[Stml2] [ 01.10] - Trappola annunciata.
Ilenia De Battisti
fulmine791 a gmail.com
Dom 17 Mar 2019 19:41:37 CET
Buonasera,
piccole precisazioni pre lettura:
-
Ho usato nel brano uno dei nomi di navette che, da quanto mi pareva di
aver compreso, era stato generalmente gradito (Do’Vala). Qualora poi si
optasse per nomi diversi sarà da correggere ma non sapevo come altro
identificarla.
-
Ho creato l’arma che noi porteremo al mercato clandestino, non come
funzioni il manufatto.. qualche idea me l’ero abbozzata in testa ma il
brano stava andando per le lunghe e non volevo aggiungere altra carne al
fuoco.
-
Segnalerò la posizione di tutti i personaggi in coda al brano per il
riassuntino finale.
Buona lettura.
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Brano: 01.10
Titolo: Trappola annunciata..
Autore: Ten. Cmd. Kuz (Ilenia)
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- Flashback -
USS Vancouver - Ufficio del primo ufficiale scientifico
D.T. 15/07/2398 Ore 16:16 - D.S. 75536.10
I Comandanti Kuz e McLeods si fermarono per qualche attimo ad osservare il
vuoto con espressione profondamente infastidita; le due donne avevano
passato ore ed ore nel vano tentativo di ipotizzare come realizzare un arma
che fosse assolutamente realistica ma senza essere funzionante, eppure
nessuna delle ipotesi che erano nate sino ad allora le aveva convinte.
“Ad ogni modo se la squadra di sbarco vuole riuscire a partecipare all’asta
non possono pensare di presentarsi con una semplice arma..” le parole di
McLeods suonavano più come un monologo interiore espresso a voce alta, come
se tentasse di estraniarsi per pensare al da farsi “..deve essere qualcosa
a cui nessuno abbia pensato, o perché si tratta di un’idea assolutamente
nuova o perchè vi siano delle difficoltà nella sua realizzazione tali da
renderla appetibile”
“E se non fosse proprio un arma?” la voce di Kuz fece voltare di poco
Ripley verso la collega prima che la scienziata riprendesse a parlare “Se
si trattasse di un sistema di spionaggio? Tipo.. che so, un mini drone con
funzionalità spionaggio..”
“No Comandante, si tratta di qualcosa da escludere..” Ripley scosse la
lunga chioma rossa “Il problema è proprio ciò a cui mi stavo riferendo
pochi attimi fa.. deve trattarsi di qualcosa che sia quasi impossibile da
reperire sul mercato nero, qualcosa di veramente fuori dai canoni standard.
Mi spiace dirglielo ma di microspie ne esistono svariati tipi.. certo, si
potrebbe prendere in considerazione di renderli ancora più piccoli e
potenti di quelli esistenti, ma un simile lavoro di microingegneria
richiederebbe giorni interi.. senza contare che da quanto ho capito non ci
troviamo a trattare con persone che vanno molto per il sottile”
Kuz sospirò per un attimo “Già.. non sono tipi che prima ti spiano e poi in
caso ti ammazzano, questi passano direttamente all’omicidio..” la
scienziata sollevò lo sguardo verso il soffitto, mille possibilità si
affollavano nella sua mente rendendole ancora più complesso cercare qualche
idea che fosse realmente efficace “Quindi immagino che anche un piccolo
drone, grandezza insetto, in grado di inoculare veleno sulla sua ignara
vittima possa essere già esclusa a priori”
“Direi di sì..” la voce del capo ingegnere aveva un che di meditabondo “Ma
in questo caso, oltre all’impossibilità di ricorrere alla microingegneria
in così poco tempo e all’esistenza di svariati sistemi per avvelenare una
persona anche senza dover ricorrere ad un mezzo così tecnologico, si
aggiunge anche il fatto che probabilmente non sarebbe un’arma che verrebbe
considerata così appetibile”
“Dovremmo concentrarci su armi che possano fare più danno possibile.. quasi
armi di distruzione di massa” Kuz incrociò le braccia al petto “O più
precisamente, per prendere spunto dalle sue parole.. se escludiamo di poter
ideare in così poco tempo qualcosa a cui nessuno abbia mai pensato, non ci
resta altro che dare vita ad un arma appetibile perchè difficile da
realizzarsi.. magari modificando delle armi già presenti sulla nave”
McLeods osservò la collega “Tipo un paio di siluri? Si, ci avevo pensato
anche io.. avevo ipotizzato di modificarne la cella di energia
introducendovi qualche esplosivo di una certa potenza, qualcosa che non sia
facile da trovare perchè pericoloso e magari illegale..”
“Tipo il nitrato di metadissicina?”
Ripley spalancò gli occhi osservando Kuz “Nitrato di metedissicina? Scherza
Comandante? Lo sa che viene usato per potenziare la velocità dei reattori
di manovra nelle gare di navette clandestine?? Poche gocce e le navette
schizzano come fossero dei laser.. un quantitativo modico dentro un siluro
potrebbe mettere in seri guai una nave stellare!”
“Si, lo so..” Denay osservò la collega annuendo “E si tratta di una
sostanza molto difficile da acquistare e anche da replicare, la Vancouver
tuttavia ha dei laboratori all’avanguardia.. dovrei riuscire a replicarne
un po’ in modo da predisporre un paio di siluri per la vendita”
“Comandante, non dobbiamo creare un'arma funzionante.. deve solo sembrare
vera!”
A queste parole Kuz sospirò pesantemente “Lei ha ragione ma, ammettiamo per
un attimo di aver trovato l’arma perfetta.. un paio di siluri al nitrato di
metedissicina.. ritengo difficile che i compratori si fideranno sulla
parola dei nostri colleghi, vorranno controllare che non sia una bufala!
Faranno certamente delle scansioni e i nostri colleghi saranno morti se non
vi troveranno davvero quel nitrato all’interno dei siluri!”
“Ma noi non possiamo metterci a contrabbandare armi, soprattutto con un
simile potenziale bellico!” nuovamente Ripley si fermò a riflettere “Ed
escluderei che basti schermare i siluri dalle scansioni, intimerebbero ai
nostri colleghi di smontare uno dei siluri per verificarne il contenuto..
non si fideranno mai senza poter verificare di persona la merce. Così come
escluderei che basti inserire un dispositivo che inganni le scansioni per
fargli credere che vi sia del nitrato.. sono sempre certa che non si
faranno scrupoli ad aprire i siluri e guardarci dentro”
“Sono contrabbandieri esperti.. i mezzi trucchetti sono ben noti a loro,
non si faranno fregare così facilmente” Kuz si massaggiò il collo nervosa
“Ed io escluderei la possibilità di creare qualcosa che alle scansioni
appaia esattamente come il nitrato di metedissicina senza che lo sia
realmente, troppo poco tempo e anche volendo credere che grazie ad un
miracolo riuscissimo ad idearlo in tempo.. se avesse caratteristiche tali
da sembrare nitrato di metedissicina, probabilmente sarebbe altrettanto
pericoloso”
“Eppure deve esserci qualcosa che ci permetta di creare qualcosa che sia
talmente somigliante ad un arma funzionante da poter ingannare dei
contrabbandieri esperti..” McLeods riprese il proprio d-padd leggendo
“Quello che ci è stato chiesto non è affatto semplice, è gente
pericolosamente scaltra ed esperta..”
