[Stml20] [12.10] Sento dei passi dietro di noi... - Capitano Shran
Franco Carretti
charles_wyandot a mail.com
Dom 24 Maggio 2015 19:28:23 CEST
Ottimo lavoro! Direi che siamo a buon punto.
Mi piace anche il kamikaze cagasotto :D
> Sent: Sunday, May 24, 2015 at 8:46 AM
> From: "Capitano Shran" <cap.shran a gmail.com>
> To: "USS Marconi" <stml20 a gioco.net>
> Subject: [Stml20] [12.10] Sento dei passi dietro di noi... - Capitano Shran
>
> Ecco in extremis il mio brano!
>
> Buona lettura ragazzi, e buona domenica!
>
> ======================================
>
> USS Marconi – Plancia - 13 gennaio 2395 - Ore 9.38
>
> Non appena venne dato l’allarme dei missili nemici in arrivo, Durani
> si mise in allerta alla sua postazione.
>
> In realtà la klingon non l’aveva mai abbandonata la sua postazione, ma
> quando c’era da combattere il suo viso prendeva una espressione
> incredibilmente concentrata e tutti i suoi muscoli diventavano sodi e
> tesi. Contemporaneamente gli occhi della donna si rilassavano e
> infondevano sicurezza in chiunque la guardasse all’opera.
>
> Ma questa volta la sua battaglia durò molto poco, in men che non si
> dica l’artiglieria andoriana intercettò con una facilità disarmante
> tutti quei missili che Tylca aveva indirizzato verso la Marconi,
> lasciandola quasi delusa.
>
> “Capitano, le navi Andoriane hanno messo KO tutti i missili” disse
> l’Ufficiale Tattico Capo dopo qualche attimo di esitazione
>
> “Molto bene - rispose Shran con sollievo tradendo anche un po’ di
> orgoglio andoriano. Si voltò quindi verso il suo amico Nhial che gli
> rispose prontamente con un simpatico occhiolino… - Tenente a lei la
> plancia, io mi allontano un attimo” e si diresse verso il suo studio
> facendo cenno all’amico di seguirlo.
>
> Non appena il Capitano della Marconi si fu allontanato, Durani si
> allontanò dalla sua postazione per prendere posto sulla sua poltrona.
> Di certo la postura della guerriera non era molto femminile: anche
> vestendo la divisa della Federazione, molto più comoda di un qualunque
> vestito Klingon, la donna si mise seduta come se avesse avuto in dosso
> un’armatura da un quintale. Schiena dritta e appoggiata allo
> schienale, gambe divaricate davanti a lei che formavano con le
> ginocchia un preciso angolo retto… non la si vedeva praticamente mai
> con le gambe accavallate e di sicuro non lo avrebbe fatto in quel
> momento. Per un attimo spostò l’attenzione sulle sue gambe per
> controllare con discrezione che i pugnali fossero al loro posto,
> infine strinse fugacemente nel pugno il suo jinaq. Quando fu sicura
> che tutto fosse a posto, fece un lungo respiro di orgoglio e si
> godette il suo nuovo ma momentaneo ruolo.
>
> Durani rimase ferma nella sua postazione per pochi minuti, minuti che
> a lei erano sembrati interminabili: non era capace di stare ferma ad
> aspettare chissà cosa senza fare nulla… Iniziò a tamburellare il piede
> per terra, poi guardò quello che stava succedendo alla sua destra, poi
> si concentrò sul lavoro di un ufficiale guardiamarina alla sua
> sinistra sbuffando per la sua lentezza * che roba * pensò tra sé e si
> trattenne per non riprendere quel pover uomo che invece si stava dando
> un grande da fare. Ad un certo punto batté i pugni sulla poltrona e si
> alzò di scatto rimanendo ferma in plancia con le braccia incrociate
>
> *maledizione, i missili sono stati fermati, ma c’è la navetta nemica
> che sta sbarcando * pensò infuriata con se stessa per aver perso tutto
> quel tempo a non fare nulla quando invece qualcosa da fare c’era
> eccome!
>
> “Sottotenente – disse rivolgendosi all’Ufficiale che stava sostituendo
> il timoniere – alla svelta. La navetta nemica è già arrivata
> all’Arca?”
>
> “No Signore, ma sono molto vicini” rispose questo prontamente
>
> Durani corse così alla sua postazione tattica scaraventando a un lato
> il suo sottoposto che nel frattempo aveva preso il suo posto. Un colpo
> di phaser debole ma perfettamente direzionato fece esplodere la
> navetta all’istante…
>
> “Mi scusi - disse Durani al povero ufficiale tattico – ma volevo farlo
> io stessa” e tornò alla sua poltrona.
