[Stml21] 15.04 - Riccardi -Il cristallo

[Krynn] Dalamar dalamar a krynn.it
Ven 18 Lug 2014 09:36:21 CEST


Ciao!

Non so perche' ma la mia mail di risposta e' rimasta ferma in "draft" 
per almeno 4 giorni!! Misteri informatici...

Il pezzo mi è proprio piaciuto, ora sono curioso di vedere sto angelo!!! :D
Nel pezzo ho solo rilevato qualche errore di battitura e/o spaziature 
mancanti cose che un correttore ortografico dovrebbe segnalare senza 
problemi.

Ermes/Sonx


On 10/07/2014 21.02, Riccardi wrote:
> Ciao,
> ho preparato il brano e l'ho finito con qualche giorno di anticipo.
> Buona lettura!
> ---
>
> Infermeria | 14 Maggio 2394 - Ore 15.20
>
> La dottoressa Schwarzwald iniziò a camminare verso il dottor Dal-amar. 
> Era consapevole del disagio e della confusione che avevano causato 
> venendo sulla stazione. In particolar modo nei confronti del 
> poveroufficiale medico capo della stazione che si era ritrovato a 
> curare un figlio venuto dal futuro. Ma lei era un medico e le sarebbe 
> stato più facile guadagnarsi la fiducia di Sonx e aiutarlo a gestire 
> questa situazione decisamente insolita.
>
> Gli altri due ufficiali si scambiarono una rapida occhiata e uscirono 
> lasciando i due medici soli.
>
> “Come sta il paziente?” Per rompere il ghiaccio, Rebecca decise di 
> utilizzare un approccio formale e professionale.
>
> Dal-amar guardò la dottoressa avvicinarsi, poi puntò gli occhi sul 
> paziente e, raccogliendo le informazioni nella sua testa, aggiunse: 
> ”Ad una prima scansione si può dire che il paziente è in salute… ma 
> non perfetta.”
>
> “Cosa intende dire?” La dottoressa Schwarzwald si chinò sul bioletto 
> per osservaresia il paziente sia i monitor.
>
> “Osservi questi parametri vitali.” Prontamente il dottore richiamò su 
> un monitor alcuni dati.
>
> Rebecca rimase alcuni secondi ad osservare i parametri vitali. 
> “Capisco… ha ragione è strano.”
>
> “Sembra che Toll... .” Dire quel nome provocò nel dottore una 
> sensazione di confusione, ansia e preoccupazione per suo figlio. Ma 
> prontamente si corresse e riprese a parlare:”Il paziente, in generale 
> è in buona salute ma sembra che il corpo abbia subito continui stress 
> fisici, mentali e biologici.”
>
> “Ha ragione, questo sembra il quadro clinico di un’avventuriero, di un 
> soldato… di uno che scappa ed è braccato… nonè il quadro clinico di un 
> normale cittadino della Federazione.” Commentò Rebecca.
>
> “Già… .” Rispose il dottore pieno di ansia.
>
> Rebecca si accorse dell’errore e decise di cambiare strategia:”Ma nel 
> complesso il paziente sta bene… è come se qualcosa lo avesse aiutato a 
> recuperare ed ad attenuare gli stress che subiva.”
>
> “Indossava una specie di corazza.” Spiegò il dottore.
>
> “Una corazza?”
>
> “Esattamente era una specie di tuta EVA, dotata di innesti binaurali.” 
> Il dottor Sonx si voltò verso il figlio guardandolo con aria cupa, 
> pensierosa e preoccupata.
>
> “Ora il paziente è sedato?” Chiese la dottoressa avvicinandosi 
> nuovamente al bioletto.
>
> “Sì… un buon sonno non può fargli che bene… sembrava sfinito.”
>
> “Capisco.” Schwarzwald attese qualche secondo come per formulare nel 
> migliore dei modi la domanda più delicata:”Ha fatto l’analisi del DNA.”
>
> “Sì.” Il dottore sospirò e, per un breve istante, il denobulano rimase 
> a guardare quel figlio così alieno e diverso ma, al contempo, così 
> vicino e simile a lui:”E’ mio figlio e, dall’analisi dei tessuti 
> cellulari, ha circa 13 anni in più di me.”
