[Stml21] [T'Lani - 21.10] - Sotto pressione

Bryn Lwellelyn bryn.lwellelyn a gmail.com
Mar 2 Apr 2019 12:33:46 CEST


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Il dom 31 mar 2019, 22:41 Elena Fuccelli <mf9115 a mclink.it> ha scritto:

> Ecco il pezzo... Scusate il (solito) ritardo...
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> INIZIO TRASMISSIONE
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> *
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> *DS16 Gamma
> **Settore detenzione della Sicurezza**
> **01****novembre**2398 ore **01:30*
>
>
>
> “Sono loro?” - domandò il capitano Shran, accostandosi ai monitor. Sugli
> schermi, si vedevano quattro differenti immagini, provenienti da
> altrettante celle di detenzione. Si trattava di tre uomini e una donna,
> tutti cardassiani. La donna sedeva rigida sul bordo della branda. Si
> muoveva appena, lanciando rapide occhiate verso l’alto, in direzione
> della olocamera, per poi riabbassare subito lo sguardo di fronte a sé,
> come per timore di essere scoperta. L’uomo arrestato al magazzino,
> Kosloav, era in piedi con le spalle alla paratia in fondo alla cella.
> Anche attraverso le olocamere a media risoluzione del settore detenzione
> si poteva vedere che era pallidissimo.
>
> Riccardi assentì, sedendosi a braccia incrociate sul bordo della sua
> scrivania:
>
> “Si. Li abbiamo fermati per accertamenti con un pretesto e li abbiamo
> messi in celle separate.”
>
> “Che genere di pretesto?”
>
> “Piccole irregolarità doganali”
>
> Shran sbuffò. Riccardi fece una smorfia:
>
> “Si, lo so che è debole”
>
> “Non possiamo certo trattenerli a lungo, per delle piccole irregolarità
> doganali!”
>
> “L’unico per cui abbiamo prove da portare in tribunale è Kosloav, e lui
> finora non ha parlato… Del resto, lo ha visto anche lei, capitano,
> quando lo abbiamo preso, che non ha parlato nemmeno quando Kimmar gli ha
> puntato il pugnale alla gola”
>
> “Si, lo so… Anche se il ferengi ha recitato bene, si vedeva che quel
> tipo aveva più paura di parlare che di lui”
>
> Shran tornò a fissare i monitor, stavolta concentrandosi sugli altri due
> uomini. Uno dei due si era disteso sulla branda, con gli occhi e le
> braccia incrociate, in apparenza tranquillissimo. L’altro era vicino al
> campo di forze che chiudeva la cella, e fissava con occhi di fuoco le
> guardie dall’altra parte. Era l’unico dei fermati, Kosloav a parte, a
> mostrare un certo nervosismo, pensò Shran.
>
> “Siamo almeno sicuri che si tratta di loro?”
>
> Riccardi si morse le labbra prima di rispondere:
>
> “Sono abbastanza certo di non sbagliare – disse – Anche se il nostro
> amico del magazzino non ha voluto parlare, abbiamo tracciato il segnale
> del suo comunicatore fino ad una piccola nave commerciale cardassiana. I
> miei uomini la stanno perquisendo con cura in questo momento. ”
>
> “Abbastanza certo?” - le antenne di Shran si irrigidirono -
>
> “Non posso darle una certezza assoluta, capitano, fino a quando non
> avremo fatto delle indagini più accurate. Ma la nave era ormeggiata non
> troppo lontano da dove sarebbe dovuta approdare la nave ferengi esplosa.
> Sono sicuro che questa non è una coincidenza. Hanno fatto saltare la
> passeggeri ferengi – e causato tutti quei morti – solo per distrarci,
> per impedirci di trovare qualsiasi cosa avessero con loro. ”
>
> “E pensa di tenere quella gente – Shran puntò il dito sui monitor – in
> cella fino a quando? La Federazione dei Pianeti Uniti ha ancora leggi e
> regolamenti che dobbiamo rispettare, e questi non permettono di tenere
> in cella dei sospetti indefinitamente. O fino a quando non saranno
> terminate le indagini”
>
> “Spero almeno di trattenerli abbastanza da impedire loro di commettere
> l’attentato. So benissimo che se non si trova qualcosa di più valido
> contro di loro più che subito, rischiamo di doverli mandare via liberi e
> con tante scuse...”
