[Stml20] [12.10] Sento dei passi dietro di noi... - Capitano Shran

Capitano Shran cap.shran a gmail.com
Dom 24 Maggio 2015 21:51:44 CEST


La mia idea è che sì, il popolo di Tylca è parecchio bellicoso e
determinato a sconfiggere il nemico. Però, vista la loro chiusura sono
anche rimasti parecchio arretrati e quindi ci sta che qualcuno a basso
livello non sappia neanche per cosa combattere. Da qui, i due sfigatelli!!
:)
 Il 24/mag/2015 07:28 PM, "Franco Carretti" <charles_wyandot a mail.com> ha
scritto:

> Ottimo lavoro! Direi che siamo a buon punto.
> Mi piace anche il kamikaze cagasotto :D
>
>
>
> > Sent: Sunday, May 24, 2015 at 8:46 AM
> > From: "Capitano Shran" <cap.shran a gmail.com>
> > To: "USS Marconi" <stml20 a gioco.net>
> > Subject: [Stml20] [12.10] Sento dei passi dietro di noi... - Capitano
> Shran
> >
> > Ecco in extremis il mio brano!
> >
> > Buona lettura ragazzi, e buona domenica!
> >
> > ======================================
> >
> > USS Marconi – Plancia - 13 gennaio 2395 - Ore 9.38
> >
> > Non appena venne dato l’allarme dei missili nemici in arrivo, Durani
> > si mise in allerta alla sua postazione.
> >
> > In realtà la klingon non l’aveva mai abbandonata la sua postazione, ma
> > quando c’era da combattere il suo viso prendeva una espressione
> > incredibilmente concentrata e tutti i suoi muscoli diventavano sodi e
> > tesi. Contemporaneamente gli occhi della donna si rilassavano e
> > infondevano sicurezza in chiunque la guardasse all’opera.
> >
> > Ma questa volta la sua battaglia durò molto poco, in men che non si
> > dica l’artiglieria andoriana intercettò con una facilità disarmante
> > tutti quei missili che Tylca aveva indirizzato verso la Marconi,
> > lasciandola quasi delusa.
> >
> > “Capitano, le navi Andoriane hanno messo KO tutti i missili” disse
> > l’Ufficiale Tattico Capo dopo qualche attimo di esitazione
> >
> > “Molto bene - rispose Shran con sollievo tradendo anche un po’ di
> > orgoglio andoriano. Si voltò quindi verso il suo amico Nhial che gli
> > rispose prontamente con un simpatico occhiolino… - Tenente a lei la
> > plancia, io mi allontano un attimo” e si diresse verso il suo studio
> > facendo cenno all’amico di seguirlo.
> >
> > Non appena il Capitano della Marconi si fu allontanato, Durani si
> > allontanò dalla sua postazione per prendere posto sulla sua poltrona.
> > Di certo la postura della guerriera non era molto femminile: anche
> > vestendo la divisa della Federazione, molto più comoda di un qualunque
> > vestito Klingon, la donna si mise seduta come se avesse avuto in dosso
> > un’armatura da un quintale. Schiena dritta e appoggiata allo
> > schienale, gambe divaricate davanti a lei che formavano con le
> > ginocchia un preciso angolo retto… non la si vedeva praticamente mai
> > con le gambe accavallate e di sicuro non lo avrebbe fatto in quel
> > momento. Per un attimo spostò l’attenzione sulle sue gambe per
> > controllare con discrezione che i pugnali fossero al loro posto,
> > infine strinse fugacemente nel pugno il suo jinaq. Quando fu sicura
> > che tutto fosse a posto, fece un lungo respiro di orgoglio e si
> > godette il suo nuovo ma momentaneo ruolo.
> >
> > Durani rimase ferma nella sua postazione per pochi minuti, minuti che
> > a lei erano sembrati interminabili: non era capace di stare ferma ad
> > aspettare chissà cosa senza fare nulla… Iniziò a tamburellare il piede
> > per terra, poi guardò quello che stava succedendo alla sua destra, poi
> > si concentrò sul lavoro di un ufficiale guardiamarina alla sua
> > sinistra sbuffando per la sua lentezza * che roba * pensò tra sé e si
> > trattenne per non riprendere quel pover uomo che invece si stava dando
> > un grande da fare. Ad un certo punto batté i pugni sulla poltrona e si
> > alzò di scatto rimanendo ferma in plancia con le braccia incrociate
> >
> > *maledizione, i missili sono stati fermati, ma c’è la navetta nemica
> > che sta sbarcando * pensò infuriata con se stessa per aver perso tutto
> > quel tempo a non fare nulla quando invece qualcosa da fare c’era
> > eccome!
> >
> > “Sottotenente – disse rivolgendosi all’Ufficiale che stava sostituendo
> > il timoniere – alla svelta. La navetta nemica è già arrivata
> > all’Arca?”