“Già..” anche Kuz aveva ripreso a leggere sul proprio D-padd una serie di
dati sino a fermarsi per un attimo “Banksy!”
Ripley sollevò il capo ad osservare Kuz senza capire, poi si vide porgere
il padd dalla scienziata “Si.. e cosa sarebbe questo?”
“Non sapendo più dove cercare sono tornata agli esordi, questi sono degli
appunti che presi ad una lezione di chimica..”
“Si, chimica organica se non vedo male, ma.. cosa c'entra la chimica del
carbonio? E poi di chi era quel nome che ha pronunciato?” McLeods osservò
il padd scendendo riga per riga sino a giungere a leggere una piccola nota
“E ci risiamo con Banksy…”
“Esatto, si trattava del vecchio insegnante di chimica organica! Aveva una
fissazione per l’arte terrestre di secoli fa, ora non ricordo esattamente
come dovessero essere i suoi quadri ma quel Banksy era il suo preferito
perché ha fatto qualcosa che nessuno aveva mai fatto.. aveva nascosto delle
lamette all’interno dell’intelaiatura della cornice e, subito dopo che la
sua opera fu venduta all’asta.. beh, l’ha distrutta di fronte allo sguardo
di tutti! Ha attivato il congegno, il quadro è scivolato a terra passando
per le lamette e si è distrutto in tante striscioline di carta..”
“Perchè mai avrebbe dovuto distruggere un proprio quadro dopo che era stato
venduto?”
“Probabilmente perchè era malato di mente, questo lo potrebbe spiegare solo
Dwalla.. ma non è quello il punto! Il quadro era vero, era suo… era
autentico, i critici d’arte lo hanno valutato autentico perché era
autentico e proprio per quello è stato venduto all’asta ma poi si è
trasformato in un mucchietto di striscioline di carta!” Kuz osservò il capo
ingegnere “Forse la soluzione è questa, presentare un arma vera che potremo
poi distruggere subito dopo l’asta rendendola del tutto inutilizzabile!”
“Questa non era esattamente l’idea del Capitano” Ripley scosse il capo “E
mi preoccupa un po’”
“Verissimo, ma.. in tutta onestà.. pensa davvero che sia così semplice
ingannare dei contrabbandieri che commerciano in materiale illegale
praticamente da tutta la vita?”
Ripley scosse il capo “Ammettendo per un attimo che la sua idea si possa
anche fare.. e mi creda, non sarà semplice.. bisognerà riprogettare la
struttura delle celle di energia e scegliere la migliore miscela possibile
per rendere stabile il nitrato.. ma, tralasciando questi dettagli, in che
modo pensa di rendere inoffensivo il nitrato di metedissicina?”
“Facendolo scomparire..” Kuz stava già pensando alla prossima mossa “Mi dia
qualche ora di tempo, credo di avere un’idea..”
USS Vancouver - Ufficio del Capitano
D.T. 15/07/2398 Ore 19:34 - D.S. 75536.48
Il Capitano osservava con sguardo perplesso l’espressione determinata che
era impressa nei volti dei Comandanti Kuz e McLeods; i suoi due ufficiali
sembravano pienamente convinti delle loro osservazioni ma lui non ne era
ancora del tutto persuaso.
“Un attimo.. ipotizziamo per un attimo che, come ritenete voi, per
permettere alla squadra di sbarco di operare in incognito sul pianeta sia
davvero necessario che l’arma da porre in vendita sia vera perchè si
troveranno di fronte contrabbandieri esperti che saprebbero scoprire senza
alcuna difficoltà tutti i nostri tentativi di raggiro.. ipotizziamo inoltre
che io vi autorizzi a creare quindi una coppia di siluri con una cella di
energia a nitrato di metedissicina, con un potenziale bellico nettamente
superiore ad un siluro standard, e che la squadra di infiltrazione scenda
sul pianeta e la metta in vendita all’asta..” il Capitano si allungò in
avanti “Ditemi, in che modo esattamente vorreste renderli inoffensivi?”
“Attraverso l’utilizzo di un nuovo batterio ricavato dall’evoluzione dei
due ceppi batterici dell’Oleispira antarctica e dell’Alcanivorax
borkumnensis” Kuz osservò il Capitano con una certa fierezza “Nella loro
forma base si tratta di due tipi di batteri presenti su Sol III ed in grado
di convertire gli idrocarburi in acidi grassi, che in seguito integrano
nella propria membrana cellulare. Quindi, quando vengono a contatto con il
petrolio grezzo, la loro popolazione aumenta esponenzialmente, e si
verifica una fioritura molto simile a quella delle alghe, poi decresce
quando il petrolio si esaurisce... i nuovi batteri modificati in
laboratorio fanno altrettanto, solo che al posto di mangiare gli
idrocarburi.. beh, si mangiano i nitrati”
“Quindi i suoi microrganismi si mangerebbero il nitrato di metedissicina..
ed esattamente come pensate di far sì che tali batteri agiscano solo al
momento giusto? Come li inserirete nei siluri?”
“Saranno inseriti in piccoli contenitori opportunamente occultati
all’interno della cella di energia..” Ripley prese la parola “Riteniamo che
i contrabbandieri non si metteranno alla ricerca di batteri che sino a poco
fa neppure esistevano.. il loro interesse sarà attratto dalla presenza del
nitrato. Al momento più opportuno i nostri colleghi potranno attivare a
distanza l’apertura dei contenitori ed i batteri provvederanno a fare il
resto..”
“E se non dovessero riuscire ad attivare il comando prima di essere
costretti a lasciare il pianeta?” Kuribayashi osservò le due donne “Non
posso permettere che un’arma creata da noi possa essere utilizzata da dei
criminali”
“Capisco signore, ad ogni modo avevamo considerato questa ipotesi” Ripley
osservò il Capitano “E’ per questo che ho progettato personalmente il
contenitore dei batteri per assicurarmi che si apra anche senza ricevere il
comando dalla squadra.. ciò significa che se la squadra attiverà il
dispositivo, i batteri distruggerà il nitrato e.. se non dovessero
riuscirvi.. si aprirà all’incirca dopo otto ore.. potrà volerci del tempo
ma in ambo i casi alla fine l’arma sarà inutilizzabile”
Kuribayashi annuì “Sono rimaste trentasette ore.. voglio che siano pronti
all’arrivo due siluri” quindi si voltò verso McLeods “Lei dovrà occuparsi
inoltre dell’attrezzatura per la squadra di sbarco.. ma da quello che vedo
dai vostri rapporti avete tutto sotto controllo, andate a riposare..
domattina sarete più lucide e produttive. In libertà”
Le due ufficiali uscirono e Kuribayashi rimase di nuovo da solo; si sentiva
inquieto, qualcosa dentro di lui gli faceva percepire l’arrivo di una
tempesta, eppure non riusciva a capire che cosa lo mettesse tanto in
allarme. Da quando questa strana avventura aveva avuto inizio nulla aveva
avuto senso; poco dopo aver lasciato i cantieri la nave aveva iniziato a
lamentare una serie di malfunzionamenti che l’avevano costretta a
raggiungere una nebulosa per recuperare dell’esocobaltite, dove
l’equipaggio aveva rinvenuto la presenza di una navetta cardassiana con
all’interno un romulano morto. Quante probabilità potevano esserci che
casualmente su una nave federale potesse avvenire un malfunzionamento tale
da spingere la nave nell’unica nebulosa che nascondeva una navetta e il
cadavere di un romulano?
