[Stml20] [stml20] Vecchi guai, nuovi guai

Reis Squiretaker vanessa_reis_squirtaker a outlook.it
Gio 6 Ago 2015 12:22:00 CEST



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Il teaser vero e proprio è proprio breve, in quanto ciò che avevo scritto e poi cancellato più volte o era banale o dava un input troppo specifico e l’ho ritenuto controproducente.

Ho quindi preferito cercare di collegare principalmente la vecchia missione alla nuova.

E la nuova parte con problemi che potrebbero dipendere dalla vecchia oppure no. Io qualche spunto l’ho buttato lì.

Si possono usare oppure tralasciare semplicemente come nota di colore.

Ho cercato poi di strutturare il brano a flashback per spiegare alcuni comportamenti e/o possibili coinvolgimenti nei problemi futuri.

Ogni personaggio, spero, che ho citato dovrebbe aver reagito alla distruzione dell’arca nella maniera più idonea, ma ho distanziato i vari frammenti di flashback apposta perché ciascuno possa metterci del suo, se vuole.

In alternativa potrebbe bastare ciò che ho già inserito, come preferite.

Siate crudeli nei commenti, perché già non piace molto nemmeno a me XD

Buona lettura

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U.S.S. Marconi - 14/01/2395 Ore 10:31- Plancia - Flashback

Il Capitano Shran fece segno di chiudere la conversazione cercando di mantenere un contegno imperturbabile, mentre fissava l’amico sorridere maliziosamente.

Nihal, infatti, si era offerto di rimorchiare la Marconi per le riparazioni. E nel formulare la sua proposta si era lanciato in una serie di irritanti battutine sulle varie tipologie di aggancio e traino.

Aveva addirittura offerto il “servizio taxi” fino ad Andoria ove la nave federale avrebbe potuto contare di tutte le prestazioni di solito riservate alla Flotta Imperale.

Se a Shran dava fastidio l’apparente imperturbabilità che l’amico aveva indossato così poche ore dopo la catastrofe cui avevano assistito con la distruzione dell’Isola e di tutti i suoi ignari abitanti, di certo non poteva sopportare l’idea che potesse pavoneggiarsi di questa sua missione di soccorso per tutti i mesi in cui la Marconi doveva rimanere ferma in cantiere.

Tutti sulla nave federale dovevano la vita alla Terza Flotta di Andoria e di ciò era orgoglioso: solo il suo popolo aveva risposto presente alla sua richiesta d’aiuto, ma non avrebbe mai dato soddisfazione a Nihal. 

A bordo della Marconi c’erano ottimi elementi ed era grazie a loro che la nave orbitava ancora nello spazio: erano i suoi uomini e quell’equipaggio era il migliore possibile, a prescindere da ciò che ne pensava Nihal o chiunque altro, dentro o fuori la Federazione.

Osservò il personale in plancia: tutti ai propri posti in attesa dei suoi ordini.

Si vedeva dalle loro facce che erano tutti scossi: chi più chi meno. 

Chuck tamburellava con le dita muovendosi impercettibilmente avanti e indietro alla sua postazione. Tara si sforzava di mantenere il suo abituale approccio ma i suoi occhi erano velati da una grande tristezza. Salen si asteneva dallo snocciolare i problemi come invece era suo solito. Jaran cercava di mantenersi occupato per non pensare e la presenza ingombrante della neo arrivata responsabile tattica era un motivo in più per svolgere con ancor maggior senso del dovere le proprie incombenze. Durani dal canto suo sembrava quella meno colpita da ciò che era successo, ma Shran poteva facilmente intuire cosa albergava ben nascosto nell’animo guerriero della klingon.   

Ci vollero pochi istanti per maturare nella sua mente gli ordini necessari.

“Signor Wyandot la prego di voler raggiungere il ponte 7: il Consigliere la sta aspettando.”

“Ca.. capi.. ehm capitano.. io.. si io.. vo.. vorrei rimanere qua”

 “Chuck non ho bisogno di lei al momento, appena potremo intraprendere il nostro viaggio le assicuro che tornerà alla sua consolle.. fino ad allora ho bisogno che si riposi e che parli di ciò che ha vissuto col nostro Consigliere.. è una cosa che dovremo fare tutti.. quindi non discuta. Il mio è un consiglio per ora, non lo faccia diventare un ordine con effetto immediato”

Charles si alzò dalla sua postazione come se avesse sulle spalle un macigno: aveva il terrore di abbandonare l’unico luogo che gli dava sicurezza e si sforzava di non considerare il fatto di dover parlare di ciò che provava con una donna.. non ci doveva pensare o sarebbe entrato nel panico.

