[Stml2] 16.13: "Niente è più certo del cambiamento" Di Ilenia/Kuz e Mauro/Oxila
Mauro Fenzio
oxila79 a gmail.com
Sab 10 Mar 2018 18:15:02 CET
Ecco a voi il nostro pezzo a quattro mani di chiusura della Novalis
Speriamo vi piaccia
Ilenia/Mauro
USS Novalis - Alloggio del Tenente Oxila
D.T. 01/04/2396, ore 16:12 - D.S.
Lan aveva più o meno terminato di raccattare tutte le sue cose e rimase
sorpreso ad osservare il proprio vecchio alloggio: sembrava addirittura più
grande ora che i vestiti non occupavano più l’intero pavimento ma se ne
stavano stipati all’interno della sua capiente valigia. Oramai erano poche
le cose rimaste appoggiate sulla scrivania ma, per quanto cercasse di
riporle nella borsa, qualcosa gli impediva di farlo. Lentamente prese fra
le mani un piccolo oloproiettore e si avvicinò al finestrone pensieroso, ma
il rumore del sensore lo fece fermare.
“Avanti..” Lan ripose l’oloproiettore per poi voltarsi verso l’entrata
“Scusi il disord…” si fermò all’improvviso, era così abituato a scusarsi
per il modo che teneva l’alloggio da non pensare che, forse per la prima
volta da mesi, anche la sua stanza non sembrasse più il luogo di un
attentato dinamitardo.
Nimosit fece qualche passo all’interno dell’alloggio “La disturbo?” vide
che Lan stava per scattare sull'attenti ma lo fermò con un gesto della mano
“No, non sono qui in veste ufficiale.. volevo solo vedere come sta ora
che..” fece un paio di passi nell’alloggio del sottoposto per poi osservare
fuori dai finestroni “Beh, tre mesi di licenza possono essere belli ma
anche molto lunghi.. soprattutto per un pilota”
“In questo momento onestamente non pensavo a quello..”
Nimosit si voltò ad osservare il giovane restando in silenzio, come ad
invitarlo a proseguire.
“Non mi fraintenda, sono un pilota come lo è lei.. ti resta dentro, è una
passione.. forse potremmo dirlo uno stile di vita.. il brivido della
velocità, la sensazione di perfezione quando termini una manovra difficile
e la passione del restare dietro a quei comandi è qualcosa che farà sempre
parte di noi, ma..” Lan osservò nuovamente fuori dal finestrone “Qui c’era
anche un componente personale..”
“Si riferisce ai colleghi?” chiese Nimosit tornando ad osservare le stelle
“Si tratta solo di una licenza dopotutto” la frase del primo ufficiale,
seppure affermata con una certa convinzione, lasciò una strana sensazione
ad ambo gli ufficiali
“Signore, posso farle una domanda?” Lan si voltò verso Nimosit “Ha mai
avuto la strana sensazione di essere sul punto di perdere la più grande
occasione della vita ma nonostante tutto non sapere come impedirlo?”
Nimosit si voltò perplesso “Credo di non aver capito appieno di cosa sta
parlando, ma.. sono sempre stato convinto che la vita sia degna di essere
vissuta dando il meglio di se stessi, e.. perchè no, anche rischiando un
po’..” fece una piccola pausa “A volte credo sia meglio tentare e fallire
piuttosto che rimpiangere il non aver fatto nulla per paura..”
Lan annuì per un attimo “Ero quello che immaginavo..”
Nimosit fece un sorriso “La lascio terminare di preparare le sue cose..” si
diresse all’uscita per poi voltarsi “Il Capitano vorrebbe poter fare una
cena con tutti gli ufficiali superiori, anche lei è invitato.. ci
incontreremo alle ore 20 in passeggiata.. vado ad informare anche gli altri
ufficiali”
“Mi scusi, il Comandante Kuz è già stata informata?”
“No..” Nimosit si fermò ad osservarlo “Non ancora.. perchè?”
“Posso informarla io se vuole, stavo giusto andando da lei..”
“Bene.. la ringrazio tenente” Nimosit osservò per qualche attimo il tenente
Oxila, pensieroso, poi uscì dall’alloggio.
USS Novalis - Alloggio del Tenente Comandante Kuz
D.T. 01/04/2396, ore 16:34 - D.S.
L’alloggio era stato perfettamente riordinato, tutti gli effetti personali
erano stati meticolosamente riposti all’interno del borsone con il quale
era salita a bordo, a parte un’unica cosa: appoggiato a pochi passi dal
resto delle cose un’uniforme consunta e macchiata se ne stava perfettamente
piegata, ma all’esterno del borsone. Denay le si avvicinò osservandola e
per qualche istante il suo pensiero tornò all’ultima missione: l’esperienza
di quel rapimento le era rimasta dentro, quasi come una macchia di
inchiostro in mezzo ad una pagina bianca.
