[Stml20] Rekon - 10.10 - Un brutto mal di testa
Franco Carretti
charles_wyandot a mail.com
Ven 11 Apr 2014 12:05:50 CEST
Per quanto mi riguarda il pezzo è ottimo e molto piacevole.
Il tuo ingegnere è veramente uno spasso da usare prima o poi devo farmi un tellarite!
Bravissimo
> ----- Original Message -----
> From: cmdrtkar at libero.it
> Sent: 04/11/14 09:45 AM
> To: stml20 at gioco.net
> Subject: [Stml20] Rekon - 10.10 - Un brutto mal di testa
>
> Salve gente! Dopo 2 giorni persi a cercare un titolo decente (senza riuscirci,
> peraltro) ecco quello che ho prodotto...spero sia di vostro gradimento, anche
> se non è un pezzo risolutivo per la trama...
>
> Fatemi sapere!
>
>
> -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
>
> ==========================================
> TITOLO: 10-10 Un brutto mal di testa
> PRECEDENTE: 10-09 Sete di Giustizia
> AUTORE: Federico/Rekon
> D.T. Data: 23/09/2393 Ore 12:00 - D.S. 70727.4
> ==========================================
>
> U.S.S. Marconi – Plancia - 23/09/2393 - Ore 12.00
>
> =^= Ho capito: fate il possibile per recuperare tempo. Chiudo.=^=
>
> All'orecchio di Rekon, che era concentrato sulle letture del flusso di
> antimateria sul grande schermo di status che occupava una parte considerevole
> della parete posteriore della Plancia, l'ordine del Capitano Talia giunse privo
> di qualsiasi inflessione o sentimento, ma il Comandante Saren dovette
> percepirne perché, chiusa la comunicazione, dovette costringersi a rilassare i
> muscoli irrigiditi delle spalle prima di chiedere "Aggiornamento..."
>
> "Procediamo regolarmente a Curvatura 8.5 signore..." rispose il Guardiamarina
> Chandler dalla postazione del timone "E.T.A. sulle coordinate di destinazione
> tra sette ore e quarantotto minuti, con un ritardo stimato di circa sessantatré
> minuti rispetto alle indicazioni ricevute."
>
> "Signor Rekon, é possibile aumentare ulteriormente la nostra velocità?"
> domandò il Vulcaniano, preparandosi mentalmente alla sequenza di improperi che
> tale domanda avrebbe certamente generato. Da quando aveva ricevuto l'ordine di
> riattivare urgentemente i motori della Marconi, infatti, il Tellarite non aveva
> fatto altro che sbraitare ordini ed insolenze ai propri subalterni e a chiunque
> fosse stato - citando sue testuali parole - <<dotato di una quantità di
> cervello sufficiente a stare in piedi e a tenere contemporaneamente in mano un
> saldatore laser>>.
> Inizialmente il Facente Funzioni di Capitano aveva creduto alle affermazioni
> dell'ingegnere circa l'impossibilità di riattivare in tempo utile i motori a
> Curvatura ed era pertanto rimasto stupito quando questi si era fatto vedere in
> Plancia con quasi un'ora di anticipo rispetto al tempo concessogli, affermando
> che per lui potevano partire anche subito.
> Fu per questo motivo che, in questa occasione, si sforzò di sopportare
> l'inevitabile sfuriata che il Tellarite avrebbe fatto prima di proporgli una
> soluzione...sfuriata che, ovviamente, non si fece attendere più di uno punto
> sette secondi.
>
> "Ovvio che non é possibile!" ribatté infatti stizzito l'Ingegnere Capo,
> battendo una mano pelosa sulla consolle "Forse che il suo tanto decantato
> cervello Vulcaniano si é dimenticato che abbiamo dovuto rimontare questi poveri
> motori praticamente alla cieca, con un branco di segugi Mennin ad alitarci sul
> collo? I motori sono all'83% dell'efficienza massima e, viste le circostanze, é
> già un miracolo..."
