Ilenia)

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-Flashback-

(Planetoide) Luogo imprecisato - Installazione di estrazione sul planetoide

Area della sicurezza - Stanza Monitoraggio Moduli Ausiliari

D.T 26/03/2396 Ore 11:07 - D.S. 73233.51

Marguè sbadigliò nuovamente, incapace di togliersi di dosso quel fastidioso
torpore che gli impediva di pensare. Pochi giorni prima aveva letteralmente
messo in mutande il proprio capo ad una partita di poker, nulla di
irregolare: aveva vinto quel pollo nel metodo classico, vale a dire con un
bel bluff, ma in fin dei conti cosa ci aveva guadagnato? Certo, quei
duemila crediti erano stati un ghiotto bottino, ma tempo due giorni ed era
stato dirottato a svolgere il lavoro più inutile e noioso di tutta
l’installazione. Era ancora assorto nei suoi pensieri quando un piccolo bip
attirò la sua attenzione, una spia si accese per alcuni secondi, poi tornò
a spegnersi misteriosamente.

Marguè rimase alcuni istanti ad osservare in silenzio la propria vetusta
consolle: quella spia dovrebbe indicare l’accesso non consentito alla
struttura che loro avevano demandato al ruolo di modulo ausiliario per il
teletrasporto, e quell’allarme sonoro avrebbe dovuto proseguire a suonare
sino a che lui stesso non lo avesse fermato, eppure sia la spia sia
l’allarme erano durati relativamente pochi attimi. Marguè non aveva mai
creduto nelle coincidenze, quindi tentò di attivare nuovamente l’allarme
tramite la consolle ma non accadde nulla: la spia rimase spenta e l’allarme
muto.

“Primo strike..”

Marguè, di fronte a quella coincidenza, si attivò prontamente per attivare
il sistema di telecamere del modulo di teletrasporto ausiliario ma anche
questo risultò offline: per quanto passasse da una telecamera all’altra,
tutto ciò che sullo schermo appariva era una serie di schermate nere, segno
che il sistema era stato manomesso o quanto meno non era più funzionante.

“Secondo strike..” sbuffò leggermente “Sempre che quei sistemi non siano
più funzionanti da chissà quanto tempo”

Marguè riprese a digitare alla consolle per poi controllare, tramite una
rapida diagnostica, quando i sistemi avevano smesso di funzionare e
finalmente sorrise soddisfatto “Ambo i sistemi hanno smesso di operare
pochi minuti fa, vale a dire quando dalla consolle era partito quel rapido
segnale audio.. quindi non me lo sono inventato” diede una leggera
pacchetta al bordo della consolle “Strike tre.. ed ora vediamo se riesco ad
aggirare il problema”

Gli ci volle qualche istante, ma dopo un paio di controlli sulle
credenziali riuscì ad attivare il sistema di telecamere del modulo
ausiliario. Finalmente di fronte a lui si attivarono vari schermi, uno dei
quali mostrava degli umanoidi che percorrevano uno dei corridoi del modulo
“Tombola!” sfiorò il comando dell’interfono e chiamò il suo capo “Signore,
abbiamo visite nel modulo di teletrasporto ausiliario”

=^= Arrivo =^=

Marguè continuò ad osservare lo schermo sino all’arrivo del suo capo; Kirin
aveva il volto un po’ arrossato, non disse nulla ma Marguè non ci mise
molto a capire che il suo capo appena giunto nel proprio alloggio si era
buttato nel bere birra come se non esistesse un domani. Sapeva che il caro
Kirin si era quasi eccitato quando era riuscito a metter la mano su quella
navetta carica di ufficiali della Flotta Stellare, tra cui vi era pure un
medico e una scienziata, ma il rischio che ne arrivassero altri lo
preoccupava un po’.

“Mhh.. solo sei persone? Mi aspettavo qualcosa di meglio dalla flotta! Che
delusione..” Kirin fece il suo commento con tono sarcastico ma Marguè vide
nei suoi occhi la preoccupazione

“Cosa dobbiamo fare, avvertiamo il comandante Folie?”

“Un momento, prima dobbiamo renderli inoffensivi..” Kirin focalizzò il
proprio sguardo sullo schermo, osservando con attenzione Sev e la squadra
mentre si fermavano, facendo gruppetto “Staranno cercando i loro
amichetti.. quei federali che abbiamo catturato per ultimi”

“Molto probabile.. il medico e la scienziata si trovano in aree
completamente schermate, e se non erro anche gli altri lo sono. La loro
ricerca sarà infruttuosa”

“Al contrario.. loro troveranno il segnale vitale trill” Folie accedette
proprio in quel momento nella stanza osservando lo schermo “Il primo del
gruppo lo conosco, è il tenente Nathel Sev.. avranno anche tentato di
camuffare il suo aspetto rendendolo un orecchie a punta romulano, ma è
senz’altro lui... c’era da immaginarselo che non se ne sarebbero andati, e
questo ci porta ad una sola conclusione.. dobbiamo andarcene, è il momento
di mollare tutto, ma prima liberiamoci di loro”

“Facendogli trovare il nostro laboratorio con la loro scienziata? Sei forse
impazzito?”

“Non ho mai detto di volergli far trovare il Comandante Kuz, ma
semplicemente indirizzarli verso l’unico segnale vitale trill che
troveranno tramite le loro rilevazioni.. ovviamente lo circonderò con altri
14 segnali in modo da non insospettirli” Folie si allungò verso Marguè
iniziando ad armeggiare con la console “Basta che ne creiamo una serie di
segnali simulati che possa attirarli in trappola”

Marguè spalancò gli occhi stupito “La mia consolle riesce a fare tanto?”

“Se non l’avessi sempre utilizzata come poggia gomiti lo sapresti anche
tu..” la risposta del Comandante Folie fu secca mentre ancora armeggiava
tra i comandi “Bene, guardate.. ora quell’uomo segnalerà al tenente che ha
trovato il segnale trill..” attivò con calma l’audio delle telecamere
restando in attesa.

Attraverso gli altoparlanti della stanzetta si iniziarono a propagare le
voci della squadra, ed infine la voce di Sev che, rompendo gli indugi,
diede gli ordini di ingaggio =^=Usiamo il teletrasporto ma andiamo in un
posto più riparato. Pensaci tu...=^= dallo schermo si vide che Sev indicò
un altro membro della squadra prima di proseguire =^=Poi diretti verso
queste coordinate… Dai sensori sembra ci siano 12-15 persone al massimo,
oltre ai nostri compagni. Phaser su massimo stordimento=^=

Kirin fece un sorriso compiaciuto osservando gli altri “Troppo facile ci
sono cascati in pieno”

“Non cantar vittoria, sono soggetti pericolosi” Folie face un paio di passo
indietro “Basta perder tempo.. andiamo a preparargli il benvenuto”



(Planetoide) Luogo imprecisato - Installazione di estrazione sul planetoide

Area della sicurezza - Stiva ausiliaria “L - 3.4”

D.T 26/03/2396 Ore 11:13 - D.S.

L’organizzazione del piano aveva richiesto qualche minuto, ma nonostante
tutto la squadra capitanata da Sev si muoveva con estrema rapidità:
sapevano che sarebbero potuti essere rilevati in ogni momento, ma volevano
salvare i loro amici anche a rischio di rimetterci la vita. Avevano optato
per teletrasportarsi in quella stanza perchè attigua a quella in cui doveva
trovarsi Denay, avevano camuffato i propri segni vitali con l’ausilio dei
tricorder e avevano disattivato le telecamere della stanza per non essere
visti.

Sev con un collega controllò rapidamente il corridoio per verificare che
fosse libero, poi con un semplice gesto della mano ordinò al gruppo di
muoversi, compatto e sicuro sino all’entrata della stanza attigua. Giunti
alla porta, sfondò la porta con un poderoso calcio facendo una capriola
all’interno della stessa, seguito dal resto della squadra.

“Fermi tutti.. non costringetemi ad usar….” la voce si abbassò di colpo
mentre Sev si osservava attorno “..le armi” di fronte a lui l’area appariva
completamente deserta, non c’era null’altro che fredde pareti di metallo
prive di finestre

“Devono essersi spostati..” la voce di uno della squadra fece leggermente
girare Sev

“O potrebbe esser stata una trappola, tutti fuori di qui!” l’ordine di Sev
fece scattare tutti verso l’uscita, ma prima che facessero due passi un
flash ed un’esplosione fece crollare tutti a terra, stordendoli.