Prese l’uniforme per poi infilarla nel borsone, sapeva che sarebbe stato
più sensato gettarla via, ma stranamente faticava a disfarsene, quasi fosse
divenuta una parte di lei; si sedette sul proprio letto ed osservò per
qualche altro attimo la stanza ma il suono del sensore la fece alzare di
colpo.
“Avanti..” si voltò facendo qualche passo verso l’entrata per poi inclinare
un po’ il capo vedendo entrare Oxila “Lan, qualcosa non va? Sembri
nervoso..”
Il giovane non parlò per qualche istante, poi sorrise con espressione quasi
divertita “Ero partito con così tanta convinzione, così tanti pensieri
nella mia mente, e all’improvviso mi sembra che tutta quell’enfasi si sia
dissolta”
“Non credo di averti capito…” Denay incrociò le braccia al petto perplessa,
osservando Lan che scoppiava a ridere
“Si, fatico a capirmi anche io” Lan si avvicinò alla scrivania per poi
sedervisi sopra, tornando a sorridere alla scienziata “Già deciso cosa
farai in questi tre mesi di licenza forzata?”
“Non esattamente” Denay rilassò un po’ la postura sedendosi sul letto “Ora
come ora ho solo voglia di godermi un po’ di giorni di vacanza, senza
pensieri e preoccupazioni. Quando mi sentirò pronta prenderò una decisione
su cosa fare nel prossimo futuro”
“Prossimo futuro?” le parole di Denay fecero scattare un po’ Lan “Andiamo..
si tratta solo di una licenza un po’ più lunga del solito, no?” le parole
uscirono dalle labbra del timoniere con un suono cupo, come se anche lui
non riuscisse a crederci a pieno “Solo una licenza…” ripeté ancora meno
convinto
“Già.. solo una licenza..” gli fece coro Denay, ma sul volto le si leggeva
che nel profondo sentiva quasi un vuoto, stava dicendo addio all’ennesima
nave, all’ennesimo equipaggio e dentro di sé sentiva che era stanca di
tutto questo. Scosse il capo per allontanare quella sensazione di
ineluttabile impotenza per poi tornare a guardare Lan “Come mai eri
passato? Solo per fare quattro chiacchiere?”
“No.. ho una comunicazione di servizio da lasciarti, anzi.. diciamo che ne
ho due” Lan si rialzò in piedi avvicinandosi a lei “La prima è da parte del
Comandante Nimosit, il Capitano vuole fare una cena con tutti i suoi
ufficiali prima che l’equipaggio debba sbarcare dalla nave.. ci
incontreremo alle ore 20, in passeggiata”
Denay si alzò a sua volta “Molto bene, ci sarò..” rimase per un attimo in
attesa per poi chiedere “E l’altra comunicazione di servizio?”
“L’altra comunicazione di servizio in realtà è mia” Lan si fermò ad un
passo da Denay, osservando il suo sguardo stupito “Ma è davvero molto
importante”
“Molto bene, quale sarebbe questa comunicazione?”
Lan si avvicinò a Denay portando le punta delle dita sotto il mento della
giovane per farle alzare il capo, quindi avvicinò il viso a quello di lei
restando a pochi centimetri dal suo volto “Volevo che tu sapessi come la
tua presenza abbia rappresentato l’alfa e l’omega di questo viaggio.. ti ho
visto cambiare giorno dopo giorno durante questo incarico, ho avuto la
gioia di poter festeggiare ogni successo che abbiamo avuto nelle nostre
avventure e.. beh, sì.. ho avuto anche modo di preoccuparmi per te ogni
qualvolta che sapevo come tu potessi trovarti in pericolo.. ma a conti
fatti non scambierei questo periodo passato sulla Novalis con nient’altro”
avvicinò le labbra alla giovane baciandola con grande passione “Volevo
sapessi che.. non ha importanza dove tu andrai o che cosa vorrai fare in
questo periodo o in futuro, qualsiasi cosa possa succedere sappi che per
qualcuno tu sei stata, sei e sarai il suo piccolo mondo”
Denay rimase ad occhi spalancati, tutto si sarebbe aspettata tranne che Lan
all’improvviso decidesse di fare un simile passo, e la lasciò ancor più
esterrefatta il fatto che lui, finito il discorso, indietreggiasse per poi
dirigersi all’uscita “E finisce tutto così?”
“Chi ha mai parlato di una fine?” chiede il giovane timoniere voltandosi
“Siamo ad un passo dallo sbarcare dalla nave… perché ora?” Denay lo
osservava stupita “Fra poco scenderemo da questa nave, ci perderemo di
vista.. non capisco Lan”
“Perchè a volte è meglio tentare e fallire, piuttosto che rimpiangere la
decisione di non fare nulla per paura” Lan le sorrise “Ora sai cosa penso..
sta a te decidere cosa fare, e non temere.. ovunque andrai, se lo vorrai
verrò con te” detto questo uscì dalla stanza, lasciando la giovane a
riflettere prima di prepararsi per l’ultima cena a bordo della Novalis.
-------------- parte successiva --------------
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