[Stml21] R: R: [19.04 – Drillrush – C’è un cadavere in biblioteca]

Maddalena Duci vampitrill a gmail.com
Dom 24 Set 2017 10:09:34 CEST


Contenta che vi sia piaciuto.
A Ile avevo scritto in privato perché non sapevo se ero di turno io. Non trovavo più la mail e con gli altri due turni mi son persa. Quindi la mail non e' passata in lista.

----- Messaggio originale -----
Da: "Monica Miodini" <hannadegliiapigi a hotmail.it>
Inviato: ‎24/‎09/‎2017 02:46
A: "Deep Space 16 Gamma" <stml21 a gioco.net>
Oggetto: Re: [Stml21]R:  [19.04 – Drillrush – C’è un cadavere in biblioteca]

A dire la verità mi stavo chiedendo se Ileana fosse sparita ! 

Monica 


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From: Stml21 <stml21-bounces a gioco.net> on behalf of Vane <hazyel91 a gmail.com>
Sent: Saturday, September 23, 2017 10:24:40 AM
To: Deep Space 16 Gamma
Subject: [Stml21] R: [19.04 – Drillrush – C’è un cadavere in biblioteca] 
 
Uhm.. sono io che non leggo più mail di Ileana?
Curiosità a parte, ottimo brano Maddy
 
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Capitano Hazyel
Ufficiale in Comando
USS Raziel NCC-79016
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Da: Maddalena
Inviato: venerdì 22 settembre 2017 19:12
A: Deep Space 16 Gamma
Oggetto: [Stml21] [19.04 – Drillrush – C’è un cadavere in biblioteca]
 
Eccomi qua. Avevo chiesto a Ileana una proroga fino a lunedì, ma avevo un po' di tempo stasera e l'ho finito.
Spero vi piaccia,

Maddy

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Deep Space 16 Gamma – Sala controllo – 29 giugno 2397 – ore 1.23
 
Lei detestava i ricevimenti.
Era sempre stato così, fin da quando, da bambina, la obbligavano a partecipare a quelli della Flotta cui venivano invitati gli ammiragli con le loro famiglie. Forse proprio per questo.
Tuttavia, questo ricevimento in particolare le era sembrato anche più odioso del solito. Intanto aveva dovuto occuparsi lei dell’organizzazione. Non l’avrebbe mai ammesso né con il suo capitano, né con chiunque altro, ma aveva odiato ogni secondo di quel compito. Non era per sua natura una donna particolarmente paziente e perdere due intere giornate a disporre ai tavoli ospiti illustri e litigiosi come bimbi, nonché a occuparsi di allestimenti floreali e posateria, scelte del menù e intrattenimento musicale, le sembrava non solo uno spreco di tempo – forse era per evitare questo che non si era mai sposata - ma anche uno sforzo inadeguato. Se questa nuova razza era potente e importante la metà di quel che sembrava, tanto che Thompson aveva deciso di passare l’incombenza a loro, un banchetto in sala ologrammi a bordo di una stazione da spazio profondo non sembrava poi questa gran cosa.
A peggiorare la situazione, ci si era messo il proverbiale morto in biblioteca. Tre uomini della sicurezza uccisi, un cadavere non ancora identificato e un tizio il cui principale obbiettivo pareva girare per la stazione avvolto da un sinistro manto nero uccidendo membri del personale a caso. Meraviglioso. La serata era già abbastanza deprimente senza che alla noia si aggiungesse anche un problema serio.
 
Claire si passò due dita nel colletto dell’uniforme di gala che indossava ancora, tamburellò con le quelle dell’altra mano sulla consolle e con un sospiro si voltò verso il tenente alle sue spalle che le aveva appena annunciato l’ennesima scocciatura della nottata.
 
“Non mi dica che è ancora lui…” disse con malcelato malumore.
“Temo di sì, Signore,” rispose il tenente in tono di scuse. “Devo aprire il canale?”
“Certo, oppure potremmo far saltare in aria la sua nave…”
“Signore?”
Claire scosse stancamente una mano. “Nulla, tenente. Apra il canale.”
 