>
>
>
> Nave aliena – Nei pressi del Villaggio - 13 gennaio 2395 – Contemporaneamente
>
> “Diavolo abbiamo fatto appena in tempo”
>
> “Maledizione e adesso come facciamo? Non possiamo più tornare
> indietro. Dobbiamo cercare un altro mezzo per tornare dai nostri…”
>
> “Zarak, la nostra missione la sai ed è molto chiara. Dobbiamo far
> saltare in aria questo posto, il pacco l’abbiamo preso. Non ci manca
> niente, possiamo procedere col piano”
>
> “Ma Darsa, così facendo rimarremo colpiti anche noi dall’esplosione e…”
>
> “Senti, la nostra missione è di distruggere la nave degli Allesto. Hai
> sentito cosa ci ha ordinato Tylca? Dobbiamo preservare la nostra
> purezza e tu con questa paura della morte che stai dimostrando stai
> già facendo fallire il nostro compito. Lui conta su di noi e noi non
> possiamo deluderlo. Adesso cerchiamo di arrivare ai motori e azioniamo
> la bomba, prima che qualcuno provi a fermarci”
>
> “Va bene, hai ragione… da dove dobbiamo andare secondo te?”
>
> Zarak e Darsa erano i due uomini che Tylca aveva mandato sulla nave
> Arca degli Allesto per farla finita una volta per tutte alla loro
> secolare faida. Li avevano cercati per così tanto tempo che adesso non
> potevano perdere questa occasione. I due si erano dovuti
> teletrasportare in emergenza quando la nave di quei federali aveva
> iniziato ad essere un pericolo per la loro missione e adesso avevano
> bisogno di rivedere tutto il loro piano. Tylca gli aveva fornito una
> pianta mediamente accurata di come sarebbe stata la nave nemica dal di
> dentro, ma tutto partiva dalla base che loro sarebbero arrivati ad un
> hangar di attracco Loro invece avevano dovuto usare il teletrasporto
> di emergenza e adesso si trovavano non si sa bene dove. Rimasero per
> qualche minuto a studiare la loro mappa e poi Darsa decise che
> sarebbero dovuti andare verso delle caverne ad Ovest.
>
>
>
> Nave aliena – Villaggio - 13 gennaio 2395 – Contemporaneamente
>
> “Tenente, prima che li convinciate a portarci qua quei due, sarebbe
> meglio che tutti quanti raggiungessimo la sala macchine…” Charles
> sentì il borbottio di Rekon in sottofondo nel suo comunicatore…
>
> =^= Tenente – disse quindi il ragazzo – Re-re-k-ko Rekon ha ragione… credo… =^=
>
> Resed appena sentì la voce del suo capo che credeva morto fino a quel
> momento, ebbe un sussulto di gioia che non passò inosservato agli
> indigeni che subito gli piantarono delle asce davanti agli occhi.
>
> Keane, un po’ contrariata da tutto visto che per lei la priorità
> assoluta era quella di riunire la squadra di sbarco e visto che ne
> avevano appena finito di parlare, non poté che cedere =^= Va bene –
> disse – ma adesso devo parlare con qualcuno =^=
>
> =^= C’è qualcuno là che può parlare con noi? =^= la voce di Tara
> echeggiò nel vuoto e senza risposta.
>
> Wyandot incrociò lo sguardo di uno dei suoi aguzzini e gli fece cenno
> di parlare, o meglio, cercò di fargli cenno di parlare… Quello, che
> avrà avuto la stessa età del Timoniere della Marconi, gli si avvicinò
> insospettito e rimase davanti all’umano senza sapere che fare.
>
> =^= C’è qualcuno? Sono il Tenente Keane e sono qua per aiutare la
> vostra nave a non essere distrutta. =^=
>
> Il ragazzo, di nome Grader, iniziò a guardarsi intorno insospettito
> dal momento che davvero non riusciva a capire da dove venisse quella
> strana voce. Non che non riuscisse a capire quello che stavano
> dicendo, ma non vedendo nessun interlocutore in carne ed ossa davanti
> a sé, era parecchio disorientato.
>
> =^= Rispondetemi per favore =^= continuò Tara
>
> A queste ultime parole, Grader capì che era quello strano aggeggio che
> il suo prigioniero aveva in mano a parlare. Un oggetto metallico non
> può parlare, deve aver pensato, dal momento che lo strappò di mano a
> Charles, provò ad addentarlo e lo scagliò lontanissimo dopo che si
> rese conto che non era commestibile. Altri tre uomini piantarono le
> punte delle loro asce anche davanti agli occhi del povero Timoniere.