Le indagini avevano portato molto rapidamente alla luce di un sofisticato
apparecchio in grado di accumulare parte dell'energia presente nel plasma
di fusione e rilasciare, a intervalli regolari di millesimi di secondo
delle scariche ad alta frequenza; i sospetti si spostarono sulla persona
che aveva trovato la nebulosa, la Guardiamarina Viotti, ma da quel punto in
poi tutto si era complicato: la guardiamarina era morta, erano state
trovate tracce sulibane e l’alloggio della giovane era stato fatto
letteralmente a pezzi.
Se già tutto questo non fosse abbastanza ingarbugliato, le modifiche
apportate all’alloggio erano qualcosa di troppo complesso per esser state
fatte di nascosto durante il viaggio, erano necessariamente state apportate
alla nave ancora in fase di costruzione. La cosa lo aveva lasciato
esterrefatto: come è possibile che un ufficiale mai esistito abbia
autorizzato delle modifiche ad una nave in creazione in uno dei più
rinomati cantieri federali e gli ingegneri, senza neppure porsi domande,
hanno eseguito dei lavori che ai loro occhi dovrebbero essere stati senza
senso o, peggio ancora, contrari ai principi della Flotta? Ma soprattutto
perché mai organizzare un piano così complesso per portare la Flotta ad
indagare sulla scomparsa di un oggetto sconosciuto che con ogni probabilità
era stato trafugato all’impero romulano?
Il Capitano si accomodò alla scrivania, attivando il terminale e
richiamando alcuni rapporti relativi al varo della USS Vancouver. Tutti i
suoi ufficiali si stavano occupando della predisposizione della missione
sul pianeta mettendo tutto il loro impegno per garantirne la riuscita.
Sospirò nuovamente andando al replicatore per replicarsi una tazza di tè
fumante ma la sua mente continuava a tornare alla nascita del suo vascello.
L’ideazione delle nuove classi di navi continuava ad essere sempre connesso
più alla politica che alla fantasia e all’immaginazione dei progettisti:
periodi di relativa pace portavano alla creazione di vascelli esplorativi,
mentre periodi di forti tensioni fra le varie potenze del quadrante
comportavano una corsa agli armamenti per predisporre le migliori classi di
incrociatori da battaglia. Anche la storia della nuova classe Earhart non
si era distaccata dalla norma: nata partendo dal progetto Excalibur, una
nuova classe di incrociatori di stazza elevata destinato a diventare la
nave più grande mai prodotta dalla Flotta Stellare, era divenuta una
versione ridimensionata allo scopo di adattarla ad operare in ambienti
ostili ma senza tutte quelle caratteristiche che l’avrebbero resa una nave
da guerra.
Chiuse i rapporti relativi alla progettazione dopo circa una mezz’oretta
per passare ai rapporti relativi alla sua costruzione: la USS Vancouver era
un vascello ammiraglio della Flotta Stellare, una nave di ultimissima
generazione reputata dal Comando come fra le migliori attualmente in
servizio; data la sua importanza era ovvio che il capo ingegnere che aveva
supervisionato i lavori non potesse che essere qualcuno di una grande
importanza, Jonathan Kelley. Kuribayashi si soffermò solo per un attimo su
quel nome altisonante per poi escluderne mentalmente ogni possibile
coinvolgimento: quell’uomo era un vero stacanovista, con un ego talmente
smisurato da poter rivaleggiare solo con quello di suo figlio Alvin, e di
certo non avrebbe mai fatto nulla che potesse mettere in discussione la sua
incredibile competenza in campo di progettazione e costruzione navale.
Tuttavia qualcosa stonava, si trattava di un uomo estremamente pignolo, un
maniaco del controllo privo di pazienza e con capacità sociali peggiori di
un tellarita, se vi fosse stato qualcosa fuori posto se ne sarebbe di
sicuro accorto. Come diavolo era possibile che, sotto il comando di Kelley
fosse stata modificata in tal modo la Vancouver?
Kuribayashi stava per chiudere anche questo rapporto quando qualcosa di
insolito lo fece fermare in fondo agli ultimi dati; secondo il rapporto, il
Tenente Comandante Kelley aveva firmato la fine lavori il 12 novembre 2397
in modo da consegnarla ai collaudatori ma stranamente tutti i test
sull’efficienza della nave erano iniziati solo due settimane più tardi, il
motivo del ritardo non era stato inserito. Che cosa era successo in quelle
due settimane?
Il Capitano rimase per qualche attimo ad osservare il rapporto,
riflettendo, poi osservò l’ora e sospirò: chiamare a quell’ora un
egocentrico come Kelley significava non ottenere alcuna risposta, a questo
punto non poteva far altro che attendere l’indomani per cercare di
comunicare con lui.
USS Vancouver - Ufficio del Capitano
D.T. 16/07/2398 Ore 18:46 - D.S. 75539.13
Il Capitano stava seguendo il prosieguo dei rapporti della sezione
scientifica ed ingegneristica che riportavano tutte le difficoltà che
avevano riscontrato e superato per la realizzazione dei siluri: la
costruzione dell’arma stava portando via più tempo di quanto inizialmente
preventivato, tuttavia entrambe le sezioni stavano facendo del loro meglio
per riuscire a terminare il lavoro prima possibile.
=^= Plancia a Capitano.. comunicazione in arrivo da Utopia Planitia.. =^=
Kuribayashi sollevò il capo prima di rispondere attraverso l’interfono
“Molto bene numero uno, faccia trasferire la chiamata nel mio ufficio e mi
raggiunga”
Nimosit entrò pochi attimi dopo in ufficio, osservando il proprio superiore
“Ci sono delle novità?”
“Non lo so.. ma se come avete ipotizzato tutte le modifiche sono avvenute
in fase di costruzione, allora è nel cantiere di Utopia Planitia che si
possono rintracciare le risposte!”
Kuribayashi ruotò in parte il terminale per permettere anche a Nimosit di
poter partecipare alla conversazione; pochi attimi dopo il volto paffuto di
Jonathan Kelley occupò tutto lo schermo.
=^= Buonasera Capitano Kuribayashi, e anche a lei Comandante Nimosit.. come
sta la mia creatura? =^=
Kuribayashi fu il primo a prendere la parola “Buonasera a lei, Comandante
Kelley, mi duole averla disturbata ma.. come immagino avrà compreso, se
abbiamo contattato lei significa che qualcosa non va con la nave”
=^= Purtroppo lo avevo immaginato, data la richiesta di colloquio
urgente..=^= Kelley sembrò sospirare infastidito =^= Come posso esservi
d’aiuto? =^=
“Abbiamo necessità di avere delle informazioni sulla fase di costruzione
della USS Vancouver, ed in particolare della fase conclusiva. Vede,
Comandante.. ho notato che Lei ha firmato la fine dei lavori il 12 novembre
2397 in modo da consegnare il vascello ai collaudatori ma stranamente tutti
i test sull’efficienza della nave sono iniziati solo due settimane più
tardi. C’è un vuoto nei rapporti dal 12 al 27 novembre.. lei mi sa dire
cosa è accaduto?”