Si trascinò pertanto stancamente verso le porte dei turbo ascensori, in un’atmosfera di semi immobilità della plancia che sembrava irreale.

Solo dopo la sua uscita, il Capitano ricominciò coi suoi ordini:

“Signor Keane voglio tutti gli uomini della sua sezione all’opera. Tenga solo una squadra di riserva ed imponga loro di dormire. Lo stesso vale per la sezione ingegneria. Pretendo una diagnostica di livello 1. Voglio capire esattamente cosa funziona e cosa no”

“Bene signore, c’è altro?”

“Si! Voglio che si coordini direttamente col vice ingegnere Seville. Per quanto possibile, lasci riposare il vecchio Rekon. Dica espressamente alla Seville che se non riesce a controllarlo cerchi quanto meno di ingannarlo: gli faccia svolgere lavori per tenerlo occupato, ma che non siano troppo impegnativi. Il dottore dice che l’abbiamo riportato a bordo appena in tempo”

“Dubito che il capo ing..”

“Lo so, ma tentare non nuoce.. laddove ci siano riparazioni non necessarie o eccessive da svolgere isoli il settore con campi gravitazionali.. se non ricordo male è esperta in materia.. la mia priorità è riprendere la navigazione quanto prima”

“Bene capitano”

Shran sapeva di poter contare sul suo Capo OPS: pur essendo anche lei a pezzi, la sua parte klingon la rendeva abbastanza tosta da reggere la pressione.. e la sua meticolosità nello svolgere il proprio lavoro avrebbe rappresentato uno sprone per tutti a dare il massimo.

Avrebbero ignorato ciò che successo? Sarebbero riusciti a mettere da parte angoscia e dolore per svolgere il loro lavoro? Avrebbero dimenticato le urla di dolore di Klan? Tara sarebbe stata in grado di arginare tutto ciò? O era meglio..

Un leggero colpo di tosse riscosse il Capitano dai propri pensieri: era Salen.

Shran non si era accorto di essersi bloccato a pensare per qualche minuto e la voce impassibile del vulcaniano lo riscosse come una doccia gelata.

“Capitano, io credo dovremmo accettare l’offerta del Comandante Nihal. Per quanto non molto onorevole, permetterebbe di risparmiare il personale già fortemente scosso da questa tragedia e la nave sicuramente potrebbe beneficiare appieno delle capacità ingegneristiche del suo popolo non solo per tornare ad una piena efficienza, ma anche per un refit completo. Dalle prime stime dei danni, sarebbe di grande utilità e, a rigor di logica…”

“Negativo, viaggiare fino ad Andoria in queste condizioni non è ipotizzabile.. almeno non con me al comando. La stazione federale più vicina è DS16 Gamma. E’ lì che torneremo.. e lo faremo coi nostri motori, alla velocità che riusciremo anche ad un 10% di impulso se occorre. Sono stato chiaro?”

La voce di Shran si era fatta aspra ed i suoi occhi assunto un’espressione minacciosa, tanta era la determinazione con cui aveva pronunciato quelle parole.

La maggior parte del personale di plancia fu colpito da ciò e riprese le proprie attività con alacrità raddoppiata. Solo in due reagirono in maniera diversa: la neo arrivata alla postazione tattica ed il primo ufficiale. Una si limitò a grugnire qualcosa nella sua lingua, strappando un sorriso a Tara, l’altro sollevò leggermente un sopracciglio prima di fare spallucce.

Fra le qualità di Salen più apprezzate da Shran, oltre a quel perverso divertirsi ad esperire le pratiche più noiose, c’era infatti la sua particolare imperturbabilità. Certo era una caratteristica tipica del suo popolo, ma molti vulcaniani spesso tenevano il punto ribadendo il loro punto di vista condito da molte osservazioni formulate dalla loro stringente logica.

