[Stml21] 23.04 - Dubbi
Vanessa Marchetti
hazyel91 a gmail.com
Lun 10 Feb 2020 22:18:08 CET
Lo so, quello che leggerete esula un po’ da quanto scritto sinora..
incentrando la narrazione su due personaggi e sui loro dubbi.. volevo in
realtà creare una sorta di dossier dubbi da parte di più membri di DS16, ma
alla fine, come al solito, mi sono dilungata.. avrei potuto continuare
facendo un pezzo più lungo ed impegnativo, ma sono già in ritardo
megagalattico.. senza contare che più vado avanti su una teoria e più
stronco eventuali sbocchi creativi di altri dopo di me.. quindi meglio
rimanere, per il momento, cauta.. spero vi piaccia e mi perdoniate
l’assenza dei vostri PG..
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*DS16G – 20/11/2399 – ore 18.09 – Alloggio Tenente Durani*
Durani non aveva molta voglia di lavarsi, sebbene il suo corpo lo
necessitasse per ristorarsi dopo più di un’ora infilata nello spazio
angusto di quel condotto di ventilazione, al termine del suo già prolungato
turno di servizio.
Ci era entrata, pressoché controvoglia, quando aveva capito che era l’unica
del terzetto di ufficiali a poterlo fare.
Aveva, in pratica, obbedito ad ordini celati, in quanto nemmeno
esplicitati, e, soprattutto, al suo buon senso.
Si era perciò rimangiata ogni tipo di brontolio od osservazione sul fatto
di come avevano anche solo potuto pensare Riccardi e Th’Tharek che non
fosse del tutto disdicevole per una Klingon ficcarsi in quel pertugio
ristretto a fungere da cavia esploratrice?
In tutte le culture, persino quella Terrestre, quelle funzioni da segugio
erano lasciate ad animali o a personale considerato inferiore alla casata
dei guerrieri.
Il fatto di aver vissuto tanti anni in cattività lontana dal suo pianeta
natale ed a contatto con la molteplicità culturale permeante l’Accademia
della Flotta Stellare, aveva permesso a Durani di sorvolare sulla
indecorosità della situazione per molti esponenti della sua specie.
Inoltre, ci teneva lei, per prima, a trovare qualche traccia utile: c’era
qualcosa che le lambiccava il cervello.. qualcosa che non riusciva a
mettere a fuoco.. e che, come un tarlo, la tormentava..
Sperava di rintracciare qualche elemento utile nel condotto di
ventilazione, ma, a occhio e croce, era stato un buco nell’acqua: Riccardi
aveva deciso di proseguire le indagini coi suoi, ma la griglia di uscita,
da lei stessa scovata, sbucava in un ambiente troppo ampio per essere in
qualche modo d’aiuto.
E probabilmente era proprio quella frustrazione che più le dava fastidio..
non il fatto di esser strisciata in quello spazio angusto e polveroso, per
quanto ripulito dal personale apposito secondo schemi di diagnostica e
controllo periodico.
Anche perché.. e Durani lasciò per un momento le sue preoccupazioni.. a
dirla tutta, anche quando si era incontrata l’ultima volta, al di fuori
della stazione, col suo giovane compagno Koroth, avevano consumato un
violento atto di passione in uno spazio non molto superiore a quello del
condotto di ventilazione.
La base si era appena salvata da una possibile pandemia, la quarantena era
stata un male necessario, ma sofferto.. ed occorreva ad entrambi una
valvola di sfogo: a lei per scaricare la tensione, a lui per sbarazzarsi
della preoccupazione per la di lei incolumità.
Il bisnonno Kheldas avrebbe disapprovato. Lasciarsi prendere dagli impulsi
emozionali in pubblico non era tipico dei Kanjis. La loro Casata era nota
per il grande autocontrollo, magari scarso per altri popoli, ma ben
superiore alla media Klingon. Era quello che li aveva da sempre resi una
delle famiglie guerriere più temute e rispettate.
