[Stml21] [15-10 - T'Lani - Mortal Kombat]
Ileana
manuelagarciads16 a gmail.com
Mar 24 Feb 2015 18:08:30 CET
Ragazzi io avrei voluto leggere il brano in giornata ma ho avuto da fare....
Stasera però me lo godo tutto!!!
Quindi, a tra poco!
Ileana
======================================
Comandante Manuela Garcia
Primo Ufficiale DeepSpace 16Gamma
======================================
Email: manuelagarciads16 a gmail.com
Starfleet Italy: http://starfleetitaly.it/starfleetitaly/main.php
http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/DS16Gamma/main.php
Sype: dolcevoloo
======================================
Il giorno 24 febbraio 2015 06:47, federico pirazzoli <cmdrtkar a gmail.com>
ha scritto:
> Azz...le scale sono infide e pericolose, altro che! Io son caduto (mi son
> lasciato cadere, ma é un'altra storia...) da un muro di 3 metri senza farmi
> nulla, ma son stato ingessato un mese per essere scivolato su tre gradini
> lavati di fresco!
>
> Passando al pezzo, in realtà a me é piaciuto...chissà se quei tre (due dei
> quali - se ho ben compreso - al momento un tantino morti) sono davvero
> umani...qualcosa mi dice che sono Artefici di Angeli, giunti lì per
> recuperare il loro giocattolo...
>
> Quel che mi chiedo é...se volevano recuperarglielo e glielo ho
> impedito...il "vecchio Resh" ha inavvertitamente portato la storia a
> svolgersi secondo l'evoluzione conosciuta da Toll?
>
> Credo che quelli del Dipartimento temporale avranno un sacco di che
> divertirsi, una volta finita questa faccenda...
>
> Bel pezzo!
>
> --
> Inviato da myMail per Android
>
> martedì, 24 febbraio 2015, 00:25AM +01:00 da "Elena Fuccelli" <
> mf9115 a mclink.it>:
>
> On Wed, 18 Feb 2015 21:37:55 +0300
> federico pirazzoli < cmdrtkar a gmail.com > wrote:
> A certo, che domande..e io che temevo mi chiedessi una proroga fino al
> ventordici del mese :-)
> Ed ecco arrivato il ventordici del mese. Mi dispiace, il pezzo non è
> niente di speciale e personalmente lo butterei e ricomincerei da capo,
> ma - a parte che è tardi perfino per i miei abituali ritardi - in
> questo periodo non sono molto in me. Per di più, ci si è messo di
> mezzo un incidente per cui ho avuto altro da pensare... Per esempio, a
> come diavolo fanno i protagonisti dei film a combattere per scene che
> sembrano eterne senza farsi mai male sul serio, mentre basta una scala
> a libretto con un gancio spanato a far rischiare la pelle a chi ci
> sale sopra...
> ----------------------------------
> INIZIO TRASMISSIONE
> ----------------------------------
> Base Stellare 16 Gamma
> Hangar 1 – Sala comando - 14 Maggio 2394 - Ore 17:00
> Fece alcuni passi verso i due ufficiali mentre l’armatura perdeva
> leggermente brillantezza.
> “Buongiorno signori… ora la cosa si fa complicata.”
> A pronunciare quelle parole fu il capitano Thomphson... . Una versione
> molto più vecchia del capitano Thomphson.
> Wanna guardò verso il compagno, incerta sul da farsi. Il tellarite
> alzò le spalle:
> “Non ti sei sempre vantata di quei sei mesi di anzianità che hai più
> di me? Beh, è il tuo momento!Sei tu il capo qui, no?” - disse Bhroter.
> “Mi spiace farlo notare, ma il capo qui sono io” - sogghignò il nuovo
> arrivato - “Vi dispiace abbassare le armi?”
> Wanna si accorse che il suo faser puntava ancora verso Thomphson e
> fece per abbassarlo, ma ci ripensò. Se fosse veramente stato il
> capitano, lei avrebbe dovuto affrontare la Corte Marziale per aver
> puntato l'arma contro un superiore, ma quello non era il capitano! Il
> capitano Thomphson, a quanto ne sapeva lei, si trovava a bordo della
> Fearless, ed era molto più giovane dell'uomo che aveva davanti.
