[Stml21] 21.04 - Durani - Parentele
Ramar Roberts
robertsramar a gmail.com
Sab 5 Gen 2019 19:44:10 CET
Bel brano e molto dettagliato, mi è piaciuto;)
Il giorno sab, 5 gen 2019, 18:49 Vanessa Marchetti <hazyel91 a gmail.com> ha
scritto:
> *DS16 Gamma*
>
> *Ufficio Capo OPS*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 08.44*
>
> L’intera squadra scientifica guidata da Ramar Roberts era all’opera per
> comprendere le cause della deflagrazione avvenuta a bordo del trasporto
> Ferengi K'gar.
>
> Si stava ancora ricercando la scatola nera per le registrazioni di volo,
> ma, nel frattempo, si tentava di ricostruire, olograficamente e
> fisicamente, la struttura del cargo per poter studiare appieno le cause
> scatenanti del disastro.. fossero esse dovute ad un guasto improvviso
> oppure a qualche evento colposo o doloso.
>
> Il Ferengi Kimmar, armatore e proprietario del K’gar, era palesemente
> agitato, ma cercava di non darlo a vedere eccessivamente. Secondo Riccardi,
> che lo conosceva da più tempo, ciò voleva dire che a bordo del cargo c’era
> sicuramente qualcosa di valore, ma di provenienza molto probabilmente
> illegale.. merci di contrabbando o peggio.
>
> Kimmar non poteva, pertanto, sbraitare troppo, rischiando di attirare
> l’attenzione; cercava, bensì, di mantenere un basso profilo, ma i suoi
> occhietti vispi vagavano qua e là alla ricerca di possibili indizi.
>
> Presumibilmente voleva solo rassicurazioni sul fatto che si fosse trattato
> di un mero incidente, ma la sua mente aveva già elaborato la possibilità
> che si trattasse di sabotaggio e voleva verificare di persona la situazione.
>
> Era stato allontanato più di una volta oltre il perimetro di sicurezza, ma
> si era messo talmente tanto ad urlare che era stato convenuto, fra i
> Comandanti Drillush e Riccardi, che potesse rimanere in zona, ma al di
> fuori dall’area rossa delle indagini.
>
> Per controllarne le mosse gli era stato messo alle calcagna un Tellarite,
> della sezione Tattica di Durani, dal carattere impossibile, scontroso come
> pochi, ma estremamente acuto ed attento sotto la pelliccia, oltre che
> dotato di un’ottima propensione alle conoscenze ingegneristiche.
>
> Qualunque cosa fuori posto nel comportamento del Ferengi, il Tellarite se
> ne sarebbe accorto ed avrebbe anche potuto identificarne la causa
> scatenante.
>
> Inoltre, la sua presenza permetteva alle squadre scientifiche di poter
> lavorare tranquillamente.
>
> Dal canto suo, pur coordinando attentamente le attività dei suoi uomini,
> al Comandante Roberts continuava a balenare in testa l’immagine di quel
> giovane Romulano, così terribilmente affranto da quell’esplosione.
>
> Come un rovello continuo, quella figura riappariva nelle sue elucubrazioni
> mentali, come se avesse notato qualcosa fra le prove esaminate e non
> riuscisse a mettere pienamente a fuoco la correlazione fra quel qualcosa ed
> il poco più che adolescente atleta.
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Ufficio Capo OPS*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 09.12*
>
> L’esplosione del trasporto Ferengi K'gar aveva obbligato la sezione
> operazioni, guidata dal Comandante Keane, a prendere una decisione, in un
> certo senso, sofferta, ma, allo stesso tempo, molto gradita ai colleghi
> della sicurezza, ossia destinare i quattro grandi dischi d’attracco alle
> altrettante potenziali squadre partecipanti ai Giochi della Gioventù.
>
> Ciò voleva dire maggior consumo energetico, maggiore dispersione di forze
> e di personale, possibili sovraccarichi ai generatori principali e
> secondari della base, dovendo attrezzare, e mantenere in funzione, quattro
> enormi aree d’allenamento, con supporti olografici estremamente precisi per
> consentire la possibilità di un’identica preparazione per tutte le squadre
> in gioco.
>
> L’area d’attracco A sarebbe rimasta a disposizione della Federazione e
> delle eventuali navi in transito.
>
> La scelta era stata praticamente obbligata avendo, in precedenza, spostato
> il rottame del cargo Ferengi in quell’area per sottoporlo alle indagini del
> caso guidate dal Comandante Roberts.
>
> La stiva principale dell’attracco, propria nel nucleo centrale del disco
> stesso, era stata riconvertita a sala d’addestramento olografica. Le aree
> laterali erano state riconvertite a spogliatoi, aree massaggi e tutto ciò
> che poteva essere utile agli atleti federali.
>
> Il dispendio energetico per mantenere uno standard ottimale a tutti questi
> servizi era indubbiamente già di per sé notevole, lo diventava ancora ancor
> di più dovendolo poi ripetere per altre tre volte.
>
> Il Comandante Keane, inoltre, aveva dovuto allestire anche quattro centri
> di controllo olografici di supporto, con personale dedicato, riformulando
> turni, permessi, congedi e ferie.
>
> Il tutto in pochissimo tempo: una faticaccia infinita che l’aveva resa
> iperattiva, ma combattiva.. era una sfida con sé stessa e con le proprie
> abilità da vincere a tutti i costi col miglior risultato possibile.
>
> Certo, Tara aveva dovuto rinunciare a vedersi con regolarità con il suo
> amato Rogal, ma l’Ambasciatore Klingon sapeva benissimo che si sarebbero
> rifatti una volta che tutta quella baraonda fosse finalmente finita.
>
> Nonostante tutti i sacrifici, si poteva dichiarare ugualmente soddisfatta:
> era riuscita a riprodurre varie discipline dell'atletica leggera: velocità,
> mezzofondo, salto in alto, salto in lungo, lancio del peso ed anche aree
> per gli sport di gruppo, scelti per quell’anno, ossia rugby per i Federali
> ed un paio di giochi dai nomi impronunciabili per le altre due civiltà in
> gara, Klingon e Romulani.
>
> La presenza dei Jem’Hadar era stata un’incognita fin dalla loro prima
> apparizione, ma, nel caso, si sarebbero dovuti accontentare di ciò che era
> stato approntato.
>
> Per fortuna, il destino su una loro possibile partecipazione non era nelle
> sue mani, non era una cosa cui avrebbe dovuto pensarci lei; sul volto di
> Tara comparve sorrisetto ironico pensando all’espressione furiosa del
> dottor Sonx.
>
> Dopo qualche istante, scacciando quell’immagine dalla sua mente, decise
> che era opportuno fare una panoramica sulle quattro Aree di Allenamento,
> prima di recarsi dai suoi uomini per il briefing della situazione e,
> successivamente, di andare a visionare personalmente, assieme
> all’Ambasciatore Dothrak, la preparazione degli atleti del proprio popolo.
>
> Tara diede quindi ordine al computer della base di connettere il primo
> schermo della sua consolle all’Area di Allenamento A, dedicata alla squadra
> federale.
>
> L’allenatore in capo era niente di meno che Saadrig Tirros, un Trill
> decisamente in forma, alto e prestante, dalla battuta pronta e dalla voce
> tonante, ma dotato di un carattere bizzoso, impulsivo e, talvolta,
> decisamente un po’ troppo irritabile.
