[Stml20] [12.03 - Capitano Shran] - Questo è l'unico avvertimento che riceverete... Ver2

Capitano Shran cap.shran a gmail.com
Mar 3 Feb 2015 11:36:18 CET


Allora, cara ciurmaglia...
Ho modificato un pezzo nella parte iniziale specificando che la
squadra di sicurezza mandata sull'arca è composta da 12 unità. Quindi
tutti se ne vanno in sala macchine mentre Keane e due uomini della
sicurezza rimangono a cercare i 'piccoli'. Chiaramente anche se li
dovessimo trovare subito, dubito che riusciamo a farli tornare grandi
in fretta...quindi il taschino del Capo Operazioni è sempre più
probabile :D
Ho aggiustato la ripetizione che mi ha fatto notare Vanessa nella
parte del finale messaggio dei nemici...

Per quanto riguarda la Guardia Imperiale Andoriana, penso che la
spiegazione di quello che ci fanno là nel gamma possa venire quando
Shran li contatta...

Detto questo, mando la versione 2!

Cià

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Brano 12.03
Titolo: Questo è l’unico avvertimento che riceverete da noi
Autore: Capitano Shran
Brano Precedente: Sento la gente morta...

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Nave aliena - camera d'ingresso - 13/01/2395 - Ore 02.45



Alle parole dell’amico, Chuck si fece scappare un piccolo sorriso e,
rivolgendosi a lui disse “Ma dai, perché mai il Capo Rekon ti dovrebbe
dire una cosa del genere? Vivo o morto che sia…” e lo guardò come a
volerlo consolare. Un’altra lacrimuccia uscì dall’occhio del povero
boliano, che in quel momento stava evidentemente soffrendo.

“Ma guardalo, maltrattato come l’ultimo degli scemi e guarda come
piange…” bisbigliò quasi fra sé Kuwano là sotto

“Capo, quel ragazzo ti si è proprio affezionato! – gli fece eco Dal –
dovresti iniziare a trattarlo un po’ meglio!”

Inutile dire che entrambi si meritarono una bella imprecazione da
parte del loro Capo Ingegnere, che però seguiva con la coda
dell’occhio tutti gli spostamenti di Resed. Quest’ultimo nel frattempo
si era rannicchiato in un angolo di quella stanza attendendo che
qualcuno gli ordinasse qualcosa da fare, qualunque cosa… Nel mentre,
il suo amico Chuck gli si era accovacciato vicino in segno di amicizia
e di supporto. Quella stessa scena si trovò davanti Keane quando
rientrò dal suo velocissimo giro di perlustrazione: tornata indietro
con un’aria piuttosto grave, vedendo i due ragazzi rannicchiati in
quel modo non poté esimersi dal cambiare umore e sorridere.

“Resed, ma che hai fatto? Che sono quegli occhi gonfi?” disse cercando
di essere carina, ma era visibile la sua tentazione di ridere.

“È-è-è dis-dis-dispia-dispia-dispiaciuto pe-pe  ” Chuck avrebbe voluto
rispondere per conto di Resed, ma non riusciva a tirare fuori una
frase compiuta avendo come interlocutore la Keane… “è dispiaciuto per
Rekon?” chiese lei interrompendo quella scena abbastanza pietosa…

Non era necessario aspettare una risposta a questa domanda, in effetti
era abbastanza evidente…

“Stai tranquillo marinaio, quel tellarita ha la pelle dura, poi non ho
trovato nessun Ufficiale morto nel mio giro di perlustrazione…
Sicuramente saranno nascosti da qualche parte, ne sono sicura. A meno
che – decise di sdrammatizzare un pochino l’atmosfera – a meno che il
teletrasporto non li ha mai rimaterializzati a bordo dell’arca… e in
questo caso…” gli occhi di Keane sorridevano, sapeva di aver in
qualche modo provocato la reazione del ragazzo, che infatti non tardò
ad arrivare:

“No! – disse – questo non è possibile! Sono sicuro al cento per cento
di averli portati indietro proprio qua su questa nave ed in questa
posizione. Vivi o morti devono essere qua…”

A queste parole il Capo Operazioni lo guardò con aria bonaria e gli
fece un bell’occhiolino…

*Ma che bella scenetta, quasi quasi vomito…* pensò Kuwano da là sotto.



