[Stml21] (senza oggetto)
Federico Pirazzoli
cmdrtkar a gmail.com
Dom 5 Ott 2014 08:19:32 CEST
Mi pare un lavoro di prim'ordine, altro che...
L'apertura ad un possibile incontro con i Borg é preoccupante, ma la cosa che davvero dovrebbe dare da pensare é che - se e quando Resh scoprirą della valigetta - probabilmente sparerą il buon capitano della Norn dal primo tubo lanciasiluri!
Pollice alto per me!
Il 04/ott/2014 22:31 Cristina Forzanti <cristina.forzanti a gmail.com> ha scritto:
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> Ciao a tutti, ecco il mio pezzo. Spero vi piaccia
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> *si nasconde dietro la prima paratia *
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> - La nascita dell'angelo -
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> INIZIO TRASMISSIONE
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> Karana stava febbrilmente lavorando al sistema di comunicazione, tentando di mantenere attivo il collegamento audio con la Norn, quando udi’ le parole del comandante Resh ed alzo’ gli occhi. Cio’ che si presentava all’attonita plancia era un’immagine tratta direttamente dai testi apocalittici della tradizione terrestre: sullo sfondo rosato della nebulosa si vedeva chiaramente il buco nero aspirare due archi di puliviscolo che, accelerati dall’attrazione gravitazionale della neonata singolarita’, si aprivano a formare due spaventose ali di un rosso cupo e minaccioso. Gli ufficiali non ebbero molto tempo per contemplare la nascita dell’angelo bello della morte poiche’ la situazione era ancora disperata e prima ancora di pensare a come risolvere l’ennesimo problema che metteva a rischio l’universo, dovevano allontanarsi e mettere in salvo l’equipaggio della malandata Norn.
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> “Comandante Vok, dobbiamo a trainare la Norn a distanza di sicurezza dal buco nero, predisponga un raggio traente” chiese il capitano Thompson rivolgendosi all’ingegnere.
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> “Capitano quella maledetta onda di risonanza ha fatto un bel numero sui nostri sistemi, non saremo in grado di trainare la Norn fino alla stazione; il meglio che possiamo fare e’ darle una spintarella nella direzione giusta e venirla a recuperare in un secondo momento, l’inerzia la fara’ andare avanti per un bel pezzo. Se anche avessimo abbastanza potenza per trainarla, non ci riusciremmo lo stesso visto che la loro integrita’ strutturale e’ seriamente compromessa”. Thomson non aveva scelta, doveva salvare gli uomini della Norn, la tecnologia poteva essere ricostruita; sperando che il suo parigrado si sentisse di umore collaborativo si volto’ verso di lui con fare interrogativo. “Il suo ingegnere capo ha ragione – disse Shorek alzando gli occhi da un monitor che riportava dati in tempo reale sulle condizioni del vascello temporale – non abbiamo tempo di salvare la Norn in questo momento. Predisponga per il raggio traente per favore. Capitano Shorek a Norn, la Fearless sta per attivare un raggio traente ed imprimere alla Norn una spinta; massima potenza all’integrita’ strutturale”
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> “Capitano, consiglio di non superare meta’ impulso o rischiamo di rompere la nave in due. Dal momento in cui attiveremo il raggio avremo solo trenta secondi di potenza prima di rischiare il sovraccarico.” Disse Karana al capitano Resh.
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> “Timoniere pronto a trainare la Norn in direzione DS16 gamma, rotta 349.251. Comandante Vok, attivi il raggio traente”. Un fascio di energia blu catturo’ la malandata nave e i due vascelli iniziarono a spostarsi; trascorsi i trenta secondi il fascio si spense e la nave continuo’ a viaggiare nella stessa direzione “Capitano, ho avvisato la stazione di quanto sta succedendo e manderanno la USS Farragout ad aiutare la Norn”.
