[Stml21] [18.11 - Drillrush - Scoperte]

Elena Fuccelli mf9115 a mclink.it
Lun 6 Feb 2017 20:59:37 CET


On Sat, 4 Feb 2017 14:11:31 +0100
  Maddalena <vampitrill a gmail.com> wrote:
> Premetto che non avevo la minima idea di come andare avanti, per cui 
>spero possa piacere.

A me piace! :)
Chissà se i nostri stanno sperimentando anche deja-vu, visto che si 
trovano in una sorta di Matrix. ^________^

Ciao! ;-D
Elena
--
"Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
ICQ 33856678

> Maddy
> 
> ---------------------------------------------------------------
> 
> *Deep Space 16 - Infermeria - 10/06/2396 - ore 09:42*
> 
> Shran aveva percorso tutta la strada fino all'infermeria a passo 
>svelto, facendo ben poco caso a ciò che aveva intorno e rimuginando 
>su quanto stava accadendo. Per quanto si sforzasse, non riusciva a 
>trovarne un senso e l'unica cosa che, a quanto pareva, poteva 
>augurarsi era che tutto finisse alla svelta. Non un granchè come 
>prospettiva, specialmente per un uomo abituato all'azione.
> 
> Entrando in infermeria trovò il dottore in uno stato di eccitazione 
>febbrile. Il debobulano rimbalzava praticamente tra le pareti del suo 
>ampio ufficio.
> 
> Shran non ebbe bisogno di dire nulla.
> 
> "Capitano, ho capito! Finalmente, ho capito! Non so come ho fatto ad 
>essere così cieco, è stato davanti ai miei occhi per tutto il tempo."
> 
> Shran protese le antenne in avanti, un moto istintivo di curiosità 
>verso uno sviluppo qualsiasi in una faccenda che pareva 
>drammaticamente arenata. Sollevò tuttavia anche una mano con 
>l'intento di calmare il medico. "Dottore, si calmi e mi spieghi cosa 
>ha scoperto."
> 
> Sonx pareva non riuscire a star fermo. Voltò lo schermo del 
>terminale sulla sua scrivania e lo indicò a Shran. "Vede?" domandò 
>con il tono di chi indica una giraffa improvvisamente comparsa in 
>mezzo alla stanza, inspiegabile quanto evidente.
> 
> Per l'andoriano, sfortunatamente, non era così evidente. Sollevò lo 
>sguardo sul denobulano con espressione interrogativa. "Temo di no."
> 
> Il medico lo fissò per un istante, apparentemente congelato dove si 
>trovava. Poi riprese come nulla fosse. "Io pensavo fossero i boliani. 
>Pensavo che la connessione fosse il DNA boliano le tracce più o meno 
>consistenti presenti negli individui che sono stati rapiti e invece 
>no, non è quello. Non solo quallo, almeno."
> 
> L'espressione di Shran, in paziente attesa, non mutò.
> 
> "Non si tratta di essere boliani o di avere dei DNA boliano. Si 
>tratta di un particolare gene che è connesso ad alcune specifiche 
>varietà di genoma boliano."
> 
> "Sono i boliani ma non sono i boliani?" domandò il capitano, ora 
>vagamente confuso.
> 
> "Sì e no. Il gene è effettivamente presente per la maggior parte nei 
>boliani, ma il punto è un altro. La mia ipotesi iniziale era che 
>avessero scelto specificatamente i boliani, ma non credo più che sia 
>così. Credo che abbiano scelto coloro che possiedono questo gene."
> 
> "Ancora non vedo il nesso."
> 
> Sonx scosse appena la testa, come a schiarirsi le idee. "Il gene è 
>responsabile di una maggior resistenza degli individui che lo 
>possiedono all'influenza di determinate frequenze di onde gamma, che 
>sono connesse negli umanoidi agli stati di intensa tensione emotiva."
> 
> Le antenne di Shran si drizzarono appena. "Come quelli che abbiamo 
>sperimentato recentemente?"
> 
> Il dottore annuì lentamente. "Hanno rimosso gli individui che 
>sarebbero stati meno facilmente influenzabili da... beh, da qualunque 
>cosa stia facendo chiunque sia responsabile di tutto questo."
> 
> Il capitano si voltò e fece due passi per la stanza, sotto lo 
>sguardo vigile dell'altro. Per un attimo nessuno dei due uomini 
>parlò.
> 
> "Dottore, tutto questo può significare solo una cosa, credo."
> 
> "Già," rispose lentamente Sonx. "Si tratta di un esperimento."
> 
> *Deep Space 16 - Passeggiata - 10/06/2396 - ore 09:43*
> 
> Il Vimalum si stiracchiò come un gatto e si mosse, non visto, verso 
>il suo pasto. Le emozioni annidate nel piccolo locale sulla 
>passeggiata erano per lui un'attrattiva irresistibile, così si mise 
>in caccia. I suoi sensi percepirono istintivamente le emozioni degli 
>essere intorno a lui. Paura, sospetto, rabbia. Il Vimalum non aveva 
>una mente abbastanza complessa da capirne il significato, per lui si 
