[Stml21] (senza oggetto)

Cristina Forzanti cristina.forzanti a gmail.com
Sab 4 Ott 2014 22:31:54 CEST


Ciao a tutti, ecco il mio pezzo. Spero vi piaccia

*si nasconde dietro la prima paratia *


- La nascita dell'angelo -


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INIZIO TRASMISSIONE

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Karana stava febbrilmente lavorando al sistema di comunicazione, tentando
di mantenere attivo il collegamento audio con la Norn, quando udi’ le
parole del comandante Resh ed alzo’ gli occhi. Cio’ che si presentava
all’attonita plancia era un’immagine tratta direttamente dai testi
apocalittici della tradizione terrestre: sullo sfondo rosato della nebulosa
si vedeva chiaramente il buco nero aspirare due archi di puliviscolo che,
accelerati dall’attrazione gravitazionale della neonata singolarita’, si
aprivano a formare due spaventose ali di un rosso cupo e minaccioso. Gli
ufficiali non ebbero molto tempo per contemplare la nascita dell’angelo
bello della morte poiche’ la situazione era ancora disperata e prima ancora
di pensare a come risolvere l’ennesimo problema che metteva a rischio
l’universo, dovevano allontanarsi e mettere in salvo l’equipaggio della
malandata Norn.

“Comandante Vok, dobbiamo a trainare la Norn a distanza di sicurezza dal
buco nero, predisponga un raggio traente” chiese il capitano Thompson
rivolgendosi all’ingegnere.

“Capitano quella maledetta onda di risonanza ha fatto un bel numero sui
nostri sistemi, non saremo in grado di trainare la Norn fino alla stazione;
il meglio che possiamo fare e’ darle una spintarella nella direzione giusta
e venirla a recuperare in un secondo momento, l’inerzia la fara’ andare
avanti per un bel pezzo. Se anche avessimo abbastanza potenza per
trainarla, non ci riusciremmo lo stesso visto che la loro integrita’
strutturale e’ seriamente compromessa”. Thomson non aveva scelta, doveva
salvare gli uomini della Norn, la tecnologia poteva essere ricostruita;
sperando che il suo parigrado si sentisse di umore collaborativo si volto’
verso di lui con fare interrogativo. “Il suo ingegnere capo ha ragione –
disse Shorek alzando gli occhi da un monitor che riportava dati in tempo
reale sulle condizioni del vascello temporale – non abbiamo tempo di
salvare la Norn in questo momento. Predisponga per il raggio traente per
favore. Capitano Shorek a Norn, la Fearless sta per attivare un raggio
traente ed imprimere alla Norn una spinta; massima potenza all’integrita’
strutturale”

“Capitano, consiglio di non superare meta’ impulso o rischiamo di rompere
la nave in due. Dal momento in cui attiveremo il raggio avremo solo trenta
secondi di potenza prima di rischiare il sovraccarico.” Disse Karana al
capitano Resh.

“Timoniere pronto a trainare la Norn in direzione DS16 gamma, rotta
349.251. Comandante Vok, attivi il raggio traente”. Un fascio di energia
blu catturo’ la malandata nave e i due vascelli iniziarono a spostarsi;
trascorsi i trenta secondi il fascio si spense e la nave continuo’ a
viaggiare nella stessa direzione “Capitano, ho avvisato la stazione di
quanto sta succedendo e manderanno la USS Farragout ad aiutare la Norn”.