Salen non era uno di questi. La sua imperturbabilità era come se fosse selettiva e settata in modo tale da reagire in maniera diversa a seconda dello stimolo ricevuto. Quando aveva a che fare col capo ingegnere, ad esempio, la sua imperturbabilità era come se scomparisse. Non tollerava facilmente le escandescenze del vecchio tellarita, ma non aveva il sangue freddo per imporsi. E ciò era strano vista la colorazione del suo sangue e la tipicità della sua razza. 

Col Capitano, invece, Salen aveva imparato che quando assumeva certi toni era meglio lasciar perdere ed eventualmente fornire per iscritto, in un secondo tempo, le proprie lamentele. Pertanto, si limitò ad annuire in silenzio e riprese ad esaminare i vari report che giungevano in plancia dai vari ponti della nave.

“Molto bene, signor Salen.. a lei il comando. Signor Dal a lei la postazione tattica. Tenente Durani mi segua prego. Ci aggiorniamo fra un’ora!”



DS16 Gamma - 21/01/2395 Ore 21:11- Ufficio del Capitano Tomphson - Flashback

“Cosa significa esattamente che è inopportuno il ritorno della USS Marconi, signor Ambasciatore?”

“Né più né meno di quanto le ho già detto Capitano. Avevo organizzato il rapido trasbordo di Durani’Kanjis per evitare problemi alla base con la sua presenza. Nell’Impero la situazione della sua famiglia non è.. come dire.. rosea e la sua incolumità per motivi che non le so a spiegare è molto importante per me, ma non lo è affatto per buona parte del mio seguito”

“Di questo abbiamo già parlato Signor Ambasciatore, ma la USS Marconi è una nave federale che si trova in difficoltà ed avrà da questa base tutto l’aiuto necessario, a prescindere da chi ha a bordo e dagli eventuali problemi che ciò può comportare”

“Non nego che ciò sia corretto, ma debbo insistere. Non ho il potere di controllare i miei uomini. Se lo facessi, rischierei di trovarmi un immediato richiamo in patria e di sicuro al mio posto manderebbero qualcuno molto più intransigente di me”

“Perdoni la domanda, ma teme più per l’incolumità del Tenente o per il suo status, signor Ambasciatore?”

“Non sia sciocco Capitano. Ci conosciamo ormai da più di un anno. Dovrebbe conoscere abbastanza bene come funzionano le cose nella politica del mio popolo. Ciò che ritengo io è irrilevante in questioni di una certa importanza per l’Impero. I Kanjis sono stati banditi e non posso apparire debole a riguardo. Ne andrebbe non solo del mio status o della mia stessa vita e soprattutto delle persone a me care.”

“Molto bene.. è ciò che volevo sentire. Lei reciti pure la sua parte, ma nessuno e ripeto NESSUNO a bordo della mia base potrà osare toccare un ufficiale della Flotta Stellare. Da parte mia mi assicurerò che il Tenente Durani sia adeguatamente scortata e che non ceda ad eventuali provocazioni che sicuramente qualcuno vorrà mettere in pratica”.

“Capitano, riaffermo che non posso controllare tutto il mio seguito né mi posso allontanare a lungo dalla base.. da quello che mi ha detto è possibile che le riparazioni durino un paio di mesi, forse più! Una mia lontananza in quel periodo senza motivo equivarrebbe ad altro tradimento se accompagnata alla presenza di una Kanjis qua a bordo!”

“L’Impero non vorrà creare un incidente diplomatico vero? Abbiamo già sostenuto questa conversazione una volta.. quand’era? Due settimane fa? E le avevo dato ragione ed assecondato le sue richieste. In questo caso non posso e soprattutto non voglio. La Marconi è reduce da un bruttissimo scontro. Il suo equipaggio ha bisogno di ogni aiuto psicologico e materiale per riprendere la sua missione. Ed è mia precisa intenzione dar loro tutto quello che mi richiedono.”

“Tomphson lei non capisce”

“Capisco benissimo ambasciatore, ma è in arrivo una delegazione dal Comando di Flotta per indagare su quanto successo. Non ci sono altre vie se non quella di calmare le teste calde che ha fra i suoi uomini.”