>
> Fu interrotto dal suono della porta che si apriva. Si girò, per vedere
> Ramar Rogers:
>
> “Capitano, tenente...” - li salutò.
>
> “Ha qualcosa per noi?” - fece Shran. Ramar si strinse le spalle:
>
> “Non molto, purtroppo. Non ho avuto tempo di approfondire… Ho fatto
> qualche controllo sulla nave che ci interessa nei database della Flotta.
> Ho scoperto che risulta di proprietà di una società armatrice di
> Cardassia che è stata iscritta nei registri solo tre mesi fa. Secondo i
> registri, il proprietario della società si chiama Werrek”
>
> “Uhm… - fece Shran perplesso – Il nome dovrebbe dirmi qualcosa?”
>
> “Non credo proprio– rispose Ramar – Soprattutto considerando che questo
> Werrek risulta deceduto nella strage che seguì alla rivolta contro
> l’occupazione del Dominio su Cardassia!”
>
> “E’ sicuro? Non potrebbe essere un omonimo?” - domandò Riccardi.
>
> “Per iscrivere una nave in un registro commerciale di Cardassia occorre
> depositare l’impronta del d.n.a., tenente. Non sono possibili errori:
> hanno depositato il d.n.a. di un uomo deceduto da più di dieci anni… Il
> motivo può essere uno solo”
>
> “Già – disse Shran – Hanno creato una compagna armatrice fantasma per
> prepararsi nel caso che non avessimo creduto alla colpevolezza del
> ragazzo romulano”
>
> “Oppure non erano preparati affatto a buttare la colpa addosso al
> ragazzo romulano – ipotizzò Roberts – Dopotutto non potevano sapere in
> anticipo del suo tentativo di fuga, no? Il loro potrebbe essere un modo
> per approfittare di una situazione favorevole”
>
> Riccardi scrollò la testa:
>
> “No, questo non lo credo. Un attentato come quello, contro un dignitario
> di tale importanza e durante una manifestazione sportiva – che comporta
> di per sé stessa controlli ed attenzione alla sicurezza - presuppone per
> forza una pianificazione accurata, una organizzazione che si occupi
> anche dei dettagli. Del resto, Kimmar può aver detto ai cardassiani del
> previsto tentativo di fuga del giovane romulano…”
>
> “L’organizzazione e la pianificazione non possono essere stati tanto
> accurati se adesso i cardassiani sono nelle nostre celle” - obiettò Shran.
>
> “Per nostra fortuna” - aggiunse Ramar.
>
> “Già. Per nostra fortuna - commentò amaro Riccardi – Questo però non ci
> fa fare un passo avanti nelle indagini. Se la nave appartiene ad un
> armatore fantasma possiamo legalmente sequestrarla, ma dovremo pur
> sempre lasciar andare l’equipaggio non appena scaduti i termini per
> trattenerli.”
>
> “C’è anche di peggio” - disse Shran.
>
> “Cosa, capitano?” - domandò Riccardi.
>
> “La sicurezza non ha ancora trovato l’esplosivo – disse Shran – Se non
> lo troviamo più che subito, se non saremo assolutamente certi che la
> cerimonia di inaugurazione dei giochi sia in sicurezza, sarà necessario
> annullarla. Dovrò andare di fronte ai diplomatici, all’ammiraglio
> Maelstrom e a tutta la cricca dei giornalisti che dovevano trasmettere
> la cerimonia via subspazio e dire loro che non si fa più… Gli alti
> papaveri della Flotta Stellare saranno sicuramente contentissimi della
> gran figura che fa questa Base Stellare di fronte a tutti: potenze
> regionali, pianeti non allineati, Bajor, Cardassia… Chiunque... - fece
> una smorfia – E questo significa che la Flotta farà finire con la testa
> su un ceppo chiunque ritenga responsabile. Spero che almeno si
> accontentino della mia...”