>
> Ad un certo punto dal comunicatore uscì uno strano suono, diverso
> dalla voce che avevano sentito fino a quel momento, Resed alzò le
> sopracciglia per lo stupore, Chuck pensava che il suo comunicatore si
> fosse rotto nella seconda caduta e si vedeva spacciato.
>
> In realtà era H5T67 che, capendo la difficoltà della situazione, aveva
> ceduto alle richieste della mezza klingon e stava comunicando con il
> suo popolo in una vecchia lingua, che tutti gli indigeni riconoscevano
> come familiare, anche se in un primo momento sembrava che nessuno la
> riuscisse a capire. Anche se le armi rimanevano belle che piantate
> davanti ai due, tutti sembravano incuriositi e attenti a quello che
> quel metallo stava ‘dicendo’… finchè da lontano il vecchio si alzò dal
> suo giaciglio, si piegò per prendere il comunicatore e iniziò a
> conversare, anche lui in quella strana e antica lingua.
>
> “Credo che avremo problemi con la prima direttiva…” bisbigliò Chuck
> fra sé e Resed annuì
>
> Dopo diversi minuti di conversazione, il vecchio con passo lento ma
> sicuro, arrivò là dove erano tutti. Chiese a Grader di liberare gli
> ostaggi e chiamò tutti i suoi a raccolta. Dispostisi in cerchio, i due
> ragazzi federali da una parte che si massaggiavano i polsi, l’anziano
> raccontò la storia del loro popolo. Solo lui conosceva la verità del
> loro popolo e del loro lungo viaggio, gli era stata raccontata dal
> padre che a sua volta l’aveva ascoltata dal suo padre… Era arrivato il
> momento decisivo, aveva sentito la voce del loro creatore che gli
> parlava da quella lingua che aveva studiato da bambino e che non aveva
> mai più parlato. Bisognava fidarsi ed agire.
>
>
>
> Nave aliena – Molto vicino al Villaggio - 13 gennaio 2395 – Ore 10:10
>
> “Zarak stai giù. Ci sono delle persone là infondo!” bisbigliò Darsa
> per non farsi sentire fermando il suo compagno sbarrandogli la strada
> con un braccio.
>
> “Diamine quanta gente!” rispose questo con un filo di voce preoccupata
>
> “OK, camminiamo piano e bassi, non facciamo rumore, quelli stanno
> camminando nella nostra stessa direzione.”
>
> “Forse quei due estranei con loro fanno parte della federazione e li
> stanno aiutando ad arrivare in sala macchine… Noi adesso come
> facciamo?”
>
> “Se vanno in quella direzione – rispose Darsa – non possono che
> esserci utili. Li seguiamo fino là, piazziamo la nostra bomba ed
> esploderanno con tutti quanti gli altri.”
>
> Zarak deglutì per il terrore che aveva di morire in quel modo e
> continuò in silenzio a camminare.
>
>
>
> Nave aliena – Oltre il Villaggio – Contemporaneamente
>
> “Chuck, Chuck non ti girare” Resed si avvicinò al suo amico e gli
> parlò pianissimo
>
> “Che succede Resed? Hai un altro piano dei tuoi? E perché non mi
> dovrei girare?” rispose il timoniere con un po’ di sufficienza e,
> ovviamente, girandosi sia a destra che a sinistra…
>
> “Maddai!! Ti ho detto di non girarti!! Senti, credo che ci stanno
> seguendo… sento dei passi dietro di noi…”
>
> “Resed, cerca di stare calmo… anche io ho paura, ma adesso queste
> persone non sono più una minaccia… vedrai che arriveremo in sala
> macchine e poi torneremo subito a casa. Dai ti offro una bella birra
> appena torniamo a bordo…” rispose quello cercando di tranquillizzare
> l’amico.
>
> “No senti Chuck, non è paura… cioè sì è anche un po’ di paura, ma io
> sento davvero dei passi dietro di noi…”
>
> ======================================
>
> A questo punto ho delle considerazioni da fare:
>
> 1) Vanessa, come hai visto la prima parte del mio brano è incentrata
> sulla tua Durani, se c'è qualcosa che non ti piace e che vorresti
> cambiare dimmelo pure. Io ho cercato di farla comportare come un
> normale Klingon, spero vada bene.
>
> 2) Nella missione abbiamo creato tutta una serie di PNG.. in effetti
> sono tantini quindi ho pensato di mandare una lista di tutti prima di
> passare il turno in modo da facilitarne l'uso :)
>
> 3) Io mi sono fatta un'idea della fine di quei due kamikaze dei poveri
> :) non sono andata avanti per non risolvere troppo in fretta la
> questione... se chi viene dopo (cioè Monica) vuole sapere la mia idea
> mi può contattare!!
>
> Adesso sotto con i commenti!
>
> Ciao,
> Ileana
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