[Stml21] 15.04 - Riccardi -Il cristallo

Riccardi riccardi.ds16 a gmail.com
Gio 10 Lug 2014 21:02:38 CEST


Ciao,
ho preparato il brano e l'ho finito con qualche giorno di anticipo.
Buona lettura!
---

Infermeria | 14 Maggio 2394 - Ore 15.20

La dottoressa Schwarzwald iniziò a camminare verso il dottor Dal-amar. 
Era consapevole del disagio e della confusione che avevano causato 
venendo sulla stazione. In particolar modo nei confronti del 
poveroufficiale medico capo della stazione che si era ritrovato a curare 
un figlio venuto dal futuro. Ma lei era un medico e le sarebbe stato più 
facile guadagnarsi la fiducia di Sonx e aiutarlo a gestire questa 
situazione decisamente insolita.

Gli altri due ufficiali si scambiarono una rapida occhiata e uscirono 
lasciando i due medici soli.

“Come sta il paziente?” Per rompere il ghiaccio, Rebecca decise di 
utilizzare un approccio formale e professionale.

Dal-amar guardò la dottoressa avvicinarsi, poi puntò gli occhi sul 
paziente e, raccogliendo le informazioni nella sua testa, aggiunse: ”Ad 
una prima scansione si può dire che il paziente è in salute… ma non 
perfetta.”

“Cosa intende dire?” La dottoressa Schwarzwald si chinò sul bioletto per 
osservaresia il paziente sia i monitor.

“Osservi questi parametri vitali.” Prontamente il dottore richiamò su un 
monitor alcuni dati.

Rebecca rimase alcuni secondi ad osservare i parametri vitali. “Capisco… 
ha ragione è strano.”

“Sembra che Toll... .” Dire quel nome provocò nel dottore una sensazione 
di confusione, ansia e preoccupazione per suo figlio. Ma prontamente si 
corresse e riprese a parlare:”Il paziente, in generale è in buona salute 
ma sembra che il corpo abbia subito continui stress fisici, mentali e 
biologici.”

“Ha ragione, questo sembra il quadro clinico di un’avventuriero, di un 
soldato… di uno che scappa ed è braccato… nonè il quadro clinico di un 
normale cittadino della Federazione.” Commentò Rebecca.

“Già… .” Rispose il dottore pieno di ansia.

Rebecca si accorse dell’errore e decise di cambiare strategia:”Ma nel 
complesso il paziente sta bene… è come se qualcosa lo avesse aiutato a 
recuperare ed ad attenuare gli stress che subiva.”

“Indossava una specie di corazza.” Spiegò il dottore.

“Una corazza?”

“Esattamente era una specie di tuta EVA, dotata di innesti binaurali.” 
Il dottor Sonx si voltò verso il figlio guardandolo con aria cupa, 
pensierosa e preoccupata.

“Ora il paziente è sedato?” Chiese la dottoressa avvicinandosi 
nuovamente al bioletto.

“Sì… un buon sonno non può fargli che bene… sembrava sfinito.”

“Capisco.” Schwarzwald attese qualche secondo come per formulare nel 
migliore dei modi la domanda più delicata:”Ha fatto l’analisi del DNA.”

“Sì.” Il dottore sospirò e, per un breve istante, il denobulano rimase a 
guardare quel figlio così alieno e diverso ma, al contempo, così vicino 
e simile a lui:”E’ mio figlio e, dall’analisi dei tessuti cellulari, ha 
circa 13 anni in più di me.”

Ufficio del capitano Thomson- Ore 15.40

Il capitano Thomson aveva la brutta sensazione che questa situazione 
sarebbe peggiorata e che la prima battaglia l’avrebbe combattuta contro 
un collega. Il breve incontro con l’ambasciatrice l’aveva aiutato a 
farsi un’idea migliore della situazione e ora era pronto.

“Siete andati direttamente in infermeria.” Non era una domanda ma 
un’affermazione, quella era la sua stazione e il capitano Thomson voleva 
dimostrare al suo interlocutore che lui sapeva ogni cosa che accadeva a 
bordo.

“Esattamente.” Il capitano Shorek rispose con noncuranza e tranquillità, 
poi aggiunse:”Volevamo conoscere subito il presunto viaggiatore temporale.”

“Bene.”Il capitano della stazione si chinò leggermente sulla scrivania 
come per avvicinarsi al suo interlocutore:”Ho ricevuto ordini molto 
precisi e dettagliati dall’ammiraglio Aubrey e, in ogni caso, voglio 
assicurarle la massima collaborazione mia e dei miei uomini.”

“La ringrazio capitano.” Shorek annuì e, come forma di cortesia, 
aggiunse:”Siamo qui per aiutarvi a gestire la situazione.”

“Molto bene. Benvenuto a bordo.” Thomson si alzò e porse la mano al collega.

Hangar 1-14 Maggio 2394 - Ore 15.50

“E’ roba nostra.” Commentò Karana.

