[Stml21] 15-09 Partenza brusca a freddo per il Primo Ufficiale
federico pirazzoli
cmdrtkar a gmail.com
Lun 26 Gen 2015 21:24:58 CET
Bel pezzo, e soprattutto...grazie per aver contribuito ad ingarbugliare un po' la faccenda :-)
Scherzi a parte, mi pare un ottimo lavoro...chapeau
Domanda: quindi T'Lani é bloccata sulla stazione? Ma per la faccenda dei naniti che potrebbero riattivarsi fuori dal sistema di inebitori di DS16?
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lunedì, 26 gennaio 2015, 06:56PM +01:00 da Riccardi <riccardi.ds16 a gmail.com>:
Ciao,
vi mando il mio contributo. Spero che vi piaccia!!
Sono partito da dove eravamo rimasti con un primo ufficiale che saliva a
bordo di una stazione incasinata.
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Brano: 15-09
Titolo: Partenza brusca a freddo per il Primo Ufficiale
Autore: Tenente Comandante Alessandro Riccardi
(aka Fabio Manuello)
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Deep Space 16 Gamma – Sala comando - 14 Maggio 2394 - Ore 16:45
Il comandante Garcia non ci aveva capito molto. In quei 5 minuti di
viaggio dal molo di attracco al turboscensore e, successivamente, dal
turboascensore alla sala di comando, il dottor Dal-Amar aveva illustrato
la situazione al nuovo primo ufficiale. Il raccordo era assurdo e
inquietante, pieno di lacunema, soprattutto, fortemente influenzato dal
coinvolgimento emotivo del denobulano. Manuela aveva passato gli ultimi
secondi del viaggio in turboascensore in silenzio come in meditazione al
fine di ricapitolare mentalmente gli avvenimenti: il figlio del dottore
era tornato nel passato portando terribili notizie, una strana anomalia
era comparsa nello spazio, era intervenuta una squadra speciale della
Federazione incaricata delle anomalie temporali e due navi erano
gravemente danneggiate. Se questo era il primo giorno di lavoro avrebbe
fatto meglio a chiedere il trasferimento o meglio ancora il congedo.
Quella battuta detta fra sé e sé le diede la forza per eliminare la
stanchezza del viaggio e per affrontare quell’assurda e incasinata
situazione.
Appena la porta del turbo ascensore si aprì la donna entrò con passo
fiero e marziale seguita, ad un passo di distanza, dal dottore.
Il comando era affidato al tenente Okison che era chino ad osservare dei
dati su una consolle con un sottoposto. L’umano notò dei passi provenire
dalla sue spalle e si voltò incuriosito vedendo il gruppetto avanzare
verso il centro della stanza.
“Lei chi… .” Fece per dire il tenente ma poi, notò i 3 pallini d’oro sul
colletto dell’uniforme, e si corresse:”Buongiorno, sono il tenente
Okison. Ho attualmente il comando della stazione.”
Manuela si avvicinò al sottoposto e rispose:”Buongiorno anche a lei,
sono il comandante Manuela Garcia. Chiedo il permesso di salire a bordo.”
“Permesso concesso, comandante.” Il tenente rispose prontamente, ma poi
non sapendo come mettere assieme le parole, aggiunse:” Le cedo il comando?”
Garcia si avvinò al tenente e quasi sottovoce rispose:“No prima
informiamo il capitano.”
“Molto bene.” Okison si voltò e ordinò:”Comunicazioni aprire un canale
con la Faerless.”
Il dottore non era andato via, anzi era rimasto nella sala in attesa di
informazioni riguardo al figlio. Quando sentì le parole del tenente si
avvicinò alla consolle con la stessa apprensione di un padre che attende
la nascita del primogenito.
Il denobulano raggiunse la postazione proprio quando l’addetto
esclamò:”Impossibile aprire un canale sub-spaziale.”
Dal-amar ebbe un colpo, Garicia rimase impassibile e Okison guardò il
sottoposto esterrefatto. “Ma se abbiamo comunicato con loro fino a pochi
minuti fa?”
“Sì signore.” Il guardiamarina, un giovane ufficiale fresco di nomina,
si sentì gli occhi di tre ufficiali contro e, temendo di aver combinato
qualche casinò, iniziò a digitare comandi frenetici sulla consolle:” Non
lo so signore il canale è bloccato… interferenze sub-spaziali a larga
bandastanno interferendo… sto provando a variare la frequenza ma niente.”