Lo sapeva benissimo... e probabilmente anche suo fratello Tanas ed i loro
genitori l’avrebbero rimproverata.
Ma l’istinto e la passione, per una volta, avevano preso il sopravvento e
Durani ripensò a quegli attimi con nostalgia e piacere.
D’altronde, lei non poteva contare sulle comodità e agiatezze
dell’ambasciata Klingon su DS16 per godersi attimi di intimità col proprio
compagno, in assoluta riservatezza.
Come faceva Tara..
La mente di Durani si soffermò, come se volesse distrarsi dalla
preoccupazioni contingenti, sulla parola compagno.
Era la prima volta che pensava a Koroth in quel modo: la differenza di età
fra loro non era tanta, ma nemmeno poca, e, cosa non meno importante, fra i
due era lei la più vecchia.. presto o tardi il suo amante si sarebbe
stancato.. e la cosa, probabilmente, l’aveva convinta, sin dall’inizio, di
provare solamente una cotta passeggera.
Così l’aveva venduta a se stessa ed al patriarca della sua Casata, ma il
vecchio Kheldas aveva sorriso, uno dei rari sorrisi che sfoderava in
famiglia.. forse aveva intuito prima di lei che la cosa non era così
superficiale come Durani pensava che fosse?
In effetti, quello fra lei e Koroth era un rapporto strano, nato in un
momento particolare: quell’alleanza improvvisa dei Muzak durante i Giochi
della Gioventù, dovuta, in tutto e per tutto, ad un banale scambio di
battute fra loro due, aveva permesso ai Kanjis di provare di non aver mai
perso l’onore.
Finalmente era noto a tutti che loro avevano combattuto contro
un’ingiustizia perpetrata per sete di potere dai K'Ploct e dai solo
accoliti.. una guerra senza battaglie offensive, in quanto Kheldas non
aveva mai consentito ad attaccare flottiglie Klingon, ma si era sempre
difeso dagli attacchi altrui.
Con l’azione dei Muzak, i K’Ploct erano stati messi in scacco ed le loro
macchinazioni rivelate.
Col passare del tempo, quindi, Durani aveva iniziato a giustificare la sua
passione come dipendente non solo dalla giovane età di Koroth, e nemmeno
dalla sua peculiare conformazione fisica, più slanciata e meno tozza
rispetto agli standard della sua razza, ma intensamente corroborata da un
profondo sentimento di riconoscenza.
Era indubbio che i Kanjis avessero un debito d’onore da estinguere e questo
sicuramente era un legame profondo fra i due giovani.
Un vincolo che mai si sarebbe estinto, se non fosse prima stato saldato.
Un legame, tipico della razza Klingon, che, tuttavia, non avrebbe dovuto
mantenere quell’aspetto sentimentale e passionale fra i due che, invece, lo
permeava vivamente.
I deboli tentativi di Durani di far desistere Koroth erano naufragati di
fronte alla testardaggine di quest’ultimo che era stata assolutamente
encomiabile.
Durani si era detta che il tempo avrebbe affievolito il tutto.. eppure era
passato già un anno ed il loro legame restava solido.
Lui era giovane.. enormi possibilità di svagarsi con altri elementi di
sesso femminile le aveva avute, ma non sfruttate.
Allo stesso modo, anche Durani aveva ricevuto avances e proposte da
elementi del clan di protettori guidati da Stilgar che, al loro arrivo su
DS16, ci avrebbero messo zero secondi ad eliminarla per il bene dell’Impero.
Ora invece la rispettavano, la temevano ed erano più propensi a voler
cercare da lei altro che combattimenti con la Bat'leth.
Ciò nonostante, né lei aveva acconsentito, né lui aveva ceduto e la loro
unione, al posto di disgregarsi per la lontananza, si era cementificata.