> Proveniva dal futuro, come il viaggiatore del tempo di cui stavano
> custodendo la navetta? E poi... L'armatura che aveva indosso non aveva
> nessun simbolo apparente. Nessuna etichetta faceva intuire la sua
> appartenenza alla Flotta Stellare. L'uomo la fissava sorridendo, ma
> lei non si sentiva affatto rassicurata da quel sorriso.
> “Tienilo d'occhio” - ordinò, rivolta a Bhroter, quindi alzò la mano
> verso il comunicatore.
> “Non avverta nessuno!” - ordinò Thomphson. Wanda esitò, quindi fece di
> nuovo per premere il comunicatore. Avvertì un suono simile ad un
> singhiozzo, che non riuscì ad identificare, ma istintivamente si girò
> verso il compagno, che stava cadendo all'indietro come colpito da un
> maglio. Aveva ancora in mano il faser, sparò, vide il raggio colpire
> al petto l'armatura dell'altro e svanire come assorbito da un
> invisibile campo di forze. Un odore familiare la colpì, sapeva di
> polvere bruciata e ozono. L'uomo che non era il capitano si mosse. Lei
> percepì un nuovo singulto, sentì il proprio corpo sollevarsi da terra
> e fu l'ultima cosa che il suo cervello registrò.
> Thomphson accorse in tempo per reggere la ragazza che stava crollando,
> e ne accompagnò la caduta, appoggiando poi delicatamente il corpo a
> terra. Azionò il tricorder della sua armatura, e si accertò dei segni
> vitali dei due. Si sarebbero svegliati con qualche piccolo dolore –
> soprattutto il tellarite, che era atterrato in maniera rovinosa sulla
> paratia alle sue spalle - ma non c'era nulla che il dottore della Base
> non potesse curare. Gli dispiaceva dover agire a quel modo, ma se i
> due lo avessero portato dal capo della sicurezza, lui sarebbe stato
> interrogato per ore su quello che lo aveva spinto a tornare sulla Base
> Stellare 16 Gamma dopo tanti anni dalla sua distruzione... E invece
> non aveva tempo di farlo.
> Si tirò su, e con un gesto sganciò l'armatura che lo aveva protetto
> durante il viaggio. Era quasi un paradosso il fatto non avere tempo,
> ma aveva cercato di calcolare con esattezza l'ora di arrivo, in modo
> da avere il minore impatto possibile sul passato... Compatibilmente
> con il fatto che lui, il passato voleva effettivamente cambiarlo. Ed
> anche in profondità.
> Entrò nella navetta, e collegò l'armatura all'interfaccia. Il computer
> riconobbe senza sforzo la natura del collegamento, e si mise
> disciplinatamente ai suoi ordini. Bene, pensò Thomphson sollevato.
> Questa era una delle cose che lo avevano preoccupato alla partenza.
> Avere la navetta e la sua tecnologia alle sue dipendenze erano
> elementi importanti del suo piano.
> Fece per parlare, ma ci ripensò. La navetta era sicuramente calibrata
> sull'impronta vocale di Toll e avrebbe potuto innescare una reazione
> da parte dei sistemi di sicurezza se avesse tentato di dare ordini a
> voce. Non era probabile, ma meglio andare sul sicuro e far finta di
> avere una improvvisa raucedine. Attivò la tastiera olografica, che
> comparve senza rumore davanti alla postazione di pilotaggio, ed iniziò
> a comporre con cura le istruzioni. Sul monitor centrale comparvero le
> varie sezioni della Base Stellare, cominciando dal settore abitativo.
> Purtroppo, doveva evitare di toccare le sezioni diplomatiche: una
> scansione troppo approfondita sarebbe stata percepita dai sensori
> interni, e avrebbe innescato reazioni. Poteva soltanto sperare che
> quello che stava cercando non fosse all'interno delle sezioni
> diplomatiche.
