[Stml20] (senza oggetto)

Capitano Shran cap.shran a gmail.com
Lun 9 Maggio 2016 15:12:13 CEST


Ragazzi, questo è il brano conclusivo di Elena sulla stazione, buona
lettura!!

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*IRS Koraga - Alloggi - 25/07/2395 - Ore 14:45*


L'ambasciatore K'ooD aveva posato su un tavolo il cristallo, dopo averlo
preso  da sotto la giacca. Stavolta, aveva preso la precauzione di non
toccarlo con la mano nuda, anche se, rifletté, probabilmente era troppo
tardi. I Profeti lo avevano sicuramente individuato tramite quell'oggetto.
Si chinò a guardarlo. Emanava ancora una traccia di luminosità
azzurrognola, ma non era differente nell'aspetto da qualunque altro
cristallo dati che lui avesse visto in vita sua. La porta della cabina si
spalancò, ed una Klingon dall'aspetto stanco entrò nella stanza:

“Mi ha fatto chiamare, ambasciatore?” - disse la donna. Se si accorse della
presenza dell'ambasciatrice T'Lani, ancora avvolta nel mantello
dell'ambasciatore, non ne diede per inteso. Portava una lunga treccia di
capelli bianchi,  acconciata in maniera da ricadere sulla spalla sinistra,
come era stata la moda almeno trent'anni prima. Il suo volto, però, non
aveva rughe. Solo i capelli e le ombre sotto i suoi occhi parlavano di
un'età più avanzata della media su una nave Klingon. K'ooD la conosceva
appena: solo quel tanto da sapere che apparteneva ad uno dei clan più
avversi a Durani, e questo lo aveva spinto a farla includere
nell'equipaggio della nave per quella missione. Non si era aspettato che
potesse essere realmente utile.

K'ooD si rizzò in piedi:

“Q'aplà. Quello che ho chiesto è l'ufficiale scientifico di bordo. Sei tu?”

“Sono Wlaska. E si: quell'onore è mio!” - disse la donna.

“Allora, Wlaska: dimmi tutto quello che puoi su questo arnese” – disse
K'ooD, indicando l'oggetto sul tavolo.  La donna allungò una mano, ma K'ooD
le impedì di afferrarlo:

“Con prudenza! - l'ammonì – C'è molto di più di quello che sembra in quel
cristallo dati. Non avrei bisogno di te, altrimenti”

Wlaska gli scoccò un'occhiata indagatrice, ma ritirò la mano. La infilò
invece in una tasca della sua divisa, da cui  trasse un tricorder.
L'accese, passando il sensore più volte sopra l'oggetto, quindi osservò per
qualche istante i dati che scorrevano sul piccolo schermo alla base. Scosse
la testa:

“Questo cristallo dati... Beh, sembra effettivamente un cristallo dati! -
disse – I dati presenti risultano registrati tutti in un medesimo luogo e
periodo di tempo: su Bajor, da poco più di due settimane ad un mese fa...
Però ci sono altre tracce. Tracce di dati più antichi, che sono stati
cancellati. Nulla di strano: i cristalli dati sono spesso riutilizzati
dozzine o centinaia di volte, ma...” – osservò di nuovo, con attenzione, lo
schermo. Sulla testa, le creste sembrarono approfondirsi.

“Ma?” - l'incalzò K'ooD.

 “Il cristallo dati in sé, è... Sembra... Molto antico!”

“Quanto antico?”

La donna scosse la testa, facendo ondeggiare la treccia bianca:

“Non posso dirlo con precisione: non senza portarlo nel mio laboratorio.
Sembra avere almeno cinque, seicento anni... Forse anche di più. Ma non è
possibile! La tecnologia dei cristalli dati risale a neanche una
cinquantina di anni fa!”

“Qualcuno potrebbe aver portato un cristallo dati indietro nel tempo?” -
domandò K'ooD.

