[Stml21] 16-01 [T'lani] - ll the va bevuto caldo
Elena Fuccelli
mf9115 a mclink.it
Dom 6 Set 2015 17:04:44 CEST
Ecco il mio pezzo. Mentirei se dicessi che ne sono soddisfatta.
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INIZIO TRASMISSIONE
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Deep Space 16 Gamma -
Sala controllo - 24/07/2395
Ore 14:35
Il capitano Tomphson si staccò a fatica dallo schermo centrale, nel
quale la Fearless ormai appariva solo come un punto sui sensori a
lungo raggio. Poteva fidarsi del comandante Garcia e dell'equipaggio,
pensò Resh, senza riuscire a rassicurarsi fino in fondo. Aveva
spedito apposta su quella nave quasi tutti gli ufficiali superiori.
Avrebbero saputo riportare indietro sano e salvo l'equipaggio della
nave naufragata... Almeno, quelli che avrebbero trovato ancora in
vita.
Questo voleva dire, però, che lui avrebbe dovuto cavarsela con il
personale a ranghi ridotti, fino al ritorno della Fearless.
Si guardò intorno. La sala comando della Base sembrava insolitamente
vuota per quell'ora del giorno. Il tenente T'Char aveva preso il posto
del comandante Khish alla postazione scientifica. Un guardiamarina del
quale ricordava a malapena il nome occupava la postazione delle
comunicazioni ed i fratelli Baker, i tenenti jr. Tom e Colin, tenevano
sotto controllo i sistemi della Base. Tutto tranquillo, in apparenza.
In apparenza, pensò Tomphson. Se la Marconi era stata realmente
sabotata, se non si era trattato di un semplice incidente... Il
sabotatore era a bordo della nave? Oppure...
“Signore...? - il guardiamarina alle comunicazione lo strappò alle sue
riflessioni – L'ambasciatrice T'Lani le ricorda che la sta aspettando
presso il suo studio”
Tomphson guardò l'ora, dandosi mentalmente una manata sulla fronte.
L'appuntamento con la vulcaniana gli era passato del tutto di mente.
Era in ritardo di cinque minuti, e quella non era una persona da far
attendere.
“Comunichi che sto arrivando!” - gridò, dirigendosi verso la porta.
S'infilò di corsa nel turboascensore. Un consigliere avrebbe
probabilmente sostenuto che si era dimenticato dell'appuntamento
perché non aveva nessuna voglia di incontrare l'ambasciatrice
vulcaniana... Sospirò. Con tutto quello che era successo alla
Marconi, l'ultima cosa che desiderava era subire una ramanzina per
colpa della sua cena con Vares. Ripensò per un istante agli occhi
scuri della donna ed i pensieri gli scivolarono verso la scollatura
dell'abito verde smeraldo che aveva indossato la sera prima. Sogghignò
tra sé, pensando che con tutta probabilità l'ambasciatrice sarebbe
stata ancora più imbarazzata di lui nell'affrontare l'argomento,
soprattutto perché sapeva che lui se ne sarebbe accorto.
Arrivò rapidamente di fronte all'ingresso della delegazione
vulcaniana. L'addetto lo fece passare senza fare commenti sul suo
ritardo – per fortuna, pensò Tomphson.
Trovò la donna seduta davanti alla propria scrivania. Fece per dire
qualcosa, ma la vulcaniana alzò una mano per fermarlo:
“Non perda tempo a scusarsi per il ritardo, capitano - disse – Si
sieda, piuttosto. Il the va bevuto caldo”
Aveva l'espressione accigliata e Tomphson andò a sedersi sulla
poltrona che lei gli stava indicando con la sensazione di stare per
affrontare un processo. La sondò delicatamente: non c'era imbarazzo
nella sua mente. Piuttosto, avvertiva una strana mescolanza di dubbio
e decisione. La donna gli posò di fronte una tazza decorata con delle
scritte in vulcaniano. Decise di affrontare l'argomento:
“Ha detto che voleva parlarmi di qualcosa con una certa urgenza. Di
cosa, esattamente?” - disse il capitano.