> A lato delle immagini, cominciarono a scorrere gli elenchi dei segni
> vitali degli esseri senzienti. In grande maggioranza provenivano dai
> vari mondi della Federazione, come era prevedibile in una Base della
> Flotta Stellare. Poi bajoriani, ferengi, cardassiani, romulani,
> klingon... Ma erano umani le persone che stava cercando.
> Scaricò nel computer della navetta i nomi e le caratteristiche dei tre
> umani che stava cercando, quindi gli ordinò di interfacciarsi alla
> rete di olocamere di sicurezza.
> Il computer iniziò la ricerca.
> USS Fearless – Plancia di comando
> 14 Maggio 2394 - Ore 17:00
> Sullo schermo, l'Angelo aveva spiegato le sue ali. Attorno alla
> formazione apparivano migliaia di globi luminosi che il comandante
> Khish aveva reso più evidenti colorandoli di un rosso brillante. Al
> monitor al suo fianco, aveva inserito la figura stilizzata della
> Fearless, che appariva circondata. Ai suoi occhi stanchi, ricordavano
> il gioco di un bambino piccolo che aveva visto in spiaggia quando era
> sulla Terra. Il bambino soffiava in un cerchietto dopo averlo immerso
> in un tubetto pieno di acqua e sapone e si divertiva a guardare la
> sorellina correre per sfuggire alle bolle. I bambini ridevano
> entrambi, in quel caldissimo giorno terrestre, mentre adesso
> l'atmosfera in plancia non avrebbe potuto essere più tesa. Eppure il
> gioco, tutto sommato, era lo stesso.
> “Abbiamo un'altra bolla cronotonica dritto di prua” - segnalò,
> evidenziandola sullo schermo centrale.
> Il capitano Tomphson si chinò sulla postazione del timoniere:
> “Adesso, guardiamarina Tyler... - le disse – Due gradi a dritta.”
> Sullo schermo, la bolla parve scansare la nave, passando a pochi metri
> dall'uscita dell'hangar navette. Qualcuno sospirò, ma Khish non lasciò
> il tempo al sollievo:
> “Questa siamo riusciti ad evitarla, ma ci sta arrivando addosso un
> intero banco di bolle cronotoniche!” - quell'Angelo era un bambino
> maledettamente viziato, pensò l'andoriano. Gli sarebbe piaciuto dire
> due paroline a sua madre... Se non fosse stato che sua “madre” era una
> navetta con motore a singolarità quantica e che era stata distrutta
> dopo essere entrata in risonanza con la Norn.
> Il capitano intanto era tornato alla poltrona centrale. Premette il
> pulsante di comunicazioni:
> “Capitano Thomphson a comandante Vox. Ingegnere, a che punto siamo con
> le riparazioni? Possiamo respingere quelle bolle cronotoniche?” -
> domandò Resh Thomphson al comunicatore.
> *Ho ancora bisogno di qualche minuto per ricalibrare i deflettori* -
> rispose la mezza klingon.
> “Non abbiamo qualche minuto! - esclamò Khish – Quel banco ci sarà
> addosso entro 40 secondi al massimo!”
> *Non abbiamo ancora abbastanza energia per gli scudi! - gridò la
> mezza klingon al comunicatore – Posso alzare i campi di forze interni,
> ma qualcosa riuscirà sicuramente a penetrare la nave! *
> Thomphson tornò a farsi accanto alla postazione del timoniere,
> mettendo una mano sulla spalla della ragazza:
> “Coraggio, Tyler! Dobbiamo riuscire ad evitare quelle maledette bolle
> cronotoniche!”
> “Tutte quante?” - mormorò Rose Tyler, guardando lo schermo centrale.
> “Non possiamo certo fare favoritismi! - ribatté il capitano Thomphson
> – Velocità a un quarto impulso, rotta due-due-quattro-sette!”
> La ragazza eseguì. Khish percepì nelle antenne lo sforzo sugli
> smorzatori inerziali, mentre la nave si inerpicava in mezzo alla
> flotta di sferoidi come in un campo minato. L'andoriano si concentrò
> sulla sua postazione. La figura stilizzata della Fearless si girò su
> sé stessa, avvitò come una danzatrice in mezzo ai coriandoli per
> cabrare ad angolo stretto tra due nuove masse.