>trattava solo di cibo. Se l'avesse avuta si sarebbe reso conto di 
>quanto quelle emozioni erano provocate dalla situazione attuale di 
>incertezza e di quanto fossero in realtà tenute a bada dal puro 
>autocontrollo del personale.
> 
> Il Vimalum tuttavia non comprendeva e nemmeno se interessava. Un 
>guizzo di timore proveniente da un guardiamarina poco più avanti 
>attirò la sua attenzione e agì su di lui come un eccitante. Cambiò 
>direzione, serpeggiando come un rettile tra gli esseri riuniti nel 
>locale.
> 
> Raggiunta la sua vittima, cominciò a nutrirsene, assaporando 
>lentamente l'emozione che percepiva.
> 
> La paura del giovane guardiamarina si trasformò in terrore, poi in 
>rabbia contro chiunque in generale e contro l'uomo seduto di fronte a 
>lui in particolare. La conversazione si alzò di tono.
> 
> Mentre il Vimalum si nutriva, volò il primo pugno.
> 
> *Luogo imprecisato - Fattoria di campagna - 10/06/2396 - ore 09:50*
> 
> **
> 
> Drillrush e Riccardi parlavano piano tra loro. Il resto delle 
>persone rapite si era rapidamente installato nella fattoria. D'altra 
>parte l'interno non pareva più pericoloso dell'esterno e almeno era 
>caldo e relativamente comodo. In più avevano del cibo. Avevano 
>riflettuto a lungo sull'opportunità di mangiare o meno, ma infine 
>Claire aveva deciso di poter correre il rischio. Erano affamati e 
>demoralizzati, un buon pasto avrebbe giovato a tutti. Riccardi aveva 
>concordato. Normalmente nessuno dei due si sarebbe mai sognato di 
>assaggiare nemmeno una briciola, ma non sembrava ci fossero molte 
>altre alternative.
> 
> Dopo il breve pasto, tutti se ne erano andati a riposare. Drillrush 
>e Riccardi avevano organizzato i turni di guardia ed erano rimasti 
>soli.
> 
> Claire si appoggiò allo schienale della sedia e sospirò.
> 
> Riccardi non la conosceva bene - per la verità, non la conosceva 
>affatto - ma non la invidiava per nulla. Non era certo una situazione 
>ideale in cui trovarsi appena insediati in un nuovo incarico.
> 
> "In tutto questo, c'è qualcosa che non mi torna," disse lei.
> 
> "Di cose che non tornano ce ne sono parecchie, Comandante."
> 
> "Sì, certamente. Ma il fatto è... perchè questo?"
> 
> "La fattoria?"
> 
> "Tutto." Claire agitò appena la mano a comprendere vagamente 
>l'ambiente intorno. "Il forte. La pianta carnivora. La collina. E ora 
>questo. Perchè questi ambienti?"
> 
> Riccardi annuì lentamente. "Sembra quasi che ci stiano mettendo alla 
>prova in qualche modo."
> 
> "Già," concordò Claire lentamente. "E' proprio questo che mi 
>preoccupa."
> 
> **
> 
> *Spazio - 10/06/2396 - Contemporaneamente*
> 
> "Signore, il Vimalum si sta nutrendo, è confermato."
> 
> "Stiamo registrando, mi auguro."
> 
> "Sì, Signore."
> 
> Il secondo controllò nuovamente la sua strumentazione. I vari 
>display sulla consolle erano un tripudio di colori e profili armonici 
>complessi mentre la strumentazione registrava il banchetto del 
>Vimalum su tutte le bande.
> 
> "Il personale della stazione?"
> 
> "Reagisce, Signore. Come previsto."
> 
> Un secondo display alla sua destra mostrava le principali attività 
>dei sistemi e il monitoraggio delle comunicazioni interne alla 
>stazione. Il secondo lo esaminò con attenzione.
> 
> "Pare che sulla passeggiata sia scoppiata una rissa. Direi che si 
>tratta del Vimalum, a giudicare dalle proporzioni e dalla posizione. 
>La sala comando sta inviando delle squadre a sedare i disordini."
> 
> "Come previsto," annuì soddisfatto il comandante.
> 
> "Come previsto, Signore," concordò il secondo. "Solo..."
> 
> "Cosa," abbaiò l'altro.
> 
> "Ecco, secondo le comunicazioni interne pare che il medico di bordo 
>abbia chiamato il capitano dicendo di avere grandi sviluppi da 
>comunicare."
> 
> "Sappiamo a cosa stava lavorando?"
> 
> Il secondo annuì appena. "Dati genetici del personale in custodia."
> 
> Per un attimo calò il silenzio.
> 
> "Lo stato del personale in custodia?"
> 
> Il secondo digitò rapidamente sulla propria consolle, aprendo una 
>finestra secondaria suddivisa in due settori. In uno scorrevano file 
>di dati medici. Nell'altra era mostrata una panoramica delle capsule 
>di animazione sospesa contenenti gli individui prelevati dalla 
>stazione.
> 
> "Tutto regolare, Signore," disse il secondo, soddisfatto.
> 
> **
> 
> 



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