[Stml21] R: [23.02 - T^Lani] La nuvola

Nicola Perrotti nicoperrotti a hotmail.com
Ven 27 Dic 2019 13:13:10 CET


Letto anch'io adesso, molto bene!
Tanti auguri in ritardo a tutti,
Nicola


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Da: Stml21 <stml21-bounces a gioco.net> per conto di Elena Fuccelli <mf9115 a mclink.it>
Inviato: martedì 24 dicembre 2019 16:55
A: Deep Space 16 Gamma <stml21 a gioco.net>
Oggetto: [Stml21] [23.02 - T^Lani] La nuvola

Ho approfittato di questi giorni per fare una cosa che non mi capita
praticamente mai... POSTARE IN ANTICIPO SULLA SCADENZA!


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INIZIO TRASMISSIONE
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DS16 Gamma, Sala riunioni - 20 Novembre 2399, ore 13.15

“Come facciamo a sapere se è vero?” - Fu l’ambasciatore Lamak il primo
a rompere il silenzio:
“Si, perché quello che vedo io è solo una ipotesi… Peraltro, mi
perdoni comandante Drillrush, anche una ipotesi molto comoda, visto
che scagionerebbe il vostro ufficiale scientifico e di riflesso la
Federazione dei Pianeti Uniti” – alzò una mano, per impedire a Claire
di intervenire:
“Non sto accusando nessuno, comandante. Sto solo dicendo che l’unico
vero indizio che abbiamo per spiegare l’inspiegabile, ossia l’assurdo
comportamento del comandante Roberts, è la forte ionizzazione trovata
nel suo corpo, ma questa può essere stata prodotta da altri fattori…
Sbaglio?”
“Non sbaglia, ambasciatore – replicò Claire Drillrush, secca – Ma si
tratta di una ipotesi che non possiamo ignorare nelle sue possibili
implicazioni. In particolare...” - guardò verso l’ambasciatore
o’Hucler. Le antenne dell’insettoide puntavano verso di lei, con
attenzione, ma senza muoversi di un millimetro.
“In particolare – riprese Claire – mi preme la sicurezza della
delegazione Varikis. Sono già state perse troppe vite in questo
attentato, e non possiamo escludere che i colpevoli non vogliano
colpire di nuovo. Chiunque essi siano, Dekenekak o altri. Dobbiamo
trovarli e dobbiamo fare presto!” - lo sguardo del comandante si
spostò sul capo della sicurezza, che assentì:
“Sono d’accordo… Ma mi piacerebbe avere maggiori informazioni su
questi Dekenekak, in primo luogo. Può farmi avere le informazioni
presente  nei vostri database?”
Le lunghe antenne si mossero, tracciando nell’aria un arabesco che si
interruppe a metà:
=^= Io non me ne intendo, ma il dottor  ch'Kuser potrà darvi tutte le
inf… =^= la voce elettronica si fermò all’improvviso, mentre le
antenne si ripiegavano verso l’interno, come per un gesto difensivo.
Riccardi e il comandante Drillrush si scambiarono un’occhiata
espressiva:
“Parla del capo della sua delegazione scientifica?” - domandò infine
T’Lani -
Le antenne ripresero la loro danza, quasi in maniera frenetica:
=^= Per un momento, avevo dimenticato che il dottor ch’Kuser non c’è
più… E’ una grave perdita per la nostra comunità scientifica. Era uno
dei nostri massimi esperti di xenobiologia. Anni fa destò scalpore un
suo studio – molto polemico – su quello che era successo in passato
con i Dekenekak. Lui avrebbe sicuramente saputo darvi tutte le
informazioni possibili… Ma è stato ucciso, e con lui tutti gli
scienziati della mia delegazione. E questo, per noi vuol dire che i
file della sezione scientifica della mia nave sono sigillati =^=
“Sigillati? - domandò l’ambasciatore klingon – Ma perché?”
=^= E’ la nostra legge, ambasciatore. In presenza di un atto
criminale, tutto quello che riguarda le vittime, dai diari personali
ai file delle loro postazioni di lavoro, deve essere immediatamente
sigillato, in modo che nessuno possa alterare dei dati fondamentali
prima delle indagini della nostra magistratura. =^= Il traduttore
universale emise un rumore basso, curiosamente simile ad un sospiro:
=^= Sono stati uccisi tutti i nostri scienziati e questo vuol dire che
nessuno potrà accedere ai database della sezione scientifica della
nostra nave finché la magistratura non avrà fatto le sue indagini e
dato l’autorizzazione allo sblocco. =^=
“Interessante – sottolineò T’Lani – Forse l’attacco agli scienziati
della delegazione Varikis non ha avuto per movente solo una illogica
vendetta.”
Rogal sogghignò:
“Capisco, ambasciatrice. La vendetta può nascondere un interesse molto
più immediato e vitale: quello di non essere scoperti e identificati.
E se sapevano che uccidere gli scienziati avrebbe impedito a tutti gli
altri di accedere alle informazioni che possono portarci a farli
identificare...”
“Avrebbero fatto in modo di uccidere gli scienziati Varikis” -
completò Claire Drillrush.
Lamak tamburellò le dita sul tavolo:
“Mi dispiace fare la parte del guastafeste, ma… Come dicevo prima, è
una ipotesi affascinante, ma è solo una ipotesi. Non abbiamo alcuna
prova della presenza a bordo di questi fantomatici Dekenekak. Non
andremo da nessuna parte finché non sapremo chi realmente ha ucciso,
come ha ucciso e dove si trova adesso.”