“Non la posso accontentare Capitano, ma farò il possibile”

“Lo spero signor Ambasciatore.. lo spero vivamente! Perché a volte io sono un tipo superstizioso, sa? E se nella durata della sua licenza nella mia base, dovesse mai capitare un incidente di qualsiasi tipo al Tenente Durani, o se si dovesse prendere un colpo di phaser partito accidentalmente, o se la trovassero impiccata nei suoi alloggi e se fosse persino colpita da un fulmine.. qualcuno ne sarebbe responsabile.. e può star certo che allora io non perdonerò. Non ci saranno immunità diplomatiche in grado di fermarmi.”

P'sat Duy'a' K'ooD scrutò dall’alto dei suoi 197 centimetri la ben più bassa sagoma di Tomphson con un occhiata carica di muta e furiosa rassegnazione, prima di fare un cenno di assenso e lasciare la stanza in silenzio.



DS16 Gamma - 05/02/2395 Ore 10:05- Alloggio del Tenente Durani - Flashback

“Quanto avrei voluto ficcargli i miei d'k tahg in gola a quel bastardo! Feccia lui ed il suo Clan.. arrivisti parvenu pieni solo di arroganza senza rispetto.”

“Calmati Durani, calma!”

“Tara tu mi dici di stare calma? Io qua impazzisco.. io sono una Kanjis e devo sorbirmi gli insulti di quei pezzenti? Se ci fosse qua mio nonno o anche solo tuo padre quei maledetti non oserebbero nemmeno parlare”

“Tu conosci G'hart, mio padre?”

“Certo! Siede nell’Alto Consiglio! Ed era dalla nostra parte, proprio come tu sei qui con me. L’hanno zittito come hanno fatto con molti altri pur di privarci del nostro onore. E ora vogliono banchettare su quello che resta del mio Clan.. ma che io sia dannata se glielo lascio fare.. ora esco e sistemo la faccenda a modo mio”

“Durani l’hai promesso a Shran e pure al Capitano Tomphson!”

“Lo so, ma non posso continuare a vivere mesi scortata notte e giorno.. sentire insultare il mio onore e fargliela passare liscia! Esco e li distruggo.. ci vorrà pochissimo, non mi sporco nemmeno dai”

“Non te lo posso lasciare fare”

“Non capisci? Sei mezza klingon e non capisci? Il mio onore è sacro!”

“Capisco benissimo Durani, ma ti faresti buttare fuori dalla Flotta e finiresti nelle loro mani. E’ quello che vogliono!”

“Hai ragione, ma io spacco tutto qua dentro!”

“Di nuovo? Sarebbe la terza volta in quindici giorni”

“Devo sfogarmi! Prima la distruzione dell’Isola e ora questi palloni gonfiati”

“Sono sconvolta più di te per Klan e la sua gente.. in fondo io li ho conosciuti”

“Si ma avrei potuto fare di più.. dovevo distruggere quel Tylca e la sua banda di assassini prima che speronassero l’Arca”

“Non potevi saperlo..”

“Avrei dovuto dannazione!”

“Eppure dicevano che avevi sangue freddo..”

“Ce l’ho.. ce l’ho.. non posso fare più nulla per Klan ma per quei pagliacci si! Vado da loro li ammazzo, poi torno e ci beviamo due belle Warnog.. che problema c’è?”

“E se saltassimo le uccisioni e passassimo subito alle Warnog? Dove sono?”

Senza rispondere verbalmente, Durani lanciò fluidamente tre pugnali d'k tahg nei posti ove erano stivate le bottiglie, con un sordo ringhio furioso per calmare i nervi.



DS16 Gamma - 08/03/2395 Ore 10:05- Hangar di riparazione - Flashback

“Ehi tu orecchie a punta, non ti azzardare a toccare nulla.. quella è la mia nave e non metterai le tua mani dove non devi o te le stacco! Sono stato chiaro?”

“Resed che diavolo fai? Quel condotto così non funzionerà mai.. muoviti pelandrone o ti prendo a calci fino a che non rifai il lavoro come si deve!”

“Cosa sono questi? No non mi interessa da chi sia partito l’ordine.. dite a Vok che ho trent’anni di esperienza più di lei e che quindi pretendo mi venga fornito esattamente cosa voglio sennò niente!”

“Seville non perdere d’occhio nessuno dei nuovi, se vedo qualcosa fuori posto li faccio pentire di essere entrati nella Flotta!”