Si erano visti pochissimo, e per tempi molto ristretti, eccezion fatta in
occasione del processo contro i K’Ploct.. processo mai realmente avvenuto
vista la strage che aveva colpito l’intera Casata di traditori.. gli unici
a subire l’onta della condanna erano state alcune famiglie minori, semplici
burattini e seguaci senza onore come i M'untokh.
In quel mese scarso, avevano trascorso numerosi momenti assieme, complice
il fatto che i Muzak si erano offerti di ospitare i Kanjis fino al completo
ripristino del loro buon nome ed onore.
Cosa che era avvenuta, in una seduta ristretta dell’Alto Consiglio, a cui
Durani non aveva potuto partecipare. Si trattava pressoché di un unicum
della storia Klingon ed i cosiddetti “cerimonieri” si erano dovuti
addentrare molto indietro nel tempo per trovare qualcosa di idoneo che si
confacesse alla situazione.
Si era stabilito che solo i Patriarchi potessero partecipare, nessun
delegato, nessun rappresentante, nessun Consigliere che non fosse capo
supremo della propria Casata.
Cosa fosse veramente accaduto, Kheldas non gliel’aveva mai rivelato..
quello che era noto a tutti, invece, fu che, dopo un vibrante discorso da
parte del Patriarca dei Klaa, l’Imperatore stesso aveva annullato la
precedente errata decisione del Consiglio, ordinando una serie di azioni
compensatorie a favore dei Khanjis.
Un onore enorme l’esposizione in prima persona dell’Imperatore, una sorte
di restauratio imperii a favore della sua Casata.
Eppure, anche nella magnificenza dell’occasione, qualcosa non le quadrava..
perché c’erano sempre aspetti che Durani non riusciva a cogliere? Nello
sguardo di Kheldas oltre all’orgoglio, alla fierezza, alla dignità nel
vedere ristabilito ciò che ingiustamente era stato tolto, c’era un velo di
tristezza ed amarezza.. per chi era caduto nella lotta?
Sicuramente, ma c’era altro.. e non sarebbe mai riuscita a scoprirlo da
sola.
Prima della partenza verso DS16, però, il bisnonno l’aveva presa da parte
rivelandole quella cosa per lei sconvolgente: i K’Ploct, con tutta la loro
boria, prepotenza, arroganza.. non erano i veri artefici di quanto avevano
patito.. il piano del loro Patriarca era astuto e diabolico, ma qualcun
altro, nell’ombra, aveva consentito che ciò accadesse.
I nemici dei Kanjis avevano perso un nome, un volto, uno stemma, ma
continuavano ad essere presenti: lei e Tanas, come tutti i supersiti della
Casata, ne dovevano essere consapevoli.
La cosa l’aveva turbata particolarmente e solo tre ore di passione con
Koroth erano riuscite a calmare, almeno in parte, la sensazione di disgusto
ed insofferenza che l’avevano attanagliata.
Quella sensazione di dover combattere contro nemici invisibili era la
stessa che l’aveva fatta scattare rivedendo le immagini della strage
compiuta utilizzando il corpo del povero Ramar Roberts a sua completa
insaputa contro i Vakiris?
O c’era dell’altro?
*DS16G – 20/11/2399 – ore 19.39 – Ambasciata Vulcaniana*
=^=Comunicazione in entrata dalla USS Wayfarer=^= annunciò il computer di
bordo
T’Lani non si scompose minimamente.. finì di sorseggiare la sua bevanda e
si accomodò in un ampio divano a due posti con fare solenne, quasi
marziale.. se non fosse stata lei, si poteva presumere ad un atteggiamento
altezzoso, ma chi la conosceva bene, sapeva che non v’era malizia in
quello: desiderava solo approcciarsi al meglio alla conversazione con la
sua interlocutrice.
Dopo qualche interminabile momento, diede il suo assenso ad uno dei suoi
assistenti che digitò sulla consolle: un grazioso schermo con finiture
richiamanti simboli storici Vulcaniani scese dal soffitto della camera che
si mise in penombra, con una soffusa luce rosata.