La paura per il figlio, quel figlio così famigliare ma al contempo
alieno, paralizzò il dottore. Il comandate Garcia fece per fare qualcosa
ma lasciò campo libero al tenente Okison il quale gestì la situazione in
maniera impeccabile: si avvinò alla consolle di comunicazione, guardò i
dati e le informazioni e, dopo aver dedotto che il sottoposto non aveva
sbagliato, gli mise una mano sulla spalla dicendo:”Non si preoccupi, non
vedo anomalie nel sistema di comunicazione. Qualcosa ci impedisce di
comunicare, continui a provare su tutte le frequenze.”
“Qualcosa ci impedisce di vedere.” Fu l’ufficiale scientifico, una
boliana, a pronunciare quelle parole e a richiamare l’attenzione dei 3
ufficiali superiori.”Una specie di bolla sub spaziale sta oscurando i
nostri sensori.”
“Posizione?” ordinò Okison prontamente.
“Sta oscurando l’anomalia e Fearless.” Ripose l’ufficiale scientifico.
“Cerchi di compensare.” Ordinò il tenente, poi rivolto verso il Garcia,
fece per dire:”Comandante… .”
“Vista la situazione e l’impossibilità di contattare il capitano, assumo
il comando della stazione.” Rispose ufficialmente il comandante.
“Molto bene.” Rispose il tenente.
Per Garcia la situazione era molto strana e piene di lati oscurie decise
di andare sul sicuro. Fece alcuni passi verso l’ufficiale scientifico e
il tenente Okison dicendo:”Voglio che analizziate la situazione.
Iniziate subito dalle ultime misurazioni dei sensori, dobbiamo scoprire
cosa è successo e avere più informazioni.”
“Certamente.” Rispose la Boliana che occupava la postazione scientifica.
“Comandante posso suggerire di lanciare delle sonde a lungo raggio?”
Propose il tenente Okison.
“Che vantaggi avremo?” Chiese il primo ufficiale.
“Forse ho capito, comandante.” Si intromise la Boliana. “Il nostro
problema è il campo subspaziale che ci impedisce i rilevamenti e il
ritorno delle informazioni ma se lanciamo delle sonde in sequenza lunga
un'unica direttrice con delle antenne punto-punto avremo meno difficoltà
a trasferire le informazioni e le analisi dei sensori. Inoltre potremmo
anche avere la comunicazione col capitano.”
“Quanto tempo vi serve per preparare le sonde?”
“20 minuti.” Risposero i due ufficiali.
“Ricevuto procedete pure e non sprecate nemmeno un secondo.” Disse
Garcia. Detto ciò raggiunse il dottore che era rimasto in un angolo con
aria assente.”Dottore torni in infermeria, non si preoccupi appena avrò
delle novità la contatterò prontamente.”
“La ringrazio.” Il dottore fece per andare ma il comandante
aggiunse:”Oltre a lei ci sono altri ufficiali superiori sulla stazione?”
Il denobulano annuì. “Sì c’è anche il capo della sicurezza, il tenente
comandante Riccardi.”
“Bene, la ringrazio.” Detto ciò Garcia congedò il medico e, quando fu
sola, attivò la comunicazione:”Garcia a Riccardi.”
Dopo alcuni istanti arrivò la risposta:=^=Dica pure, comandante.=^=
“Sì è accorto dell’arrivo del nuovo primo ufficiale della stazione?”
Chiese con ironia Manuela.
=^=Certamente, lei è arrivata qui oggi alle ore 16.32.=^= Rispose il
capo della sicurezza ma, prima che la donna potesse aggiungere altro,
disse:=^= Non sono potuto venire ad accoglierla perché ero impegnato con
il controllo doganale delle merci in entrata… ho un certo Ferengi che
cerca di importare e esportare merci illegali.=^=
“Capisco.” Garcia annuì mentalmente e aggiunse:”Molto bene, appena
finisce il lavoro di controllo merci mi raggiunga in sala comando.”