Nel frattempo, nel caos dovuto ai malfunzionamenti dovuti all’esplosione,
nessuno si era accorto del fatto che il capitano Shorek si era defilato ed
era uscito dalla plancia; la sua destinazione finale era l’hangar due dove
erano costantemente stoccati pezzi di ricambio della nave ed alcuni generi
di prima necessita’ da utilizzare nelle missioni di salvataggio nel
quadrante gamma. Il vulcaniano, dopo essersi assicurato di non essere stato
seguito, si chino’, ruoto’ il tacco del suo stivale e ne estrasse un
piccolo cilindro argentato con un pulsante su un lato. Si trattava di una
versione miniaturizzata dei piu’ grandi amplificatori di segnale
generalmente usati per il teletrasporto in condizioni difficili; il
vulcaniano premette il pulsante e poggio’ a terra l’oggetto. Nel giro di
pochi istanti si udi’ il rumore del teletrasporto ed una valigia grigia,
uguale in tutto e per tutto a quelle gia’ presenti nell’hangar, si
materializzo’. Il capitano ne controllo’ velocemente il contenuto e la
nascose insieme al resto delle attrezzature: per una volta era sollevato di
essere stato previdente e di aver impostato il computer della Norn per
teletrasportare quella valigia dal suo alloggio in caso avesse attivato il
trasponder presente sull’amplificatore. I suoi colleghi umani l’avrebbero
considerata paranoia ma dopo tutti gli anni passati al comando Shorek
sapeva perfettamente come a volte la piu’ semplice delle missioni poteva
necessitare di alcuni specifici oggetti che nel corso degli anni erano
entrati a far parte di un particolare “kit di primo soccorso temporale”.
Shorek spero’ di non essere costretto ad usare alcun componente del suo
kit, tutti pesantemente secretati, ma data la gravita’ della situazione
dubitava di riuscirvi; dopo un ultimo controllo il vulcaniano scivolo’
silenziosamente nei corridoi e rientro’ in plancia giusto in tempo per
sentire il capitano Thompson dividere il lavoro tra i suoi ufficiali.

“Signori, e’ inutile che vi dica che dobbiamo risolvere questa situazione,
mi rifiuto di credere che l’angelo bello della morte sia invincibile; e’ un
fenomeno scientifico quindi facciamo cio’ che sappiamo fare meglio:
studiamolo. Timoniere, rotta verso l’anomalia, si mantenga a 100 mila
chilometri dall’orizzonte degli eventi. Comandante Kish, lei e il suo team
dovrete studiare l’anomalia quindi mettetevi al lavoro sui dati dei
sensori. Comandante Vok, aiuti la squadra di Kish e veda se riesce a capire
come e’ avvenuta l’esplosione, potrebbe risultare utile per capire come
fermare l’Angelo. Ci riuniremo di nuovo tra quattro ore. Potete andare.”

____Un’ora dopo, plancia

Il comandante Kish analizzo’ i risultati dell’ultima analisi effettuata con
i sensori  e la sua pelle, da un bell’azzurro acceso divenne quasi bianca
quando comprese le implicazioni di cio’ che aveva scoperto.

“Comandante Vok, puo’ venire un momento? Avrei bisogno di una seconda
opinione”

Karana si avvicino’ e prese il dpadd che le veniva porto, una rapida scorsa
all’analisi del pulviscolo attratto dall’Angelo non le rivelo’ niente e
stava per chiedere lumi all’ufficiale scientifico quando i suoi occhi si
fermarono sull’ultimo valore riportato.

“Particelle cronometriche? Vengono dall’esplosione?”

“Non ne ho idea, in teoria non dovrebbero esistere se non in un condotto di
transcurvatura ma da quanto ne sappiamo i Borg hanno abbandonato questa
zona. A questo punto deduco che sia colpa dell’esplosione del nucleo della
Norn, che conclusione ne trae comandante?”

“Che Kahless ci protegga, se il buco nero ne assorbira’ a sufficienza…”

“Iniziera’ ad influire anche sullo scorrere del tempo.” terminarono
contemporaneamente i due ufficiali.

“E non e’ tutto… guardi la mia analisi dell’anomalia: se fosse un normale
buco nero non dovrebbe uscirne nulla, giusto? Eppure rilevo livelli di
particelle di verteron, troppo bassi ma incredibilmente simili a quelli
rilevati nel tunnel Bajoriano.

“Ha ragione comandante, e’ molto strano. Propongo…” un bip acuto distolse
l’attenzione dell’ingegnere “Guardiamarina Maddok a comandante Vok, signore
credo che ci sia una cosa che dovrebbe vedere, sono nella sezione due del
ponte quattro, condotto otto alpha.”

“Arriviamo”.

Karana e Kish si precipitarono e vennero fermati da Maddok prima di entrare
nel condotto di Jeoffrey.

“Signori, io non so che sta succedendo ma c’e’ qualche cosa che non va.
Guardate voi stessi ma qualsiasi cosa facciate, non oltrepassate la
paratia. I due si affacciarono dalla paratia e videro il guardiamarina
Denise Merlot, stranamente immobile all’interno del tubo.