>
>
>
> *DS16 Gamma
> **Alloggio di Durani**
> **01****novembre**2398 ore **02:00*
>
>
>
> La piccola Jul'eth si era addormentata su una poltrona. Jorhom non si
> era staccato un secondo da lei, ma era evidente che le tensioni delle
> ultime ore si stavano facendo sentire anche sul fisico del giovane
> atleta. Il ragazzo si alzò senza far rumore, stiracchiandosi le
> giunture, poi si avvicinò a Durani, che si era seduta di fronte alla sua
> consolle di comunicazione.
>
> “Funziona?” - le chiese, a bassa voce.
>
> “Credo di si” - rispose Durani. In quel momento, una sinusoide si
> trasformò nel volto di un anziano Klingon:
>
> =^= Q’aplà! =^=
>
> “Q’apla! Onore a te, Kheldas!”
>
> =^= Perché mi hai chiamato? Non è coraggio correre rischi inutili! =^=
>
> “Ti ho chiamato perché An'eth K'Ploct si trova qui, sulla Base Stellare
> 16 Gamma… - disse Durani - E perché è arrivato il momento per restituire
> l’onore alla casata Kanjis...”
>
>
>
>
>
>
> *DS16 Gamma
> **Ufficio dell’ambasciatrice T’Lani**
> **01****novembre**2398 ore **07:30*
>
>
>
> “Da quanto tempo ci conosciamo, ambasciatrice?”
>
> T’Lani inarcò un sopracciglio:
>
> “Da abbastanza tempo da farmi dubitare della tenuta della sua memoria,
> se mi fa questa domanda, ambasciatore Lamak”
>
> L’uomo si era seduto di fronte alla scrivania della vulcaniana.
> Contrariamente al suo solito, aveva rifiutato – per quanto garbatamente
> – l’offerta dell’ottimo té verde che l’ambasciatrice si faceva venire
> apposta da Vulcano. Riunì le punte delle dita di fronte a sé, altro
> gesto che la donna riconobbe.
>
> “La mia memoria non è ancora così malandata. Sono molti, molti anni che
> ci conosciamo. In tutti questi anni, ci siamo trovati anche su fronti
> differenti...”
>
> “Qualcosa che spero non accada mai più” - disse T’Lani socchiudendo gli
> occhi.
>
> “Sono d’accordo, ambasciatrice… Mai più” - disse con enfasi.
>
> Il discorso stava avendo sottintesi che non le piacevano affatto, pensò
> T’Lani. Poggiò i palmi delle mani sulla scrivania di fronte a sé – un
> gesto che anche lui sicuramente riconosceva in lei – prima di domandare:
>
> “Non ho motivo di credere che questo possa accadere di nuovo. Lei no,
> Lamak?”
>
> “Forse”
>
> Bene, pensò T’Lani. Niente più sottintesi:
>
> “Per quale motivo?” - domandò, quasi brusca.
>
> “Nelle ultime ore sono stato contattato da una allenatrice spaventata.
> Un giovane atleta, un minore che le era stato affidato, non si è
> presentato agli allenamenti. La famiglia ha provato a contattarlo,
> inutilmente, così è stata attivata la mia ambasciata. Ho fatto cercare
> presso l’infermeria, ma non risultano ricoverati corrispondenti alla sua
> descrizione. Così, ho provato a chiedere alla Sicurezza della Base,
> casomai il ragazzo si fosse trovato in qualche guaio… E’ appena un
> adolescente, dopotutto. Ma qui, le risposte che ho ricevuto sono state…
> come dire? Ambigue.”
>
> Lamak si piegò verso di lei:
>
> “Come ho detto prima, ci conosciamo da molti anni. Nessuno di noi ama
> l’ambiguità. Quindi le chiedo: ha notizie di Jorhom G’Hmontk?”
>
> “Si”
>
> Lamak la guardò sorpreso. Non si era veramente aspettato una ammissione,
> o almeno non così immediata da parte sua, pensò T’Lani, sorvegliando con
> cura la sua espressione per non far trapelare la soddisfazione per
> averlo colto di sorpresa. Lamak si appoggiò di nuovo sullo schienale
> della poltrona:
>
> “Di che cosa è accusato?”
>
> “Nulla”
>
> “Perché viene trattenuto, allora?”