>
> Ufficio del capitano Thomson- Ore 15.40
>
> Il capitano Thomson aveva la brutta sensazione che questa situazione 
> sarebbe peggiorata e che la prima battaglia l’avrebbe combattuta 
> contro un collega. Il breve incontro con l’ambasciatrice l’aveva 
> aiutato a farsi un’idea migliore della situazione e ora era pronto.
>
> “Siete andati direttamente in infermeria.” Non era una domanda ma 
> un’affermazione, quella era la sua stazione e il capitano Thomson 
> voleva dimostrare al suo interlocutore che lui sapeva ogni cosa che 
> accadeva a bordo.
>
> “Esattamente.” Il capitano Shorek rispose con noncuranza e 
> tranquillità, poi aggiunse:”Volevamo conoscere subito il presunto 
> viaggiatore temporale.”
>
> “Bene.”Il capitano della stazione si chinò leggermente sulla scrivania 
> come per avvicinarsi al suo interlocutore:”Ho ricevuto ordini molto 
> precisi e dettagliati dall’ammiraglio Aubrey e, in ogni caso, voglio 
> assicurarle la massima collaborazione mia e dei miei uomini.”
>
> “La ringrazio capitano.” Shorek annuì e, come forma di cortesia, 
> aggiunse:”Siamo qui per aiutarvi a gestire la situazione.”
>
> “Molto bene. Benvenuto a bordo.” Thomson si alzò e porse la mano al 
> collega.
>
> Hangar 1-14 Maggio 2394 - Ore 15.50
>
> “E’ roba nostra.” Commentò Karana.
>
> “Come fa a dirlo?” Il guardiamarina Kennerporse una chiave al 
> superiore e poi si mise a guardare il pannello smontato. All’interno 
> c’erano vari attuatori che regolavano l’apertura della porta e una 
> serie di sensori per l’analisi dell’integrità strutturale. I 
> componenti sembravano di origine federale ma molte razze utilizzavano 
> sistemi simili lasciando al giovane ingegnere poche possibilità di 
> confutare o confermare la tesi del superiore.
>
> Karana disinserì una specie di pannello e collegò un condensatore 
> energetico. Kenner prontamente afferrò il condensatore dall’altro lato 
> e iniziò a spingere per farlo entrare nell’alloggiamento. I blocchi 
> meccanici si serrarono con uno scatto e il condensatore iniziò a 
> riversare energia nella navetta.
>
> “Ora capisco… il condensatore.” Esclamò il giovane guardiamarina, poi 
> indicando il condensatore, aggiunse:”Molte razze possono avere 
> componenti simili ai nostri ma è molto improbabile che abbiano i 
> nostri stessi attacchi. Il condensatore si è connesso senza problemi… 
> quindi la navetta è della Federazione.”
>
> Karana sorrise al sottoposto rispondendo:”Il suo ragionamento fila… ma 
> a dire il vero ho capito chein questa navetta c’è tecnologia federale 
> appena l’ho vista.”
>
> “Davvero? E come?”
>
> “Da tante piccole cose.” Karana fece una breve pausa ed entrò 
> all’interno della navetta seguita dal sottoposto. “Guardi, ad esempio 
> la disposizione interna.” Il comandante indicò il posto di 
> pilotaggio:”La postazione del comandante è a sinistra mentre il 
> navigatore siede a destra… e questo deriva dalla tradizione federale.”
>
> Kenner annuì.
>
> Karana continuò a parlare:”Sulla destra c’è un replicatore e il resto 
> dell’arredamento ricorda una navetta federale.” Il comandante 
> raggiunse l’area risposo e aprì uno dei letti:”Anche questo letto è di 
> chiara origine federale e il resto della sistemazione. Mentre, 
> esternamente, la disposizione dei razzi di manovra, dei motori ad 
> impulso e a curvatura assomiglia a molte nostre navette.”
>
> Infine il comandante si rivolse al guardiamarina:”Ma la prova del nove 
> l’ho avuta inserendo il condensatore energetico.”
