[Stml21] 18.03 - Riccardi - Il forte

Capitano Shran cap.shran a gmail.com
Mar 19 Lug 2016 23:43:38 CEST


Bene bene, abbiamo aggiunto ulteriori guai vedo... Ottimo eheheh
Bel brano!
Si, ci sono degli errori di battitura, ma li metterò a posto in fase di
caricamento on Line! :)

Ileana

Il 19 lug 2016 10:18 PM, "Ramar Roberts" <robertsramar a gmail.com> ha
scritto:

>
> Mi piace, molto avvincente!
> Il martedì 19 luglio 2016, Riccardi <riccardi.ds16 a gmail.com> ha scritto:
>
>> Ciao,
>>
>> ecco il mio brano, spero che vi piaccia.
>>
>> Nell'ultimo brano si parlava che la squadra di abbordaggio finiva in una
>> strana foresta ho volto ripartire da quì per la particolarità del posto in
>> cui sono finiti
>>
>> Buona lettura!
>>
>>
>> --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
>>
>>
>> Foresta? Luogo e tempo non definiti
>>
>> Riccardi si guardò intorno decisamente confuso. Era in una foresta. La
>> testa iniziò a giragli impedendogli di mettere a fuoco ricordi e pensieri.
>> Trattenne a stendo il vomito e il tremore alla mano destra.
>>
>> Dopo alcuni minuti riuscì a riprendere il controllo di sé stesso.
>>
>> Così com’era iniziata la brutta sensazione sparì di colpo lasciandolo
>> solo in quella strana foresta.
>>
>> Alessandro provò ad attivare la comunicazione.
>>
>> =^=Riccardi a Drillrush.=^=
>>
>> Nulla.
>>
>> =^=Riccardi a Vok.=^=
>>
>> Nulla.
>>
>> =^=Riccardi a squadra di abbordaggio.=^=
>>
>> Nulla.
>>
>> Nemmeno una voce di risposta, Riccardi guardò il comunicatore e notò che
>> qualcosa non andava… non funzionava.
>>
>> Provò a usare il tricorder e il phaser ma nemmeno questi due componenti
>> funzionavano.
>>
>> Rimasto senza tecnologia decise di utilizzare i suoi sensi per capire
>> deve si trovava.
>>
>> Si avvicinò ad un albero e iniziò a osservare la corteggia. Il legno
>> sembrava autentico non sembrava replicato o olografico ma senza sensori non
>> era sicuro di cosa stesse vedendo. Attorno a lui c’era una vegetazione
>> abbastanza normale e anonima, di quella che si trova su ogni pianeta di
>> classe M. Una fitta flora composta da fiori, arbusti e qualche sasso erano
>> sparsi quà e là. Sembrava provenire da un clima temperato ma Riccardi non
>> poteva dire di più senza tricorder.
>>
>> D’improvviso un rumore lo face trasalire.
>>
>> Temendo un aggressore Riccardi afferrò un ramo e si preparò a difendersi.
>>
>> Con la coda dell’occhio vide dei movimenti in un cespuglio. Impugnò
>> saldamente il ramo e si voltò di colpo pronto a difendersi contro un
>> eventuale assalitore.
>>
>> Qualcosa gli si avvicinò e Riccardi sferrò un colpo.
>>
>> Alessandro arrestò all’ultimo il ramo che si fermò a pochi centimetri
>> dalla testa di Drillrush.
>>
>> “Siamo noi comandante.” Esclamò il Claire.
>>
>> “Sì mi scusi.” Rispose Riccardi imbarazzato.
>>
>> “Non si preoccupi.” Con quelle parole Drillrush <
>> http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/DS16Gamma/main.php?include=curriculum.php&ufficiale=424>
>> mise fine alla discussione: “Dobbiamo capire dove siamo.”
>>
>> “Sì comandante. Sembra una foresta e dal poco che sono riuscito a
>> identificare sembra reale ma senza il tricorder non posso dirle di più.”
>> Rispose Riccardi.
>>
>> “Nemmeno il mio funziona.” Aggiunse Claire.