=^=Ricevuto, Riccardi chiudo.=^=
Manuela raggiunse il centro della sala e, per la prima volta, si sedette
sulla poltrona del capitano. Fu per lei una sensazione strana. Da un
lato provava una sorta di timore, mistero, novità e confusione per
quella remota stazione spaziale. Si sentiva come un pesce fuor d’acqua,
come se dovesse affrontare una situazione nuova senza essere preparata o
addestrata. Forse ad averla fortemente condizionata era stata la
missione più che la stazione. Ma dall’altra, aver incontrato i colleghi
che svolgevano con efficienza i loro compiti, e ritrovarsi al comando di
una stazione federale con tipici computer federale, tipico arredamento
federale e tipica aria federale, le avevano fortemente smussato
l’impatto che aveva avuto quando era salita a bordo del più remoto
avamposto della Federazione.
Dopo alcuni istanti in cui si perse nei pensieri, Manuela, iniziò ad
analizzare i rapporti sulla situazione.
La sala comando rimase in quiete per alcuni interminabili minuti poi il
tenente Okison si alzò dalla consolle scientifica su cui stava lavorando
assieme alla tenente Boliana e raggiunse il comandante
Garcia:”Comandante abbiamo delle novità.”
“Dica.”
Okison annuì e si mise ad illustrare la situazione:”Abbiamo delle novità
sull’anomalia… si sta spostando.”
“Questo lo sapevamo già.”Rispose il comandante.
Oksin sospirò e tirò la prima bordata:”Sta accelerando.”
Poi tirò la seconda.”Esponenzialmente.”
Garcia rimase impassibile e fece per aprire la bocca. Ma la domanda era
così scontata che Okson potè batterla sul tempo:”Difficile a dirsi non
abbiamo dati molto precisi… una prima previsione stima in 46-54 ore e
l’anomalia sarà qui. Ma è solo una stima… se avessimo dei sensori che
possono penetrare la bolla sub spaziale potremmo avere delle misurazioni
precise.”
“Quindi avete capito che l’anomalia si sta spostando perché si sta
spostando anche la bolla che la contiene?” Intuì il comandante.
“Esatto.”
“Bene, allora non abbiamo molto tempo.”Il comandante guardò fisso negli
occhi il tenente:”Presto voglio le sonde pronte il prima possibile.”
“Si comandante.” Il tenente ritornò rapidamente ai suoi doveri.
Garcia si alzò dalla poltrona e si diresse verso l’ufficiale addetto al
controllo del traffico:”Presto guardiamarina chiuda lo spazio aereo
della stazione, devii il traffico mercantile.
“Si comandante.” Rispose prontamente lui.
Garcia annuì fece un passo indietro e attivò la comunicazione:”Garcia a
Riccardi.”
=^=Dica pure comandante… sto giusto arrivando in sala comando.=^=
“Negativo, torni indietro. Prepari la stazione per l’evacuazione, tutto
il personale non essenziale, i civili e le navi mercantili che possono
salpare devono lasciare la stazione il prima possibile.”
=^=C’è un pericolo immediato?=^=
“No immediato no, passeremo in allarme giallo. Ma tra circa 46 ore
l’anomalia potrebbe essere qui.”
=^=Ricevuto.=^=
“Molto bene. Se dovesse succedere noi due saremo gli ultimi ad
abbandonare la stazione.”
L’imbarazzo nelle parole di Alessandro era palpabile:=^=Temo che ci sia
un problema… l’ambasciatrice T’Lani non può abbandonare la stazione.=^=
“Come?!” Garcia cadde nella poltrona del capitano.
=^=Dei… ehm… problemi di salute le impediscono di lasciare la stazione.=^=
“Capisco.” Garcia era confusa ma sapeva che il capo della sicurezza non
poteva darle le risposte che cercava. “Inizi subito le operazioni di
evacuazione… faccia partire tutte le navi che vogliono partire. Il
personale non essenziale e tutti i civili dovranno iniziare ad
abbandonare la stazione tra 24 ore.”
=^=Ricevuto.=^=
Appena chiusa la comunicazione, Manuela si ritoccò il badge:”Garcia a
dottor Dal-Amar.”
=^=Dica comandante.=^=
“E’ vero che l’ambasciatrice T’Lani non può lasciare la stazione?”
=^=Esattamente, possiede degli impianti… .=^=
Garcia tagliò corto:”Dottore non voglio abbandonare una delle più
importanti ambasciatrici della Federazione su una stazione che potrebbe
venir distrutta da un buco nero durante il mio primo turno in servizio
su questa base. Faccia in modo che T’Lani possa partire tra 24 ore.”
