[Stml20] Rekon - 10.10 - Un brutto mal di testa

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Fri Apr 11 09:45:24 CEST 2014


Salve gente! Dopo 2 giorni persi a cercare un titolo decente (senza riuscirci, 
peraltro) ecco quello che ho prodotto...spero sia di vostro gradimento, anche 
se non è un pezzo risolutivo per la trama...

Fatemi sapere!


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TITOLO: 10-10 Un brutto mal di testa
PRECEDENTE: 10-09 Sete di Giustizia
AUTORE: Federico/Rekon
D.T. Data: 23/09/2393 Ore 12:00 - D.S. 70727.4
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U.S.S. Marconi – Plancia - 23/09/2393 - Ore 12.00

=^= Ho capito: fate il possibile per recuperare tempo. Chiudo.=^=

All'orecchio di Rekon, che era concentrato sulle letture del flusso di 
antimateria sul grande schermo di status che occupava una parte considerevole 
della parete posteriore della Plancia, l'ordine del Capitano Talia giunse privo 
di qualsiasi inflessione o sentimento, ma il Comandante Saren dovette 
percepirne perché, chiusa la comunicazione, dovette costringersi a rilassare i 
muscoli irrigiditi delle spalle prima di chiedere "Aggiornamento..."

"Procediamo regolarmente a Curvatura 8.5 signore..." rispose il Guardiamarina 
Chandler dalla postazione del timone "E.T.A. sulle coordinate di destinazione 
tra sette ore e quarantotto minuti, con un ritardo stimato di circa sessantatré 
minuti rispetto alle indicazioni ricevute."

"Signor Rekon, é possibile aumentare ulteriormente la nostra velocità?" 
domandò il Vulcaniano, preparandosi mentalmente alla sequenza di improperi che 
tale domanda avrebbe certamente generato. Da quando aveva ricevuto l'ordine di 
riattivare urgentemente i motori della Marconi, infatti, il Tellarite non aveva 
fatto altro che sbraitare ordini ed insolenze ai propri subalterni e a chiunque 
fosse stato - citando sue testuali parole - <<dotato di una quantità di 
cervello sufficiente a stare in piedi e a tenere contemporaneamente in mano un 
saldatore laser>>.
Inizialmente il Facente Funzioni di Capitano aveva creduto alle affermazioni 
dell'ingegnere circa l'impossibilità di riattivare in tempo utile i motori a 
Curvatura ed era pertanto rimasto stupito quando questi si era fatto vedere in 
Plancia con quasi un'ora di anticipo rispetto al tempo concessogli, affermando 
che per lui potevano partire anche subito.
Fu per questo motivo che, in questa occasione, si sforzò di sopportare 
l'inevitabile sfuriata che il Tellarite avrebbe fatto prima di proporgli una 
soluzione...sfuriata che, ovviamente, non si fece attendere più di uno punto 
sette secondi.

"Ovvio che non é possibile!" ribatté infatti stizzito l'Ingegnere Capo, 
battendo una mano pelosa sulla consolle "Forse che il suo tanto decantato 
cervello Vulcaniano si é dimenticato che abbiamo dovuto rimontare questi poveri 
motori praticamente alla cieca, con un branco di segugi Mennin ad alitarci sul 
collo? I motori sono all'83% dell'efficienza massima e, viste le circostanze, é 
già un miracolo..."

Saren finse di non aver sentito la sfuriata e si limitò a fissare l'ingegnere 
che, senza neppure riprendere fiato, continuò "...ma tanto che ve lo dico a 
fare? Forse che esiste un Capitano che capisce quando sta chiedendo 
l'impossibile? No, ovviamente!"

Ciò detto colpì con le dita pelose il comunicatore dicendo "Rekon a Seville...
qual è lo stato del flusso di Antimateria?"

Il Tenente Maria Seville, che aveva temporaneamente fatto le veci di Ingegnere 
Capo della Marconi fino all'arrivo di Rekon e che lo aveva favorevolmente 
colpito col suo modo di dirigere la propria squadra durante la titanica impresa 
di riallineare la matrice di Curvatura in un quinto del tempo previsto dai 
regolamenti, rispose prontamente "Stabile, Signore. Abbiamo appena completato 
una diagnostica e corretto gli ultimi squilibri. Perché? Avete rilevato 
problemi?"

"Non ancora, ma ce ne saranno presto..." sentenziò il Tellarite in tono 
profetico prima di aggiungere "a quanto pare il nostro Capitano sente troppo la 
mancanza della sua poltrona e vuole che ci sbrighiamo a raggiungerla...tenete 
d'occhio tutti gli indicatori, ma non fidatevi dei soli strumenti. Avete 
lavorato a lungo con quei motori, quindi voglio che li sentiate con tutti i 
vostri sensi!"