>
> Saren finse di non aver sentito la sfuriata e si limitò a fissare l'ingegnere
> che, senza neppure riprendere fiato, continuò "...ma tanto che ve lo dico a
> fare? Forse che esiste un Capitano che capisce quando sta chiedendo
> l'impossibile? No, ovviamente!"
>
> Ciò detto colpì con le dita pelose il comunicatore dicendo "Rekon a Seville...
> qual è lo stato del flusso di Antimateria?"
>
> Il Tenente Maria Seville, che aveva temporaneamente fatto le veci di Ingegnere
> Capo della Marconi fino all'arrivo di Rekon e che lo aveva favorevolmente
> colpito col suo modo di dirigere la propria squadra durante la titanica impresa
> di riallineare la matrice di Curvatura in un quinto del tempo previsto dai
> regolamenti, rispose prontamente "Stabile, Signore. Abbiamo appena completato
> una diagnostica e corretto gli ultimi squilibri. Perché? Avete rilevato
> problemi?"
>
> "Non ancora, ma ce ne saranno presto..." sentenziò il Tellarite in tono
> profetico prima di aggiungere "a quanto pare il nostro Capitano sente troppo la
> mancanza della sua poltrona e vuole che ci sbrighiamo a raggiungerla...tenete
> d'occhio tutti gli indicatori, ma non fidatevi dei soli strumenti. Avete
> lavorato a lungo con quei motori, quindi voglio che li sentiate con tutti i
> vostri sensi!"
>
> Ricevuta conferma dalla Sala Macchine, Rekon disse al Comandante Salen "Posso
> darle altri due o tre decimi di fattore Curvatura, ma dovremo procedere
> gradatamente e aggiustare il tiro quando si presenteranno problemi."
>
> "Molto bene..." convenne Salen nascondendo perfettamente la propria
> soddisfazione poi, voltandosi verso il timoniere, ordinò "Guardiamarina
> Chandler, aumenti gradatamente la velocità in funzione delle indicazioni del
> Comandante Rekon."
>
> "Sì signore..." confermò il sottufficiale indiano, agendo sulla propria
> consolle "Stiamo passando a fattore Curvatura 8.6..."
>
> La grande Nave Stellare sussultò leggermente, ma non scattò alcun allarme
> mentre Rekon commentava "C'é una parte della matrice di cristalli di Dilitio
> non perfettamente allineata...questo provoca qualche vibrazione lungo lo scafo,
> ma é entro limiti tollerabili e gli smorzatori possono compensarla...vai pure
> avanti, ragazzo..."
>
>
> Navetta Mademoiselle Anna - Nebulosa di Arbens-Doils - 23/09/2393 - Ore 18.45
>
> Entreri aprì gli occhi quando il <<bip>> di una chiamata in arrivo risuonò nel
> confortevole abitacolo della sua navetta personale. Non aveva avuto nessuna
> intenzione di addormentarsi, ma la necessità di seminare l'astronave che lo
> stava inseguendo lo aveva costretto a dare fondo a tutte le proprie capacità di
> pilota per riuscire nell’impresa.
> Quando il vascello sconosciuto - probabilmente un'astronave Federale per
> missioni coperte - era stato seminato da un trucchetto insegnatogli da un
> contrabbandiere di Orione, Entreri aveva chiuso un momento gli occhi per
> riposare la vista affaticata dalle interminabili ore trascorse a fissare il
> monitor della navigazione e doveva essersi appisolato.
> Il cronografo di bordo segnalava che erano trascorsi appena trentacinque
> minuti da quando aveva disattivato i motori a curvatura ed era sceso a potenza
> di impulso per raggiungere le coordinate di rendez-vous con la nave di Lavrov
> IV cui doveva consegnare le reliquie. Il luogo dell'incontro era stato fissato
> nel cuore della densa nebulosa per evitare che osservatori occasionali
> notassero il trasferimento, ma ciò comportava un lungo viaggio a velocità
> impulso, che poteva non essere il massimo se si era inseguiti.
