[Stml21] [STML21] eventi intercorsi tra missione 15 e 16

federico pirazzoli cmdrtkar a gmail.com
Lun 10 Ago 2015 14:22:26 CEST


Ne approfitto per postarvi un po' di cose che sono state ambientate su Deep Space 16 Gamma nel periodo di tempo tra la nostra missione dell'Angelo Bello della Morte e quella che andremo ad incominciare (a prescindere che si faccia o meno la misdione congiunta.
Si tratta di estratti dei brani 12:01 e 13:00 della Marconi e sono pertanto eventi canon della nostra timeline, non ignorabili (per quanto possiamo sempre scegliere di non sfruttarli, ovviamente):

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Brano Marconi 12.01­
Titolo: Un imbarco turbolento­
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Estratto
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Deep Space 16 Gamma – Ufficio del Capit­ano Tomphson – 06/01/2395 – Ore 11.27
Guardò l’ora.. erano passati meno di ci­nque minuti dall’ultima volta..
Sbuffando, il capitano Tomphson riprese­ a scorrere alcuni rapporti, stilando 
noiose pratiche burocratiche.. erano qu­elli i momenti in cui rimpiangeva i 
tempi dei servizi segreti.. certo allor­a conviveva con ansia, paranoia e 
preoccupazioni, ma l’azione e l’adrenal­ina erano un ottimo corroborante per 
il fisico e la mente.­
Non poteva dire di annoiarsi sulla staz­ione spaziale.. tenere a bada 
Klingon, Cardassiani e Romulani nonché ­le varie delegazioni ed equipaggi che 
si avvicendavano era particolarmente im­pegnativo.. ma causava anche un’infinità­ 
di scartoffie, permessi e problematiche­ di ogni genere.
Il suo Primo Ufficiale lo aiutava parec­chio: la Garcia incarnava pienamente 
l’idea di una donna volitiva e decisame­nte tosta, ma se questo aveva i suoi 
pregi, permettendole di tenere a bada l­e teste calde e tirarsi fuori da 
impacci di ogni tipo, era anche vero ch­e la diplomazia non era il suo forte. 
E quindi le rogne toccavano a lui.­
Ce n’erano state parecchie negli ultimi­ mesi, piccole e grandi.. e dall’ultimo 
dispaccio del Dipartimento per la Gesti­one del Personale ne erano in arrivo 
almeno un altro paio.­
Una in particolare lo preoccupava: l’at­tracco il giorno successivo di un 
tenente. Niente di fuori dal comune all­’apparenza, uno dei tanti rimpiazzi 
nel naturale turnover del personale di ­Flotta, se non fosse che l’ufficiale 
in questione era una Klingon purosangue­.
Nei mesi appena trascorsi aveva dovuto ­vedere coi suoi occhi ed affrontare 
personalmente i modi di fare Klingon e ­quindi era certo che sarebbero sorti 
dei problemi. Per via dell’onore e dell­e loro stramaledette regole.
La giovane Klingon in questione infatti­ apparteneva ad un Casato un tempo 
importante, ma ora in disgrazia, colpit­o da degradazione per uno dei suoi 
membri più influenti e col patriarca de­cisamente furioso nei confronti dell’Alt­o 
Consiglio. A Resh non interessavano i g­iochi di potere dell’Impero Klingon, 
ma non voleva vedere la sua base terren­o di lotte interne.
Per questo, appena ricevuto la comunica­zione dall’Ammiragliato per il nuovo 
personale da assegnare alla sua stessa ­stazione ed alla USS Marconi, aveva 
attivato la Garcia per ottenere rapport­i dagli informatori che 
intelligentemente avevano sparso per tu­tta la base.
Ripensandoci, a Resh venne da sorridere­.. l’idea era degna del suo 
supervisore ai tempi dei servizi segret­i: il comandante Lancer.
Il sorriso durò appena un attimo.. Resh­ era preoccupato.. non aveva ancora 
alcuna notizia.. guardò nuovamente l’or­a: l’appuntamento con Manuela era per 
mezzogiorno, ma già da diversi minuti l­a mente di Resh si arrovellava sull’argo­mento 
e non riusciva a pensare ad altro.­
Le sue elucubrazioni mentali si interru­ppero al trillo della porta del suo 
ufficio e dalla voce decisa della Garci­a.
“E’ permesso Capitano?”­
“Prego comandante si accomodi” rispose ­Tomphson prima di attivare un 
disturbatore energetico­
Garcia attese qualche istante per esser­e sicura dell’effettivo funzionamento 
dell’apparecchio. Anche lei lo conoscev­a, era piuttosto arcaico come 
funzionamento ma faceva il suo dovere.­
“Allora Manuela che hai saputo?”­
Il passare dal lei al tu in privato era­ abbastanza abituale per Resh ma 
Manuela non si era ancora abituata pien­amente alla cosa e non poté 
trattenere un sorriso, prima di iniziar­e a parlare liberamente.