Il tenente annuì e sullo schermo principale comparve il volto di un piccolo ferengi, decisamente infuriato.
Claire pregò silenziosamente svariati pantheon di dei di concederle la pazienza. Se le avessero dato la forza, la nave del ferengi sarebbe già stata una nuvola di detriti a quell’ora.
 
“Signor Brek, cos’altro possiamo fare per lei, stasera?”
“Esigo di sapere quando potrò partire!” strepitò il piccoletto.
“Come le ho già spiegato nelle nostre tre precedenti conversazioni, non ci sarà possibile darle il permesso di partire finchè l’allarme rosso rimarrà in vigore.”
“E fino a quando sarà in vigore?”
“Fino a quando l’attuale situazione verrà risolta, cosa per cui tutto il personale si sta adoperando strenuamente. Ogni misura è stata adottata per la sicurezza di coloro che…”
“Regola dell’acquisizione numero 45: il profitto ha i suoi limiti, la rovina no. Ed è la rovina a cui sto andando incontro rimanendo qui. Dove sarebbe la preoccupazione per la mia sicurezza in questo? Il tempo è denaro! Anche una femmina come lei dovrebbe capire la regola numero 83!”
“Sì, anche sulla Terra abbiamo un detto simile… “ Claire sollevò una mano, interrompendo la tirata dell’altro. “Sono certa che le cose verranno risolte a breve. Forse non sarà nemmeno necessario ispezionare i carichi.”
Brek si bloccò. “Ispezionare i carichi?”
“Solo a fini precauzionali.”
“Non ce ne sarà affatto bisogno. Attenderò il permesso di partire. Voglio sperare che il vostro personale si dia una mossa.”
 
Con questo la comunicazione venne chiusa. Claire sospirò. Il tenente alle sue spalle aveva in volto un’espressione sollevata. 
 
“Canale chiuso.”
“Già, me l’immaginavo.”
“Davvero ispezioneranno i carichi?”
“Non ne ho idea, tenente. Ma nel caso, penso mi offrirò di dare una mano con la nave di Brek.”
Il tenente sorrise. “Anch’io.”
 
Deep Space 16 Gamma – Infermeria – 29 giugno 2397 – Contemporaneamente
 
“Faccia piano, tenente. Una commozione cerebrale non è uno scherzo.”
 
Sonx allungò una mano ad aiutare Durani che, con una certa cautela, stava tentando di mettersi a sedere sul lettino, facendo scendere le gambe dal bordo.
 
“Come si sente?”
“Come dopo uno scontro con uno squadrone Jem’Hadar.”
“Quindi tutto normale, per lei.” Sonx sorrise ampiamente e Durani gli gettò un’occhiataccia.
 
Shran, che stava osservando la scena da poca distanza, fece due passi avanti. 
 
“Felice che stia bene, tenente. Ora, se il dottor Sonx è d’accordo, vorrei un suo rapporto sull’accaduto,” disse curvando appena le antenne in avanti. “Non le chiederò per quale motivo si trovava all’attracco invece che in sala comando, ma ho bisogno di sapere con precisione cosa è successo.”
 
La donna annuì lentamente, ignorando completamente, o almeno fingendo di farlo, l’accenno di Shran alla sua fuga dalla sala comandi.
 
“Io e il tenente Rhiss stavamo ispezionando l’attracco, per assicurarci che tutto fosse in ordine. Sono inciampata in qualcosa e quando abbiamo illuminato la zona, ci siamo accorti che si trattava di uno degli uomini di Riccardi.”
Shran annuì. “A poca distanza ce n’era un altro, dico bene?”
“Circa due metri più avanti. Rhiss ha trovato anche un congegno per mascherare le letture dei sensori interni. A quel punto ho sentito il grido.”
“Il grido?” Le antenne di Shran si curvarono maggiormente.
“Sì, anche se immagino sia più corretto dire che si trattava di telepatia. Anche Rhiss l’ha sentito. Mi sono precipitata dentro e ho trovato quell’essere.”
“L’uomo in nero?”
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