>
> Era stato pluricampione in attività e, una volta conclusa la carriera
> agonistica, si era dato all’allenamento, con risultati altalenanti, ma la
> sua buona stella gli aveva regalato più successi che sconfitte anche nella
> sua nuova professione.
>
> La sua vice era una Vulcaniana allampanata di nome T’Mel: tanto il primo
> era impulsivo, quanto la seconda riflessiva. Cosa ovvia per una Vulcaniana,
> ma faceva da giusto contraltare al Trill, permettendogli di prendere
> decisioni migliori. Insieme gestivano un team multirazziale di istruttori
> chiamati a motivare e preparare un centinaio di ragazze e ragazzi dai
> quattordici ai vent’anni.
>
> Il vociare e l’eccitazione era ai massimi livelli in una cacofonia di
> accenti ed esclamazioni tremenda: gli allenamenti non erano ancora iniziati
> e quindi vi era un rincorrersi di richiami, urla ed esaltazioni tipiche
> degli adolescenti.
>
> Avuta conferma dalla squadra operazioni a supporto dell’area A che tutto
> era in ordine, il Comandante Keane ordinò al computer della base di
> chiudere il loro audio, pur mantenendo attiva l’immagine video sul
> terminale, e di mandare sul secondo schermo le registrazioni ambientali, in
> tempo reale, di quanto stava accadendo nell’area di allenamento B, ossia
> quella destinata ai Romulani.
>
> La loro allenatrice in capo si chiamava Thureena, ed era,
> inaspettatamente, molto giovane e procace.
>
> Ciò nonostante, non v’era istruttore maschio del suo seguito, ed erano
> solo ed esclusivamente maschi, che non la rispettasse decisamente alla
> lettera.
>
> Dovunque lei passava, calava immediatamente il silenzio.
>
> L’euforia, che regnava sovrana anche nel campo Romulano, si spegneva,
> quasi d’incanto, al suo incedere, per poi riaccendersi come un incendio mai
> domato una volta che lei si era allontanata.
>
> A Tara quella donna non piaceva.. beh.. veramente non le piaceva nemmeno
> il Trill alla guida della delegazione sportiva federale, ma quella Thureena
> aveva un non so ché di minaccioso.
>
> Persino l’ambasciatore Romulano Lamax pareva non sopportarla.
>
> E, a Tara, Lamax decisamente piaceva come persona. Saranno stati i suoi
> trascorsi sul pianeta natale Klingon, ma quel Romulano aveva un senso
> dell’onore molto simile a quello del suo popolo.
>
> Non piacendo a Lamax, quindi, come associazione di idee, Thureena era
> risultata anche a lei, a pelle, del tutto indigesta.
>
> Dopo aver verificato coi suoi uomini la piena funzionalità della zona
> d’allenamento Romulana, Tara, come già fatto in precedenza, ordinò al
> computer di chiudere il collegamento audio con la stessa, pur mantenendo
> attiva la trasmissione video, e di attivare il collegamento con l’area
> d’allenamento C destinata ai Klingon.
>
> Una volta aperto l’audio, per quanto se lo aspettasse, Tara dovette
> chiedere al computer di bordo di prendere dovute contromisure per
> l’enormità vocale che proveniva dagli altoparlanti.
>
> Urla, imprecazioni, esclamazioni, incitamenti erano vocalizzati ad
> altissimo volume in un baccano assolutamente infernale.
>
> Tara sorrise della situazione e sorrise ancor di più scorgendo la sagoma
> della nipote Mara. Difficile, d’altronde, non notarla in quanto salutava
> palesemente ogni telecamera di controllo, nemmeno fosse in un programma
> olovisivo.
>
> Mara era sempre stata una ragazzina molto curiosa, esuberante, tenace, ma
> anche sciocchina.
>
> Come diceva sempre suo padre, il fratello minore di Tara, Mara doveva
> ancora assaporare sulla sua pelle gli aspetti più negativi della vita,
> permettendole di formarsi un carattere più equilibrato.
>
> Più tardi sarebbe andata volentieri a trovare la nipote, utilizzando come
> scusa la necessità di andare a fare da Cicerone all’Ambasciatore Dothrak
> per assistere ad uno degli allenamenti.
>
> Il Capo allenatore delle squadre sportive Klingon era un vecchio di nome
> Kresha: non aveva più un pelo del corpo che non fosse brizzolato o bianco e
> sembrava incapace di alzare il timbro di voce più del normale, eppure era
> ubbidito, venerato e rispettato da tutti.
>
> Pur non avendo mai gareggiato, ma era sempre stato un allenatore
> formidabile ed aveva formato quasi personalmente tutti gli istruttori che
> ora stavano seguendo i giovani atleti.
>
> A Tara Kresha era simpatico.. sarà stato il legame razziale, sarà stato
> l’aspetto mansueto, ma onorevole del vecchio Klingon, ma le infondeva
> fiducia e tranquillità.
>
> Dopo qualche minuto di osservazione curiosa dei propri simili, in cui ebbe
> conferma dai suoi uomini che tutto procedeva per il meglio, Tara indugiò a
> lungo prima di sospirare e dedicarsi all’area D, destinata, nemmeno a dirlo
> al Dominio.
>
> Era una cosa di cui avrebbe fatto volentieri a meno, tuttavia, non poteva
> esimersi di verificare la conformità di quell’area di allenamento.
>
> Qui il silenzio regnava sovrano: tutti i Jem’Hadar sembravano quasi
> marionette nelle mani di quella Vorta.
>
> Conlan, all’apparenza così cortese, faceva tutto lei, portavoce, medico,
> allenatrice.
>
> Anche in quel momento era al centro dell’attenzione.
>
> Senza attendere conferma positiva da parte dei suoi uomini, Tara non poté
> fare altro che chiudere la trasmissione disgustata.
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Ufficio Capo SEC*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 09.25*
>
> Sebbene l’esplosione della nave Ferengi fosse una cosa deplorevole e
> deprecabile, visto il numero dei feriti e purtroppo le vittime,
> l’accadimento, avvenuto prima che il cargo toccasse la stazione, era di
> competenza del Tenente Durani e per il Comandante Riccardi era già di per
> sé una buona notizia.
>
> Più tempo la collega Klingon passava nell’area d’attracco A, in mezzo a
> personale Federale, e meno lui avrebbe dovuto occuparsi di lei, distaccando
> uomini per la sua sicurezza.
>
> L’arrivo di circa duecento Klingon, infatti, fra il centinaio di atleti ed
> altrettanti accompagnatori, era sicuramente fonte di possibili e
> problematiche vista la non facile situazione del Casato di Durani presso
> l’Impero.
>
> Inoltre, la decisione del Comandante Keane, supportata in toto dal
> Capitano Shran, di dividere la stazione in quattro aree distinte era forse
> una delle notizie più gradite in assoluto ad Alessandro, seppur non lo
> desse a vedere.
>
> Era decisamente più facile gestire l’incolumità di atleti, accompagnatori,
> semplici avventori della stazione se venivano limitate le occasioni per
> incontrarsi, o, per meglio dire, di scontrarsi.
>
> Ciò andava sicuramente contro le intenzioni originarie e fondanti dei
> Giochi della Gioventù, ossia quelle di permettere ai futuri adulti di
> conoscere e rispettare culture differenti dalla propria, intraprendere
> legami di amicizia e fratellanza come solo possono nascere attraverso le
> pratiche sportive, condite, ovviamente, dal giusto livello di competitività
> ed agonismo.
