[Stml2] 00.03 – “Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora fatto” - Si.Bi/lt. Com. Dwalla Thevek
Coral Nimosit
coral.nimosit a gmail.com
Mar 15 Maggio 2018 14:21:53 CEST
Eccomi qua. IL brano è davvero molto bello. Intenso e scritto bene, c'è
poco da fare. Bravissima Silvia. Non posso fare a meno di notare il
tentativo spudorato di attentare alle coronarie del povero Nimosit. Bene,
me ne ricorderò all'atto di organizzare i prossimi turni gamma!! 😝
Il giorno mar 15 mag 2018 alle ore 12:46 Silvia Bianchini <
ltcomm.sibi a gmail.com> ha scritto:
> *Eccolo qui!*
>
> *Spero vi piaccia 😉*
>
>
> *Piccola nota, per godere meglio il brano è bene che abbiate presente i
> luoghi di cui parlo quindi nel dubbio cercateli su Google 😘*
>
>
> *Ciao!*
>
> *Si.Bi.*
>
> *==============================*
>
>
> *=============================*
>
> *Titolo: 00.03 – “Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora
> fatto”*
>
> *Precedente: 00.02 – “Ritrovo”*
>
> *Autore: Si.Bi./Dwalla*
>
> *=============================*
>
>
>
> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre – Cupola di Comando –
> Ufficio del Comandante*
>
> *30/04/2398, Ore 07:59 – D.S. 75326.94 ****
>
>
>
> Lo spettacolo che si poteva ammirare dal ponte di comando della Stazione
> era ogni volta da lasciare senza fiato. Il ponte di comando si trovava
> infatti al vertice della cupola e dalle vetrate a 360° si potevano ammirare
> tutti i ponti di attracco e i le passerelle, i ponti commerciali e dedicati
> ai divertimenti che si trovavano sotto. Tutto il brulicare di vita della
> stazione era sotto di loro. Spettacolo parimenti memorabile era quello che
> poteva mirare sulla parte esterna della struttura dove si trovavano uffici,
> laboratori, appartamenti e i sistemi tecnici e tattici, e che avevano ogni
> 4 ore un’alba e lo spettacolo della Terra bellissima e blu che placidamente
> ruotava sotto di loro. Un piccolo mondo, una città fatta di arrivi e
> partenze, di commercio e scambio culturale, di abbracci amorevoli e di
> strette di mano formali. Tutto doveva funzionare al meglio, ma nonostante
> le promesse della Federazione e della Flotta Stellare, la realtà era che i
> migliori ufficiali e marinai volevano stare sulle navi e non sulle basi
> stellari. Così restavano solo quelli che volevano una vita comoda, piena di
> piaceri e di licenze a terra, quelli che non erano mai assegnati ad alcuna
> nave perché i danni che potevano fare erano sempre contenibili su una base
> e invece potevano risultare letali su una nave. A questo stava pensando,
> guardando dalle finestre del suo ufficio, il Comandante Baroni, un uomo
> energico e brillante, seppur amante delle comodità considerati i suoi 61
> anni, che aveva il comando della stazione da più di 20 anni e aveva
> personalmente guidato i lavori di refit che si erano resi necessari dal
> danneggiamento subito dall’ultimo attacco dei Borg e aveva sempre cercato
> di tirare fuori il meglio dai suoi uomini, che pure avevano notevoli
> lacune. Il suo ufficiale alla sicurezza, Il Tenente Gruber, gestiva
> perfettamente le situazioni difficili sulla stazione che potevano crearsi
> quando equipaggi diversi si incontravano, ma era allo stesso tempo una
> persona assillante e ossessiva con le sue continue richieste per miglioramenti
> difensivi e tattici che a detta di tutti gli analisti tattici della Flotta
> Stellare non erano necessari. Il suo capo operazioni era il Tenente Drué,
> era invece molto precisa nel suo lavoro, ma di natura molto schiva, quasi
> asociale e non legava con nessuno, tanto da non avere nemmeno l’alloggio
> sulla stazione, ma tornava tutte le sere a dormire sulla Terra. Infine sia
> il suo ingegnere che il suo ufficiale medico erano al momento due giovani
> Guardiamarina appena usciti dall’Accademia. Non che fossero necessarie
> squadre tecniche superspecializzate, visto che bastava una buona e regolare
> manutenzione, o che fossero necessarie cure specialistiche vista la
> vicinanza con le strutture sanitarie della Flotta sulla Terra. Tutti gli
> altri marinai e sottufficiali, circa una quarantina, erano persone dello
> stesso tenore, bravi, ma non brillanti e tutti bene o male soddisfatti
> della vita che facevano. Negli oltre vent’anni di comando, la stazione
> aveva fatto il suo lavoro con diligente metodicità e ordinaria mediocrità.