> Istintivamente il ladro gettò uno sguardo al display dei sensori, ma non c'era
> nessuna nave nel loro raggio di rilevamento. Soddisfatto, Entreri rivolse
> finalmente la propria attenzione all'apparato per le comunicazioni, notando che
> il messaggio in arrivo non era una chiamata su frequenze a banda larga, ma
> sulle sue frequenze riservate.
> Pur se annebbiata da un violento mal di testa che sembrava volergli trapanare
> il cranio, l'agile mente del ladro immaginò subito che dovesse trattarsi del
> corriere del Ministro Lekku, quindi fu colto alla sprovvista quando, attivata
> la comunicazione, si trovò squadrato da una Vulcaniana dallo sguardo duro con
> al fianco un Grognard dall'espressione estremamente preoccupata.
>
> Astronave Black Fire - Plancia - Nebulosa di Arbens-Doils - 23/09/2393 - Ore
> 18.30
>
> "Non mi piace, procede secondo una rotta troppo lineare..." commentò Dal,
> osservando le letture dei sensori di navigazione, grazie ai quali il Comandante
> Berthier aveva ricostruito il percorso della Mademoiselle Anna, come Grognard
> aveva detto loro si chiamava la navetta di Entreri.
>
> In effetti era strano che – dopo quasi un giorno di inseguimenti, finte e
> manovre che avevano richiesto tutto l’intuito del loro timoniere per essere
> aggirate – ora che era giunta a destinazione la navetta di Entreri avesse
> adottato un andamento così lineare, quasi che li volesse condurre in una
> trappola.
>
> “Siamo nel raggio dei suoi sensori?” domandò il Capitano Talia, osservando le
> medesime letture che stava guardando il Capo della Sicurezza, anche se dalla
> piccola postazione scientifica di cui la Plancia era dotata.
>
> “In teoria dovremmo essere ai limiti della loro portata, Capitano…” rispose
> Berthier, scrollando le spalle e gettando una fugace occhiata a Grognard che –
> da ore – se ne stava in piedi in Plancia in attesa che giungessero abbastanza
> vicini alla navetta di Entreri per poter comunicare con lui. La navetta del
> ladro era infatti tecnologicamente molto avanzata e aveva un sistema di
> dissipazione delle emissioni tale che – a lungo raggio – non erano riusciti a
> forzare una comunicazione utilizzando le limitate Tecnologie della Black Fire.
>
> “Forse potremmo utilizzare il Dispositivo di Occultamento per l’ultima fase
> del percorso di intercettazione…” suggerì il Comandante Sivaak, che si trovava
> seduto su uno strapuntino vicino al timone “se crede di averci seminati questo
> ci darà un vantaggio tattico, mentre se ci sta tendendo un agguato gli
> complicheremo un po’ le cose.”
>
> Il Capitano della Marconi rifletté per un momento. Fino a quel momento non
> avevano potuto approfittare di quel Dispositivo di Occultamento Klingon montato
> nella stiva perché, oltre a ridurre leggermente la velocità massima della Black
> Fire, li rendeva quasi ciechi e ciò era stato incompatibile con gli sforzi
> profusi nell’individuare le tracce di Curvatura della navetta di Entreri. Ora
> che il loro avversario procedeva ad Impulso ed era nel raggio dei loro sensori,
> però, i sistemi di rilevazione della nave confiscata erano sufficienti a
> tenerlo sotto controllo anche attraverso lo schermo di occultamento. Sentendo
> nella parte più profonda della propria anima l’istinto della caccia e
> reprimendolo con uno sforzo cosciente, Talia ordinò “Procediamo…Dal, appena ha
> l’ok dal Comandante Keane attivi l’Occultamento. Tenente Wyandot, non stacchi
> gli occhi di dosso a quella navetta.”
>
> “Sì signore!” risposero in coro gli interpellati, un momento prima che tutte
> le luci della piccola astronave si abbassassero per compensare l’enorme
> dispendio di energia del Dispositivo di Occultamento appena entrato in
> funzione.