Il denobulano fece per protestare:=^= Ma… .=^=
“Ha i suoi ordini dottore, proceda pure.” Taglio corto l’umana.
Da qualche parte nello spazio e nel tempo
“Tutto procede come da programma.”Disse una voce squarciando l’oscurità.
“Bene.” Rispose un’altra voce.
“Presto la stazione sarà distrutta.”
“NO!!” A parlare fu una voce perentoria più ponente e antica.
“Qualcosa non va?” Chiese una delle voci minori.
“Sì sta per succedere qualcosa sulla stazione.”
“Cosa?”
“Non riesco a definirlo ma è qualcosa che potrebbe ostacolarci.”
Hangar 1 – Sala comando - 14 Maggio 2394 - Ore 16:59
“Quanto manca?” Chiese Wanna.
“mancano ancora 2 ore e un minuto, rispetto a prima sono passati appena
due minuti.” Brontolò il guardiamarina Bhroter. “Intendi chiedermelo
ogni due minuti per le prossime due ore?”
“Due ore ancora qui dentro.” Si lamento la giovane donna con i gradi di
sotto tenente.
Bhroter fece un rapido calcolo:”Non mi chiederai quanto manca per altre
60 volte?”
Lei face qualche passo nell’hangaravvicinandosi alla navetta.”Non mi
piace stare qui.”
Bhroter, un giovane tellarite, era comodamente appoggiato ad una paratia
ed era tranquillo e rilassato.
“Preferisci essere in servizio alla dogana o alla passeggiata?”Chiese lui.
“Già.”
“Preferisci faticare?” Chiese lui. “Camminare tutto il giorno per la
passeggiata o controllare bancali di merci… qua è più tranquillo… non
dobbiamo fare nulla.”
“Non mi piace stare vicino a quella nave.”Rispose Wanna indicando la
navetta con cui era arrivato il figlio del dottore.
“Perché’”
“Perché è cosi aliena.” Rispose lei.
“Ma cosa dici!?” brontolò lui. “Questa è una normalissima navetta
Federale.. al massimo leggermente avanzata ma sempre pura e semplice
tecnologia della Federazione.” Sul volto del tellarite comparve uno
strano sorriso:”Mettere due ufficiali a guardia di una navetta… mah che
spreco, bastava anche un marinaio.”
“E’ il modo di parlare ad un superiore?” Rispose lei. Non era arrabbiata
ma voleva far girare le scatole all’amico.
“Sei mio ufficiale superiore solo perché hai 6 mesi di anzianità in pi… .”
Un tonfo metallico fece sussultare entrambi. L’addestramento federale si
risvegliò in entrambi gli ufficiali. Con uno scatto fulmineo afferrarono
i phaser, selezionarono stordimento e tolsero la sicura. Per alcuni
istanti di silenzio assoluto rimasero in guardia.
Non successe nulla.
Il tellarite alzò le spalle dicendo:“Sarà qualcuno nella sez... .”
Ma Wanna lo zittì con una mano. Aveva sentito dei rumorisimili ad dei
passi andare nella loro direzione. Ma fu Bhroter ad individuarne la
posizione:”Dalla navetta.”
I due si voltarono di scatto con le armi in pugno pronti a fulminare
chiunque coi phaser. Ma non fecero nulla. Lo stupore paralizzò entrambi.
Un umanoide stava uscendo dalla navetta. Indossava una specie di
armatura di luce purissima che lo facevano sembrare un dio delle antiche
leggende. Riflessi d’arcobaleno scintillavano qua e là. Era
completamente bardato tranne che sul capo.
Fece alcuni passi verso i due ufficiali mentre l’armatura perdeva
leggermente brillantezza.
“Buongiorno signori… ora la cosa si fa complicata.”
A pronunciare quelle parole fu il capitano Thomson... . Una versione
molto più vecchia del capitano Thomson.
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Ciao
Fabio
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Tenente comandante **0
Alessandro Riccardi
Ufficiale Tattico e Capo della Sicurezza
Deep Space 16,Gamma
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Comunicazione privata:
riccardi.ds16 a gmail.com
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"Sognatori, Plasmatori, Cantanti e Creatori"
cpt Sheridan, John J. Babylon 5
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