“Come fa a dirlo?” Il guardiamarina Kennerporse una chiave al superiore 
e poi si mise a guardare il pannello smontato. All’interno c’erano vari 
attuatori che regolavano l’apertura della porta e una serie di sensori 
per l’analisi dell’integrità strutturale. I componenti sembravano di 
origine federale ma molte razze utilizzavano sistemi simili lasciando al 
giovane ingegnere poche possibilità di confutare o confermare la tesi 
del superiore.

Karana disinserì una specie di pannello e collegò un condensatore 
energetico. Kenner prontamente afferrò il condensatore dall’altro lato e 
iniziò a spingere per farlo entrare nell’alloggiamento. I blocchi 
meccanici si serrarono con uno scatto e il condensatore iniziò a 
riversare energia nella navetta.

“Ora capisco… il condensatore.” Esclamò il giovane guardiamarina, poi 
indicando il condensatore, aggiunse:”Molte razze possono avere 
componenti simili ai nostri ma è molto improbabile che abbiano i nostri 
stessi attacchi. Il condensatore si è connesso senza problemi… quindi la 
navetta è della Federazione.”

Karana sorrise al sottoposto rispondendo:”Il suo ragionamento fila… ma a 
dire il vero ho capito chein questa navetta c’è tecnologia federale 
appena l’ho vista.”

“Davvero? E come?”

“Da tante piccole cose.” Karana fece una breve pausa ed entrò 
all’interno della navetta seguita dal sottoposto. “Guardi, ad esempio la 
disposizione interna.” Il comandante indicò il posto di pilotaggio:”La 
postazione del comandante è a sinistra mentre il navigatore siede a 
destra… e questo deriva dalla tradizione federale.”

Kenner annuì.

Karana continuò a parlare:”Sulla destra c’è un replicatore e il resto 
dell’arredamento ricorda una navetta federale.” Il comandante raggiunse 
l’area risposo e aprì uno dei letti:”Anche questo letto è di chiara 
origine federale e il resto della sistemazione. Mentre, esternamente, la 
disposizione dei razzi di manovra, dei motori ad impulso e a curvatura 
assomiglia a molte nostre navette.”

Infine il comandante si rivolse al guardiamarina:”Ma la prova del nove 
l’ho avuta inserendo il condensatore energetico.”

“Quindi se è una versione futura delle nostre navette sarà molto 
difficile da riattivare.”Disse una voce alle loro spalle.

“Oh salve comandante Riccardi, ottima deduzione.” Karana accolse 
prontamente il collega seguito da un altro ufficiale.

I due nuovi arrivati entrarono dentro la navetta raggiungendo i due 
ingeneri.

“Questo è il comandante Letok, è arrivato recentemente sulla stazione 
assieme ad altri ufficiali per darci una mano a risolvere la situazione. 
“ Disse Riccardi indicando il vulcaniano. “Il capitano Thomson mi ha 
chiesto di portarlo qui ad esaminare la navetta.”

“Buongiorno comandante, sono il tenente comandante Karana e questo è il 
guardiamarina Kenner.” L’ingegnere capo fece un piccolo passo verso i 
due nuovi arrivati in modo da poter uscire dalla penombra.

“Buongiorno a tutti.” Si presentò Letok. Poi, indicando la navetta, 
aggiunse:”Concordo con le sue deduzioni.”

Malgrado si trovasse di fronte a 3 ufficiali di grado molto più alto del 
suo, la curiosità prevalse e Kenner chiese:”Come mai è più difficile 
analizzare una nostra navetta proveniente dal futuro?”

“Per la prima direttiva temporale.” Rispose prontamente Letok.

“Se è una nostra navetta del futuro significa che, molto probabilmente, 
chi l’ha inviata qui conosce alla perfezione il nostro livello 
tecnologico e le nostre procedure. Per cui avrà sicuramente predisposto 
la navetta a non rilevare la sua tecnologia.” Spiegò Karana.

“Già…e come volevasi dimostrare, mi pare che il vostro condensatore è 
stato appena scaricato.” Riccardi fece un passo verso il portello e 
indicò il condensatore sul quale bippava una luce rossa.

Letok si avvicinò per vedere seguito dall’ingegnere capo della stazione. 
“Confermo, dev’esserci una sub routine che appena ha rilevato il 
condensatore l’ha messo fuori uso assorbendogli tutta la potenza.” 
Analizzò puntualmente Karana.

Poi la voce di Kenner richiamò l’attenzione dei 3 ufficiali superiori. 
“Venute a vedere.”

Riccardi, Karana e Letok si avvicinarono e al giovane guardiamarina. 
Kenner era nella zona di riposo della navetta ed era chino su un letto.

“Cosa hai visto?” Chiese Karana.

“Sembra uno scomparto.” Dietro uno dei letti c’era uno sportello aperto 
che bloccava uno scomparto grande come una piccola cassaforte.

Letok fu il primo ad individuare la camera nella penombra. Il comandante 
si avvicinò a guardiamarina e cercò di scrutare all’interno. Dietro di 
lui Karana aggiunse: “Prima non c’era, dev’essersi aperta mentre il 
condensatore veniva scaricato.”

“Quelle parti sono molto spesse… sembra proprio una camera di 
sicurezza.” Si intromise Riccardi.