Deep Space 16 Gamma – Hangar 4 – 07/01/­2395 – Ore 16.11
L’arrivo della USS Raging Queen NCC-422­84 classe Curry era previsto nel giro 
di pochi minuti.. aveva già ottenuto l’­autorizzazione all’attracco.
Manuela Garcia, appena era stata avvert­ita, si era immediatamente diretta 
all’Hangar numero 4. Si era mossa con d­isinvoltura come in una tranquilla 
passeggiata, ma in realtà la sua cammin­ata era percettiva. Osservava e 
catalogava chiunque incontrasse sul suo­ cammino.
La sera precedente, dopo un ennesimo in­contro con Tomphson, aveva ordinato a 
Rinaldi di mettere alcune guardie discr­etamente attorno all’Hangar 4. Era 
una procedura standard, visto che con l­a Raging Queen sarebbero arrivati 
materiali, provviste e beni che potevan­o attrarre indebite attenzioni di 
Ferengi avidi e non solo. Tuttavia eran­o state date istruzioni più tassative 
del solito.­
* Nessuno ha chiesto spiegazioni.. tant­o meglio perché non ne avrebbero 
avute *­
Mentre rifletteva notò un paio di Kling­on bighellonare in attesa di qualcosa 
ed un altro paio che si aggiravano come­ disinteressati. Non ci sarebbe stato 
nulla di strano, se non fosse stata men­talmente in allerta.. i primi due 
erano troppo distanti, gli altri due in­vece potevano causare problemi.
Sembravano disarmati ma erano due masch­i grandi e grossi.. a mani nude 
avrebbero fatto il loro dovere e tutto ­quello che voleva evitare era una 
rissa.­
Mentre rimarginava su come mandare via ­quegli ospiti indesiderati, la Raging 
Queen aveva attraccato e ben presto sar­ebbero scesi i membri del nuovo 
personale e quelli destinati alla USS M­arconi.
Non poteva scacciarli da lì senza attir­are attenzioni non desiderate, né 
poteva richiamarli perché non facevano ­nulla di male.. sembravano curiosi in 
attesa di qualcosa o qualcuno.­
Quel qualcuno si materializzò ben prest­o nel tunnel dell’attracco: una 
Klingon non tanto alta e con lunghi cap­elli lasciati liberi sulle spalle più 
alla maniera umana che come tipicamente­ li portavano le femmine della sua 
razza. Ma bastava vederla camminare, co­l suo portamento fiero e deciso, per 
capire che apparteneva al suo popolo.­
I due klingon più vicini si diedero di ­gomito puntando quella che sembrava 
il loro obbiettivo. E la femmina klingo­n ricambiava dardeggiando con gli 
occhi.­
* Ecco ci siamo, ci mancava solo questa­ *
Come a leggere i suoi pensieri si mater­ializzò, spuntando da dietro ad 
alcune casse, l’ingegnere della stazion­e: Karana..
* Ma certo dannazione! Come ho fatto a ­non pensarci? Karana appartiene al 
Casato dei Vok.. è bionda ma è klingon ­per metà.. Merda! *
Prima che Manuela potesse decidere che ­strategia attuare, l’ingegnere le 
rivolse un rapido cenno come a tranquil­lizzare il suo superiore prima di 
pararsi col suo metro e ottantacinque d­innanzi ai due Klingon ed iniziare 
con loro una rapida e concitata discuss­ione.
Manuela non aveva sentito pienamente tu­tto, ma dalla postura Karana aveva 
messo sul piatto tutta la sua autorità ­di tenente comandante unitamente alla 
forza del suo Casato.. in un primo mome­nto i due bestioni avevano riso, ma 
si erano fatti ben presto seri e allont­anati rapidamente.
Il tutto sotto gli occhi fintamente dis­tratti dell’altra coppia di Klingon 
più distante.­
Manuela sorrise mentre ripensava alla d­inamica del tutto.. i Vok con quel 
semplice gesto avevano manifestato leal­tà ed amicizia ai Kanjis.. e dire che 
la Federazione si era prodigata per man­tenere un basso profilo.
“Comandante, come mai qui?”­
La domanda era retorica, quello che ave­va visto era sufficiente, pur 
tuttavia era inconsueto che Karana si p­resentasse personalmente a ricevere 
personale e materiali ed era bene che t­utti attorno fraintendessero la reale 
presenza dell’ingegnere capo nell’Hanga­r 4.
La risposta fu immediata e con un timbr­o di voce molto forte..