>>
>> Riccardi si stava guardando intorno quando gli venne in mente una
>> domanda:” Prima ha detto noi… che cosa intendeva dire?”
>>
>> Claire annuì e rispose: ”Ero svenuta, mi ha trovata il marinaio Deker.”
>>
>> “Deker?” Riccardi era sempre più confuso: ”Ma lui si trova sulla
>> stazione.”
>>
>> “Vero ma si trova anche lui qui.”Claire indicò la direzione: “ Venga
>> andiamo da lui, si trova a poche decine di metri da quì.”
>>
>> I due si incamminarono verso un piccolo sentiero in salita. Fecero alcuni
>> passi schivando alcuni rovi e piante quando Claire disse: ”E’ un sentiero,
>> sembra frequentato. Non molto ma sembra che qualcuno sia passato di quà.”
>>
>> Riccardi annuì rispondendo: ”Concordo ci sono rovi sul tragitto segno che
>> nessuno passa da molto ma non ci sono foglie e l’erba non è ricresciuta sul
>> percorso questo indica che qualcuno passa ogni tanto.”
>>
>> Drillrush arrivò in piccola piazzola, fece per voltarsi per rispondere al
>> capo della sicurezza quando il gruppetto venne raggiunto da Deker.
>>
>> “Comandante.” Esordì il giovane marinaio.
>>
>> “Cosa ci fa qui Deker? Non era al controllo bagagli con Thomson?” Chiese
>> Riccardi.
>>
>> “Sì signore ma poi è successo qualcosa e mi sono risvegliato qui… ho
>> vagato per alcuni minuti e ho trovato lei… cioè il comandante Drillrush.”
>> Fece rapporto il marinaio.
>>
>> “Ha scoperto qualcosa?” Chiese il primo ufficiale.
>>
>> “Sì… dovete venire a vedere.” Il marinaio iniziò a risalire la collinetta
>> e si mise a guardare.
>>
>> I due graduati salirono e raggiunsero Deker il quale stava indicando un
>> punto in lontananza.
>>
>> “Che cos’è?” Chiese Drillrush.
>>
>> Davanti a loro a circa due chilometri si trovava una collina posta
>> esattamente davanti ad una valle che tagliava in due una catena montuosa.
>> In cima alla collinetta c’era una struttura artificiale. Era orientata
>> verso la valle come ad osservarla. La forma era quadrata e aveva l’aria
>> massiccia e robusta. Una serie di finestrone erano situate nella sezione
>> inferiore ad intervalli regolari. Una serie di finestre più piccole erano
>> situate nella zona superiore.
>>
>> “E’ un forte… .”Riccardi non aveva dubbi: ”E’ un forte simile a quelli
>> che venivano costruiti sulla terra sei secoli fa… .”
>>
>> Deep Space 16, Gamma, Plancia 09/06/2396 Ore 11:20
>>
>> Keane stava ricevendo i primi rapporti dei sensori e le analisi non erano
>> buone.
>>
>> “Capitano, mancano 27 membri dell’equipaggio.”
>>
>> Shran puntò le antenne verso l’ufficiale alle operazioni e la raggiunse
>> con una serie di rapide falcate: ”Ha la loro posizione?”
>>
>> “Nulla.” Keane era confusa.
>>
>> “Come nulla?”
>>
>> “Non rilevo proprio nulla… nessuna traccia residua, né cariche
>> elettrostatiche di teletrasporto o simili.” L’OPS richiamo le analisi dei
>> sensori: ”Ho condotto tutte le analisi che potevo eseguire con i sensori di
>> bordo ma nulla.”
>>
>> Shran guardò i dati mentre Durani iniziò a parlare: ”Scudi alzati siamo
>> in allarme rosso.” Poi, dopo una breve pausa, riprese a parlare: ”Non
>> rilevo nulla sui sensori esterni… non c’è nulla di anormale.”
>>
>> Shran guardò fuori tramite il visore. Lo spazio circostante alla stazione
>> era decisamente normale tranne che per la nave romulane che si era
>> inspiegabilmente fermata pochi minuti prima in concomitanza con la
>> sparizione delle 27 persone sulla passeggiata e della squadra di
>> abbordaggio.
