[Stml21] [Stml 21] – 20.11 – Comandante Ramar Roberts – Troppo tardi?

Bryn Lwellelyn bryn.lwellelyn a gmail.com
Gio 4 Ott 2018 14:31:21 CEST


Sabato ve lo pubblico e passo il turno

Il gio 4 ott 2018, 14:00 Monica Miodini <hannadegliiapigi a hotmail.it> ha
scritto:

> Direi che è perfetto
> Monica
>
> Ottieni Outlook per Android <https://aka.ms/ghei36>
>
> ------------------------------
> *From:* Stml21 <stml21-bounces a gioco.net> on behalf of Ramar Roberts <
> robertsramar a gmail.com>
> *Sent:* Thursday, October 4, 2018 1:30:44 PM
> *To:* Deep Space 16 Gamma
> *Subject:* [Stml21] [Stml 21] – 20.11 – Comandante Ramar Roberts – Troppo
> tardi?
>
> Ecco , ora dovrebbe andare, se avete altre osservazioni, fatemi sapere.
>
>
> [Stml 21] – 20.11 – Comandante Ramar Roberts – Troppo tardi?
>
>
>
>
> DS 16 Gamma – 18/03/2398 ore 22.00
>
> Nella più totale oscurità dell’angusto alloggio, si avvertì una specie di
> squillo e uno schermo illuminarsi: una specie di ombra afferrò il D-Pad con
> entrambe le mani, e sembrò accomodarsi presso un tavolino, in un modo tanto
> naturale che sembrava fosse per lui normale scivolare nel buio più
> completo.
>
> Osservò brevemente lo schermo e un ghigno gli si dipinse sul volto, la
> seconda ed unica cosa che illuminò per qualche secondo la stanza. Le
> istruzioni erano arrivate e questo poteva significare solo una cosa: Rillar
> aveva fallito ed era stato fatto prigioniero. Finalmente il divertimento
> avrebbe potuto avere inizio: da bravo professionista aveva già raccolto
> tutte le informazioni sul suo bersaglio.
>
> Spostamenti, turni, relazioni personali e tutto ciò che era necessario;
> non per niente, dopo aver ricevuto l’ennesimo incarico e un anticipo
> considerevole, si era trasferito sulla stazione, assumendo ovviamente una
> falsa identità in modo da passare inosservato, cosa che, tanto per
> cambiare, gli era riuscita facilmente. D’altronde sulla stazione avevano
> altri problemi e lui lo sapeva bene. Aveva avuto, inoltre, tutto il tempo
> per documentarsi sui vari sistemi di sicurezza e non aveva trovato nulla
> che potesse preoccuparlo più di tanto. Aveva decisamente lavorato in
> ambienti peggiori.
>
>  Certo, non era un’idiota: poteva tranquillamente aspettarsi che Rillar
> avesse vuotato il sacco, che la Keane sarebbe stata posta sotto una
> rigidissima sorveglianza e che ci fosse già qualcuno sulle sue tracce, ma
> gli importava assai poco: confinata in una stanza, il Comandante sarebbe
> stato un obbiettivo ancora più semplice da neutralizzare, diciamo così.
> Aveva preso le dovute precauzioni, preventivando l’insuccesso del
> “collega”, elaborando un piano che non potesse avere falle: per questo
> aveva piazzato un dispositivo in sala teletrasporto, la cui attivazione ne
> avrebbe compromesso il funzionamento per un lasso di tempo sufficiente da
> permettergli di portare a termine il suo lavoretto.
>
>  In fondo era stato addestrato per questo, ci voleva un po’ di brio, la
> monotonia cominciava davvero a tediarlo. Sorridendo si mise in tasca il
> D’Pad e si diresse verso la porta dell’alloggio che dava sul corridoio: la
> caccia aveva finalmente inizio.