=^= Si, me lo ricordo.. è stato uno spiacevole inconveniente che
solitamente non dovrebbe succedere ma.. può capitare =^=
Nimosit si fece curioso “Spiacevole inconveniente?”
=^= Sì Comandante.. spiacevole inconveniente.. =^= Kelley fece un breve
pausa =^= La costruzione di un vascello federale a partire da zero è
un’operazione che impegna molte squadre di lavoro, ciascuna sotto il
comando di un ingegnere esperto. Al di sopra di ogni squadra vi è il capo
cantiere che supervisiona il lavoro delle varie squadre ed infine dichiara
la conclusione dei lavori.. nel caso della USS Vancouver fui informato il
giorno dopo la firma che la settima squadra aveva chiesto di avere qualche
giorno in più per finire alcuni lavori.. io a quel punto ero già stato
spostato ad un altro lavoro ma, ad ogni modo, a capo della settima squadra
c’era il Tenente Vokh.. si trattava di un ufficiale talmente esperto da non
necessitare della mia supervisione, soprattutto perchè stavano
semplicemente montando dei nodi eps.. Ho lasciato loro il tempo di finire i
lavori e sono passato al progetto successivo =^=
Kuribayashi annuì alle parole di Kelley “Quindi lei non ha poi verificato i
lavori di persona?”
=^= Feci un giro nei corridoi per controllare la situazione ma.. ribadisco,
il il Tenente Vokh era un ufficiale ingegnere fra i più esperti.. =^=
Kelley scosse il capo =^= Non vedo come la cosa possa essere così
importante.. si trattava del cambio di una serie di nodi eps! =^=
“Era?..” Nimosit cercò di riportare il discorso sull’ingegnere capo “Come
mai ne parla al passato?”
=^= Se ne è andata.. o meglio se ne sono andati.. tutta la settima squadra
se ne è andata! Qualche settimana dopo la consegna della Vancouver
iniziarono a parlare della possibilità di salire su qualche nave come
ingegneri e trovarono l’occasione per andarsene tutti a lavorare su di un
grosso cargo..=^=
“Quale cargo?” chiese Kuribayashi “Vorrei tentare di contattarli..”
=^= Non ne ho idea.. onestamente non ne so nulla..=^= Kelley si stava via
via infastidendo =^= Posso dirvi solo che hanno lasciato la Flotta e se ne
sono semplicemente andati dal cantiere.. una volta lasciata l’uniforme
erano dei semplici civili, perché avremmo dovuto tentare di farci dire dove
sarebbero andati? E voi, perché ne siete così maledettamente interessati?
=^=
Kuribayashi digitò al terminale per poi rispondere “Le sto per inviare
delle foto.. queste sono delle modifiche che sono state apportate sul
vascello senza che noi ne fossimo informati.. lei ne sa nulla?”
Kelley iniziò a sfogliare le foto che gli giungevano con un’espressione che
si fece via via più stupita ed iraconda =^= E questo cosa sarebbe? Niente
di tutto questo è mai stato autorizzato! E dove si trovava questa strana…
cosa? =^=
Kuribayashi e Nimosit rimasero a studiare l’espressione dell’ingegnere
giungendo entrambi a ritenere che l’uomo non stesse affatto mentendo, non
sapeva nulla di quelle modifiche ne sapeva a cosa potessero servire
“In un alloggio del personale” Kuribayashi prese nuovamente la parola
“Serviva a controllare a livello mentale uno dei miei ufficiali.. il
guardiamarina Viotti”
=^= E’ pazzesco.. davvero pazzesco.. ma perchè? Perchè fare tutto questo?
=^=
“Non lo sappiamo ancora.. ma lo scopriremo..” Kuribayashi osservò Kelley
“La pregherei di farmi avere una lista degli ingegneri della settima
squadra e.. ovviamente, qualora qualcuno di essi dovesse contattarla gli
sarei grato me lo facesse sapere.. Le auguro buona serata”
=^= Sarà fatto.. Buona sera..=^= Kelley salutò in modo formale e chiuse la
comunicazione.
Rimasti nuovamente da soli, il Capitano si voltò ad osservare Nimosit
“Ricapitolando.. le modifiche sono state apportate da una serie di
ingegneri dopo che tutti gli altri erano stati dirottati ad altri progetti,
quindi hanno potuto operare con una certa tranquillità..”
“E stranamente se ne sono andati tutti poco dopo perché avevano trovato la
possibilità di imbarcarsi su un cargo civile.. un semplice caso fortuito?”
Nimosit scosse il capo “No, non mi convince..”
Kuribayashi si limitò ad annuire a Nimosit “Potrebbero essersene andati
perché erano stati in qualche modo corrotti o ricattati per compiere quel
determinato lavoro e successivamente hanno lasciato la base per qualche
motivo.. che sia stato per sfuggire qualora fossero stati scoperti o perché
ancora sotto ricatto non lo so e forse non lo sapremo mai”
“Pensa che siano ancora vivi?” chiese di getto il primo ufficiale
“No.. probabilmente no..” Kuribayashi incrociò le braccia al petto “Ma
resta ancora il fatto che non sappiamo il perchè… perchè fare un piano così
elaborato? Per portarci a vedere una nebulosa? Potevano ottenere un
risultato identico con molto meno!”
“Per costringere la nave a far rotta su Volnar?”
Il Capitano osservò il primo ufficiale “Se lei fosse un contrabbandiere
desidererebbe essere seguito da una nave della Flotta sino al mercato
clandestino dove tenterà di vendere la sua merce?”
“No.. certo che no..” Nimosit sospirò “Ci manca un tassello..”
“Già.. condivido il suo pensiero” Kuribayashi osservò con espressione seria
il suo primo ufficiale “La situazione non mi piace, faccia estrema
attenzione in questa missione.. non sono ancora riuscito a capire con chi
abbiamo a che fare ma una cosa è certa, sono potenti e pericolosi”
USS Vancouver - Sala tattica
D.T. 17/07/2398 Ore 06:28 - D.S. 75540.46
Gli ufficiali superiori come di consueto erano giunti un po’ in anticipo ed
erano già seduti attorno al grande tavolone centrale in silenzio quando gli
ufficiali in comando entrarono nella sala. Kuribayashi mosse come di
consueto una mano, in modo che gli ufficiali restassero seduti, poi prese
posto con Nimosit a capo tavola.