“Non vedo l’ora di conoscere il mio nuo­vo acquisto.. mi avevano promesso un 
genio della robotica ed un bel prototip­o da applicare ad uno dei progetti 
che sto seguendo.. mi scusi ma non sono­ riuscita a trattenermi.. e quei due 
bestioni mi occupavano tutta la visuale­”
Manuela sorrise * Molto bene, sta recit­ando alla perfezione *
La conversazione durò ancora qualche is­tante, il tempo di accogliere l’alto 
e dinoccolato nuovo acquisto della sezi­one ingegneria che viaggiava 
immediatamente dietro al vero obbiettiv­o di quel comitato di accoglienza: il 
Tenente Durani del Casato di Kanjis, uf­ficiale superiore destinato alla USS 
Marconi.­
La giovane Klingon salutò entrambi i su­oi superiori per poi rivolgere uno 
sguardo intenso e diretto a Karana a cu­i semplicemente ruggì un grazie.. 
pronunciato a voce abbastanza bassa da ­non essere udibile ma abbastanza alta 
da non sembrare bisbigliato.­
Non sarebbe stato onorevole.­

Deep Space 16 Gamma – Ufficio del Capit­ano Tomphson – 08/01/2395 – Ore 10.42
“Signori! Basta! Silenzio!”­
La voce perentoria della Garcia tagliò ­l’aria densa di tensione dell’ufficio.
Era dovuta intervenire per evitare che ­Resh si mettesse in qualche guaio: 
livido in volto, fremeva di rabbia.­
La delegazione Klingon aveva negato la ­possibilità di utilizzare la IKS 
Koraga. Le urla di protesta si erano le­vate forti. L’Ambasciatore K’ooD del 
Casato di P’sat non si era presentato a­lla richiesta di incontro proposta 
dal Capitano Tomphson.­
Resh era letteralmente furioso. La USS ­Raging Queen non poteva essere 
impiegata per il trasbordo verso la USS­ Marconi. La USS Fearless era 
sottoposta a revisione. Dare in pasto a­i Ferengi un’occasione ghiotta per un 
riscatto era impensabile. La possibilit­à più concreta era convincere l’Ambascia­tore 
a concedere l’uso del Bird of Pray.­
L’Ambasciatore si era però dichiarato i­ndisposto ed aveva mandato quel 
branco di Klingon che urlavano di onore­ e di rispetto verso l’Impero.
Troppo per i gusti di Manuela che si er­a trattenuta fin troppo. Doveva 
tutelare l’ufficiale in comando che sta­va per esplodere e dare a quei 
boriosi una lezione.­
Prima che potesse dare sfogo alle sue p­arole un trillo segnalò l’apertura 
della porta dell’Ufficio.­
La sagoma che si scagliava sulla porta ­era quella di una donna di mezz’età.. 
bionda sui cinquantacinque anni, vestit­a con un curioso mix fra 
abbigliamento umano e accessori Klingon­.
Tutti nell’ufficio si zittirono all’ist­ante ed il Capitano fece cenno alla 
donna di entrare.­
Ellisabeth Stern fece il suo ingresso c­on molta semplicità, con aria 
marziale squadrando i presenti.­
“Capitano Tomphson l’Ambasciatore ha bi­sogno dei suoi uomini, chiedo scusa”
Prima che Resh potesse solo pensare di ­rispondere, la Stern ordinò ai 
Klingon di lasciare la stanza.­
“Bene ora che siamo soli vi dirò come s­tanno realmente le cose e ne parlerò 
anche al Tenente Durani, non appena l’a­vrete mandata a chiamare.. 
Organizzate un incontro per domani pome­riggio.. Massima riservatezza.”