Non era un’amante del genere, ma quell’approccio luminoso le indicava che
la trasmissione era stata messa sotto protezione anti intercettazioni.
C’era qualcosa che non le tornava pienamente, ma non sapeva identificare la
fonte del problema, o.. per meglio dire, la problematica essenziale era
l’enorme carenza di informazioni sui Vakiris e, a maggior ragione, sui
Dekenekak.
Come facevano i secondi a sapere, con anticipo, del Primo Contatto fra i
Vakiris ed i Klingon?
Come potevano immaginare che il primo approccio multi specie si sarebbe
tenuto proprio su DS16 Gamma?
Per quale ragione voler compiere una strage di tal genere proprio su una
base stellare della Flotta Stellare, adoperando come un burattino proprio
un ufficiale federale, e non limitarsi ad eliminare i Vakiris,
infiltrandosi fra loro, nel loro territorio, sulle loro navi?
E quanti Dekenekak potevano esservi a bordo?
Uno solo?
Più di uno?
Uno a bordo della nave Klingon ed uno arrivato in anticipo sulla DS16 Gamma?
D’altro canto, per essere una persona poco informata sui Dekenekak,
l’Ambasciatore O’Hucler le era parso sin troppo smanioso di raccontare a
tutti la loro storia ed il tentativo dell’Unione dei Pianeti Vakiris di
aiutarli.. ma che confine poteva mai esservi fra aiuto ed intromissione?
Inoltre, possibile che, intesi come corrispondenti della Federazione, il
loro territorio non fosse mai stato adocchiato dagli esponenti del Dominio?
I Vakiris visivamente non sembravano in grado di poter reggere ad
un’invasione.. qualcosa non le tornava.
Aveva fatto svolgere attente indagini, ma poco si era scoperto sui Vakiris
se non che fossero ottimi medici e scienziati ricercatori. Probabilmente
anche buoni ingegneri, ma poco altro.. nessun aspetto degno di
approfondimento, se non pennellate qua e là di informazioni superficiali.
Si era fatta dare dai suoi assistenti i resoconti.. o, forse meglio,
chiamarli rapporti delle loro indagini.. al termine, il suo umore si poteva
osar dire essere quanto meno seccato dalla scarsità di informazioni.
Non le aveva lette prima della riunione d’emergenza con l’Ambasciatore
Vakiris e le altre delegazioni, si era basata esclusivamente sul rapporto
accurato che le era stato sottoposto. Peccato che la ricostruzione, per
quanto meticolosa e ben fatta, avesse delle fondamenta troppo fragili.
Erano stati contattati degli esuli Rakharan, appartenenti a famiglie
dissidenti rispetto al Governo in auge.. molti di loro erano già nati in
territorio federale per poter essere di aiuto: avevano, pertanto, solo dato
qualche informazione generica.
Lo stesso potevasi dire di quanto ottenuto coi Wadi.. il loro approccio a
trabocchetti ludici si era scontrato sin da subito con la richiesta di
informazioni logiche ed obiettive dei Vulcaniani che li avevano etichettati
come poco utili e le loro informazioni rasentare una perdita di tempo.
Identico deludente risultato era stato ottenuto con gli Skreean ed i
Paradani.
A completare il quadro erano stati contattati sia i Karemmani, con le
debite attenzioni vista la loro vicinanza anche politica alle Forze del
Dominio, sia i Vidiani.
A rileggere i rapporti, T’Lani aveva compreso che qualcosa non le tornava:
tra le righe aveva intuito che i primi sembravano conoscere i Vakiris, ma
starne alla larga.. i secondi sembravano stimare molto le loro conoscenze
mediche di ricerca xeno genetica.
Aveva sul proprio pad un numero consistente di contatti di medici,
Vulcaniani e non, cui porre alcune domande.. ma c’erano cose che solo i
vecchi sanno o ricordano.. aspetti e sfumature che si colgono soltanto col
passare degli anni, dei decenni..