“Signori, fra circa tre ore saremo giunti alla nostra destinazione..” il
Capitano osservò i volti dei suoi uomini studiandone le espressioni, alcuni
avevano l’aria decisa e determinata di chi non vedeva l’ora di inziare ed
altri sembravano più cupi e preoccupati “Come ben sapete è giunto il
momento di mettere a punto gli ultimi dettagli.. inizierò ricordando a
tutti voi che la squadra di sbarco, così come decisa dal Comandante
Nimosit, sarà composta da quattro soggetti. Vi parteciperanno i Comandanti
Thevek, Kuz e Sev assieme al Tenente Oxila e per l’occasione faranno uso
della navetta cardassiana, questo permetterà loro di risultare più
credibili”
“La seconda squadra la guiderò personalmente” Nimosit prese la parola “Con
me verrà il Comandante Di Maria oltre a quattro ufficiali della sicurezza..
seguiremo le operazioni da una navetta con cui raggiungeremo il polo
magnetico della luna del pianeta Volnar, questo ci permetterà di essere
molto vicini ma al contempo virtualmente invisibili.. o quantomeno
difficilmente individuabili”
“I Comandanti McLeods, Bohr e Romanov resteranno in plancia con me a
monitorare la situazione” Kuribayashi osservò per un attimo i suoi uomini
per poi proseguire “Abbiamo provveduto con l’ausilio dei Comandanti Bohr e
Thevek alla predisposizione di accurate coperture che potessero permettere
alla squadra di sbarco di operare in sicurezza, per quanto possibile..” il
Capitano portò lo sguardo sul consigliere cedendole la parola
“All’incirca due anni fa, la USS Corwin ricevette la richiesta d’aiuto da
parte di un ufficiale della Flotta che era stata fatta prigioniera da
alcuni pirati orioniani.. ritenne correttamente che il messaggio fosse vero
ed intervenne assieme ad altre tre navi catturando il gruppo di navi pirate
e liberando i membri della USS Freud ancora in mano loro.. ovviamente i
pirati cercarono molto presto di raggiungere un accordo per alleggerire la
propria posizione e, oltre ad aver consegnato una lunga lista di loro
complici, ci hanno dato le prime informazioni di quella che veniva chiamata
la base Asylum.. c’è voluto molto tempo e lo sforzo congiunto di molti
vascelli federali ma all’incirca un mese fa è stata individuata quella
base, sede di un mercato illegali d’armi. Ovviamente questo ha portato
molti contrabbandieri a dover scegliere nuovi mercati per vendere le
proprie merci, fra cui il mercato di Volnar..” Dwalla prese fiato “Questo
per noi è positivo perchè in questo periodo vi sono più probabilità che
qualche volto nuovo possa giungere da questa parti. Ad ogni modo,
considerato l’aggancio che abbiamo ottenuto, abbiamo optato per non
apportare modifiche troppo eccessive ai membri della squadra per non
rischiare di non essere più credibili”
“Non credo di capire come ciò possa esserci d’aiuto” Kuz osservò i colleghi
con espressione perplessa
“In realtà ha una grande importanza.. ma lo capirete in seguito” Bohr prese
la parola osservando dapprima Kuz e poi Dwalla “La nostra scelta è stata
quella di porre a capo della squadra sotto copertura la romulana Kanee e la
Trill Yizrid Mer, ossia i Comandanti Dwalla e Kuz.. mentre gli altri
avranno il ruolo di guardie del corpo, e quindi il Comandante Sev sarà il
bajoriano Edwin Krueger ed il Tenente Oxila sarà l’umano Joshua Spencer,
tutti al soldo del contrabbandiere Henry Morgan”
“Il motivo per cui abbiamo optato per questa formazione della squadra è
legata alla prassi commerciale che veniva applicata su Asylum. Al primo
sbarco una o più vallette, che di solito erano amanti o concubine del
contrabbandiere, scendevano accompagnate da delle guardie del corpo per
illustrare un campione di mercanzia... solo se il prezzo offerto era
interessante provvedeva ad informare il proprio padrone” Dwalla sorrise a
Kuz “Potrebbero fare delle domande sulle caratteristiche dell’arma, noi
avremo il ruolo di venditrici… per così dire”
“Sono coperture davvero sicure? Probabilmente è vero che in questo momento
arrivano anche facce nuove ma.. alla fine fra contrabbandieri i nomi
circolano” la domanda di Sev attirò l’attenzione su di lui
“Abbiamo provveduto già a far affiorare i vostri nominativi nei circoli
giusti.. l’intelligence ha fatto un ottimo lavoro a riguardo” Dwalla
osservò per un attimo Romanov che annuì e poi proseguì “Ognuno di noi ha
una fedina penale con qualche macchia da nascondere, ve ne sarà data copia
in modo che possiate impararne la parte”
“Quale sarà il nostro contatto?” chiese Kuz
Dwalla sorridendo attivò lo schermo visore mostrando il volto di un
criminale klingon con un ghigno che lo faceva sembrare uno psicolabile
“Relan-Kan,
del clan Relan.. dovremo cercare lui. A quanto pare ha una fedina penale
decisamente lunga”
“In infermeria siamo pronti a modificare i vostri lineamenti facciali in
modo da rendervi del tutto irriconoscibili” Di Maria osservò i colleghi
“Lavoreremo in contemporanea su ognuno di voi e ritengo che dopo un’oretta
sotto le nostre mani sarete talmente diversi che non vi riconoscerà neppure
vostra madre”
“Come riusciremo a comunicare con voi?” Lan osservò i colleghi per poi
soffermarsi sul capo ingegnere
“Per quanto riguarda le dotazioni che avrete, diverrete i nostri occhi e le
nostre orecchie a terra..” Ripley estrasse una scatolina dalla tasca per
poi mostrare un piccolo auricolare “Questo piccolo dispositivo vi verrà
messo nell’orecchio destro.. grazie a questo noi potremo sentire tutto
quello che sentite voi e voi sentirete quanto noi avremo da comunicarvi,
anche se cercheremo di limitare al minimo le comunicazioni verso di voi per
non rischiare che possa saltare la vostra copertura”
“Sono rintracciabili?” Sev osservò il piccolo apparecchio
“No, non lo sono.. sono stati appositamente costruiti per non essere
individuabili, purtroppo questo ha avuto delle conseguenze.. io e il
Comandante Kuz abbiamo lavorato molto per la realizzazione delle armi che
porterete con voi, il tempo per le altre apparecchiature è stato limitato e
quindi potrebbero non essere in grado di funzionare perfettamente, noi
potremmo sentire un leggero ronzio di sottofondo dalla nave e dalla
navetta.. ma voi non dovreste avvertire alcun fastidio”
“E per quanto riguarda l’apparecchiatura video?” Sev osservò l’ingegnere
“Abbiamo parlato di come saremo le vostre orecchie, ora vorrei sapere come
ci renderete i vostri occhi”
“Con oggetti come questi..” Ripley mostrò una sorta di piccolo cerchietto
in metallo “Verranno applicati all’interno dei vostri vestiti come fossero
delle puntine al contrario.. la piccola punta non si noterà ma fungerà da
telecamera, quindi potremo vedere tutto ciò che vi sta frontalmente.. anche
questo dispositivo è schermato”
“Resta solo un’ultima cosa di cui parlare.. quale sarà l’arma?” Nimosit si
voltò verso Ripley e Kuz in attesa
“Una coppia di siluri Comandante..” Ripley prese la parola
“Dei semplici siluri?” chiese un po’ perplesso Romanov
“Si tratta di una tipologia di siluri altamente complessa, con un
potenziale offensivo estremamente elevato.. non li sottovaluterei”
La scienziata fece un breve sospiro prima di alzare il capo “L’arma che io
ed il tenente McLeods abbiamo ideato è un siluro con cella di energia
alimentata a nitrato di metadissicina”
“E come avete fatto a farlo sembrare reale?” chiese nuovamente Nimosit per
avere qualche informazione in più
“Li abbiamo fatti perfettamente funzionanti..” rispose Kuz per poi
concludere “Ma avranno nascosto al loro interno un dispositivo che li
renderà inutilizzabili, abbiamo deciso che nasconderemo ad ognuno dei
membri della squadra di sbarco un piccolo dispositivo nel polso.. in caso
di necessità basterà sfiorarlo e tutto il nitrato verrà distrutto in poco
tempo rendendo i siluri del tutto inoffensivi”
“E’ un bel rischio portare in un simile luogo un’arma funzionante..”
intervenne Oxila
“Si, ma sarebbe ancora più rischioso trovarsi con una falsa arma e venire
scoperti” intervenne Sev “Immagino che le nostre colleghe abbiano tenuto
conto dell’esperienza che avranno il comitato di benvenuto a Volnar”
“Esatto” si limitò a rispondere Kuz
“Bene Signori, il piano credo che sia chiaro.. a questo punto sapete cosa
fare, in libertà!”