“Dell'ambasciatore K'ooD.”
“K'ooD?”
La donna giunse le punte delle dita di fronte a sé:
“Credo di poter essere soddisfatta di me – disse – Sono riuscita a
stupire un betazoide. Immagino che lei ritenesse che l'argomento della
conversazione sarebbe stata la sua... evidente amicizia con una
romulana. ”
“Si, ammetto che lo credevo - Tomphson notò che la tazza della donna
era rimasta sulla scrivania, intatta - Che cosa vuole dirmi di K'ooD?”
“Stiamo per lasciare la Base”
“Stiamo? Vuol dire: lei e K'ooD?”
“Lei non è l'unico a coltivare amicizie pericolose, capitano – disse
la vulcaniana – L'ho convocata qui per informarla ufficialmente che
l'ambasciatore K'ooD sta per rendermi il grande onore di ospitarmi
sulla IRS Koraga, per un viaggio di lavoro. Partiamo tra tre ore.”
“Un viaggio? Per dove?”
“Bajor”
Tomphson si prese un istante per valutare la notizia. Respirò a fondo,
prima di reagire:
“Quando ho ricevuto questo incarico, ambasciatrice, i miei superiori
sono stati molto chiari sul fatto che il mio primo e principale
incarico sarebbe stata la protezione del personale delle delegazioni
diplomatiche presenti sulla Base. Io non potrò proteggerla, se lei si
troverà a bordo della Koraga. Non posso assegnarle una scorta. Forse
non lo sa, ma la maggior parte dei miei ufficiali sono impegnati in
una missione di soccorso”
“Ne sono al corrente. In effetti, è proprio perché sono al corrente
che la Fearless è diretta al soccorso della Marconi che ho chiesto
all'ambasciatore K'ooD la cortesia di... darmi un passaggio”
Tomphson si portò la tazza alle labbra, bagnandole appena prima di
posarla di nuovo sulla scrivania:
“La Fearless sarà di nuovo a disposizione della Base entro una
manciata di giorni. Non può attendere? Solo qualche giorno?”
“Purtroppo no.”
“Perché? - Tomphson si sporse verso la vulcaniana, fissandola dritto
negli occhi – Ambasciatrice, sono su Deep Space 16 da abbastanza
tempo da sapere che ogni impegno di una delegazione diplomatica viene
programmato con settimane o anche mesi di anticipo. Che cosa c'è di
così importante su Bajor, per spingere lei e l'ambasciatore K'ooD ad
una partenza così improvvisa?”
C'era una ruga tra le sopracciglia della vulcaniana. D'improvviso il
betazoide si accorse che l'ambasciatrice aveva fatto cadere una
barriera mentale e gli stava facendo percepire un'ondata di...
Preoccupazione?
“Perché?” - domandò di nuovo Tomphson.
Le labbra della vulcaniana si aprirono appena:
“Domani, a Bajor verrà eletta la nuova Kai. Ci si aspetta che sia
nominata la Vedek Wann. Personalmente non mi attendo sorprese da quel
lato”
“Questo significa che si attende sorprese da qualche altro lato?”
L'ambasciatrice non lo negò:
“L'elezione di Wann, per quanto scontata sia, non è priva di
insidie... Primo, perché ha una personalità piuttosto oscura. Si è
mossa molto abilmente nel sottobosco della religione bajoriana. E'
sostenuta da varie fazioni, alcune delle quali decisamente estremiste,
ma sembra che nessuno sappia quali siano le sue vere idee. Inoltre...
- esitò – Pare che la sua elezione stia attirando l'attenzione di
varie personalità provenienti dal Quadrante Gamma. E' di oggi la
notizia che una nota personalità Vorta, Jedej di Kurill, sta arrivando
a Bajor”
“Capisco. Lei pensa che l'elezione della Kai sia un pretesto per degli
accordi sottobanco. Anche l'ambasciatore K'ooD la pensa così?”
“Esattamente. Ma lui ha anche un secondo fine”
“Quale?”