Ci volle del tempo prima che Sev riuscisse a riprendersi, quanto non era in
grado di capirlo, ma era stato un tempo sufficiente perchè lui e tutta la
sua squadra venisse legata e resa inoffensiva; alzò il capo osservando le
guardie dell’installazione che li tenevano sotto mira.

“Lo sapete che non ne uscirete mai puliti da tutto questo?” Sev osservò con
sguardo di sfida le guardie “Vi prenderanno e le pagherete tutte, compreso
il rapimento di ufficiali della Flotta Stellare”

“Un reato più o un reato meno non credo sia così importante a questo
punto..” Folie si fece avanti portandosi di fronte a Sev “Ad ogni modo
dubito che tu ei tuoi uomini sarete ancora vivi per vedere come andrà a
finire”

Sev fissò con disprezzo Folie “Mi fai pena..”

Folie per tutta risposta sferrò un calcio al torace di Sev “Zitto, schifoso
bajoriano.. i cardassiani avrebbero dovuto sterminarvi tutti quando ne
hanno avuto la possibilità piuttosto che utilizzarvi come schiavi”

Sev si piegò in due tossicchiando ma incassò al meglio il colpo, riuscendo
a trattenere il gemito di dolore per non dare alcuna soddisfazione a Folie
“Noi bajoriani non ci pieghiamo facilmente, se ne renderà conto anche lei”

Uno della squadra non resse alla visione del proprio capo preso a calci e
scattò in avanti, riuscendo ad investire Folie e colpirlo di spallata; Sev
se ne accorse troppo tardi, cercò di richiamarlo per farlo arretrare ma non
fece in tempo e non potè far altro che osservare le guardie ucciderlo a
colpi di phaser.

Folie si rialzò da terra pulendosi l’uniforme “Un altro gesto come questo e
mi premurerò che veniate uccisi tutti... e lo stesso trattamento verrà
riservato anche i vostri amichetti in mano nostra..” si allontanò verso
l’entrata ma prima di uscire si voltò ad osservarli “Ah.. dimenticavo..
benvenuti fra noi” detto questo uscì.



SS Kolga -  Plancia

D.T 26/03/2396 Ore 11:24 - D.S.

Nimosit verificò nuovamente le coordinate sulla propria consolle facendo
una piccola smorfia di disapprovazione, poi iniziò lentamente a fare dei
giri concentrici per poter valutare l’area dello sbarco. Dwalla si accorse
quasi subito di quello stato di dubbio in cui era piombato il primo
ufficiale e si voltò ad osservarlo con attenzione, quasi in attesa che si
decidesse a parlare.

“Mi sento osservato..” la voce di Nimosit fece sorridere Dwalla

“Questo è il quarto giro che fai sorvolando la zona che ci ha indicato
Yelen Tzo, pensi che facendone un quinto apparirà per magia qualcosa di
nuovo?”

“Beh, il tentativo male non farebbe” Nimosit fece un mezzo sorriso prima di
scuotere il capo “No, solo che qualcosa mi dice che le cose non dovrebbero
andare così..”

“Che cosa vedi che ti preoccupa?” Dwalla portò a sua volta lo sguardo alla
consolle “Io non vedo assolutamente nulla”

“Appunto..” rispose rapidamente Nimosit fermando la navetta in posizione
geostazionaria con il planetoride “Non c’è proprio niente laggiù.. non c’è
un'installazione dove poter fare il nostro incontro, si tratta
semplicemente di una zona piuttosto spoglia del terreno”

Dwalla sospirò riflessiva “Forse non avremo accesso a nessuna installazione
sino a che non avremo parlato con Yelen Tzo..” scosse il capo “Non so
esattamente perchè abbia scelto questa zona ma qualsiasi motivo lo abbia
portato qui lo scopriremo probabilmente quando gli parleremo..”

Il bip della consolle fece voltare Nimosit “Comunicazione in entrata come
solo audio, immagino sia lui” digitò alla consolle per poi attivare gli
altoparlanti

=^= Finalmente, pensavo aveste cambiato idea =^=

“Non abbiamo cambiato idea” la voce di Nimosit era calma e sicura, ma
Dwalla si accorse subito che era preoccupato “Allora, perchè hai voluto
incontrarci proprio qui?”

=^= Un posto vale l’altro dentro questa nebulosa.. l’unica cosa che conta è
che presto potrò finalmente mettere anche io le mani su questo commercio di
siluri..=^=

Nimosit e Dwalla si guardarono in faccia “Entrare nell’affare?” si
guardarono perplessi “Pensavamo di essere noi ad entrare nell’affare e..”
Nimosit fece una smorfia mentre osservò due navette che a grande velocità
si portavano contro di loro facendo fuori e mettendo ko i sistemi propulsivi

“E quelli da dove sono apparsi?” chiese Dwalla sorpresa

“Si erano nascosti sfruttando la polarizzazione di quei maledettissimi
asteroidi, e questa nebulosa gli ha dato una mano!”

=^= Ora, signori.. io posso consegnarvi al capo dell’installazione o
distruggervi e riferire la vostra prematura quanto inevitabile morte. Siete
senza propulsione.. ovviamente potreste tentare di alzare gli scudi ed
utilizzare le vostre armi ma.. non funzioneranno. Non ve ne siete accorti
ma mentre parlavate con me ho fatto fare qualche piccola modifica al vostro
rottame. Vi do due minuti.. o vi arrendete o verrete distrutti.. a voi la
scelta =^=

La comunicazione si chiuse e Nimosit sferrò un colpo alla consolle “Avevamo
così tanta fretta che non abbiamo verificato se qualcuno avesse messo mano
alla nostra navetta”

Dwalla sospirò “Non poteva immaginarlo, a conti fatti tuttavia ora ci
troviamo a fare una scelta.. la resa o la distruzione”

Nimosit abbassò il capo “Oppure la terza…”

Dwalla lo osservò curiosa “La terza opzione? Quale sarebbe la terza
opzione?”

Nimosit fece un sorriso di sfida “Fingere la resa e prenderci una delle
loro navette!”

Dwalla spalancò gli occhi “E come pensa di farlo?”

“Ancora non lo so..” Nimosit osservò Dwalla “.. ma vale la pena tentare.
Vada a svegliare Ayace, non abbiamo molto tempo”

Dwalla si alzò annuendo ed uscì dalla plancia, lasciando Nimosit ad
osservare attraverso i finestroni lo spettacolo affascinante e al tempo
stesso inquietante di quella nebulosa.



(Planetoide) Luogo imprecisato - Installazione di estrazione sul planetoide

Area principale - Ufficio del Capo dell’installazione di estrazione

D.T 26/03/2396 Ore 11:57 - D.S.

Yelen Tzo fece la sua entrata con la stessa espressione in volto del grande
conquistatore alla fine di una fruttuosa battaglia. Pochi giorni prima non
si sarebbe mai spinto sino a lì, i rischi erano decisamente troppo alti, ma
poi tutto era cambiato. Quando per la prima volta quegli strani romulani si
erano mostrati interessati solamente ai siluri al tricobalto era rimasto
perplesso: tutti i trafficanti vogliono sempre il gingillo più potente, ma
nessuno di essi non avrebbe ripiegato anche su armamenti meno potenti pur
di rientrare dei costi del viaggio intrapreso. La curiosità lo aveva
portato a contattare per vie traverse proprio il capo dell’installazione
sul pianeta e ricevere la migliore delle offerte che si potesse aspettare:
“Consegnameli e vedrò di ricompensarti come meriti”, queste erano state le
esatte parole che gli erano state dette e che lo avevano spinto a recarsi
lì.

Ovviamente non era un ingenuo, sapeva che stava trattando con soggetti che
avrebbero potuto assassinare anche la loro madre se ciò gli avesse portato
qualche tornaconto, quindi aveva fatto nascondere le sue due navette con i
tre romulani nascosti a bordo: a dir la verità era rimasto perplesso,
ricordava che i romulani fossero quattro.. ma l’ultimo, per quanto lo
avesse cercato e per quanto avesse interrogato a suon di pugni il loro
capo, sembrava essere sparito nel nulla.