Navetta cardassiana
D.T. 17/07/2398 Ore 09:32 - D.S. 75540.81
Lan manovrava con grande destrezza la navetta che, seppure avesse visto
sicuramente giorni migliori, era pienamente operativa. Il lavoro eseguito
da Di Maria sui suoi colleghi era stato talmente accurato che, fra
cicatrici più o meno estese, i due ufficiali uomini sembravano più una
coppia di assassini psicopatici piuttosto che membri della Flotta Stellare.
Dwalla e Kuz, viceversa, proprio per il ruolo che occupavano nel piano,
erano assolutamente meravigliose, avvolte in abitini talmente corti e
sgambati da lasciare ben poco all’immaginazione.
“I nostri colleghi sono arrivati ora a posizionarsi sul polo magnetico
della luna.. tutto come nei piani” Lan fece rapidamente rapporto
“Ma esattamente chi sarebbe questo Relan?” la domanda di Kuz ruppe il
silenzio che si era creato sulla navetta
“Relan-Kan, del clan Relan..” Dwalla stava osservando fuori dalla navetta
la superficie del pianeta Volnar con espressione pensierosa “Non si tratta
di una delle famiglie più importanti all’interno del mercato clandestino,
ma sembrerebbero essere collegati al clan Tulun”
“Il clan Tulun?” chiede Lan senza voltarsi, continuando a pilotare la
navetta “Questo ci permetterà di raggiungere le aste?”
Il consigliere si voltò verso il pilota “I Tulun sono uno dei tre clan che
gestiscono il complesso clandestino e quindi sono importanti... che questo
ci permetta davvero di raggiungere l’asta che ci interessa… beh, c’è più la
speranza che la certezza”
“In che senso?” Lan si girò indietro per un attimo prima di tornare a
prestare la propria attenzione al timone “Pensavo che tutto questo piano
fosse stato ideato per arrivare all’asta clandestina..”
“Su un’installazione grande come quella di Volnar non si tiene un’asta
singola al giorno ma svariate aste che si differenziano per la tipologia di
merce venduta..” Kuz incrociò le braccia al petto “Ad ogni asta partecipano
solo coloro che sono interessati alla vendita o all’acquisto di quella
particolare tipologia di materiale. Del resto pensi ad un terrorista, a
cosa potrebbe servirgli partecipare ad aste di organi? A nulla!”
“Noi stiamo scendendo con un’arma..” Sev prese la parola “Un’arma potente
da quanto spiegato.. questo significa che, se li convinceremo, saremo
instradati verso le maggiori aste d’armi.. ma quello che stiamo cercando
non sappiamo cosa sia.. un arma? Un reperto archeologico in grado di
riscrivere la storia? Qualcosa a cui non abbiamo ancora pensato? Le
possibilità sono infinite.. non possiamo far altro che cercare di entrare
nel giro e poi indagare”
“Chiamata in entrata.. è dal pianeta” la voce di Lan fermò tutti i
ragionamenti
“Bene signori, si va in scena” rispose serafica Dwalla
Navetta privata sconosciuta – polo magnetico Volnar V
D.T. 17/07/2398 contemporaneamente - D.S. 75540.81
Il sulibano aveva dovuto attendere ma tutto ciò che aveva programmato era a
poco a poco successo; i federali erano una strana razza, a volte avevano
dei lampi di genio in grado di mettere in pericolo anche i piani meglio
congegnati, ma di norma tendevano ad essere sin troppo abitudinari e questi
li rendeva sfacciatamente prevedibili. Gli occhi attenti incastonati nella
faccia giallastra e completamente glabra avevano scrutato la Vancouver con
la sicurezza che le interferenze di Volnar V, pianeta di classe Y
potentemente magnetico ed attraversato da tempeste elettromagnetiche
costanti, lo avrebbe reso del tutto invisibile alle scansioni.
Aveva atteso che le due navette si allontanassero dal vascello abbastanza
da poter ritenere che il loro piano fosse scattato ed ora che, finalmente,
sentiva nell’aria il dolce profumo del trionfo, si preparò a portare avanti
il piano.
Digitò alla consolle aprendo un canale criptato e restò in attesa sino a
vedere apparire sullo schermo il volto di un sulibano alto e magro
“Signore.. tutto sta andando come era stato previsto”
=^= La Nave? =^=
“In posizione mio Signore, sono caduti in trappola”
=^= L’equipaggio? =^=
“Dalla nave sono partite due navette, una cardassiana e una federale..
qualsiasi sia il loro piano, sicuramente il vascello non se ne andrà sino a
che i suoi uomini non saranno tornati a bordo”
=^= Molto bene.. diamo inizio alla fase due =^=
USS Do'vala - plancia
D.T. 17/07/2398 contemporaneamente - D.S. 75540.81
Nimosit sedeva alla postazione del timone; da quando era Primo Ufficiale le
possibilità di poter pilotare personalmente erano scese drasticamente
rasentando lo zero, eppure non aveva perso nemmeno un po’ della sua
abilità. La navetta era scivolata fuori dalla Vancouver con tranquillità e
successivamente, sotto l’esperta guida del primo ufficiale, si era portata
in posizione; non un problema, non un imprevisto.
“Dice che possano essersi accorti di noi?”
La voce di Di Maria fece voltare Nimosit solo per un attimo, poi
l’attenzione del primo ufficiale tornò alla consolle “Lo escludo.. la rotta
che ho scelto ci dovrebbe aver mantenuto virtualmente invisibili sino a
qui.. ed ora che siamo in posizione sopra il polo magnetico della luna non
dovremmo avere dei problemi”
“Ed i nostri compagni?” Di Maria avanzò un po’ per avvicinarsi di più verso
Nimosit
“Loro sono stati sicuramente individuati, si stanno avvicinando abbastanza
rapidamente” Nimosit era concentrato e fissava la consolle per cogliere
qualsiasi segnale di pericolo “Ora staremo a vedere quale tipo di benvenuto
sarà riservato loro..”
“Potrebbero tentare di abbatterli?”
“Sono contrabbandieri.. ritengo che si vorranno sincerare che non vi sia
qualcosa di utile sulla navetta prima di abbatterla. Sempre che non
capiscano che si tratta di federali, in quel caso…” Nimosit non terminò la
frase
Di Maria osservò il superiore “In quel caso li abbatteranno?”