“Quello di non essere presente sulla Base quando sbarcherà
l'equipaggio superstite della Marconi – rispose piatta T'Lani –
Soprattutto se tra i superstiti dovesse esserci una certa Klingon
appartenente ad un clan in disgrazia”
“Non mi sembra da lui... - obiettò il capitano – Usare un mezzo del
genere per trarsi d'impaccio.”
“Infatti non è stata una sua idea. Sono stata io a suggerirglielo.
Durante il primo passaggio del tenente Durani su DS 16 K'ooD è
riuscito a trattenere i suoi uomini e ad impedire che la vicinanza del
suo clan con quello di cui lei fa parte danneggiasse il suo onore. Una
seconda volta? - scosse la testa - No, costituirebbe un rischio troppo
forte.”
“Per lui o per il tenente Durani?”
“Per entrambi – le labbra della donna si piegarono leggermente
all'ingiù – K'ooD porterà con sé a Bajor i membri del suo staff più
pericolosi. Questo non vuol dire che Durani sarà completamente al
sicuro. Ma dovrebbe dare a lei, capitano, ed al tenente Riccardi il
tempo ed il modo di organizzarne la permanenza a bordo della Base in
modo da evitare... Incidenti. Che sarebbero incresciosi per tutte le
parti. Compresa la Federazione”
“Per quanto tempo dovreste rimanere a Bajor?”
“Non meno di quattro giorni, in tempo locale – disse lei – Pensa di
potersi organizzare?”
“In quattro giorni? Certo che si! E anche con il tempo di annoiarmi.
Potrei organizzare un torneo di scacchi. O magari anche un gruppo di
lavoro a maglia, in modo che Durani sia troppo occupata a far maglioni
per avere voglia di andare in giro a sfidare Klingon a duello!”
“Il suo sarcasmo è irrilevante, capitano – ribatté, gelida,
l'ambasciatrice.
Nel silenzio improvviso si avvertì il segnale del comunicatore del
capitano:
=^= Vox a capitano Tomphson =^=
L'uomo sospirò, premendo il comunicatore:
“Sono impegnato, comandante Vox.”
=^= E' importante. Ho scoperto qualcosa a proposito della Marconi =^=
“Vada nel mio studio, comandante. La raggiungerò appena possibile” -
disse, chiudendo la comunicazione. L'ambasciatrice si alzò in piedi:
“Vedo che è impegnato e comunque temo che il the si sia freddato,
ormai. Discuteremo ancora al mio ritorno”
Il congedo non avrebbe potuto essere più esplicito, pensò Tomphson,
alzandosi a sua volta in piedi:
“D'accordo – disse – Se non ha nient'altro da dirmi, le auguro buon
viaggio”
Accennò un movimento del capo come saluto, per poi voltarsi
dirigendosi verso la porta:
“Ah, si... Solo un'altra cosa, capitano!” - lo richiamò T'Lani.
Tomphson si girò:
“Cosa?”
“Voglio solo ricordarle che l'ambasciatore Lamak conosce molto bene i
betazoidi. Sua moglie Rain è una betazoide dalle grandi capacità
telepatiche... Non sarebbe mai stato così stupido da far avvicinare un
capitano della sua razza da una agente della Tal Shiar.”
“Mi sta dando la sua benedizione, ambasciatrice?”
“No. Sto solo dicendo che non so chi o cosa sia realmente Vares. E
questo significa che potenzialmente potrebbe essere anche più
pericolosa che se fosse un agente della Tal Shiar. La ritengo però
abbastanza adulto da sapere come muoversi con lei. Arrivederci a
presto, capitano!”
Deep Space 16 Gamma -
Studio del capitano - 24/07/2395
Ore 15:30
Tomphson trovò la klingon seduta esattamente dove era stata Manuela
Garcia poche ore prima. Il computer era acceso e mancava soltanto la
tazza vuota del caffè a dare una sensazione di deja-vu alla scena. La
donna si alzò, sentendolo entrare:
“Riposo, comandante... Stia pure seduta e mi dica che cosa ha trovato”
- disse il capitano, accomodandosi sulla poltrona normalmente
destinata agli ospiti.