Dal canto suo, Kirin fissava con malcelato disgusto Yelen, soffermandosi ad
osservarne l’atteggiamento pomposo e gli abiti fin troppo eccentrici che
indossava. Era stato il Comandante Folie a volere che gli permettesse di
giungere sino al proprio ufficio, se fosse stato per lui avrebbe preferito
fare esplodere direttamente le navette con lui dentro, se non altro si
sarebbe potuto evitare quell’inutile conversazione.

“Buonasera, carissimo Kirin..” Yelen fece qualche passo ancora nell’ufficio
per dirigersi verso la scrivania “..devo dire che non mi sarei mai
aspettato di trovare in un’installazione come questa un ufficio così ben
arredato.. si vede che ha un gusto veramente innato.. ha saputo unire così
alla perfezione la semplicità e la praticità da fare di questa stanza una
vera opera d’arte.. un gioiello, direi..”

Kirin si guardò per un attimo attorno, osservando con un cipiglio un po’
perplesso l’aspetto decisamente spartano del proprio ufficio, quasi
completamente spoglio se non si considerassero quelle orribili ragnatele
che pendevano negli angoli della stanza “Si.. un gioiello..” sospirò per
qualche attimo, aveva sempre detestato chi cercava di imbonirselo con falsi
complimenti e Yelen non stava facendo eccezione “Si accomodi, parliamo..”

Yelen si accomodò buttandosi flaccidamente sulla poltrona davanti a Kirin,
suscitando nell’interlocutore un forte desiderio di strangolarlo “Mi lasci
dire che sarà un piacere entrare in affari con qualcuno che è stato in
grado di creare un impero così articolato.. un vero e proprio capolavoro di
efficienza.. un giro di affari che chiunque vorrebbe ma che solo menti
eccelse come la sua sarebbero in grado di gestire” Yelen fece una piccola
pausa per poi proseguire “La sua maestria nell’amministrare con il pugno di
ferro tutti quegli inutili lavoratori è secondo solo alla sua capacità di
mantenere tutto questo celato agli occhi di quegli stolti della Flotta
Stellare.. se lo lasci dire, lei è il maestro del sotterfugio”
“Già.. celato alla Flotta” visti tutti i federali che gli erano piombati
addosso negli ultimi giorni, non potè far altro che osservare decisamente
spazientito il tellarite che aveva davanti a sè, soppesando se potesse
ancora essergli utile o se potesse esser liquidato in qualche modo. Poi
sospirò ricordando la promessa fatta a Folie e riprese a parlare “Chi sono
i prigionieri?”

“Quelli sono dei contrabbandieri della peggior specie, sono venuti fin da
me senza alcun invito da parte mia e si sono atteggiati dei grandi
compratori.. ma io l’ho sentito subito che cercavano soltanto rogne,
altrimenti come gli sarebbe mai venuto in mente di chiedermi se avessi
potuto vendergli dei siluri al tricobalto?” Yelen scosse il capo con
un’espressione drammatica degna solo dei più scadenti teatrini di Orione
“Ah.. ma io l’ho capito subito che cercavano rogne, volevano solo i siluri
al tricobalto.. non gli interessava null’altro che quello, ed erano pronti
ad andarsene a bocca asciutta. Se lo immagina? Non comprare nulla, manco
hanno tentato di rifarsi dei costi del viaggio.. erano sicuramente pronti a
venire qui per cercare di entrare nel commercio del trilitrio.. che feccia
che si nasconde in questo quadrante!”

“Siamo abituati a difenderci da certi individui anche senza che qualcuno
interferisca” la voce di Kirin risuonò dura e decisa

Yelen alzò un po’ le man di fronte a sé, quasi a difesa “Non mi permetterei
mai neppure di pensare qualcosa di diverso.. ma quella feccia, insultano il
mio lavoro. Cosa vuoi farci, sono in pochi quelli che seguono ancora la
vecchia scuola nel traffico di armi.. questi sbarbatelli di primo pelo
pensano di potersi prendere ciò che non gli spetta, ed è ovvio che si debba
intervenire per frenare la loro faccia tosta.. oltretutto il loro
starnazzare finisce inevitabilmente per attirare gente ben poco gradita..”
Yelen fece una piccola pausa “Certamente lei e i suoi uomini avreste potuto
fermarli in poco tempo, del resto un uomo acuto e brillante come lei
difficilmente si potrebbe mai far prendere in giro da quei tizi.. ma
diciamo che ho accelerato le cose, in modo che tutto andasse sotto silenzio
e la Flotta non odorasse puzza di bruciato”

Kirin sospirò, le notizie che stava ottenendo gli interessavano poco o
nulla, ma proseguì nonostante tutto “Ed immagino che ci consegnerà quei
quattro individui, come era nei patti…” fece una pausa “Avete fatto loro
delle foto?”

“Ehm…” Yelen fece una piccola pausa “Solamente tre.. sulla navetta ve ne
erano solo tre, il quarto credo abbia preso paura e non si sia fidato a
venire sino a qui.. il che denota che il più intelligente del gruppo fosse
lui” Yelen prese il proprio padd inviando al terminale di Kirin le foto di
Nimosit, Dwalla e Ayace camuffati da romulani “Certamente.. come mi avete
richiesto” fece una piccola pausa “Anche se, come le avevo già detto,
dubito che lei li abbia già incontrati.. stavano tentando di farsi un nome,
ma sono solo dei dilettanti senza arte ne parte. Probabilmente, se non
avessero voluto alzare la cresta, avrebbero passato la loro vita a
rischiare la cattura per trasportare qualche cassa di fucili phaser da
contrabbando. Quello che gli manca è proprio la capacità di entrare in un
giro di un certo livello, non hanno le sue doti ne la sua grande
perspicacia.. per questo è stato abbastanza semplice catturarli”

Kirin inviò le immagini direttamente a Folie, per poi tornare a fissare
Yelen “Dove sono?”

“Su una delle mie navette.. i miei gioiellini sono un qualcosa di
spettacolare, ottimo scafo, ottime armi e ottimi scudi. Sono da qualche
parte qui nella nebulosa, in attesa di poter consegnarvi i prigionieri..
ovviamente ci sarebbe quella questione da saldare.. sa, nessuno fa qualcosa
per nulla”

Kirin osservò per qualche attimo Yelen per poi annuire “Ed esattamente cosa
vorresti in cambio di tutto questo suo lavoro?”

“Mi faccia essere parte dell’affare.. con le mie conoscenze potrete
smerciare le vostre armi in tutti e quattro i quadranti con una
leggerissima spesa per il mio onorario. Pensate, con il mio intervento
potreste evitare di dover aver a che fare con i clienti e demandare a me il
compito di farvi diventare tutti spudoratamente ricchi”

Kirin lo osservò per poi scuotere il capo “Ho una proposta..” si alzò dalla
sedia per poi aggirare la scrivania e raggiungere il ripiano in cui vi
erano un paio di bicchieri ed una bottiglia con una non precisata bevanda
fortemente alcolica “Una proposta che definirei definitiva” portò la
bottiglia con i bicchieri direttamente sulla scrivania fermandosi accanto a
Yelen

Yelen, vedendo il liquore sulla tavola sorrise soddisfatto, convinto di
averlo convinto “Mi piacciono le proposte.. mi dica tutto”

Kirin si sporse un po’ verso Yelen portandosi un po’ dietro alle spalle del
tellarite, quindi gli sussurrò con voce fredda e tagliente “La mia proposta
è che tu adesso muori..”

Yelen tentò di scattare in piedi ma il movimento di Kirin fu decisamente
più rapido, in pochi istanti prese in mano il proprio pugnale tagliando la
gola al tellarita. Kirin osservò il corpo oramai completamente riverso
sulla scrivania di Yelen iniziando a pulire il proprio coltello “Questa è
la giusta morte per un maiale del tuo calibro” poi con un calcio fece
cadere il corpo a terra “Guardia, fa venire qualcuno a pulire tutto questo
sangue..” tornò al terminale attivando l’interfono

“Comandante Folie, ora che ha quelle dannate foto mi spiega perchè ho
dovuto sopportare questo insulso maiale?”