>
> “Quindi se è una versione futura delle nostre navette sarà molto 
> difficile da riattivare.”Disse una voce alle loro spalle.
>
> “Oh salve comandante Riccardi, ottima deduzione.” Karana accolse 
> prontamente il collega seguito da un altro ufficiale.
>
> I due nuovi arrivati entrarono dentro la navetta raggiungendo i due 
> ingeneri.
>
> “Questo è il comandante Letok, è arrivato recentemente sulla stazione 
> assieme ad altri ufficiali per darci una mano a risolvere la 
> situazione. “ Disse Riccardi indicando il vulcaniano. “Il capitano 
> Thomson mi ha chiesto di portarlo qui ad esaminare la navetta.”
>
> “Buongiorno comandante, sono il tenente comandante Karana e questo è 
> il guardiamarina Kenner.” L’ingegnere capo fece un piccolo passo verso 
> i due nuovi arrivati in modo da poter uscire dalla penombra.
>
> “Buongiorno a tutti.” Si presentò Letok. Poi, indicando la navetta, 
> aggiunse:”Concordo con le sue deduzioni.”
>
> Malgrado si trovasse di fronte a 3 ufficiali di grado molto più alto 
> del suo, la curiosità prevalse e Kenner chiese:”Come mai è più 
> difficile analizzare una nostra navetta proveniente dal futuro?”
>
> “Per la prima direttiva temporale.” Rispose prontamente Letok.
>
> “Se è una nostra navetta del futuro significa che, molto 
> probabilmente, chi l’ha inviata qui conosce alla perfezione il nostro 
> livello tecnologico e le nostre procedure. Per cui avrà sicuramente 
> predisposto la navetta a non rilevare la sua tecnologia.” Spiegò Karana.
>
> “Già…e come volevasi dimostrare, mi pare che il vostro condensatore è 
> stato appena scaricato.” Riccardi fece un passo verso il portello e 
> indicò il condensatore sul quale bippava una luce rossa.
>
> Letok si avvicinò per vedere seguito dall’ingegnere capo della 
> stazione. “Confermo, dev’esserci una sub routine che appena ha 
> rilevato il condensatore l’ha messo fuori uso assorbendogli tutta la 
> potenza.” Analizzò puntualmente Karana.
>
> Poi la voce di Kenner richiamò l’attenzione dei 3 ufficiali superiori. 
> “Venute a vedere.”
>
> Riccardi, Karana e Letok si avvicinarono e al giovane guardiamarina. 
> Kenner era nella zona di riposo della navetta ed era chino su un letto.
>
> “Cosa hai visto?” Chiese Karana.
>
> “Sembra uno scomparto.” Dietro uno dei letti c’era uno sportello 
> aperto che bloccava uno scomparto grande come una piccola cassaforte.
>
> Letok fu il primo ad individuare la camera nella penombra. Il 
> comandante si avvicinò a guardiamarina e cercò di scrutare 
> all’interno. Dietro di lui Karana aggiunse: “Prima non c’era, 
> dev’essersi aperta mentre il condensatore veniva scaricato.”
>
> “Quelle parti sono molto spesse… sembra proprio una camera di 
> sicurezza.” Si intromise Riccardi.
>
> Kenner, il più vicino, mise una mano dentro, armeggiò per qualche 
> istante nell’oscurità della camera e, alla fine, trovò qualcosa. 
> “Sembra uno cristallo dati.” Disse guardando l’oggetto che aveva in mano.
>
> “Questa camera di sicurezza si è aperta quando avete collegato il 
> condensatore energetico come da procedura standard.” Letok si voltò 
> verso destra e iniziò ad osservare il cristallo che il giovane 
> guardiamarina teneva in mano. “Credo che chiunque ha inviato qui 
> questa navetta voleva che noi trovassimo questo cristallo. Suggerisco 
> di analizzarlo subito.”
>
> Laboratorio scientifico 1-14 Maggio 2394 - Ore 16.20
>
> Malgrado l’insolita tecnologia e alcuni componenti sconosciuti o 
