[Stml20] [12.14] Kuwano - L'impresa di Tylca

federico pirazzoli cmdrtkar a gmail.com
Ven 24 Lug 2015 10:01:46 CEST


Luca, unadomanda...il tuo pgnon é astemio, vero?
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Inviato da myMail per Android giovedì, 23 luglio 2015, 04:22PM +02:00 da Luca Bonetti < bonneuber a gmail.com> :

>Finalmente sono riuscito a terminare il mio brano. Dirò la verità
    ... ero paritcolarmente in crisi ... ma alla fine ho chiuso la
    missione ... benchè abbia riscritto la parte di chiusura almeno tre
    volte ... spero che vi piaccia ...
>
>Ps: Ringrazio Ileana e Franco per avermi sopportato (e supportato)
    negli innumerevoli momenti di dubbio degli ultimi giorni ;P
>Ciao!
>
>-------------------------------------------------------------------------
>USS Marconi – Plancia - 13/01/2395 - ore 12:10
>
>“Stiamo cercando attivamente un nuovo ingaggio – informò Durani
    dalla propria postazione, senza alzare lo sguardo e continuando
    imperterrita a sparare in direzione dello sciame di navi che, quasi
    fossero mosche fastidiose, continuavano a ronzare attorno alla nave
    generazionale. Gli ordini del Capitano andoriano erano stati chiari,
    proteggere l’enorme nave generazionale che, ora come ora, sembrava
    impossibilitata a prodursi in un’altra bordata come quella che aveva
    eliminato uno dei due incrociatori – alcune delle navi più piccole
    rispondono al fuoco, ma l’incrociatore non sembra ritenerci
    avversari degni di nota.”
>Il secondo incrociatore, quello che non era stato colpito dalla
    bordata proveniente dalla nave generazionale, malgrado fosse stato
    comunque danneggiato e azzoppato dall’eterogenea flottiglia
    capitanata dalla Marconi, non aveva perso lo spirito combattivo e
    imperterrito continuava la sua marcia verso la nave nemica. Non ci
    sarebbe voluto molto prima di arrivare in posizione ottimale.
>Le antenne di Shran si mossero più volte, mentre in preda al fervore
    della battaglia cambiava posizione ancora una volta sul proprio
    trono al centro della plancia. 
>“Continuate a cercare di attirare l’attenzione di quel gigantesco
    pezzo di ferraglia. – ordinò portandosi una mano al mento con fare
    pensieroso,  continuando a fissare l’enorme incrociatore che
    campeggiava sullo schermo della plancia. – dobbiamo dare un po’ di
    tempo  ai nostri amici sulla nave generazionale ...”
>La klingon non replicò verbalmente, limitandosi ad un cenno di
    assenso col capo continuando a riversare ondate di siluri
    sull’immenso incrociatore degli Adesto.
>
>Flashback - Nave Allesto – Zona Motori – 13/01/2395 – 11:40
>
>I due infiltrati di Adesto erano ancora nascosti, immobili, in
    attesa dell’occasione che permettesse loro di completare la propria
    missione. 
>Zarak era riuscito a frenare l’esplosivo impeto di Darsa per quasi
    due ore oramai, convincendolo non senza fatica ad aspettare, dato
    che era impossibile completare la missione senza farsi scoprire da
    quegli impiccioni federali.
>Però la situazione non poteva durare. Malgrado anche lui fosse a dir
    poco stremato dal lungo appostamento, Darsa era visibilmente al
    limite. Pronto a scattare all’interno alla prima opportunità, o a
    quella che lui riteneva tale, probabilmente venendo scoperto e
    fallendo miseramente. 
>Doveva trovare il modo di fermarlo, oppure di trovare un modo di
    allontanarsi senza che il compagno se ne accorgesse, ma l’istinto di
    sopravvivenza che lo aveva aiutato così bene in precedenza ora
    invece languiva, probabilmente stremato a sua volta dalla lunga
    immobilità. L’unica idea che continuava a ronzargli per la mente
    vedeva il povero Darsa sacrificarsi per salvargli la pellaccia e la
    cosa non gli piaceva. 
>Certo, lui e il suo compagno di avventure probabilmente si erano
    salvati solamente perché non aveva spifferato la sua intuizione al
    Generale Apada, di fatto rendendolo un martire della causa, ma la
    situazione ora era diversa. Soli, sul suolo nemico, con una missione
    da compiere. Non avrebbe sacrificato il suo collega per così poco.
    Non ancora.
>Qualcosa o meglio qualcuno uscì dalla grotta in cui si erano
    rintanati i Federali. Un nativo e un umano dalla livrea bluastra, il
    quale si voltò verso l’alieno alzando un sopracciglio. 