“In quel caso potrebbero tentare di abbatterli, ma al timone c’è il tenente
Oxila.. credo nelle sue possibilità, è dannatamente bravo, sarà in grado di
disimpegnarsi”
Navetta cardassiana
D.T. 17/07/2398 Ore 09:59 - D.S. 75540.87
=^= Identificatevi! =^=
Il tono perentorio del klingon che era apparso sullo schermo era nulla
rispetto all’espressione che aveva in volto; il ghigno che aveva sfoderato
lo faceva apparire ancora più minaccioso ma lo rendeva anche ben
riconoscibile, era Relan-Kan, del clan Relan. La fortuna sembrava aver
girato per il meglio, il loro ignaro contatto era proprio colui che gli
stava dando il benvenuto.
Dwalla fece un passo avanti per poi prendere la parola “Siamo le
ambasciatrici di Henry Morgan, ci ha inviate qui per proporre un affare”
=^= Non lo conosco.. che ti fa pensare che la cosa possa interessare i miei
avventori? =^=
Kuz si portò al fianco di Dwalla sorridendo, non era pienamente a suo agio
con un abito così ridotto ma nonostante tutto fece bel viso a cattivo gioco
“Perché le armi che il nostro signore vi propone sono uniche.. non
riuscirete a recuperarne altre in tutto il quadrante”
La risata del klingon fece quasi accapponare la pelle delle due donne,
entrambe ebbero la strana sensazione che la persona con cui stavano
parlando non fosse mentalmente stabile =^= Bambola, lo dicono tutti..
peccato che raramente sia vero =^=
“Ah.. beh, se dei siluri potenziati con nitrato di metadissicina non fanno
per voi vorrà dire che troveremo..” Kuz si voltò per un attimo verso Dwalla
“..altri mercati..”
Sullo sguardo di Dwalla si allargò ancor di più un sorriso, mentre con la
sua migliore faccia da poker osservava il klingon “Siamo qui per fare
affari.. il nostro signore non apprezzerà un semplice no come risposta”
Alle parole di Kuz il klingon si fece più interessato =^= Ve lo concedo..
arma interessante, ma non conosco il vostro signore e gli estranei non sono
graditi qui =^=
“Forse non conosce noi, ma noi sappiamo bene chi è lei.. Relan-Kan, del
clan Relan. Koloth è un grande amico del nostro signore, sono certa che non
apprezzerà che proprio tu.. che gli devi così tanto.. non abbia accettato
il nostro arrivo”
=^= Koloth? =^=
“Aveva garantito al nostro signore che avresti fatto in modo di farci
scendere e ci avresti aperto le porte delle migliori aste..” Kuz sorrise
cercando di non apparire nervosa “Forse si è sbagliato e stiamo solo
perdendo il tempo del nostro signore..”
Dwalla osservò Kuz “Già.. Forse dovremmo avvertire il nostro signore che
l’aggancio di Koloth non è intenzionato ad aiutarci..”
=^= Non sarà necessario..=^= la voce di Relan-Kan si fece fredda =^=
Scendete a vostro rischio e pericolo. Se dopo le verifiche della merce la
riterrò degna di nota, vi farò accedere alle aste ma sappiate.. io vi
garantisco di entrare.. non di uscirne vivi =^=
La comunicazione si chiuse e Kuz tirò un sospiro di sollievo appoggiandosi
ad una paratia. Sev ed Oxila, che sino a quel momento erano rimasti in
silenzio per mantenere il loro ruolo, osservarono le due donne sino a che
Oxila ruppe gli indugi “Possiamo scendere.. mi è giunto un corridoio di
avvicinamento.. saremo a terra fra poco”
Sev scosse il capo “Non mi piace affatto quel tipo..” il sesto senso del
capo della sicurezza era già in allerta “Dwalla, Denay.. voi siete a capo
della squadra nella missione di copertura, e ve la siete cavata bene
durante la comunicazione, ma voglio precisare una cosa: quando saremo a
terra.. se vi dico di correre al riparo, voi correte..”
USS Vancouver - Plancia
D.T. 17/07/2398 Ore 10:24 - D.S. 75540.91
Gli ufficiali superiori rimasti sulla nave avevano raggiunto il Capitano in
plancia ed ora seguivano la missione dalle varie consolle, ascoltando il
dialogo che stava avvenendo sulla navetta. Kuribayashi, a differenza dei
suoi uomini, faticava a concentrarsi su quanto avveniva nella plancia; il
suo pensiero era ancora sulla conversazione avuta con Kelley, il dubbio sul
perché qualcuno potesse organizzare un piano così complesso lo lasciava
spiazzato.
“Comandante Bohr.. tutta la nave è stata verificata per escludere che vi
siano state ulteriori manomissioni. E’ corretto?”
Cedric sollevò il capo dalla consolle “Si signore, non è stato trovato
nulla”
“Quindi fisicamente la nave non ha subito altre modifiche strutturali ma..”
aggiunse Kuribayashi dopo qualche attimo di riflessione “Per quanto
riguarda il software? Il computer di bordo è del tutto funzionante ed
operativo?”
Cedric rimase per qualche attimo in silenzio “Ipotizziamo di si..”
Il Capitano si arrestò di colpo “Ipotizzate, Comandante?”
Ripley prese la parola “Questa nave fa parte di una nuova classe di
vascelli, il suo software è di ultima generazione.. è dissimile rispetto a
quello di tutte le altre classi, o comunque ha svariate parti più evolute
rispetto ai sistemi informatici presenti sulle altre navi” fece una piccola
pausa “So che la sezione informatica aveva verificato se il software del
computer fosse identico alla copia di backup e la risposta è stata
affermativa.. ma da quando si è detto che le modifiche potrebbero essere
state apportate ancora nei cantieri, hanno iniziato a temere che anche la
copia di backup potrebbe essere stata corrotta”
“Quindi?” lo incalzò il Capitano
“Quindi si tratta di un lavoro molto complesso” Bohr osservò il Capitano “E
i controlli sono ancora in corso”
“Capitano..” la voce di Romanov fece voltare tutti in plancia “Nave
sconosciuta in avvicinamento rapido alle nostre coordinate”
Kuribayashi si voltò verso l’ufficiale alle comunicazione “Li contatti..”
Nave sconosciuta
D.T. 17/07/2398 contemporaneamente - D.S. 75540.91
Il sulibano che ne stava seduto al centro della plancia sembrava
profondamente soddisfatto di se stesso ed osservava con interesse i propri
uomini alle varie consolle.
“Siamo alla distanza desiderata signore” il timoniere si limitò a fare
rapporto
“La Vancouver?”
“Ci chiamano, signore..”
“Molto bene.. diamo inizio al caos”
“Sì signore..” risposero all’unisono tutti i presenti in plancia
USS Vancouver - Plancia
D.T. 17/07/2398 pochi minuti dopo - D.S. 75540.92
“Non rispondono!”
L’ufficiale delle comunicazioni stava ancora digitando alla consolle,
cercando di inviare comunicazioni su tutte le frequenze, ma dalla faccia
piuttosto scura si poteva comprendere come purtroppo non stesse ottenendo
risultati.
“Sono sempre più vicini..” Romanov alzò il capo “Seppure non abbiano ancora
alzato gli scudi né attivato le armi, tutto ciò non mi piace”
Kuribayashi annuì riflettendo “La capisco.. passiamo in allarme giallo”
Romanov digitò alla consolle e nella plancia si udirono il suono delle
sirene ma tutto terminò in poco tempo, poi uno sfarfallio delle luci
segnalò che qualcosa non andava “Qualcosa non va..” l’ufficiale tattico
capo iniziò a digitare freneticamente “Siamo senza scudi… mi è impossibile
attivarli!”