=^= Kirin, quelli che ha catturato Yelen sono altri ufficiali della
Novalis.. uno non lo conosco ma gli altri due per me sono il Comandante
Nimosit e il Comandante Dwalla. Sa cosa significa? =^=

“Che è tempo di andare.. caricheremo per quanto possibile le nostre due
navi dotate di occultamento romulano e faremo esplodere il planetoide come
da accordi”

=^= Molto bene.. io provvederò ad informare il Capitano Utoya in modo che
anche loro lascino la base. Ci incontreremo con loro al punto di
rendez-vous concordato secondo i piani, e lì decideremo in che area
spostarci =^=

“Molto bene.. do avvio alla procedura di sgombero”



(Planetoide) Luogo imprecisato - Installazione di estrazione sul planetoide
Area principale - Infermeria primaria per il personale dell’installazione

D.T 26/03/2396 Ore 11:59 - D.S.

Di Maria era stato diviso dal resto del suo gruppo varie ore prima ed era
stato spedito senza grandi cerimonie all’interno di una infermeria
piuttosto ampia e decisamente pulita, assieme ad un gruppo di mediconzoli
talmente inesperti da risultare paragonabili giusto giusto a dei cadetti al
primo anno di accademia. In quelle ore aveva provveduto a sistemare
fratture, curare delle ustioni di primo e secondo grado, occuparsi di
escoriazioni di diverso genere senza mai emettere suono, ma nel momento in
cui finalmente si ritrovò libero dal dover seguire qualche paziente, ne
approfittò per attaccare bottone con alcuni dei suoi improvvisati colleghi.

“Mm.. quello è caffè?”

I due giovani si voltarono ad osservare Di Maria annuendo, mentre il più
estroverso fece un passo verso l’ufficiale medico capo della Novalis “Sì,
abbiamo un buon replicatore.. certo, non è il caffè migliore della galassia
ma ci si fa l’abitudine” fece spallucce “Del resto non credo proprio sia il
caso di lamentarsi”

“Beh, io un paio di motivi per lamentarmi li avrei.. di certo non l’ho
deciso io di venire qui!”

I due giovani scoppiarono a ridere divertiti per poi guardarsi in faccia
“Sotar, hai sentito cosa ha appena detto? Dice che non è stato lui a voler
venire qui!”

“Già, Turin.. come se qualcuno di noi avesse avuto altra scelta!”

Di Maria si fece curioso “Siete stati catturati anche voi?” fece un paio di
passi verso i giovani osservando “Quando e come è successo?”

Il primo a prender parola fu Turin, che sospirò mentre ricordava quanto era
accaduto “Oramai non so neppure io quanto tempo fa successe.. eravamo un
piccolo cargo civile federale, avevamo fatto alcuni investimenti piuttosto
sbagliati e pur di fare un po’ di soldi in più avevamo deciso di tagliare
sul percorso concordato passando attraverso la nebulosa.. io ero nel mio
alloggio quando successe tutto, quindi non saprei neppure io cosa accadde
esattamente” fece una pausa “So solo che mentre dormivo fui svegliato di
botto dal suono dell’allarme rosso, mi vestii in fretta e furia e corsi per
il corridoio in modo da giungere in infermeria ma.. il cargo iniziò ad
essere bersagliato da dei forti colpi, forse erano bordate di siluri, forse
erano phaser.. non saprei” fece un’ultima pausa “So solo che dopo qualche
minuto sentimmo nell’interfono la voce del capo di questa installazione..
un certo Kirin, che ingiunse a tutti di arrendersi o saremmo morti”

Di Maria annuì per poi spostare la propria attenzione sull’altro giovane
“Anche lei era lì?”

Sotar scosse il capo per poi osservare Turin “Noi ci siamo conosciuti qui,
su questa installazione.. a dirla tutta io ero già qui da un po’ quando è
arrivato lui, ma non saprei dire da quanto.. tutti i giorni sono uno uguale
all’altra e ad un certo punto ho perso il conto” fece un piccolo sospiro
“Facevo parte di una piccola spedizione scientifica.. volevamo analizzare
la nebulosa anche se non avevamo l’autorizzazione di farlo. Per venire in
questa maledetta nebulosa abbiamo avuto la brillante idea di programmare un
viaggio sino ad una nebulosa a poca distanza di Vulcano e poi abbiamo
modificato la rotta e siamo venuti qui.. chissà per quanto tempo ci hanno
cercato nel posto sbagliato prima di rinunciare..” sospirò ancora un po’
depresso “Siamo stati degli sciocchi e ne pago ancora le conseguenze”

“Non ci pensare Sotar..” Turin mise una mano sulla spalla dell’amico
sorridendogli in modo incoraggiante “Lo sai che non è colpa tua e starci
male non farà del bene a nessuno..”

Di Maria osservò i due pensieroso “Ma.. i vostri amici? Dove sono gli altri
dell’equipaggio?”

Turin si irrigidì alla domanda per poi rispondere “Sei stato catturato
assieme ad altre persone?”

Otello annuì prontamente “Si, dei miei amici a cui tengo molto.. voglio
sapere cosa ne sarà di loro”

Sotar inclinò un po’ il capo ascoltando Di Maria “C’erano altri medici
oppure degli scienziati?”

“Non c’erano altri medici, ma c’era una scienziata.. perchè me lo chiedete?”

Turin osservò con espressione piena di comprensione Di Maria “Allora sappi
che la tua amica scienziata verrà trattata bene, esattamente come sarai
trattato bene tu se non farai stupidaggini..”

“E per gli altri? Cosa ne sarà degli altri che sono stati catturati?”

“Non sopravviveranno più di sei mesi” Sator intervenne con decisione “Al
massimo un anno, ma nulla di più” fece una piccola pausa per poi riprendere
“E’ così che funziona, i medici vengono inviati nelle infermerie.. e, dato
che siamo necessari per curare le guardie, veniamo trattati bene. Abbiamo
pasti decenti e delle cuccette personali dove poter dormire..”

“Lo stesso vale per gli scienziati…” intervenne Turin “Tutti gli scienziati
vengono spediti nell'area dei laboratori per portare avanti non so quali
ricerche, ma sino a che non fanno sciocchezze vengono ben alimentati ed
hanno diritto a delle cuccette dove dormire” fece una piccola pausa “Per
quanto riguarda gli altri, vengono inviati nella zona estrattiva e
costretti a lavorare con dei ritmi massacranti per estrarre quel maledetto
Numex 25. Di solito muoiono entro i primi sei mesi, i più forti sono giunti
all’anno.. i miei amici sono morti in molto meno”

Sator osservò Turin sospirando “Forse è stato meglio così, se non altro
hanno smesso di soffrire ed hanno trovato finalmente la pace..”

“Avete mai pensato di scappare?”

I due osservarono con sguardo allibito Di Maria “E rischiare di finire ai
lavori forzati? Sei pazzo!”

“Turin ha ragione, lascia perdere amico.. fatti un favore, accetta il fatto
che dovrai restare qui a tempo indeterminato e ringrazia la tua buona
stella del fatto che nonostante tutto sarai trattato bene”

Di Maria stava già per rispondere quando uno strano cigolio si iniziò a
sentire da tutti gli altoparlanti dell’infermeria “Che succede?”

“Una comunicazione a tutta l’area principale”

=^= Kirin ad equipaggio: vi informo che l’attuale situazione ci costringe a
prendere dei provvedimenti che prima o poi sarebbero comunque divenuti
inevitabili. Stiamo provvedendo a spostare nelle stive della Weel e della
Gaariga tutto il materiale attualmente stoccato nelle stive,
successivamente provvederemo all’evacuazione dell’installazione. Al termine
della procedura il planetoide verrà distrutto. Tutto il personale medico e
scientifico sarà graziato e verrà trasportato sulla nave come membro
effettivo dell’equipaggio. Ogni intemperanza verrà pagata con la vita. =^=

Di Maria sgranò gli occhi, incapace di assimilare rapidamente una simile
bordata. Il medico fece qualche passo indietro al solo pensiero della fine
che rischiavano Oxila e Romanov, quindi picchiò con forza il pugno alla
paratia “Maledizione!”