> >
> > “No Signore, ma sono molto vicini” rispose questo prontamente
> >
> > Durani corse così alla sua postazione tattica scaraventando a un lato
> > il suo sottoposto che nel frattempo aveva preso il suo posto. Un colpo
> > di phaser debole ma perfettamente direzionato fece esplodere la
> > navetta all’istante…
> >
> > “Mi scusi - disse Durani al povero ufficiale tattico – ma volevo farlo
> > io stessa” e tornò alla sua poltrona.
> >
> >
> >
> > Nave aliena – Nei pressi del Villaggio - 13 gennaio 2395 –
> Contemporaneamente
> >
> > “Diavolo abbiamo fatto appena in tempo”
> >
> > “Maledizione e adesso come facciamo? Non possiamo più tornare
> > indietro. Dobbiamo cercare un altro mezzo per tornare dai nostri…”
> >
> > “Zarak, la nostra missione la sai ed è molto chiara. Dobbiamo far
> > saltare in aria questo posto, il pacco l’abbiamo preso. Non ci manca
> > niente, possiamo procedere col piano”
> >
> > “Ma Darsa, così facendo rimarremo colpiti anche noi dall’esplosione e…”
> >
> > “Senti, la nostra missione è di distruggere la nave degli Allesto. Hai
> > sentito cosa ci ha ordinato Tylca? Dobbiamo preservare la nostra
> > purezza e tu con questa paura della morte che stai dimostrando stai
> > già facendo fallire il nostro compito. Lui conta su di noi e noi non
> > possiamo deluderlo. Adesso cerchiamo di arrivare ai motori e azioniamo
> > la bomba, prima che qualcuno provi a fermarci”
> >
> > “Va bene, hai ragione… da dove dobbiamo andare secondo te?”
> >
> > Zarak e Darsa erano i due uomini che Tylca aveva mandato sulla nave
> > Arca degli Allesto per farla finita una volta per tutte alla loro
> > secolare faida. Li avevano cercati per così tanto tempo che adesso non
> > potevano perdere questa occasione. I due si erano dovuti
> > teletrasportare in emergenza quando la nave di quei federali aveva
> > iniziato ad essere un pericolo per la loro missione e adesso avevano
> > bisogno di rivedere tutto il loro piano. Tylca gli aveva fornito una
> > pianta mediamente accurata di come sarebbe stata la nave nemica dal di
> > dentro, ma tutto partiva dalla base che loro sarebbero arrivati ad un
> > hangar di attracco Loro invece avevano dovuto usare il teletrasporto
> > di emergenza e adesso si trovavano non si sa bene dove. Rimasero per
> > qualche minuto a studiare la loro mappa e poi Darsa decise che
> > sarebbero dovuti andare verso delle caverne ad Ovest.
> >
> >
> >
> > Nave aliena – Villaggio - 13 gennaio 2395 – Contemporaneamente
> >
> > “Tenente, prima che li convinciate a portarci qua quei due, sarebbe
> > meglio che tutti quanti raggiungessimo la sala macchine…” Charles
> > sentì il borbottio di Rekon in sottofondo nel suo comunicatore…
> >
> > =^= Tenente – disse quindi il ragazzo – Re-re-k-ko Rekon ha ragione…
> credo… =^=
> >
> > Resed appena sentì la voce del suo capo che credeva morto fino a quel
> > momento, ebbe un sussulto di gioia che non passò inosservato agli
> > indigeni che subito gli piantarono delle asce davanti agli occhi.
> >
> > Keane, un po’ contrariata da tutto visto che per lei la priorità
> > assoluta era quella di riunire la squadra di sbarco e visto che ne
> > avevano appena finito di parlare, non poté che cedere =^= Va bene –
> > disse – ma adesso devo parlare con qualcuno =^=
> >
> > =^= C’è qualcuno là che può parlare con noi? =^= la voce di Tara
> > echeggiò nel vuoto e senza risposta.
> >
> > Wyandot incrociò lo sguardo di uno dei suoi aguzzini e gli fece cenno
> > di parlare, o meglio, cercò di fargli cenno di parlare… Quello, che
> > avrà avuto la stessa età del Timoniere della Marconi, gli si avvicinò
> > insospettito e rimase davanti all’umano senza sapere che fare.
> >
> > =^= C’è qualcuno? Sono il Tenente Keane e sono qua per aiutare la
> > vostra nave a non essere distrutta. =^=
> >
> > Il ragazzo, di nome Grader, iniziò a guardarsi intorno insospettito
> > dal momento che davvero non riusciva a capire da dove venisse quella
> > strana voce. Non che non riuscisse a capire quello che stavano
> > dicendo, ma non vedendo nessun interlocutore in carne ed ossa davanti
> > a sé, era parecchio disorientato.
> >
> > =^= Rispondetemi per favore =^= continuò Tara
> >
> > A queste ultime parole, Grader capì che era quello strano aggeggio che
> > il suo prigioniero aveva in mano a parlare. Un oggetto metallico non
> > può parlare, deve aver pensato, dal momento che lo strappò di mano a
> > Charles, provò ad addentarlo e lo scagliò lontanissimo dopo che si
> > rese conto che non era commestibile. Altri tre uomini piantarono le
> > punte delle loro asce anche davanti agli occhi del povero Timoniere.