“E per quale motivo qualcuno dovrebbe farlo? – rispose Wlaska, alzando le
spalle – Un cristallo dati ha bisogno di un supporto di lettura e scrittura
per funzionare. Cinquecento anni fa, l'avrebbero appeso a un lampadario,
usato come soprammobile o per decorare il petto di qualche idiota. Non
certo come cristallo dati”

“Potrebbero aver portato indietro anche il supporto.”

“Certo - sbuffò – E' una possibilità. Anche che mio figlio sia ancora vivo,
è una possibilità. Ma non ci scommetterei di certo.”

“Oppure... Il materiale di cui è fatto potrebbe essere stato ricavato da un
manufatto più antico?” - domandò T'Lani, avvicinandosi.

Wlaska ci pensò su per qualche istante:

“Questo si... - riconobbe – Durante l'occupazione cardassiana, i bajoriani
hanno usato tutto quello che potevano per sopravvivere. Se sono riusciti a
ricavare armi dai materiali più assurdi, potrebbero aver tirato fuori il
materiale di un cristallo dati da qualcos'altro.

Che cosa hai in mente, vulcaniana?”

L'ambasciatrice non rispose. Si limitò a guardare verso K'ooD, che
intervenne:

“Va bene così. Wlaska, hai svolto il tuo compito qui con onore. Sono sicuro
che altri compiti ti aspettano nel tuo laboratorio”

La donna non si aspettava di essere congedata così bruscamente. Fissò
alternativamente prima l'ambasciatore, poi il cristallo sul tavolo, poi di
nuovo l'ambasciatore con una espressione di intensa curiosità sul volto, ma
dovette comprendere che non avrebbe avuto risposta ad alcuna domanda. Alla
fine salutò ed infilò la porta, non senza un ultimo sguardo in direzione
dell'oggetto sul tavolo.

K'ooD attese che la porta si fosse richiusa dietro a Wlaska prima di
rivolgersi all'ambasciatrice:

“Dunque, lei crede che...”

La donna si sfilò il pesante mantello dell'altro, piegandolo con cura,
prima di andare a sedersi sulla panca vicino all'oblò. Attraverso lo
scintillio del campo di forze era visibile chiaramente Bajor, con le terre
emerse che spuntavano attraverso le nuvole.

“Sembra così calmo, visto da qui...” - commentò lei. K'ooD non si fece
fuorviare.

“Non ci credo!”

Avanzò di un passo verso di lei:

“Ho capito che cosa intendeva, quando ha chiesto se poteva essere stato
ricavato da qualcos'altro. Bella teoria, la sua, lo concedo. Risponderebbe
alla domanda di come mai un cristallo dati può servire da ponte per i
Profeti. Ma non ci credo! Per quanto l'occupazione dei Cardassiani sia
stata pesante, non posso credere che i bajoriani abbiano distrutto uno dei
loro Cristalli dei Profeti per fabbricare dei semplici cristalli dati!”

T'Lani sospirò:

“Non è questo il punto. Il cristallo potrebbe essere andato distrutto
accidentalmente. Tutto è possibile... Anche che si tratti di un
volgarissimo cristallo dati e che non c'entri niente il fatto che lei lo
tenesse in mano nel momento esatto  in cui i Profeti hanno deciso di usare
un ambasciatore klingon come loro Emissario. Non lo credo, ma non è questo
il punto”

“Uhm... E quale sarebbe allora il punto, secondo lei?”

“In quello che le hanno detto. Primo: Sisko è scomparso dal loro universo e
non sanno dove sia finito. Secondo: a quanto pare, c'è un secondo tempio...
Ossia, un secondo tunnel spaziale, un nuovo collegamento tra la nostra
realtà e la loro. Ma questo li ha spaventati... Perché? Che cosa può
arrivare a spaventare i Profeti?”


*Deep Space 16 Gamma - Passeggiata - 25/07/2395 - Ore 14:45*


La Passeggiata mostrava una insolita animazione per quell'ora. Strano,
pensò Tomphson, guardando la folla assieparsi davanti alle vetrate che
davano verso il tunnel spaziale. Ai suoi sensi di betazoide arrivavano
ondate di pensieri misti di preoccupazione, paura, eccitazione, che non
riusciva a districare.