>
> “E’ stato liberato, non trattenuto. E’ stato trovato legato e
> imbavagliato insieme al proprietario di uno dei negozi della
> Passeggiata, un ferengi di nome Kimmar.”
>
> Lamak assentì lievemente:
>
> “So chi è Kimmar. Jorhom è ferito?”
>
> “No”
>
> “Posso vederlo? Avrà bisogno di assistenza dopo una vicenda traumatica
> come un sequestro di persona. A proposito, ci sono stati degli arresti?”
>
> T’Lani assentì:
>
> “Un cardassiano con cui Kimmar ha avuto scambi commerciali. Sicuramente
> ha dei complici, che la Sicurezza della Base non ha ancora individuato”
>
> “E’ per questo che Jorhom viene trattenuto? Per dare la possibilità alla
> Sicurezza di prendere i complici del cardassiano? Se è così, la mia
> ambasciata può proteggere il minore con altrettanta cura della vostra
> Sicurezza”
>
> “Non è la mia Sicurezza, ambasciatore. Non ho nessuna autorità su di essa”
>
> Lamak la fissò dritto negli occhi:
>
> “Non le nasconderò, T’Lani, che trovo strana questa conversazione… La
> mossa più logica – da vulcaniana, direi – Sarebbe stata quella di
> riconsegnare subito il ragazzo ai suoi genitori, o all’allenatrice, o
> direttamente a noi dell’ambasciata. Dunque, deve esserci un’altra
> logica… E mi domando quale sia. Forse dovrei presentare una protesta
> formale? Non posso credere che la Federazione voglia rischiare una crisi
> diplomatica per non voler riconsegnare alla sua famiglia e alla sua
> gente un ragazzo che a quanto pare non è neanche accusato di nulla!”
>
> “Jorhom non è vulcaniano e non segue le vie della logica – T’Lani
> sospirò – Si fa condizionare dalle emozioni. Nello specifico, si tratta
> di una forte emozione nei confronti di una ragazza appartenente ad una
> squadra avversaria, che a quanto pare... condivide le sue vedute.
> Volevano fuggire insieme”
>
> Il volto di Lamak si rischiarò.
>
> “Tutto qui? Si è fatto una ragazza?” - si mise a ridere.
>
> “Una ragazza Klingon per la precisione.”
>
> “Oh… Beh, io sono l’ultima persona della Galassia a poter criticare. Ho
> sposato una betazoide, dopotutto. Ma Jorhom è pur sempre un minore ed i
> minori dovrebbero stare con le loro famiglie. Non crede anche lei?
> Dopotutto, gli amori adolescenziali spesso si consumano rapidamente”
>
> “Non solo da adolescenti… Almeno tra le specie che si fanno guidare
> dalle emozioni”
>
> “Innegabile. Ma comunque, il ragazzo non ha ancora l’età per lasciare la
> famiglia.”
>
> “Sempre che la famiglia lo rivoglia indietro”
>
> Lamak corrugò la fronte:
>
> “Ho sentito io stesso il padre e la madre di Jorhom. Erano
> preoccupatissimi. Perché non dovrebbero voler indietro il loro figlio?”
>
> T’Lani non rispose. Si limitò a guardare fisso in volto l’ambasciatore
> romulano. L’uomo si morse le labbra:
>
> “D’accordo – disse infine Lamak, alzandosi in piedi – Contatterò i
> genitori per dire loro che il figlio è vivo e sta bene. Sono sicuro che
> mi chiederanno di riportarlo a casa. E quindi, tornerò qui a presentare
> per vie ufficiali una richiesta formale di rilascio e riconsegna ai
> legittimi tutori del minore.”
>
> “L’attenderò qui” - T’Lani si alzò a sua volta. Il colloquio era finito.
>
> Per il momento.
>
>
>
>
>
> *DS16 Gamma
> **Sala conferenze**
> **01****novembre**2398 ore **10:00*
>
>
>
> Le olocamere dei giornalisti illuminavano la sala come shrapnel su una
> trincea della prima guerra mondiale. Le domande e le proteste fioccavano
> da tutte le parti, fino a far perdere la testa. Claire Drillrush non
> capiva come il capitano Shran riuscisse ancora a stare in piedi di
> fronte a quel bombardamento. Il rumore era assordante, al punto che
> quasi non si distinguevano le domande le une dalle altre.