L’ingegnere capo della Marconi era un fiume in piena: ce l’aveva con tutti e con tutto da giorni.. quello che era successo l’aveva colpito nel profondo e quell’animo burbero aveva reagito nell’unico modo che gli dava pace: pretendere ben più del massimo da se stesso e da chiunque nelle riparazioni.. non vedeva l’ora di far ripartire la sua bambina.

“E tu Dal che diavolo vuoi?”

“E’ sempre un piacere Rekon”

“Se sei venuto qua a farmi perdere tempo puoi tornare da dove sei venuto.. ci pensano già i tuoi uomini assieme a quelli di Riccardi.. tutta gente che puzza ancora di latte ma che mi impedisce di fare il mio lavoro!”

“E’ di questo che volevo parlare”

“Sputa il rospo ragazzo non ho tutto il giorno!”

“Hanno trovato un paio di tecnici messi ko.. per quello abbiamo rafforzato la sorveglianza!”

“Ma non possiamo liberarci di quella dannata klingon? Certo sa sparare ma non ne abbiamo bisogno.. basti te e noi ci leviamo un problema!”

“Non è detto che sia per lei, i due hanno detto che a stordirli non sono stati dei klingon.. quindi occhi aperti!”

“Che ci provino soltanto a toccare la mia nave e li faccio pentire di essere nati non solo loro ma anche le loro madri ed i loro padri per almeno tre generazioni”



DS16 Gamma - 22/04/2395 Ore 10:05- Ospedale della Base - Reparto di Psichiatria - Flashback

Lo studio aveva una forma squadrata su due lati mentre gli altri due con vetrata assumevano un paio di curvature ad esse. Era arredato discretamente ma era decisamente asettico e privo di vitalità.

Seduti dietro ad una lunga scrivania, sgraziata rispetto alla stanza c’erano tre ufficiali psichiatri della sezione medica. Loro compito era valutare lo status psicoattitudinale dell’equipaggio della Marconi, avvallando o respingendo le valutazioni fornite loro dal Consigliere di Bordo Oxila Lightning.

Era appena terminato il terzo incontro col Dottor Kuwano.

Il giapponese, come nelle precedenti occasioni, si era fatto aspettare per una buona mezz’ora, offrendo giustificativi banali senza nemmeno sforzarsi a renderli credibili.

Detestava quei papaveri in uniforme pronti a sputare sentenze, con le loro domande inutili.

Odiava il loro tentativo di tracciare il suo profilo psicologico.

Disdegnava il loro desiderio represso di farsi gli affari degli altri.

Li considerava insulsi ed inutili, la sua idea di medicina era basata sul lato pratico ed efficace non su iperboli mentali e su fantasie psicologiche piene di fronzoli e di giusti approcci verbali nei confronti dei pazienti.

La Marconi non aveva fallito la missione. Era stato quel fanatico di Tylca a distruggere l’arca, ma ormai era tutto passato da tre mesi.. il tempo era semplicemente trascorso e la percezione che ognuno poteva provare relativamente allo scorrere degli eventi era irrilevante.

Quei tre dovevano solo decidere chi aveva ancora i nervi saldi per stare a bordo e chi no. Non perdersi in quelle inefficaci domande da strizzacervelli. Fosse stato al loro posto avrebbe concluso da tempo quelle stupide indagini.

Invece no, quei tre si permettevano di mettere in discussione anche le valutazioni fornite dal Consigliere di Bordo e lasciavano tutti a marcire in quella base in attesa di sapere se potevano o meno tornare in servizio effettivo..

* Potrei ricreare un virus geneticamente.. un bel virus intestinale! Un lassativo è quello che vi serve. E un nugolo di persone che vi facciano domande sui perché della vita mentre siete piegati in due dal dolore di stomaco *



DS16 Gamma - 06/07/2395 Ore 10:37- Ufficio del Capitano Tomphson - Flashback

“Io continuo a sostenere che con il Capitano Talia tutto ciò non sarebbe successo, dovremmo rivalutare le assegnazioni. A rigor di logica è stato un azzardo mettere un andoriano alla guida della Marconi. La sua indole guerriera ha sicuramente influito sul cattivo esito della missione di salvataggio”

“Come osa? Il mio popolo è fra i fondatori della Federazione così come il suo ammiraglio! Se non mi giudica adatto a ricoprire il mio ruolo mi espliciti le mie colpe, non si permetta di ragionare dietro paraocchi mentali”

“Nessun paraocchi Capitano, i fatti sono abbastanza chiari. Non è riuscito a far fronte alla minaccia. Persino un cargo bajorano ha reagito meglio di lei alla minaccia degli Adesto. E per salvare la pelle dalla propria incapacità si è rifugiato dietro alla Terza Flotta di Andoria al posto di sollecitare ogni aiuto possibile al Capitano Tomphson!”