> Quello che Baroni non si sarebbe mai aspettato invece era stata
> l’assegnazione di un ufficiale di coordinamento e consigliere che aveva un
> ruolino di servizio da nave ammiraglia. Da quando aveva posato gli occhi
> sul Tenente Comandante Thevek, oltre a notarne la bellezza, si era chiesto
> quanto quel miracolo si sarebbe fermato sulla sua stazione. Con il lavoro
> del comandante Thevek, Baroni era riuscito finalmente ad avere la base
> spaziale che aveva sempre sognato, in cui ogni cosa procedeva al ritmo del
> cronometro. I suoi ufficiali avevano mostrato miglioramenti e ogni cosa era
> filata liscia come mai prima. Ogni giorno negli ultimi 21 mesi aveva
> ringraziato la buona stella che gli aveva mandato Dwalla, e ogni giorno si
> era chiesto se quello sarebbe stato l’ultimo.
> Nascondi testo citato
>
>
>
> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre –Ring*
>
> *30/04/2398, Ore 19:34 – D.S. 75328.26 ****
>
>
>
> Dwalla stava camminando con passo deciso lungo il cosiddetto Ring, la
> passeggiata principale della stazione, con gli occhi fissi su un padd sul
> quale stava compilando diverse modifiche. I presenti sulla passeggiata non
> facevano altro che cederle il passo mentre avanzava con i capelli mossi che
> ondeggiavano di qua e di là ad ogni passo. L’ultimo incarico del suo turno
> e ancora una volta doveva coprire le inefficienze del sottocapo Lazie,
> l’unico membro dello staff della stazione totalmente refrattario ai pochi,
> ma significativi cambiamenti che aveva chiesto e ottenuto dal Comandante
> Baroni. Era sempre stata abbastanza contraria ai richiami, cercando sempre
> la soluzione giusta al problema, ma in questo caso l’unica soluzione era
> trovare un nuovo impiego al sottocapo, possibilmente su un’altra stazione.
> continuando a leggere il padd si accorse solo troppo tardi di una figura
> sulla sua strada. Si scontrarono e la mano di lui la tenne stretta per
> evitare di farla cadere e come sempre il flusso di pensieri la travolse in
> uno schema mentale a lei familiare
>
> *sei sempre bellissima*
>
> “Grazie Comandante Nimosit, anche se non è vero… ma mi hai vista bene?”
> disse lei finalmente portando gli occhi sul viso dell’uomo
>
> “scherzi! Sei in formissima!”
>
> “non male per una settantaquattrenne, vero?”
>
> “in termini umani vuol dire meno di 40 e portati bene”
>
> “Troppo galante… che fai qui, sei in partenza con la Montale?”
>
> “No, no…in effetti sono qui per te”
>
> “Per me?”
>
> “Sì, possiamo trovare un posto per parlare?”
>
> “Devo portare questo padd sul ponte 21 e poi ho finito il turno. Andiamo a
> cena sul Ring? O vuoi scendere sulla Terra? C’è un favoloso ristorante dove
> potrei portarti”
>
> “Allora portamici, ti aspetto in sala teletrasporto 4?”
