[Stml2] 16.13: "Niente è più certo del cambiamento" Di Ilenia/Kuz e Mauro/Oxila

Coral Nimosit coral.nimosit a gmail.com
Sab 10 Mar 2018 19:16:55 CET


Come già detto......bel lavoro. Bravi. Molto bello.
Per quanto riguarda numero e titolo del brano mi sto accorgendo che forse
sarebbe bene numerarli del tipo 16.13 parte 1, parte 2, etc etc e per il
titolo ogni parte potrebbe avere il titolo scelto dall'autore o dagli
autori. Altrimenti è come se avessi scelto io il titolo per tutti. E non è
giusto. Ma questo lo sistemo io quando creo il brano finale.
Quindi se Ilenia e Mauro avevano pensato ad un loro titolo possono
indicarlo tranquillamente.
Non so se siete d'accordo. Ciao

Il sab 10 mar 2018 18:15 Mauro Fenzio <oxila79 a gmail.com> ha scritto:

> Ecco a voi il nostro pezzo a quattro mani di chiusura della Novalis
> Speriamo vi piaccia
> Ilenia/Mauro
>
> USS Novalis - Alloggio del Tenente Oxila
>
> D.T. 01/04/2396, ore 16:12 - D.S.
>
> Lan aveva più o meno terminato di raccattare tutte le sue cose e rimase
> sorpreso ad osservare il proprio vecchio alloggio: sembrava addirittura più
> grande ora che i vestiti non occupavano più l’intero pavimento ma se ne
> stavano stipati all’interno della sua capiente valigia. Oramai erano poche
> le cose rimaste appoggiate sulla scrivania ma, per quanto cercasse di
> riporle nella borsa, qualcosa gli impediva di farlo. Lentamente prese fra
> le mani un piccolo oloproiettore e si avvicinò al finestrone pensieroso, ma
> il rumore del sensore lo fece fermare.
>
> “Avanti..” Lan ripose l’oloproiettore per poi voltarsi verso l’entrata
> “Scusi il disord…” si fermò all’improvviso, era così abituato a scusarsi
> per il modo che teneva l’alloggio da non pensare che, forse per la prima
> volta da mesi, anche la sua stanza non sembrasse più il luogo di un
> attentato dinamitardo.
>
> Nimosit fece qualche passo all’interno dell’alloggio “La disturbo?” vide
> che Lan stava per scattare sull'attenti ma lo fermò con un gesto della mano
> “No, non sono qui in veste ufficiale.. volevo solo vedere come sta ora
> che..” fece un paio di passi nell’alloggio del sottoposto per poi osservare
> fuori dai finestroni “Beh, tre mesi di licenza possono essere belli ma
> anche molto lunghi.. soprattutto per un pilota”
>
> “In questo momento onestamente non pensavo a quello..”
>
> Nimosit si voltò ad osservare il giovane restando in silenzio, come ad
> invitarlo a proseguire.
>
> “Non mi fraintenda, sono un pilota come lo è lei.. ti resta dentro, è una
> passione.. forse potremmo dirlo uno stile di vita.. il brivido della
> velocità, la sensazione di perfezione quando termini una manovra difficile
> e la passione del restare dietro a quei comandi è qualcosa che farà sempre
> parte di noi, ma..” Lan osservò nuovamente fuori dal finestrone “Qui c’era
> anche un componente personale..”
>
> “Si riferisce ai colleghi?” chiese Nimosit tornando ad osservare le stelle
> “Si tratta solo di una licenza dopotutto” la frase del primo ufficiale,
> seppure affermata con una certa convinzione, lasciò una strana sensazione
> ad ambo gli ufficiali
>
> “Signore, posso farle una domanda?” Lan si voltò verso Nimosit “Ha mai
> avuto la strana sensazione di essere sul punto di perdere la più grande
> occasione della vita ma nonostante tutto non sapere come impedirlo?”
>
> Nimosit si voltò perplesso “Credo di non aver capito appieno di cosa sta
> parlando, ma.. sono sempre stato convinto che la vita sia degna di essere
> vissuta dando il meglio di se stessi, e.. perchè no, anche rischiando un
> po’..” fece una piccola pausa “A volte credo sia meglio tentare e fallire
> piuttosto che rimpiangere il non aver fatto nulla per paura..”
>
> Lan annuì per un attimo “Ero quello che immaginavo..”
>
> Nimosit fece un sorriso “La lascio terminare di preparare le sue cose..”
> si diresse all’uscita per poi voltarsi “Il Capitano vorrebbe poter fare una
> cena con tutti gli ufficiali superiori, anche lei è invitato.. ci
> incontreremo alle ore 20 in passeggiata.. vado ad informare anche gli altri
> ufficiali”
>
> “Mi scusi, il Comandante Kuz è già stata informata?”
>
> “No..” Nimosit si fermò ad osservarlo “Non ancora.. perchè?”
> “Posso informarla io se vuole, stavo giusto andando da lei..”
>
> “Bene.. la ringrazio tenente” Nimosit osservò per qualche attimo il
> tenente Oxila, pensieroso, poi uscì dall’alloggio.
>
>
>
>
> USS Novalis - Alloggio del Tenente Comandante Kuz
>
> D.T. 01/04/2396, ore 16:34 - D.S.
>
> L’alloggio era stato perfettamente riordinato, tutti gli effetti personali
> erano stati meticolosamente riposti all’interno del borsone con il quale
> era salita a bordo, a parte un’unica cosa: appoggiato a pochi passi dal
> resto delle cose un’uniforme consunta e macchiata se ne stava perfettamente
> piegata, ma all’esterno del borsone. Denay le si avvicinò osservandola e
