[Stml2] 15.08 - Prigionia

Federico Gotti federtrek a gmail.com
Mar 24 Gen 2017 08:51:37 CET


Dunque eccomi qui.
Sono arrivato al pelo, ma onestamente fino a ieri pensavo di non farcela.
E' stata una coppia di settimane intensa, figuratevi che nella mia
percezione ho accettato il turno due-tre giorni fa..... :O
Comunque, spero piaccia e spero abbia senso, non è lunghissimo proprio per
la carenza di tempo.
Passiamo al brano. Ho cercato di dare una spiegazione agli eventi (ne
riparliamo alla fine della mail :P) anche per cercare di indicare una
chiusura per non dilungarci troppo.
Detto ciò vi lascio alla lettura del brano. Ah, Ric, leggi fino in fondo,
compreso le note, anzi, soprattutto le note!

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Brano: 15-08 - Prigionia
Precendente: 15-07 - Giustizia è stata fatta
Autore: Tenente Comandante Sev Nathel (Federico/Sev)
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*Navetta di osservazione, Plancia*

*DT 16/07/2395, ore 10:28 - D.S. 72538.18*



Kuribayashi era agitatissimo. Camminava avanti e indietro nella navetta.
Gli ufficiali superiori a bordo erano intenti a lavorare per raggiungere la
Novalis alla massima curvatura possibile. Nel frattempo la USS Shadow e USS
Superior erano in rotta anche loro, si sarebbero incontrati tra poco meno
di due giorni, ma non aveva senso aspettare.

Nessuno osava proferire parola.



*Luogo ignoto*

*DT 16/07/2395, ore 12:57 - D.S. 72538.47*



Nimosit era rimasto per un tempo indefinito a guardare la testa del cadetto
pensando a tutto ciò che era successo nelle precedenti ore cercando di
capire cos’era successo e perché.

Ma non tornava niente.

*Prima la nave che arriva e ci attacca, poi noi che la inseguiamo, poi noi
che la distruggiamo e ora questo…Forza Coral…c’è qualcosa che ti sfugge…*

Quasi all’improvviso si ricordò di Tulamb. Il ricordo fu doloroso, ma in un
qualche modo gli diede la calma necessaria. Cercò di costruirsi le
strutture mentali che il vecchio compagno gli aveva spiegato più volte. E
in effetti funzionò. Riuscì a mettere ordine tutto quello che era successo,
ogni causa e ogni effetto. All’improvviso realizzò cosa mancava, spalancò
gli occhi e si stupì della banalità della scoperta.

“Perché…? Perché sta succedendo tutto questo? E dov’è il resto
dell’equipaggio?”


*Luogo ignoto*

*Nello stesso momento*



I cadetti avevano ripreso conoscenza da qualche tempo e si erano ritrovati
in una strana prigione. Ognuno di loro era in una cella separata, ma erano
tutte vicine, creando una strana sensazione di essere osservati.

Ognuno aveva reagito in modi differenti, ma alla fine tutti si erano
ritrovati a procedere con il loro “ruolo”.

Hugh piano piano aveva preso il comando, mentre Morein aveva cercato di
mantenere calmi e concentrati i suoi colleghi.

Bod aveva cercato di forzare la serratura della sua cella, ma senza
successo. Evrellia Lee e Rizaich stavano cercando una debolezza strutturale
nelle sbarre.

Va’Lah era in piena fase meditativa.

Ad un certo punto un forte rumore metallico attirò l’attenzione di tutti.

Un individuo imponente si mise a girare attorno alle gabbie, restando
sempre nell’ombra.

Hugh si alzò in piedi e con voce autoritaria chiese:

“Chi siete? Cosa volete? Avete attaccato una nave della Flotta Stellare, e
rapito l’equipaggio. Rilasciateci subito e mostreremo clemenza.”

L’individuo continuò a muoversi per fermarsi davanti alla cella dell’umano.

“Lo sappiamo.” Fu la semplice risposta e riprese a camminare intorno.

Quando passò vicino alla prigione di Bod, questi allungò rapidamente una
mano per afferrarlo, ma lo mancò di pochi millimetri.

L’individuo si fermò e ciò che disse fece rabbrividire tutti.

“Ve ne pentirete.” E se ne andò.

I cadetti si guardarono con un misto di curiosità e paura.

Hugh si avvicinò alle sbarre e fulminò Bod.

“Che diavolo ti è preso?!”

“Qualcuno doveva fare qualcosa…”

“E cosa hai ottenuto?”