>
> Riccardi, però, non poteva permettersi il lusso di pensare anche a quello:
> ogni edizione dei Giochi portava infatti già con sé difficoltà
> organizzative e problematiche di vario tipo e quella del 2398 non ne era
> affatto esente.
>
> L’Ammiragliato aveva optato per DS16 Gamma come territorio ideale per
> quell’edizione?
>
> Benissimo, avrebbero accettato ogni decisione che il responsabile della
> sicurezza di quella base avesse preso per garantire l’incolumità di tutti i
> partecipanti.
>
> Tutte le sue squadre erano all’opera, aveva chiesto al Tenente Durani
> anche parte dei suoi uomini così come ad ogni capo sezione delle navi
> federali attraccate alla base.
>
> Appartenenti alla Flotta Stellare v’erano giusto un paio di navi, mentre
> il resto erano trasporti o navi civili.
>
> Tuttavia, Riccardi era riuscito ad aumentare i suoi effettivi di circa una
> sessantina di elementi, senza contare gli uomini della sezione tattica di
> Durani.
>
> Le varie ambasciate presenti sulla stazione avevano potenziato i loro
> sistemi di controllo e difesa e ciò gli aveva permesso di concentrare i
> suoi uomini in aree strategiche per evitare ogni qualsivoglia tipo di
> disordini.
>
> Inoltre, avrebbe tenuto d’occhio Kimmar ed i suoi sodali.. ci sarebbe
> stata la solita rete di scommesse clandestine così come pure un aumento
> esponenziale del contrabbando ed una serie di attività secondarie che non
> poteva far finta di non vedere.
>
> Per questi motivi, aveva allertato tutti i suoi contatti ed informatori
> oltre ad aver adibito all’uopo diverse squadre pronte ad intervenire.
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Infermieria*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 10.36*
>
> Il Dottor Sonx aveva perso del tutto la voglia di chiacchierare, cosa
> strana per un Denobulano, e di essere positivo: ce l’aveva col Capitano
> Shran per averlo messo in un guaio di difficile risoluzione: come poteva,
> da un punto di vista puramente medico, non dichiarare che l’uso del
> ketracel bianco era evidentemente dopante a favore dei Jem’ Hadar?
>
> L’argomentazione della Vorta Conlan su un paragone fra ketracel e cibarie
> di vario tipo lasciava il tempo che trovava, sebbene avesse anche qualche
> correlazione logica.
>
> I medici Klingon, se così si potevano definire, si erano dichiarati
> fortemente contrari alla partecipazione dei Jem’Hadar, parlando di onore,
> di lotta alla pari, sfoderando nozioni di prestanza fisica, di coraggio, di
> rispetto e ben poche argomentazioni sanitarie.
>
> I dottori Romulani, pur essendo perfettamente allineati sulle posizioni
> degli omologhi Klingon, avevano portato, invece, alla sua attenzione, studi
> e nozioni che tendevano ad escludere la partecipazione dei Jem’Hadar,
> mostrando come fosse evidente che l’utilizzo del ketracel bianco
> potenziasse le loro facoltà, o, per lo meno, facesse sentire loro meno
> fatica, meno dolore e quindi più propensione ad oltrepassare i propri
> limiti, anche al costo della vita stessa.
>
> Sullo stesso piano erano le considerazioni sue e dei suoi colleghi
> appartenenti alla Federazione.
>
> Lo stallo non sarebbe mai stato superabile dal punto di vista prettamente
> medico, tuttavia, una flotta del Dominio era attraccata alla stazione,
> sulla piattaforma D, con tutte le intenzioni di partecipare a quei giochi
> della Gioventù.
>
> Erano stati confinati là per evitare guai peggiori, o così gli era stato
> comunicato, ma a lui era evidente che bastava la Vorta di nome Conlan per
> creare inimicizie e polemiche.
>
> Con quella voce sempre abbastanza calma, gentile, suadente, esprimeva
> concetti taglienti come lame con uno sguardo penetrante come un phaser.
>
> Era evidente che non avrebbe accettato un no come risposta.
>
> Qualunque soluzione lui avesse escogitato, occorreva che i Jem’Hadar
> partecipassero, ne era ben conscio.
>
> Non sarebbe, però, rimasto un attimo di più su quella stazione.
>
> Finiti i giochi, finita la festa.
>
> “E’ evidente signori che tutti voi avete paura della nostra
> partecipazione..”
>
> La voce di Conlan risvegliò Sonx dai suoi pensieri, un attimo prima che un
> vociare convulso e rabbioso provenisse dai medici Klingon.. seguito a ruota
> da mormorii di disapprovazione di tutti i presenti.
>
> Alla fine, il Denobulano prese la sua decisione: non sarebbe piaciuta a
> nessuno, a lui in primis, ma pazienza.. se ne sarebbe andato, tanto valeva
> sparare tutte le sue cartucce.
>
> “I Jem’Hadar possono partecipare”
>
> Esordì con voce incerta per poi aumentare di intensità e volume per far
> fronte alle imprecazioni provenienti da più parti
>
> “Ad una condizione.. l’iridio bicantazina del Ketracel bianco sarà
> somministrato dal sottoscritto, o comunque sotto mio stretto controllo, in
> dosi che non risultino essere elevate, controproducenti e dopanti per gli
> atleti”
>
> Un boato assordante riempì l’infermeria.
>
> Sonx dovette attendere dieci minuti buoni prima che la situazione si
> tranquillizzasse un minimo per continuare.
>
> “Non è una soluzione onorevole, per molti di noi, lo so benissimo, ma sono
> sicuro che la prestanza fisica dei Klingon possa tranquillamente
> rivaleggiare con quella degli Jem’Hadar sottoposti a Ketracel Bianco, così
> come l’agilità, l’astuzia e le abilità di tutti gli atleti, essi siano
> Romulani o Federali, siano sufficienti per affrontare le gare con lealtà ed
> abnegazione.”
>
> Il brusio di sottofondo rimase elevato, ma Sonx tirò dritto
>
> “Quello che non accetterò, e qui mi rivolgo a lei Conlan, saranno atti di
> violenza da parte degli atleti della sua fazione. Chiunque si dovesse
> macchiare non di condotta antisportiva, che già è deplorevole di per sé, ma
> rientra, purtroppo, nell’agonismo, bensì di aggressività immotivata, di
> comportamenti violenti e pericolosi, verrà immediatamente espulso dalla
> gara cui sta partecipando, senza appello alcuno. Non solo, eventuali
> minacce a giudici o loro collaboratori in seguito a queste espulsioni,
> verranno considerati atti punibili con la reclusione immediata”
>
> La Vorta sembrò riflettere qualche secondo prima di allargarsi in un
> sorriso sornione, che non fece altro che rinfocolare il brusio che stava
> scemando.
>
> Sonx prese nuovamente la parola alzando il braccio destro come a
> richiamare un attimo di silenzio
>
> “Ah dimenticavo.. questa commissione stabilirà, in base anche ai dati che
> lei stessa ci ha fornito, quale sia la dose di Ketracel bianco accettabile.