“Merlot, tutto bene li dentro?” chiese una confusa Karana ma fu la voce
profonda di Maddok a risponderle “Stavamo entrando nel tubo per ragiungere
il giunto principale della ventilazione e Denise e’ voluta entrare per
prima; quando si e’ bloccata le sono quasi finito contro. Ma che sta
succedendo?”

Karana e Kish si scambiarono un’occhiata e alla luce di quanto
precedentemente scoperto decisero che la situazione era troppo grave per
attendere la riunione indetta dal capitano di li a tre ore.

“Comandante Vok a plancia, capitano io e il comandante Kish siamo arrivati
ad alcune conclusioni sull’anomalia e pensiamo sia il caso di discuterne al
piu’ presto.” A queste parole Resh convoco’ immediatamente una riunione con
tutti gli ufficiali di plancia.

- Sala riunioni – USS Fearless

Kish si avvicino’ al monitor e lo accese mostrando un grafico dell’anomalia
e della relativa posizione della Fearless e della stazione DS16 gamma;
tutti gli occhi erano puntati su di lui quando inizio’ a parlare.

“Capitano, io e il comandante Karana abbiamo analizzato l’anomalia e
abbiamo osservato come, al contrario di cio’ che ci si aspetterebbe per un
buco nero, si possano rilevare basse percentuali di particelle di
verteroni, simili a quelle analizzate nel tunnel spaziale Bajoriano.
Questo, unito alla presenza di particelle cronometiche consumate dal buco
insieme al pulviscolo, porta alla conclusione che l’Angelo non e’ un
semplice buco nero ma forse addirittura un passaggio. Per dove e quando
ancora non lo sappiamo ma dobbiamo trovare il modo di fermarlo. Infatti, se
il buco riuscisse ad assorbire tutta la nebulosa, arriverebbe ad una massa
critica di particelle cronometriche che gli permetterebbe di influenzare lo
scorrere del tempo. Cio’ che e’ successo al guardiamarina Denise e’ un
ulteriore sintomo; questi effetti sono gia’ stati incontrati e registrati
dall’equipaggio della USS Enterprise D al comando di Jean Luke Picard. In
sostanza ci sono delle “bolle”, create dall’esplosione , dove il tempo
scorre in modo diverso dal nostro.”

“Cosa proponete di fare?”

“Possiamo modificare i sensori per trovare queste bolle e bordo; Picard e i
suoi utilizzarono degli emettitori personali di campi di forza ma credo
che, se il numero di bolle fosse minimo come sospetto che sia, sara’
possibile intrappolarle con dei campi di forza opportunamente modulati.”

“Comandante ha nulla da aggiungere?” chiese il capitano a Karana che nel
frattempo aveva ricevuto un aggiornamento sullo stato dell’Angelo.

“Capitano, secondo queste cifre l’anomalia si sta spostando… molto
lentamente ma lo sta facendo e per di piu’ sembra dirigersi verso la
stazione. Effettivamente il diario del figlio del dottore comprendeva il
pezzo dove viene nominata la morte della terra e di buona parte della
civilta’ umana. Se continua cosi’ ce lo ritroveremo vicino alla stazione in
un paio di giorni. Dobbiamo fermarlo”

“Concordo – risposte il capitano Thomposon – Capitano Shorek, ha nulla da
aggiungere?”

Tutti gli occhi si girarono verso il vulcaniano che sedeva tranquillo con i
polpastrelli delle mani che si toccavano…



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TO BE CONTINUED

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Nell'ottica di una possibile cooperazione ho inserito l'ideuzza che forse
le particelle cronometriche provengono da un condotto di transcurvatura
Borg; se la cosa andrà' a buon fine possiamo utilizzarla per legarci
l'ingresso dei Borg, altrimenti lasciamo le cose come stanno.

Spero che vi piaccia e chiedo scusa al mio ex capitano Shorek per quello
che gli ho fatto fare; credo che la situazione sia troppo grave per
riuscire a risolverla senza un po' di tecnologia temporale....

A voi il verdetto

Comandante Karana Vok
-------------- parte successiva --------------
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