> Una luce si accese sulla sua consolle:
> “Una bolla cronotonica al ponte tre!” - gridò Khish.
> “Rapporto! Ha colpito qualcuno?”
> Khish controllò i dati, e si sentì gelare:
> “No, ma... E' vicino al contenimento dell'antimateria, capitano!”
> Aveva appena finito di parlare, che la nave ebbe un singulto. Khish si
> resse alla postazione, sentendo il pavimento tremare sotto i suoi
> piedi. Le luci si spensero, si riaccesero, si spensero di nuovo,
> precipitando la plancia in un buio profondo.
> Base Stellare 16 Gamma
> Passeggiata
> 4 Maggio 2394 - Ore 17:14
> L'abito che aveva indossato sotto la sua armatura avrebbe potuto
> passare per un normale abito civile di quel periodo storico. Era stato
> facile da prevedere, alla partenza, che una volta individuati i tre
> uomini del suo obiettivo, avrebbe potuto trovarsi ad attraversare zone
> frequentate, ed aveva scelto apposta un abbigliamento adatto a passare
> inosservato nel miscuglio di razze che frequentavano la Base Stellare
> 16 Gamma.
> Resh Thomphson si guardò intorno. La Passeggiata sembrava meno
> popolata di quanto ricordasse, ma anche più frenetica. Uomini e donne
> di diverse razze erano riuniti in gruppi carichi di bagagli, in piedi
> o seduti per terra sotto la sorveglianza di uomini della sicurezza.
> Alcuni si erano fermati di fronte alle ampie finestre della
> Passeggiata, commentando sulla partenza delle navette dalla Base. Le
> sue percezioni da betazoide erano confuse da una cacofonia di ordini e
> pensieri dominati da paure e preoccupazioni. Passando vicino ai vari
> gruppi, riusciva a percepire discorsi su navette che non partivano o
> orari da rispettare, di bambini che non volevano stare fermi, di
> persone che tardavano o che erano state inserite in gruppi di
> evacuazione differenti.
> Resh controllò il proprio tricorder. Pochi minuti prima, aveva
> individuato i tre uomini che stava cercando vicino all'ingresso del
> ristorante klingon, a circa trenta metri dalla sua attuale posizione.
> Non aveva fatto in tempo ad andare in quel ristorante nel periodo
> della sua permanenza sulla Base, ma ricordava di esserci passato
> davanti più volte, sempre ripromettendosi di provare la cucina locale,
> un giorno o l'altro... Che non era mai arrivato.
> Spense il tricorder e si incamminò, superando gruppi di persone sedute
> in attesa della chiamata per l'evacuazione.
> Resh trovò l'ingresso del ristorante, ma i tre non si trovavano più
> nella stessa posizione. Lento, maledizione, era stato troppo lento!
> A lato della porta del ristorante c'era una fioriera in cemento con un
> albero esotico ornamentale. Resh montò nella fioriera, sporgendosi a
> guardare sopra le teste di quelli che lo circondavano. Un uomo della
> sicurezza si girò a fissarlo, ma lui non gli badò.
> Si fece sfuggire una esclamazione. Uno di loro si era fermato a
> leggere degli annunci su una colonna di informazioni. Gli altri due
> non potevano essere lontani. Scese dalla fioriera con un balzo,
> muovendosi rapidamente per raggiungere l'obiettivo.
> Non lo aveva mai visto di persona. Andreas Szelany era morto, come
> tutti gli altri, insieme alla Base Stellare 16 Gamma, ma Resh aveva
> studiato con cura ogni olografia conosciuta dei tre umani prima di
> partire per quella impresa disperata ed era certo di non sbagliarsi.
> Altezza: poco meno di un metro e ottanta, magro, occhi chiari. Portava
> capelli piuttosto lunghi sul collo, di un biondo cenere che lui sapeva
> non essere naturale.
> Szelany si allontanò dalla colonna di informazioni. Resh fissò gli
> occhi sulla sua schiena, cercando di concentrare le scarse capacità di
> betazoide che possedeva per intercettare i pensieri dell'altro, ma
> c'era troppo rumore di fondo, troppa gente intorno per riuscire a
> percepire qualcosa.