>
> “Lei continua a dire che ci sono motivi di sicurezza...” - chiedeva uno.
>
> “Non è possibile annullare i giochi! - proclamava un altro – Non a
> questo punto!”
>
> “Non sono i giochi ad essere annullati! - si sgolava Shran - “Solo la
> cerimonia iniziale!”
>
> Shran non aveva voluto che lei fosse al suo fianco in quel momento, come
> sarebbe stato teoricamente suo dovere di primo ufficiale. Le aveva detto
> il perché senza giri di parole, giusto prima di chiamare l’ammiraglio
> Maelstrom a bordo della USS White Tiger per anticipargli il contenuto
> della conferenza. Gli ufficiali al suo comando erano ancora giovani e
> con una carriera da fare. Lui voleva essere l’unico a perdere il posto.
>
> Quindi era andato da solo ad affrontare i giornalisti, i giudici e i
> membri delle delegazioni. Claire, nonostante l’opposizione del capitano,
> era andata lo stesso in sala, trovando un posto non troppo lontano da
> quelli riservati alle delegazioni diplomatiche.
>
> Una giornalista terrestre si girò a farle un cenno di saluto. L’aveva
> abbordata al bar un paio di giorni prima,presentandosi come Lara C,
> senza altre specificazioni. Claire le sorrise di rimando sperando di non
> far trapelare il suo nervosismo. Avrebbe dovuto evitarla uscendo dalla
> sala, altrimenti avrebbe cercato di farla parlare. Lei non poteva dirle
> che le squadre di sicurezza in quel momento stavano pattugliando ogni
> centimetro quadrato – non solo della sede che avrebbe dovuto accogliere
> la cerimonia iniziale, ma anche spogliatoi e alloggi di atleti,
> allenatori, accompagnatori e personale tecnico alla ricerca di esplosivo
> che non si trovava.
>
> I cardassiani fermati, da parte loro, non avevano ancora fatto alcuna
> dichiarazione, confessione o altro. Claire non sapeva quale fosse il
> loro scopo, ma se si trattava di creare caos, allora c’erano pienamente
> riusciti, senza neanche disturbarsi a mettere l’esplosivo.
>
> Avvertì del movimento alle sue spalle e si voltò in tempo per vedere
> l’ambasciatore romulano entrare nella sala, scuro in volto. Dette appena
> un’occhiata, per poi girarsi e tornare da dove era venuto.
>
> La conferenza terminò. Shran ignorò le nuove domande che lo rincorsero
> fino alla porta, dove due agenti della sicurezza impedirono ai
> giornalisti di seguirlo.
>
> Claire si alzò, cercando di muoversi altrettanto in fretta, ma una mano
> scura le si posò sul braccio:
>
> “Ciao, caarissima! - la giornalista terrestre le rivolse il più candido
> dei suoi sorrisi. Parlava la lingua della Federazione con un accento
> strascicato, da America centro o meridionale – Che fai, scappi come il
> tuo capo?”
>
> “Ciao, Lara. A me veramente sembra che il capitano Shran sia rimasto ad
> affrontare le vostre domande più che a sufficienza” - ribatté Claire,
> cercando di liberarsi.
>
> “Vostre? Io non ne ho neanche fatte, per la verità - Lara C le si
> affiancò, ignorando il suo tentativo di guadagnare l’uscita – Più che
> quello che voleva o poteva dire il tuo povero capitano, mi interessava
> lo psicodramma dietro le quinte. Il presidente del collegio arbitrale
> sembrava sul punto di tirare fuori la bat’let e far fuori Shran sul
> posto… E scommetto che la Vorta gli avrebbe dato una mano, considerato
> quanto ha protestato per l’annullamento della cerimonia. Sembrava
> illividita! L’ho vista parlare fitto fitto con il suo vice durante tutta
> la conferenza. Non sai quanto pagherei per sapere quello che si dicevano!”
>
> “Davvero?” - fece Claire fermandosi di botto.
