[Stml2] [00-02] - Ritrovo
Federico Gotti
federtrek a gmail.com
Lun 14 Maggio 2018 14:10:56 CEST
Ecco qui il mio "imbarco"
Non son sicuro di aver messo bene le date.......
Buona lettura
29/04/2398 Ore 10.34 – Colline di Dahkur, Provincia Dahkur – Bajor
Il sole era appena sorto e i cinque membri della squada alfa stavano
cercando, senza l’utilizzo dei tricorder, di rintracciare la squadra beta.
“È inutile…non li troveremo mai.” SI lamentò Freron, un giovane cadetto
Ferengi
“Mai dire mai, cadetto! Tutti fanno errori prima o poi.” Ribatté Aaho Riyo,
sergente dei marines e al comando della squadra alfa.
“Però è vero che il comandante è cresciuto in queste zone combattendo la
resistenza, no?” Si intromise Jessica Brown, un’altra cadetta.
“Si, ma non ammetto pensieri negativi nella mia squadra. Ricordate le
lezioni che vi abbiamo impartito e non avrete problemi.” Guardò i due
cadetti e poi si rivolse verso l’altro marine della squadra, un inusuale
vulcaniano molto alto e imponente, al rientro da una breve esplorazione
assieme ad un altro cadetto. “T’Kus, tracce?”
“Nessuna, signore. La cadetta Brown ha ragione, il Comandante conosce la
zona e svariati trucchi.”
“Si, ma che io sia dannata se lo lascerò vincere così facilmente…” Rispose
Riyo. “Ok, formazione a rombo, procediamo un passo alla volta. T’Kus,
davanti, Freron, fianco destro, Syshia fianco sinistro, Brown nel centro e
io nelle retrovie. Muoversi!”
29/04/2398 Stesso momento – Colline di Dahkur, Provincia Dahkur – Bajor –
Su una collina lì vicino stesso momento
“Aveva ragione, signore, formazione a rombo.” Sussurrò un giovane umano dai
capelli biondi osservando il gruppetto attraverso un cespuglio.
“Si, ma non sempre si è fortunati da conoscere il proprio avversario,
cadetto. Torniamo indietro.” Replicò Sev sempre sottovoce.
Dopo qualche momento si erano riuniti agli altri tre membri della piccola
squadra.
“Sergente, tra non molto arriveranno qui vicino e verremo scoperti. Cosa
vogliamo fare, spostarci o nasconderci?” Chiese Sev al sergente dei marine
della squadra.
“Ne abbiamo già parlato, e sembra che nasconderci non sia una gran scelta,
quel dannato vulcaniano è molto scaltro nel cercare le tracce. Direi di
muoverci.”
“Concordo. Partiamo tra due minuti.”
Tutti fecero un cenno di assenso e si caricarono sulle spalle gli zaini.
Stavano per partire quando una voce alle loro spalle li fermò.
“Sei difficile da trovare, lo sai?”
Sev senza voltarsi replicò.
“Forse perché non voglio farmi trovare, che ne dici?”
“Però sei qui a fare campeggio…”
Sev si voltò. Il suo sguardo era serio. Gli altri membri della squadra non
sapevano cosa stesse succedendo e da dove fosse spuntato l’uomo che stava
parlando a Sev.
“Campeggio? Stai interferendo in una simulazione importante.” Disse il
bajoriano avvicinandosi all’uomo arrivando a poco più di un palmo che non
si scompose e replicò.
“Sei tu che hai detto di venirti a trovare su Bajor…”
“…si due anni fa…”
I cadetti e i due marines guardavano la scena quasi a bocca aperta non
sapendo bene cosa fare.
Dopo qualche secondo di sguardi truci i due scoppiarono a ridere e
abbracciarono. Lasciando gli altri ancora più stupiti.
“Vecchio marinaio d’acqua dolce!! Che ci fai qui??” Chiese Sev
“Cercavo te…e ci ho messo un bel po’ a trovarti…anche i sensori della
navetta facevano fatica…”
“Sono queste colline…dev’esserci una concentrazione di un qualche minerale
che interferisce in qualche modo coi sensori…forse è per questo che siamo
durati tanto durante l’occupazione…”
“Probabile, se non ti conoscessi così bene non ti avrei trovato.”