(Planetoide) Luogo imprecisato - Installazione di estrazione sul planetoide
Area principale - Area 7G (Complesso di Laboratori)

D.T 26/03/2396 - contemporaneamente

Kuz aveva passato le ultime ore seguendo alcuni scienziati che le stavano
illustrando la bellezza dell’area dei laboratori con un accenno di orgoglio
nella voce. Dopo averla portata sino alla loro mensa e averle offerto una
colazione accettabile, i vari scienziati si erano avvicendati a mostrarle
ognuno la propria postazione sino a condurla, solo infine, ad una
postazione ancora vuota.

“E questa sarà la sua postazione, le piace?”

Kuz si osservò attorno per qualche attimo prima di tornare ad a focalizzare
la propria attenzione sull’ultimo giovane rimasto con lei “Veramente non
saprei cosa dire, sono un po’ disorientata al momento.. sono stata portata
qui e non ho ancora capito il perchè”

Il giovane annuì “Posso comprenderlo, ma non si preoccupi.. hanno dato a
tutti qualche giorno per acclimatarsi, non credo che la tratteranno
diversamente. Si ricordi che nonostante tutto siamo i fortunati, non le
faranno del male sino a che lavorerà per loro?”

“Lavorare per loro?” l’idea non piacque affatto a Denay, ma cercò di
nascondere la cosa per non far insospettire l’altro scienziato “E di quale
tipo di lavoro si tratterebbe?”

Il giovane sorrise soddisfatto nel sentirsi fare quella domanda “Lei ci è
stata segnalata come una esobiologa con un master in zootomia e fitotomia,
per questo vorremmo che lei si occupi di un progetto decisamente delicato
ma estremamente importante..” il giovane fece una pausa, come se volesse
aggiungere un po’ di suspence al suo discorso “Lei cosa sa dei tardigradi
scoperti secoli fa su Sol III?”

Kuz rimase per un attimo perplessa di fronte alla strana domanda “Si tratta
di un tipo di invertebrati protostomi celomati..” incrociò le braccia al
petto osservando lo scienziato “Ma dovrà essere più specifico, esisteranno
quasi un migliaio di sottocategorie, o anche più, ed io non le conosco di
certo tutte”

“Ma mi sento quasi certo nell’affermare che molto probabilmente sa qual’è
la caratteristica che ha reso così affascinante lo studio dei tardigradi,
giusto?”

“Hanno una elevata capacità di sopravvivenza in condizioni estreme” Kuz
fece una piccola pausa, riflettendo “Secondo gli studi che si sono
susseguiti nel tempo, i tardigradi sono in grado di sopravvivere quasi
ovunque.. resistono per quasi un decennio in condizione di totale
disidratazione, quindi l’assenza periodica di acqua non gli crea alcun
problema. E’ poco sensibile alle basse temperature, tanto da poter
resistere parecchi giorni a -200 gradi centigradi. Resistono alla
pressione, bassa o alta che sia, alle radiazioni, alla mancanza d’ossigeno
e persino ai raggi UV-A ed ad alcuni raggi UV-B.. ma continuo a non
comprendere il punto” fece un’altra pausa osservando lo scienziato “Non
credevo che questa installazione avesse interessi di tipo scientifico…” si
osservò attorno perplessa “Questa non è una base scientifica”

“Sono interessati a scoperte in ambito scientifico-industriale” lo
scienziato sorrise soddisfatto “E’ bello che lei sappia già di cosa le
parlo.. noi abbiamo passato svariato tempo a studiare tutto questo per
impararlo… e mi dica, cosa sa dell’Oleispira antarctica e l’Alcanivorax
borkumnensis?”

“Sono dei batteri.. batteri presenti solitamente nei grandi bacini d’acqua
salata come mari od oceani planetari”

Lo scienziato annuì per poi spronare Kuz a proseguire “E cosa li
caratterizza?”

Kuz sospirò per qualche istante “Dovrebbero essere capaci di convertire gli
idrocarburi in acidi grassi, per poi integrarli nella propria membrana
cellulare.. volendo fare un discorso semplificato, possiamo dire che
mangiano il petrolio e le sostanze similari..”

Lo scienziato annuì ancora soddisfatto “Molto bene, molto bene dottoressa..
sono certo che faremo grandi cose assieme! E per caso sa se ci sono
differenze fra i due batteri?”

Kuz annuì sempre perplessa “Si, certo.. l’Oleispira resiste a temperature
minori ed è considerato un ottimo sistema per ripulire i bacini d’acqua
salata molto freddi dagli idrocarburi”

Lo scienziato si annotò la risposta contento “Questo mi mancava.. dovrò
assolutamente informare gli altri, in questo modo credo che si potrà
abbandonare gli studi sull’altro batterio e concentrarci tutti
sull’Oleispira”

Kuz iniziò a spazientirsi “Mi perdoni, dottor O'reilly, ma continuo a non
capire quale tipo di lavoro vorreste portare avanti su questa base”

Lo scienziato sembrò per un attimo riconnettersi alla realtà “Mi scusi, lei
ha ragione.. il fatto è che qui siamo quasi tutti astrofisici o fisici
teorici.. trovare qualcuno che sia della materia e ne sappia abbastanza per
rispondere così prontamente alle varie domande è merce rara..” fe una pausa
“Come ben sa in questa installazione si provvede all’estrazione di un
particolare materiale che, una volta raffinato, permette la creazione di
una certa quantità di trilitrio”

“Il Numex 25.. ne sono a conoscenza, ne ho rilevato la presenza”

“Il Numex 25 è una particella di idrocarburo estremamente rara e complessa
che, solo una volta raffinata può diventare trilitio.. questo significa che
ad ogni estrazione, solo una piccola quantità è effettivamente Numex 25, la
maggior parte è un suo sottoprodotto di scarto.. il Numex 20” fece una
piccola pausa “Inoltre, anche partendo da un certo quantitativo di Numex,
il procedimento di raffinazione permette di creare una quantità molto bassa
di trilitio.. il resto è sempre quel dannato Numex 20 che purtroppo, al
momento non siamo in grado di trasformare a sua volta in trilitio!” lo
scienziato sembrò infervorarsi per svariati istanti, poi tornò a sorridere
a Kuz “Ed è qui che abbiamo bisogno di lei.. volevamo sfruttare una
particolare variante dei batteri Oleispira antarctica e Alcanivorax
borkumnensis per poterne sfruttare la loro voracità, in quanto queste
varianti sembrerebbero in grado di riconvertire sia il Numex 20 sia il
Numex 25 in trilito abbattendo notevolmente le scorie da eliminare..
purtroppo sono estremamente sensibili come batteri, non sono in grado di
giungere a completare il ciclo di assimilazione di tali sostanze senza
perire a causa di esse!” scuote il capo “Infondo sono batteri che si sono
evoluti per incamerare sostanze decisamente più semplici e meno letali..”

“E qui immagino si inserisca la questione dei tardigradi”

Lo scienziato annuì “Esatto! Quello rappresenta l’unico essere che abbiamo
individuato in grado di sopravvivere settimane immerso all’interno di
grandi percentuali di Numex 20 e Numex 25, ma…”

“I tardigradi non mangiano gli idrocarburi e quindi sicuramente non sono in
grado di dare avvio a quella trasformazione che potrebbe essere compiuta
dai batteri mangia-idrocarburi”

“Precisamente!” lo scienziato tornò ad infervorarsi “Da una parte abbiamo
dei batteri che sarebbero in grado di procedere alla creazione di trilitio,
ma che sono troppo sensibili al Numex 20 e 25, tanto da morire ancor prima
di aver terminato la conversione in trilitrio.. e dall’altro un esserino
che saprebbe sopravvivere in quelle sostanze ma che non vi interagisce
affatto!”

“E quindi voi vorreste fonderli assieme?” il tono di Kuz era piuttosto
incerto, come se la scienziata non fosse proprio sicura di voler sapere la
risposta

“Precisamente”

Kuz scosse per un attimo il capo “Mi perdoni la domanda, ma perché dovrei
aiutarvi? Solo per avere un accesso alla sala mensa?” si osservò attorno
“Mi comprenda, io sono stata rapita.. questi individui tengono segregati i
miei amici.. perchè io dovrei cercare di facilitargli il lavoro?”

