[Stml2] 00.03 – “Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora fatto” - Si.Bi/lt. Com. Dwalla Thevek
Coral Nimosit
coral.nimosit a gmail.com
Mar 15 Maggio 2018 16:35:29 CEST
Forte...forse, indistruttibile....no di sicuro!! 😝
Il giorno mar 15 mag 2018 alle ore 16:14 Silvia Bianchini <
ltcomm.sibi a gmail.com> ha scritto:
>
> Rimando perché mi sa che non è arrivato...
> Per il vestito ho fatto una piccola ricerca e mi sono innamorata di
> questo e ci ho subito visto Dwalla dentro... La scena nasce da questo
> vestito per la verità 😜
>
> Contenta che vi piaccia 😉
>
> Andiamo su, Coral ha il cuore forte 😅
>
>
>
>
> ========================
> Lt. Commander Dwalla Thevek
> Counselor (CNS)
> USS Vancouver - NX 75722
> =========================
> "Se ti guardi sempre indietro non puoi vedere quello che hai davanti"
> ______________________________
> Private comunicator: ltcomm.sibi a gmail.com
>
>
>
>
>
>
>
>
>
>>
>> Il mar 15 mag 2018, 14:23 Coral Nimosit <coral.nimosit a gmail.com> ha
>> scritto:
>>
>>> Eccomi qua. IL brano è davvero molto bello. Intenso e scritto bene, c'è
>>> poco da fare. Bravissima Silvia. Non posso fare a meno di notare il
>>> tentativo spudorato di attentare alle coronarie del povero Nimosit. Bene,
>>> me ne ricorderò all'atto di organizzare i prossimi turni gamma!! 😝
>>>
>>> Il giorno mar 15 mag 2018 alle ore 12:46 Silvia Bianchini <
>>> ltcomm.sibi a gmail.com> ha scritto:
>>>
>>>> *Eccolo qui!*
>>>>
>>>> *Spero vi piaccia 😉*
>>>>
>>>>
>>>> *Piccola nota, per godere meglio il brano è bene che abbiate presente i
>>>> luoghi di cui parlo quindi nel dubbio cercateli su Google 😘*
>>>>
>>>>
>>>> *Ciao!*
>>>>
>>>> *Si.Bi.*
>>>>
>>>> *==============================*
>>>>
>>>>
>>>> *=============================*
>>>>
>>>> *Titolo: 00.03 – “Il più bel viaggio è quello che non è stato ancora
>>>> fatto”*
>>>>
>>>> *Precedente: 00.02 – “Ritrovo”*
>>>>
>>>> *Autore: Si.Bi./Dwalla*
>>>>
>>>> *=============================*
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre – Cupola di Comando –
>>>> Ufficio del Comandante*
>>>>
>>>> *30/04/2398, Ore 07:59 – D.S. 75326.94 ****
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> Lo spettacolo che si poteva ammirare dal ponte di comando della
>>>> Stazione era ogni volta da lasciare senza fiato. Il ponte di comando si
>>>> trovava infatti al vertice della cupola e dalle vetrate a 360° si potevano
>>>> ammirare tutti i ponti di attracco e i le passerelle, i ponti commerciali e
>>>> dedicati ai divertimenti che si trovavano sotto. Tutto il brulicare di vita
>>>> della stazione era sotto di loro. Spettacolo parimenti memorabile era
>>>> quello che poteva mirare sulla parte esterna della struttura dove si
>>>> trovavano uffici, laboratori, appartamenti e i sistemi tecnici e tattici, e
>>>> che avevano ogni 4 ore un’alba e lo spettacolo della Terra bellissima e blu
>>>> che placidamente ruotava sotto di loro. Un piccolo mondo, una città fatta
>>>> di arrivi e partenze, di commercio e scambio culturale, di abbracci
>>>> amorevoli e di strette di mano formali. Tutto doveva funzionare al meglio,