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> Nel frattempo, nel caos dovuto ai malfunzionamenti dovuti all’esplosione, nessuno si era accorto del fatto che il capitano Shorek si era defilato ed era uscito dalla plancia; la sua destinazione finale era l’hangar due dove erano costantemente stoccati pezzi di ricambio della nave ed alcuni generi di prima necessita’ da utilizzare nelle missioni di salvataggio nel quadrante gamma. Il vulcaniano, dopo essersi assicurato di non essere stato seguito, si chino’, ruoto’ il tacco del suo stivale e ne estrasse un piccolo cilindro argentato con un pulsante su un lato. Si trattava di una versione miniaturizzata dei piu’ grandi amplificatori di segnale generalmente usati per il teletrasporto in condizioni difficili; il vulcaniano premette il pulsante e poggio’ a terra l’oggetto. Nel giro di pochi istanti si udi’ il rumore del teletrasporto ed una valigia grigia, uguale in tutto e per tutto a quelle gia’ presenti nell’hangar, si materializzo’. Il capitano ne controllo’ velocemente il contenuto e la nascose insieme al resto delle attrezzature: per una volta era sollevato di essere stato previdente e di aver impostato il computer della Norn per teletrasportare quella valigia dal suo alloggio in caso avesse attivato il trasponder presente sull’amplificatore. I suoi colleghi umani l’avrebbero considerata paranoia ma dopo tutti gli anni passati al comando Shorek sapeva perfettamente come a volte la piu’ semplice delle missioni poteva necessitare di alcuni specifici oggetti che nel corso degli anni erano entrati a far parte di un particolare “kit di primo soccorso temporale”. Shorek spero’ di non essere costretto ad usare alcun componente del suo kit, tutti pesantemente secretati, ma data la gravita’ della situazione dubitava di riuscirvi; dopo un ultimo controllo il vulcaniano scivolo’ silenziosamente nei corridoi e rientro’ in plancia giusto in tempo per sentire il capitano Thompson dividere il lavoro tra i suoi ufficiali.
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> “Signori, e’ inutile che vi dica che dobbiamo risolvere questa situazione, mi rifiuto di credere che l’angelo bello della morte sia invincibile; e’ un fenomeno scientifico quindi facciamo cio’ che sappiamo fare meglio: studiamolo. Timoniere, rotta verso l’anomalia, si mantenga a 100 mila chilometri dall’orizzonte degli eventi. Comandante Kish, lei e il suo team dovrete studiare l’anomalia quindi mettetevi al lavoro sui dati dei sensori. Comandante Vok, aiuti la squadra di Kish e veda se riesce a capire come e’ avvenuta l’esplosione, potrebbe risultare utile per capire come fermare l’Angelo. Ci riuniremo di nuovo tra quattro ore. Potete andare.”
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> ____Un’ora dopo, plancia
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> Il comandante Kish analizzo’ i risultati dell’ultima analisi effettuata con i sensori e la sua pelle, da un bell’azzurro acceso divenne quasi bianca quando comprese le implicazioni di cio’ che aveva scoperto.
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> “Comandante Vok, puo’ venire un momento? Avrei bisogno di una seconda opinione”
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> Karana si avvicino’ e prese il dpadd che le veniva porto, una rapida scorsa all’analisi del pulviscolo attratto dall’Angelo non le rivelo’ niente e stava per chiedere lumi all’ufficiale scientifico quando i suoi occhi si fermarono sull’ultimo valore riportato.
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> “Particelle cronometriche? Vengono dall’esplosione?”
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> “Non ne ho idea, in teoria non dovrebbero esistere se non in un condotto di transcurvatura ma da quanto ne sappiamo i Borg hanno abbandonato questa zona. A questo punto deduco che sia colpa dell’esplosione del nucleo della Norn, che conclusione ne trae comandante?”
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> “Che Kahless ci protegga, se il buco nero ne assorbira’ a sufficienza…”
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> “Iniziera’ ad influire anche sullo scorrere del tempo.” terminarono contemporaneamente i due ufficiali.
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> “E non e’ tutto… guardi la mia analisi dell’anomalia: se fosse un normale buco nero non dovrebbe uscirne nulla, giusto? Eppure rilevo livelli di particelle di verteron, troppo bassi ma incredibilmente simili a quelli rilevati nel tunnel Bajoriano.
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> “Ha ragione comandante, e’ molto strano. Propongo…” un bip acuto distolse l’attenzione dell’ingegnere “Guardiamarina Maddok a comandante Vok, signore credo che ci sia una cosa che dovrebbe vedere, sono nella sezione due del ponte quattro, condotto otto alpha.”
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> “Arriviamo”.
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> Karana e Kish si precipitarono e vennero fermati da Maddok prima di entrare nel condotto di Jeoffrey.