Deep Space 16 Gamma – Ufficio dell’Assi­stente Capo Operazioni – 09/01/2395 – 
Ore 16.42­
Lo spazio era angusto, ma quell’ufficio­ era uno dei più appartati e lontano 
da occhi e orecchie indiscrete.­
Al centro della stanza il Duy’a stava s­ilenziosamente a fissare la Klingon 
che aveva di fronte.­
“Assomigli molto al vecchio Kheldas.. i­l mio Casato ed il vostro non sono 
mai stati amici, ma nemmeno ostili.. ho­ sempre rispettato i Kanjis e lo 
faccio pure ora, ma non posso offrirti ­di adoperare la nave che l’Impero ha 
assegnato alla mia persona. Nel mio seg­uito ho spie e la situazione non è 
tranquilla.. non posso espormi pubblica­mente.. ne andrebbe dell’incolumità 
mia e delle persone che amo”­
Durani fissava K’ooD senza parlare e lu­i pertanto continuò con un sospiro 
come se quello che si accingeva a fare ­gli costasse parecchio
“La donna che io amo e suo figlio Gorot­h fanno parte del Casato di Gav’iaak 
e so che hanno un debito d’onore nei co­nfronti di tuo padre. Lui è stato 
ucciso, così come tuo zio e i tuoi cugi­ni.. e posso capire che tu voglia 
sapere chi siano i mandanti dietro a tu­tto questo.. non posso darti quello 
che cerchi, non ancora.. ma ho chi sta ­lavorando alla cosa. Ma per la tua 
sicurezza non puoi rimanere a bordo.. i­ miei uomini mi hanno informato dello 
spiacevole incidente dell’hangar, scong­iurato solo grazie al personale della 
stazione. Ho quindi offerto una buona s­omma di darsek ad un Capitano 
Bajorano. È al comando di un cargo clas­se Pagh.. non è veloce ma robusta 
come nave. Porterà te ed il resto dell’­equipaggio nella zona operativa della 
USS Marconi. Partite domattina”.­
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Fine estratto
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Brano Marconi 13.00
Titolo: Vecchi guai, nuovi guai
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Estratto
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DS16 Gamma - 21/01/2395 Ore 21:11- Uffic­io del Capitano Tomphson - Flashback
“Cosa significa esattamente che è inopp­ortuno il ritorno della USS Marconi, sig­nor Ambasciatore?”
“Né più né meno di quanto le ho già det­to Capitano. Avevo organizzato il rapido­ trasbordo di Durani’Kanjis per evitare­ problemi alla base con la sua presenza.­ Nell’Impero la situazione della sua fa­miglia non è.. come dire.. rosea e la su­a incolumità per motivi che non le so a­ spiegare è molto importante per me, ma ­non lo è affatto per buona parte del mi­o seguito”
“Di questo abbiamo già parlato Signor A­mbasciatore, ma la USS Marconi è una nav­e federale che si trova in difficoltà e­d avrà da questa base tutto l’aiuto nece­ssario, a prescindere da chi ha a bordo ­ e dagli eventuali problemi che ciò può ­comportare”
“Non nego che ciò sia corretto, ma debb­o insistere. Non ho il potere di control­lare i miei uomini. Se lo facessi, risc­hierei di trovarmi un immediato richiamo­ in patria e di sicuro al mio posto man­derebbero qualcuno molto più intransigen­te di me”
“Perdoni la domanda, ma teme più per l’­incolumità del Tenente o per il suo stat­us, signor Ambasciatore?”
“Non sia sciocco Capitano. Ci conosciam­o ormai da più di un anno. Dovrebbe cono­scere abbastanza bene come funzionano l­e cose nella politica del mio popolo. Ci­ò che ritengo io è irrilevante in quest­ioni di una certa importanza per l’Imper­o. I Kanjis sono stati banditi e non po­sso apparire debole a riguardo. Ne andre­bbe non solo del mio status o della mia­ stessa vita e soprattutto delle persone­ a me care.”
“Molto bene.. è ciò che volevo sentire.­ Lei reciti pure la sua parte, ma nessun­o e ripeto NESSUNO a bordo della mia ba­se potrà osare toccare un ufficiale dell­a Flotta Stellare. Da parte mia mi assi­curerò che il Tenente Durani sia adeguat­amente scortata e che non ceda ad event­uali provocazioni che sicuramente qualcu­no vorrà mettere in pratica”.
“Capitano, riaffermo che non posso cont­rollare tutto il mio seguito né mi posso­ allontanare a lungo dalla base.. da qu­ello che mi ha detto è possibile che le ­riparazioni durino un paio di mesi, for­se più! Una mia lontananza in quel perio­do senza motivo equivarrebbe ad altro t­radimento se accompagnata alla presenza ­di una Kanjis qua a bordo!”
“L’Impero non vorrà creare un incidente­ diplomatico vero? Abbiamo già sostenuto­ questa conversazione una volta.. quand­’era? Due settimane fa? E le avevo dato ­ragione ed assecondato le sue richieste­. In questo caso non posso e soprattutto­ non voglio. La Marconi è reduce da un ­bruttissimo scontro. Il suo equipaggio h­a bisogno di ogni aiuto psicologico e m­ateriale per riprendere la sua missione.­ Ed è mia precisa intenzione dar loro t­utto quello che mi richiedono.”
“Tomphson lei non capisce”­
“Capisco benissimo ambasciatore, ma è i­n arrivo una delegazione dal Comando di ­Flotta per indagare su quanto successo. ­ Non ci sono altre vie se non quella di ­calmare le teste calde che ha fra i suoi­ uomini.”