Ricevuta conferma dalla Sala Macchine, Rekon disse al Comandante Salen "Posso 
darle altri due o tre decimi di fattore Curvatura, ma dovremo procedere 
gradatamente e aggiustare il tiro quando si presenteranno problemi."

"Molto bene..." convenne Salen nascondendo perfettamente la propria 
soddisfazione poi, voltandosi verso il timoniere, ordinò "Guardiamarina 
Chandler, aumenti gradatamente la velocità in funzione delle indicazioni del 
Comandante Rekon."

"Sì signore..." confermò il sottufficiale indiano, agendo sulla propria 
consolle "Stiamo passando a fattore Curvatura 8.6..."

La grande Nave Stellare sussultò leggermente, ma non scattò alcun allarme 
mentre Rekon commentava "C'é una parte della matrice di cristalli di Dilitio 
non perfettamente allineata...questo provoca qualche vibrazione lungo lo scafo, 
ma é entro limiti tollerabili e gli smorzatori possono compensarla...vai pure 
avanti, ragazzo..."


Navetta Mademoiselle Anna - Nebulosa di Arbens-Doils - 23/09/2393 - Ore 18.45

Entreri aprì gli occhi quando il <<bip>> di una chiamata in arrivo risuonò nel 
confortevole abitacolo della sua navetta personale. Non aveva avuto nessuna 
intenzione di addormentarsi, ma la necessità di seminare l'astronave che lo 
stava inseguendo lo aveva costretto a dare fondo a tutte le proprie capacità di 
pilota per riuscire nell’impresa.
Quando il vascello sconosciuto - probabilmente un'astronave Federale per 
missioni coperte - era stato seminato da un trucchetto insegnatogli da un 
contrabbandiere di Orione, Entreri aveva chiuso un momento gli occhi per 
riposare la vista affaticata dalle interminabili ore trascorse a fissare il 
monitor della navigazione e doveva essersi appisolato.
Il cronografo di bordo segnalava che erano trascorsi appena trentacinque 
minuti da quando aveva disattivato i motori a curvatura ed era sceso a potenza 
di impulso per raggiungere le coordinate di rendez-vous con la nave di Lavrov 
IV cui doveva consegnare le reliquie. Il luogo dell'incontro era stato fissato 
nel cuore della densa nebulosa per evitare che osservatori occasionali 
notassero il trasferimento, ma ciò comportava un lungo viaggio a velocità 
impulso, che poteva non essere il massimo se si era inseguiti.
Istintivamente il ladro gettò uno sguardo al display dei sensori, ma non c'era 
nessuna nave nel loro raggio di rilevamento. Soddisfatto, Entreri rivolse 
finalmente la propria attenzione all'apparato per le comunicazioni, notando che 
il messaggio in arrivo non era una chiamata su frequenze a banda larga, ma 
sulle sue frequenze riservate.
Pur se annebbiata da un violento mal di testa che sembrava volergli trapanare 
il cranio, l'agile mente del ladro immaginò subito che dovesse trattarsi del 
corriere del Ministro Lekku, quindi fu colto alla sprovvista quando, attivata 
la comunicazione, si trovò squadrato da una Vulcaniana dallo sguardo duro con 
al fianco un Grognard dall'espressione estremamente preoccupata.

Astronave Black Fire - Plancia - Nebulosa di Arbens-Doils - 23/09/2393 - Ore 
18.30

"Non mi piace, procede secondo una rotta troppo lineare..." commentò Dal, 
osservando le letture dei sensori di navigazione, grazie ai quali il Comandante 
Berthier aveva ricostruito il percorso della Mademoiselle Anna, come Grognard 
aveva detto loro si chiamava la navetta di Entreri.

In effetti era strano che – dopo quasi un giorno di inseguimenti, finte e 
manovre che avevano richiesto tutto l’intuito del loro timoniere per essere 
aggirate – ora che era giunta a destinazione la navetta di Entreri avesse 
adottato un andamento così lineare, quasi che li volesse condurre in una 
trappola.

“Siamo nel raggio dei suoi sensori?” domandò il Capitano Talia, osservando le 
medesime letture che stava guardando il Capo della Sicurezza, anche se dalla 
piccola postazione scientifica di cui la Plancia era dotata.