>>>> ma nonostante le promesse della Federazione e della Flotta Stellare, la
>>>> realtà era che i migliori ufficiali e marinai volevano stare sulle navi e
>>>> non sulle basi stellari. Così restavano solo quelli che volevano una vita
>>>> comoda, piena di piaceri e di licenze a terra, quelli che non erano mai
>>>> assegnati ad alcuna nave perché i danni che potevano fare erano sempre
>>>> contenibili su una base e invece potevano risultare letali su una nave. A
>>>> questo stava pensando, guardando dalle finestre del suo ufficio, il
>>>> Comandante Baroni, un uomo energico e brillante, seppur amante delle
>>>> comodità considerati i suoi 61 anni, che aveva il comando della stazione da
>>>> più di 20 anni e aveva personalmente guidato i lavori di refit che si erano
>>>> resi necessari dal danneggiamento subito dall’ultimo attacco dei Borg e
>>>> aveva sempre cercato di tirare fuori il meglio dai suoi uomini, che pure
>>>> avevano notevoli lacune. Il suo ufficiale alla sicurezza, Il Tenente
>>>> Gruber, gestiva perfettamente le situazioni difficili sulla stazione che
>>>> potevano crearsi quando equipaggi diversi si incontravano, ma era allo
>>>> stesso tempo una persona assillante e ossessiva con le sue continue
>>>> richieste per miglioramenti difensivi e tattici che a detta di tutti
>>>> gli analisti tattici della Flotta Stellare non erano necessari. Il suo capo
>>>> operazioni era il Tenente Drué, era invece molto precisa nel suo lavoro, ma
>>>> di natura molto schiva, quasi asociale e non legava con nessuno, tanto da
>>>> non avere nemmeno l’alloggio sulla stazione, ma tornava tutte le sere a
>>>> dormire sulla Terra. Infine sia il suo ingegnere che il suo ufficiale
>>>> medico erano al momento due giovani Guardiamarina appena usciti
>>>> dall’Accademia. Non che fossero necessarie squadre tecniche
>>>> superspecializzate, visto che bastava una buona e regolare manutenzione, o
>>>> che fossero necessarie cure specialistiche vista la vicinanza con le
>>>> strutture sanitarie della Flotta sulla Terra. Tutti gli altri marinai e
>>>> sottufficiali, circa una quarantina, erano persone dello stesso tenore,
>>>> bravi, ma non brillanti e tutti bene o male soddisfatti della vita che
>>>> facevano. Negli oltre vent’anni di comando, la stazione aveva fatto il suo
>>>> lavoro con diligente metodicità e ordinaria mediocrità. Quello che Baroni
>>>> non si sarebbe mai aspettato invece era stata l’assegnazione di un
>>>> ufficiale di coordinamento e consigliere che aveva un ruolino di servizio
>>>> da nave ammiraglia. Da quando aveva posato gli occhi sul Tenente Comandante
>>>> Thevek, oltre a notarne la bellezza, si era chiesto quanto quel miracolo si
>>>> sarebbe fermato sulla sua stazione. Con il lavoro del comandante Thevek,
>>>> Baroni era riuscito finalmente ad avere la base spaziale che aveva sempre
>>>> sognato, in cui ogni cosa procedeva al ritmo del cronometro. I suoi
>>>> ufficiali avevano mostrato miglioramenti e ogni cosa era filata liscia come
>>>> mai prima. Ogni giorno negli ultimi 21 mesi aveva ringraziato la buona
>>>> stella che gli aveva mandato Dwalla, e ogni giorno si era chiesto se quello
>>>> sarebbe stato l’ultimo.