Come avevano fatto a capire che stava avvenendo qualcosa?

Qui e là spuntavano le uniformi degli uomini della Sicurezza, ma non
sembrava che stessero lì per contenere la gente assiepata. Piuttosto,
pareva che stessero partecipando dell'evento collettivo.

Tra la folla individuò una sottile figura inguainata in pantaloni neri che
avanzava verso la vetrata. Gli dava le spalle, ma Tomphson non aveva
bisogno di vederla in volto per riconoscerla. Alzò una mano e toccò una
spalla, chiamando:

“Vares!”

La romulana si girò:

“Oh, sei tu! Ti ricordi ancora di me, allora!” - disse.

Tomphson si morse le labbra.

“Non ti ho chiamato. Mi dispiace” - riconobbe Resh. La sondò delicatamente:
non era arrabbiata, non era delusa di essere stata ignorata per qualche
giorno... Ma era preoccupata. Resh la vide voltarsi e schivare un gruppo di
persone per arrivare ad un punto meno affollato vicino alla vetrata. Resh
la seguì, appoggiandosi alla balaustra. Lei puntò il dito allo sbocco del
tunnel spaziale che si apriva come un fiore verso l'esterno del Quadrante
Gamma. Il fiore continuava ad aprirsi, a contrarsi ed a aprirsi di nuovo.

“Sono klingon, vero? - gli sussurrò Vares all'orecchio – Navi klingon di
grosse dimensioni stanno arrivando attraverso il tunnel spaziale.

Navi armate, in occultamento. La maggior parte delle persone qui ricorda
quando è iniziata la guerra e sta pensando che stia per arrivare qualcosa
del genere. Ma in realtà hai organizzato tu questo, vero?”

Resh non rispose.

“Puoi dirmelo. Non ne parlerò con l'ambasciatore Lamak.”

Il capitano sospirò. Si guardò intorno, prima di rispondere: “Non c'erano
navi della Flotta Stellare che potessero giungere in tempo per salvare i
nostri. Sempre che riescano a salvare i nostri. Potrebbero anche ritrovarsi
a raccogliere i pezzi e niente altro”

Vares lo sbirciò:

“E la Flotta Stellare era d'accordo?”

“Non ho chiesto autorizzazioni”

“Cosa?” - la romulana lo guardò stupefatta.

Resh colse lo sguardo e alzò le spalle. Sorrise, quasi:

“E allora? Vorrà dire che finirò la mia carriera a fare la guardia ad un
buco di posto sull'orlo del nulla. Se i klingon torneranno con i nostri, ne
sarà valsa la pena. Altrimenti... Beh, almeno non sarò stato con le mani in
mano nel mio studio ad aspettare.”

Le lunghe ciglia della romulana si abbassarono per un istante:

“Per quel che vale...Auguri”

“Grazie - disse – Adesso devo tornare nel mio studio. Ci vediamo dopo... Se
sarà possibile”

Lei rispose con un cenno del capo. Resh girò i tacchi e evitando i gruppi
assiepati sulla Passeggiata, andò ad infilare il turboascensore.


*IRS Koraga - Plancia di comando - 25/07/2395 - Ore 15:15*


“Che vuol dire? Quello che vedo è solo un maledetto targ della Flotta
Stellare!” - disse il capitano della Koraga. L'uomo era seduto al centro
della sala comando. In piedi accanto a lui, c'era Wlaska, che faceva
dondolare la sua lunga treccia bianca vicino alla consolle scientifica.
Sullo schermo centrale campeggiava l'olografia di un uomo biondo, dalle
sopracciglia pesanti e occhi troppo vicini al naso. Indossava una divisa ed
i gradi lo identificavano come un sottufficiale della Sicurezza.

“Questo ti spiegherà tutto!”

Wlaska premette un pulsante sulla sua consolle e sullo schermo tornarono a
comparire le immagini dell'attentato. I manifestanti che brandivano i loro
cartelli e gridavano slogan... E sopra un tetto, un cecchino. I sensori si
erano concentrati su di lui. I capelli biondo cenere erano scarmigliati, ma
la sua mira era precisa. Il vorta si accasciò a terra, sporcando l'abito
della nuova Kai. Il sensore tornò a concentrarsi sul cecchino, che
rapidamente abbandonò la sua posizione e scomparve in un nugolo di
particelle.