“In teoria dovremmo essere ai limiti della loro portata, Capitano…” rispose 
Berthier, scrollando le spalle e gettando una fugace occhiata a Grognard che – 
da ore – se ne stava in piedi in Plancia in attesa che giungessero abbastanza 
vicini alla navetta di Entreri per poter comunicare con lui. La navetta del 
ladro era infatti tecnologicamente molto avanzata e aveva un sistema di 
dissipazione delle emissioni tale che – a lungo raggio – non erano riusciti a 
forzare una comunicazione utilizzando le limitate Tecnologie della Black Fire.

“Forse potremmo utilizzare il Dispositivo di Occultamento per l’ultima fase 
del percorso di intercettazione…” suggerì il Comandante Sivaak, che si trovava 
seduto su uno strapuntino vicino al timone “se crede di averci seminati questo 
ci darà un vantaggio tattico, mentre se ci sta tendendo un agguato gli 
complicheremo un po’ le cose.”

Il Capitano della Marconi rifletté per un momento. Fino a quel momento non 
avevano potuto approfittare di quel Dispositivo di Occultamento Klingon montato 
nella stiva perché, oltre a ridurre leggermente la velocità massima della Black 
Fire, li rendeva quasi ciechi e ciò era stato incompatibile con gli sforzi 
profusi nell’individuare le tracce di Curvatura della navetta di Entreri. Ora 
che il loro avversario procedeva ad Impulso ed era nel raggio dei loro sensori, 
però, i sistemi di rilevazione della nave confiscata erano sufficienti a 
tenerlo sotto controllo anche attraverso lo schermo di occultamento. Sentendo 
nella parte più profonda della propria anima l’istinto della caccia e 
reprimendolo con uno sforzo cosciente, Talia ordinò “Procediamo…Dal, appena ha 
l’ok dal Comandante Keane attivi l’Occultamento. Tenente Wyandot, non stacchi 
gli occhi di dosso a quella navetta.”

“Sì signore!” risposero in coro gli interpellati, un momento prima che tutte 
le luci della piccola astronave si abbassassero per compensare l’enorme 
dispendio di energia del Dispositivo di Occultamento appena entrato in 
funzione.

Contrariamente alle ipotesi fatte, la navetta di Entreri continuò a procedere 
secondo una rotta facilmente prevedibile e verso una zona di spazio all’
apparenza vuota. Dopo circa un quarto d’ora, quando furono ad una distanza tale 
da poter attivare il sistema di sensori a corto raggio, Sivaak si avvicinò a 
Dal e affermò “Adesso dovremmo riuscire ad utilizzare le frequenze dateci dal 
signor Grognard e forzare una comunicazione con la Mademoiselle Anna…”

“Sì signore, stavo già sondando le frequenze di comunicazione…” confermò il 
mezzo Cardassiano con un rigido cenno del capo poi, rivolgendosi a Talia che si 
era portata al centro dell’angusta Plancia seguita da Grognard “quando vuole, 
Capitano.”

“Aprire un canale…” ordinò semplicemente la donna, assumendo l’espressione più 
imperturbabile del proprio repertorio Vulcaniano. 

Ci vollero alcuni secondi prima che Entreri rispondesse e, quando comparve 
sullo schermo, tutti riuscirono facilmente a comprendere che le lunghe ore di 
veglia forzata al timone della navetta dovevano avergli richiesto uno sforzo 
significativo.

“Sono il Capitano Talia, della Nave Stellare Marconi della Federazione…” si 
presentò la mezza-Vulcaniana, calamitando subito l’attenzione del ladro “Signor 
Entreri, la sto contattando per invitarla a disattivare i suoi motori e a 
prepararsi ad essere trasferito a bordo per la sua stessa sicurezza."

Ma se anche Entreri era rimasto stupito o turbato dalla vista di Talia non lo 
diede affatto a vedere. Anzi, notando grazie all'inquadratura grandangolare 
anche gli altri membri dell'equipaggio della Black Fire, disse con espressione 
sbarazzina § Julie, mon p'tit cœur...ton amour est aussì grand que tu m'as 
suivie jusq'a içi... § (N.d.T. Julie, cuoriccino mio, il tuo amore è così 
grande che mi hai seguito fin qui…)

La frase, repentinamente tradotta dal Traduttore Universale ma ugualmente 
percepita dagli astanti anche nella sua lingua di origine, fece sorridere Dal e 
Wayount, mentre il Capitano si limitò a sollevare un sopracciglio perplessa, 
immediatamente imitata da un Sivaak che, non avendo dimenticato le avances 
spudorate del ladro verso l'ufficiale Scientifico, risultò anche visibilmente 
irritato.