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> “Signori, io non so che sta succedendo ma c’e’ qualche cosa che non va. Guardate voi stessi ma qualsiasi cosa facciate, non oltrepassate la paratia. I due si affacciarono dalla paratia e videro il guardiamarina Denise Merlot, stranamente immobile all’interno del tubo.
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> “Merlot, tutto bene li dentro?” chiese una confusa Karana ma fu la voce profonda di Maddok a risponderle “Stavamo entrando nel tubo per ragiungere il giunto principale della ventilazione e Denise e’ voluta entrare per prima; quando si e’ bloccata le sono quasi finito contro. Ma che sta succedendo?”
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> Karana e Kish si scambiarono un’occhiata e alla luce di quanto precedentemente scoperto decisero che la situazione era troppo grave per attendere la riunione indetta dal capitano di li a tre ore.
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> “Comandante Vok a plancia, capitano io e il comandante Kish siamo arrivati ad alcune conclusioni sull’anomalia e pensiamo sia il caso di discuterne al piu’ presto.” A queste parole Resh convoco’ immediatamente una riunione con tutti gli ufficiali di plancia.
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> - Sala riunioni – USS Fearless
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> Kish si avvicino’ al monitor e lo accese mostrando un grafico dell’anomalia e della relativa posizione della Fearless e della stazione DS16 gamma; tutti gli occhi erano puntati su di lui quando inizio’ a parlare.
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> “Capitano, io e il comandante Karana abbiamo analizzato l’anomalia e abbiamo osservato come, al contrario di cio’ che ci si aspetterebbe per un buco nero, si possano rilevare basse percentuali di particelle di verteroni, simili a quelle analizzate nel tunnel spaziale Bajoriano. Questo, unito alla presenza di particelle cronometiche consumate dal buco insieme al pulviscolo, porta alla conclusione che l’Angelo non e’ un semplice buco nero ma forse addirittura un passaggio. Per dove e quando ancora non lo sappiamo ma dobbiamo trovare il modo di fermarlo. Infatti, se il buco riuscisse ad assorbire tutta la nebulosa, arriverebbe ad una massa critica di particelle cronometriche che gli permetterebbe di influenzare lo scorrere del tempo. Cio’ che e’ successo al guardiamarina Denise e’ un ulteriore sintomo; questi effetti sono gia’ stati incontrati e registrati dall’equipaggio della USS Enterprise D al comando di Jean Luke Picard. In sostanza ci sono delle “bolle”, create dall’esplosione , dove il tempo scorre in modo diverso dal nostro.”
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> “Cosa proponete di fare?”
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> “Possiamo modificare i sensori per trovare queste bolle e bordo; Picard e i suoi utilizzarono degli emettitori personali di campi di forza ma credo che, se il numero di bolle fosse minimo come sospetto che sia, sara’ possibile intrappolarle con dei campi di forza opportunamente modulati.”
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> “Comandante ha nulla da aggiungere?” chiese il capitano a Karana che nel frattempo aveva ricevuto un aggiornamento sullo stato dell’Angelo.
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> “Capitano, secondo queste cifre l’anomalia si sta spostando… molto lentamente ma lo sta facendo e per di piu’ sembra dirigersi verso la stazione. Effettivamente il diario del figlio del dottore comprendeva il pezzo dove viene nominata la morte della terra e di buona parte della civilta’ umana. Se continua cosi’ ce lo ritroveremo vicino alla stazione in un paio di giorni. Dobbiamo fermarlo”
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> “Concordo – risposte il capitano Thomposon – Capitano Shorek, ha nulla da aggiungere?”
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> Tutti gli occhi si girarono verso il vulcaniano che sedeva tranquillo con i polpastrelli delle mani che si toccavano…
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> TO BE CONTINUED
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> Nell'ottica di una possibile cooperazione ho inserito l'ideuzza che forse le particelle cronometriche provengono da un condotto di transcurvatura Borg; se la cosa andrą' a buon fine possiamo utilizzarla per legarci l'ingresso dei Borg, altrimenti lasciamo le cose come stanno.
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> Spero che vi piaccia e chiedo scusa al mio ex capitano Shorek per quello che gli ho fatto fare; credo che la situazione sia troppo grave per riuscire a risolverla senza un po' di tecnologia temporale....
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> A voi il verdetto
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> Comandante Karana Vok
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