[Stml20] [12.10] Sento dei passi dietro di noi... - Capitano Shran
Capitano Shran
cap.shran a gmail.com
Lun 25 Maggio 2015 15:19:24 CEST
Allora! C'è qualcuno oltre Vanessa e Francooo?!?!??!
Su con i commenti!
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Capitano Shran
USS Marconi
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"Occhio per occhio, ed il mondo diventa cieco.."
Il 24 maggio 2015 21:51, Capitano Shran <cap.shran a gmail.com> ha scritto:
> La mia idea è che sì, il popolo di Tylca è parecchio bellicoso e determinato
> a sconfiggere il nemico. Però, vista la loro chiusura sono anche rimasti
> parecchio arretrati e quindi ci sta che qualcuno a basso livello non sappia
> neanche per cosa combattere. Da qui, i due sfigatelli!! :)
>
> Il 24/mag/2015 07:28 PM, "Franco Carretti" <charles_wyandot a mail.com> ha
> scritto:
>>
>> Ottimo lavoro! Direi che siamo a buon punto.
>> Mi piace anche il kamikaze cagasotto :D
>>
>>
>>
>> > Sent: Sunday, May 24, 2015 at 8:46 AM
>> > From: "Capitano Shran" <cap.shran a gmail.com>
>> > To: "USS Marconi" <stml20 a gioco.net>
>> > Subject: [Stml20] [12.10] Sento dei passi dietro di noi... - Capitano
>> > Shran
>> >
>> > Ecco in extremis il mio brano!
>> >
>> > Buona lettura ragazzi, e buona domenica!
>> >
>> > ======================================
>> >
>> > USS Marconi – Plancia - 13 gennaio 2395 - Ore 9.38
>> >
>> > Non appena venne dato l’allarme dei missili nemici in arrivo, Durani
>> > si mise in allerta alla sua postazione.
>> >
>> > In realtà la klingon non l’aveva mai abbandonata la sua postazione, ma
>> > quando c’era da combattere il suo viso prendeva una espressione
>> > incredibilmente concentrata e tutti i suoi muscoli diventavano sodi e
>> > tesi. Contemporaneamente gli occhi della donna si rilassavano e
>> > infondevano sicurezza in chiunque la guardasse all’opera.
>> >
>> > Ma questa volta la sua battaglia durò molto poco, in men che non si
>> > dica l’artiglieria andoriana intercettò con una facilità disarmante
>> > tutti quei missili che Tylca aveva indirizzato verso la Marconi,
>> > lasciandola quasi delusa.
>> >
>> > “Capitano, le navi Andoriane hanno messo KO tutti i missili” disse
>> > l’Ufficiale Tattico Capo dopo qualche attimo di esitazione
>> >
>> > “Molto bene - rispose Shran con sollievo tradendo anche un po’ di
>> > orgoglio andoriano. Si voltò quindi verso il suo amico Nhial che gli
>> > rispose prontamente con un simpatico occhiolino… - Tenente a lei la
>> > plancia, io mi allontano un attimo” e si diresse verso il suo studio
>> > facendo cenno all’amico di seguirlo.
>> >
>> > Non appena il Capitano della Marconi si fu allontanato, Durani si
>> > allontanò dalla sua postazione per prendere posto sulla sua poltrona.
>> > Di certo la postura della guerriera non era molto femminile: anche
>> > vestendo la divisa della Federazione, molto più comoda di un qualunque
>> > vestito Klingon, la donna si mise seduta come se avesse avuto in dosso
>> > un’armatura da un quintale. Schiena dritta e appoggiata allo
>> > schienale, gambe divaricate davanti a lei che formavano con le
>> > ginocchia un preciso angolo retto… non la si vedeva praticamente mai
>> > con le gambe accavallate e di sicuro non lo avrebbe fatto in quel
>> > momento. Per un attimo spostò l’attenzione sulle sue gambe per
>> > controllare con discrezione che i pugnali fossero al loro posto,
>> > infine strinse fugacemente nel pugno il suo jinaq. Quando fu sicura
>> > che tutto fosse a posto, fece un lungo respiro di orgoglio e si
>> > godette il suo nuovo ma momentaneo ruolo.