> per qualche istante il suo pensiero tornò all’ultima missione: l’esperienza
> di quel rapimento le era rimasta dentro, quasi come una macchia di
> inchiostro in mezzo ad una pagina bianca.
>
> Prese l’uniforme per poi infilarla nel borsone, sapeva che sarebbe stato
> più sensato gettarla via, ma stranamente faticava a disfarsene, quasi fosse
> divenuta una parte di lei; si sedette sul proprio letto ed osservò per
> qualche altro attimo la stanza ma il suono del sensore la fece alzare di
> colpo.
>
> “Avanti..” si voltò facendo qualche passo verso l’entrata per poi
> inclinare un po’ il capo vedendo entrare Oxila “Lan, qualcosa non va?
> Sembri nervoso..”
>
> Il giovane non parlò per qualche istante, poi sorrise con espressione
> quasi divertita “Ero partito con così tanta convinzione, così tanti
> pensieri nella mia mente, e all’improvviso mi sembra che tutta quell’enfasi
> si sia dissolta”
>
> “Non credo di averti capito…” Denay incrociò le braccia al petto
> perplessa, osservando Lan che scoppiava a ridere
>
> “Si, fatico a capirmi anche io” Lan si avvicinò alla scrivania per poi
> sedervisi sopra, tornando a sorridere alla scienziata “Già deciso cosa
> farai in questi tre mesi di licenza forzata?”
>
> “Non esattamente” Denay rilassò un po’ la postura sedendosi sul letto “Ora
> come ora ho solo voglia di godermi un po’ di giorni di vacanza, senza
> pensieri e preoccupazioni. Quando mi sentirò pronta prenderò una decisione
> su cosa fare nel prossimo futuro”
>
> “Prossimo futuro?” le parole di Denay fecero scattare un po’ Lan
> “Andiamo.. si tratta solo di una licenza un po’ più lunga del solito, no?”
> le parole uscirono dalle labbra del timoniere con un suono cupo, come se
> anche lui non riuscisse a crederci a pieno “Solo una licenza…” ripeté
> ancora meno convinto
>
> “Già.. solo una licenza..” gli fece coro Denay, ma sul volto le si leggeva
> che nel profondo sentiva quasi un vuoto, stava dicendo addio all’ennesima
> nave, all’ennesimo equipaggio e dentro di sé sentiva che era stanca di
> tutto questo. Scosse il capo per allontanare quella sensazione di
> ineluttabile impotenza per poi tornare a guardare Lan “Come mai eri
> passato? Solo per fare quattro chiacchiere?”
>
> “No.. ho una comunicazione di servizio da lasciarti, anzi.. diciamo che ne
> ho due” Lan si rialzò in piedi avvicinandosi a lei “La prima è da parte del
> Comandante Nimosit, il Capitano vuole fare una cena con tutti i suoi
> ufficiali prima che l’equipaggio debba sbarcare dalla nave.. ci
> incontreremo alle ore 20, in passeggiata”
>
> Denay si alzò a sua volta “Molto bene, ci sarò..” rimase per un attimo in
> attesa per poi chiedere “E l’altra comunicazione di servizio?”
>
> “L’altra comunicazione di servizio in realtà è mia” Lan si fermò ad un
> passo da Denay, osservando il suo sguardo stupito “Ma è davvero molto
> importante”
>
> “Molto bene, quale sarebbe questa comunicazione?”
>
> Lan si avvicinò a Denay portando le punta delle dita sotto il mento della
> giovane per farle alzare il capo, quindi avvicinò il viso a quello di lei
> restando a pochi centimetri dal suo volto “Volevo che tu sapessi come la
> tua presenza abbia rappresentato l’alfa e l’omega di questo viaggio.. ti ho
> visto cambiare giorno dopo giorno durante questo incarico, ho avuto la
> gioia di poter festeggiare ogni successo che abbiamo avuto nelle nostre
> avventure e.. beh, sì.. ho avuto anche modo di preoccuparmi per te ogni
> qualvolta che sapevo come tu potessi trovarti in pericolo.. ma a conti
> fatti non scambierei questo periodo passato sulla Novalis con nient’altro”
> avvicinò le labbra alla giovane baciandola con grande passione “Volevo
> sapessi che.. non ha importanza dove tu andrai o che cosa vorrai fare in
> questo periodo o in futuro, qualsiasi cosa possa succedere sappi che per
> qualcuno tu sei stata, sei e sarai il suo piccolo mondo”
>
> Denay rimase ad occhi spalancati, tutto si sarebbe aspettata tranne che
> Lan all’improvviso decidesse di fare un simile passo, e la lasciò ancor più
> esterrefatta il fatto che lui, finito il discorso, indietreggiasse per poi
> dirigersi all’uscita “E finisce tutto così?”
>
> “Chi ha mai parlato di una fine?” chiede il giovane timoniere voltandosi
>
> “Siamo ad un passo dallo sbarcare dalla nave… perché ora?” Denay lo
> osservava stupita “Fra poco scenderemo da questa nave, ci perderemo di
> vista.. non capisco Lan”
>
> “Perchè a volte è meglio tentare e fallire, piuttosto che rimpiangere la
> decisione di non fare nulla per paura” Lan le sorrise “Ora sai cosa penso..
> sta a te decidere cosa fare, e non temere.. ovunque andrai, se lo vorrai
> verrò con te” detto questo uscì dalla stanza, lasciando la giovane a
> riflettere prima di prepararsi per l’ultima cena a bordo della Novalis.
>
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