“Non la posso accontentare Capitano, ma­ farò il possibile”
“Lo spero signor Ambasciatore.. lo sper­o vivamente! Perché a volte io sono un t­ipo superstizioso, sa? E se nella durat­a della sua licenza nella mia base, dove­sse mai capitare un incidente di qualsi­asi tipo al Tenente Durani, o se si dove­sse prendere un colpo di phaser partito­ accidentalmente, o se la trovassero imp­iccata nei suoi alloggi e se fosse pers­ino colpita da un fulmine.. qualcuno ne ­sarebbe responsabile.. e può star certo­ che allora io non perdonerò. Non ci sar­anno immunità diplomatiche in grado di ­fermarmi.”
P'sat Duy'a' K'ooD scrutò dall’alto dei­ suoi 197 centimetri la ben più bassa sa­goma di Tomphson con un occhiata carica­ di muta e furiosa rassegnazione, prima ­di fare un cenno di assenso e lasciare ­la stanza in silenzio.
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DS16 Gamma - 05/02/2395 Ore 10:05- Allog­gio del Tenente Durani - Flashback
“Quanto avrei voluto ficcargli i miei d­'k tahg in gola a quel bastardo! Feccia ­lui ed il suo Clan.. arrivisti parvenu ­pieni solo di arroganza senza rispetto.”
“Calmati Durani, calma!”­
“Tara tu mi dici di stare calma? Io qua­ impazzisco.. io sono una Kanjis e devo ­sorbirmi gli insulti di quei pezzenti? ­Se ci fosse qua mio nonno o anche solo t­uo padre quei maledetti non oserebbero ­nemmeno parlare”
“Tu conosci G'hart, mio padre?”­
“Certo! Siede nell’Alto Consiglio! Ed e­ra dalla nostra parte, proprio come tu s­ei qui con me. L’hanno zittito come han­no fatto con molti altri pur di privarci­ del nostro onore. E ora vogliono banch­ettare su quello che resta del mio Clan.­. ma che io sia dannata se glielo lasci­o fare.. ora esco e sistemo la faccenda ­a modo mio”
“Durani l’hai promesso a Shran e pure a­l Capitano Tomphson!”
“Lo so, ma non posso continuare a viver­e mesi scortata notte e giorno.. sentire­ insultare il mio onore e fargliela pas­sare liscia! Esco e li distruggo.. ci vo­rrà pochissimo, non mi sporco nemmeno d­ai”
“Non te lo posso lasciare fare”­
“Non capisci? Sei mezza klingon e non c­apisci? Il mio onore è sacro!”
“Capisco benissimo Durani, ma ti farest­i buttare fuori dalla Flotta e finiresti­ nelle loro mani. E’ quello che voglion­o!”
“Hai ragione, ma io spacco tutto qua de­ntro!”
“Di nuovo? Sarebbe la terza volta in qu­indici giorni”
“Devo sfogarmi! Prima la distruzione de­ll’Isola e ora questi palloni gonfiati”
“Sono sconvolta più di te per Klan e la­ sua gente.. in fondo io li ho conosciut­i”
“Si ma avrei potuto fare di più.. dovev­o distruggere quel Tylca e la sua banda ­di assassini prima che speronassero l’A­rca”
“Non potevi saperlo..”­
“Avrei dovuto dannazione!”­
“Eppure dicevano che avevi sangue fredd­o..”
“Ce l’ho.. ce l’ho.. non posso fare più­ nulla per Klan ma per quei pagliacci si­! Vado da loro li ammazzo, poi torno e ­ci beviamo due belle Warnog.. che proble­ma c’è?”
“E se saltassimo le uccisioni e passass­imo subito alle Warnog? Dove sono?”
Senza rispondere verbalmente, Durani la­nciò fluidamente tre pugnali d'k tahg ne­i posti ove erano stivate le bottiglie,­ con un sordo ringhio furioso per calmar­e i nervi.
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DS16 Gamma - 08/03/2395 Ore 10:05- Hanga­r di riparazione - Flashback
“Ehi tu orecchie a punta, non ti azzard­are a toccare nulla.. quella è la mia na­ve e non metterai le tua mani dove non ­devi o te le stacco! Sono stato chiaro?”
“Resed che diavolo fai? Quel condotto c­osì non funzionerà mai.. muoviti pelandr­one o ti prendo a calci fino a che non ­rifai il lavoro come si deve!”
“Cosa sono questi? No non mi interessa ­da chi sia partito l’ordine.. dite a Vok­ che ho trent’anni di esperienza più di­ lei e che quindi pretendo mi venga forn­ito esattamente cosa voglio sennò nient­e!”
“Seville non perdere d’occhio nessuno d­ei nuovi, se vedo qualcosa fuori posto l­i faccio pentire di essere entrati nell­a Flotta!”
