[Stml20] **** DS16 Gamma - 16-01 [T'lani] - ll the va bevuto caldo ****

Capitano Shran cap.shran a gmail.com
Lun 7 Set 2015 11:01:23 CEST


Ragazzi, questo è il brano scritto da Elena su DS16 Gamma!
Buona lettura

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INIZIO TRASMISSIONE
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Deep Space 16 Gamma -
Sala controllo - 24/07/2395
Ore 14:35

Il capitano Tomphson si staccò a fatica dallo schermo centrale, nel quale
la Fearless ormai appariva solo come un punto sui sensori a lungo raggio.
Poteva fidarsi del comandante Garcia e dell'equipaggio, pensò Resh, senza
riuscire a rassicurarsi  fino in fondo. Aveva spedito apposta su quella
nave quasi tutti gli ufficiali superiori. Avrebbero saputo riportare
indietro sano e salvo l'equipaggio della nave naufragata... Almeno, quelli
che avrebbero trovato ancora in vita.
Questo voleva dire, però, che lui avrebbe dovuto cavarsela con il personale
a ranghi ridotti, fino al ritorno della Fearless.
Si guardò intorno. La sala comando della Base sembrava insolitamente vuota
per quell'ora del giorno. Il tenente T'Char aveva preso il posto del
comandante Khish alla postazione scientifica. Un guardiamarina del quale
ricordava a malapena il nome occupava la postazione delle comunicazioni ed
i fratelli Baker, i tenenti jr. Tom e Colin, tenevano sotto controllo i
sistemi della Base. Tutto tranquillo, in apparenza.
In apparenza, pensò Tomphson. Se la Marconi era stata realmente sabotata,
se non si era trattato di un semplice incidente... Il sabotatore era a
bordo della nave? Oppure...
“Signore...? - il guardiamarina alle comunicazione lo strappò alle sue
riflessioni – L'ambasciatrice T'Lani le ricorda che la sta aspettando
presso il suo studio”
Tomphson guardò l'ora, dandosi mentalmente una manata sulla fronte.
L'appuntamento con la vulcaniana gli era passato del tutto di mente. Era in
ritardo di cinque minuti, e quella non era una persona da far attendere.
“Comunichi che sto arrivando!” - gridò, dirigendosi verso la porta.
S'infilò di corsa nel turboascensore. Un consigliere avrebbe probabilmente
sostenuto che si era dimenticato dell'appuntamento perché non aveva nessuna
voglia di incontrare l'ambasciatrice vulcaniana...  Sospirò. Con tutto
quello che era successo alla Marconi, l'ultima cosa che desiderava era
subire una ramanzina per colpa della sua cena con Vares. Ripensò per un
istante agli occhi scuri della donna ed i pensieri gli scivolarono verso la
scollatura dell'abito verde smeraldo che aveva indossato la sera prima.
Sogghignò tra sé, pensando che con tutta probabilità l'ambasciatrice
sarebbe stata ancora più imbarazzata di lui nell'affrontare l'argomento,
soprattutto perché sapeva che lui se ne sarebbe accorto.
Arrivò rapidamente di fronte all'ingresso della delegazione vulcaniana.
L'addetto lo fece passare senza fare commenti sul suo ritardo – per
fortuna, pensò Tomphson.
Trovò la donna seduta davanti alla propria scrivania. Fece per dire
qualcosa, ma la vulcaniana alzò una mano per fermarlo:
“Non perda tempo a scusarsi per il ritardo, capitano - disse –  Si sieda,
piuttosto. Il the va bevuto caldo”
Aveva l'espressione accigliata e Tomphson andò a sedersi sulla poltrona che
lei gli stava indicando con la sensazione di stare per affrontare un
processo. La sondò delicatamente: non c'era imbarazzo nella sua mente.