“E’ un’offesa che non le permetto di rivolgermi, qualunque sia il suo grado!”

“SILENZIO!! ORA BASTA!! Contrammiraglio Rivak tenga per lei le sue opinioni. Il curriculum del Capitano Shran è eccellente. Se è stato valutato idoneo dalla Commissione Assegnazioni, il suo parere negativo non andrà ad influire su quella decisione e le ricordo che sono io a guidare questa commissione d’inchiesta. Posso sospenderla seduta stante dal suo incarico!”

A parlare era stato il vice ammiraglio Witeli, un umano di corporatura robusta, dal mento pieno e dai piccoli occhi neri. L’aria era paciosa, sembrava innocuo ed infatti per tutti i mesi di indagine non si era mai scaldato, né aveva alzato la voce. Mai prima di allora.

Era un perfezionista del codice di procedura. Aveva controllato più volte ogni rapporto fornito da ciascun ufficiale della Marconi, più volte esaminato i dati del computer di bordo, del diario del Capitano e di quello del Primo Ufficiale.

Si era fatto un’idea precisa di ciò che era successo, idea avvallata anche da altri due membri della commissione di inchiesta: i contrammiragli Vogan e Krjll. Il primo era un ingegnere bajorano, la seconda una tattica trill. Certo ognuno di loro aveva idee leggermente differenti, ma il succo delle loro relazioni era che al di là di qualche errore più o meno marginale, la contrapposizione di forze era tale che la Marconi non avrebbe potuto fare di più.

Le relazioni tecniche richieste sia al CEO della Marconi sia alla Vok, la Responsabile dell’Ingegneria della base, suffragavano in pieno le valutazioni di Vogan così come le informazioni riportate dai dati di bordo avvaloravano la convinzione della Krjll che la nave si era ben comportata in fase di combattimento.

L’unico parere contrario era quello del contrammiraglio Rivak, l’esperto comportamentista vulcaniano, peccato che col passare degli anni, la sua predilezione verso la propria specie stava diventando una paranoia insopportabile. Nessuno era meglio dei Vulcan. In qualunque campo ed in qualunque momento.

Aveva sottoposto a mesi di sedute di analisi tutto l’equipaggio della Marconi e si era persuaso che dovesse essere sostituito Shran al comando, mettendoci il Vulcaniano Salen.

Il fatto che quest’ultimo non avesse mai avuto un proprio comando, non spaventava affatto Rivak che anzi intendeva sottoporre promozioni a quasi tutti i Vulcan presenti sulla Marconi. Gli unici, a parer suo, che avevano recuperato pienamente dalla tragedia che aveva segnato l’ultima missione della nave federale.

“Posso parlare signori?”

La voce del primo ufficiale della Marconi fu come un coltello che tagliava l’aria resa incandescente.

Il primo a reagire fu ovviamente Rivak che con un sorriso fece segno al suo prediletto di poter parlare.

“La ringrazio per la fiducia contrammiraglio, ma non mi sento pronto per assumere il comando. A rigor di logica, il comportamento del mio attuale superiore si è rivelato ottimale per permettere il completo recupero dell’away team e la sopravvivenza del proprio equipaggio. L’obiettivo era quello di salvare l’Arca degli Allesto ed il CEO Rekon, pur essendo detestabile sotto molti aspetti, ha rischiato la propria incolumità fisica fino all’ultimo pur di ripristinare l’efficienza energetica della nave aliena, in modo tale da permetterle eventualmente di sfuggire all’attacco della sua controparte Adesto. Non era preventivabile il carattere kamikaze del Capitano Tylca. Se il suo piano fosse stato fin dall’inizio la completa distruzione di sé stesso e dei suoi uomini avrebbe provveduto immediatamente allo speronamento dell’Arca. Invece si è ritrovato costretto a ciò grazie alla caparbietà del mio attuale capitano e di tutto l’equipaggio che ho l’onore di guidare come primo ufficiale. Se la colpa del mio superiore è stata quella di voler difendere la specie erede degli Allesto dall’attacco fanatico degli Adesto, allora ne sono colpevole pure io. Pertanto in caso di revoca dal suo incarico del Capitano Shran, chiedo fin da ora il trasferimento. Non intendo assumere il comando”

Il sorriso sul volto di Rivak si era spento quasi subito, lasciando il posto ad un’espressione impenetrabile di fortissimo disappunto.

