[Stml20] Keane- 11.07 - Il piano B
Luca Bonetti
bonneuber a gmail.com
Mer 5 Nov 2014 12:34:15 CET
Yeahhhhhhhhhh .. questa volta non sono l'ultimo a commentare ;P
Comunque, il pezzo mi è piaciuto e, in qualche modo, ho percepito la
stanchezza dei personaggi, chi più chi meno.
Però condivido una delle osservazioni di Franco (forse entrambe, ma devo
verificare una cosa prima). Distruggere i nostri alleati Borg così, a
"brutto grugno" non mi sembra eccessivamente nel "modus operandi" federale.
Se si trattasse di un piano di contingenza, la situazione sarebbe diversa,
ma così non mi convince del tutto ....
Poi forse condivido le seghe mentali di Franco (il che, conoscendomi, non
sarebbe così improbabile ;P)
Caio!
Il giorno 05 novembre 2014 10:13, Franco Carretti <charles_wyandot a mail.com>
ha scritto:
> Premetto che il pezzo di per se è scritto bene come sempre però ho due
> dubbi:
>
> 1. Non abbiamo mai parlato di un secondo nodo e a dire il vero non mi pare
> utile che i borg abbiano due nodi nella stessa zona. I nodi dovrebbero
> essere dela basi strategiche da cui far partire gli attacchi quindi perchè
> due?
>
> 2. Ok che sono borg e quindi "L'unico Borg buono è un Borg morto" però
> farli fuori se sono alleati mi pare molto poco "flotta stellare".
> Personalmente farei la stessa cosa ma in Star Trek i capitani hanno sempre
> rispettato un'allenaza.
>
>
> Magari sono solo mie seghe mentali.
>
>
> PS: 4° invio ho sbagliato tutti gli indirizzi
>
>
>
> *Sent:* Tuesday, November 04, 2014 at 11:32 PM
> *From:* "mokia a libero.it" <mokia a libero.it>
> *To:* stml20 a gioco.net
> *Subject:* [Stml20] Keane- 11.07 - Il piano B
>
> Ed il pezzo eccolo qua!
> Monica
>
>
> ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
>
> USS Marconi – Corridoio Sala teletrasporto – 05 luglio 2394 ore 17.38
>
>
>
> Charlie stava per entrare nell’ascensore per tornare in plancia, quando si
> sentì chiamare :
>
> “ Chuck! Benedetto ragazzo, lo sapevo che gliel’avresti fatta!” Tara, la
> Bath’let assicurata alla schiena con ciò che restava della giacca della
> divisa e con ancora i segni del corpo a corpo con i Borg, aveva appena
> girato l’angolo, anche lei diretta allo stesso ascensore. In un attimo gli
> fu accanto e, prendendolo a braccetto, continuò.
>
> “Allora, quando avremo un po’ di tranquillità, voglio che mi racconti
> tutti i particolari: deve essere stata una manovra pazzesca e mi dispiace
> di essermela persa, ma con Dal impegnato in plancia, ho dovuto dare una
> mano nel contenere le intrusioni Borg. Bravo!” terminò la mezzo klingon,
> mentre le porte dell’ascensore si aprirono facendoli entrare in quello
> spazio troppo ristretto, per i gusti di Charlie. Il povero ragazzo, che non
> riusciva a guardare negli occhi una donna per più di mezzo secondo, abbassò
> lo sguardo in automatico, ma finì sulla canotta che a stento conteneva le
> forme generose del Capo OPS. Col viso in fiamme rialzò gli occhi e
> farfugliò qualcosa, senza capire di preciso cosa stesse dicendo.
> Sicuramente avrebbe preferito affrontare una decina di cubi Borg, piuttosto
> che essere lì adesso.
>
> Finalmente l’ascensore si fermò e le porte si aprirono sulla plancia:
> Charlie riuscì a svincolarsi da Tara e si diresse verso la sua postazione.
>
> “Signor Wyandot, ottimo lavoro.” Questa volta era il Capitano che lo fece
> fermare “ Spero che abbia altri conigli da tirar fuori dal cilindro, perché
> ci potrebbero servire presto.”
>
> “Ggrazie Signore.” Rispose semplicemente e si mise subito a pensare a
> quali tra gli schemi che aveva provato, sarebbe stato il più utile.
>
> Quindi Shran si rivolse a Tara:
>
> “Comandante tutto bene?”
>
> “Si Signore: abbiamo avuto qualche ferito, ma stavolta per fortuna nessuna
> vittima.”
>
> “Molto bene: credo che suggerirò al Comando di mettere le bath’let come
> arma d’ordinanza per le navi che operano in territori a rischio di contatto
> con i Borg!” Disse Shran inclinando leggermente le antenne.
>
> “Penso sia un’ottima idea Signore.” Rispose Tara con un sorriso
> soddisfatto, sedendosi alla sua postazione, per eseguire diagnostiche sui
> sistemi principali, per valutare i danni che per primi dovevano essere
> sistemati.
>
> “Io invece avrei una proposta per quello che concerne le divise.”
> Intervenne Jaran dalla sua postazione, ricevendo un sorriso malizioso da
> Keane e uno sguardo severo dal Capitano, anche se, in effetti, ne
> condivideva il pensiero!
>
>
>
> Uss Marconi - Sala Tattica . 06 luglio 2394 - ore 0.45
>
>
>
> 3 di 14 era tornata al suo cubo per rigenerarsi e Shran ne approfittò per
> convocare i suoi ufficiali e Odo: da quando era salita a bordo, la femmina
> Borg era stata un’ombra quasi costante alle spalle del Capitano della
> Marconi e l’Andoriano non era più riuscito a comunicare con i suoi uomini
> con la dovuta discrezione. Quindi un minuto dopo che le particelle di 3 di
> 14 si erano dissolte nel teletrasporto, aveva indetto subito la riunione.