>>>> Nascondi testo citato
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre –Ring*
>>>>
>>>> *30/04/2398, Ore 19:34 – D.S. 75328.26 ****
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> Dwalla stava camminando con passo deciso lungo il cosiddetto Ring, la
>>>> passeggiata principale della stazione, con gli occhi fissi su un padd sul
>>>> quale stava compilando diverse modifiche. I presenti sulla passeggiata non
>>>> facevano altro che cederle il passo mentre avanzava con i capelli mossi che
>>>> ondeggiavano di qua e di là ad ogni passo. L’ultimo incarico del suo turno
>>>> e ancora una volta doveva coprire le inefficienze del sottocapo Lazie,
>>>> l’unico membro dello staff della stazione totalmente refrattario ai pochi,
>>>> ma significativi cambiamenti che aveva chiesto e ottenuto dal Comandante
>>>> Baroni. Era sempre stata abbastanza contraria ai richiami, cercando sempre
>>>> la soluzione giusta al problema, ma in questo caso l’unica soluzione era
>>>> trovare un nuovo impiego al sottocapo, possibilmente su un’altra stazione.
>>>> continuando a leggere il padd si accorse solo troppo tardi di una figura
>>>> sulla sua strada. Si scontrarono e la mano di lui la tenne stretta per
>>>> evitare di farla cadere e come sempre il flusso di pensieri la travolse in
>>>> uno schema mentale a lei familiare
>>>>
>>>> *sei sempre bellissima*
>>>>
>>>> “Grazie Comandante Nimosit, anche se non è vero… ma mi hai vista bene?”
>>>> disse lei finalmente portando gli occhi sul viso dell’uomo
>>>>
>>>> “scherzi! Sei in formissima!”
>>>>
>>>> “non male per una settantaquattrenne, vero?”
>>>>
>>>> “in termini umani vuol dire meno di 40 e portati bene”
>>>>
>>>> “Troppo galante… che fai qui, sei in partenza con la Montale?”
>>>>
>>>> “No, no…in effetti sono qui per te”
>>>>
>>>> “Per me?”
>>>>
>>>> “Sì, possiamo trovare un posto per parlare?”
>>>>
>>>> “Devo portare questo padd sul ponte 21 e poi ho finito il turno.
>>>> Andiamo a cena sul Ring? O vuoi scendere sulla Terra? C’è un favoloso
>>>> ristorante dove potrei portarti”
>>>>
>>>> “Allora portamici, ti aspetto in sala teletrasporto 4?”
>>>>
>>>> “Devo cambiarmi prima, ti raggiungo dopo sul Ring dal turbolift 1”
>>>>
>>>> “Allora a dopo”
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> **** SOL III – Italia – Liguria – San Fruttuoso di Camogli*
>>>>
>>>> *30/04/2398, Ore 23:00 – D.S. 75328.65 ****
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> Nemmeno la bellezza del ristorantino sul mare davanti all’abazia
>>>> medievale illuminata da luci bianche, o le stelle che si specchiavano
>>>> scintillando sul mare blu del piccolo golfo riuscivano a distrarre Coral
>>>> dalla visione di Dwalla, la quale aveva lasciato la sobria divisa della
>>>> Flotta per un molto più elegante e sexy abito da sera. Con le spalline
>>>> sottili e la gonna a sirena, le fasciava il corpo in modo perfetto e il
>>>> tessuto nero leggermente trasparente era fittamente rifinito con pizzi neri
>>>> a forma di rami in fiore che coprivano tatticamente in modo che nessuno
>>>> potesse dire che fosse praticamente nuda. Aveva raccolto i capelli in uno
>>>> chignon e sfoggiava due grandi orecchini a cerchio di oro bianco. Le spalle
>>>> nude erano però coperte dal fresco serale primaverile da uno scialle
>>>> anch’esso nero. In un posto così bello e con la compagnia giusta, la cena a
>>>> base di pesce e la bottiglia di vino avevano solo fatto il resto e la
>>>> serata si era svolta perfettamente. Avevano riso e chiacchierato,
>>>> raccontandosi reciprocamente aneddoti e si stavano gustando l’ultimo
>>>> bicchiere
>>>>
>>>> “Com’è che non lo facciamo più spesso?” disse Dwalla “non è che
>>>> lavoriamo a migliaia di anni luce l’uno dall’altra”
>>>>
>>>> “Lo sai… tu hai le tue preoccupazioni. Io le mie e poi…” Coral lasciò
>>>> cadere il discorso. Entrambi sapevano il perché, tra loro c’era feeling,
>>>> c’era attrazione, ma un rapporto più intenso avrebbe messo a rischio una
>>>> bellissima amicizia che nessuno dei due aveva voglia di perdere e così, pur
>>>> sentendosi spesso non si vedevano con uguale frequenza.