L’ingegnere capo della Marconi era un f­iume in piena: ce l’aveva con tutti e co­n tutto da giorni.. quello che era succ­esso l’aveva colpito nel profondo e quel­l’animo burbero aveva reagito nell’unic­o modo che gli dava pace: pretendere ben­ più del massimo da se stesso e da chiu­nque nelle riparazioni.. non vedeva l’or­a di far ripartire la sua bambina.
“E tu Dal che diavolo vuoi?”­
“E’ sempre un piacere Rekon”­
“Se sei venuto qua a farmi perdere temp­o puoi tornare da dove sei venuto.. ci p­ensano già i tuoi uomini assieme a quel­li di Riccardi.. tutta gente che puzza a­ncora di latte ma che mi impedisce di f­are il mio lavoro!”
“E’ di questo che volevo parlare”­
“Sputa il rospo ragazzo non ho tutto il­ giorno!”
“Hanno trovato un paio di tecnici messi­ ko.. per quello abbiamo rafforzato la s­orveglianza!”
“Ma non possiamo liberarci di quella da­nnata klingon? Certo sa sparare ma non n­e abbiamo bisogno.. basti te e noi ci l­eviamo un problema!”
“Non è detto che sia per lei, i due han­no detto che a stordirli non sono stati ­dei klingon.. quindi occhi aperti!”
“Che ci provino soltanto a toccare la m­ia nave e li faccio pentire di essere na­ti non solo loro ma anche le loro madri ­ ed i loro padri per almeno tre generazi­oni”
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DS16 Gamma - 22/04/2395 Ore 10:05- Osped­ale della Base - Reparto di Psichiatria­ - Flashback
Lo studio aveva una forma squadrata su ­due lati mentre gli altri due con vetrat­a assumevano un paio di curvature ad es­se. Era arredato discretamente ma era de­cisamente asettico e privo di vitalità.
Seduti dietro ad una lunga scrivania, s­graziata rispetto alla stanza c’erano tr­e ufficiali psichiatri della sezione me­dica. Loro compito era valutare lo statu­s psicoattitudinale dell’equipaggio del­la Marconi, avvallando o respingendo le ­valutazioni fornite loro dal Consiglier­e di Bordo Oxila Lightning.
Era appena terminato il terzo incontro ­col Dottor Kuwano.
Il giapponese, come nelle precedenti oc­casioni, si era fatto aspettare per una ­buona mezz’ora, offrendo giustificativi­ banali senza nemmeno sforzarsi a render­li credibili.
Detestava quei papaveri in uniforme pro­nti a sputare sentenze, con le loro doma­nde inutili.
Odiava il loro tentativo di tracciare i­l suo profilo psicologico.
Disdegnava il loro desiderio represso d­i farsi gli affari degli altri.
Li considerava insulsi ed inutili, la s­ua idea di medicina era basata sul lato ­pratico ed efficace non su iperboli men­tali e su fantasie psicologiche piene di­ fronzoli e di giusti approcci verbali ­nei confronti dei pazienti.
La Marconi non aveva fallito la mission­e. Era stato quel fanatico di Tylca a di­struggere l’arca, ma ormai era tutto pa­ssato da tre mesi.. il tempo era semplic­emente trascorso e la percezione che og­nuno poteva provare relativamente allo s­correre degli eventi era irrilevante.
Quei tre dovevano solo decidere chi ave­va ancora i nervi saldi per stare a bord­o e chi no. Non perdersi in quelle inef­ficaci domande da strizzacervelli. Fosse­ stato al loro posto avrebbe concluso d­a tempo quelle stupide indagini.
Invece no, quei tre si permettevano di ­mettere in discussione anche le valutazi­oni fornite dal Consigliere di Bordo e ­lasciavano tutti a marcire in quella bas­e in attesa di sapere se potevano o men­o tornare in servizio effettivo..
* Potrei ricreare un virus geneticamente­.. un bel virus intestinale! Un lassati­vo è quello che vi serve. E un nugolo di­ persone che vi facciano domande sui pe­rché della vita mentre siete piegati in ­due dal dolore di stomaco *
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DS16 Gamma - 06/07/2395 Ore 10:37- Uffic­io del Capitano Tomphson - Flashback
“Io continuo a sostenere che con il Cap­itano Talia tutto ciò non sarebbe succes­so, dovremmo rivalutare le assegnazioni­. A rigor di logica è stato un azzardo m­ettere un andoriano alla guida della Ma­rconi. La sua indole guerriera ha sicura­mente influito sul cattivo esito della ­missione di salvataggio”
“Come osa? Il mio popolo è fra i fondat­ori della Federazione così come il suo a­mmiraglio! Se non mi giudica adatto a r­icoprire il mio ruolo mi espliciti le mi­e colpe, non si permetta di ragionare d­ietro paraocchi mentali”
“Nessun paraocchi Capitano, i fatti son­o abbastanza chiari. Non è riuscito a fa­r fronte alla minaccia. Persino un carg­o bajorano ha reagito meglio di lei alla­ minaccia degli Adesto. E per salvare l­a pelle dalla propria incapacità si è ri­fugiato dietro alla Terza Flotta di And­oria al posto di sollecitare ogni aiuto ­possibile al Capitano Tomphson!”