Piuttosto, avvertiva una strana mescolanza di dubbio e decisione. La donna
gli posò di fronte una tazza decorata con delle scritte in vulcaniano.
Decise di affrontare l'argomento:
“Ha detto che voleva parlarmi di qualcosa con una certa urgenza. Di cosa,
esattamente?” - disse il capitano.
“Dell'ambasciatore K'ooD.”
“K'ooD?”
La donna giunse le punte delle dita di fronte a sé:
“Credo di poter essere soddisfatta di me – disse – Sono riuscita a stupire
un betazoide. Immagino che lei ritenesse che l'argomento della
conversazione sarebbe stata la sua... evidente amicizia con una romulana. ”
“Si, ammetto che lo credevo - Tomphson notò che la tazza della donna era
rimasta sulla scrivania, intatta - Che cosa vuole dirmi di K'ooD?”
“Stiamo per lasciare la Base”
“Stiamo? Vuol dire: lei e K'ooD?”
“Lei non è l'unico a coltivare amicizie pericolose, capitano – disse la
vulcaniana – L'ho convocata qui per informarla ufficialmente che
l'ambasciatore K'ooD sta per rendermi il grande onore di ospitarmi sulla
IRS Koraga, per un viaggio di lavoro. Partiamo tra tre ore.”
“Un viaggio? Per dove?”
“Bajor”
Tomphson si prese un istante per valutare la notizia. Respirò a fondo,
prima di reagire:
“Quando ho ricevuto questo incarico, ambasciatrice, i miei superiori sono
stati molto chiari sul fatto che il mio primo e principale incarico sarebbe
stata la protezione del personale delle delegazioni diplomatiche presenti
sulla Base. Io non potrò proteggerla, se lei si troverà a bordo della
Koraga. Non posso assegnarle una scorta. Forse non lo sa, ma la maggior
parte dei miei ufficiali sono impegnati in una missione di soccorso”
“Ne sono al corrente. In effetti, è proprio perché sono al corrente che la
Fearless è diretta al soccorso della Marconi che ho chiesto
all'ambasciatore K'ooD la cortesia di... darmi un passaggio”
Tomphson si portò la tazza alle labbra, bagnandole appena prima di posarla
di nuovo sulla scrivania:
“La Fearless sarà di nuovo a disposizione della Base entro una manciata di
giorni. Non può attendere? Solo qualche giorno?”
“Purtroppo no.”
“Perché? - Tomphson si sporse verso la vulcaniana, fissandola dritto negli
occhi –  Ambasciatrice, sono su Deep Space 16 da abbastanza tempo da sapere
che ogni impegno di una delegazione diplomatica viene programmato con
settimane o anche mesi di anticipo. Che cosa c'è di così importante su
Bajor, per spingere lei e l'ambasciatore K'ooD  ad una partenza così
improvvisa?”
C'era una ruga tra le sopracciglia della vulcaniana. D'improvviso il
betazoide si accorse che l'ambasciatrice aveva fatto cadere una barriera
mentale e gli stava facendo percepire un'ondata di... Preoccupazione?
“Perché?” - domandò di nuovo Tomphson.
Le labbra della vulcaniana si aprirono appena:
“Domani, a Bajor verrà eletta la nuova Kai. Ci si aspetta che sia nominata
la Vedek Wann. Personalmente non mi attendo sorprese da quel lato”
“Questo significa che si attende sorprese da qualche altro lato?”
L'ambasciatrice non lo negò:
“L'elezione di Wann, per quanto scontata sia, non è priva di insidie...
Primo, perché ha una personalità piuttosto oscura. Si è mossa molto
abilmente nel sottobosco della religione bajoriana. E' sostenuta da varie
fazioni, alcune delle quali decisamente estremiste, ma sembra che nessuno
sappia quali siano le sue vere idee. Inoltre... - esitò – Pare che la sua
elezione stia attirando l'attenzione di varie personalità provenienti dal