>
> Contrariamente alle ipotesi fatte, la navetta di Entreri continuò a procedere
> secondo una rotta facilmente prevedibile e verso una zona di spazio all’
> apparenza vuota. Dopo circa un quarto d’ora, quando furono ad una distanza tale
> da poter attivare il sistema di sensori a corto raggio, Sivaak si avvicinò a
> Dal e affermò “Adesso dovremmo riuscire ad utilizzare le frequenze dateci dal
> signor Grognard e forzare una comunicazione con la Mademoiselle Anna…”
>
> “Sì signore, stavo già sondando le frequenze di comunicazione…” confermò il
> mezzo Cardassiano con un rigido cenno del capo poi, rivolgendosi a Talia che si
> era portata al centro dell’angusta Plancia seguita da Grognard “quando vuole,
> Capitano.”
>
> “Aprire un canale…” ordinò semplicemente la donna, assumendo l’espressione più
> imperturbabile del proprio repertorio Vulcaniano.
>
> Ci vollero alcuni secondi prima che Entreri rispondesse e, quando comparve
> sullo schermo, tutti riuscirono facilmente a comprendere che le lunghe ore di
> veglia forzata al timone della navetta dovevano avergli richiesto uno sforzo
> significativo.
>
> “Sono il Capitano Talia, della Nave Stellare Marconi della Federazione…” si
> presentò la mezza-Vulcaniana, calamitando subito l’attenzione del ladro “Signor
> Entreri, la sto contattando per invitarla a disattivare i suoi motori e a
> prepararsi ad essere trasferito a bordo per la sua stessa sicurezza."
>
> Ma se anche Entreri era rimasto stupito o turbato dalla vista di Talia non lo
> diede affatto a vedere. Anzi, notando grazie all'inquadratura grandangolare
> anche gli altri membri dell'equipaggio della Black Fire, disse con espressione
> sbarazzina § Julie, mon p'tit cœur...ton amour est aussì grand que tu m'as
> suivie jusq'a içi... § (N.d.T. Julie, cuoriccino mio, il tuo amore è così
> grande che mi hai seguito fin qui…)
>
> La frase, repentinamente tradotta dal Traduttore Universale ma ugualmente
> percepita dagli astanti anche nella sua lingua di origine, fece sorridere Dal e
> Wayount, mentre il Capitano si limitò a sollevare un sopracciglio perplessa,
> immediatamente imitata da un Sivaak che, non avendo dimenticato le avances
> spudorate del ladro verso l'ufficiale Scientifico, risultò anche visibilmente
> irritato.
>
> § Mi deve perdonare, Capitano, ma al cuore non si comanda...§ affermò subito
> dopo, prestando di nuovo attenzione a Talia e aggiungendo § e poi, in tutta
> onestà, non penso proprio che arrendermi a voi sia una scelta opzionabile...§
>
> Navetta Mademoiselle Anna - Nebulosa di Arbens-Doils - contemporaneamente
>
> =^= Dovrebbe riconsiderare la propria valutazione signor Entreri…=^= ribatté
> la donna, facendosi leggermente da parte così da mettere Grognard al centro
> dell’inquadratura =^= come il suo collaboratore potrà confermarle, in questo
> momento si trova in pericolo di vita e la mia nave è la sua migliore speranza
> di sopravvivenza…=^=
>
> =^= E’ vero, signore…=^= prese la parola il Karemma, la cui preoccupazione per
> la salvezza del ladro – e anche per le condizioni in cui sembrava versare - era
> tale da risultare perfettamente visibile anche attraverso il piccolo schermo
> per le comunicazioni della Mademoiselle Anna =^= Temo che lei sia stato
> ingannato dal Ministro Lekku. La reliquia di Ban Ki che sta trasportando
> contiene una bomba al Trilitio che rischia di esplodere da un momento all’
> altro. Sono state le sue emissioni a causare il terremoto presso la
> Cittadella…=^=
>
> L’espressione strafottente del ladro rimase congelata per un momento, prima di
> tramutarsi in una smorfia d’ira mentre ricordava l’ultima conversazione avuta
> con Lekku e la sensazione di sotterfugio che il Lavrovniano gli aveva dato
> “merde…” si lasciò sfuggire, ricordando l’allarme radiazioni che aveva rilevato
> nel caveau poco dopo il terremoto e al quale non aveva lì per lì dato peso.