>>
>> “Capitano forse ho una teoria ma è molto azzardata.” Disse Kaene.
>> “Sfasamento quantico.”
>>
>> “Che cosa?”
>>
>> “E’ una specie di teletrasporto ma di più. E’ letteralmente far sparire
>> nel nulla le cose e soltanto cosa si vuole portare via.” Kaene aveva
>> l’attenzione di tutti e richiamò sullo schermo principale una serie di
>> dati: ”Immaginate che la materia venga assorbita da infiniti wormhole
>> infinitesimi in grado di assorbire una quantità di energia microscopica.”
>>
>> “Questo potrebbe portar via le persone?” Chiese il capitano.
>>
>> “E’ solo una teoria ma potrebbe essere quello che è successo.” Kaene
>> scosse la testa: ”Ma questa teoria è stata dimostrata come impossibile da
>> imminenti fisici interstellari. E’ una tecnica che potrebbe funzionare in
>> teoria ma in pratica è impossibile.”
>>
>> “Quindi ci troviamo davanti a qualcuno che genera l’impossibile.”
>> Constatò il capitano.
>>
>> Buio Luogo e tempo non definiti
>>
>> Karanasi trovava in un buio così intenso da causarle la claustrofobia.
>> Una strana sensazione di paura e ansia la avvolse sommandosi alla
>> claustrofobia. Le mancò il fiato e le sembrò che le avessero appena
>> innalzato un muro a pochi micron dal suo volto impendendole ogni ingresso
>> d’aria.
>>
>> Spinta dalla disperazione mosse le mani nel vuoto annaspando come se
>> stesse annegando. Quel gesto impulsivo e istintivo fu, però, la sua
>> salvezza: il rapido movimento delle braccia mosse una piccola quantità di
>> aria che entrò nei suoi polmoni calmandola leggermente.
>>
>> Il suo respiro si fece più regolare e l’iperventilazione sparì di colpo.
>>
>> Aveva quasi ripreso il controllo quando una forte fitta di dolore avvolse
>> la mano destra e del liquido caldo iniziò a colarle lungo l’avambraccio.
>> Qualcosa l’aveva appena ferita.
>>
>> Furiosa si portò la mano ferita a sé e si tenne pronta a difendersi.
>>
>> Non accadde nulla.
>>
>> Dopo alcuni istanti portò avanti il braccio sinistrò come per tastare un
>> eventuale aggressore ma sentì soltanto il freddo provocato dal contatto con
>> qualcosa di metallico.
>>
>> Per un brevissimo istante le emozioni che avevano assediata e le avevano
>> fatto perdere il controllo si interruppero permettendole di capire che poco
>> fa il suo braccio destro aveva colpito un oggetto metallico, molto
>> probabilmente un arma.
>>
>> Ma poi la rabbia, una furia omicida cieca e totale tornò a impossessarsi
>> di Vok. Istintivamente afferrò l’oggetto metallico e, forse per fortuna o
>> soltanto per caso, lo impugnò per il manico e partì alla carica.
>>
>> La sua parte razionale, logica e ingegneristica era ancora in lei ma
>> sembrava che fosse passata in secondo piano: viveva tutto come se fosse in
>> una specie di sogno in cui erano queste emozioni di odio e paura a guidarla
>> in quella folle e insensata carica nel buio. Molto probabilmente, secondo
>> la sua componente razionale, si trovava in una stanza buia e si era ferita
>> colpendo l’oggetto che ora teneva in mano il quale, a giudicare dal peso e
>> dal perfetto bilanciamento, doveva essere un specie di spada.
>>
>> La sua parte razionale intuì che la luce che era apparsa all’improvviso
>> era semplicemente una porta aperta si un’altra stanza illuminata ma le
>> emozioni di odio e terrore che guidavano Karana la fecero caricare la luce
>> con l’arma in pugno pronta a sventrare chiunque ci fosse dall’altro lato.
>>
>> Spazio - Da qualche parte – Contemporanea
>>
>> “Sono bravi.” Ammise una voce.
>>
>> “Concordo.” La voce due parlò pochi istanti dopo.