>> >
>> > Durani rimase ferma nella sua postazione per pochi minuti, minuti che
>> > a lei erano sembrati interminabili: non era capace di stare ferma ad
>> > aspettare chissà cosa senza fare nulla… Iniziò a tamburellare il piede
>> > per terra, poi guardò quello che stava succedendo alla sua destra, poi
>> > si concentrò sul lavoro di un ufficiale guardiamarina alla sua
>> > sinistra sbuffando per la sua lentezza * che roba * pensò tra sé e si
>> > trattenne per non riprendere quel pover uomo che invece si stava dando
>> > un grande da fare. Ad un certo punto batté i pugni sulla poltrona e si
>> > alzò di scatto rimanendo ferma in plancia con le braccia incrociate
>> >
>> > *maledizione, i missili sono stati fermati, ma c’è la navetta nemica
>> > che sta sbarcando * pensò infuriata con se stessa per aver perso tutto
>> > quel tempo a non fare nulla quando invece qualcosa da fare c’era
>> > eccome!
>> >
>> > “Sottotenente – disse rivolgendosi all’Ufficiale che stava sostituendo
>> > il timoniere – alla svelta. La navetta nemica è già arrivata
>> > all’Arca?”
>> >
>> > “No Signore, ma sono molto vicini” rispose questo prontamente
>> >
>> > Durani corse così alla sua postazione tattica scaraventando a un lato
>> > il suo sottoposto che nel frattempo aveva preso il suo posto. Un colpo
>> > di phaser debole ma perfettamente direzionato fece esplodere la
>> > navetta all’istante…
>> >
>> > “Mi scusi - disse Durani al povero ufficiale tattico – ma volevo farlo
>> > io stessa” e tornò alla sua poltrona.
>> >
>> >
>> >
>> > Nave aliena – Nei pressi del Villaggio - 13 gennaio 2395 –
>> > Contemporaneamente
>> >
>> > “Diavolo abbiamo fatto appena in tempo”
>> >
>> > “Maledizione e adesso come facciamo? Non possiamo più tornare
>> > indietro. Dobbiamo cercare un altro mezzo per tornare dai nostri…”
>> >
>> > “Zarak, la nostra missione la sai ed è molto chiara. Dobbiamo far
>> > saltare in aria questo posto, il pacco l’abbiamo preso. Non ci manca
>> > niente, possiamo procedere col piano”
>> >
>> > “Ma Darsa, così facendo rimarremo colpiti anche noi dall’esplosione e…”
>> >
>> > “Senti, la nostra missione è di distruggere la nave degli Allesto. Hai
>> > sentito cosa ci ha ordinato Tylca? Dobbiamo preservare la nostra
>> > purezza e tu con questa paura della morte che stai dimostrando stai
>> > già facendo fallire il nostro compito. Lui conta su di noi e noi non
>> > possiamo deluderlo. Adesso cerchiamo di arrivare ai motori e azioniamo
>> > la bomba, prima che qualcuno provi a fermarci”
>> >
>> > “Va bene, hai ragione… da dove dobbiamo andare secondo te?”
>> >
>> > Zarak e Darsa erano i due uomini che Tylca aveva mandato sulla nave
>> > Arca degli Allesto per farla finita una volta per tutte alla loro
>> > secolare faida. Li avevano cercati per così tanto tempo che adesso non
>> > potevano perdere questa occasione. I due si erano dovuti
>> > teletrasportare in emergenza quando la nave di quei federali aveva
>> > iniziato ad essere un pericolo per la loro missione e adesso avevano
>> > bisogno di rivedere tutto il loro piano. Tylca gli aveva fornito una
>> > pianta mediamente accurata di come sarebbe stata la nave nemica dal di
>> > dentro, ma tutto partiva dalla base che loro sarebbero arrivati ad un
>> > hangar di attracco Loro invece avevano dovuto usare il teletrasporto
>> > di emergenza e adesso si trovavano non si sa bene dove. Rimasero per
>> > qualche minuto a studiare la loro mappa e poi Darsa decise che
>> > sarebbero dovuti andare verso delle caverne ad Ovest.