> L'uomo si stava dirigendo verso un turboascensore panoramico. E vicino
> al turboascensore...
> Eccoli, pensò Resh trionfante. Richard Mallory, il più anziano del
> gruppo, e Patrice Obono, il capo. Lui era sicuramente armato, pensò
> Resh. Ed era altrettanto sicuramente pericoloso.
> Obono si girò a guardare Szelany che stava arrivando.
> E dietro di lui, i suoi occhi incrociarono quelli di Resh.
> Capì. Lo aveva riconosciuto, non come il capitano della Base Stellare,
> ma esattamente come ciò che era, un viaggiatore del tempo.
> Obono spinse via Szelany, estraendo con la destra un'arma a raggi.
> Qualcuno urlò. Resh si gettò a terra, rotolò dietro un angolo,
> estraendo a sua volta le armi. Alle sue spalle, avvertì il calore dei
> colpi che bruciavano l'aria, distruggendo ogni oggetto sulla loro
> traiettoria. Le urla si erano moltiplicate, insieme al suono lacerante
> degli allarmi. Gli uomini della sicurezza cercavano di farsi spazio
> tra la folla in fuga con ordini secchi, sovrastati dalle grida delle
> persone che venivano calpestate. Resh si sporse, sparando a brevi
> raffiche con entrambe le armi, senza prendere la mira, in copertura
> mentre controllava la loro posizione.
> Obono aveva reagito troppo presto, pensò, senza pensare che si
> trovavano in una cattiva posizione, con solo il turboascensore alle
> loro spalle e nessun'altra via di fuga a parte quella che adesso lui
> stava chiudendo. Mallory aveva cercato rifugio nella cabina
> trasparente, ma questo lo rendeva solo più facile da colpire. Resh
> adesso mirò, sparò. Mallory venne sollevato dal colpo, cadde
> all'indietro lasciando una lunga striscia sanguinosa nella parete di
> vetro dell'ascensore.
> Obono era steso a terra, accanto a Szelany che si copriva la testa con
> le mani mentre l'altro continuava a sparare alla cieca.
> Tornò a rifugiarsi dietro l'angolo. Ad ogni respiro i suoi polmoni
> ingoiavano l'aria arroventata dai colpi. Gli uomini della sicurezza
> stavano convergendo nella Passeggiata da ogni parte. Fra poco li
> avrebbero circondati e sarebbe stata la fine, non solo per Obono e i
> suoi, ma anche per lui.
> Doveva agire.
> Rotolò fuori in mezzo ai colpi dell'altro, sparando alla cieca, si
> trovò in ginocchio e sparò ancora mirando dritto alla testa
> dell'altro. L'arma cadde dalle mani dell'umano. Szelany fece per
> prenderla, ma Resh era già su di lui. Allontanò l'arma di Obono con un
> calcio, quindi afferrò Szelany e lo costrinse a stendersi sul corpo
> del suo capo, con il proprio ginocchio sulla sua spina dorsale per
> impedirgli di muoversi.
> “Fermo!” - Resh riconobbe la voce del capo della sicurezza e si girò.
> Alessandro Riccardi stava avanzando alla testa di un gruppo di uomini
> disposti a ventaglio. Riccardi lo fissò per un lungo istante:
> “Capitano?”
> Resh si girò. Mallory sembrava una bambola rotta sul pavimento
> dell'ascensore. Resh capì che non avrebbe potuto prendere anche lui.
> “Capitano... Lasci andare quell'arma!” - ordinò Riccardi. Resh scosse
> la testa. La sua mano corse al braccio, premette un pulsante... E di
> fronte a lui, la Passeggiata svani.
> -----------------------------
> FINE TRASMISSIONE
> -----------------------------
> Ciao! ;-D
> Elena (dolorante)
> --
> "Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
> ICQ 33856678
> _______________________________________________
> Stml21 mailing list
> Stml21 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml21
>
> _______________________________________________
> Stml21 mailing list
> Stml21 a gioco.net
> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml21
>
>
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://gioco.net/pipermail/stml21/attachments/20150224/2398fa97/attachment-0001.html>
More information about the Stml21
mailing list