DS16G, infermeria -
20 Novembre 2399, ore 13.15


Ancora non riusciva a ricordare il cognome dell’uomo della sicurezza
che gli stava accanto in piedi ormai da ore. Karl qualcosa… Era
irritante essere così confuso. Forse era un effetto collaterale degli
antidolorifici che il dottor Ch’Idrani gli aveva somministrato, ma no:
era da prima che non riusciva a ricordare.
Ramar Roberts si chiese che cosa sarebbe successo, ora. Aveva ucciso…
Solo il pensiero gli faceva venire il voltastomaco. Che cosa avrebbero
fatto i suoi superiori? Il comandante Drillrush avrebbe avuto
pressioni perché il colpevole di quella mattanza fosse punito come si
deve… E il colpevole era lui. Qualunque cosa fosse successa, lui era
quello inquadrato dalle olocamere di sicurezza mentre… Chiuse gli
occhi.
“Ha ricordato qualcosa?” - Ramar si voltò. Il dottor Ch’Idrani si era
avvicinato al suo lettino:
“No… Niente di più – scrollò la testa l’ufficiale scientifico – In
realtà, mi stavo chiedendo che succederà adesso. Mi manderanno sotto
processo, immagino… Il problema è che non posso offrire nessuna
giustificazione a… quella cosa orribile. Mi sembra tutto così
assurdo...” - sussurrò.
“Forse dovrebbe iniziare dalle ultime cosa che ricorda. Ha detto che
stava parlando con lo scienziato della delegazione Varikis”
“Si. Si chiama… Si chiamava ch'Kuser”
“Di che cosa stavate parlando?”
Ramar chiuse gli occhi. Erano entrati nel laboratorio scientifico. I
Varikis non hanno vista, e Ramar aveva chiesto come facessero a
muoversi così facilmente in un ambiente totalmente alieno, in cui
entravano per la prima volta.
Le antenne si erano mosse come bacchette in mano ad un invisibile
direttore d’orchestra. Di tanto in tanto, si sfregavano tra di loro,
producendo un basso ronzio che però non era sgradevole, e finiva con
il mescolarsi alla voce metallica che usciva dal traduttore
universale:
=^= Le nostre antenne ci danno le informazioni che ci servono
sull’ambiente circostante. I nostri piccoli appena usciti dalle uova
apprendono a trasmettere dei segnali e interpretare i segnali di
ritorno, finché la lettura dell’ambiente diventa talmente rapida da
essere praticamente immediata.=^=
Un rumore lo distrasse e lo riportò al presente. Karl si irrigidì con
la mano sull’impugnatura del faser, per farsi incontro al nuovo
venuto:
“Questa sezione dell’infermeria è chiusa al pubblico, per motivi di
sicurezza!” - tuonò Karl.
“Io non sono pubblico – rispose una voce conosciuta – Sono il suo
avvocato! E adesso mi faccia parlare con il mio cliente!”
Ramar riaprì gli occhi di scatto. Cercò di alzarsi, ma si scontrò con
il campo di forza che lo teneva ancorato al lettino. Si sporse al
massimo oltre la spalla del dottore, per incontrare lo sguardo di un
bajoriano con un paio di vivaci occhi azzurri e una barba scurissima:
“Tu? - si stupì Ramar – E da quando in qua ti fai crescere la barba?”