>
> Seduti al tavolo della Sala Tattica gli ufficiali superiori della Marconi,
> portavano tutti sul volto i segni della stanchezza e della tensione per la
> difficile situazione in cui erano. Senza indugiare ulteriormente Shran
> prese la parola.
>
> “Signori, tra poco più di sette ore arriveremo in prossimità del secondo
> nodo Borg: da quanto riferito da 3 di 14 la tattica che abbiamo usato per
> il primo, dovrebbe essere ancora valida, in virtù del fatto che le sette
> collettività formatesi dopo l’intervento di Janeway, sono scollegate tra
> loro. Quindi sicuramente hanno registrato l’esplosione del nodo, ma non
> sanno come sia successo. Ora, supponendo che ciò sia vero e apportando le
> dovute modifiche, perché questa collettività sarà sicuramente in uno stato
> d’allerta, dovremmo riuscire a distruggere anche questo nodo. Ma la mia
> paura è un'altra!”
>
> “Che cosa faranno i nostri scomodi alleati Borg una volta che non gli
> saremo più utili?” la voce di Keane diede vita ai pensieri che
> attraversavano un po’ tutte le menti dei presenti.
>
> “Esattamente Comandante. Dopo che li avremo aiutati nell’eliminare la
> concorrenza, niente gli impedirà di distruggerci o, peggio ancora, di
> assimilarci.” Disse Shran.
>
> “Il Dominio può inviare le navi non impegnate su altri fronti e che siano
> a una giusta distanza in supporto, ma non credo che basti.”
>
> “Potremmo farcela con uno dei due cubi che abbiamo di scorta, ma non con
> entrambi.” Intervenne Dal.
>
> “Signor Wyandot crede di riuscire a modificare le sue traiettorie in modo
> da portare uno dei due cubi un po’ troppo vicino all’esplosione del nodo,
> da esserne così danneggiato?” chiese Shran al suo talentuoso pilota.
>
> “D-devo fare qualche calcolo, ma credo s-sia possibile.”rispose Charlie .
>
> “Ha in mente un piano Signore?” chiese Tara seduta alla sua destra.
>
> “Può darsi: in prossimità di questo nodo c’è una nebulosa, giusto?”
>
> “Si Signore: la nebulosa Kilda di classe 11..” rispose Berthier, mentre un
> leggero sorriso le illuminò il viso stanco.
>
> “Con presenza di gas sirillio altamente infiammabile: vuole arrostire i
> nostri amici?” disse Dal che aveva intuito l’idea che stava prendendo forma
> nella mente del Capitano.
>
> “Non mi dispiacerebbe.”
>
> “ L’unico problema è che all’interno di quella nebulosa anche i nostri
> sensori saranno ciechi.” Ribatté Salen, il nuovo primo Ufficiale rimasto
> zitto sino a quel momento.
>
> “E’ vero, ma noi abbiamo un’arma segreta: Tara confido che non abbia perso
> il suo tocco.” Rispose Shran che aveva studiato il curriculum del suo capo
> OPS e sapeva della sua peculiarità di sapere sempre trovare la giusta rotta.
>
> “Tranquilli, non sarebbe la prima volta che attraverso la selva oscura,
> ritrovo la dritta via.”rispose la Klingon con la sicurezza tipica della sua
> razza. Si misero quindi a studiare i dettagli del piano appena abbozzato.
> Due ore dopo, tutto era stato definito, ma la stanchezza data dalla somma
> dei combattimenti sostenuti il giorno prima e la scarsità di sonno, era più
> che evidente sui loro volti.
>
> “Signori per il momento non possiamo fare di più: adesso andate a riposare
> almeno un paio d’ore.”
>
> Non se lo fecero ripetere due volte e tutti gli ufficiali presenti
> lasciarono la Sala, tranne Salen, che si rivolse al Capitano.
>
> “Signore io non ho bisogno di riposo, rimango io in plancia.”
>
> “Sì è una buona idea.” Rispose Shran, anche se dubitava di riuscire a
> prendere sonno, ma sicuramente una bella doccia l’avrebbe rimesso in sesto.
> Prima di tornare al suo alloggio chiamò l’unico dei suoi Ufficiali che non
> era stato presente alla riunione appena conclusasi: Kuwano, che a causa dei
> numerosi feriti, subiti negli scontri con i Borg era rimasto in infermeria
> e conoscendolo, sapeva che non stava di certo riposando nonostante l’ora.
>
> “Shran a Kuwano”
>
> Il nipponico alzò gli occhi dal tricorder medico con cui stava
> controllando i valori di un giovane guardiamarina e rispose: ”Qui Kuwano:
> qualche problema?”
>
> “Dottore tra qualche ora avrò bisogno che gli uomini in plancia siano al
> 110% delle loro capacità: può fare qualcosa per aiutarli?”
>
> “Non si preoccupi: quando sarà il momento, farò un salto su da voi e vedrà
> che la stanchezza sarà solo un ricordo. Capitano però che non divenga
> un’abitudine, perché è al limite del regolamento quello che vi
> somministrerò e potrebbe avere spiacevoli effetti collaterali per
> qualcuno.” Disse il Dottore pensando principalmente a Dal, poiché la
> sostanza che aveva intenzione di somministrare non era stata testata sui
> cardassiani.
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