>>
>> Poi arrivò la voce tre: ”Hanno capito come abbiamo fatto a portare via i
>> loro compagni.”
>>
>> “Ma non possono ostacolarci e nemmeno uguagliare il nostro metodo.”
>> Precisò la voce due.
>>
>> “Vero.” La voce tre disse solo poche parole per poi chiedere: “Dobbiamo
>> sospendere l’esperimento?”
>>
>> “No procediamo.” Sentenziò la voce uno.
>>
>> Deep Space 16, Gamma, Infermeria 09/06/2396 Ore 11:52
>>
>> Jo’Trel stava osservando il dottor Sonx compiere l’autopsia su uno dei
>> romulani ritrovati sulla nave misteriosa. Si trovava dietro un vetro
>> protettivo e in silenzio osservava il medico federale lavorare.
>> L’ambasciatore romulano aveva richiesto che ci fosse uno dei suoi ufficiali
>> a presenziare all’autopsia di uno dei romulani ritrovati e Jo’Trel, in
>> quanto comandante militare, si offrì volontario.
>>
>> Vide con quanta cura, precisione e, soprattutto, rispetto il dottore
>> stava operando e ne rimase profondamente colpito. Ogni romulano nasce e
>> vive con persone che gli ricordano che le razze della Federazione sono
>> nemici da combattere ma nemmeno il più ostinato nemico della Federazione
>> non avrebbe potutoobiettare nulla all’ottimo lavoro di Sonx.
>>
>> D’improvviso il graduato romulano sentì una presenza dietro di lui.
>>
>> “Capitano, la aspettavo.” Disse Jo’Trel.
>>
>> Il capitano Shran si avvinò alla controparte dicendo: ”E io ero quasi
>> sicuro che lei sarebbe venuto ad assistere all’autopsia.” Poi avvicinandosi
>> al vetro e, scrutando all’interno, aggiunse: ”Come sta andando?”
>>
>> “Il dottore sta lavorando con cura e rapidità… .” Rispose il romulano,
>> poi voltandosi verso l’andoriano, disse: ”Una volta terminata l’autopsia
>> vorrei dare ai miei compagni defunti una degna sepoltura.”
>>
>> “Certamente.”Shran rispose rapidamentecon una tale sincerità da
>> sorprendere la sua controparte che disse: ”Grazie… .” Ci fu un breve
>> silenzio poi il romulano aggiunse: ”E’ vero quello che dicono i primi
>> rapporti?”
>>
>> “Sì.”
>>
>> “Allora è vero si sono uccisi tra loro.” Jo’Trel fece un profondo
>> sospirocercò di assimilare la notizia.
>>
>> “Lo spazio è un luogo vasto e misterioso… non sappiamo ancora cosa è
>> successo all’equipaggio romulano.” Shran cercò con quelle parole di
>> impedire al capitano romulano di trarre conclusioni affrettate.
>>
>> “Già… .” Jo’Trel rimase alcuni istanti in silenzio poi aggiunse: ”La
>> nave?”
>>
>> “Sì è arrestata a distanza di sicurezzadalla stazione circa 30 minuti
>> fa.” Il capitano scollò le spalle e le antenne: ”Non sappiamo come ha fatto
>> a fermarsi i motori sono sempre rimasti inattivi durante la decelerazione.
>> Ora è in quarantena protetta dai raggi traenti. Ho fatto teletrasportare un
>> corpo per delle analisi.”
>>
>> “Capisco.” Il romulano rimase pensieroso per alcuni secondi per poi
>> dire:” So che avete degli ufficiali dispersi e che alcune persone sono
>> state rapite dalla passeggiata.”
>>
>> “Sì è vero.”
>>
>> “Spero che li ritroviate sani e salvi.”
>>
>> “La ringraz… .” Ma Jo’Trel riprese a parlare: “Ho fatto recuperare tutti
>> i dati della nave romulana sconosciuta… spero che vi possa essere d’aiuto.”
>> Detto ciò il romulano diede un d-padd all’andoriano.
>>
>> “Grazie.”
>>
>> “Non era materiale riservato.” Minimizzò Jo’Trel.