“C'è un momento in cui il cecchino si vede molto bene in faccia!” – disse
Wlaska.

L'olografia tornò indietro, fino a bloccarsi un istante prima che il
cecchino scomparisse nel teletrasporto. L'uomo aveva apparentemente
l'aspetto di un bajoriano, ma Wlaska separò lo schermo, eseguì una
scansione delle tracce di DNA della microzona rilevata dai sensori
ritrovando  la vera specie cui apparteneva l'umanoide. Dalla olografia
quindi estrapolò l'immagine dell'assassino e con un filtro cancellò
gradatamente il falso aspetto bajoriano. Quindi accostò l'immagine a quella
della foto tratta dagli archivi, con indosso la divisa della Flotta. A
riprova, estrasse dal file degli archivi il DNA dell'uomo, sovrapponendolo
a quello della scansione dei sensori. Combaciavano perfettamente.


*Deep Space 16 Gamma - Studio del capitano - 25/07/2395 - Ore 15:21*


“Che succede? Notizie dalla Fearless?” - Resh Tomphson rientrò nel suo
studio. Ancora una volta, trovò Karana Vok alla sua scrivania, intenta a
fissare lo schermo del monitor. Mancava solo la tazza da caffè nella sua
mano, ma Resh non aveva bisogno di esercitare le sue capacità di betazoide
per percepire la tensione nella mezza klingon.

“Stavolta no – rispose lei, accennando ad alzarsi dalla postazione – Ma non
per questo le notizie che ho da darti sono migliori di quelle che vengono
dalla Fearless”

Resh le fece cenno di restare dov'era, e andò a sedersi su una delle
poltroncine per gli ospiti:

“Spara” - disse, laconico.

“C'è stato un attentato alla elezione della Kai. E' morto un diplomatico”

“Cosa!” - il capitano sentì il respiro mozzarglisi in gola. Perché, pensò,
perché non ho dato una scorta? Perché non ho insistito?

“T'Lani? K'ooD?” - domandò.

La donna scosse la testa:

“No. Non sono neanche stati feriti, a quanto risulta – Resh respirò di
sollievo:

“Chi è la vittima, allora?”

“A morire è stato un diplomatico Vorta. Un certo Jedej.”

“Jedej di Kurill?”

Karana alzò gli occhi, sorpresa:

“Non mi dire che lo conosci”

“No. L'ambasciatrice mi ha parlato di lui giusto prima di partire. In
effetti, è stato il principale motivo per cui  K'ooD e T'Lani hanno deciso
di partecipare alla cerimonia dell'elezione di Kai Wann. Si sa niente degli
attentatori?”

Sul volto della mezza klingon si disegnò una smorfia:

“Spariti! La sicurezza bajoriana è stata incapace perfino di riprenderli!”

“E si fa chiamare sicurezza?” - commentò sarcastico Tomphson. Poi, più
serio:

“Non li avranno trattenuti sul pianeta, spero! Non ho nessuna nave a
disposizione per andarli a prendere”

“No, sono tornati a bordo della nave Klingon. Ho parlato con il capitano,
sono al sicuro”

“Bene...” - Resh fece per alzarsi.

“Non ho finito – lo bloccò Karana – Ho seguito la tradizione della Flotta
Stellare e ti ho dato prima la buona notizia”

“Se quella era la tua definizione di una buona notizia, devi rivedere il
tuo vocabolario – sospirò il capitano – Dimmi, sono pronto”

Karana gettò un'occhiata sul monitor, quindi tornò a guardare il capitano:

“Ho parlato con il comandante. Quando è avvenuto l'attentato su Bajor,
stavano anche loro tenendo d'occhio la zona con i loro sensori”

“Hanno visto l'attentatore?”

“Peggio. Hanno ripreso l'intera scena dallo spazio. Hanno preso le immagini
dell'attentatore e lo hanno identificato.”