Kenner, il più vicino, mise una mano dentro, armeggiò per qualche 
istante nell’oscurità della camera e, alla fine, trovò qualcosa. “Sembra 
uno cristallo dati.” Disse guardando l’oggetto che aveva in mano.

“Questa camera di sicurezza si è aperta quando avete collegato il 
condensatore energetico come da procedura standard.” Letok si voltò 
verso destra e iniziò ad osservare il cristallo che il giovane 
guardiamarina teneva in mano. “Credo che chiunque ha inviato qui questa 
navetta voleva che noi trovassimo questo cristallo. Suggerisco di 
analizzarlo subito.”

Laboratorio scientifico 1-14 Maggio 2394 - Ore 16.20

Malgrado l’insolita tecnologia e alcuni componenti sconosciuti o 
provenienti da altri popoli, Wu aveva fatto ottimi progressi nello 
studio della bio-corazza. La svolta era avvenuta quando aveva iniziato a 
considerare la corazza non come un sistema meccanico-elettronico ma come 
un essere vivente.

“Sembra che la scommessa non la vincerà nessuno.” Disse una voce alle 
sue spalle.

“Perché?” Chiese Wu riconoscendo il comandante Kish.

“Ho sentito il capitano, ha detto che una squadra di esperti ci aiuterà 
nelle indagini.” L’andoriano si sedette accanto al sottoposto e si mise 
ad osservare la corazza disposta su un tavolo da lavoro. “Hai scoperto 
qualcosa?”

Wu annuì e indicò alcuni pezzi della corazza:”Ho trovato una specie di 
sistema di comunicazione bidirezionale.”

“Ah.”Kish iniziò a scrutare i componenti indicati dal sottoposto. “Di 
che tipo?”

“Sembra che la corazza sia connessa alla nave tramite queste antenne a 
bassa frequenza sub spaziale.” Wu indicò quella che sembrava una serie 
di macchie sulla corazza.

“Infine il sistema invia all’utilizzatore i dati mediante quelle porte 
poste sul collo?” chiese Kish.

“Sì ma non solo.” Wu indicò un altro punto della corazza.”Sembra che ci 
sia anche una seconda comunicazione di tipo neurale a distanza.”

“Quindi sta dicendo che il figlio del dottore è ancora connesso alla 
corazza?”Chiese l’ufficiale scientifico.

“Esattamente.” Wu si voltò verso il superiore e aggiunse:”Ma al contempo 
la corazza è collegata continuamente alla navetta.”

“Cosa?” Kish, come tutti gli altri ufficiali, pensava che la navetta 
fosse spenta.

“Sì c’è un debole collegamento con la navetta. Sembra chela corazza 
riceva informazioni da alcuni sensori passivi sulla navetta.” Rispose 
Wu, poi indicando un monitor, aggiunse.”La corazza riceve un segnale dai 
sensori della navetta ogni circa 11 minuti. Tra poco dovremmo ricevere 
un pacchetto di dati.”

“Bene, voglio vederlo.”

I due rimasero in attesa alcuni minuti, poi sullo schermo apparve una 
forma d’onda crescente.

“E’ strana questa volta sta arrivando molta più informazione.” Wu 
confrontò rapidamente i dati con le precedenti misurazioni:”Non abbiamo 
mai rilevato simili picchi.”

“Già sembra che la navetta abbia rilevato qualcosa.” Commentò Kish.

“E ora la corazza sta trasferendo i dati al Toll.” Spiegò Wu.

Infermeria nel frattempo

Nello stesso istante in cui l’informazione venne rigirata dalla corazza 
all’utente, Toll si alzò di scatto.

Dal-amar e Rebecca erano accanto al denobulano intenti a fare alcune 
analisi e videro il paziente mettersi seduto e aprire gli occhi. 
Entrambi rimasero sbigottiti nel vedere sul volto del ricoverato 
un’espressione di terrore assoluto. La prima a riprendersi fu la 
dottoressa Schwarzwald che si voltò verso i monitor dei parametri vitali.

“Cuore accelerato, pupille dilatate… Sembra in preda al terrore.” 
Analizzò la dottoressa.

Dal-amar fece per parlare ma suo figlio lo battè sul tempo:”L’ANGELO 
BELLO DELLA MORTE… STA ARRIVANDO.”

Detto ciò il denobulano crollò sul bioletto tornando a dormire.

Sala comando nel frattempo.

Il capitano Thomson era appena tornato in plancia dal lungo colloquio 
col capitano Shorek quando l’ufficiale di guardia gli disse:”Capitano i 
sensori a lungo raggio rilevano una nave stellare sconosciuta in 
avvicinamento alla stazione… vola a curvatura 7.”

-- 
Ciao
Fabio


-----------------------------------------
Tenente comandante **0
Alessandro Riccardi
Ufficiale Tattico e Capo della Sicurezza
Deep Space 16,Gamma
-----------------------------------------
Comunicazione privata:

riccardi.ds16 at gmail.com

-----------------------------------------

"Sognatori, Plasmatori, Cantanti e Creatori"

cpt Sheridan, John J. Babylon 5



More information about the Stml21 mailing list