[Stml21] [23.02 - T^Lani] La nuvola

Bryn Lwellelyn bryn.lwellelyn a gmail.com
Ven 27 Dic 2019 10:30:51 CET


Ho finalmente avuto tempo di leggere il brano di Elena e a me è piaciuto
molto.
Qualcun altro ci è riuscito tra un bagordo e l'altro?

Il mar 24 dic 2019, 16:55 Elena Fuccelli <mf9115 a mclink.it> ha scritto:

> Ho approfittato di questi giorni per fare una cosa che non mi capita
> praticamente mai... POSTARE IN ANTICIPO SULLA SCADENZA!
>
>
> --------------------------------
> INIZIO TRASMISSIONE
> --------------------------------
>
> DS16 Gamma, Sala riunioni - 20 Novembre 2399, ore 13.15
>
> “Come facciamo a sapere se è vero?” - Fu l’ambasciatore Lamak il primo
> a rompere il silenzio:
> “Si, perché quello che vedo io è solo una ipotesi… Peraltro, mi
> perdoni comandante Drillrush, anche una ipotesi molto comoda, visto
> che scagionerebbe il vostro ufficiale scientifico e di riflesso la
> Federazione dei Pianeti Uniti” – alzò una mano, per impedire a Claire
> di intervenire:
> “Non sto accusando nessuno, comandante. Sto solo dicendo che l’unico
> vero indizio che abbiamo per spiegare l’inspiegabile, ossia l’assurdo
> comportamento del comandante Roberts, è la forte ionizzazione trovata
> nel suo corpo, ma questa può essere stata prodotta da altri fattori…
> Sbaglio?”
> “Non sbaglia, ambasciatore – replicò Claire Drillrush, secca – Ma si
> tratta di una ipotesi che non possiamo ignorare nelle sue possibili
> implicazioni. In particolare...” - guardò verso l’ambasciatore
> o’Hucler. Le antenne dell’insettoide puntavano verso di lei, con
> attenzione, ma senza muoversi di un millimetro.
> “In particolare – riprese Claire – mi preme la sicurezza della
> delegazione Varikis. Sono già state perse troppe vite in questo
> attentato, e non possiamo escludere che i colpevoli non vogliano
> colpire di nuovo. Chiunque essi siano, Dekenekak o altri. Dobbiamo
> trovarli e dobbiamo fare presto!” - lo sguardo del comandante si
> spostò sul capo della sicurezza, che assentì:
> “Sono d’accordo… Ma mi piacerebbe avere maggiori informazioni su
> questi Dekenekak, in primo luogo. Può farmi avere le informazioni
> presente  nei vostri database?”
> Le lunghe antenne si mossero, tracciando nell’aria un arabesco che si
> interruppe a metà:
> =^= Io non me ne intendo, ma il dottor  ch'Kuser potrà darvi tutte le
> inf… =^= la voce elettronica si fermò all’improvviso, mentre le
> antenne si ripiegavano verso l’interno, come per un gesto difensivo.
> Riccardi e il comandante Drillrush si scambiarono un’occhiata
> espressiva:
> “Parla del capo della sua delegazione scientifica?” - domandò infine
> T’Lani -
> Le antenne ripresero la loro danza, quasi in maniera frenetica:
> =^= Per un momento, avevo dimenticato che il dottor ch’Kuser non c’è
> più… E’ una grave perdita per la nostra comunità scientifica. Era uno
> dei nostri massimi esperti di xenobiologia. Anni fa destò scalpore un
> suo studio – molto polemico – su quello che era successo in passato
> con i Dekenekak. Lui avrebbe sicuramente saputo darvi tutte le
> informazioni possibili… Ma è stato ucciso, e con lui tutti gli
> scienziati della mia delegazione. E questo, per noi vuol dire che i
> file della sezione scientifica della mia nave sono sigillati =^=
> “Sigillati? - domandò l’ambasciatore klingon – Ma perché?”
> =^= E’ la nostra legge, ambasciatore. In presenza di un atto
> criminale, tutto quello che riguarda le vittime, dai diari personali
> ai file delle loro postazioni di lavoro, deve essere immediatamente
> sigillato, in modo che nessuno possa alterare dei dati fondamentali
> prima delle indagini della nostra magistratura. =^= Il traduttore
> universale emise un rumore basso, curiosamente simile ad un sospiro:
> =^= Sono stati uccisi tutti i nostri scienziati e questo vuol dire che
> nessuno potrà accedere ai database della sezione scientifica della
> nostra nave finché la magistratura non avrà fatto le sue indagini e
> dato l’autorizzazione allo sblocco. =^=
> “Interessante – sottolineò T’Lani – Forse l’attacco agli scienziati
> della delegazione Varikis non ha avuto per movente solo una illogica
> vendetta.”
> Rogal sogghignò:
> “Capisco, ambasciatrice. La vendetta può nascondere un interesse molto
> più immediato e vitale: quello di non essere scoperti e identificati.
> E se sapevano che uccidere gli scienziati avrebbe impedito a tutti gli
> altri di accedere alle informazioni che possono portarci a farli
> identificare...”