“Perché questa dovrebbe essere una cattiva notizia?” - domandò Resh.

“Perché si tratta di un membro della Flotta Stellare. Come Jarad. E come
Jarad, fino a qualche settimana fa, è stato di stanza qui su Deep Space 16”


*IRS Koraga - Plancia di comando - 25/07/2395 - Ore 15:32*


“Quindi, è un terrestre?” - domandò K'ooD. Il comandante Nu'Hos non aveva
tardato a diffondere la notizia, convocando nella plancia di comando i due
ambasciatori, che adesso erano in piedi, intenti ad osservare la stessa
olografia che Wlaska aveva mostrato a lui pochi minuti prima.

“Un targ umano – rispose Nu'Hos - Si chiama Connor. Nato in una colonia,
non sulla Terra, ma la scheda non dice molto di più. Quello che ci dice
quella fotografia è che la Flotta Stellare è coinvolta, e non potrà negarlo
di fronte all'opinione pubblica di Bajor!”

Le labbra di T'Lani si piegarono all'ingiù:

“Questo risponde alla definizione di salto logico, comandante Nu'Hos. Sono
sicura che quando quell'uomo sarà stato arrestato, confesserà e conosceremo
i mandanti del suo crimine. Ma per il momento, direi che è prematuro
puntare troppe dita. Piuttosto... Mi piacerebbe trovarlo. ”

K'ooD intervenne:

“Io avrei un'idea in proposito, veramente”

“Quale?”

“L'olografia ci dice che l'umano si è fatto teletrasportare...”

“Si, ma non sappiamo dove! - disse Nu'Hos – Potrebbe essere da qualunque
parte dello spazio, in questo momento!”

“Non è detto. I sensori di questa nave in quel momento erano al massimo,
non è vero?” - domandò K'ooD.

“Certo. E lo sono ancora” - rispose Wlaska.

“Questo vuol dire che hanno registrato le forme di vita senzienti  -
bajoriani, klingon... ma anche gli umani presenti sul pianeta, con tutte le
loro collocazioni. Dubito che i bajoriani sappiano di dover cercare un
umano.” - sempre che vogliano cercarlo, aggiunse K'ooD tra sé. C'erano
troppe cose strane nella dinamica dell'attentato per non avere dubbi.

“Devono essere migliaia!” - protestò Nu'Hos.

“Non più di qualche centinaio, comandante – lo corresse T'Lani – e per la
maggior parte concentrati nelle università e in un qualche istituzione
medica. Sono sicura che escludendo queste entità, gli umani da controllare
e rintracciare saranno molto pochi...”

Wlaska si chinò sulla sua consolle. Sullo schermo centrale scomparve il
volto dell'assassino per essere sostituito dall'immagine del pianeta bajor,
immerso in una luce spettrale che lasciò il posto ad un nero illuminato
dalle foreste degli agglomerati urbani, dalle lunghe cicatrici delle strade
intervallati da vaste lande nere. Wlaska selezionò i gruppi di forme di
vita, eliminando gradatamente i bajoriani, i klingon, i ferenghi, finché su
tutto il pianeta non rimasero che una manciata di puntini illuminati. La
klingon continuò, eliminando dallo schermo le università e gli ospedali.
Adesso, tutto quello che rimaneva era...

“E' lì!”

K'ooD puntò il dito su un luogo della mappa, dove splendeva un isolato
punto luminoso. Il puntino era in movimento sulla superficie. Wlaska
riportò i sensori alla luce naturale e evidenziò un velivolo che si
spostava rapidamente, quasi nascosto dal polo magnetico del pianeta.

“Una navetta!” - esclamò K'ooD.

“Un trasporto bajoriano” - rilevò T'Lani, che si rivolse al capitano:

“Quella navetta non è in grado di affrontare lunghe distanze. Preferirei
seguirla con discrezione, piuttosto che intercettarla...

Non crede?”

Nu'Hos si girò verso i suoi:

“Occultamento! - ordinò – Procediamo sulle loro orme. Un quarto d'impulso!”