Lo scienziato sospirò appoggiandosi con il fondoschiena alla scrivania
“Oh.. ma io la capisco perfettamente, del resto tutti noi ci siamo posti la
medesima domanda” si osserva per un attimo attorno “Nessuno di noi è stato
assunto, siamo stati tutti prelevati con la forza dalle nostre rispettive
unità e trascinati con la forza qui… nessuno di noi vorrebbe aiutarli ma
non possiamo scordarci dei nostri amici che si trovano nell’area estrattiva”

“Di cosa sta parlando?”

“I medici e gli scienziati sono trattati con i guanti di velluto, ma gli
altri finiscono ai lavori forzati per estrarre il Numex 25..” lo scienziato
osservò il volto di Kuz “Se riuscissimo a creare questo nuovo procedimento
di estrazione basterebbe molto meno lavoro per avere del trilitio e i
nostri amici non sarebbero più costretti a spaccarsi la schiena giorno e
notte! Capisci? Mi ripugna il pensiero di aiutare questi farabutti ma non
posso girare le spalle alle persone a cui voglio bene”

Denay non fece in tempo a rispondere che un cigolio degli altoparlanti la
fece voltare di scatto verso di essi. Tutti gli scienziati presenti
nell’area interruppero immediatamente il proprio lavoro e rimasero in
attesa.

=^= Kirin ad equipaggio: vi informo che l’attuale situazione ci costringe a
prendere dei provvedimenti che prima o poi sarebbero comunque divenuti
inevitabili. Stiamo provvedendo a spostare nelle stive della Weel e della
Gaariga tutto il materiale attualmente stoccato nelle stive,
successivamente provvederemo all’evacuazione dell’installazione. Al termine
della procedura il planetoide verrà distrutto. Tutto il personale medico e
scientifico sarà graziato e verrà trasportato sulla nave come membro
effettivo dell’equipaggio. Ogni intemperanza verrà pagata con la vita. =^=

Denay spalancò gli occhi osservando i colleghi, nessuno ebbe il coraggio di
parlare ma tutti avevano sul volto un’espressione atterrita e spaventata
per le sorti che sarebbero spettate ai propri amici.



(Planetoide) Luogo imprecisato - Installazione di estrazione sul planetoide
Area sicurezza - Zona detentiva (area imprecisata)

D.T 26/03/2396 Ore 12:58 - D.S.

Oxila e Romanov erano rimasti assieme per svariate ore, di tanto in tanto
una guardia buttava un occhio dentro la loro cella ma per la maggior parte
del tempo erano completamente soli. Dopo qualche primo momento di assoluto
silenzio, i due avevano iniziato a discutere su come andarsene da quel
planetoide il più rapidamente possibile. Unico motivo di dissapore fra i
due era relativo alla possibilità di cercare gli altri due membri
dell’equipaggio o lasciarli sul planetoide e partire immediatamente. Lan si
ostinava a ribadire che non fosse possibile andarsene da quel luogo senza
aver recuperato Denay ed Otello, ma Aleksey era di un altro parere: come
tattico difficilmente si faceva guidare dalle emozioni, prediligendo un
approccio molto più rigido e metodico.

“Tenente, voglio che lei mi ascolti molto attentamente. Non possiamo
cercare dove sono stati portati i nostri colleghi.. dobbiamo andarcene e
basta” sollevò una mano per bloccare le recriminazioni di Oxila “Non mi
ripeta per l’ennesima volta che un ufficiale della flotta non
abbandonerebbe mai un collega in difficoltà, ed eviti anche di dirmi che se
i Comandanti Kuz e Di Maria fossero al mio posto non mi lascerebbero mai
qui. Segua il mio discorso..” portò lo sguardo verso la pesante porta
“Ipotizzando di riuscire ad aprire quella porta, quanto tempo ritiene che
avremo per lasciare questa installazione? Le risponderò io.. molto poco,
mai abbastanza per poter avvertire la Novalis di quanto abbiamo scoperto”
si fermò per un attimo come a voler lasciare il tempo a Lan di assimilare
le informazioni “Se davvero decidessimo di metterci alla ricerca dei nostri
colleghi, li metteremmo ancora più in pericolo e non faremmo mai in tempo a
raggiungere la nostra navetta.. se invece lasciassimo il planetoide con
rapidità forse noi non sopravviveremo molto ma avremmo il tempo di lanciare
un sos che farebbe accorrere qui la Novalis. Ci rifletta, tenente..”

“Capisco signore, ma non mi piace affatto” la voce di Lan era contrariata
ma sembrava aver deciso di concedere al Comandante il beneficio del dubbio

“Non sempre le scelte che prendiamo possono piacerci, a volte semplicemente
sono necessarie” Romanov fece un sospiro “Lei è riuscito a memorizzare la
strada fra questa cella e la navetta?”

Oxila annuì “Sì, come pilota tendo ad avere un’ottima memoria per i
percorsi”

Romanov annuì appena “Lo immaginavo, ora basterebbe capire come forzare la
porta.. certo, essere soltanto in due non ci aiuta.. fossimo un po’ più di
persone sarebbe tutto un’altro discorso”

Lan stava per rispondere, quando la porta venne spalancata di scatto ed i
due ufficiali poterono vedere con enorme stupore il povero Sev che veniva
gettato ai loro piedi da due energumeni, che riservarono la stessa premura
anche agli altri membri della squadra di salvataggio ancora in vita.

Lan sgranò gli occhi “E lei che accidenti ci fa qui?”

Sev alzò il capo facendo un sorriso “Non si capisce?” ammiccò con aria di
sfida “Siamo qui per salvarvi, no?”

La porta si richiuse di scatto mentre Romanov rimaneva concentrato a
fissare la porta “Interessante..” quindi osservò Sev “Bene, con l’aiuto suo
e della sua squadra sono certo che le nostre possibilità siano appena
aumentate.. oltretutto ora ho potuto osservare attentamente la chiusura di
questa porta.. possiamo aprirla”

Sev cercò di mettersi seduto facendo una smorfia di dolore, tanto da
preoccupare un po’ Oxila “Tenente, si sente bene?”

Sev annuì “Credo di avere un paio di costole incrinate, ma non temete..
sarò pienamente efficiente lo stesso” quindi si voltò verso Romanov “E come
pensa di farlo?”

Romanov osservò sorridendo le tute che indossavano Sev e gli altri “Una
mezza idea ce l’ho..”



Luogo imprecisato della Nube di Zaffiro- Area ricca di asteroidi

SS Burcad - Plancia

D.T 26/03/2396 - contemporaneamente

Vagus si stiracchiò per l’ennesima volta, muovendosi nervosamente sulla
poltroncina del timone. Era passata oramai un’ora dall’ultima volta che
aveva udito Yelen e, per quanto cercasse di ripetersi che certi incontri
possono anche durare svariate ora, continuava ad avere quella sgradita
sensazione di avere già un cappio attorno al collo. Nel retro della
navetta, ben legati, vi erano quei tre romulani che erano riusciti a
catturare e che, ne era convinto, certamente stavano ancora dormendo grazie
a quella dose elevata di narcotici che gli avevano iniettato.

Riprese a tamburellare con le dita decisamente nervoso, portando
all’esasperazione il suo collega di viaggio “Vagus, sono ad un passo dallo
spararti.. io ti ho avvertito!”

“Non capisco come tu faccia a restare così tranquillo, vorrei proprio
sapere dove diavolo è finito Yelen! A quest’ora avremmo già dovuto
consegnare quei tizi e andarcene.. ed invece siamo ancora qui!” Vagus si
voltò verso il collega “Tyver, non posso credere che realmente tu non abbia
preso in considerazione il rischio che qualcosa sia andato storto”

Tyver sospirò “I piani li sai, dobbiamo dare a Yelen tre ore di tempo in
tutto.. poi dietrofront e lo lasciamo al suo destino, siamo stati pagati
per restare al sicuro per tre ore e poi andarcene. Si tratta di un lavoro
estremamente semplice, non capisco perchè tu debba farti prendere così
dall’ansia”

Vagus sembrò offendersi alle parole di Tyver “Certo, ma Yelen ci aveva
garantito che quasi certamente il tutto si sarebbe concluso in mezz’ora, e
che l’unico motivo per cui aveva fissato un tempo massimo di tre ore era
per avere la certezza che avesse un ottimo margine di sicurezza! Siamo già
ad un’ora!”