In compenso, fu il faccione di Witeli ad illuminarsi

“Molto bene Comandante, apprezzo veramente molto il suo intervento. Direi risolutivo.. Dichiaro conclusa l’indagine sulla tragedia occorsa nell’ultima missione e dichiaro il completo reinserimento in servizio attivo di buona parte dell’equipaggio della Marconi, con l’eccezione del personale già comunicato in precedenza.”

Il Capitano Shran fece per parlare, ma Witeli lo interruppe immediatamente con un gesto secco:

“Il Tenente JG Wyandot sarà dei vostri, Capitano. Ma dovrà seguire alla lettera le indicazioni del Consigliere di Bordo. Il suo stato di servizio è molto buono e pertanto non intendo privarla di un ottimo timoniere. Ciò non toglie che fra gli ufficiali sia quello che maggiormente sta faticando a riprendersi, per via del suo carattere particolarmente sensibile e della sua giovane età.”

“Grazie ammiraglio”   

“Non servono i ringraziamenti. Avete fatto il vostro dovere. Mi aspetto quanto prima di vedere la Marconi prendere il volo e ricominciare la sua missione di esplorazione nel settore 15 Lambda. In libertà!” 



Settore 15 Lambda - USS Marconi - 24/07/2395 Ore 11:21- Plancia

“Capitano, rilevo alcune anomalie provenienti da un pianeta nel raggio dei sensori”.

“Anomalie di che tipo Comandante Berthier?”

“Le letture non mi paiono corrette.. ci sono forti sbalzi che compromettono una completa mappatura della situazione”

“Signor Keane avvii una diagnostica sui sistemi sensori, prima di avvicinarci ulteriormente a quel pianeta.”

“Ricevuto Capitano”

“Signor Berthier di cosa possiamo essere certi al momento?”

“Si tratta di un pianeta dall’atmosfera apparentemente abitabile, di tipo roccioso, che orbita attorno ad una sola Stella.. una nana rossa direi, di dimensioni simili a SOL forse più massiccia. Sicuramente più brillante e notevolmente più vecchia. I sensori indicano un approssimazione di circa un miliardo d’anni. I raggi sembrano surriscaldare la superficie di quel pianeta ben oltre i livelli di guardia e ciò genera dei campi elettromagnetici di interferenza che possono interferire sui sensori, sebbene ritengo che non sia quello il problema”

“Si spieghi meglio”

“I sensori sembrano disturbati da qualcosa, così come qualunque tipo di connettività presente sul pianeta pare bloccata.. da una prima indagine potrei azzardare che il pianeta sia abitato, ma qualcosa mi impedisce di svolgere indagini più approfondite.. e non riesco a capire se sia un problema tecnico o qualcosa di diverso”.  

“Capitano?”

Era la voce di Tara.

“Confermo che abbiamo un problema ai sensori. Rilevo anomalie. Ho già avvertito una squadra della mia sezione ed allertato la sala macchine”

=^= Rekon a Plancia. Qualche idiota su DS16 Gamma ha fatto qualche modifica non autorizzata da me.. stiamo perdendo potenza! E ci sono difformità energetiche un po’ ovunque nel circuito EPS! =^=

Shran fece segno di chiudere la comunicazione quando dal comunicatore iniziarono ad uscire solo più una serie crescente di improperi che persino il traduttore universale della nave si rifiutava di riportare.

Ad accrescere la preoccupazione ci pensò la voce di Chuck:

“Ca.. ca.. capitano.. la nave sta perdendo quota.. siamo in stasi e non riesco a governarla! Non risponde ai comandi!”


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Tenente Durani della Casata di Kanjis
Ufficiale Tattico Capo
USS Marconi NCC-29303
[CV]: http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=205
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