> provenienti da altri popoli, Wu aveva fatto ottimi progressi nello 
> studio della bio-corazza. La svolta era avvenuta quando aveva iniziato 
> a considerare la corazza non come un sistema meccanico-elettronico ma 
> come un essere vivente.
>
> “Sembra che la scommessa non la vincerà nessuno.” Disse una voce alle 
> sue spalle.
>
> “Perché?” Chiese Wu riconoscendo il comandante Kish.
>
> “Ho sentito il capitano, ha detto che una squadra di esperti ci 
> aiuterà nelle indagini.” L’andoriano si sedette accanto al sottoposto 
> e si mise ad osservare la corazza disposta su un tavolo da lavoro. 
> “Hai scoperto qualcosa?”
>
> Wu annuì e indicò alcuni pezzi della corazza:”Ho trovato una specie di 
> sistema di comunicazione bidirezionale.”
>
> “Ah.”Kish iniziò a scrutare i componenti indicati dal sottoposto. “Di 
> che tipo?”
>
> “Sembra che la corazza sia connessa alla nave tramite queste antenne a 
> bassa frequenza sub spaziale.” Wu indicò quella che sembrava una serie 
> di macchie sulla corazza.
>
> “Infine il sistema invia all’utilizzatore i dati mediante quelle porte 
> poste sul collo?” chiese Kish.
>
> “Sì ma non solo.” Wu indicò un altro punto della corazza.”Sembra che 
> ci sia anche una seconda comunicazione di tipo neurale a distanza.”
>
> “Quindi sta dicendo che il figlio del dottore è ancora connesso alla 
> corazza?”Chiese l’ufficiale scientifico.
>
> “Esattamente.” Wu si voltò verso il superiore e aggiunse:”Ma al 
> contempo la corazza è collegata continuamente alla navetta.”
>
> “Cosa?” Kish, come tutti gli altri ufficiali, pensava che la navetta 
> fosse spenta.
>
> “Sì c’è un debole collegamento con la navetta. Sembra chela corazza 
> riceva informazioni da alcuni sensori passivi sulla navetta.” Rispose 
> Wu, poi indicando un monitor, aggiunse.”La corazza riceve un segnale 
> dai sensori della navetta ogni circa 11 minuti. Tra poco dovremmo 
> ricevere un pacchetto di dati.”
>
> “Bene, voglio vederlo.”
>
> I due rimasero in attesa alcuni minuti, poi sullo schermo apparve una 
> forma d’onda crescente.
>
> “E’ strana questa volta sta arrivando molta più informazione.” Wu 
> confrontò rapidamente i dati con le precedenti misurazioni:”Non 
> abbiamo mai rilevato simili picchi.”
>
> “Già sembra che la navetta abbia rilevato qualcosa.” Commentò Kish.
>
> “E ora la corazza sta trasferendo i dati al Toll.” Spiegò Wu.
>
> Infermeria nel frattempo
>
> Nello stesso istante in cui l’informazione venne rigirata dalla 
> corazza all’utente, Toll si alzò di scatto.
>
> Dal-amar e Rebecca erano accanto al denobulano intenti a fare alcune 
> analisi e videro il paziente mettersi seduto e aprire gli occhi. 
> Entrambi rimasero sbigottiti nel vedere sul volto del ricoverato 
> un’espressione di terrore assoluto. La prima a riprendersi fu la 
> dottoressa Schwarzwald che si voltò verso i monitor dei parametri vitali.
>
> “Cuore accelerato, pupille dilatate… Sembra in preda al terrore.” 
> Analizzò la dottoressa.
>
> Dal-amar fece per parlare ma suo figlio lo battè sul tempo:”L’ANGELO 
> BELLO DELLA MORTE… STA ARRIVANDO.”
>
> Detto ciò il denobulano crollò sul bioletto tornando a dormire.
>
> Sala comando nel frattempo.
>
> Il capitano Thomson era appena tornato in plancia dal lungo colloquio 
> col capitano Shorek quando l’ufficiale di guardia gli disse:”Capitano 
> i sensori a lungo raggio rilevano una nave stellare sconosciuta in 
> avvicinamento alla stazione… vola a curvatura 7.”
>



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