>
> =^= Come vede è stato raggirato e, al momento, sta trasportando un oggetto
> estremamente pericoloso…=^= gli fece notare il Capitano della Marconi,
> riprendendo la conversazione =^= Le suggerisco di disattivare il campo di
> smorzamento del teletrasporto e prepararsi a consegnarsi a noi. Se
> collaborerà…=^=
>
> “E io le ripeto che la resa non è una opzione per me…” rispose Entreri, mentre
> la sua navetta eseguiva una virata cambiando rotta, quasi stesse preparandosi
> ad eseguire una manovra evasiva “ma la ringrazio per avermi informato del
> pericolo. Credo proprio che vi lascerò questa pericolosa reliquia! Quanto a te,
> mio fido Grognard…non temere, non resterai a lungo in mano loro…”
>
> Astronave Black Fire - Plancia - Nebulosa di Arbens-Doils - contemporaneamente
>
> Talia sembrava sul punto di ribattere o di ordinare un’azione più decisa,
> quando il Dottor Kuwano si fece avanti rispetto al punto defilato della Plancia
> dove si era tenuto fino a quel momento e, col suo solito tono strafottente,
> affermò “Se permette, Capitano…forse il parere di un medico sarà più efficace…”
>
> Tutti in Plancia si voltarono verso l’asiatico dottore e anche Entreri, che
> pure stava lavorando sul suo computer di navigazione per calcolare una rotta di
> fuga non appena fosse uscito dalla Nebulosa, non poté non prestargli
> attenzione.
>
> “Che cosa intende dire, Dottore?” domandò Talia, sollevando vistosamente un
> sopracciglio e invitando l’ufficiale medico a spiegarsi meglio. Era un po’
> stupita dall’intervento inatteso di Kuwano, ma non ne era dispiaciuta. Se il
> medico Umano avesse distratto Entreri ancora per qualche minuto la Black Fire
> sarebbe arrivata a portata della Madamoiselle Anna e allora avrebbero potuto
> effettuare un attacco di sorpresa per inabilitare il piccolo vascello del
> ladro.
>
> Keiji ignorò la mezza Vulcaniana e, rivolgendosi invece alla figura a mezzo
> busto che si vedeva nello schermo visore, chiese “Mi dica signor
> Entreri…conosce i sintomi di avvelenamento da radiazioni Trilitiche?”
>
> Navetta Mademoiselle Anna - Nebulosa di Arbens-Doils - contemporaneamente
>
> “Radiazioni…?” ripeté confuso l’umano, mentre con la mano destra cercava di
> raggiungere i controlli ambientali della Mademoiselle Anna per capire se –
> effettivamente – l’atmosfera della navetta potesse essere stata contaminata
> dalla bomba che i Ban Ki avevano nascosto nella propria reliquia.
>
> =^= Lasci che glieli illustri…=^= ripeté l’Ufficiale Medico Capo della
> Marconi, con un sorrisetto obliquo sulle labbra =^= inizialmente si manifestano
> con sonnolenza e dolori articolari, segno che le radiazioni stanno attaccando
> il sistema nervoso. Quando questi è ormai degradato allora cominciano le
> violente emicranie e poi….=^=
>
> “Ho capito, ho capito!” esclamò il ladro, mentre su uno degli schermi di stato
> comparivano i risultati delle scansioni effettuate. Effettivamente la reliquia
> di Ban Ki era circondata da un campo radioattivo intenso e si trovava nella
> parte posteriore della cabina della navetta, ad appena due metri dal suo
> sedile! Con un gesto secco l’uomo disattivò i motori della Mademoiselle Anna e,
> cercando di mantenere il proprio contegno, affermò “Molto bene Capitano
> Talia…credo che – tutto sommato – accetterò la sua proposta…”
>
> Astronave Black Fire - Plancia - Nebulosa di Arbens-Doils - contemporaneamente
>
> Non appena lo schermo visore si spense, Talia si voltò verso Sivaak e gli
> disse “Comandante, si occupi di agganciare la Mademoiselle Anna con un raggio
> traente e trasferisca il nostro ospite in uno degli alloggi insieme al signor
> Grognard, affinché questi possa ragguagliarlo sulla situazione.” Poi,
> rivolgendosi a Julie, aggiunse “Comandante Berthier, controlli il nostro ospite
> per accertarsi che non abbia con sé dispositivi utili alla fuga…faccia in modo
> che con voi ci sia sempre almeno un ufficiale di sicurezza.”