DS16G, Sala Ologrammi 2 -
20 Novembre 2399, ore 15.15

  =^=...I nostri piccoli appena usciti dalle uova apprendono a
trasmettere dei segnali e interpretare i segnali di ritorno...=^=
Rerin Th’Tharek fermò la simulazione. Gli scienziati Varikis si
bloccarono, con le antenne levate in mezzo alla frase. Ramar era in
piedi, apparentemente affascinato dalla spiegazione dello scienziato
capo.
“Fin qui – disse il primo ufficiale – Non c’è niente di strano. Nessun
sintomo, nessun indizio di quello che sarebbe successo di lì a pochi
istanti”
“Lo so, comandante… Ho visto anche io la registrazione delle olocamere
di sicurezza. Molte volte, a dire la verità - sbuffò Alessandro
Riccardi – Non succede niente di strano, fino a quando il comandante
Roberts non ha iniziato ad uccidere tutti”
“Lo lasci parlare” - ordinò il comandante Drillrush. Li avevano
raggiunti anche Durani e Tara Keane. Il capo OPS era in piedi, accanto
all’arco del simulatore, che era rimasto in vista. La simulazione non
era perfetta, ma aveva dovuto arrangiarsi in fretta, pensò Rerin,
alzando mentalmente le spalle. Per quello che gli occorreva, era più
che sufficiente.
“Anche io ho guardato molte volte le registrazioni delle olocamere –
riprese l’andoriano – e finché mi sono limitato a quelle, non riuscivo
a vedere altro... Ma ero sicuro che qualcosa mi sfuggiva. E’ per
questo che sono venuto qui e ho creato questa simulazione.”
Gli occhi di Durani erano fissi sull’immagine di Ramar. Alla cintura
del bajoriano non era appesa nessuna arma, ma sul tavolo a pochi
centimetri dalle sue dita c’era la penna che a momenti sarebbe stata
conficcata tra la fra la quarta e la quinta scaglia del lato destro
del corpo dello scienziato capo… Lui era il più vicino a Ramar. Era
stato il primo, a morire.
“Vada avanti, comandante” - disse Claire.
Rerin assentì:
“Computer, manda avanti la simulazione a passo uno” - ordinò.
Le antenne dei Varikis tornarono a muoversi, lentamente. Le parole del
traduttore universale si allungarono fino a deformarsi in un tono
profondo, lontanissimo dall’originale. Anche Rerin le aveva sentite
molte volte:
=^= fiiinnnccché llllaa llleeeettttuuura dddeeellll’aaammbbiieennnttte
ddiivvveeennnttta ttaalllmmeeennntteee… =^=
Durani sbatté gli occhi:
“Ma...” - esclamò, mettendosi istintivamente in posizione di attacco.
“Computer, ferma simulazione!” - ordinò l’andoriano. La scena si
congelò in un istante.
“Non capisco – disse Tara Keane avvicinandosi alla simulazione – Che
cosa dovrei guardare?”
Durani puntò il dito sulla paratia appena sopra il tavolo. La penna
era ancora lì, a due centimetri dalle dita di Ramar. Ma qualcosa – una
strana luminescenza argentea, talmente indistinta da essere quasi
invisibile – era emersa dall’impianto di ventilazione del laboratorio.
“Computer, evidenziare la luminescenza: più sei punti – ordinò il
primo ufficiale– Colorare in rosso la luminescenza, quindi far
avanzare la simulazione a mezzo passo. Togliere audio.”
Le figure tornarono a muoversi, ancora più lentamente. Dalla grata
dell’impianto di ventilazione la luminescenza era diventata una nuvola
dai colori rossastri, evidente nella sua forma. Parve appoggiarsi al
tavolo, come per controllare la disposizione dei presenti nel
laboratorio, quindi risalì il braccio di Ramar e scomparve.
“E’ il  vayumaya!” - esclamò Riccardi.
“Vayumaya? - domandò l’andoriano – Che vuol dire? Quello che so è che
quella nuvola si comporta come un essere, non saprei dire se senziente
o se si tratti di un animale inferiore. So che non era visibile alla
semplice olovisione e che è entrato dentro il comandante Roberts un
attimo prima che desse inizio alla sua danza macabra”
“Ce ne ha parlato l’ambasciatore o’Hucler alla riunione con gli
ambasciatori: ghana i solidi e vayumaya i gassosi sono una forma di
vita simbiotica, chiamata Dekenekak.” - rispose Riccardi
“Non è una prova utile per il tribunale – commentò triste Tara Keane –
Qualunque procuratore avrebbe buon gioco nel dire che si tratta solo
di una simulazione, che può essere facilmente manipolata. Forse non è
nemmeno sufficiente a convincere l’ambasciatore o’Hucler e il suo
governo sulla innocenza del comandante Roberts.”
“E’ sufficiente a convincere me!” -  disse Alessandro Riccardi -
“Adesso sono certo che devo trovare i Dekenekak… Anche se non ho idea
di come fare.”
“Dobbiamo trovare i Dekenekak - ribatté cupa Durani – Finché quegli
esseri non saranno stati fermati, nessuno su questa Base può essere al
sicuro!”


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FINE TRASMISSIONE
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So che il brano è meramente interlocutorio, ma non mi andava di
mettere subito i nostri a caccia del/dei mostri... Ho introdotto il
personaggio di un bajoriano ben conosciuto da Ramar: nella mia mente è
il fratellino di Ramar Roberts, che dopo 20 anni dal loro primo
incontro di sicuro è cresciuto e diventato adulto, ma - non sapendo se
questo poteva o no far piacere a Marika - ho preferito lasciare la
cosa in ombra, quindi potrebbe essere un semplice amico del periodo
che ha passato su Bajor.

E adesso: tanti tanti tanti auguri di buone feste a tutti! ^_________^

Ciao! ;-D
Elena
--
"Ambasciatrice T'Lani"  Deep Space 16 Gamma
ICQ 33856678
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