Quadrante Gamma. E' di oggi la notizia che una nota personalità Vorta,
Jedej di Kurill, sta arrivando a Bajor”
“Capisco. Lei pensa che l'elezione della Kai sia un pretesto per degli
accordi sottobanco. Anche l'ambasciatore K'ooD la pensa così?”
“Esattamente. Ma lui ha anche un secondo fine”
“Quale?”
“Quello di non essere presente sulla Base quando sbarcherà l'equipaggio
superstite della Marconi – rispose piatta T'Lani – Soprattutto se tra i
superstiti dovesse esserci una certa Klingon appartenente ad un clan in
disgrazia”
“Non mi sembra da lui...  - obiettò il capitano –  Usare un mezzo del
genere per trarsi d'impaccio.”
“Infatti non è stata una sua idea. Sono stata io a suggerirglielo. Durante
il primo passaggio del tenente Durani su DS 16 K'ooD è riuscito a
trattenere i suoi uomini e ad impedire che la vicinanza del suo clan con
quello di cui lei fa parte danneggiasse il suo onore. Una seconda volta? -
scosse la testa - No, costituirebbe un rischio troppo forte.”
“Per lui o per il tenente Durani?”
“Per entrambi – le labbra della donna si piegarono leggermente all'ingiù –
K'ooD porterà con sé a Bajor i membri del suo staff più pericolosi. Questo
non vuol dire che Durani sarà completamente al sicuro. Ma dovrebbe dare a
lei, capitano, ed al tenente Riccardi il tempo ed il modo di organizzarne
la permanenza a bordo della Base in modo da evitare... Incidenti. Che
sarebbero incresciosi per tutte le parti. Compresa la Federazione”
“Per quanto tempo dovreste rimanere a Bajor?”
“Non meno di quattro giorni, in tempo locale – disse lei – Pensa di potersi
organizzare?”
“In quattro giorni? Certo che si! E anche con il tempo di annoiarmi. Potrei
organizzare un torneo di scacchi. O magari anche un gruppo di lavoro a
maglia, in modo che Durani sia troppo occupata a far maglioni per avere
voglia di andare in giro a sfidare Klingon a duello!”
“Il suo sarcasmo è irrilevante, capitano – ribatté, gelida, l'ambasciatrice.
Nel silenzio improvviso si avvertì il segnale del comunicatore del capitano:
=^= Vox a capitano Tomphson =^=
L'uomo sospirò, premendo il comunicatore:
“Sono impegnato, comandante Vox.”
=^= E' importante. Ho scoperto qualcosa a proposito della Marconi =^=
“Vada nel mio studio, comandante. La raggiungerò appena possibile” - disse,
chiudendo la comunicazione. L'ambasciatrice si alzò in piedi:
“Vedo che è impegnato e comunque temo che il the si sia freddato, ormai.
Discuteremo ancora al mio ritorno”
Il congedo non avrebbe potuto essere più esplicito, pensò Tomphson,
alzandosi a sua volta in piedi:
“D'accordo – disse – Se non ha nient'altro da dirmi, le auguro buon viaggio”
Accennò un movimento del capo come saluto, per poi voltarsi dirigendosi
verso la porta:
“Ah, si... Solo un'altra cosa, capitano!” - lo richiamò T'Lani.
Tomphson si girò:
“Cosa?”
“Voglio solo ricordarle che l'ambasciatore Lamak conosce molto bene i
betazoidi. Sua moglie Rain è una betazoide dalle grandi capacità
telepatiche... Non sarebbe mai stato così stupido da far avvicinare un
capitano della sua razza da una agente della Tal Shiar.”
“Mi sta dando la sua benedizione, ambasciatrice?”
“No. Sto solo dicendo che non so chi o cosa sia realmente Vares. E questo
significa che potenzialmente potrebbe essere anche più pericolosa che se
fosse un agente della Tal Shiar.  La ritengo però abbastanza adulto da
sapere come muoversi con lei. Arrivederci a presto, capitano!”