>
> “Sì signore…” risposero i due Ufficiali, dirigendosi subito verso l’uscita
> della piccola Plancia insieme al maggiordomo di Entreri.
>
> Contemporaneamente Talia ordinò a Dal di effettuare insieme a Tara una prima
> scansione della bomba e, vedendo che anche Kuwano si stava defilando, aggiunse
> con tono a malapena controllato “Ancora un momento, Dottore…”
>
> “Sì, Capitano?” rispose l’asiatico, con tono tra l’annoiato ed il divertito,
> immaginando dove la donna volesse andare a parare e trovando – per qualche
> motivo – la cosa divertente.
>
> Talia si costrinse a prendere un secondo per tenere sotto controllo la propria
> metà Klingon prima di affermare “Il suo intervento è stato estremamente utile
> in questo frangente, ma non apprezzo il fatto che non mi abbia messa a parte di
> informazioni rilevanti…”
>
> Keiji spalancò gli occhi, fingendo stupore, e chiese “Informazioni importanti,
> Capitano?”
>
> “Il fatto che il signor Entreri stesse rischiando di perire per avvelenamento
> da radiazioni può difficilmente essere considerato una informazione non
> rilevante, le pare?” ribatté la donna, questa volta in tono glaciale.
>
> “Ma il nostro Entreri non stava correndo questo rischio…” chiarì subito il
> medico, rivelando infine il perché di quell’espressione compiaciuta che aveva
> in volto “non nell’immediato, comunque. Le radiazioni emesse dal Trilitio,
> anche se assunte in dosi massicce, impiegano settimane per intaccare in maniera
> significativa il tessuto nervoso umano…”
>
> Interdetta, Talia sollevò un sopracciglio in maniera interrogativa e l’
> asiatico, dopo una breve scrollata di spalle, continuò “Io mi sono limitato a
> domandargli se conoscesse quali erano gli effetti di tali radiazioni…se poi lui
> ha scambiato un po’ di stanchezza per sintomi da avvelenamento da
> radiazioni…non è colpa mia, le pare?”
>
> “Immagino di no…” ribatté il Capitano, colpita dalla finezza di quello
> stratagemma inventato sul momento dal suo ufficiale medico “ma ritengo non sia
> necessario che i nostri ospiti vengano a conoscenza di tali dettagli, quindi
> vada comunque a visitarlo e…curi i sintomi della sua stanchezza.”
>
> Kuwano fece cenno di sì e lasciò la Plancia. Talia si apprestò a raggiungere
> la propria poltroncina di comando quando Wyandot, che dalla consolle del Timone
> stava provvisoriamente monitorando anche le comunicazioni vista l’assenza di
> Dal che si era trasferito in Sala Macchine, la chiamò timidamente “Hem
> Capitano…mi scusi se la disturbo, ma un incrociatore da guerra Lavrovniano è
> appena emerso dalla nebulosa e ci sta chiamando…sembrano piuttosto arrabbiati…”
>
> Un istante dopo lo schermo visore si accese senza che nessuno lo avesse
> ordinato e comparve il volto di un Lavrovniano completamente calvo e con una
> benda sull’occhio sinistro che, con un sorriso piuttosto arcigno, affermò §
> Sono il Capitano Jarlaxe dell’incrociatore Bregan D'aerthe di Lavrovn IV.
> Liberate immediatamente quella nave o vi distruggeremo! §
>
>
>
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