> Prima di ogni gara, controllerò o farò controllare ogni atleta della sua
> fazione.. chiunque, e dico chiunque, per qualsivoglia motivo, sforerà quel
> limite non potrà partecipare alla disciplina.. ciò per scongiurare ogni
> forma di concorrenza sleale.. ed è una condizione non suscettibile di
> trattabilità”
>
> Il sorriso sul volto della Vorta si spense, fissò Sonx come se fosse
> diventato un fastidioso parassita sul suo cammino, ma alla fine acconsentì
> alla richiesta, scatenando gli applausi convinti da parte dei Klingon
> presenti in onore del Denobulano.
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Ambasciata Vulcaniana*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 11.02*
>
> “L’ambasciatore Dothrak si scusa, ma aveva promesso ai giovani atleti del
> nostro popolo la sua presenza ai loro allenamenti in mattinata. Col vostro
> permesso, rimarrò io, in sua vece, fino al suo arrivo”
>
> “Molto bene onorevole Vorn.. prego si accomodi” la voce dell’ambasciatrice
> T’Lani appariva sincera, il vecchio Klingon era saggio e rispettabile,
> molto meno impetuoso del suo superiore.
>
> Non di uguale avviso erano gli altri due diplomatici presenti: il legato
> Cardassiano Varen e l’ambasciatore Romulano Lamak K'Jad D'Kran.
>
> Il primo era fortemente irritato dalla presenza della Vorta Conlan e dei
> Jem’Hadar nella stazione, il secondo, invece, pur rispettando Vorn, trovava
> poco onorevole che ad una convocazione di tal genere, Dothrak facesse lo
> sgarbo di non presentarsi per assistere a degli stupidi allenamenti.
>
> Aveva vissuto abbastanza fra i Klingon per capire l’importanza che
> avrebbero dato a quei giochi, pur tuttavia, c’erano protocolli ed etichette
> di buone maniere da rispettare, cosa che, a quanto pare, Dothrak non aveva
> ancora imparato a gestire.
>
> A quella riunione, come portavoce della Flotta Stellare, partecipava anche
> il Capitano Shran.
>
> L’Andoriano detestava trovarsi lì.
>
> Faceva buon viso a cattivo gioco, dispensando sorrisi e battute da
> perfetto anfitrione, ma avrebbe preferito affrontare un cubo Borg a mani
> nude piuttosto che doversi sorbire nuovamente discorsi pieni di niente.
>
> Aveva provato a portarsi dietro il Comandante Drillush, ma Claire era
> riuscita elegantemente a svicolare e lui non aveva insistito più di tanto.
>
> In fondo le aveva delegato, suo malgrado, l’intera gestione della base in
> quei giorni.
>
> Lui era sempre occupato in questioni politiche, diplomatiche, in
> discussioni su cosa fosse più giusto ed opportuno fare o non fare, mentre
> la sua vice doveva gestire e coordinare quella marea di circa cinquecento o
> seicento persone aggiuntive sulla stazione.
>
> Non la invidiava, probabilmente anche lei avrebbe preferito combattere un
> cubo Borg a mani nude.
>
> Fu in quel momento che Shran ripensò con rimpianto alla USS Marconi, alla
> bellezza del comandare una nave.. a viaggiare, lasciandosi alle spalle
> diplomazia e politica.
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Area d’allenamento C*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 11.22*
>
> “Per Kahless! Jul’eth guarda che bravo! E che bello!”
>
> “Mara smettila di sbraitare, di chi parli?”
>
> “Oh insomma sempre a pensare al tuo Jo! Ma guardati attorno no?”
>
> “E che vedo? Molti nostri coetanei sembrano ancora cuccioli di targ..”
>
> “Oh? Eh? Ma smettila anche tu!.. ci sono alcuni degli eredi delle più
> importanti Casate del nostro popolo qui.. e tu vivi nel tuo mondo di
> sogni.. dai muoviti”
>
> “Io non sogno Mara, io amo Jo.. sei tu che sogni ad occhi aperti.. e
> parli.. anzi urli troppo!”
>
> “Ma chi vuoi che mi senta! Ah ciao Zula, in bocca al targ per il lancio
> eh? Sì si ci vediamo dopo.. ma dove sei finita? Muoviti Jul’eth!”
>
> “Si può sapere dove mi stai trascinando?”
>
> “Uffa, muoviti e basta! Scusa.. sì ciao.. no, ma fai pure.. permesso.. sì
> grazie passiamo noi.. ohi attento con quel peso che ammazzi qualcuno..
> permesso.. sì.. ok.. e levati.. ancora un attimo e.. ahio!!”
>
> In una selva infernale, Mara era andata a sbattere contro un Klingon basso
> e tarchiato, con un volto all’apparenza innocuo, ma con occhi furbi e
> malevoli ed un ghigno poco raccomandabile.
>
> Non era un istruttore, non era un guerriero, portava una sorta di mantello
> blu cobalto che gli copriva gran parte del corpo conferendogli un’aurea di
> autorevolezza che altrimenti non avrebbe mai potuto emanare.
>
> “Uhm chi abbiamo qui? Oh ma guarda la giovane rampolla della Casata
> VodleH!”
>
> “Consigliere An’eth K’Ploct, scusi non l’avevo vista”
>
> “Me ne sono accorto, dove correvi?”
>
> “Ehm.. no nulla.. volevamo solo vedere alcuni.. ehm.. amici che gareggiano
> nel rugby.. sa quello sport Federale..”
>
> “Ah.. capisco.. per quanto odi queste discipline sportive importate da
> altre culture, posso intuire il vostro interesse.. tuo e della mia giovane
> nipotina Jul’eth.”
>
> “No zio.. io veramente”
>
> “Oh smettila, non fare la timida.. so bene che ti piace qualcuno.. e non
> ci sarebbe nulla di male, ma sappi che il tuo legame di matrimonio avverrà
> quando io lo deciderò con la persona che sarà più utile alla nostra Casata”
>
> “Mia madre..”
>
> “Zitta Jul’eth.. tua madre ci ha disonorati! Il mio povero fratello non
> l’avrebbe mai dovuta sposare!”
>
> “Ma si amavano!”
>
> “L’amore? Oh già quella tua fissazione ridicola.. esiste solo la passione
> ed il sesso.. utile per riprodursi e dare eredi alla Casata.. io e tua zia
> non ci siamo mai amati, ma abbiamo avuto dei figli ugualmente.. che un
> giorno siederanno in Consiglio al mio posto.. e i figli dei loro figli..
> l’amore può esistere solo per la propria Casata..”
>
> “Ma zio..”
>
> “Nessun ma.. rimani concentrata nei tuoi allenamenti.. bella come sei, in
> molti ti noteranno e qua deciderò a chi mandarti in moglie.. qualcuno a cui
> la nostra alleanza conterà molto di più che la tua ascendenza disgraziata!”
>
> “Non parlare così di mia madre! Non te lo permetto”
>
> “Non mi sfidare! La Casata di tua madre è stata bandita dall’Impero!
> Presto o tardi tutta la sua gente verrà uccisa e portata nel Gre'thor sul
> vascello capitanato da Kortar, il primo dei Klingon dove saranno
> eternamente sorvegliati e dannati dai Fek'lhr”
>
> “Io sono per metà una Kanjis che tu lo voglia o no! Uccidimi allora!”
>
> “Tua madre lo era e, per quello, ha pagato il suo disonore con la vita! Tu
> sei nata K’Ploct! Ti ho salvata per un debito d’onore che avevo con mio
> fratello”
>
> “Che hai ucciso come hai ammazzato mia madre”
>
> “Non li ho salvati, ma non li ho uccisi.. e lui non si sarebbe dovuto
> immischiare..”
