[Stml20] [12.06 - Kuwano] - Mi concede questo ballo?

Luca Bonetti bonneuber a gmail.com
Mar 24 Mar 2015 17:51:13 CET


Ciao a tutti. Il periodo è quello che è e l'ispirazione langue, ma spero
che questo brano che ho raffazzonato in mezza giornata vi piaccia ...
inizialmente doveva essere diverso (doveva chiamarsi qualcosa tipo "la
rivincita dei piccoli" e mostrare una "scenetta" a mezzavia fra il serio e
il faceto con i nostri mini-ufficiali) ma durante la scrittura mi sono reso
conto che l'idea iniziale non c'entrava un tubo con il prodotto finale ...
vabbè sarà per la prossima volta ;P
Ciao!
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Nave Aliena - 13/01/2395 - 06:20

“Direi che scalare la struttura a mani nude è fuori discussione ...”
Affermò il medico giapponese con aria pensierosa, cercando di sporgersi il
più possibile dalla tasca della mezza klingon e scatenando al contempo una
vivace reazione dal tellarita che, gli stava a fianco con espressione
seccata.

“Davvero? Non l'avrei mai detto! - replicò sarcastico, l'alieno dal naso
porcino alzando le braccia al cielo e rischiando di scivolare all'interno
della tasca a causa del movimento improvviso – Sono più di cento metri e
gli appigli sono una schifezza … anche se è una Klingon la ragazza non è
una scimmia arrampicatrice! - continuò, indicando alle sue spalle con il
pollice, riferendosi ovviamente a Tara. - Senza contare che quelle
bestiacce lassù difficilmente se ne starebbero buone buone con le ali in
mano se ci vedessero durante la scalata … e sorpresa! Non abbiamo modo di
nasconderci ...”

“Sshh! Zitti!” finalmente, la mezzosangue Klingon interruppe il brontolio
dell'ingegnere capo accompagnando alle parole un gesto intimidatorio col
dito, dall'aspetto decisamente imponente per i piccoli Ufficiali Mignon.
Cercò di farsi più piccola e di nascondersi nella bassa vegetazione nei
paraggi, mentre sollevava gli occhi al cielo seguendo con lo sguardo un
piccolo gruppo di creature allontanarsi dal gruppo, dirigendosi verso la
zona da cui erano arrivati.

“Sembrano irrequieti … - bisbigliò Dal, le cui dimensioni ridotte
amplificarono lo smorzamento vocale, rendendo le sue parole appena
percettibili - … potrebbe essere successo qualcosa ...”

Le parole del mezzosangue cardassiano vennero però sovrastate da un
inquietante lamento, per alcuni versi simile al canto di una balena
terrestre, che venne sostituito a sua volta dall'atroce stridio di metallo
contro metallo. L'intera nave vibrò per una manciata di secondi.


 USS Marconi – Plancia – Qualche attimo prima

“I motori di una delle navi sono stati danneggiati ... - affermò Durani con
innaturale freddezza per una klingon, mantenendo gli occhi fissi sulla
propria consolle. Aveva appena comandato che era riuscito ad oltrepassare
gli scudi della nave nemica, ma non poteva concedersi un attimo di tregua.
Era imperativo replicare il risultato e disabilitare il maggior numero di
navi possibili, quantomeno per livellare la disparità numerica. - … sembra
aver perso capacità di manovra.”

“Ottimo … - replicò Shran, osservando la moltitudine di navi nere che
sciamava velocemente sullo schermo principale davanti all'immensa nave
generazionale. Quella era stata la risposta di Tylca. Lanciare un'ondata di
quelle sue navi color pece contro la Marconi, segno evidente che le
trattative diplomatiche erano cessate ancora prima di iniziare. L'andoriano
sperava ardentemente in un ulteriore aiuto da parte dell'enorme nave che
cercavano di proteggere, data la differenza di numeri, ma aveva il sentore
che, non essendo stata attaccata direttamente, la nave generazionale si
sarebbe limitata a fare da silente osservatrice dello scontro. Poteva e
doveva quindi confidare solamente nelle abilità del proprio equipaggio. - …
cerchi di mettere a segno altri centri come quello, ne abbiamo bisogno ...”

“Signore, - replicò prontamente la klingon, aggrappandosi alla propria
postazione per ovviare allo spostamento dovuto ad una manovra
eccessivamente brusca. - la nave colpita continua a muoversi per inerzia …
continuando così si schianterà contro la nave generazionale!”

l'andoriano strinse gli occhi, muovendo le antenne in maniera frenetica
alla ricerca della piccola blatta ferita in mezzo a quella bolgia
infernale. La individuò poco dopo, mentre si dirigeva a velocità smodata
roteando su se stessa verso il ventre della nave generazionale, la quale
rispose immediatamente cercando di schiacciare quell'orrido punto nero, ma
questa volta i suoi siluri furono troppo lenti e la piccola blatta si
schiantò sul suo enorme fianco, trascinandosi per qualche metro prima di
esplodere.