>
>
>
>
>
> DS 16 Gamma – 18/03/2398 ore 22.02
>
> Erano tutti in attesa: dalla comunicazione del Tenente Durani, gli
> ufficiali si erano trasferiti nell’ufficio di Riccardi, cercando nei video
> qualcuno di sospetto che potesse essere stato incaricato dell’omicidio o
> comunque una qualsiasi informazione, di qualsiasi natura, su questo
> misterioso soggetto.
>
>  Nonostante l’attività fosse frenetica, l’ambiente era avvolto nel
> silenzio più tombale.  Ogni tanto qualcuno alzava repentinamente lo
> sguardo, nella speranza di riconoscere sul volto di uno dei colleghi le
> tracce di una vittoria.
>
> I loro desideri furono esauriti: Riccardi, che si stava occupando di
> intercettare un qualunque segno avesse lasciato il killer dietro di sé e si
> era messo a controllare i dispositivi più disparati, balzò sulla sedia,
> praticamente urlando
>
> “Capitano, l’abbiamo beccato!”
>
> DS 16 Gamma – 18/03/2398 ore 22.02
>
>
> Finalmente: si diresse verso il divano, lasciandocisi cadere sopra. Tara
> era appena tornata dagli alloggi del Capitano e la giornata era stata
> particolarmente pesante: il pensiero di Rogal e delle parole che aveva
> pronunciato nell’alloggio di Shran, tuttavia, le strapparono un sorriso.
>
>  Si diresse verso il replicatore: non c’era niente di meglio che un
> bicchiere di buon vino per concludere la serata. Non fece nemmeno in tempo
> ad afferrare il bicchiere che la voce del Capitano la raggiunse dal
> comunicatore:
>
> =^= Capitano Shran a Comandante Keane, risponda Comandante, va tutto bene?
> =^=
>
> Tara fu sorpresa dal tono allarmato dell’Andoriano.
>
> =^= Capitano Shran, qui Comandante Keane, qui tutto a posto, mi trovo nei
> miei alloggi. Qualcosa non va? =^=
>
> =^= Non ho tempo per spiegarle la situazione Comandante, ma al momento è
> confinata nei suoi alloggi: un gruppo della sicurezza la sta raggiungendo,
> il teletrasporto è fuori uso, pertanto non si muova! =^=
>
> Tara non era proprio sicura di aver compreso quanto il Capitano le stava
> riferendo, tanto la situazione era mutata nel giro di pochi attimi. Non
> voleva inoltre pensare che la notizia ricevuta poco prima, potesse già
> avere dei risvolti tanto immediati. A quanto pare le cose non stavano
> proprio così.
>
> =^= Capitano, io non riesco a cap ..=^=
>
> Il Comandante non finì la frase: si voltò e vide la porta d’ingresso
> spalancarsi. L’istinto le suggeriva che qualcosa non andava e le confermava
> i presentimenti avuti poco prima. Afferrò il phaser, lo impostò su
> stordimento e con cautela si avvicinò alla porta di quello che aveva sempre
> considerato il posto più sicuro di tutta la stazione, cosa che a quanto
> pare, per motivi che ignorava, non poteva più considerare tale.
>
>  Dopo quello che sembrò un’eternità, arrivò alla porta, puntò il phaser
> verso l’esterno, perlustrando la zona da una parte all’altra, senza trovare
> nulla, se non quello che sembrava un deserto e lunghissimo corridoio. Si
> ritrasse leggermente, aprì il pannello di controllo e velocemente bloccò la
> porta, che si serrò immediatamente con un forte rumore metallico.
>
> “Come siete prevedibili: mi rendete sempre il lavoro semplice, vi chiudete
> addirittura in trappola per conto vostro! E io che pensavo che con un
> ufficiale della Flotta klingon, sarebbe stato più divertente!”