>
> “Era sua moglie! Mia madre!”
>
> “I Kanjis dovevano essere sterminati! Tuo padre avrebbe dovuto accettare
> la cosa! Non l’ha fatto, ma ci ha lasciati senza recare disonore su di noi.
> E’ già un’onta infamante per l’Impero che quella Casata sia sopravvissuta..
> come è un’offesa l’inerzia di Casate importanti, ma la pagheranno.. i
> Goroth ed i P’ooD hanno perso ogni influenza.. i Vok non hanno quasi più
> potere alcuno.. mentre i VodleH, i Klaa, i Martok ed i Dothrak subiranno
> presto l’ira dell’Alto Consiglio.”
>
> “I VodleH sono amati e rispettati!” intervenne Mara alla sua maniera
> strepitando ad alta voce
>
> “Certo, ma tuo nonno deve decidere da che parte stare.. non può pensare di
> continuare a sfidare l’Alto Consiglio.. quindi care mie, pensate bene di
> chi.. innamorarvi per usare un’espressione tanto cara alla mia nipotina..
> perché ne andrà della vostra sopravvivenza..”
>
> Jul’eth stava per rispondere a malo modo allo zio, quando Mara intervenne,
> sempre urlando in suo soccorso:
>
> “Ha ragione Consigliere, ma noi siamo troppo giovani per queste cose! Ci
> innamoriamo facilmente, ciò nonostante poi faremo il bene delle nostre
> Casate.. proprio come lei.. da quando ne è divenuto leader, la sua Casata
> siede nell’Alto Consiglio, è temuta e debitamente osservata da tutti.. sono
> certa che delle questioni politiche dell’Impero vi siano persone molto più
> venerate e rispettate di noi chiamate a risponderne.. fra cui mio nonno e
> gli altri patriarchi.. quindi, se permette, noi avremmo i nostri amici da
> salutare! Ehi Mek!!”
>
> Un enorme Klingon più largo che alto dal viso simpatico si avvicinò al
> terzetto con fare sghignazzante.. “ecco dove eravate finite! Non vi trovavo
> più!”
>
> “Eh ci credo, tu sei enorme, noi piccoline, qua in mezzo, con tutta sta
> baraonda rischiamo anche di incontrare brutta gentaglia!” esclamò divertita
> Mara’VodleH
>
> Sebbene all’apparenza poco sveglio, ci volle poco a Mek’Vok a capire
> l’antifona.. la zia Karana era stata ingegnere capo di quella stazione e,
> sebbene i loro rapporti non fossero mai stati molto stretti, anche per i
> contrasti che la zia aveva col nonno, l’intera Casata aveva appreso con
> favore che l’insofferenza, più volte manifestata, contro la decisione di
> imporre il naDHa'ghach ai Kanjis non era errata.
>
> La zia Karana, così come quella di Mara, si era molto prodigata, infatti,
> in difesa di quella che sarebbe stata la cugina di secondo grado di
> Jul’eth: Durani’Kanjis, attualmente ufficiale in servizio in quella
> stazione.
>
> “Venite, vi scorto io.. andiamo dal tuo caro Jang, dovrebbe essere da
> qualche parte coi gemelli Tahl e Janul e con il loro fratello maggiore
> Koroth.”
>
> Gli occhi di Mara si trasformarono virtualmente di due cuoricini
> tambureggianti: Jang era un loro coetaneo.. quello che più di tutti poteva
> chiamarsi il suo migliore amico.. sia suo sia di Jul’eth.. premuroso,
> attento, gentile, coraggioso, ma assennato.
>
> L’esatto contrario dei due fratelli gemelli più grandi: Tahl e Janul erano
> presuntuosi e ciò era dovuto alla loro bellezza fisica che non lasciava
> indifferenti.. sicuramente non lasciava indifferente Mara.
>
> Entrambi impulsivi e coraggiosi, erano il nerbo della squadra di rugby dei
> Klingon.. un gioco puramente terrestre che era stato esportato e praticato
> anche su Qo’nos, così come giochi Klingon erano stati esportati nelle gare
> federali.
>
> Koroth, il fratello più grande del terzetto, invece, era ormai fuori dai
> Giochi della Gioventù.
>
> I suoi ventuno anni lo rendevano troppo vecchio per parteciparvi ancora,
> ma, essendo campione in carica in alcune discipline, aveva di buon grado
> accettato l’invito del vecchio Kresha a far parte di quella spedizione.
>
> D’altro canto aveva anche dovuto soccombere alle pressanti richieste della
> madre di controllare da vicino le esuberanze e le intemperanze dei due
> gemelli.
>
> La Casata dei Muzak, infatti, era relativamente giovane ed aveva bisogno
> di farsi amicizie più che inimicizie in un ambiente molto competitivo come
> quello dei Klingon.
>
> A Jul’eth, i Muzak non piacevano granché, eccezion fatta per il coetaneo
> Jang.. li riteneva troppo ambiziosi e vanitosi per i suoi gusti, ma
> piacevano, e non poco, alla sua amica Mara e, allora, lei faceva buon viso
> a cattivo gioco.
>
> V’era poi un altro motivo, non secondario, per cui Jul’eth si sforzava di
> andare d’accordo coi Muzak.
>
> I Muzak, infatti, mal si sopportavano con un’altra Casata, anch’essa
> giovanissima, presente in gran numero a quei giochi ossia quella dei cugini
> M’untokh
>
> Estremamente bramosi di potere, erano legati a doppia mandata con i
> K’Ploct: tanto i primi erano prepotenti e superbi, quanto i secondi subdoli
> ed ipocriti.
>
> Erano le due Casate che, più di tutte, avevano causato la rovina dei
> Kanjis e Jul’eth li odiava tutti quanti.
>
> T’ebax e Parjigh erano coetanei dei gemelli e gli autentici capobanda di
> tutta la nidiata dei M’untokh.
>
> Il primo era un autentico attaccabrighe, non si poteva stare in sua
> presenza senza assistere o essere costretti a partecipare ad una
> scazzottata o una rissa vera e propria.
>
> Il secondo era agli antipodi del primo, ma completamente succube dello
> stesso, quindi disponibile a fare qualunque nefandezza T’ebax gli
> proponesse.
>
> Eppure, secondo suo zio, erano due ottimi partiti.
>
> Specialmente il secondo, il primo aveva, obiettivamente, delle tare
> mentali che anche un cieco avrebbe notato.
>
> E lo zio An’eth non era cieco, né sordo.
>
> Jul’eth sapeva che presto o tardi il suo amore per Jo sarebbe stato
> scoperto e sarebbero stati guai.
>
> Le avrebbe combinato un matrimonio, quanto prima, e quella era l’occasione
> per trovare un partito migliore rispetto ai cugini M’untokh.
>
> Se ci fosse riuscito, avrebbe avuto un’altra Casata su cui poter allungare
> le sue luride zampe, in caso contrario, si sarebbe accontentato di
> manovrare quei pagliacci che già pendevano dalle sue labbra.
>
> Come se fossero stati evocati, i cugini M’untokh fecero la loro comparsa
> al campo di allenamento: spintoni, scherzi crudeli, bestemmie ed
> imprecazioni al loro passaggio.. persino gli allenatori facevano fatica a
> contenerne l’esuberanza e nemmeno potevano concedere agli altri atleti di
> dar loro una lezione, non fino a quando c’era un esponente dell’Alto
> Consiglio Klingon in mezzo a loro a proteggerli.