>
> “Devo cambiarmi prima, ti raggiungo dopo sul Ring dal turbolift 1”
>
> “Allora a dopo”
>
>
>
> **** SOL III – Italia – Liguria – San Fruttuoso di Camogli*
>
> *30/04/2398, Ore 23:00 – D.S. 75328.65 ****
>
>
>
> Nemmeno la bellezza del ristorantino sul mare davanti all’abazia medievale
> illuminata da luci bianche, o le stelle che si specchiavano scintillando
> sul mare blu del piccolo golfo riuscivano a distrarre Coral dalla visione
> di Dwalla, la quale aveva lasciato la sobria divisa della Flotta per un
> molto più elegante e sexy abito da sera. Con le spalline sottili e la gonna
> a sirena, le fasciava il corpo in modo perfetto e il tessuto nero
> leggermente trasparente era fittamente rifinito con pizzi neri a forma di
> rami in fiore che coprivano tatticamente in modo che nessuno potesse dire
> che fosse praticamente nuda. Aveva raccolto i capelli in uno chignon e
> sfoggiava due grandi orecchini a cerchio di oro bianco. Le spalle nude
> erano però coperte dal fresco serale primaverile da uno scialle anch’esso
> nero. In un posto così bello e con la compagnia giusta, la cena a base di
> pesce e la bottiglia di vino avevano solo fatto il resto e la serata si era
> svolta perfettamente. Avevano riso e chiacchierato, raccontandosi
> reciprocamente aneddoti e si stavano gustando l’ultimo bicchiere
>
> “Com’è che non lo facciamo più spesso?” disse Dwalla “non è che lavoriamo
> a migliaia di anni luce l’uno dall’altra”
>
> “Lo sai… tu hai le tue preoccupazioni. Io le mie e poi…” Coral lasciò
> cadere il discorso. Entrambi sapevano il perché, tra loro c’era feeling,
> c’era attrazione, ma un rapporto più intenso avrebbe messo a rischio una
> bellissima amicizia che nessuno dei due aveva voglia di perdere e così, pur
> sentendosi spesso non si vedevano con uguale frequenza.
>
> “Lo so… come so che vorresti dirmi qualcosa, ma che non sai come fare”
> disse lei con una scelta di tempi capace di lasciare un silenzio allo
> stesso significativo, ma non imbarazzante.
>
> “difficile nasconderti qualcosa eh?”
>
> “Ormai dovresti saperlo. Dai dillo, prima che lo dica io”
>
> “Kuribayashi ha il comando di una nuova nave e mi ha chiesto di radunare
> gli ufficiali superiori della Novalis”
>
> “non era difficile” disse lei sorridendo
>
> “No è difficile perché so che tu molto probabilmente mi dirai di no” disse
> Coral
>
> “vero anche questo”
>
> “e non c’è niente che possa fare per farti cambiare idea?”
>
> “non direi, per quanto sarebbe bello venire con voi, devo dire che la mia
> esperienza all’Attracco Spaziale è bellissima. Ogni giorno affronto nuove
> sfide, conosco nuove persone e ho nuovi stimoli e cosa più importante non
> metto in pericolo di vita nessuno. Quando ho chiesto quell’assegnazione ci
> ho pensato moltissimo e il comando di Flotta mi ci ha mandato con
> riluttanza, con tutte le navi su cui avrebbero voluto mettermi. Ma non me
> la sento. Sono un medico della testa e quando ho dovuto sostituire un vero
> medico ho perso 17 persone” disse lei appoggiandosi allo schienale e
> spostando lo sguardo sul mare
>
> “non è stata colpa tua” rispose Coral poggiandole una mano sul ginocchio
>
> “Non dirmi che non è stata colpa mia. Posso dirmi di aver fatto il massimo
> e posso anche accettare quello che è stato, ma so che un vero medico con
> più esperienza sul campo di me ne avrebbe persi di meno. Almeno
> sull’Attracco Spaziale non è richiesto il mio contributo di medico, ma solo
> di psicologa e diplomatica cose su cui posso veramente dire la mia”
>
> “lo sapevo, ma dovevo comunque dirtelo…”
>
> “e noi ci siamo passati una bella serata”
>
> “infatti… dai cambiamo argomento. Hai più visto Nathan?”
>
> “Sì, viene il mercoledì per il poker e vado da lui la domenica a pranzo”
>
> “Sta ancora con… Amelie?”
>
> “No… una nuova… Fumiko… lo fa mangiare con le bacchette”
>
> Si guardarono e scoppiarono a ridere continuando a conversare come se
> nulla fosse stato.