>“Venerdì. – affermò l’asiatico raccogliendo un rametto da terra,
    puntandoli poi verso la direzione opposta a quella in cui si stava
    muovendo – tu vai a dare un’occhiata di la, mentre io vado di qua.
    Teniamoci comunque in contatto visivo.”
>“Mio nome è Klan. No Venerdì.” – replicò l’alieno con decisione.  
>“Si certo. – replicò Kuwano a dir poco disinteressato, utilizzando
    il fuscello che stringeva fra le mani come un bastone da passeggio.
    – Comunque, tu va di la.”
>Darsa si mosse ancora una volta, cambiando posizione in mezzo alle
    frasche in modo da diminuire la sua visibilità.
>“Zarak. – affermò, voltandosi verso il collega – Forse ho scoperto
    come guadagnarci l’ingresso alla caverna.”
>“Oh si, nella caverna ci entrerete. - entrmabi alzarono lo sguardo,
    in modo da poter così vedere il giapponese armato di tricoder,
    phaser e uno dei suoi inqueitanti sorrisi era giunto a poca distanza
    da loro. Klan lo stava raggiungendo con ampie falcate. - Ma non come
    pensate voi.”
>Zarak non protestò, alzando istantaneamente le mani al cielo sotto
    lo sguardo stupito del suo collega.
>
>Nave Allesto – Caverna  – 13/01/2395 – 12:12
>
>“Siamo stati colpiti. Di nuovo. - informò in tono decisamente
    scocciato H5T67 – Siamo sicuri che il vostro Capitano vi rivoglia
    vivi?”
>Il tellarita in formato tascabile iniziò a borbottare qualcosa, ma
    la sua probabile catena di insulti venne però immediatamente
    interrotta da Tara, che sembrava oramai essere diventata la
    mediatrice ufficiale fra i due.
>“La Marconi sta facendo tutto quello che è in suo potere per
    aiutarci. Senza il suo intervento avremmo subito danni decisamente
    più ingenti. Probabilmente anche l’altro incrociatore …”
>“Correzione. – puntualizzò l’intelligenza artificiale,
    interrompendola. – La Marconi ha indubbiamente partecipato ma sono
    stato io a distruggere l’incrociatore. – A Tara parve di avvertire
    distintamente una nota di orgoglio nelle parole dell’intelligenza
    artificiale – E gran parte del lavoro su questo incrociatore lo
    stanno facendo i tizi dalla pelle blu. Sbaglio o la Federazione
    dovrebbe essere composta da elementi di Elite?”
>“Giuro che quando questa storia sarà finita ti smonto pezzo per
    pezzo!” inveì Rekon alzando il piccolo pugno in segno di sfida.
>“Va bene, va bene … - intervenne nuovamente Tara. Probabilmente era
    solo un’impressione, ma aveva il presentimento che l’intelligenza
    artificiale provasse qualche piacere perverso nel far arrabbiare il
    tellarita. Sempre che ciò fosse possibile. – non è questo il momento
    di discutere. Qualcuno ha visto il dottor Kuwano?”
>I presenti si scambiarono sguardi interrogatori, privi di una
    risposta da dare alla mezza Klingon.
>“Avete chiamato?” affermò la voce trionfante del dottore proveniente
    dall’ingresso della grotta, seguito a poca distanza da Klan, intento
    a condurre all’interno una coppia di individui, dall’aspetto
    appartenenti alle milizie di Adesto.  
>“Li abbiamo trovati qui fuori. – affermò il medico indicando col
    pollice i due prigionieri alle sue spalle, porgendo a Tara l'ordigno
    con cui i due pensavano di far esplodere la nave – con quello …”
>Darsa decise di provare il tutto per tutto in quell'istante. Con un
    colpo di reni riuscì a divincolarsi dalla stretta di Klan,gettandosi
    a capofitto sull'ordigno.
>
>Plancia Ammiraglia Adesto – Contemporaneamente 
>
>“Perché la missione non è ancora stata portata a termine?” grugnì
    Tylca dalla sua postazione, lanciando un’occhiata di fuoco a Xaulir,
    il suo sottoposto.
>“Non lo so – replicò l’Adesto, fiondandosi sulla consolle a comando
    dei sensori e costringendo l'addetto a cedergli la postazione – il
    generale avrebbe dovuto …”
>L’ufficiale fu interrotto dal faccione del comandante
    dell’incrociatore per una frazione di secondo. La comunicazione in
    arrivo infatti appariva estremamente disturbata e frammentata.
