[Stml21] [18.11 - Drillrush - Scoperte]
Maddalena
vampitrill a gmail.com
Sab 4 Feb 2017 14:11:31 CET
Premetto che non avevo la minima idea di come andare avanti, per cui
spero possa piacere.
Maddy
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*Deep Space 16 - Infermeria - 10/06/2396 - ore 09:42*
Shran aveva percorso tutta la strada fino all'infermeria a passo svelto,
facendo ben poco caso a ciò che aveva intorno e rimuginando su quanto
stava accadendo. Per quanto si sforzasse, non riusciva a trovarne un
senso e l'unica cosa che, a quanto pareva, poteva augurarsi era che
tutto finisse alla svelta. Non un granchè come prospettiva, specialmente
per un uomo abituato all'azione.
Entrando in infermeria trovò il dottore in uno stato di eccitazione
febbrile. Il debobulano rimbalzava praticamente tra le pareti del suo
ampio ufficio.
Shran non ebbe bisogno di dire nulla.
"Capitano, ho capito! Finalmente, ho capito! Non so come ho fatto ad
essere così cieco, è stato davanti ai miei occhi per tutto il tempo."
Shran protese le antenne in avanti, un moto istintivo di curiosità verso
uno sviluppo qualsiasi in una faccenda che pareva drammaticamente
arenata. Sollevò tuttavia anche una mano con l'intento di calmare il
medico. "Dottore, si calmi e mi spieghi cosa ha scoperto."
Sonx pareva non riuscire a star fermo. Voltò lo schermo del terminale
sulla sua scrivania e lo indicò a Shran. "Vede?" domandò con il tono di
chi indica una giraffa improvvisamente comparsa in mezzo alla stanza,
inspiegabile quanto evidente.
Per l'andoriano, sfortunatamente, non era così evidente. Sollevò lo
sguardo sul denobulano con espressione interrogativa. "Temo di no."
Il medico lo fissò per un istante, apparentemente congelato dove si
trovava. Poi riprese come nulla fosse. "Io pensavo fossero i boliani.
Pensavo che la connessione fosse il DNA boliano le tracce più o meno
consistenti presenti negli individui che sono stati rapiti e invece no,
non è quello. Non solo quallo, almeno."
L'espressione di Shran, in paziente attesa, non mutò.
"Non si tratta di essere boliani o di avere dei DNA boliano. Si tratta
di un particolare gene che è connesso ad alcune specifiche varietà di
genoma boliano."
"Sono i boliani ma non sono i boliani?" domandò il capitano, ora
vagamente confuso.
"Sì e no. Il gene è effettivamente presente per la maggior parte nei
boliani, ma il punto è un altro. La mia ipotesi iniziale era che
avessero scelto specificatamente i boliani, ma non credo più che sia
così. Credo che abbiano scelto coloro che possiedono questo gene."
"Ancora non vedo il nesso."
Sonx scosse appena la testa, come a schiarirsi le idee. "Il gene è
responsabile di una maggior resistenza degli individui che lo possiedono
all'influenza di determinate frequenze di onde gamma, che sono connesse
negli umanoidi agli stati di intensa tensione emotiva."
Le antenne di Shran si drizzarono appena. "Come quelli che abbiamo
sperimentato recentemente?"
Il dottore annuì lentamente. "Hanno rimosso gli individui che sarebbero
stati meno facilmente influenzabili da... beh, da qualunque cosa stia
facendo chiunque sia responsabile di tutto questo."
Il capitano si voltò e fece due passi per la stanza, sotto lo sguardo
vigile dell'altro. Per un attimo nessuno dei due uomini parlò.
"Dottore, tutto questo può significare solo una cosa, credo."
"Già," rispose lentamente Sonx. "Si tratta di un esperimento."
*Deep Space 16 - Passeggiata - 10/06/2396 - ore 09:43*
Il Vimalum si stiracchiò come un gatto e si mosse, non visto, verso il
suo pasto. Le emozioni annidate nel piccolo locale sulla passeggiata
erano per lui un'attrattiva irresistibile, così si mise in caccia. I
suoi sensi percepirono istintivamente le emozioni degli essere intorno a
lui. Paura, sospetto, rabbia. Il Vimalum non aveva una mente abbastanza
complessa da capirne il significato, per lui si trattava solo di cibo.