>>>>
>>>> “Lo so… come so che vorresti dirmi qualcosa, ma che non sai come fare”
>>>> disse lei con una scelta di tempi capace di lasciare un silenzio allo
>>>> stesso significativo, ma non imbarazzante.
>>>>
>>>> “difficile nasconderti qualcosa eh?”
>>>>
>>>> “Ormai dovresti saperlo. Dai dillo, prima che lo dica io”
>>>>
>>>> “Kuribayashi ha il comando di una nuova nave e mi ha chiesto di
>>>> radunare gli ufficiali superiori della Novalis”
>>>>
>>>> “non era difficile” disse lei sorridendo
>>>>
>>>> “No è difficile perché so che tu molto probabilmente mi dirai di no”
>>>> disse Coral
>>>>
>>>> “vero anche questo”
>>>>
>>>> “e non c’è niente che possa fare per farti cambiare idea?”
>>>>
>>>> “non direi, per quanto sarebbe bello venire con voi, devo dire che la
>>>> mia esperienza all’Attracco Spaziale è bellissima. Ogni giorno affronto
>>>> nuove sfide, conosco nuove persone e ho nuovi stimoli e cosa più importante
>>>> non metto in pericolo di vita nessuno. Quando ho chiesto quell’assegnazione
>>>> ci ho pensato moltissimo e il comando di Flotta mi ci ha mandato con
>>>> riluttanza, con tutte le navi su cui avrebbero voluto mettermi. Ma non me
>>>> la sento. Sono un medico della testa e quando ho dovuto sostituire un vero
>>>> medico ho perso 17 persone” disse lei appoggiandosi allo schienale e
>>>> spostando lo sguardo sul mare
>>>>
>>>> “non è stata colpa tua” rispose Coral poggiandole una mano sul ginocchio
>>>>
>>>> “Non dirmi che non è stata colpa mia. Posso dirmi di aver fatto il
>>>> massimo e posso anche accettare quello che è stato, ma so che un vero
>>>> medico con più esperienza sul campo di me ne avrebbe persi di meno. Almeno
>>>> sull’Attracco Spaziale non è richiesto il mio contributo di medico, ma solo
>>>> di psicologa e diplomatica cose su cui posso veramente dire la mia”
>>>>
>>>> “lo sapevo, ma dovevo comunque dirtelo…”
>>>>
>>>> “e noi ci siamo passati una bella serata”
>>>>
>>>> “infatti… dai cambiamo argomento. Hai più visto Nathan?”
>>>>
>>>> “Sì, viene il mercoledì per il poker e vado da lui la domenica a pranzo”
>>>>
>>>> “Sta ancora con… Amelie?”
>>>>
>>>> “No… una nuova… Fumiko… lo fa mangiare con le bacchette”
>>>>
>>>> Si guardarono e scoppiarono a ridere continuando a conversare come se
>>>> nulla fosse stato.
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> **** Orbita SOL III – Attracco Spaziale Terrestre – Cupola di Comando –
>>>> Ufficio del Comandante*
>>>>
>>>> *01/05/2398, Ore 10:32 – D.S. 75329.97 ****
>>>>
>>>>
>>>>
>>>> Dwalla entrò nell’ufficio del suo superiore guardandosi intorno,
>>>> sorpresa di non vederlo alla scrivania.