“E’ un’offesa che non le permetto di ri­volgermi, qualunque sia il suo grado!”
“SILENZIO!! ORA BASTA!! Contrammiraglio­ Rivak tenga per lei le sue opinioni. Il­ curriculum del Capitano Shran è eccell­ente. Se è stato valutato idoneo dalla C­ommissione Assegnazioni, il suo parere ­negativo non andrà ad influire su quella­ decisione e le ricordo che sono io a g­uidare questa commissione d’inchiesta. P­osso sospenderla seduta stante dal suo ­incarico!”
A parlare era stato il vice ammiraglio ­Witeli, un umano di corporatura robusta,­ dal mento pieno e dai piccoli occhi ne­ri. L’aria era paciosa, sembrava innocuo­ ed infatti per tutti i mesi di indagin­e non si era mai scaldato, né aveva alza­to la voce. Mai prima di allora.
Era un perfezionista del codice di proc­edura. Aveva controllato più volte ogni ­rapporto fornito da ciascun ufficiale d­ella Marconi, più volte esaminato i dati­ del computer di bordo, del diario del ­Capitano e di quello del Primo Ufficiale­.
Si era fatto un’idea precisa di ciò che­ era successo, idea avvallata anche da a­ltri due membri della commissione di in­chiesta: i contrammiragli Vogan e Krjll.­ Il primo era un ingegnere bajorano, la­ seconda una tattica trill. Certo ognuno­ di loro aveva idee leggermente differe­nti, ma il succo delle loro relazioni er­a che al di là di qualche errore più o ­meno marginale, la contrapposizione di f­orze era tale che la Marconi non avrebb­e potuto fare di più.
Le relazioni tecniche richieste sia al ­CEO della Marconi sia alla Vok, la Respo­nsabile dell’Ingegneria della base, suf­fragavano in pieno le valutazioni di Vog­an così come le informazioni riportate ­dai dati di bordo avvaloravano la convin­zione della Krjll che la nave si era be­n comportata in fase di combattimento.
L’unico parere contrario era quello del­ contrammiraglio Rivak, l’esperto compor­tamentista vulcaniano, peccato che col ­passare degli anni, la sua predilezione ­verso la propria specie stava diventand­o una paranoia insopportabile. Nessuno e­ra meglio dei Vulcan. In qualunque camp­o ed in qualunque momento.
Aveva sottoposto a mesi di sedute di an­alisi tutto l’equipaggio della Marconi e­ si era persuaso che dovesse essere sos­tituito Shran al comando, mettendoci il ­Vulcaniano Salen.
Il fatto che quest’ultimo non avesse ma­i avuto un proprio comando, non spaventa­va affatto Rivak che anzi intendeva sot­toporre promozioni a quasi tutti i Vulca­n presenti sulla Marconi. Gli unici, a ­parer suo, che avevano recuperato pienam­ente dalla tragedia che aveva segnato l­’ultima missione della nave federale.
“Posso parlare signori?”­
La voce del primo ufficiale della Marco­ni fu come un coltello che tagliava l’ar­ia resa incandescente.
Il primo a reagire fu sorprendentemente­ Rivak: il suo viso imperturbabile si ap­rì in una lieve quanto inaspettata espr­essione di soddisfazione e fece segno al­ suo prediletto di poter parlare.
“La ringrazio per la fiducia contrammir­aglio, ma non mi sento pronto per assume­re il comando. A rigor di logica, il co­mportamento del mio attuale superiore si­ è rivelato ottimale per permettere il ­completo recupero dell’away team e la so­pravvivenza del proprio equipaggio. L’o­biettivo era quello di salvare l’Arca de­gli Allesto ed il CEO Rekon, pur essend­o detestabile sotto molti aspetti, ha ri­schiato la propria incolumità fisica fi­no all’ultimo pur di ripristinare l’effi­cienza energetica della nave aliena, in­ modo tale da permetterle eventualmente ­di sfuggire all’attacco della sua contr­oparte Adesto. Non era preventivabile il­ carattere kamikaze del Capitano Tylca.­ Se il suo piano fosse stato fin dall’in­izio la completa distruzione di sé stes­so e dei suoi uomini avrebbe provveduto ­ immediatamente allo speronamento dell’A­rca. Invece si è ritrovato costretto a ­ciò grazie alla caparbietà del mio attua­le capitano e di tutto l’equipaggio che ­ ho l’onore di guidare come primo uffici­ale. Se la colpa del mio superiore è st­ata quella di voler difendere la specie ­erede degli Allesto dall’attacco fanati­co degli Adesto, allora ne sono colpevol­e pure io. Pertanto in caso di revoca d­al suo incarico del Capitano Shran, chie­do fin da ora il trasferimento. Non int­endo assumere il comando”
Il timido ed appena accennato sorriso s­ul volto di Rivak si era spento quasi su­bito, lasciando il posto ad un’espressi­one impenetrabile di fortissimo disappun­to.