>>
>> “Grazie per il suo aiuto.” Il capitano si voltò: “Bene, vado a darlo ai
>> miei ufficiali per analizzarlo.” Sharn fece per uscire.
>>
>> “Certamente, se ha bisogno di me mi troverà qui.
>>
>> Forte, ingresso Luogo e tempo non definiti
>>
>> Dei due chilometri che lì separavano dal forte Riccardi ne passò almeno
>> uno ad osannare la costruzione ma arrivati all’ultimo chilometro decise di
>> non annoiare troppo il comandante Drillrush e il povero marinaio
>> Deker.Aveva fatto ciò anche per non pensare troppo a quella assurda
>> situazione in cui erano finiti e per non intaccare il morale della truppa.
>> Claire aveva capito il gioco e aveva tenuto banco all’ufficiale della
>> sicurezza cercando di distrarre Deker il quale stava patendo e iniziava a
>> dare segni di nervosismo.
>>
>> Tuttavia il capo della sicurezza aveva ragione: la struttura, il forte
>> era un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria militare. Era stato
>> costruito quasi certamente per proteggere e chiudere il passo alpino che
>> aveva davanti. Il complesso era solido, ben costruito e aveva ricevuto
>> costanti e accurati interventi manutentivi. Una serie di feritoie per
>> cannoni erano poste ad intervalli regolari e ognuna sembrava avere la sua
>> bocca di fuoco pronta a sparare. I finestroni erano posti ad intervalli
>> regolari e coprivano una rosa di 360 gradi. Una linea di feritoie per
>> moschetti o fucili era posta sopra i cannoni garantendo una eguale
>> copertura. L’unico ingresso era posto nella zona opposta alla valle ed era
>> accessibile soltanto attraverso una ripida e tortuosa strada. Chiunque
>> avesse voluto attaccare il portone avrebbe dovuto percorrere la strada e si
>> sarebbe esposto più volte al fuoco dei difensori. A coprire il forte c’era
>> un granissimo tetto con una copertura di terra in grado di assorbire il
>> tiro dell’artiglieria. Una guarnigione di 200 uomini avrebbe potuto
>> tranquillamente tener testa ad un aggressore di 20000 uomini rimanendo
>> asserragliata in quella posizione strategica.
>>
>> Il gruppo stava percorrendo la salita che conduceva all’ingresso del
>> forte. Avevano deciso che essendo l’unica costruzione artificiale visibile
>> era il primo luogo in cui avrebbero dovuto visitare in cerca di indizi su
>> dove si trovavano. Riccardi aveva proposto un approcciò più cauto e di
>> avvicinarsi al forte di nascosto ma Claire pensava che se gli avessero
>> scoperti avrebbero potuto scambiargli per aggressori per cui optò per
>> avvicinarsi in maniera più normale: alla vista del sole.
>>
>> Avevano percorso la salita sotto un fortissimo sole che aveva affaticato
>> il gruppo assieme alla pendenza. Sia Claire che Alessandro si annotarono
>> mentalmente di fare più esercizi sul ponte ologrammi mentre Deker non dava
>> più segni di affaticamento anzi la salita lo aveva ricaricato nel molare e
>> ora era pronto ad affrontare l’universo intero.
>>
>> Deker arrivò in cima alla salita per primo seguito a pochi passi di
>> distanza dai due ufficiali superiori. Fu quindi il primo a raggiungere
>> l’entrata del forte. Il marinaio osservo l’ingresso composto da un ponte
>> lavatoio e da un pesante portone aperto. Una serie di feritoie proteggevano
>> l’ingresso. Non c’erano soldati a guardia, o almeno, Derek non ne vide.
>>
>> Poi qualcosa attirò la sua attenzione: ”Venite a vedere… .”
>>
>>
>>
>>
>>
>> --
>> Ciao
>> Fabio
>>
>>
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>> Tenente comandante **0
>> Alessandro Riccardi
>> Ufficiale Tattico e Capo della Sicurezza
>> Deep Space 16,Gamma
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>> Comunicazione privata:
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>> riccardi.ds16 a gmail.com
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