“Sarebbe logico provare ad attirare la loro attenzione” disse Salen
dopo qualche minuto di silenzio

“Signor Salen, voglio essere gentile con lei, che comunque è il mio
Primo Ufficiale – parlò a quel punto il dottore visibilmente seccato
da tutta quella faccenda – ma cosa pensa stesse facendo finora il
Tellarita? E quell’imbecille di ragazzino pensava di sentire le voci…
Incredibile…”

“Dai riproviamoci…” suggerì Dal e subito dopo gridò

“TAAAAARAAAAAAAAAAAAA”

“TAAARAAAAAAAAAAAAAAAAAAA” così forte che i presenti dovettero
ripararsi le orecchie con le mani…

A quel secondo richiamo, il Tenente Comandante Keane si fermò di
scatto: lei e il Capo Masai stavano elaborando un piano d’azione, ma,
all’improvviso, la donna sentì una voce che la chiamava… e a dire la
verità quella voce le era anche abbastanza familiare. Si guardò
intorno sospettosa per qualche istante, poi si rivolse di nuovo al
Capo Masai:

“Quindi, dicevamo… tu, Chuck e dieci uomini della squadra di sicurezza
andrete tutti con Resed in sala macchine per cercare di non far
esplodere il nucleo di questa nave. Più tempo passa senza muoverci più
pericolosa diventa. Io invece, ho una questione da risolvere qua, vi
raggiungerò il prima possibile…”

Keane aveva intenzione di capire da dove arrivasse quella voce che
l’aveva chiamata… era sicuramente del Capo della Sicurezza: dovunque
fosse era intenzionata a trovarlo. Sarebbe rimasta là con un paio di
uomini della sicurezza…

 “Eehhh, hai visto come si fa con le donne?” disse Dal a Kuwano mentre
gli dava delle piccole gomitate sul braccio in segno di vittoria.



USS Marconi – Plancia - 13/01/2395 - Ore 03.00

La Plancia della Marconi era praticamente privata di tutti i suoi
Ufficiali superiori, il che poteva essere normale considerato
l’orario, ma la realtà, purtroppo, era diversa. A bordo erano rimasti
solo il Capitano Shran, che in quel momento si trovava nel suo studio
ad elaborare piani di attacco che in realtà tardavano ad arrivare, e
il nuovo Ufficiale Tattico che in quel momento si trovava in Plancia
al posto di comando. Le sonde erano state appena inviate verso la
nebulosa, quello fu il loro primo tentativo di capire contro chi
avevano a che fare. Ma per avere dei primi risultati, se mai quelle
sonde fossero tornate indietro, avrebbero dovuto attendere. L’attesa
in quei momenti di allarme è sempre lunga e snervante…

“Guardiamarina, mi metta in comunicazione con Deep Space 16 Gamma su
una frequenza protetta. - Durani impartì l’ordine all’ufficiale
addetto alle comunicazioni – e metta il video sul monitor principale”

“Subito signore”



Deep Space 16 Gamma – Ponte di Comando - Contemporaneamente

Sul ponte di Comando della Stazione DS16, a quell’ora della notte il
silenzio era rotto soltanto dal Capo Ingegnere che stava terminando
dei lavori di manutenzione. La Vok ad un certo punto sentì il
terminale dell’Ufficio del Capitano che suonava, ma ovviamente se ne
vide bene da andare a rispondere… almeno alla prima chiamata…

Dopo cinque minuti, il computer nell’ufficio ancora mostrava una
comunicazione in arrivo.

*E va bene – pensò Karana – vediamo chi è che chiama a quest’ora di
notte…* si tolse i guanti da lavoro e si diresse a grandi falcate
verso la postazione di Tomphson. La chiamata in arrivo era su delle
frequenze protette della Flotta, la donna decise di scomodare il suo
Capitano… finalmente!

=^= Comandante Vok a Capitano =^= lo chiamò al comunicatore sperando
di non trovarlo a dormire…

=^= Comandante che succede? =^= Tomphson rispose quasi subito, con una
voce abbastanza allarmata e fortunatamente non assonnata.

=^= Capitano, mi dispiace disturbarla a quest’ora, ma qualcuno sta
cercando di contattarla su una frequenza protetta e, chiunque sia,
sono già dieci minuti che il suo terminale squilla… =^=

=^= Va bene, passi la chiamata nel mio alloggio per favore… =^=



USS Marconi – Plancia - 13/01/2395 - Ore 03.12

“Signore, hanno finalmente risposto da Deep Space 16, il video è sul
monitor come mi ha chiesto” disse il Guardiamarina addetto alle
Comunicazioni.