La plancia fu immersa in una luce verdastra. Sullo schermo, la navetta
stava uscendo indisturbata dalla ionosfera del pianeta. In silenzio, la
seguirono mentre andava ad incontrare una nave più grande, che l'accolse
nel suo hangar e partì.

“Aumentano la velocità” - avvisò un sottoposto.

“Aumentiamola anche noi!” - ordinò Nu'Hos. La nave superò il sistema solare
di Bajor. Entrò in curvatura.

“Curvatura quattro punto tre! Punto quattro!”

“Andiamo!” Voglio stargli sul collo!” - disse Nu'Hos, scoprendo i denti.

La caccia continuò. Attraversarono una fascia di asteroidi. La loro preda
stava seguendo una rotta erratica, come se il capitano di quella non avesse
ancora deciso per dove procedere.

“Stanno cercando di confondere le proprie tracce ioniche...Se non li
stessimo seguendo fin dall'inizio, a quest'ora li avremmo persi”

Di nuovo, la nave nemica uscì dalla curvatura. Spense i motori di dritta,
iniziando a avvitare la nave su sé stessa, quindi qualcosa attraversò lo
schermo.

“Sparano!” - Urlò il tattico della Koraga – Ma non hanno caricato le armi!
come è possibile!”

“E' un impulso sonico! Ci vedranno!” - gridò Wlaska – Come hanno fatto a
capire che eravamo qui!”

“Non mi importa, manovre evasive! Alzare gli scudi!” - le paratie della
nave risuonarono come un tamburo. Sotto i loro piedi l'impiantito sobbalzò,
e K'ooD accorse per sostenere T'Lani.

“Energia alle armi! - urlò Nu'Hos – Combatteremo!”

La nave vibrò ancora.

“Colpo diretto! Scudi al sessanta per cento”

“Q'ader, Ha'DI bah! - gridò ancora il comandante – Manovre evasive, ho
detto! E sparate! Sparate con tutto quello che abbiamo!”

La nave risuonava come un animale ferito ad ogni colpo, ma gli scudi
resistevano. Sullo schermo, la nave nemica scomparve dietro degli
asteroidi. Una massa di roccia si fuse ai colpi sparati dal tattico, quindi
esplose lanciando schegge intorno come una granata.

“Le schegge hanno danneggiato il deflettore di dritta!” - disse il tattico.
Attese che la nave ricomparisse quindi lanciò una salva di siluri, a
raffica. La scia andò a colpire la sezione centrale e un largo squarcio si
aprì giusto sopra la zona motori. Qualcosa simile ad una bolla si espanse
dalla ferita, esplose in polvere e detriti e ombre che sembravano quelle di
umanoidi. La nave si spense, rimanendo inerte e buia sullo sfondo di
polveri del campo d'asteroidi.

“Colpo diretto!” - esultò Nu'Hos – Ancora uno!”

“Basta! - urlò T'Lani – Sospendete il fuoco!”

“Tu non dai ordini sulla mia nave, donna!”  - sibilò il comandante.

T'Lani si staccò a fatica dal braccio dell'ambasciatore K'ooD ed andò a
piantarsi davanti a lui:

“Non è un ordine, è una richiesta. Ho capito chi c'è su quella nave. E
dobbiamo sospendere il fuoco! Prendetela con un raggio traente!”

Grugnendo per il disappunto, Nu'Hos accennò al tattico, che manovrò sulla
sua consolle. La nave fu  centrata dal raggio traente.

“Ci stanno chiamando” - avvisò Wlaska.

“Sullo schermo!” - disse Nu'Hos.

L'immagine diventò quella della plancia di una nave. Era invasa dal fumo.
Una forma umanoide era riversa a terra, vicino alla poltrona centrale ed
era ricoperta di sangue bruno. In mezzo al fumo, emerse la figura di un
nuovo umanoide. L'uomo era pallido, sconvolto, con gli occhi che
trasudavano odio.

“Voi avete violato una nave diplomatica!” - gridò – Ci avete assalito!
Pagherete per quello che avete fatto!”