>
> Una voce glaciale la fece voltare e l’unica cosa su cui riuscì a
> concentrarsi era il ghigno sulla faccia di quell’uomo sconosciuto che, in
> tutta la sua possente figura, era a pochi metri da lei. Nonostante fosse
> pesantemente armato e quell’arma puntasse direttamente sul suo cuore, Tara
> non riusciva a concentrarsi su altro se non sul suo volto deformato dalle
> smorfie di sadica vittoria a cui si mischiava una leggera punta di
> delusione, come se la cosa più pericolosa in quella stanza fosse proprio
> quella bocca dall’incrinatura raccapricciante.
>
> “Chi diavolo sei tu? E che cosa vuoi?”
>
> Sibilò Tara, una volta ripresasi dalla sorpresa. Nonostante la percepibile
> tensione nell’aria, sembrava che Konig non avvertisse nulla, anzi: era
> evidente che non era sicuramente la prima volta che si trovava in una
> situazione simile.
>
> “Uff …. Sempre le stesse domande …”
>
> Rispose con un’aria visibilmente annoiata, per poi continuare
>
> “Faccia uno sforzo Comandante … Avanti ci può riuscire”.
>
> Ancora quel ghigno: Tara non sapeva se essere più allarmata oppure più
> irritata per l’atteggiamento che quell’uomo, lì per ucciderla, assumeva.
> Konig si voltò molto lentamente per afferrare il bicchiere che poco prima
> era tra le mani della Keane, facendone vorticare il contenuto e
> annusandolo.
>
> “Ah ah tesoro … non un altro passo. Avevo solo sete, non agitarti”
>
> Disse l’uomo, voltando leggermente il viso mentre sogghignava: Tara aveva
> cercato invano di avvicinarsi abbastanza da disarmarlo; ora l’unica cosa
> che poteva fare era temporeggiare abbastanza da far sì che arrivasse la
> squadra della sicurezza, anche se, considerando la situazione,
> probabilmente non sarebbe riuscita ad evitare di venire ferita o peggio.
>
> “Non otterrai ciò che vuoi, uccidendomi. E’ solo questione di tempo prima
> che arrivino i soccorsi e, comunque finirà, ti cattureranno, ti
> rinchiuderanno e getteranno via la chiave”
>
> “Ah capisco, questa è l’ultima carta che ti rimane da giocare”
>
> Disse l’uomo con un tono sprezzante e continuò:
>
> “Ma credo di poter soddisfare la tua richiesta; d’altronde è il tuo ultimo
> desiderio, no? Perciò sappi questo: l’unica cosa che mi importa è che mi
> accreditino quanto pattuito, perciò facciamola finita”.
>
> L’uomo si voltò di nuovo per riappoggiare nuovamente il bicchiere sul
> tavolo; fu in quel momento che Tara decise di rischiare il tutto per tutto,
> pensando che probabilmente l’esito della vicenda non potesse cambiare.
> Almeno l’avrebbe trattenuto abbastanza da far in modo che Riccardi e i suoi
> uomini potessero catturarlo.
>
>
> DS 16 Gamma – 18/03/2398 – ore 22.07
>
> Ormai era diventata una corsa folle quella del gruppo della sicurezza
> guidato da Riccardi. Dall’allarme lanciato dal Tenente Durani sembravano
> essere passate delle ore intere anche se non era esattamente così, ma il
> Capo della sicurezza sapeva bene che in queste situazioni il fattore tempo
> era il più importante, se non il solo da considerare: per questo mentre il
> cuore pulsava incontrollato durante la sua corsa, sperava di arrivare in
> tempo. Sapeva anche che se l’assassino era un professionista, come temeva,
> non avrebbe certo aspettato che il Comandante Keane fosse stata al sicuro,
> confinata nei suoi alloggi e debitamente sorvegliata.
>
> La squadra svoltò per l’ultima volta lungo i corridoi, sfrecciando verso
> l’alloggio della Keane. Il silenzio era squarciato dal suono disordinato
> dei loro passi, finchè non se ne aggiunse un altro. Un rumore sordo, di uno
> sparo; un corpo che cadeva, mobili che si rovesciavano ed un bicchiere che
> si infrangeva al suolo.
>
> Forse era davvero troppo tardi?
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