§ Mi deve perdonare, Capitano, ma al cuore non si comanda...§ affermò subito 
dopo, prestando di nuovo attenzione a Talia e aggiungendo § e poi, in tutta 
onestà, non penso proprio che arrendermi a voi sia una scelta opzionabile...§

Navetta Mademoiselle Anna - Nebulosa di Arbens-Doils - contemporaneamente

=^= Dovrebbe riconsiderare la propria valutazione signor Entreri…=^= ribatté 
la donna, facendosi leggermente da parte così da mettere Grognard al centro 
dell’inquadratura =^= come il suo collaboratore potrà confermarle, in questo 
momento si trova in pericolo di vita e la mia nave è la sua migliore speranza 
di sopravvivenza…=^=

=^= E’ vero, signore…=^= prese la parola il Karemma, la cui preoccupazione per 
la salvezza del ladro – e anche per le condizioni in cui sembrava versare - era 
tale da risultare perfettamente visibile anche attraverso il piccolo schermo 
per le comunicazioni della Mademoiselle Anna =^= Temo che lei sia stato 
ingannato dal Ministro Lekku. La reliquia di Ban Ki che sta trasportando 
contiene una bomba al Trilitio che rischia di esplodere da un momento all’
altro. Sono state le sue emissioni a causare il terremoto presso la 
Cittadella…=^=

L’espressione strafottente del ladro rimase congelata per un momento, prima di 
tramutarsi in una smorfia d’ira mentre ricordava l’ultima conversazione avuta 
con Lekku e la sensazione di sotterfugio che il Lavrovniano gli aveva dato 
“merde…” si lasciò sfuggire, ricordando l’allarme radiazioni che aveva rilevato 
nel caveau poco dopo il terremoto e al quale non aveva lì per lì dato peso.

=^= Come vede è stato raggirato e, al momento, sta trasportando un oggetto 
estremamente pericoloso…=^= gli fece notare il Capitano della Marconi, 
riprendendo la conversazione =^= Le suggerisco di disattivare il campo di 
smorzamento del teletrasporto e prepararsi a consegnarsi a noi. Se 
collaborerà…=^=

“E io le ripeto che la resa non è una opzione per me…” rispose Entreri, mentre 
la sua navetta eseguiva una virata cambiando rotta, quasi stesse preparandosi 
ad eseguire una manovra evasiva “ma la ringrazio per avermi informato del 
pericolo. Credo proprio che vi lascerò questa pericolosa reliquia! Quanto a te, 
mio fido Grognard…non temere, non resterai a lungo in mano loro…”

Astronave Black Fire - Plancia - Nebulosa di Arbens-Doils - contemporaneamente

Talia sembrava sul punto di ribattere o di ordinare un’azione più decisa, 
quando il Dottor Kuwano si fece avanti rispetto al punto defilato della Plancia 
dove si era tenuto fino a quel momento e, col suo solito tono strafottente, 
affermò “Se permette, Capitano…forse il parere di un medico sarà più efficace…”

Tutti in Plancia si voltarono verso l’asiatico dottore e anche Entreri, che 
pure stava lavorando sul suo computer di navigazione per calcolare una rotta di 
fuga non appena fosse uscito dalla Nebulosa, non poté non prestargli 
attenzione.

“Che cosa intende dire, Dottore?” domandò Talia, sollevando vistosamente un 
sopracciglio e invitando l’ufficiale medico a spiegarsi meglio. Era un po’ 
stupita dall’intervento inatteso di Kuwano, ma non ne era dispiaciuta. Se il 
medico Umano avesse distratto Entreri ancora per qualche minuto la Black Fire 
sarebbe arrivata a portata della Madamoiselle Anna e allora avrebbero potuto 
effettuare un attacco di sorpresa per inabilitare il piccolo vascello del 
ladro.

Keiji ignorò la mezza Vulcaniana e, rivolgendosi invece alla figura a mezzo 
busto che si vedeva nello schermo visore, chiese “Mi dica signor 
Entreri…conosce i sintomi di avvelenamento da radiazioni Trilitiche?”

Navetta Mademoiselle Anna - Nebulosa di Arbens-Doils - contemporaneamente

“Radiazioni…?” ripeté confuso l’umano, mentre con la mano destra cercava di 
raggiungere i controlli ambientali della Mademoiselle Anna per capire se – 
effettivamente – l’atmosfera della navetta potesse essere stata contaminata 
dalla bomba che i Ban Ki avevano nascosto nella propria reliquia.

