[Stml21] [23.07 - Drillrush - Menzogne]

Monica Miodini hannadegliiapigi a hotmail.it
Mer 15 Apr 2020 09:57:20 CEST


Io l'ho sempre saputo che non ci si doveva fidare di questi scarafaggi cresciuti troppo!!
Brava

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From: Stml21 <stml21-bounces a gioco.net> on behalf of Franco Carretti <rogal_dothrak a mail.com>
Sent: Wednesday, April 15, 2020 8:49:31 AM
To: stml21 a gioco.net <stml21 a gioco.net>
Subject: Re: [Stml21] [23.07 - Drillrush - Menzogne]

Sempre più misteriosi sti tipi. Ben fatto


Sent: Tuesday, April 14, 2020 at 12:48 PM
From: "Bryn Lwellelyn" <bryn.lwellelyn a gmail.com>
To: "Deep Space 16 Gamma" <stml21 a gioco.net>
Subject: [Stml21] [23.07 - Drillrush - Menzogne]
Scusate la lunga attesa e la brevità del brano. Tra una cosa e l'altra, visite e mica visite, non avevo molta testa e nemmeno uno straccio di idea. Spero sia comunque accettabile.

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DS16 Gamma – Ufficio del Comandante

22/11/2399 - Ore 13.45



Il fatto che Roberts non fosse fuggito come previsto l’aveva colta di sorpresa e, onestamente, l’aveva anche un po’ irritata. Non tanto per la decisione in sé, che personalmente aveva apprezzato… ma che diavolo, avrebbe preferito saperlo prima.

Decidere di nascondere il suo ufficiale scientifico non era stata una scelta facile, né tantomeno poco pensata. Claire non era stupida, sapeva bene che nel momento in cui fosse venuta fuori la cosa la prima testa a cadere sarebbe stata la sua. Se aveva acconsentito a quella mossa estrema era perché, pur nutrendo piena fiducia nel sistema, conosceva bene l’ambiente politico e sapeva che ci sarebbero state pressioni per appianare la faccenda nel minor tempo possibile. Il suo intento era stato di guadagnare tempo.

Ormai era tutto pronto, tutto stabilito, perciò era rimasta alquanto sorpresa quando Roberts aveva fatto marcia indietro. Una decisione ammirevole, senz’altro, che lei stessa aveva intenzione di appoggiare. Ma se fosse arrivata un po’ prima, avrebbe evitato di far capire a tutti, inutilmente, quel che aveva rischiato di accadere.

Forse l’ammiraglio non aveva sospettato nulla, ma il commodoro Ono aveva capito.

Lo conosceva di fama e aveva avuto modo di approfondire quella conoscenza nel corso degli ultimi giorni. Era un uomo scrupoloso, integerrimo, rigido sotto alcuni punti di vista, abile e senza dubbio intelligente. Non si faceva illusioni che il loro sotterfugio fosse passato inosservato.

Ono doveva aver capito ciò che stava accadendo, ma la riapparizione di Roberts aveva reso questa sua comprensione nulla più che un sospetto non suffragato da alcuna prova certa.

Grazie al cielo “avevo l’impressione di” non funzionava in nessun tribunale.

Dopo la decisione dell’ammiraglio, Claire non aveva parlato né con Riccardi né con Roberts. Non aveva idea di cosa gli avesse fatto cambiare idea, ma allo stato attuale delle cose il tutto aveva un’importanza relativa. Se necessario, glielo avrebbero comunicato, se si si fosse trattato di un semplice rimorso di coscienza, tanto valeva chiudere lì la faccenda ed evitare di parlarne ancora.

Avrebbero proseguito come da prassi, sperando di arrivare alla verità e al colpevole, chiunque fosse, prima che i Vakiris pretendessero la testa di qualcuno su un vassoio d’argento, o qualunque cosa passasse per tale per quella gente.

I Vakiris non la convincevano. Non era solo la sua innata repulsione per gli insetti che le faceva accapponare la pelle ogni volta che ne vedeva uno. T’Lani aveva riferito loro della conversazione avuta con la sua vecchia amica e francamente le informazioni che le aveva fornito non la convincevano. Non era insolito che quando c’erano in ballo diatribe tra popoli in contrapposizione le storie raccontate da ciascuna parte non coincidessero, perciò non era rimasta del tutto sorpresa di sentire quando fossero differenti le due campane.

Il punto ora era appurare a chi credere e di chi fidarsi.

Claire temeva che molto probabilmente la risposta fosse di nessuno dei due.



=^= Ch’Idrani a Drillrush =^=

“Dica, Dottore.”

=^= Quando vuole, siamo pronti per l’autopsia. =^=

“Avete già avvertito il Commodoro Ono?”

