[Stml21] [22.09 – Drillrush – Cambio di direzione]
Bryn Lwellelyn
bryn.lwellelyn a gmail.com
Dom 3 Nov 2019 11:15:37 CET
Ecco qui, scusate il ritardo.
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*DS16 Gamma – Ufficio del comandante -23/6/2399, ore 7,44*
Drillrush scorse rapidamente i rapporti delle ultime dodici ore, poi
sospirò e si appoggiò allo schienale della poltrona. Potendo, si sarebbe
inginocchiata sul pavimento dell’ufficio e avrebbe ringraziato qualunque
dio vegliasse su di loro, comprendendo ma non limitandosi ai profeti, di
aver risolto la scandalosa catastrofe in cui si stava trasformando il suo
primo incarico di comando.
Era preparata praticamente ad ogni genere di stranezza, ma quello no.
Quello no. Ma che diamine.
In ogni caso, la crisi era più o meno rientrata.
Una volta scoperta la cura, la situazione era lentamente tornata ad una
parvenza di normalità. Il vaccino era stato inoculato a tutti i contagiati,
alcuni dei quali erano già in fase di ripresa. Roberts non era ancora
rientrato in servizio, ma pareva certo che la brutta avventura non avrebbe
avuto su di lui conseguenze a lungo termine. La quarantena era stata
sollevata e tutti loro avevano potuto farsi una doccia e dormire qualche
ora. Il traffico a bordo della stazione non era ancora tornato a pieno
regime e le era toccato sorbirsi varie lamentele sul perché solo ad alcune
navi era stato dato il permesso d’attracco. Le aveva liquidate senza troppi
pensieri. Il personale non era ancora a pieni ranghi, la sua stazione era
ancora piena di gente malata ed era necessario preoccuparsi anche delle
cerimonie funebri per tutti i disgraziati che non ce l’avevano fatta. Le
navi che Maelstrom aveva inviato stavano dando una mano e sulla loro testa
non pendeva più la spada di Damocle dell’ordine generale 35. Anche la
Alvarez, vista la situazione, aveva ricevuto l’ordine di fermarsi per
qualche giorno, finchè la situazione non fosse tornata del tutto sotto
controllo.
Il suo nuovo primo ufficiale era sbarcato non appena era stato possibile e
aveva preso servizio. Claire non ne era stata entusiasta, doveva
ammetterlo. Vista la situazione, ogni paio di mani in più faceva comodo, ma
non le sembrava il momento migliore per abituarsi alla presenza di un nuovo
primo ufficiale. Tanto più che lei stessa si stava ancora abituando a *non*
essere più il primo ufficiale.
Alla loro prima conversazione via sub spazio ne erano seguite altre due di
persona dopo lo sbarco dell’andoriano. Doveva ammettere che non sapeva
quasi nulla degli Aenar e così non era del tutto preparata al loro incontro
e a cosa dovesse aspettarsi.
Le aveva fatto l’impressione di un uomo intelligente e perspicace ma anche
spigoloso e con cui non fosse poi così facile andare d’accordo di primo
acchito. Ad essere del tutto onesti, la prima volta che gli aveva parlato
le aveva dato un po’ sui nervi. Era chiaro che fosse impaziente di essere
utile, o forse di dimostrare il suo valore, e senza dubbio le
considerazioni che aveva avanzato erano tutte corrette… ma loro avevano a
che fare con quella storia da ben prima del suo arrivo e non erano tutti
degli sprovveduti. Le era sembrato fin troppo entusiasta della situazione e
un po’ deluso di essere arrivato quando ormai le cose si stavano
risolvendo, ma si era ben guardata dall’esternare queste sue
considerazioni.
Th’Tharek stava svolgendo bene il suo lavoro e, vista la situazione, Claire
non escludeva che fosse il proprio malumore a parlarle, più che un problema
oggettivo. Magari erano tutti quanti un po’ troppo provati per trarre delle
conclusioni.
La situazione poteva essere in via di risoluzione, almeno a livello medico,
ma rimaneva il fatto che qualcuno aveva sguinzagliato Bauer e loro non
avevano ancora idea di chi fosse.
*DS16 Gamma – Infermeria -23/6/2399, ore 8,50*
Roberts iniziava ad essere insofferente al fatto di doversene rimanere a
letto.
Le sue condizioni erano notevolmente migliorate da quando Nammo gli aveva
somministrato il vaccino ma sembrava che ristabilirsi richiedesse più tempo
che ammalarsi e il medico gli aveva categoricamente vietato di tornare al
lavoro – o di lasciare l’infermeria, se era per questo – almeno per altre
ventiquattro ora. In compenso aveva ceduto sul fronte lavorativo e aveva
consentito ad uno dei suoi assistenti di raggiungerlo e tenerlo aggiornato
sulle ultime novità.
Lang gli passò un terzo padd. “Credo che per le riparazioni al laboratorio
ci vorrà ancora qualche giorno, non sono esattamente una priorità che credo
che il comandante voglia che vengano effettuate delle verifiche dopo quello
che è successo a Bauer.”
“Per via dell’incidente?” domandò Ramar, che già conosceva la risposta.
“Sì, per il fatto che sia rimasto coinvolto solo lui.”
“Effettivamente è strano.”
“Tutto è strano.” La ragazza scosse lentamente la testa. “Conoscevo Bauer.