Karana Vox si sedette di nuovo:
“L'ingegnere della Marconi ha ragione. Sono sicura che la nave è stata
sabotata qui, durante i lavori di riparazione”
Tomphson si fece sfuggire un'interiezione:
“Speravo in qualcosa di diverso. Come c'è arrivata a questa
conclusione?”
“Non è stato facile... Ma siamo stati favoriti da un elemento. Tutti
gli accessi alla Marconi sono stati registrati – iniziò. Allungò una
mano su un Dipad, che mostrò al capitano. L'uomo scorse un lungo
elenco di nomi:
“Sono membri di equipaggio. E vedo nomi di tecnici della Base... -
poggiò il Dipad - Non vedo niente di particolare... ”
“Neanche io. Così, ho messo tre persone a verificare le registrazioni
olografiche dell'attracco della Marconi, confrontando le registrazioni
con gli elenchi che sono in quel Dipad, pensando che qualcosa non
fosse stato segnato... E sa cosa, capitano? Ancora niente! L'attracco
è sempre stato sorvegliato da due agenti di sicurezza. Non ci sono
stati allentamenti nella disciplina. Nessun membro dell'equipaggio ha
portato qualche ragazza o ragazzo agganciato in un bar presso
l'alloggio di bordo...”
“Questo si che è strano - commentò Tomphson con un sogghigno –
L'equipaggio della Marconi ha mostrato un livello di autodisciplina
che non avevo mai visto!”
La klingon sorrise scoprendo i denti:
“Autodisciplina? No! Avevano i loro ordini...”
Tomphson assentì:
“Si, lo so. Per via di Durani”
“Già. Le misure di sicurezza erano state rafforzate per evitare che la
donna entrasse in contatto con qualcuno dei klingon della Base.
Quindi, c'era soltanto un altro modo per qualche estraneo di salire a
bordo della Marconi durante le riparazioni della nave”
“Teletrasporto - quella di Tomphson non era una domanda – E' ovvio...
La nave era all'attracco, con gli scudi abbassati.”
“Ho verificato l'elenco delle tracce di teletrasporto registrate dai
sistemi della Base. Tutte quante risultavano autorizzate e
giustificate. Poi però ho scoperto questo...” - girò lo schermo del
computer in modo che il capitano lo vedesse, quindi puntò il dito su
una riga. La riga risultava spostata di uno spazio rispetto alla
precedente:
“Lo vede anche lei, capitano? - domandò Karana – Due notti prima della
fine delle riparazioni della Marconi, qualcuno è penetrato nei nostri
sistemi ed ha cancellato la traccia di teletrasporto sovrapponendo una
registrazione precedente. Solo che le due tracce non erano uguali –
non potevano esserlo! - quindi appare uno spazio tra i caratteri che
non dovrebbe esserci. Sono riuscita a ricostruire parte dei caratteri
cancellati, e risulta un teletrasporto effettuato direttamente nella
sezione ingegneria della Marconi, alle tre di notte... I lavori a
quella sezione erano terminati. Nessuno aveva motivo di essere lì, a
quell'ora!”
“E' un lavoro da esperti!” - commentò Tomphson.
“Solo un membro della Flotta Stellare può accedere a quei dati. E solo
da una consolle della sezione Sicurezza”
“E' stato uno dei nostri” - concluse il capitano.
“Si. E so anche chi.” disse Karana.
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FINE TRASMISSIONE
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No, non è stata Vares (che primo, non è un membro della Flotta
Stellare e secondo non puo' accedere ad una consolle della Sezione
Sicurezza)...
Chiunque stia per accusare Karana Vox, è necessariamente un membro
della Flotta Stellare. E, secondo me, adesso è tra i membri
dell'equipaggio che si è imbarcato sulla Fearless diretto alla
Marconi.
Ciao! ;-D
Elena
--
"Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
ICQ 33856678
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