[Stml2] [00-02] - Ritrovo

Silvia Bianchini ltcomm.sibi a gmail.com
Lun 14 Maggio 2018 15:13:03 CEST


Molto bello!
Bella la vita nella campagna bajoriana :D e compito troppo facile per il
nostro Nimosit

ottimo, bravo Fede.

quanto alle date forse l'avrei dato qualche giorno prima, ma ci sta.



Si.Bi.

Il giorno 14 maggio 2018 14:10, Federico Gotti <federtrek a gmail.com> ha
scritto:

> Ecco qui il mio "imbarco"
> Non son sicuro di aver messo bene le date.......
> Buona lettura
>
>
> 29/04/2398 Ore 10.34 – Colline di Dahkur, Provincia Dahkur – Bajor
>
> Il sole era appena sorto e i cinque membri della squada alfa stavano
> cercando, senza l’utilizzo dei tricorder, di rintracciare la squadra beta.
>
> “È inutile…non li troveremo mai.” SI lamentò Freron, un giovane cadetto
> Ferengi
>
> “Mai dire mai, cadetto! Tutti fanno errori prima o poi.” Ribatté Aaho
> Riyo, sergente dei marines e al comando della squadra alfa.
>
> “Però è vero che il comandante è cresciuto in queste zone combattendo la
> resistenza, no?” Si intromise Jessica Brown, un’altra cadetta.
>
> “Si, ma non ammetto pensieri negativi nella mia squadra. Ricordate le
> lezioni che vi abbiamo impartito e non avrete problemi.” Guardò i due
> cadetti e poi si rivolse verso l’altro marine della squadra, un inusuale
> vulcaniano molto alto e imponente, al rientro da una breve esplorazione
> assieme ad un altro cadetto. “T’Kus, tracce?”
>
> “Nessuna, signore. La cadetta Brown ha ragione, il Comandante conosce la
> zona e svariati trucchi.”
>
> “Si, ma che io sia dannata se lo lascerò vincere così facilmente…” Rispose
> Riyo. “Ok, formazione a rombo, procediamo un passo alla volta. T’Kus,
> davanti, Freron, fianco destro, Syshia fianco sinistro, Brown nel centro e
> io nelle retrovie. Muoversi!”
>
>
>
> 29/04/2398 Stesso momento – Colline di Dahkur, Provincia Dahkur – Bajor –
> Su una collina lì vicino stesso momento
>
> “Aveva ragione, signore, formazione a rombo.” Sussurrò un giovane umano
> dai capelli biondi osservando il gruppetto attraverso un cespuglio.
>
> “Si, ma non sempre si è fortunati da conoscere il proprio avversario,
> cadetto. Torniamo indietro.” Replicò Sev sempre sottovoce.
>
> Dopo qualche momento si erano riuniti agli altri tre membri della piccola
> squadra.
>
> “Sergente, tra non molto arriveranno qui vicino e verremo scoperti. Cosa
> vogliamo fare, spostarci o nasconderci?” Chiese Sev al sergente dei marine
> della squadra.
>
> “Ne abbiamo già parlato, e sembra che nasconderci non sia una gran scelta,
> quel dannato vulcaniano è molto scaltro nel cercare le tracce. Direi di
> muoverci.”
>
> “Concordo. Partiamo tra due minuti.”
>
> Tutti fecero un cenno di assenso e si caricarono sulle spalle gli zaini.
>
> Stavano per partire quando una voce alle loro spalle li fermò.
>
> “Sei difficile da trovare, lo sai?”
>
> Sev senza voltarsi replicò.
>
> “Forse perché non voglio farmi trovare, che ne dici?”
>
> “Però sei qui a fare campeggio…”
>
> Sev si voltò. Il suo sguardo era serio. Gli altri membri della squadra non
> sapevano cosa stesse succedendo e da dove fosse spuntato l’uomo che stava
> parlando a Sev.
>
> “Campeggio? Stai interferendo in una simulazione importante.” Disse il
> bajoriano avvicinandosi all’uomo arrivando a poco più di un palmo che non
> si scompose e replicò.
>
> “Sei tu che hai detto di venirti a trovare su Bajor…”
>
> “…si due anni fa…”
>
> I cadetti e i due marines guardavano la scena quasi a bocca aperta non
> sapendo bene cosa fare.
>
> Dopo qualche secondo di sguardi truci i due scoppiarono a ridere e
> abbracciarono. Lasciando gli altri ancora più stupiti.
>
> “Vecchio marinaio d’acqua dolce!! Che ci fai qui??” Chiese Sev
>
> “Cercavo te…e ci ho messo un bel po’ a trovarti…anche i sensori della
> navetta facevano fatica…”
>