>
>
>
> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre – Cupola di Comando –
> Ufficio del Comandante*
>
> *01/05/2398, Ore 10:32 – D.S. 75329.97 ****
>
>
>
> Dwalla entrò nell’ufficio del suo superiore guardandosi intorno, sorpresa
> di non vederlo alla scrivania.
>
> “Mi ha fatta chiamare, Comandante?” disse vedendolo seduto su uno dei
> divanetti al centro della stanza
>
> “Sì, comandante. Si accomodi”
>
> Dwalla si sedette di fronte a Baroni in attesa. Baroni stava guardano un
> punto indefinito oltre le vetrate
>
> “Lo sa quante navi partono o arrivano ogni giorno?”
>
> “in media tremila, contando le navette”
>
> “Esatto, due ogni minuto. Contando solo le navi di taglia medio grande si
> scende a 1 ogni 5 minuti e lei non mi crederà, ma io vorrei essere su
> ognuna di quelle navi. non dico di non essere contento di avere questo
> comando. È un lavoro comodo che cerco di fare nel migliore dei modi, ma
> l’avrà notato anche lei, quelli bravi… quelli bravi per davvero non
> finiscono sulle basi stellari, almeno non quelle tatticamente irrilevanti”
>
> “Non credo che l’Attracco Spaziale sia tatticamente irrilevante” disse
> Dwalla sorpresa
>
> “e invece lo è, è solo una delle 47 stazioni, tra cantieri e altre basi,
> del sistema solare. Importante, ma non è unica. Come la nostra base ne
> hanno costruite 74”
>
> “Mi spiace, Comandante non capisco dove vuole arrivare”
>
> “Ho saputo che dopodomani sarà varata una nuova nave dai cantieri di
> Utopia Planitia, la USS Vancouver al comando del Capitano Kuribayashi. E
> dopo aver controllato sui registri della stazione ho scoperto che il
> Comandante Nimosit è venuto a trovarla ieri sera. Mi aspettavo una lettera
> di richiesta di trasferimento questa mattina e non l’ho trovata”
>
> “Si aspettava che partissi?”
>
> “Mi aspetto che parta dal primo giorno che è arrivata qui. Lei è troppo
> brava per stare su una base stellare. Il suo futuro è nello spazio”
>
> “Mi trovo bene qui”
>
> “Esattamente, qui non potrà mai stare meglio di “bene”… dovrebbe puntare
> al meglio. Mi sono chiesto per ogni giorno il motivo per cui abbia scelto
> la mia base. Di solito i motivi sono voler mantenere una vicinanza a casa o
> a familiari, ma se mi permette… lei non ha una casa sulla Terra. Le abbiamo
> dato un ottimo alloggio, ma lo stesso alloggio lo poteva avere da qualsiasi
> altra parte. Quindi ho escluso questi motivi. Sarebbe potuta anche tornare
> a insegnare all’Accademia, una vita anche più tranquilla di quella che
> passa qui ma non l’ha chiesto. Quindi sono giunto a una teoria: lei non
> cerca una vita tranquilla, ma pur bramando l’avventura lei abbia paura di
> scoprire il lato negativo. Mi perdonerà, ma il suo ruolino è pubblico e
> quindi so che ha perso molte persone care, ma stare qui al sicuro non mette
> al sicuro le altre. Io non ho altro che questa base, ma lei può avere molto
> di più”
>
> “Dice che dovrei andare?”
>
> “Dico di sì e lo dico contro il mio stesso interesse. Ci mancherà qui.
> Davvero”
>
> Dwalla lo guardò pensierosa
>
> “Ha ragione… sono ancora in tempo per presentare quella domanda di
> trasferimento?” disse infine
>
> “la vada a preparare” disse Baroni sorridendo “sarò contento di
> firmargliela”
>
>
> ========================
> Lt. Commander Dwalla Thevek
> Counselor (CNS)
> USS Vancouver - NX 75722
> =========================
> "Se ti guardi sempre indietro non puoi vedere quello che hai davanti"
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> Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com
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>
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Ciao, Riccardo
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OOO Cmd. Coral Nimosit
Primo Ufficiale (FO)
Sez. Comando e Navigazione
USS Vancouver NX 75722
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