>>>>
>>>> “Mi ha fatta chiamare, Comandante?” disse vedendolo seduto su uno dei
>>>> divanetti al centro della stanza
>>>>
>>>> “Sì, comandante. Si accomodi”
>>>>
>>>> Dwalla si sedette di fronte a Baroni in attesa. Baroni stava guardano
>>>> un punto indefinito oltre le vetrate
>>>>
>>>> “Lo sa quante navi partono o arrivano ogni giorno?”
>>>>
>>>> “in media tremila, contando le navette”
>>>>
>>>> “Esatto, due ogni minuto. Contando solo le navi di taglia medio grande
>>>> si scende a 1 ogni 5 minuti e lei non mi crederà, ma io vorrei essere su
>>>> ognuna di quelle navi. non dico di non essere contento di avere questo
>>>> comando. È un lavoro comodo che cerco di fare nel migliore dei modi, ma
>>>> l’avrà notato anche lei, quelli bravi… quelli bravi per davvero non
>>>> finiscono sulle basi stellari, almeno non quelle tatticamente irrilevanti”
>>>>
>>>> “Non credo che l’Attracco Spaziale sia tatticamente irrilevante” disse
>>>> Dwalla sorpresa
>>>>
>>>> “e invece lo è, è solo una delle 47 stazioni, tra cantieri e altre
>>>> basi, del sistema solare. Importante, ma non è unica. Come la nostra base
>>>> ne hanno costruite 74”
>>>>
>>>> “Mi spiace, Comandante non capisco dove vuole arrivare”
>>>>
>>>> “Ho saputo che dopodomani sarà varata una nuova nave dai cantieri di
>>>> Utopia Planitia, la USS Vancouver al comando del Capitano Kuribayashi. E
>>>> dopo aver controllato sui registri della stazione ho scoperto che il
>>>> Comandante Nimosit è venuto a trovarla ieri sera. Mi aspettavo una lettera
>>>> di richiesta di trasferimento questa mattina e non l’ho trovata”
>>>>
>>>> “Si aspettava che partissi?”
>>>>
>>>> “Mi aspetto che parta dal primo giorno che è arrivata qui. Lei è troppo
>>>> brava per stare su una base stellare. Il suo futuro è nello spazio”
>>>>
>>>> “Mi trovo bene qui”
>>>>
>>>> “Esattamente, qui non potrà mai stare meglio di “bene”… dovrebbe
>>>> puntare al meglio. Mi sono chiesto per ogni giorno il motivo per cui abbia
>>>> scelto la mia base. Di solito i motivi sono voler mantenere una vicinanza a
>>>> casa o a familiari, ma se mi permette… lei non ha una casa sulla Terra. Le
>>>> abbiamo dato un ottimo alloggio, ma lo stesso alloggio lo poteva avere da
>>>> qualsiasi altra parte. Quindi ho escluso questi motivi. Sarebbe potuta
>>>> anche tornare a insegnare all’Accademia, una vita anche più tranquilla di
>>>> quella che passa qui ma non l’ha chiesto. Quindi sono giunto a una teoria:
>>>> lei non cerca una vita tranquilla, ma pur bramando l’avventura lei abbia
>>>> paura di scoprire il lato negativo. Mi perdonerà, ma il suo ruolino è
>>>> pubblico e quindi so che ha perso molte persone care, ma stare qui al
>>>> sicuro non mette al sicuro le altre. Io non ho altro che questa base, ma
>>>> lei può avere molto di più”
>>>>
>>>> “Dice che dovrei andare?”
>>>>
>>>> “Dico di sì e lo dico contro il mio stesso interesse. Ci mancherà qui.
>>>> Davvero”
>>>>
>>>> Dwalla lo guardò pensierosa
>>>>
>>>> “Ha ragione… sono ancora in tempo per presentare quella domanda di
>>>> trasferimento?” disse infine
>>>>
>>>> “la vada a preparare” disse Baroni sorridendo “sarò contento di
>>>> firmargliela”
>>>>
>>>>
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