Deep Space 16 Gamma -
Studio del capitano - 24/07/2395
Ore 15:30


Tomphson trovò la klingon seduta esattamente dove era stata Manuela Garcia
poche ore prima. Il computer era acceso e mancava soltanto la tazza vuota
del caffè a dare una sensazione di deja-vu alla scena. La donna si alzò,
sentendolo entrare:
“Riposo, comandante... Stia pure seduta e mi dica che cosa ha trovato” -
disse il capitano, accomodandosi sulla poltrona normalmente destinata agli
ospiti.
Karana Vox si sedette di nuovo:
“L'ingegnere della Marconi ha ragione. Sono sicura che la nave è stata
sabotata qui, durante i lavori di riparazione”
Tomphson si fece sfuggire un'interiezione:
“Speravo in qualcosa di diverso. Come c'è arrivata a questa conclusione?”
“Non è stato facile... Ma siamo stati favoriti da un elemento. Tutti gli
accessi alla Marconi sono stati registrati – iniziò. Allungò una mano su un
Dipad, che mostrò al capitano. L'uomo scorse un lungo elenco di nomi:
“Sono membri di equipaggio. E vedo nomi di tecnici della Base... - poggiò
il Dipad - Non vedo niente di particolare... ”
“Neanche io. Così, ho messo tre persone a verificare le registrazioni
olografiche dell'attracco della Marconi, confrontando le registrazioni con
gli elenchi che sono in quel Dipad, pensando che qualcosa non fosse stato
segnato... E sa cosa, capitano? Ancora niente! L'attracco è sempre stato
sorvegliato da due agenti di sicurezza. Non ci sono stati allentamenti
nella disciplina. Nessun membro dell'equipaggio ha portato qualche ragazza
o ragazzo agganciato in un bar presso l'alloggio di bordo...”
“Questo si che è strano - commentò  Tomphson con un sogghigno –
L'equipaggio della Marconi ha mostrato un livello di autodisciplina che non
avevo mai visto!”
La klingon sorrise scoprendo i denti:
“Autodisciplina? No! Avevano i loro ordini...”
Tomphson assentì:
“Si, lo so. Per via di Durani”
“Già. Le misure di sicurezza erano state rafforzate per evitare che la
donna entrasse in contatto con qualcuno dei klingon della Base. Quindi,
c'era soltanto un altro modo per qualche estraneo di salire a bordo della
Marconi durante le riparazioni della nave”
“Teletrasporto - quella di Tomphson non era una domanda – E' ovvio... La
nave era all'attracco, con gli scudi abbassati.”
“Ho verificato l'elenco delle tracce di teletrasporto registrate dai
sistemi della Base. Tutte quante risultavano autorizzate e giustificate.
Poi però ho scoperto questo...” - girò lo schermo del computer in modo che
il capitano lo vedesse, quindi puntò il dito su una riga. La riga risultava
spostata di uno spazio rispetto alla precedente:
“Lo vede anche lei, capitano? - domandò Karana – Due notti prima della fine
delle riparazioni della Marconi, qualcuno è penetrato nei nostri sistemi ed
ha cancellato la traccia di teletrasporto sovrapponendo una registrazione
precedente. Solo che le due tracce non erano uguali – non potevano esserlo!
- quindi appare uno spazio tra i caratteri che non dovrebbe esserci. Sono
riuscita a ricostruire parte dei caratteri cancellati, e risulta un
teletrasporto effettuato direttamente nella sezione ingegneria della
Marconi, alle tre di notte... I lavori a quella sezione erano terminati.
Nessuno aveva motivo di essere lì, a quell'ora!”
“E' un lavoro da esperti!” - commentò Tomphson.
“Solo un membro della Flotta Stellare può accedere a quei dati. E solo da
una consolle della sezione Sicurezza”
“E' stato uno dei nostri” - concluse il capitano.
“Si. E so anche chi.” disse Karana.


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FINE TRASMISSIONE
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