Sul monitor di Plancia della Marconi all’improvviso apparve l’immagine
del Capitano Tomphson, anche se di notte e anche se quella
comunicazione era arrivata così all’improvviso, il Capitano si fece
trovare con una divisa perfetta.

=^= Capitano, sono il Tenente Durani della nave della Federazione, USS
Marconi. =^=

Tomphson sapeva benissimo chi fosse quella donna… si erano incontrati
qualche giorno prima proprio a bordo della sua stazione, come avrebbe
potuto dimenticarla. E si ricordava benissimo anche del Capitano
Shran, che aveva incontrato sempre là su DS16 circa l’anno prima.



USS Marconi – Ufficio del Capitano - 13/01/2395 - Ore 03.40

Il tenente Durani bussò alla porta dell’Ufficio del Capitano non
appena chiusa la chiamata con Tomphson. Se Shran non si fosse
aspettato da un momento all’altro il rapporto del suo Ufficiale
Klingon, avrebbe pensato ad un tentativo di aggressione per quanto era
stato impetuoso il suo ingresso…

L’andoriano capì subito che la donna non portava buone notizie.

Con le braccia conserte, schiena dondolante sulla sedia, sguardo fisso
e sicuro, Shran invitò Durani a sedersi alla sedia di fronte a lui. I
modi di quell’uomo erano sempre molto affascinanti, anche nelle
situazioni di crisi come quella. Difficilmente passava inosservato
alle donne… ma quella che si trovava davanti era una vera Klingon ed
in pieno assetto da combattimento…

“Quindi?” Shran chiese a Durani

“Da Deep Space 16 non ci possiamo aspettare nessun aiuto, Capitano.”
disse lei e Shran non fece una piega, era scontato che nessuno si
sarebbe mosso, ma comunque avevano fatto bene a provarci…

“La Fearless come sapevamo è ancora in manutenzione – continuò – il
Falco Romulano e lo Sparviero Klingon non hanno nessuna intenzione di
immischiarsi in battaglie senza un buon tornaconto. La stessa cosa
vale per i Cardassiani…”

* …arpie… * pensò Shran, al contrario della Klingon che invece ammise
di capire benissimo il loro punto di vista.

“Il Capitano però mi ha dato una informazione che forse potrebbe
interessarci – continuò l’Ufficiale – ossia che due giorni fa alla
stazione si è fermata una nave della Guardia Imperiale Andoriana. Si
sono fermati là per dei rifornimenti, erano diretti altrove nel
quadrante Gamma, ma questo settore è proprio lungo la loro rotta. Ci
hanno anticipato di poco, probabilmente potremmo ancora contattare
loro…”

Shran, che aveva appena dato delle arpie a Romulani, Klingon e
Cardassiani, ebbe un istante di esitazione… non era proprio certo del
fatto che degli andoriani avrebbero accettato volentieri di aiutarli
al contrario di quello avevano fatto gli altri, ma qualcosa dentro di
sé lo rendeva abbastanza ottimista...

“Ottimo – rispose quindi – cercherò di contattarli di persona… -
disse, comunque pensieroso, il Capitano – torni in Plancia Tenente, io
arriverò tra qualche minuto.”



Interno della Nebulosa – Nave Nemica Zama - 13/01/2395 - Ore 04.37

Le sonde lanciate dalla USS Marconi per indagare cosa ci fosse
all’interno della Nebulosa, furono ovviamente e velocemente
intercettate dalla flotta nemica che si era riparata proprio là.

Il Capitano della nave Zama, la nave ammiraglia di quella flotta, non
aveva mai lasciato la nebulosa e aveva seguito tutta la battaglia da
là dentro: avevano dei sensori con tecnologia più avanzata rispetto a
quella della Federazione che riusciva a bypassare le interferenze dei
gas presenti in quell’area di spazio. Il Capitano diede prontamente
l’ordine ai suoi:

“Distruggete tutte quelle sonde tranne una, voglio mandare ai nostri
amici là fuori un bel messaggio di avvertimento…”

Sono Tylca e sono a capo della Flotta che avete già incontrato. Voglio
essere generoso con voi, visto che non ci siamo mai incontrati prima e
mi piace sempre fare una buona impressione. Andatevene e fatelo anche
alla svelta. Il mio popolo ed il popolo che state cercando di
proteggere nella nave generazionale sono in lotta da secoli, vi
avverto che non vi conviene ostacolarci e non provate neanche ad
entrare nella nebulosa: ci appartiene… questo è l’unico avvertimento
che riceverete da noi.



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