>> >
>> >
>> >
>> > Nave aliena – Villaggio - 13 gennaio 2395 – Contemporaneamente
>> >
>> > “Tenente, prima che li convinciate a portarci qua quei due, sarebbe
>> > meglio che tutti quanti raggiungessimo la sala macchine…” Charles
>> > sentì il borbottio di Rekon in sottofondo nel suo comunicatore…
>> >
>> > =^= Tenente – disse quindi il ragazzo – Re-re-k-ko Rekon ha ragione…
>> > credo… =^=
>> >
>> > Resed appena sentì la voce del suo capo che credeva morto fino a quel
>> > momento, ebbe un sussulto di gioia che non passò inosservato agli
>> > indigeni che subito gli piantarono delle asce davanti agli occhi.
>> >
>> > Keane, un po’ contrariata da tutto visto che per lei la priorità
>> > assoluta era quella di riunire la squadra di sbarco e visto che ne
>> > avevano appena finito di parlare, non poté che cedere =^= Va bene –
>> > disse – ma adesso devo parlare con qualcuno =^=
>> >
>> > =^= C’è qualcuno là che può parlare con noi? =^= la voce di Tara
>> > echeggiò nel vuoto e senza risposta.
>> >
>> > Wyandot incrociò lo sguardo di uno dei suoi aguzzini e gli fece cenno
>> > di parlare, o meglio, cercò di fargli cenno di parlare… Quello, che
>> > avrà avuto la stessa età del Timoniere della Marconi, gli si avvicinò
>> > insospettito e rimase davanti all’umano senza sapere che fare.
>> >
>> > =^= C’è qualcuno? Sono il Tenente Keane e sono qua per aiutare la
>> > vostra nave a non essere distrutta. =^=
>> >
>> > Il ragazzo, di nome Grader, iniziò a guardarsi intorno insospettito
>> > dal momento che davvero non riusciva a capire da dove venisse quella
>> > strana voce. Non che non riuscisse a capire quello che stavano
>> > dicendo, ma non vedendo nessun interlocutore in carne ed ossa davanti
>> > a sé, era parecchio disorientato.
>> >
>> > =^= Rispondetemi per favore =^= continuò Tara
>> >
>> > A queste ultime parole, Grader capì che era quello strano aggeggio che
>> > il suo prigioniero aveva in mano a parlare. Un oggetto metallico non
>> > può parlare, deve aver pensato, dal momento che lo strappò di mano a
>> > Charles, provò ad addentarlo e lo scagliò lontanissimo dopo che si
>> > rese conto che non era commestibile. Altri tre uomini piantarono le
>> > punte delle loro asce anche davanti agli occhi del povero Timoniere.
>> >
>> > Ad un certo punto dal comunicatore uscì uno strano suono, diverso
>> > dalla voce che avevano sentito fino a quel momento, Resed alzò le
>> > sopracciglia per lo stupore, Chuck pensava che il suo comunicatore si
>> > fosse rotto nella seconda caduta e si vedeva spacciato.
>> >
>> > In realtà era H5T67 che, capendo la difficoltà della situazione, aveva
>> > ceduto alle richieste della mezza klingon e stava comunicando con il
>> > suo popolo in una vecchia lingua, che tutti gli indigeni riconoscevano
>> > come familiare, anche se in un primo momento sembrava che nessuno la
>> > riuscisse a capire. Anche se le armi rimanevano belle che piantate
>> > davanti ai due, tutti sembravano incuriositi e attenti a quello che
>> > quel metallo stava ‘dicendo’… finchè da lontano il vecchio si alzò dal
>> > suo giaciglio, si piegò per prendere il comunicatore e iniziò a
>> > conversare, anche lui in quella strana e antica lingua.