> >
> > Ad un certo punto dal comunicatore uscì uno strano suono, diverso
> > dalla voce che avevano sentito fino a quel momento, Resed alzò le
> > sopracciglia per lo stupore, Chuck pensava che il suo comunicatore si
> > fosse rotto nella seconda caduta e si vedeva spacciato.
> >
> > In realtà era H5T67 che, capendo la difficoltà della situazione, aveva
> > ceduto alle richieste della mezza klingon e stava comunicando con il
> > suo popolo in una vecchia lingua, che tutti gli indigeni riconoscevano
> > come familiare, anche se in un primo momento sembrava che nessuno la
> > riuscisse a capire. Anche se le armi rimanevano belle che piantate
> > davanti ai due, tutti sembravano incuriositi e attenti a quello che
> > quel metallo stava ‘dicendo’… finchè da lontano il vecchio si alzò dal
> > suo giaciglio, si piegò per prendere il comunicatore e iniziò a
> > conversare, anche lui in quella strana e antica lingua.
> >
> > “Credo che avremo problemi con la prima direttiva…” bisbigliò Chuck
> > fra sé e Resed annuì
> >
> > Dopo diversi minuti di conversazione, il vecchio con passo lento ma
> > sicuro, arrivò là dove erano tutti. Chiese a Grader di liberare gli
> > ostaggi e chiamò tutti i suoi a raccolta. Dispostisi in cerchio, i due
> > ragazzi federali da una parte che si massaggiavano i polsi, l’anziano
> > raccontò la storia del loro popolo. Solo lui conosceva la verità del
> > loro popolo e del loro lungo viaggio, gli era stata raccontata dal
> > padre che a sua volta l’aveva ascoltata dal suo padre… Era arrivato il
> > momento decisivo, aveva sentito la voce del loro creatore che gli
> > parlava da quella lingua che aveva studiato da bambino e che non aveva
> > mai più parlato. Bisognava fidarsi ed agire.
> >
> >
> >
> > Nave aliena – Molto vicino al Villaggio - 13 gennaio 2395 – Ore 10:10
> >
> > “Zarak stai giù. Ci sono delle persone là infondo!” bisbigliò Darsa
> > per non farsi sentire fermando il suo compagno sbarrandogli la strada
> > con un braccio.
> >
> > “Diamine quanta gente!” rispose questo con un filo di voce preoccupata
> >
> > “OK, camminiamo piano e bassi, non facciamo rumore, quelli stanno
> > camminando nella nostra stessa direzione.”
> >
> > “Forse quei due estranei con loro fanno parte della federazione e li
> > stanno aiutando ad arrivare in sala macchine… Noi adesso come
> > facciamo?”
> >
> > “Se vanno in quella direzione – rispose Darsa – non possono che
> > esserci utili. Li seguiamo fino là, piazziamo la nostra bomba ed
> > esploderanno con tutti quanti gli altri.”
> >
> > Zarak deglutì per il terrore che aveva di morire in quel modo e
> > continuò in silenzio a camminare.
> >
> >
> >
> > Nave aliena – Oltre il Villaggio – Contemporaneamente
> >
> > “Chuck, Chuck non ti girare” Resed si avvicinò al suo amico e gli
> > parlò pianissimo
> >
> > “Che succede Resed? Hai un altro piano dei tuoi? E perché non mi
> > dovrei girare?” rispose il timoniere con un po’ di sufficienza e,
> > ovviamente, girandosi sia a destra che a sinistra…
> >
> > “Maddai!! Ti ho detto di non girarti!! Senti, credo che ci stanno
> > seguendo… sento dei passi dietro di noi…”
> >
> > “Resed, cerca di stare calmo… anche io ho paura, ma adesso queste
> > persone non sono più una minaccia… vedrai che arriveremo in sala
> > macchine e poi torneremo subito a casa. Dai ti offro una bella birra
> > appena torniamo a bordo…” rispose quello cercando di tranquillizzare
> > l’amico.
> >
> > “No senti Chuck, non è paura… cioè sì è anche un po’ di paura, ma io
> > sento davvero dei passi dietro di noi…”
> >
> > ======================================
> >
> > A questo punto ho delle considerazioni da fare:
> >
> > 1) Vanessa, come hai visto la prima parte del mio brano è incentrata
> > sulla tua Durani, se c'è qualcosa che non ti piace e che vorresti
> > cambiare dimmelo pure. Io ho cercato di farla comportare come un
> > normale Klingon, spero vada bene.
> >
> > 2) Nella missione abbiamo creato tutta una serie di PNG.. in effetti
> > sono tantini quindi ho pensato di mandare una lista di tutti prima di
> > passare il turno in modo da facilitarne l'uso :)
> >
> > 3) Io mi sono fatta un'idea della fine di quei due kamikaze dei poveri
> > :) non sono andata avanti per non risolvere troppo in fretta la
> > questione... se chi viene dopo (cioè Monica) vuole sapere la mia idea
> > mi può contattare!!
> >
> > Adesso sotto con i commenti!
> >
> > Ciao,
> > Ileana
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