Sev si girò verso i cadetti e i marines e indicando l’uomo disse:
“Gente, questo è il Comandante Coral Nimosit, Primo Ufficiale ai tempi
della Novalis.”
“Un piacere signore” replicarono mettendosi sull’attenti.
Un attimo prima che Nimosit replicasse una voce si intromise.
“Piacere anche per noi.”
Tutti si girarono e videro il sergente Riyo. La sua squadra era arrivata
durante l’incontro di Sev e Nimosit.
“Maddai…mi hai fatto perdere!” Brontolò Sev rivolto a Coral, ed entrambi
risero. “Ma che ci sei venuto a fare qui?”
“Ti devo parlare.”
“Ok.” Sev si rivolse a Riyo “Sergente prenda il comando per il debrief, ci
aggiorniamo più tardi agli alloggi…direi dopo pranzo.”
La marines fece un cenno di consenso e si riunì con il resto dei cadetti.
“Hai detto che hai una navetta, giusto? Prendiamola, sono 20 km per
arrivare a casa mia.” Disse il bajoriano con un gran sorriso.
29/04/2398 ore 13.37 – Provincia Dahkur – Bajor
Durante la permanenza su Bajor Sev e moglie alloggiavano in una piccola
depandance nella proprietà dei genitori di Nathel.
La depandance era modesta, prima dell’acquisto della proprietà era dedicata
ai braccianti, poi fu ristrutturata per ottenere una sala, un piccolo
cucinotto e una camera da letto. Modesta ma accogliente, in pieno stile
Bajoriano.
Sev aveva convinto (grazie a sua moglie) Nimosit a fermarsi a mangiare, e
stavano chiacchierando amichevolmente come altre volte avevano fatto a
bordo della Novalis.
Verso la fine del pasto Sev ripropose un brindisi ai vecchi compagni e alla
vecchia nave.
“Ma quindi la Novalis diventa un museo…?”
“Non è ancora chiaro, Nat, ma credo di si…”
“Dai, mi sembra una cosa buona…e poi chissà che un giorno non torni ad
essere utile…”
“Chissà, oramai abbiamo capito che di impossibile non c’è nulla…”
Svuotarono i bicchieri e rimasero in silenzio per un po’.
Ryanis li guardò entrambi e alzandosi interruppe il silenzio. “Vi lascio
soli, così potrai chiedergli ciò per cui sei venuto, Coral.”
L’umano sorrise e annuì. ”Immagino che non servano poteri betaoziodi per
capirlo, eh?”
“No, direi proprio di no, Cor, ci sono arrivato anche io…” rispose Sev
facendo ridere tutti.
“In realtà, Ryanis, puoi rimanere anche tu, in fin dei conti riguarda anche
te…”
“Dai, tienila corta e dimmi in quale assurda avventura vuoi trascinarmi…”
Nimosit sospirò e iniziò.
“Dal comando hanno affidato una nuova nave a Kuribayashi, e lui ha scelto
me come primo ufficiale. E pensava di mettere insieme il vecchio gruppo. La
missione della nave sarebb…” non fece in tempo a terminare che Sev lo
interruppe.
“Ok, ci sto. Quando e dove ci imbarchiamo?”
“Ma…non ti ho ancora detto la missione della nave…”
“E sai quanto me ne importa? Verrei all’inferno con te, se poi ci metti il
resto del gruppo…”
“E i tuoi corsi…?”
“Pff…troveranno altri insegnanti!”
Nimosit era stupito “E tu Ryanis…?”
“Figurati se posso dirgli di no…se anche lo convincessi a non partire me lo
dovrei tenere con il muso per anni…no no, veniamo a bordo.”
“Ok…cavolo…il Capitano aveva previsto che sarebbe stata facile con te, ma
così è *troppo* facile…”
I tre alzarono nuovamente i bicchieri tra le risate.
“Allora, di nuovo sulla breccia insieme eh? Alla…ehi, come si chiama la
nave?”
“Vancouver, come un antico esploratore terrestre del diciottesimo secolo.”
“Alla Vancouver, allora!”
-------------- parte successiva --------------
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