“E questo ci porta a concludere che Yelen ed il concetto di tempo non vanno
d’accordo” la voce di Tyver sembrava stanca, come fosse stanco di ripetere
sempre le stesse cose “Pensaci, ma se lui stesso ha fissato un termine
massimo di tre ore evidentemente sapeva che c’era il rischio di metterci un
po’ più di quanto avesse inizialmente ipotizzato! io me lo immagino, starà
leccando il fondoschiena al capo dell’installazione.. e tu sai quanto parli
quando ritiene di doversi comprare qualcuno!”

Vagus annuì, anche se poco convinto, per poi fare un mezzo saltino sul
posto sentendo il bip provenire dalla consolle “Maledizione..” osservò con
attenzione la spia per poi tirare un sospiro di sollievo “No, tutto a
posto.. chiamata in entrata, magari è Yelen”

“Magari è quell’altro ansiolitico di Nordal sulla Tuugag…” osserva lo
schermo vedendo poi apparire il volto del collega che occupava la
postazione del timone sull’altra navetta noleggiata da Yelen “Come volevasi
dimostrare..”

=^= E’ passata un’ora, siamo al doppio del tempo che secondo Yelen sarebbe
dovuto essere necessario per accordarsi e darci il via libero! Capite
quello che sto dicendo? Siamo al doppio del tempo ed ho la sgradevole
sensazione che ci sia qualcosa sotto!! =^=

Vagus sospirò “Lo so, anche io sono preoccupato ma…” portò lo sguardo su
Tyver

“Rilassati..” Tyver intervenne con il suo fare svogliato e spocchioso “Così
ti farai venire un infarto.. non che la cosa mi interessi, ma preferirei
che tirassi le cuoia solo dopo aver finito il lavoro”

=^= Sei un vero bastardo Tyler, se solo ti metto le mani addosso ti strappo
quel sorrisetto da gradasso! =^=

“Si.. si.. si.. me lo ha già detto, il punto è che prima dovresti
prendermi” Tyler ridacchiò divertito “E non sei nella condizione di essere
una minaccia per uno come me” non attese altre risposte e chiuse la
conversazione

Vagus osservò lo schermo tornare improvvisamente nero e poi sbuffò con
decisione, portando lo sguardo su Tyver “Tu lo sai che prima o poi quello
di spara?”

“Non necessariamente” Tyver si stiracchiò continuando ad osservare
svogliatamente la consolle “Potrei sempre decidere di sparargli io”

Vagus stava per rispondergli quando ebbe la sgradevole sensazione che
qualcosa gli sfiorasse da dietro la spalla, si voltò di scatto è spalancò
gli occhi trovandosi di fronte Nimosit, decisamente sveglio e
sufficientemente furente, sul viso il classico sorrisetto di chi sa che fra
poco menerà le mani. Vagus tentò di emettere fiato ma il diretto che prese
in pieno setto nasale lo fece accasciare dapprima sulla consolle e poi a
terra.

Tyver, sentendo il rumore, tentò di estrarre il phaser per uccidere
Nimosit, ma fu raggiunto da un paio di montanti di Ayace che lo fecero
sbattere violentemente contro la paratia ed infine a terra, anche lui privo
di sensi.

“Molto bene signori, la navetta è nostra.. ma direi che sia il caso di
legare i nostri due amici” la voce di Nimosit denotava come il primo
ufficiale fosse ancora eccitato dalla loro azione ben riuscita, mentre
Ayace stava già provvedendo a legare e i due e trascinarli senza alcun
indugio fuori dalla plancia.

“Dobbiamo decisamente ringraziare il fatto che quei due i nodi proprio non
li sapessero fare..” intervenne Dwalla osservandosi attorno “Certo, questa
non puzza come la Kolga ma.. adesso cosa dovremmo fare?”

Nimosit si sedette ai comandi facendo un colpetto di tosse “Direi che
dovremmo.. rendere inoffensiva l’altra navetta, tornare al planetoide..
recuperare Sev ed il resto dell’equipaggio, arrestare i cattivi e tornare a
casa..” rispose ironicamente Nimosit “Ho scordato qualcosa?”

Dwalla sorrise “Ah.. credo nulla.. ma di grazia, come pensa di fare tutto
questo?”

Nimosit stava per risponderle quando un bip alla consolle tattica mise sul
chi vive Ayace, appena tornato in plancia “Signore.. ci sono delle
navette.. puntano direttamente contro di noi!” piccola pausa “Hanno alzato
gli scudi e dato energia alle armi, si preparano ad attaccare!”

“Eh.. ci mancavano solo loro!” la voce di Nimosit tornò seria e concentrata
“Ayace, alzi gli scudi! Massima energia alle armi! Non intendo lasciarci la
pellaccia senza lottare!” quindi, dopo una pausa “Consigliere, si regga..
non sarà un viaggio di piacere..” Nimosit iniziò a pilotare la nave per
uscire dal campo di asteroidi, puntando verso le coordinate in cui si
trovava la Novalis.

“Sì Comandante” Ayace digitava sulla consolle continuando a rapportare
“Anche l’altra navetta che era qui con noi ha alzato gli scudi ed
energizzato le armi.. puntano a fuggire in direzione della Base Commerciale
KS99.. non credo che ci daranno alcun aiuto”

“Sono mercenari, la lealtà è un lusso che non possono permettersi..”
rispose Nimosit digitando alla consolle “Ma noi proviamo comunque ad
approfittarne, ci dirigeremo in direzione opposta rispetto a loro.. magari
nel dividersi i compiti perderanno un po’ di tempo” detto questo fece
schizzare la navetta in avanti, come una scheggia impazzita..”

“Signore, le navette inseguitrici si sono divise e due puntano contro di
noi..” Ayace si bloccò per un attimo “Mi risulta che la rotta da lei
impostata ci porterà ben presto a schiantarci contro un meteorite.. è
sicuro della rotta” la voce del tattico non appariva del tutto sicura,
denotando una certa tensione

“Certamente, la rotta è corretta” lo incalzò Nimosit ma senza dare alcuna
spiegazione, sotto lo sguardo forse in parte divertito di Dwalla

“Saremo a portata di tiro fra 8 minuti e…” Ayace fece un’altra piccola
pausa “Collideremo con l’asteroide fra 10 minuti..”

Dwalla prese posto silenziosa, incrociando le braccia al petto ed osservò
Nimosit, come se avesse già intuito che cosa il primo ufficiale avrebbe
fatto. Intanto Nimosit continuava a mantenere la rotta, controllando di
tanto in tanto la velocità e l’esattezza della rotta.

“Signore, saremo a portata di tiro fra 2 minuti” Ayace si arrese dal
ripetere le sue perplessità sulla rotta, ormai conscio che il primo
ufficiale sapesse già del rischio in cui li stava mettendo.

Nimosit annuì concentrandosi alla consolle “Quattro minuti alla
collisione..” se lo disse meccanicamente, senza neppure accorgersene.

Nella plancia non c’era altro suono se non quello della voce di Ayace che
di tanto in tanto faceva rapporto sugli inseguitori; la pace venne meno
solo quando la prima bordata di phaser colpì la navetta facendola
sussultare.

Nimosit non si voltò nemmeno “Rispondere al fuoco.. una salva di
microsiluri e poi fare fuoco con i phaser!”
Ayace non rispose nemmeno ma iniziò ad armeggiare alla consolle “Danni agli
scudi, sono al 81 per cento, ma anche loro hanno subito dei danni. I loro
scudi sono scesi al 72 ed al 78 per cento.. e si ritirano.. come mai?”

“Normale, perchè stiamo per schiantarci contro un meteorite..” Nimosit
annuì ma non si voltò, oramai la navetta era decisamente vicina all’enorme
meteorite ed il suo campo magnetico aveva iniziato ad attirarla a se.

La consolle del timone si era trasformata improvvisamente in un tripudio di
lucine gialle e rosse per segnalare il rischio imminente ma Nimosit era
perfettamente calmo, continuando a controllare l’altitudine “Cinque..
quattro.. tre.. due.. uno..”