K'ooD avanzò di un passo, andando a mettersi di fronte allo schermo:

“Io credo di noi, ambasciatore Jedej” - disse – Vede: ci sono delle
controindicazioni quando si mette in scena la propria morte! O forse dovrei
dire: quella di uno dei suoi cloni?”


*IRS Koraga - Alloggi - 25/07/2395 - Ore 17,10*


=^=Dunque, ha organizzato l'omicidio del suo clone?=^= - domandò Resh
Tomphson dallo schermo del comunicatore.

K'ooD e T''Lani erano tornati nell'alloggio della nave, dopo che la IRS
Koraga aveva trascinato la nave di Jedej fino a Bajor. Quindi la loro nave
era ripartita immediatamente.

K'ooD assentì, quindi passò la parola alla vulcaniana seduta accanto a lui:

“L'idea penso fosse quella di fomentare odio nei bajoriani nei confronti
dei federali con il loro coinvolgimento nel tentato omicidio di una Kai
che, come Wenn, è ostile alla Federazione. Per rendere tutto più credibile,
hanno fatto in modo che un cadavere ci fosse davvero. Un cadavere
indiscutibile, quello dell'ambasciatore vorta”

=^= Non capisco perché lo abbiate riportato a Bajor! – esclamò Tomphson -
Avete detto voi che è molto probabile  che ci siano state complicità da
parte dei bajoriani =^=

“Di una parte della società bajoriana – lo corresse T'Lani – Il processo di
un attentato avvenuto sul loro pianeta è comunque di loro competenza. La
pubblicità dell'evento dovrebbe impedire che nuove azioni del genere
vengano progettate... Almeno a breve termine. Ma avrò cura di spiegarle
ancora tutto non appena tornati a bordo di DS16. ”

=^= Non ho parlato con il capitano Nu'Hos. Per quando è previsto il vostro
arrivo? =^=

“Solo qualche ora – rispose K'ooD –  La nostra nave sta per rientrare nel
tunnel spaziale. Stiamo tornando a casa.”

Tu stai tornando a casa.

Lo schermo con il volto del capitano era scomparso. K'ooD si guardò
intorno, smarrito.

Blu. Bianco accecante. Non liquido. Non solido.

"Dove sono?"

“Tu-stai-tornando-a-casa”

“Lasciatemi andare!” - gridò.

“Perché gridi? - il volto della persona che gli era di fronte era di nuovo
quello di suo padre. Sapeva con chi aveva a che fare - Tu sarai il nostro
emissario. Tu sarai come Sisko”

“Io... Perché io? Perché avete scelto me?”

Una seconda voce si aggiunse alla prima. Il volto era quello di sua madre:

“La tua gente dovrà chiudere il secondo tempio. Dovranno farlo. Se tu sei
con noi”

“Starai bene con noi” - la voce era infantile. Quella di un bambino che era
stato un suo amico a scuola. Era morto da tantissimi anni, di febbre
tirelliana. Amici, parenti... Era circondato di volti familiari eppure
estranei.

Chiuse gli occhi, li riaprì.

“Quando la mia gente avrà chiuso il secondo tempio, mi lascerete tornare a
casa?”

“Questa è casa tua” - disse suo padre.

“Questa è casa tua” - confermò la madre.


*IRS Koraga - Alloggi - 25/07/2395 - Ore 17:15*


Il lungo mantello klingon era scivolato a terra, facendo leggermente
tintinnare le decorazioni metalliche. T'Lani si chinò a raccoglierlo.
Questa volta, il corpo del suo vecchio amico era scomparso. Non sarebbe
stato facile, pensò lei, far capire al capitano della Koraga che K'ooD era
stato preso dai Profeti.  Che aveva sostituito Sisko come loro Emissario.

Addio, pensò lei.

Spero che ci sia musica, dovunque tu sia. Amico mio, addio.



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Capitano Shran
USS Marconi
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Email: cap.shran a gmail.com
Starfleet Italy: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/main.php
USS Marconi:
http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Marconi/main.php?include=home.php
CV:
http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/academy/ruolino_servizio.php?id=199
Skype: dolcevoloo
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