>
> “I soliti guastafeste” urlò Mara in mezzo a quel gran baccano “E proprio
> ora che avevamo mollato quella piattola di tuo zio e potevamo stare coi
> nostri amici”
>
> Jul’eth guardò in giro e, sebbene lei fosse fra le più minute, notò subito
> una cosa: An’eth K’Ploct aveva abbandonato la sala d’allenamento, segno
> inequivocabile che l’Ambasciatore Dothrak era in arrivo.. lo zio ci teneva
> alle sue false esibizioni di cortesia da protocollo.
>
> “Qualunque cosa accada, coprimi!”
>
> “Eh? Cosa?” urlò Mara stupita, poi capì.. vide una serie di sguardi
> partire dai gemelli Muzak rimbalzare su altri atleti, in uno scambio veloce
> di occhiate di assenso.. aspettarono che T’ebax attaccasse nuovamente per
> primo, facendosi forza del numero dei propri compari, e poi attaccarono in
> massa i M’untokh.
>
> Dall’alto di una balaustra, nascosto alla vista, l’Ambasciatore Rogal
> Dothrak sorrise divertito.
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Area d’allenamento B*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 12.03*
>
> “Che diavolo ti prende Jorhom??” gli domandò a bruciapelo Mamee
>
> “Ma niente.. rilassati che mi passa”
>
> “Come faccio a star tranquillo? Il Vecchio Vrulmeek era incollerito per i
> nostri tempi e quella furia che ci guida, Thureena, non ci metterà molto a
> prenderci di mira.. io ho i miei interessi qui.. ho un piccolo giro di
> contrabbando lo sai.. procuro ciò che serve e ricavo piaceri da fanciulle
> riconoscenti.. non ho intenzione che mi rovini tutto con le tue prestazioni
> da pappamolla.. già ieri ti sono dovuto venire a cercare, mi spieghi cosa
> hai?”
>
> “A te non ti disturba sapere che ci sono le persone che sono rimaste
> ferite o hanno perso la vita in quell’esplosione?”
>
> “Ma stai scherzando? Non te n’è mai fregato niente in quasi diciotto anni
> che ci conosciamo.. siamo cresciuti insieme, sei sempre stato molto
> egocentrico nelle tue cose e ora ti preoccupi per gente che non sappiamo
> nemmeno chi sia? Posso capire se ci fossero stati nostri connazionali a
> bordo, ma non c’erano Romulani. E’ esploso un cargo, pazienza..”
>
> “Sì ma chi ci dice che sia un incidente?”
>
> “Ah.. beh se è una teoria del complotto che ti affligge allora sono con
> te.. io adoro le storie sulla Tal Shiar, lo sai che epr me Thureena è una
> spia.. ci sta controllando per sapere chi sono i migliori.. non ci posso
> pensare.. lo spionaggio.. le congiure, le macchinazioni, gli intrighi..
> m’eccito solo a pensarci.. certo mai come una bella e procace Romulana di
> nostra conoscenza, ma devo dire che anche quel paio di Bajoriane dell’altro
> giorno non erano male..”
>
> “Sei proprio un maiale, Mamee..”
>
> “Sì e me ne vanto.. però ora tu vai a farti una doccia e ti riposti come
> ha detto il Vecchio.. e, se mi dovesse chiedere, gli invento io una scusa..
> in quello sono un autentico genio e lo sai.. tu vedi di riprenderti che ho
> bisogno di te!”
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Zona Spogliatoi Area d’allenamento B*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 12.18*
>
> “Psstt”
>
> Jorhom, ancora a torso nudo, con solo un asciugamano a vita, si bloccò di
> colpo guardandosi attorno: sembrava abbastanza inequivocabilmente un
> segnale di richiamo.. per quanto debole..
>
> Dopo qualche istante, non vedendo nessuno, riprese ciò che stava facendo
>
> “Psstt”
>
> Quella volta era sicuro, c’era qualcuno che chiamava lui.. anche perché
> non c’era nessun altro.. che fosse qualche ragazzina curiosa? Sapeva di
> piacere ad almeno quattro o cinque Romulane di età differenti ed almeno una
> di queste sarebbe stata disposta a fare carte false pur di averlo, ma
> addirittura intrufolarsi negli spogliatoi maschili gli sembrava eccessivo.
>
> “Psstt scemo!”
>
> “Jul’eth!! Amore mio! Dove sei?”
>
> Un armadietto doppio si aprì ed uscì la stupenda creatura dai capelli
> argentati e occhi, dal sorprendente color smeraldo, di cui era
> profondamente innamorato: corse da lei prendendola in braccio e baciandola
> teneramente mentre lei avvinghiava attorno al busto di lui le sue gambe.
>
> “Sei matta a venire qua.. ci ammazzano tutti e due!”
>
> “Mio zio credo sia occupato in questo momento e la tua famiglia non ti
> verrebbe a cercare qua.. non ora almeno”
>
> “Lo sai tesoro mio che la nostra nave è quella esplosa?”
>
> “Volevi fuggire con quella?”
>
> “Sì.. avevo pagato profumatamente un Ferengi, il proprietario di quella
> nave, per avere un passaggio..”
>
> “Pagato? E con cosa amor mio?”
>
> “Dei cristalli di dilitio grezzi che ho rubato ai miei..”
>
> “Sei proprio matto..”
>
> “Più tardi rintraccio quel Ferengi.. quel diavolo di un Kimmar e pretendo
> che ci dia un’altra via di fuga o che mi restituisca fino all’ultimo
> cristallo”
>
> “Bravo.. ora però baciami”
>
> “Sì ma..”
>
> “Nessun ma.. non posso stare qua in eterno e non credere che così mezzo
> nudo tu non mi faccia un certo effetto.. quindi, non potendo fare altro,
> per ora baciami.. ai piani di fuga pensiamo fra un poco”
>
> Jorhom sorrise ed il suo sorriso si rispecchiò in quello di lei.
>
> Una decina di minuti di baci appassionati più tardi, decisero che era
> meglio tagliare la corda.
>
> “Dai, vestiti che dobbiamo andarcene..”
>
> “Sì ma da dove? A proposito tu dove sei passata?”
>
> “Non certo dalla vostra zona allenamento mio caro.. ho i miei segreti..
> l’hai voluta una compagna minuta e bassa oltre che velocissima?”
>
> “Dai smettila..”
>
> “Uffa c’è un portello più avanti, dentro una specie di sgabuzzino.. credo
> un tempo fosse utilizzato per qualche collegamento idrico.. in ogni caso
> porta esattamente in un altro bugigattolo vicino ad un’area che…”
>
> “Cioè tu sei entrata in uno stanzino a caso e ti sei ficcata dentro ad un
> tubo senza nemmeno sapere dove andavi?”
>
> “No no.. io lo sapevo..”
>
> “E come?”
>
> “Beh sì ecco.. meglio che tu non lo sappia ok? Ora sbrigati che è meglio
> che non mi trovino qua!”
>
> “Non ti faccio andare via da sola ficcandoti in qualche tubatura, vengo
> anche io!”
>
> “Ok, ma muoviti!”