> “Avrebbero fatto in modo di uccidere gli scienziati Varikis” -
> completò Claire Drillrush.
> Lamak tamburellò le dita sul tavolo:
> “Mi dispiace fare la parte del guastafeste, ma… Come dicevo prima, è
> una ipotesi affascinante, ma è solo una ipotesi. Non abbiamo alcuna
> prova della presenza a bordo di questi fantomatici Dekenekak. Non
> andremo da nessuna parte finché non sapremo chi realmente ha ucciso,
> come ha ucciso e dove si trova adesso.”
>
>
>
> DS16G, infermeria -
> 20 Novembre 2399, ore 13.15
>
>
> Ancora non riusciva a ricordare il cognome dell’uomo della sicurezza
> che gli stava accanto in piedi ormai da ore. Karl qualcosa… Era
> irritante essere così confuso. Forse era un effetto collaterale degli
> antidolorifici che il dottor Ch’Idrani gli aveva somministrato, ma no:
> era da prima che non riusciva a ricordare.
> Ramar Roberts si chiese che cosa sarebbe successo, ora. Aveva ucciso…
> Solo il pensiero gli faceva venire il voltastomaco. Che cosa avrebbero
> fatto i suoi superiori? Il comandante Drillrush avrebbe avuto
> pressioni perché il colpevole di quella mattanza fosse punito come si
> deve… E il colpevole era lui. Qualunque cosa fosse successa, lui era
> quello inquadrato dalle olocamere di sicurezza mentre… Chiuse gli
> occhi.
> “Ha ricordato qualcosa?” - Ramar si voltò. Il dottor Ch’Idrani si era
> avvicinato al suo lettino:
> “No… Niente di più – scrollò la testa l’ufficiale scientifico – In
> realtà, mi stavo chiedendo che succederà adesso. Mi manderanno sotto
> processo, immagino… Il problema è che non posso offrire nessuna
> giustificazione a… quella cosa orribile. Mi sembra tutto così
> assurdo...” - sussurrò.
> “Forse dovrebbe iniziare dalle ultime cosa che ricorda. Ha detto che
> stava parlando con lo scienziato della delegazione Varikis”
> “Si. Si chiama… Si chiamava ch'Kuser”
> “Di che cosa stavate parlando?”
> Ramar chiuse gli occhi. Erano entrati nel laboratorio scientifico. I
> Varikis non hanno vista, e Ramar aveva chiesto come facessero a
> muoversi così facilmente in un ambiente totalmente alieno, in cui
> entravano per la prima volta.
> Le antenne si erano mosse come bacchette in mano ad un invisibile
> direttore d’orchestra. Di tanto in tanto, si sfregavano tra di loro,
> producendo un basso ronzio che però non era sgradevole, e finiva con
> il mescolarsi alla voce metallica che usciva dal traduttore
> universale:
> =^= Le nostre antenne ci danno le informazioni che ci servono
> sull’ambiente circostante. I nostri piccoli appena usciti dalle uova
> apprendono a trasmettere dei segnali e interpretare i segnali di
> ritorno, finché la lettura dell’ambiente diventa talmente rapida da
> essere praticamente immediata.=^=
> Un rumore lo distrasse e lo riportò al presente. Karl si irrigidì con
> la mano sull’impugnatura del faser, per farsi incontro al nuovo
> venuto:
> “Questa sezione dell’infermeria è chiusa al pubblico, per motivi di
> sicurezza!” - tuonò Karl.
> “Io non sono pubblico – rispose una voce conosciuta – Sono il suo
> avvocato! E adesso mi faccia parlare con il mio cliente!”
> Ramar riaprì gli occhi di scatto. Cercò di alzarsi, ma si scontrò con
> il campo di forza che lo teneva ancorato al lettino. Si sporse al
> massimo oltre la spalla del dottore, per incontrare lo sguardo di un
> bajoriano con un paio di vivaci occhi azzurri e una barba scurissima:
> “Tu? - si stupì Ramar – E da quando in qua ti fai crescere la barba?”
>
>
>
>
>
> DS16G, Sala Ologrammi 2 -
> 20 Novembre 2399, ore 15.15
>
>   =^=...I nostri piccoli appena usciti dalle uova apprendono a
> trasmettere dei segnali e interpretare i segnali di ritorno...=^=
> Rerin Th’Tharek fermò la simulazione. Gli scienziati Varikis si
> bloccarono, con le antenne levate in mezzo alla frase. Ramar era in
> piedi, apparentemente affascinato dalla spiegazione dello scienziato
> capo.
> “Fin qui – disse il primo ufficiale – Non c’è niente di strano. Nessun
> sintomo, nessun indizio di quello che sarebbe successo di lì a pochi
> istanti”
> “Lo so, comandante… Ho visto anche io la registrazione delle olocamere
> di sicurezza. Molte volte, a dire la verità - sbuffò Alessandro
> Riccardi – Non succede niente di strano, fino a quando il comandante
> Roberts non ha iniziato ad uccidere tutti”
> “Lo lasci parlare” - ordinò il comandante Drillrush. Li avevano
> raggiunti anche Durani e Tara Keane. Il capo OPS era in piedi, accanto
> all’arco del simulatore, che era rimasto in vista. La simulazione non
> era perfetta, ma aveva dovuto arrangiarsi in fretta, pensò Rerin,
> alzando mentalmente le spalle. Per quello che gli occorreva, era più
> che sufficiente.