> “Sono queste colline…dev’esserci una concentrazione di un qualche minerale
> che interferisce in qualche modo coi sensori…forse è per questo che siamo
> durati tanto durante l’occupazione…”
>
> “Probabile, se non ti conoscessi così bene non ti avrei trovato.”
>
> Sev si girò verso i cadetti e i marines e indicando l’uomo disse:
>
> “Gente, questo è il Comandante Coral Nimosit, Primo Ufficiale ai tempi
> della Novalis.”
>
> “Un piacere signore” replicarono mettendosi sull’attenti.
>
> Un attimo prima che Nimosit replicasse una voce si intromise.
>
> “Piacere anche per noi.”
>
> Tutti si girarono e videro il sergente Riyo. La sua squadra era arrivata
> durante l’incontro di Sev e Nimosit.
>
> “Maddai…mi hai fatto perdere!” Brontolò Sev rivolto a Coral, ed entrambi
> risero. “Ma che ci sei venuto a fare qui?”
>
> “Ti devo parlare.”
>
> “Ok.” Sev si rivolse a Riyo “Sergente prenda il comando per il debrief, ci
> aggiorniamo più tardi agli alloggi…direi dopo pranzo.”
>
> La marines fece un cenno di consenso e si riunì con il resto dei cadetti.
>
> “Hai detto che hai una navetta, giusto? Prendiamola, sono 20 km per
> arrivare a casa mia.” Disse il bajoriano con un gran sorriso.
>
>
>
> 29/04/2398 ore 13.37 – Provincia Dahkur – Bajor
>
> Durante la permanenza su Bajor Sev e moglie alloggiavano in una piccola
> depandance nella proprietà dei genitori di Nathel.
> La depandance era modesta, prima dell’acquisto della proprietà era
> dedicata ai braccianti, poi fu ristrutturata per ottenere una sala, un
> piccolo cucinotto e una camera da letto. Modesta ma accogliente, in pieno
> stile Bajoriano.
>
> Sev aveva convinto (grazie a sua moglie) Nimosit a fermarsi a mangiare, e
> stavano chiacchierando amichevolmente come altre volte avevano fatto a
> bordo della Novalis.
>
> Verso la fine del pasto Sev ripropose un brindisi ai vecchi compagni e
> alla vecchia nave.
>
> “Ma quindi la Novalis diventa un museo…?”
>
> “Non è ancora chiaro, Nat, ma credo di si…”
>
> “Dai, mi sembra una cosa buona…e poi chissà che un giorno non torni ad
> essere utile…”
>
> “Chissà, oramai abbiamo capito che di impossibile non c’è nulla…”
>
> Svuotarono i bicchieri e rimasero in silenzio per un po’.
>
> Ryanis li guardò entrambi e alzandosi interruppe il silenzio. “Vi lascio
> soli, così potrai chiedergli ciò per cui sei venuto, Coral.”
>
> L’umano sorrise e annuì. ”Immagino che non servano poteri betaoziodi per
> capirlo, eh?”
>
> “No, direi proprio di no, Cor, ci sono arrivato anche io…” rispose Sev
> facendo ridere tutti.
>
> “In realtà, Ryanis, puoi rimanere anche tu, in fin dei conti riguarda
> anche te…”
>
> “Dai, tienila corta e dimmi in quale assurda avventura vuoi trascinarmi…”
>
> Nimosit sospirò e iniziò.
>
> “Dal comando hanno affidato una nuova nave a Kuribayashi, e lui ha scelto
> me come primo ufficiale. E pensava di mettere insieme il vecchio gruppo. La
> missione della nave sarebb…” non fece in tempo a terminare che Sev lo
> interruppe.
>
> “Ok, ci sto. Quando e dove ci imbarchiamo?”
>
> “Ma…non ti ho ancora detto la missione della nave…”
>
> “E sai quanto me ne importa? Verrei all’inferno con te, se poi ci metti il
> resto del gruppo…”
>
> “E i tuoi corsi…?”
>
> “Pff…troveranno altri insegnanti!”
>
> Nimosit era stupito “E tu Ryanis…?”
>
> “Figurati se posso dirgli di no…se anche lo convincessi a non partire me
> lo dovrei tenere con il muso per anni…no no, veniamo a bordo.”
>
> “Ok…cavolo…il Capitano aveva previsto che sarebbe stata facile con te, ma
> così è *troppo* facile…”
>
> I tre alzarono nuovamente i bicchieri tra le risate.
>
> “Allora, di nuovo sulla breccia insieme eh? Alla…ehi, come si chiama la
> nave?”
>
> “Vancouver, come un antico esploratore terrestre del diciottesimo secolo.”
>
> “Alla Vancouver, allora!”
>
>
>
>
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