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Area Attracco B*
>
> *Locale CH.P1*
>
> *31 ottobre 2398 - ore 12.18*
>
> “Visto? Semplicissimo..” esclamò Jul’eth tutta raggiante
>
> “A me mancava il respiro veramente..”
>
> “Ma come, il mio grande amore ha paura di un tubo?”
>
> “Un tubo? A me pareva un tubetto, per poco non ci passavo.. sai che sono
> più grosso di te si?”
>
> “Quante storie.. se non ti andava, potevi farla a piedi.. tu potevi”
>
> “No no.. beccarmi quella strega o il mio allenatore pronti a farmi una
> lavata di capo non rientra fra le mie priorità.. io voglio andare da quel
> Ferengi..”
>
> “Ed io devo andare a cercare una persona”
>
> “Chi?”
>
> “Zitto un attimo che controllo che non ci sia nessuno”
>
> “Uhm ok.”
>
> “Via libera, andiamo..”
>
> “Allora che dicevi? Chi devi rintracciare?”
>
> “Oh è una lunga storia.. una parente di mamma.. cioè anche mia, ma la
> Casata era di mamma..”
>
> “Ma tua mamma è stata lasciata morire da tuo zio dodici anni fa..”
>
> Jul’eth si rabbuiò.
>
> “Lo so, grazie tante!”
>
> “Sì ok scusami, intendevo dire che questa parente di tua mamma, potrebbe
> non sapere nemmeno chi tu sia.. avevi due anni e, da quello che mi hai
> raccontato, i Kanjis erano stati banditi poco dopo la tua nascita”
>
> “Mmpfh”
>
> “Dai non mettermi il muso.. come fai a presentarti? Vai da questa parente
> e gli fai ciao sono Jul’eth K’Ploct, figlia di una tua parente, sono
> immersa fino al collo nella cacca di un enorme Targ, mi aiuti?”
>
> “Mi spiace per mio padre, ma io non mi sento una K’Ploct, non sono mai
> stata veramente una K’Ploct.. più conosco mio zio e più io mi sento
> orgogliosa di mia madre.. io sono una KANJIS! CHIARO?”
>
> Jul’eth quasi urlò quella frase un secondo prima di svoltare un angolo del
> corridoio che stavano percorrendo.
>
> Un secondo dopo sbatteva contro un’uniforme da Tenente della Sicurezza
> della stazione spaziale.
>
> A Jul’eth ghiacciò il sangue e chiuse gli occhi: si era distratta ed ora
> aveva combinato un pasticcio.
>
> A Jorhom mancò il fiato: di fronte a loro avevano una Klingon dai lunghi
> capello marroni e dagli occhi castani che scrutava entrambi in maniera
> severa.
>
> Fu dopo qualche interminabile istante di assoluto silenzio che la donna si
> abbassò verso Jul’eth scuotendola dalle spalle.
>
> La ragazzina aprì gli occhi e li fissò sbarrati in quelli della sua
> interlocutrice in attesa dell’inevitabile sfuriata.
>
> “Non so chi tu sia, ma io sono Durani e sono anche io estremamente
> orgogliosa di essere una Kanjis!”
>
> Jul’eth scoppiò a piangere e strinse d’impeto la neo arrivata.
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Area Attracco C*
>
> *Corridoi verso la Sala d’allenamento *
>
> *31 ottobre 2398 - ore 13.12*
>
> Tara aveva ricevuto comunicazione urgente da Durani di attenderla in quel
> corridoio.
>
> Non le aveva spiegato nulla, tranne la raccomandazione che fosse
> importante e che dovesse essere sola.
>
> Ora le era comparsa davanti con a fianco una ragazzina Klingon dai capelli
> argentati e occhi verdi, ma con un modo di camminare simile al suo.
>
> Entrambe stavano ridendo della sua espressione stupita, quindi cercò di
> darsi un contegno più marziale.
>
> Durani sorrise all’amica e poi parlò alla giovane Klingon
>
> “Vieni ti presento la persona di cui ti parlavo: Tara’VodleH!”
>
> “Oh.. molto piacere tu sei la zia di Mara! Non fa altro che parlarmi di
> te, di quando diventerai la prima matriarca donna della tua casata.. è
> eccitatissima a riguardo”
>
> “Beh.. grazie ma io spero sinceramente che mio padre possa essere ancora a
> lungo la nostra guida.. e tu sei?”
>
> “Jul’eth K.. Jul’eth Kanjis”
>
> Tara sbiancò fissando Durani con aria interrogativa
>
> “Beh veramente si chiama Jul’eth K’Plotc e quel cognome l’ha salvata dalla
> strage che ha subito la mia famiglia”
>
> “La nostra famiglia!” esclamò la ragazzina
>
> “Sì ok, ma ora stai brava.. capisco che ti sei dovuta tenere dentro questa
> cosa per anni, ma ora non puoi sbandierarla ai quattro venti.. siamo ancora
> marchiati dal disonore”
>
> “Colpa del fratello di mio padre e del suo arrivismo”
>
> “Scusate, mi fate capire anche a me?” la voce di Tara appariva stranita
>
> “Mio zio Mlag, sai quello accusato di tramare contro l’Alto Consiglio? Beh
> aveva una sorella minore.. Jal’ess, ossia la madre di Jul’eth.. era andata
> sposa ad un brav’uomo, forse troppo.. l’unico sano di mente dei K’Plotc..
> sua madre e suo padre si amavano e mio zio Mlag decise di acconsentire a
> quell’unione per far felice la sorella. Solo in seguito, An’eth K’Ploct, il
> fratello di suo padre, fece la sua comparsa in scena. Aveva mire ambiziose,
> chiese, anzi pretese il sostegno dei Kanjis per arrivare in alto.. molto in
> alto.. mio zio Mlag non era interessato e nemmeno il nostro patriarca
> Kheldas, ossia il padre di suo padre. Il bisnonno di entrambe noi due.. Non
> potendo attaccare lui, An’eth decise di colpire più in basso, l’erede
> designato della Casata.. formulò accuse, fabbricò prove che i Kanjis
> stavano tramando contro l’Alto Consiglio e contro l’Impero.. cospirò,
> trafficò ed alla fine, come ben sai, riuscì nell’impresa”
>
> “Sì questa storia me l’avevi raccontata, non conoscevo l’esistenza di
> questa bellissima fanciulla”
>
> “Beh nemmeno io veramente.. quando tutto questo accadde io avevo dodici
> anni.. non avevo idea che zia Jal’ess fosse incinta.. An’eth pare l’abbia
> minacciata costringendola a ripudiare la sua Casata ed imponendo il nome
> K’Plotc al nascituro.. convinto che nascesse maschio.”
>
> “Invece nacqui io, mia madre mi difese finché potette, ma poi non fu
> curata e venne a mancare.. distrutto dal dolore mio padre la seguì poco
> dopo, facendo però giurare a suo fratello di farmi crescere sana ed
> incolume. Per quanto An’eth sia spregevole, ha un senso dell’onore tutto
> suo, quindi mantenne la promessa.. ed eccomi qui”
>
> “Non ne bastava una di Kanjis a bordo, no vero? Direi che siete due
> testone uguali.. che non ho nemmeno bisogno della prova del DNA.. ed ora
> come la mettiamo?”
>
> “Veramente non abbiamo finito..” disse Durani un po’ imbarazzata
>
> “No?”
>
> “Beh no.. ho beccato la fanciulla qua presente in compagnia del
> fidanzato..”