“La nave generazionale non sembra aver subito danni … ma le sue armi ora
sono puntate su di noi!”


 Nave aliena – Contemporaneamente


 “Cosa diavolo è stato?” domandò il medico asiatico cercando con lo sguardo
la fonte del rumore, senza trovarlo.

“Sembrava provenire dall'esterno della nave … - affermò Tara, continuando a
tenere sott'occhio le creature volanti che sembravano essersi radunate in
un punto poco distante, nei pressi dello scafo, quasi come se fosse loro
intenzione esaminarlo - … sarà meglio contattare la Marconi e ...”

La donna fece per avvicinare la mano al comunicatore, ma la punta di una
rudimentale lancia si frappose fra il suo arto e l'apparato di
comunicazione. Voltandosi lentamente, si rese finalmente conto della
presenza di uno dei nativi, intento ad osservarla, pronto a reagire nel
qual caso lei avesse dato segno di ostilità. La sua mente si svuotò di ogni
pensiero, mentre cercava inutilmente di capire come fosse stato possibile
che un essere di più di due metri le fosse arrivato alle spalle senza che
lei se ne accorgesse.

“Porca … come diavolo ha fatto? - affermò il Capo della Sicurezza
dall'interno della taschino, lasciandosi andare ad un ulteriore commento al
limite del percettibile – Questi tizi sono dei ninja ...”

Tara cercò di nascondere delicatamente gli esserini che avevano preso
dimora nella sua tasca con la mano. Il tellarite bofonchiò qualcosa a mo'
di protesta, ma le parole non risultarono abbastanza intelleggibili nemmeno
ai suoi compagni di tasca. L'alieno invece, mantenendo la lancia puntata
verso la donna, blaterò qualcosa in quella sua lingua incomprensibile,
mantenendo sul volto un'espressione dura, ma non cattiva. Perlomeno così
sembrò alla mezzosangue klingon.

 Tara cercò di riguadagnare la posizione eretta, dato che era ancora
accucciata in modo da rendersi meno visibile, alzando una mano e mantenendo
l'altra sul phaser.

“Mi spiace, non comprendo la tua ...”

=^= Comandante Keane … - il comunicatore interruppe la mezzosangue klingon,
scatenando una reazione stupita da parte della creatura che spostò
immediatamente la punta della sua arma verso l'oggetto - … tutto a posto?
Qui fuori la situazione si è fatta bollente e … =^=

Prima che la donna potesse replicare in alcun modo, l'alieno, in un unico e
fluido gesto, compì un passo in avanti allungando la mano verso la fonte
del suono. D'istinto, la mezza klingon tentò di agguantare il possente
braccio, grosso quasi quanto la sua testa, ma l'alieno se ne avvide per
tempo. Lasciò che la donna eseguisse la sua contromossa, ma poi, con un
abile gesto della mano che ancora tratteneva la lancia, ne infilò l'asta
fra i piedi della donna, in modo da farla sbilanciare. Ad un osservatore
esterno, la scena sarebbe potuta sembrare un esibizione di danza, culminata
da un improvvisato casqué.

Tara riuscì a reagire e a liberarsi solo dopo una manciata di secondi, ma
questi pochi attimi permisero comunque all'alieno di agguantarle il
comunicatore, strapparlo via e gettarlo a terra con forza. Per contro però,
la mezzosangue klingon fu in grado di accaparrarsi la lancia che l'alieno
aveva utilizzato per farle perdere l'equilibrio e con essa parò alla bell'e
meglio un paio di sferzate della coda dell'alieno utilizzata a mo' di
frusta, arretrando di qualche metro prima di piantare l'impugnatura della
rudimentale arma a terra e di estrarre il phaser.

“Non intendo nuocerti … - intimò la donna, verso l'alieno che comunque non
sembrava comprendere la sua lingua. - … ma non esiterò a sparare se devo!”

L'alieno blaterò nuovamente qualcosa nella sua lingua, ma, quasi avesse
compreso le parole dell'Ufficiale Federale, rimase immobile, continuando ad
osservarla.

"Tutto bene la dentro?" domandò la donna, sentendo i suoi colleghi
tascabili muoversi all'interno dell'uniforme, senza però distogliere lo
sguardo dall'imponente alieno.

"Dannazione! - replicarono all'unisono l'Ingegnere Capo e il medico,
cercando di raggiungere arrampicandosi verso l'uscita. - La prossima volta
che fa una cosa del genere, giuro che le vomito in tasca!"
-------------- parte successiva --------------
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