>=^= Signore … i nostri scudi … motori e armi … inibite. =^= 
>Malgrado l pessima qualità della comunicazione, non era difficile
    intuire che la flottiglia doveva essere riuscita in qualche modo a
    fermare anche il secondo incrociatore, distruggendone gli scudi e
    neutralizzandone propulsione ed armi. Certo, la salva lanciata dalla
    nave generazionale aveva provocato danni di tutt’altro livello, ma
    comunque anche così quella nave sarebbe rimasta fuori dai piedi per
    un bel po’.
>Tylca letteralmente ruggì, sbattendo violentemente i pugni  contro
    la propria poltrona, alzandosi di scatto.
>=^=Sapete quello che dovete fare!=^= Urlò rivolto verso la figura,
    prima di dare un nuovo ordine al povero Xaulir. Tylca si voltò verso
    gli occupanti della plancia, cercando lo sguardo di ogniuno di loro,
    prima di prodursi in un cenno del capo rivolto alla Prima
    Esecutrice.
>“Così come lo sappiamo anche noi ...”
>
>Uss Marconi – Plancia – 13/01/2395 – 12:28
>
>“Signore! – Durani richiamò l’attenzione del Capitano – Ho
    individuato una serie di reazioni energetiche all’interno
    dell’incrociatore!”
>“Confermo le letture.”  affermò di rimando Dal.
>Shran scattò come una molla, alzandosi istantaneamente dalla propria
    poltrona.
>“Impossibile, abbiamo inibito le loro armi …”
> “Credo che abbiano avviato un qualche tipo di meccanismo di
    autodistruzione!” aggiunse il mezzosangue Cardassiano. L’andoriano
    spostò lo sguardo in direzione di Chuck, il quale sembrava aver già
    capito gli ordini, ben prima che Shran desse loro voce e le sue dita
    già danzavano elegantemente sulla consolle a velocità smodata .
>“Dannazione, siamo ancora troppo vicini! Manovre evasive, manovre
    evasive!” 
>
>Nave Allesto – Caverna  – 13/01/2395 – 12:30
>
>“La Marconi è stata coinvolta nell'esplosione dell'incrociatore. -
    affermò H5T67 , mostrando a Tara la situazione all'esterno della
    nave. - Ma non sono in grado di verificare lo stato della vostra
    nave ...”
>“Il nostro popolo vincerà. - affermò con sicurezza Darsa,legato come
    un salame e per qualche strano motivo rivolto verso Resed. Il
    boliano si allontanò di un passo, a dir poco intimorito – Gli impuri
    bruceranno nelle fiamme così come i traditori!” concluse, spostando
    lo sguardo sul suo collega. Era infatti stato l'altro Adesto,
    qualche minuto prima a fermare la sua corsa verso l'ordigno con uno
    sgambetto ben piazzato.
>“La mia vita è più importante della causa, seppur giusta!” ringhiò
    di rimando Zarak, beccandosi uno sputo dal compagno.
>“Chiudete il becco entrambi! - Urlò il tellarita in formato
    tascabile,che da un paio di minuti aveva iniziato ad ansimare,
    mentre il dottore lo esaminava con il proprio tricorder - … oppure
    ...”
>Keiji schioccò la lingua interrompendolo, lasciandosi andare in un
    imprecazione nella propria lingua natale.
>“Kuso! Gli organi hanno iniziato a cedere … dobbiamo riportarla alle
    sue normali dimensioni il prima possibile!”
>Resed, alle parole del medico letteralmente sbiancò, al contrario
    del diretto interessato, il quale si limitò a fissare il medico
    orientale. 
>“Quanto tempo?” domandò il tellarita con cipiglio deciso. 
>“Venti minuti al massimo.”
>
>Uss Marconi – Plancia – Contemporaneamente
>
>“Situazione!” gridò Shran, riguadagnado la posizione eretta dopo che
    la vicina esplosione l'aveva fatto rovinare sulla poltrona del
    comando.
>“Scudi dorsali e laterali andati. Quelli che ci restano sono al
    venti percento di efficienza.” replicò di rimando Durani, la quale
    lasciò che fosse Dal e completare il rapporto.
>“Gli scudi hanno assorbito gran parte dell'esplosione, ma rilevo
    danni multipli su tutti i ponti. Parecchi feriti, ma nessuna
    casualità.”
>“Signore! - la klingon attirò nuovamente l'attenzione del capitano –
    L'ammiraglia Adesto … sta convergendo sulla posizione della Nave
    Generazionale a pieno impulso!”