Ripley corse ad una consolle “E’ un attacco hacker al nostro computer..
quello che temevamo è appena successo, hanno attivato un protocollo che sta
via via prendendo il controllo di tutti i nostri sistemi”
“Disattivatelo e allontaniamoci un po’ di qui!” la voce di Kuribayashi fu
secca, lasciando trasparire tutta la sua rabbia
“Non è così semplice.. sta agendo come un virus informatico..” Ripley
digitò alla consolle “Ha già preso il controllo degli scudi, delle armi e..”
“..dei sistemi di propulsione! La nave non è più in grado di muoversi,
Capitano!” la voce del timoniere fece scendere il silenzio per vari istanti
“Ci sono.. ci sono…” Ripley digitava freneticamente “Sono quasi riuscita ad
arginarlo…”
“Le consiglio di muoversi..” intervenne Romanov “Sono ad un passo dal
prendere il controllo dei sistemi ambientali, se dovessero toglierci l’aria
non sopravvivremo a lungo!”
“Isolato!” affermò con una certa soddisfazione Ripley “Isolato.. non sono
riuscita ancora a recuperare i sistemi disattivati ma se non altro il virus
non è più in grado di mettere fuori gioco altri sistemi vitali della nave..
ora servirebbe che la sezione informatica lo debelli definitivamente”
“Molto bene, vediamo di muoverci!” Il Capitano osservò i suoi uomini “Siamo
maledettamente esposti, potrebbero attaccare in ogni momento!”
Bohr prese la parola “Signore, forse, se la sezione informatica cercasse di
eliminare questo virus direttamente dalla sala macchine, potrebbero avere
un accesso più diretto e sicuro al computer di bordo!”
“Procedete!”
Bohr uscì dalla plancia quasi di corsa mentre l’ufficiale tattico capo
stava ancora verificando la propria consolle “Signore.. dato che siamo
esposti, perchè non attaccano?” Romanov osservò il capitano mentre il volto
di Kuribayashi, come se fosse stato colto da un’illuminazione, si faceva
via via più scuro e iracondo
“Non voglio danneggiare la Vancouver.. a loro serve la nostra nave!”
Kuribayashi osservò il suo ufficiale tattico capo “Se una delle più moderne
navi ammiraglie della Flotta, senza una motivazione, dovesse aprire il
fuoco su di un mercato controllato da tre importanti casate klingon, con
amici e conoscenze abbastanza potenti da far giungere il problema alle
orecchie del cancelliere, quali sarebbero le conseguenze?”
Romanov si voltò verso il suo superiore con espressione fredda “La
guerra..” fece una breve pausa “Probabilmente darebbero il via a delle
rappresaglie sui pianeti più vicini al confine, ma la federazione non li
lascerebbe mai attaccare popoli indifesi. La reazione della Federazione
porterebbe senza possibilità di errori ad una guerra”
Kuribayashi annuì “Ci hanno voluto qui per portare la Federazione in
guerra, non so a cosa possa servire l’oggetto che è stato rubato sulla
navetta ma chiunque stia agendo molto probabilmente sa una cosa.. la Flotta
Stellare non gli avrebbe mai permesso di perpetuare i loro piani, sempre
che però non sia impegnata ad altro..”
“Come in una battaglia con i klingon.. ”
“Teletrasporti!! Teletrasporti multipli!!” la voce di Ripley suonò più alta
di quasi un ottava “Stanno abbordando la nave!!”
Kuribayashi strinse i denti per la collera prima di digitare alla consolle
per attivare l'interfono “Capitano a tutti i ponti, abbordaggio in corso..
prepararsi a difendere la nave!” quindi si voltò con occhi fiammeggianti
verso Romanov “Si racconta che un cadetto della tattica sia riuscito da
solo ad elaborare e mettere in atto una strategia che impedì a un intero
equipaggio romulano di prendere il controllo di una nave federale senza
neppure una perdita.. la sfido a fare di meglio!”
USS Do'vala - plancia
D.T. 17/07/2398 contemporaneamente - D.S. 75540.92
“E adesso cosa facciamo?” Era la domanda che più o meno tutti i presenti
sulla navetta federale avevano fatto al primo ufficiale che, oramai, non
sapeva più se prestare attenzione alla squadra di sbarco o alla Vancouver.
“Ma che diavolo succede sulla nave? Non hanno attivato gli scudi.. non
hanno dato informazioni.. inizio a preoccuparmi!” chiese Nimosit prima di
avvicinarsi al dottore “Possibilità di abortire la missione, nessuna
immagino..”
“Sono atterrati ed ora stanno dimostrando la validità dell’arma per poter
essere accolti alle aste.. sono sotto mira di sei klingon con a capo il
nostro contatto” Di Maria scosse il capo “Per come la vedo io nessuna..”
“Signore! Teletrasporti multipli dalla nave sconosciuta sulla Vancouver!
Abbordano la nave!”
La voce dell’ufficiale della sicurezza fece voltare Nimosit “Non hanno
subito attacchi sino ad ora, quindi devo presupporre che per qualche motivo
non sono in grado di alzare gli scudi!”
“Signore, sulla nave potrebbero aver bisogno di noi..” intervenne uno degli
ufficiali
“Si ma anche sul pianeta hanno bisogno di noi, senza contare come questa
navetta difficilmente possa fare qualcosa contro quel vascello!” intervenne
un altro degli ufficiali presenti sulla navetta
Di Maria, cercando di mantenere la calma osservò Nimosit “Signore.. la
nostra posizione non è semplice, siamo in copertura dei nostri colleghi
presenti sul pianeta, qualora fossero in pericolo soltanto noi potremmo
intervenire.. d’altro canto anche la nave è in pericolo, cosa facciamo?”
__________________________________________
Riassunto:
Sulla nave fremono i preparativi della missione di sbarco:
-
vengono creati dei particolari siluri;
-
si predispongono le coperture;
-
vengono creati dei congegni per i membri della squadra di sbarco.
Parallelamente Kuribayashi è alle prese con il mistero della trappola nella
quale si sta cacciando la Vancouver, tanto che contatta il capo cantiere
Kelley per avere informazioni in merito. Seppure capisce chi e quando ha
manomesso la nave ancora non comprende il motivo.
La missione ha inizio ma proprio quando tutto sembra funzionare
perfettamente la nave finisce sotto un attacco hacker che la priva di
scudi, armi e propulsione. Fermato il virus prima che possa rendere
inutilizzabili altri sistemi vitali della nave ha inizio l’abbordaggio.
A distanza il primo ufficiale osserva e a lui l’ardua decisione: tornare
sulla Vancouver tentando di aiutare il capitano o restare in copertura
della squadra di sbarco?
-
Dwalla / Sev / Kuz / Oxila - Sul pianeta, sotto tiro di sei klingon e di
fronte a Relan-khan che mostrano i siluri nella speranza di poter accedere
alle aste
-
Kuribayashi / Romanov / Bohr / Ripley - Tentano di riprendere il pieno
controllo della nave e fermare l’abbordaggio
-
Nimosit e Di Maria - sull’altra navetta, indecisi sul da farsi.
-------------- parte successiva --------------
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Stml2