>> >
>> > “Credo che avremo problemi con la prima direttiva…” bisbigliò Chuck
>> > fra sé e Resed annuì
>> >
>> > Dopo diversi minuti di conversazione, il vecchio con passo lento ma
>> > sicuro, arrivò là dove erano tutti. Chiese a Grader di liberare gli
>> > ostaggi e chiamò tutti i suoi a raccolta. Dispostisi in cerchio, i due
>> > ragazzi federali da una parte che si massaggiavano i polsi, l’anziano
>> > raccontò la storia del loro popolo. Solo lui conosceva la verità del
>> > loro popolo e del loro lungo viaggio, gli era stata raccontata dal
>> > padre che a sua volta l’aveva ascoltata dal suo padre… Era arrivato il
>> > momento decisivo, aveva sentito la voce del loro creatore che gli
>> > parlava da quella lingua che aveva studiato da bambino e che non aveva
>> > mai più parlato. Bisognava fidarsi ed agire.
>> >
>> >
>> >
>> > Nave aliena – Molto vicino al Villaggio - 13 gennaio 2395 – Ore 10:10
>> >
>> > “Zarak stai giù. Ci sono delle persone là infondo!” bisbigliò Darsa
>> > per non farsi sentire fermando il suo compagno sbarrandogli la strada
>> > con un braccio.
>> >
>> > “Diamine quanta gente!” rispose questo con un filo di voce preoccupata
>> >
>> > “OK, camminiamo piano e bassi, non facciamo rumore, quelli stanno
>> > camminando nella nostra stessa direzione.”
>> >
>> > “Forse quei due estranei con loro fanno parte della federazione e li
>> > stanno aiutando ad arrivare in sala macchine… Noi adesso come
>> > facciamo?”
>> >
>> > “Se vanno in quella direzione – rispose Darsa – non possono che
>> > esserci utili. Li seguiamo fino là, piazziamo la nostra bomba ed
>> > esploderanno con tutti quanti gli altri.”
>> >
>> > Zarak deglutì per il terrore che aveva di morire in quel modo e
>> > continuò in silenzio a camminare.
>> >
>> >
>> >
>> > Nave aliena – Oltre il Villaggio – Contemporaneamente
>> >
>> > “Chuck, Chuck non ti girare” Resed si avvicinò al suo amico e gli
>> > parlò pianissimo
>> >
>> > “Che succede Resed? Hai un altro piano dei tuoi? E perché non mi
>> > dovrei girare?” rispose il timoniere con un po’ di sufficienza e,
>> > ovviamente, girandosi sia a destra che a sinistra…
>> >
>> > “Maddai!! Ti ho detto di non girarti!! Senti, credo che ci stanno
>> > seguendo… sento dei passi dietro di noi…”
>> >
>> > “Resed, cerca di stare calmo… anche io ho paura, ma adesso queste
>> > persone non sono più una minaccia… vedrai che arriveremo in sala
>> > macchine e poi torneremo subito a casa. Dai ti offro una bella birra
>> > appena torniamo a bordo…” rispose quello cercando di tranquillizzare
>> > l’amico.
>> >
>> > “No senti Chuck, non è paura… cioè sì è anche un po’ di paura, ma io
>> > sento davvero dei passi dietro di noi…”
>> >
>> > ======================================
>> >
>> > A questo punto ho delle considerazioni da fare:
>> >
>> > 1) Vanessa, come hai visto la prima parte del mio brano è incentrata
>> > sulla tua Durani, se c'è qualcosa che non ti piace e che vorresti
>> > cambiare dimmelo pure. Io ho cercato di farla comportare come un
>> > normale Klingon, spero vada bene.
>> >
>> > 2) Nella missione abbiamo creato tutta una serie di PNG.. in effetti
>> > sono tantini quindi ho pensato di mandare una lista di tutti prima di
>> > passare il turno in modo da facilitarne l'uso :)
>> >
>> > 3) Io mi sono fatta un'idea della fine di quei due kamikaze dei poveri
>> > :) non sono andata avanti per non risolvere troppo in fretta la
>> > questione... se chi viene dopo (cioè Monica) vuole sapere la mia idea
>> > mi può contattare!!
>> >
>> > Adesso sotto con i commenti!
>> >
>> > Ciao,
>> > Ileana
>> >
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