> “Anche io ho guardato molte volte le registrazioni delle olocamere –
> riprese l’andoriano – e finché mi sono limitato a quelle, non riuscivo
> a vedere altro... Ma ero sicuro che qualcosa mi sfuggiva. E’ per
> questo che sono venuto qui e ho creato questa simulazione.”
> Gli occhi di Durani erano fissi sull’immagine di Ramar. Alla cintura
> del bajoriano non era appesa nessuna arma, ma sul tavolo a pochi
> centimetri dalle sue dita c’era la penna che a momenti sarebbe stata
> conficcata tra la fra la quarta e la quinta scaglia del lato destro
> del corpo dello scienziato capo… Lui era il più vicino a Ramar. Era
> stato il primo, a morire.
> “Vada avanti, comandante” - disse Claire.
> Rerin assentì:
> “Computer, manda avanti la simulazione a passo uno” - ordinò.
> Le antenne dei Varikis tornarono a muoversi, lentamente. Le parole del
> traduttore universale si allungarono fino a deformarsi in un tono
> profondo, lontanissimo dall’originale. Anche Rerin le aveva sentite
> molte volte:
> =^= fiiinnnccché llllaa llleeeettttuuura dddeeellll’aaammbbiieennnttte
> ddiivvveeennnttta ttaalllmmeeennntteee… =^=
> Durani sbatté gli occhi:
> “Ma...” - esclamò, mettendosi istintivamente in posizione di attacco.
> “Computer, ferma simulazione!” - ordinò l’andoriano. La scena si
> congelò in un istante.
> “Non capisco – disse Tara Keane avvicinandosi alla simulazione – Che
> cosa dovrei guardare?”
> Durani puntò il dito sulla paratia appena sopra il tavolo. La penna
> era ancora lì, a due centimetri dalle dita di Ramar. Ma qualcosa – una
> strana luminescenza argentea, talmente indistinta da essere quasi
> invisibile – era emersa dall’impianto di ventilazione del laboratorio.
> “Computer, evidenziare la luminescenza: più sei punti – ordinò il
> primo ufficiale– Colorare in rosso la luminescenza, quindi far
> avanzare la simulazione a mezzo passo. Togliere audio.”
> Le figure tornarono a muoversi, ancora più lentamente. Dalla grata
> dell’impianto di ventilazione la luminescenza era diventata una nuvola
> dai colori rossastri, evidente nella sua forma. Parve appoggiarsi al
> tavolo, come per controllare la disposizione dei presenti nel
> laboratorio, quindi risalì il braccio di Ramar e scomparve.
> “E’ il  vayumaya!” - esclamò Riccardi.
> “Vayumaya? - domandò l’andoriano – Che vuol dire? Quello che so è che
> quella nuvola si comporta come un essere, non saprei dire se senziente
> o se si tratti di un animale inferiore. So che non era visibile alla
> semplice olovisione e che è entrato dentro il comandante Roberts un
> attimo prima che desse inizio alla sua danza macabra”
> “Ce ne ha parlato l’ambasciatore o’Hucler alla riunione con gli
> ambasciatori: ghana i solidi e vayumaya i gassosi sono una forma di
> vita simbiotica, chiamata Dekenekak.” - rispose Riccardi
> “Non è una prova utile per il tribunale – commentò triste Tara Keane –
> Qualunque procuratore avrebbe buon gioco nel dire che si tratta solo
> di una simulazione, che può essere facilmente manipolata. Forse non è
> nemmeno sufficiente a convincere l’ambasciatore o’Hucler e il suo
> governo sulla innocenza del comandante Roberts.”
> “E’ sufficiente a convincere me!” -  disse Alessandro Riccardi -
> “Adesso sono certo che devo trovare i Dekenekak… Anche se non ho idea
> di come fare.”
> “Dobbiamo trovare i Dekenekak - ribatté cupa Durani – Finché quegli
> esseri non saranno stati fermati, nessuno su questa Base può essere al
> sicuro!”
>
>
> -------------------------------------
> FINE TRASMISSIONE
> -------------------------------------
>
> So che il brano è meramente interlocutorio, ma non mi andava di
> mettere subito i nostri a caccia del/dei mostri... Ho introdotto il
> personaggio di un bajoriano ben conosciuto da Ramar: nella mia mente è
> il fratellino di Ramar Roberts, che dopo 20 anni dal loro primo
> incontro di sicuro è cresciuto e diventato adulto, ma - non sapendo se
> questo poteva o no far piacere a Marika - ho preferito lasciare la
> cosa in ombra, quindi potrebbe essere un semplice amico del periodo
> che ha passato su Bajor.
>
> E adesso: tanti tanti tanti auguri di buone feste a tutti! ^_________^
>
> Ciao! ;-D
> Elena
> --
> "Ambasciatrice T'Lani"  Deep Space 16 Gamma
> ICQ 33856678
> _______________________________________________
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