Non bene, naturalmente, ma con me è sempre stato gentile. E ora viene fuori
che potrebbe essere stato lui a farci questo. E che forse qualcuno lo ha
assassinato. E’ incredibile.”
Roberts annuì un paio di volte.Pur non essendo rientrato in servizio,
sapeva quali sentimenti aleggiavano nel suo dipartimento. Erano tutti
sconvolti e, onestamente, non poteva dar loro torto.
*DS16 Gamma – Ambasciata Klingon -23/6/2399, ore 9,21*
La situazione diplomatica al momento non era il massimo della distensione,
in più, ora che la crisi era rientrata, Tara era tornata al lavoro e
praticamente viveva in sala comando da quando la quarantena era stata
revocata, il che non migliorava certamente l’umore di Rogal.
Non che il suo signore fosse normalmente una persona dall’umore solare e
gioioso, ma in quel momento la maggior parte del personale dell’ambasciata
trovava altro da fare al suo passaggio non appena gli era possibile.
Vok, d’altra parte, sapeva bene come trattarlo.
“Il comandante della Stazione ha indetto una riunione per domattina e ha
richiesto la presenza di tutti gli ambasciatori.”
Rogal grugnì in segno d’assenso. L’idea di partecipare ad un’altra riunione
in cui i romulani li accusavano velatamente di avere a che fare qualcosa
con la diffusione del virus gli faceva ribollire il sangue, e non nel modo
in cui gli piaceva. Ma se c’era una cosa che certo non avrebbe fatto
sarebbe stato fuggire di fronte a quell’odioso, piccolo codardo.
Vok interpretò tutto ciò dal suo grugnito e spuntò qualcosa sul proprio
terminale, prima di ritirarsi. Sperava davvero, soprattutto per il suo
bene, che il senatore romulano non si spingesse troppo oltre.
*DS16 Gamma – Ufficio del comandante -23/6/2399, ore 9,32*
“Quindi era questa la ragione che lo spingeva?”
Claure si appoggiò allo schienale della poltroncina, al contempo inorridita
e affascinata dagli abissi in cui si può sprofondare per amor di vendetta.
Riccardi, accomodato in una delle due poltroncine di fronte alla scrivania,
annuì con aria parimenti riflessiva.
“Sembra che il professor Baure non abbia preso bene il rifiuto al suo
progetto dal parte della commissione federale. Da lì in poi la sua carriera
è stata una discesa continua verso il basso finchè non si è suicidato. Da
quello che si evince dai suoi diari, almeno dalla parte che abbiamo già
decrittato, la madre ha cresciuto Bauer nell’adorazione di suo padre, fino
ad ideare questo piano.”
“Per riabilitarne la memoria.”
“Esatto. Una vendetta lunga quindi anni.”
“E nessuno si è mai reso conto di nulla?” Le antenne di Th’Tharek piegarono
appena in avanti. “Questo Bauer soffriva di problemi psicologici di
notevole entità da lungo tempo. Sembra impossibile che nessuno se ne sia
mai accorto.”
Riccardi annuì. “Già, considerando a quanti controlli è sottoposto un
ufficiale durante la sua carriera. Può anche essersi preparato a mentire,
ma che abbia ingannato tutti per così tanto tempo è veramente incredibile.”
“E se così non fosse?” Claire si sporse appena sul piano della scrivania,
osservando i due uomini.
“Pensa che qualcuno sapesse?” domandò il primo ufficiale.
“Beh, se pensiamo a quello che sappiamo, qualcuno doveva essere a
conoscenza del loro piano per forza. Bauer aspettava un ordine dalla madre.
Qualcuno simula quell’ordine, uccide la donna e invia il messaggio. Se è
furbo se ne va dalla stazione prima che venga imposta la quarantena.”
“Le analisi sono ancora in corso, ma gli ingegneri ritengono che il
sovraccarico in laboratorio potrebbe essere stata causato da remoto.”
“Sarebbe la cosa più logica. Bauer non ne sa nulla, crede che quel
messaggio provenga davvero da sua madre, esegue il lavoro e muore
convenientemente come previsto.”
“Probabilmente credeva che il suo segreto fosse al sicuro. Con tutta la
fatica che ha fatto, si presume che non abbia sbandierato ai quattro venti
i suoi piani.”
“Esatto, perciò qualcuno ha scoperto cosa avevano in mente Bauer e sua
madre e ne ha approfittato. Qualcuno che è stato vicino al professore e
alla sua famiglia, ma non abbastanza da essere in grado di influenzare
Bauer, altrimenti non avrebbe avuto bisogno di nascondersi.”
“Oppure qualcuno che ha scoperto la sua psicopatia,” terminò l’andoriano.
Per qualche momento cadde il silenzio. Il pensiero che aleggiava nella
stanza era che si trattasse di un indizio ben scarno da cui partire. E
comunque mancava un movente.
“La motivazione più ovvia sembrerebbe quella relativa ai Klingon e al fatto
che non dovessero venire danneggiati dal virus. Forse una motivazione
politica o una vendetta.”
“O un tentativo di incolparli,” aggiunse il primo ufficiale.
Claire osservò i due uomini per qualche istante. “In ogni caso, credo che
sia da qui che dobbiamo partire.”
-------------- parte successiva --------------
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