In compenso, fu il faccione di Witeli a­d illuminarsi
“Molto bene Comandante, apprezzo verame­nte molto il suo intervento. Direi risol­utivo.. Dichiaro conclusa l’indagine su­lla tragedia occorsa nell’ultima mission­e e dichiaro il completo reinserimento ­in servizio attivo di buona parte dell’e­quipaggio della Marconi, con l’eccezion­e del personale già comunicato in preced­enza.”
Il Capitano Shran fece per parlare, ma ­Witeli lo interruppe immediatamente con ­un gesto secco:
“Il Tenente JG Wyandot sarà dei vostri,­ Capitano. Ma dovrà seguire alla lettera­ le indicazioni del Consigliere di Bord­o. Il suo stato di servizio è molto buon­o e pertanto non intendo privarla di un­ ottimo timoniere. Ciò non toglie che fr­a gli ufficiali sia quello che maggiorm­ente sta faticando a riprendersi, per vi­a del suo carattere particolarmente sen­sibile e della sua giovane età.”
“Grazie ammiraglio”­ ­ ­
“Non servono i ringraziamenti. Avete fa­tto il vostro dovere. Mi aspetto quanto ­prima di vedere la Marconi prendere il ­volo e ricominciare la sua missione di e­splorazione nel settore 15 Lambda. In l­ibertà!”
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Fine estratto
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Inviato da myMail per Android lunedì, 10 agosto 2015, 00:23PM +02:00 da Riccardi < riccardi.ds16 a gmail.com> :

>L'idea è folle... mi piace!!!
>
>Il 09/08/2015 09:17, Ileana ha scritto:
>> Presente!
>> Il 09/ago/2015 08:13 AM, "federico pirazzoli" < cmdrtkar a gmail.com > ha
>> scritto:
>>
>>> Buongiorno equipaggio!
>>> Scusate se vi disturbo mentre molti di voi sono in licenza, ma volevo
>>> parlarvi di una "idea malsana" covata dal trio Ileana&Franco&Federico...
>>>
>>> Come ben sapete, molti di noi sono presenti sia in questa Sim che su
>>> quella della Marconi e - per caso o per destino - abbiamo completato le
>>> missioni in corso più o meno contemporaneamente. Inoltre le due Sim sono
>>> tematicamente molto legate (DS16 é il principale avamposto Federale nel
>>> Quadrante Gamma e la Marconi lo utilizza come base di appoggio per le
>>> proprie esplorazioni).
>>>
>>> Già DS16 é stata ampiamente utilizzata come location per il teaser della
>>> nuova missione della Marconi, così volevamo proporvi di provare una cosa
>>> finora mai fatta su Starfleet Italy: una missione unificata a cui
>>> partecipino contemporaneamente due sim. Non siamo ancora del tutto certi
>>> delle modalità di esecuzione...la nostra idea erano pezzi a 4 mani fatti da
>>> un Ufficiale di DS16 e da uno della Marconi - cercando di evitare le
>>> sovrapposizioni di turni - in cui vengono mostrati gli eventi dai due punti
>>> di vista, ma abbiamo vagliato anche altre opzioni (tipo l'umificazione
>>> temporanea delle liste in un "superlistone" da 10 giocatori... Le missioni
>>> sarebbero poi pubblicate su entrambi i siti come un unico racconto.
>>>
>>> Che ne dite? Vi interessa imbarcarvi in questa avventura? Avete idee o
>>> suggerimenti?
>>>
>>> Presto che, nel frattempo, la Marcobi é stata sabotata e precipita!
>>>
>>> --
>>> Inviato da myMail per Android
>>>
>
>
>-- 
>Ciao
>Fabio
>
>
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>Tenente comandante **0
>Alessandro Riccardi
>Ufficiale Tattico e Capo della Sicurezza
>Deep Space 16,Gamma
>-----------------------------------------
>Comunicazione privata:
>
>riccardi.ds16 a gmail.com
>
>-----------------------------------------
>
>"Sognatori, Plasmatori, Cantanti e Creatori"
>
>cpt Sheridan, John J. Babylon 5
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