Nimosit variò di colpo la rotta della navetta spingendo nuovamente al
massimo i motori: la navetta tremò  in maniera quasi convulsa, rischiando
di far volare a terra Ayace, ma poi schizzò in avanti liberandosi dal giogo
della gravità di quell’enorme corpo celeste; Nimosit tirò un sospiro di
sollievo “Se tutto va bene riusciremo ad allontanarci un po’ dalla zona
prima che riescano a capire che siamo scappati.. e per quel momento saremo
abbastanza vicini alla nostra nave per poter richiedere loro assistenza” si
rilassò un po’ alla poltroncina e si passò una mano sul collo “Resta solo
un problema”

“Che ne sarà degli altri?” intervenne Dwalla osservandolo.



Base Stellare N5 -  Hangar navette 02

D.T. 26/03/2396 - contemporaneamente

Il Capitano Utoya accedette in hangar con passo rapido e cadenzato, mentre
il suo assistente lo seguiva appuntando rapidamente ogni sua disposizione.
La partenza del Capitano sembrava aver preso tutti in contropiede, tanto
che svariati ufficiali avevano tentato di ottenere qualche spiegazione ma
con scarsissimi risultati.

“Signore, rallenti.. potremmo sapere il motivo della partenza? L’equipaggio
si sentirà disorientato sapendo che lei, il primo ufficiale e l’ufficiale
tattico capo siete stati tutti richiamati dal Comando..”

Utoya non sembrò neppure rallentare “Al momento non mi è possibile darle
alcuna spiegazione, sarà informato come tutto il resto dell'equipaggio”

“Ma Signore…”

“Niente ma, tenente!” Utoya salì sulla navetta “Esegua gli ordini!” detto
questo chiuse il portello della navetta e lasciò la stazione pochi minuti
dopo.




(Planetoide) Luogo imprecisato - Installazione di estrazione sul planetoide
Area sicurezza - Zona detentiva (area imprecisata)

D.T 26/03/2396 Ore 13:26 - D.S.

C’erano voluti svariati minuti perchè Romanov riuscisse a togliere dalla
tuta della squadra di sicurezza tutte le parti di cui necessitava e poi,
con l’aiuto di Sev, riuscisse a forzare la porta e permettere a tutta la
squadra di uscire, ma quando finalmente la pesante porta si scostò i membri
della Novalis non ci misero che pochi istanti a notare qualcosa di
parecchio inquietante: di guardie non ve ne era più nemmeno l’ombra,
rimanevano solo i detenuti all’interno delle varie celle. Oxila si guardò
attorno perplesso ma non fece in tempo a dire alcunchè che delle forti
scosse di terremoto li fece cadere tutti a terra, mandando in tilt il
circuito di sicurezza della base e facendo aprire all’improvviso tutte le
celle.

“Che diavolo sta succedendo?”

Sev si mosse verso una delle consolle installate sulla parete del corridoio
digitando rapidamente “Maledizione.. hanno destabilizzato il nucleo del
planetoide.. qui fra poco esplode tutto e non sappiamo ancora dove siano
Denay e Othello!”

La voce di Sev mise sull’allerta la squadra, ma nessuno fece in tempo a
dire nulla perchè la squadre finì per essere investita da una fiumana di
gente che fuggendo da una parte all’altra cercava di trovare una via di
fuga da quel luogo.

“Dobbiamo muoverci” la voce di Romanov risuonò fra la folla proprio mentre
Sev tornava a prestare la propria attenzione alla consolle, digitando
rapidamente

“Dobbiamo trovare il resto della squadra!” Oxila si osservò attorno
spostandosi più alla paratia per non rischiare di essere investito da
quella folla in agitazione

“No, dobbiamo dirigerci da quella parte e cercare una delle nostre
navette!”

la voce di Sev fece irritare notevolmente Oxila che gli tuonò dietro “E
lascerebbe indietro due dei nostri sapendo che il planetoide esploderà fra
poco?”

“No tenente” Sev alzò il capo indicando la consolle “Tutto il personale
medico e scientifico sono stati caricati su una delle due navi di quei
farabutti che gestivano questo luogo”

“Si sa dove sono diretti?” chiese Romanov con espressione seria

“No, ma sono partiti già un quarto d’ora fa.. più o meno e..” Sev si
dovette tenere alla paratia per non cadere “.. quindi sono più al sicuro di
noi, al momento!”

“Scattiamo.. Tenente Oxila, dato che aveva memorizzato il tragitto, sarà
lei a farci strada fino all’hangar..”

Romanov iniziò a seguire il gruppo controllandosi attorno dirigendosi verso
l’area di stoccaggio delle navette, dove potè vedere molti detenuti salire
su delle navette e darsi alla fuga. Nel mentre le scosse di terremoto
divennero sempre più potenti e ravvicinate, il planetoide sembrava
sull’orlo di spaccarsi in due; la squadra della Novalis sapeva che il tempo
a loro disposizione era dannatamente poco, quindi scattò sulla loro navetta
il più rapidamente possibile, partendo alla massima velocità consentita.

“Fra quanto tempo il pianetoide esploderà?” la domanda di Romanov aveva
dato voce al dubbio che tutti avevano dentro di se

“Secondo i calcoli..” Sev, preso posto alla tattica, stava digitando alla
consolle “Quella palla di rocce durerà al massimo due minuti e mezzo”

“Non saremo mai abbastanza lontani per non subirne il contraccolpo!”
rispose Oxila dal timone “Non credo che la navetta possa reggere!”

Sev annuì osservando il timone “Disattiverò tutti i sistemi non essenziali
e dirotterò tutta l’energia agi scudi posteriori.. questo aumenterà un po’
le nostre possibilità..”

“Non sarà comunque sufficiente” intervenne Romanov

“Probabilmente no, ma vale la pena tentare… l’alternativa sarebbe fermarsi
ed aspettare l’inevitabile, ma non sarebbe di certo da m…”  la voce morì
fra le labbra di Sev quando l'esplosione del planetoide finì per coglierlì
tutti alla sprovvista, mentre la navetta veniva proiettata con forza in
avanti. Tutti i presenti sbatterono con forza contro le paratie, mentre le
consolle iniziarono ad esplodere ed emettere scintille infuocate a mano a
mano che i guasti si facevano sempre più gravi sulla navetta.

“Situazione!” Romanov tentò di rimettersi in piedi, così come tutti gli
altri

“Timone fuori uso..” rispose Oxila non riuscendo ad ottenere alcun
risultato digitando alla consolle

“Come il resto della navetta!” rispose Sev “Sta per esploder..”

Lo scintillio del teletrasporto li avvolse proprio in quell’istante, meno
di trenta secondi dopo della povera navetta federale non restava che una
serie di rottami fluttuanti nello spazio.




USS Novalis - Sala teletrasporto 01

D.T 26/03/2396 - contemporaneamente

Romanov, Sev, Oxila ed il resto della squadra si osservarono fra loro per
qualche attimo: nessuno disse nulla, ma tutti loro erano consapevoli di
quanto fossero andati vicini a lasciarci la vita. All’apertura della porta,
scattarono sull'attenti per salutare in modo formale il Capitano
Kuribayashi, mentre alle sue spalle accedettero alla sala il Comandante
Nimosit ed il Comandante Dwalla.

“Signori.. rapporto” Kuribayashi spostò lo sguardo sui vari presenti per
poi soffermarsi su Romanov, che in modo freddo e professionale fece un
rapporto schietto e completo su quanto era accaduto sul planetoide, ivi
compreso il fatto che due ufficiali risultassero ancora in mano a quei
criminali

“Ed ora signore?” la voce di Oxila era tesa “Che cosa facciamo?”

“Andremo a riprenderci i nostri uomini, ovunque essi siano” la voce di
Kuribayashi era ferma e convinta, tanto da avere quasi un effetto
rassicurante su tutti i presenti “Per ora andate in infermeria e fatevi
controllare” quindi si voltò verso Nimosit “Torni in plancia e faccia
iniziare le ricerche, voglio sapere dove sono i Comandanti Di Maria e Kuz
entro tre ore”.
-------------- parte successiva --------------
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