=^= Lasci che glieli illustri…=^= ripeté l’Ufficiale Medico Capo della 
Marconi, con un sorrisetto obliquo sulle labbra =^= inizialmente si manifestano 
con sonnolenza e dolori articolari, segno che le radiazioni stanno attaccando 
il sistema nervoso. Quando questi è ormai degradato allora cominciano le 
violente emicranie e poi….=^=

“Ho capito, ho capito!” esclamò il ladro, mentre su uno degli schermi di stato 
comparivano i risultati delle scansioni effettuate. Effettivamente la reliquia 
di Ban Ki era circondata da un campo radioattivo intenso e si trovava nella 
parte posteriore della cabina della navetta, ad appena due metri dal suo 
sedile! Con un gesto secco l’uomo disattivò i motori della Mademoiselle Anna e, 
cercando di mantenere il proprio contegno, affermò “Molto bene Capitano 
Talia…credo che – tutto sommato – accetterò la sua proposta…”

Astronave Black Fire - Plancia - Nebulosa di Arbens-Doils - contemporaneamente

Non appena lo schermo visore si spense, Talia si voltò verso Sivaak e gli 
disse “Comandante, si occupi di agganciare la Mademoiselle Anna con un raggio 
traente e trasferisca il nostro ospite in uno degli alloggi insieme al signor 
Grognard, affinché questi possa ragguagliarlo sulla situazione.” Poi, 
rivolgendosi a Julie, aggiunse “Comandante Berthier, controlli il nostro ospite 
per accertarsi che non abbia con sé dispositivi utili alla fuga…faccia in modo 
che con voi ci sia sempre almeno un ufficiale di sicurezza.”

“Sì signore…” risposero i due Ufficiali, dirigendosi subito verso l’uscita 
della piccola Plancia insieme al maggiordomo di Entreri. 

Contemporaneamente Talia ordinò a Dal di effettuare insieme a Tara una prima 
scansione della bomba e, vedendo che anche Kuwano si stava defilando, aggiunse 
con tono a malapena controllato “Ancora un momento, Dottore…”

“Sì, Capitano?” rispose l’asiatico, con tono tra l’annoiato ed il divertito, 
immaginando dove la donna volesse andare a parare e trovando – per qualche 
motivo – la cosa divertente.

Talia si costrinse a prendere un secondo per tenere sotto controllo la propria 
metà Klingon prima di affermare “Il suo intervento è stato estremamente utile 
in questo frangente, ma non apprezzo il fatto che non mi abbia messa a parte di 
informazioni rilevanti…”

Keiji spalancò gli occhi, fingendo stupore, e chiese “Informazioni importanti, 
Capitano?”

“Il fatto che il signor Entreri stesse rischiando di perire per avvelenamento 
da radiazioni può difficilmente essere considerato una informazione non 
rilevante, le pare?” ribatté la donna, questa volta in tono glaciale.

“Ma il nostro Entreri non stava correndo questo rischio…” chiarì subito il 
medico, rivelando infine il perché di quell’espressione compiaciuta che aveva 
in volto “non nell’immediato, comunque. Le radiazioni emesse dal Trilitio, 
anche se assunte in dosi massicce, impiegano settimane per intaccare in maniera 
significativa il tessuto nervoso umano…”

Interdetta, Talia sollevò un sopracciglio in maniera interrogativa e l’
asiatico, dopo una breve scrollata di spalle, continuò “Io mi sono limitato a 
domandargli se conoscesse quali erano gli effetti di tali radiazioni…se poi lui 
ha scambiato un po’ di stanchezza per sintomi da avvelenamento da 
radiazioni…non è colpa mia, le pare?”

“Immagino di no…” ribatté il Capitano, colpita dalla finezza di quello 
stratagemma inventato sul momento dal suo ufficiale medico “ma ritengo non sia 
necessario che i nostri ospiti vengano a conoscenza di tali dettagli, quindi 
vada comunque a visitarlo e…curi i sintomi della sua stanchezza.”

Kuwano fece cenno di sì e lasciò la Plancia. Talia si apprestò a raggiungere 
la propria poltroncina di comando quando Wyandot, che dalla consolle del Timone 
stava provvisoriamente monitorando anche le comunicazioni vista l’assenza di 
Dal che si era trasferito in Sala Macchine, la chiamò timidamente “Hem 
Capitano…mi scusi se la disturbo, ma un incrociatore da guerra Lavrovniano è 
appena emerso dalla nebulosa e ci sta chiamando…sembrano piuttosto arrabbiati…”

Un istante dopo lo schermo visore si accese senza che nessuno lo avesse 
ordinato e comparve il volto di un Lavrovniano completamente calvo e con una 
benda sull’occhio sinistro che, con un sorriso piuttosto arcigno, affermò § 
Sono il Capitano Jarlaxe dell’incrociatore Bregan D'aerthe di Lavrovn IV. 
Liberate immediatamente quella nave o vi distruggeremo! § 





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