=^= Sì, comandante. =^=



Claire annuì una volta a se stessa.



“Sto arrivando.”



DS16 Gamma – Ufficio del Comandante

22/11/2399 - Ore 15.50





“Non sono sicura di aver capito bene, Dottore.”

“A dir la verità non sono sicuro di aver capito esattamente nemmeno io. La fisiologia Vakiris è completamente nuova per noi, perciò è difficile essere sicuri di qualcosa. Per avere delle certezze, dovremmo confrontarci con un loro medico, ma…”

“… ma non siamo sicuri, a questo punto, che siano del tutto sinceri.”

“Non spetterebbe a me dirlo, ma sì, esattamente.”



Claire annuì con un sospiro e si appoggiò allo schienale della poltroncina. Rimase in silenzio per qualche istante, poi riprese osservando il medico della base.



“Lei mi sta dicendo che non è stato Roberts ad uccidere quella gente, in definitiva?”



Ch’Idrani mosse appena le antenne in un gesto che in qualche modo ricordò a Claire un’alzata di spalle.



“Vorrei poterlo dire, ma in verità no. Il personale Vakiris è sicuramente morto in seguito all’attacco che appare nelle registrazioni. Quello che dico io, o meglio, che dicono le analisi, è che quella gente sarebbe morta comunque. Forse non immediatamente, ma la degenerazione nei tessuti cerebrali che abbiamo visto, anche considerando la loro particolare anatomia è abbastanza inequivocabile. E anche l’ambasciatore Vakiris sembrava alquanto sorpreso, il che ci conferma che non si tratta di un processo biologico normale.”

“E lei crede che siano stati avvelenati?”

“Non abbiamo trovato, come ha visto, traccia di tossine o sostanze estranee… ma sì, non si tratta di un processo naturale, per cui mi sembra l’ipotesi più credibile.”



Drillrush tamburellò appena con le dita sul piano della scrivania.



“Potrebbe essersi trattato di un fattore casuale. Magari un effetto collaterale di qualche esperimento, visto che tutto il personale faceva parte della sezione scientifica…”

“Forse. Questo dovrebbero dircelo i Vakiris, anche perché a giudicare dal livello di compromissione dei tessuti, l’esposizione dovrebbe essere stata antecedente al loro arrivo sulla stazione. Ma anche qui, sono solo ipotesi.”

“E come ci ha detto l’ambasciatore, tutto quello che riguarda i deceduti e le loro attvità non è disponibile alla consultazione. E lui non ne sa nulla.”

“Molto comodo, no?”

“Molto,” concordò Claire. “Ora sarebbe fondamentale capire se questo presunto avvelenamento è stato casuale o intenzionale. E nel caso della seconda ipotesi, ci sarebbe da capire come mai ce l’avevano tutti con questo team di scienziati.”



Ch’Ildrani annuì a sua volta, cambiando leggermente posizione sulla propria poltroncina. “Mi piacerebbe davvero sapere su cosa stavano lavorando esattamente. Se si tratta di un secondo tentativo di omicidio, è troppo mirato per essere casuale.”

“Concordo. Qui c’è qualcosa di davvero poco chiaro.”



DS16 Gamma – Ufficio del Comandante

22/11/2399 – Poco dopo



Ch’Ildrani se ne era andato da nemmeno dieci minuti quando Drillrush ricevette la comunicazione dall’ambasciatrice T’Lani, in possesso di alcune nuove informazioni raccolte tramite i suoi contatti.

Parlarono alcuni minuti, poi la donna chiusa la comunicazione.

Se avesse avuto bisogno di un qualche altro dato per sospettare dei Vakiris, e così non era, quello che le aveva detto l’ambasciatrice costituiva un’ulteriore botta.

Non era chiaro quale scopo intendessero raggiungere i loro ospiti pretendendo un’autopsia olografica, ma la sopravvivenza dell’anima immortale dei deceduti sembrava un’ipotesi destinata a perdere forza. Secondo le informazioni dell’ambasciatrice, sembrava infatti la prima volta che Vakiris facevano cenno alla loro spiritualità.

Poteva non voler dire nulla, naturalmente. Forse i Vakiris erano solo restii a parlarne in giro. Ma per qualche motivo, lei non ne era convinta.



“Paranoica come sempre, vero?” si disse a bassa voce, mentre si toccava il comunicatore. “Comandante Th’Tharek, mi raggiunga nel mio ufficio, per favore.”



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GharwI' Rogal del Casato Dothrak
Ambasciatore Klingon presso Deep Space 16 Gamma

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Ho fatto l'errore più grande di tutti... Mi sono civilizzato. (Riddick)
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