“Niente….” Si fermò un attimo e poi riprese “Nemmeno un cenno di pensiero o
emozione.”

“Quindi, o sono quadrilobi, oppure artificiali.” Intervenne Va’Lah
sintetizzando.



*Navetta di osservazione, Plancia*

*DT 17/07/2395, ore 17:08 - D.S. 72541.68*


Sulla navetta gli ufficiali erano molto stanchi. Avevano fatto i turni per
dormire nei due posti letto a disposizione, e già era una fortuna averli.

Romanov interruppe il silenzio “Signore. La USS Shadow ci raggiungerà tra
poco meno di due ore.”

Kuribayashi si alzò e si diresse alla console.
“Hanno accelerato. Bene.” Poi si rivolse verso Kuz e le chiese “Quanto
tempo mancherà all’arrivo alle coordinate una volta imbarcati sulla Shadow?”

L’ufficiale scientifico fece qualche rapido conto e rispose:

“Circa 6 ore.”

“Grazie.” Si rivolse verso tutti gli ufficiali. “Appena saliremo a bordo
chiederò al Capitano qualche alloggio, avremo 4 ore per sistemarci e
riposare un po’, poi ci vedremo in sala tattica per discutere sul piano
d’azione.”

Tutti gli ufficiali fecero un cenno di assenso.


*Luogo ignoto*

*DT 17/07/2395, ore 19:30 - D.S. 72541.95*


I cadetti erano rimasti vigili e all’erta da quando l’individuo si era
allontanato dopo averli minacciati. Si erano alternati in modo da essere
sempre pronti. All’ora presunta dei pasti gli veniva teletrasportato del
cibo, poca roba, ma meglio di niente.

Morein e Lee erano di guardia quando qualcuno entrò dalla porta.
Immediatamente tutti si alzarono.

Un individuo, probabilmente lo stesso del giorno prima, iniziò a girare
intorno. Questa volta aveva qualcosa in mano. Si diresse verso la gabbia di
Bod e, sempre restando nell’ombra, appoggiò per terra un sacco. Si
allontanò e prima di uscire proferì parola.

“Questo è per insegnarvi. Imparate.” Ed uscì

Bod aspettò qualche secondo poi si volse verso i suoi compagni. Hugh con un
cenno gli fece capire che poteva aprire il sacco.

Il betazoide lo aprì e trattenne a stento un urlo. Ciò che aveva in mano
era la testa del Comandante Nimosit.


*Luogo ignoto*

*Nello stesso momento*


Il tempo aveva perso ogni significato. Gli unici momenti che si potevano
usare per tenere traccia dello scorrimento del tempo erano i rifornimenti.
E anche quelli temeva che non fossero regolari.

Da quando si era svegliato non aveva ancora visto o sentito nessuno. Il
cibo gli veniva teletrasportato.

Aveva ispezionato la stanza e aveva individuato una porta, senza maniglia
all’interno.

Si stava addormentando quando la porta si aprì.

Un fascio di luce potente entrò e lo accecò. Dopo chissà quanto tempo
rivedeva una luce.

Poi una voce parlò.

“Nome.”

In un primo momento non disse nulla cercando di abituarsi alla luce per
cercare di capire chi era l’individuo.

“Nome!”

“R…Roland...” balbettò. Poi si alzò e noncurante della luce si mise
sull’attenti. “Roland McInnis, Cadetto Flotta Stellare. Numero di matricola
38983-SD-24.”

===END OF TRASMISSION===


Eccoci qui.
Primo. Ric, Nimosit è vivo!! E con la testa sulle spalle (non ho saputo
resistere :D)
Onde evitare che non si capisca vi dico che il fatto che McInnis è ancora
vivo dovrebbe far intuire che sia Nimosit che McInnis non sono morti e che
è una simulazione.
Ho fatto questo perchè mi sembrava poco realistico che ci siano tutte ste
falle nella Flotta e nemici che saltano fuori dall'ombra. Quindi ho pensato
che potesse essere TUTTA una simulazione, anche per gli ufficiali.
Ovviamente è una simulazione fuori dalle righe, quindi potrebbe verificarsi
anche una battaglia burocratica-legale per rimuovere queste simulazioni
troppo esagerate. L'idea di uccidere un cadetto mi andava bene, non avevo
niente in contrario, l'ho "resuscitato" solo per rendere coerente l'idea
della simulazione.
Spero vada bene, ma se per caso ho esagerato ditemelo che correggo
(rifaccio) il brano.
Ciao a tutti
-------------- parte successiva --------------
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