>
> “Ma non sei piccola per certe cose?” domandò Tara con espressione
> fintamente contrita
>
> “Ho quasi quindici anni, quindi no.. e comunque non è successo niente!”
> esclamò Jul’eth “E anche se fosse.. io lo sposerò!”
>
> “E sta buona un attimo..” fece Durani all’indirizzo della cugina per poi
> riprendere a parlare con Tara “il problema è che è innamorata persa di un
> Romulano di nome Jorhom..”
>
> “E lui ricambia?”
>
> “Così pare..”
>
> “Un bel guaio..”
>
> “Noi ci amiamo e se voi non lo capite, è un problema vostro!!” strepitò
> Jul’eth ad alta voce
>
> “Zitta un po’!” fece Durani preoccupata che qualcuno le sentisse
>
> “Non ci penso nemmeno.. Jorhom ed io ce ne andremo da qua!”
>
> “E come?” domandò incuriosita Tara
>
> “Ha parlato di un passaggio.. di un Ferengi.. o cavolo forse ho parlato
> troppo!”
>
> “Kimmar!” esclamarono all’unisono Tara e Durani
>
>
>
>
>
> *DS16 Gamma*
>
> *Area Attracco C*
>
> *Corridoi verso la Sala d’allenamento *
>
> *31 ottobre 2398 - ore 13.27*
>
> Congedatasi da Tara, diretta ad incontrare la nipote, approfittando della
> visita dell’Ambasciatore Dothrak, dopo aver fatto sgattaiolare,
> indisturbata, Jul’eth all’interno della stiva adibita a campo d’allenamento
> dei Klingon, Durani se ne stava andando meditabonda.
>
> La presenza della piccola cugina era una cosa da comunicare quanto prima
> al bisnonno Kheldas: era la prova vivente di quanto fosse subdolo il
> patriarca dei K’Plotc.
>
> Occorreva metterla al sicuro, prima che potesse utilizzarla come esca
> contro di loro.
>
> Non riusciva, infatti, a pensare ad altro che l’unico motivo per cui
> l’avesse fatta crescere con lui fosse come arma di scambio contro i Kanjis.
>
> La ragazzina sembrava ribelle, di difficile gestione.. ma non le aveva
> dato sentore di un’abile attrice: era sincera quando affermava di amare il
> suo bel Romulano e di odiare lo zio.
>
> Se An’eth avesse voluto usarla come esca o come ostaggio non era dato
> saperlo, di sicuro non la poteva utilizzare come complice.
>
> Ancora assorta dai suoi pensieri, non si accorse di essere seguita.. fu
> parecchi metri di corridoio dopo che si avvide di non essere sola: si voltò
> di colpo e rimase un secondo a bocca aperta, stupita.
>
> Davanti a lei stava un marcantonio di Klingon puro sangue alto quasi due
> metri, forse poco più che vent’enne, con spalle larghe, ma bacino stretto,
> cosa abbastanza inusuale nel suo popolo caratterizzato per lo più da fisici
> grezzi e robusti.
>
> Gli occhi erano di un particolare blu cobalto e tutto l’aspetto di quel
> ragazzo risultava per lei inusitatamente attraente.
>
> Ciò nonostante, un piccolo minuscolo campanellino d’allarme iniziò a
> suonare in testa a Durani, riportandola alla realtà.
>
> Strizzò gli occhi e si avvide che il giovane Klingon era armato con una
> mek’leth ed un qutluch.
>
> “Non so chi tu sia, ma spero tu ti renda conto che minacciare un ufficiale
> della Flotta Stellare su una stazione spaziale appartenente alla
> Federazione, sebbene armato di tutto punto, sia un’enorme sciocchezza”
>
> “Uh.. donna io ho il massimo rispetto per la tua uniforme.. non intendo
> colpirti come ufficiale, ma come traditrice dell’Impero..”
>
> “E come fai a dire che io sono la persona che tu dici?”
>
> “Tu sei Durani’Kanijs.. inutile negarlo”
>
> “Non lo nego, sarebbe disonorevole”
>
> “Tu hai perso l’onore!!”
>
> “Questo lo affermi tu ragazzino, a proposito hai un nome?”
>
> “Non sono un ragazzino?”
>
> “No? Giusto.. solo un bambinone troppo cresciuto potrebbe accingersi a
> fare quello che hai in mente te”
>
> “Potrei sgozzarti in un lampo”
>
> “Certo, sono anche disarmata.. uccideresti una traditrice dell’Impero
> indifesa.. una nobile azione.. un vanto per la tua Casata”
>
> “Tutti i Klingon sono tenuti a colpire coloro che sono sottoposti a
> naDHa'ghach!”
>
> “Certo, ma la degradazione e la privazione dell’onore devono essere
> meritati.. non macchinati a tavolino.. ma tu che ne sai?”
>
> “So quello che mi hanno raccontato!”
>
> “Uhm.. sarai un giovane idiota appartenente ai M’untokh”
>
> “Non osare paragonarmi a quella feccia”
>
> “Allora chi sei? Troppo imprudente e troppo avventato per essere un
> viscido K’Plotc”
>
> “Mi chiamo Koroth’Muzak ed avrò l’onore di combatterti e sconfiggerti”
>
> “Come vuoi..”
>
> Durani estrasse da due tasche nascoste dell’uniforme i suoi due pugnali
> d'k tahg a lame retrattili.
>
> “A quanto pare, non eri disarmata, traditrice”
>
> “La mia famiglia non ha mai tramato contro l’Impero.. chiunque lo sostenga
> è un infame bugiardo”
>
> “Non è quello che dice An’eth K’Ploct”
>
> “Appunto” rispose laconica Durani strappando un sorriso non voluto a Koroth
>
> Quella donna gli piaceva, era sinuosa al punto giusto, combattiva,
> volitiva.. armata di quei due pugnali era anche tremendamente
> affascinante.. se non fosse marchiata di disonore ci avrebbe fatto
> volentieri un pensierino.
>
> Koroth tentò un paio di affondi giusto per saggiare le difese
> dell’avversaria che si dimostrò subito scattante e reattiva.
>
> Si affrontarono a lungo delineando un cerchio quasi perfetto fra loro
> seguendo uno schema abbastanza similare.. un paio di affondi lui, un paio
> di finte lei.
>
> Questo per vari minuti.
>
> All’improvviso, Durani partì all’attacco con una subitaneità che stupì il
> più giovane avversario: facendo affidamento sulla sua maggiore agilità,
> entrò dentro il muro difensivo del suo rivale ed assestò un quadruplice
> colpo col manico dei suoi d’k tagh contro punti ben precisi del torace del
> suo sfidante.
>
> A Koroth mancò il fiato: per i colpi subiti.. per l’onta di essere stato
> battuto in così poco tempo.. per la consapevolezza che lei lo aveva
> risparmiato pur potendolo uccidere..
>
> Gli mancò il fiato, ma iniziò a battergli forte il cuore: non di paura,
> non di spavento, non di adrenalina, ma di qualcosa di più profondo e forse
> mai provato.. che fosse amore? Non l’aveva mai provato.
>
>
>
>
>
>
> ========================
> Tenente Durani della Casata di Kanjis
> Ufficiale Tattico Capo
> Deep Space 16 Gamma
> ========================
>
>
>
>
> <https://www.avast.com/sig-email?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=emailclient> Mail
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