>
> La giornalista le scoccò un’occhiata indagatrice:
>
> “Beh, naturalmente il mio network pagherebbe latinum sonanteper delle
> buone informazioni...”
>
> Claire scosse la testa:
>
> “Non sto parlando di questo. Le tue olocamere hanno inquadrato la Vorta
> mentre parlava?”
>
> “Si, certo”
>
> “Allora ho un modo per sapere che cosa ha detto. In cambio, non voglio
> denaro. Voglio che nei vostri servizi trattiate Shran con almeno un po’
> di rispetto. Non si merita di essere esposto al pubblico come se fosse
> tutto colpa sua!”
>
> Lara parve pensarci un po’ su, quindi assentì:
>
> “D’accordo, affare fatto!”
>
> “Bene. Allora, andiamo in infermeria”
>
> Lara fu sorpresa, ma non fece commenti e la seguì.
>
> Arrivarono in infermeria. Claire scartò gli infermieri che si
> presentarono e chiese direttamente del medico capo. Le fu detto che il
> dottor Sonx era occupato con la dose quotidiana di ketracel bianco da
> dare ai giovani Jem’Hadar della squadra. In sostituzione, le si presentò
> davanti un giovane andoriano:
>
> “Dottor Nammo Ch'Idrani… Qual è il problema?”
>
> “Sono il comandante Claire Drillrush. Voglio accedere al vostro sistema
> di ricostruzione olografica medica, se non è attualmente occupato”
>
> Nammo si girò verso la postazione:
>
> “Sembra sia libera… Ma perché le serve, comandante?”
>
> “Tutte le sale olografiche sono naturalmente state modificate e
> approntate per i giochi… Altrimenti, userei una sala ologrammi”
>
> “L’olografia medica serve solo a ricostruire anatomie, comandante –
> disse Nammo - Non può essere usata per moltoaltro!”
>
> “Lo so, ma non ho bisogno di molto altro” - si girò verso Lara C, che
> aveva seguito lo scambio in silenzio:
>
> “Puoi scaricare le riprese olografiche della conferenza in quella
> consolle?”
>
> La donna sembrava piuttosto sconcertata, ma andò a collegare la sua
> olocamera alla consolle. In mezzo alla stanza comparve l’immagine di
> quella che era stata la sala conferenze fino a pochi minuti fa. Claire
> mandò avanti la registrazione, finché non si vide la figura della Vorta
> e del suo assistente. La selezionò, togliendo dalla olografia tutte le
> altre figure e la guardò parlare al suo assistente. Capì perché
> l’atteggiamento della Vorta avesse attirato l’attenzione della
> giornalista. Il dottore si avvicinò alle olografie:
>
> “E’ come se avesse paura… Ma di cosa? ” - disse.
>
> “La mia olocamera non è abbastanza potente – si strinse le spalle la
> giornalista – Non possiamo sentire quello che si stanno dicendo”
>
> “Ma possiamo vederlo. Giusto, dottore? - riavvolse la registrazione ed
> inserì una applicazione. Prima di avviare, si rivolse alla giornalista:
>
> “L’olografia può ricostruire il movimento delle labbra. Ovviamente, il
> movimento delle labbra corrisponde alla lingua usata… Quella che noi
> normalmente non sentiamo, grazie ai nostri traduttori universali. Ma
> possiamo ricostruire le parole usate dal movimento labiale e quindi
> passarle al nostro traduttore universale. La voce è una ricostruzione,
> quindi non corrisponderà all’originale… Ma le parole, si.”
>
> Premette un tasto. L’olografia ebbe un salto e perse definizione per un
> istante, ma poi si avviò:
>
> -///Questioni di sicurezza… - /diceva Conlon/- Ed hanno annullato
> proprio la cerimonia, quando eravamo pronti ad agire! Non può essere una
> coincidenza! Dobbiamo rivedere i piani… Il Fondatore deve essere
> liberato, a tutti i costi!” -/
>
>
> ----------------------------------------
>
> FINE TRASMISSIONE
>
> ----------------------------------------
>
>
> Ciao! ;-D
>
> Elena
>
> --
>
> "Ambasciatrice T'Lani" - Deep Space 16 Gamma
>
> ICQ 33856678
>
> _______________________________________________
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