Se l'avesse avuta si sarebbe reso conto di quanto quelle emozioni erano
provocate dalla situazione attuale di incertezza e di quanto fossero in
realtà tenute a bada dal puro autocontrollo del personale.
Il Vimalum tuttavia non comprendeva e nemmeno se interessava. Un guizzo
di timore proveniente da un guardiamarina poco più avanti attirò la sua
attenzione e agì su di lui come un eccitante. Cambiò direzione,
serpeggiando come un rettile tra gli esseri riuniti nel locale.
Raggiunta la sua vittima, cominciò a nutrirsene, assaporando lentamente
l'emozione che percepiva.
La paura del giovane guardiamarina si trasformò in terrore, poi in
rabbia contro chiunque in generale e contro l'uomo seduto di fronte a
lui in particolare. La conversazione si alzò di tono.
Mentre il Vimalum si nutriva, volò il primo pugno.
*Luogo imprecisato - Fattoria di campagna - 10/06/2396 - ore 09:50*
**
Drillrush e Riccardi parlavano piano tra loro. Il resto delle persone
rapite si era rapidamente installato nella fattoria. D'altra parte
l'interno non pareva più pericoloso dell'esterno e almeno era caldo e
relativamente comodo. In più avevano del cibo. Avevano riflettuto a
lungo sull'opportunità di mangiare o meno, ma infine Claire aveva deciso
di poter correre il rischio. Erano affamati e demoralizzati, un buon
pasto avrebbe giovato a tutti. Riccardi aveva concordato. Normalmente
nessuno dei due si sarebbe mai sognato di assaggiare nemmeno una
briciola, ma non sembrava ci fossero molte altre alternative.
Dopo il breve pasto, tutti se ne erano andati a riposare. Drillrush e
Riccardi avevano organizzato i turni di guardia ed erano rimasti soli.
Claire si appoggiò allo schienale della sedia e sospirò.
Riccardi non la conosceva bene - per la verità, non la conosceva affatto
- ma non la invidiava per nulla. Non era certo una situazione ideale in
cui trovarsi appena insediati in un nuovo incarico.
"In tutto questo, c'è qualcosa che non mi torna," disse lei.
"Di cose che non tornano ce ne sono parecchie, Comandante."
"Sì, certamente. Ma il fatto è... perchè questo?"
"La fattoria?"
"Tutto." Claire agitò appena la mano a comprendere vagamente l'ambiente
intorno. "Il forte. La pianta carnivora. La collina. E ora questo.
Perchè questi ambienti?"
Riccardi annuì lentamente. "Sembra quasi che ci stiano mettendo alla
prova in qualche modo."
"Già," concordò Claire lentamente. "E' proprio questo che mi preoccupa."
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*Spazio - 10/06/2396 - Contemporaneamente*
"Signore, il Vimalum si sta nutrendo, è confermato."
"Stiamo registrando, mi auguro."
"Sì, Signore."
Il secondo controllò nuovamente la sua strumentazione. I vari display
sulla consolle erano un tripudio di colori e profili armonici complessi
mentre la strumentazione registrava il banchetto del Vimalum su tutte le
bande.
"Il personale della stazione?"
"Reagisce, Signore. Come previsto."
Un secondo display alla sua destra mostrava le principali attività dei
sistemi e il monitoraggio delle comunicazioni interne alla stazione. Il
secondo lo esaminò con attenzione.
"Pare che sulla passeggiata sia scoppiata una rissa. Direi che si tratta
del Vimalum, a giudicare dalle proporzioni e dalla posizione. La sala
comando sta inviando delle squadre a sedare i disordini."
"Come previsto," annuì soddisfatto il comandante.
"Come previsto, Signore," concordò il secondo. "Solo..."
"Cosa," abbaiò l'altro.
"Ecco, secondo le comunicazioni interne pare che il medico di bordo
abbia chiamato il capitano dicendo di avere grandi sviluppi da comunicare."
"Sappiamo a cosa stava lavorando?"
Il secondo annuì appena. "Dati genetici del personale in custodia."
Per un attimo calò il silenzio.
"Lo stato del personale in custodia?"
Il secondo digitò rapidamente sulla propria consolle, aprendo una
finestra secondaria suddivisa in due settori. In uno scorrevano file di
dati medici. Nell'altra era mostrata una panoramica delle capsule di
animazione sospesa contenenti gli individui prelevati dalla stazione.
"Tutto regolare, Signore," disse il secondo, soddisfatto.
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-------------- parte successiva --------------
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