>
>Plancia Ammiraglia Adesto – Pochi attimi dopo
>
>Tylca si trovava al centro della plancia, intento a scambiare
    sguardi con ognuno dei suoi ufficiali, saggiandone la risolutezza.
>“Popolo di Adesto. - iniziò con fare a dir poco solenne, lasciando
    che la sua voce si spargesse per tutta la nave e costringendo i vari
    addetti ad interrmpere i propri compiti. Aspettò un paio di secondi,
    poi allargando le braccia in maniera alquanto teatrale continuò. -
    Il momento è finalmente giunto. Il momento in cui il fuoco
    purificatore che arde nei nostri cuori ridurrà in cenere i  nostri
    odiati nemici. Fratelli e sorelle, gioite con me in questa gloriosa
    giornata in cui noi porteremo a compimento l'impresa che il nostro
    popolo insegue da secoli. Possiate essere orgogliosi di aver
    partecipato a questo evento.” ci fu un lungo attimo di silenzio. Un
    silenzio in cui ogni membro dell'equipaggio recepì il significato
    delle parole di Tylca. Poi il silenzio fu rapidamente sostituo da
    un'enorme ovazione in grado di scuotere l'intera nave.
>
>Nave Allesto – Caverna  – 13/01/2395 – 12:40
>
>Il suono di migliaia di colpi e di navi che impattavano più volte
    contro lo scafo rimbombava come in una cassa di risonanza, generando
    terrore negl'animi degli vari animali racchiusi nel ventre metallico
    della nave che, inutilmente, cercavano di sfuggire al loro destino.
    I super cannoni utilizzati in precedenza, avevano sparato più volte
    sull'Ammiraglia nemica, la quale però al contrario dell'incrociatore
    colpito, era stata in grado di assorbire almeno parte del danno,
    permettendole così di continuare la sua marcia di morte.
>“Lo scafo esterno non sopravviverà ad un eventuale impatto con una
    nave di quella stazza. - informò, in tono quasi contrito H5T67 – vi
    conviene andarvene.”
>Tara si volse verso Klan, il quale appariva visibilmente preoccupato
    e disorientato.
>“Ma non possiamo lasciare morire questa gente!” replicò la
    mezzosangue klingon.
>“Mi dispiace Tara Keane.” replicò nuovamente l'intelligenza
    artificiale, per la prima volta sembrava quasi cordiale. La mezza
    klingon cercò di replicare, ma non vi riuscì, venendo rapita da un
    vortice di luce azzurrognola.
>“Peccato. - aggiunse H5T67 una volta solo – Mi sarebbe piaciuto
    vedere come si sono evoluti ...”
>Un'enorme sferragliare metallico, segno di due corpi in collisione,
    lo interruppe. Poi l'intera nave fu invasa da fiamme ed esplosioni.
>
>Uss Marconi – Ufficio del Capitano - 13/01/2395 – 18:25
>
>Shran se ne stava immobile, con le mani incrociate e le antenne
    abbassate, ad osservare ciò che restava della nave generazionale.
    L'impatto con l'ammiraglia nemica era stato così violento da
    spezzare la lunga arca in due parti disomogenee che, di tanto in
    tanto, si producevano in nuove esplosioni, malgrado fossero passate
    ore dall'impatto. 
>Con una non trascurabile dose di fortuna erano miracolosamente
    riusciti a riportare indietro la squadra di sbarco sulla Marconi,
    permettendo il ritorno del Capo Ingegnere alle sue dimensioni
    normali prima che fosse troppo tardi, ma non erano riusciti a far
    nulla per il popolo dell'arca. Non riuscendo ad ottenere un aggancio
    sicuro, in mezzo alla battaglia, l'addetto al teletrasporto aveva
    operato un teletrasporto a zona, portando a bordo anche Klan e i due
    prigionieri che ora riposavano nelle celle di sorveglianza. Tre soli
    individui, unici superstiti di due specie antichissime. Specie ora
    estitnte. Distruttesi a vicenda sotto i suoi occhi. 
>I suoi pensieri vennero interrotti dal trillo che segnalava qualcuno
    alla porta.
>“Avanti” affermò, permettendo così al suo amico di lunga data a capo
    della flotta andoriana di fare il suo ingresso. 
>“So già quello che stai pensando … - affermò Nihal, mostrando una
    bottiglia ancora sigillata di brandy andoriano e due bicchieri. – Ma
    i buoni amici si vedono nel momento del bisogno giusto? - affermò
    sedendosi di fronte al capitano, approntando i due bicchieri – Sono
    quelli che ti portano il brandy migliore.”
>Shran accennò ad un sorriso stanco, agguantandone uno dei due.
>“Già”
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