Aveva due luminari, quasi coetanei, su Vulcano, entrambi insegnanti
all’Accademia delle Scienze, che si sarebbero fatti in quattro per
aiutarla, ma T’Lani aveva bisogno di altro.
Qualcosa che solo una mente esperta, ma geniale ed abituata a pensare in
maniera alternativa in ambito medico poteva darle.
Sullo schermo apparve il volto di una donna, molto avanti negli anni, ma
con un viso liscio, quasi levigato, se non per qualche ruga decisamente
pronunciata sotto al naso, attorno alla bocca e sul collo. Un ovale
impreziosito da due occhi azzurrissimi incorniciati da capelli color cenere
con spruzzate di bianco vivo.
=^=Ambasciatrice T’Lani, quale onore=^= esordì la donna mentre accarezzava
la testa di un cane
“Debbo dire che riesce sempre a stupirmi Ammiraglio”
=^=Stupire una Vulcaniana è già difficile, una del suo rango ed esperienza,
praticamente impossibile.. quale necessità angustia il vostro cervello da
riesumare una vecchissima amicizia come la mia?=^=
“Affermare la nostra anzianità non aiuta. Sebbene possa dire che
invecchiate bene quanto noi Vulcaniani.. siamo quasi coetanee e mi sembrate
in ottima forma”
=^=Se la mia mente non gioca brutti scherzi, sono più giovane io di cinque
o sei anni.. e per quanto riguarda le mie giunture, cigolano che è un
piacere.. quindi non direi che possiamo paragonare le nostre due
anzianità.. io me la cavo con i miei intrugli medici.. nulla in confronto
alla pura e semplice genetica Vulcaniana.. ma dubito che tu mi abbia
chiamato per questo motivo.. risentire un’amica dei tempi che furono che
non senti da tempo immemore=^=
“Touchè.. come direste voi umani, e specialmente quel vecchio volpone di
Picard..”
=^=O suvvia.. T’Lani.. è in pensione pure lui da almeno quindici anni.. ci
manca poco che apriamo il reparto geriatrico.. le mie primavere stanno
diventando troppe.. sto inseguendo la vecchia canaglia di McCoy.. cosa hai
da chiedermi?=^=
“Mi domandavo se nella tua carriera o nelle tue ricerche da pensionata,
prima di imbarcarti sulla USS Wayfarer, tu abbia avuto modo di conoscere o
di avere informazioni su due specie del Quadrante Gamma: i Vakiris ed i
Dekenekak”
L’umana, il Vice Ammiraglio in pensione, Vanessa Reis Squiretaker, prima
spalancò gli occhi, poi li socchiuse e parve riflettere a lungo.. così a
lungo che T’Lani si trovò involontariamente a sollevare un sopracciglio
pensierosa e perplessa.
Era una cosa che, solitamente, in pubblico, si sforzava di non fare per
mantenere assoluto aplomb e non dar modo all’interlocutore di turno di
percepire in lei alcunché.. ma in quell’occasione non era sicura che la
donna stesse ancora sentendola o si fosse assopita..
All’improvviso la vide saltare su in piedi con il cane tutto scodinzolante
intorno..
=^=Eureka.. ci sono.. non mi dicevano niente questi nomi Dekenekak e
Vakiris.. ma poi mi sono ricordata.. i Vakiris dovrebbero essere una specie
di enormi scarafaggi ciechi che gesticolano.. il problema è che, da quanto
ricordo, in realtà vedono benissimo, hanno una visione proveniente da non
mi chiedere che punto del loro corpo.. non sono occhi veri e propri, ma un
sistema visivo lo hanno.. a cui aggiungono il movimento degli arti
superiori per focalizzare distanze e conformazioni degli spazi in cui si
trovano.. hanno colonizzato, se così si può dire, un piccolo sistema
solare.. indicativamente più piccolo di quello che ruota al Sole
Terrestre..=^=
“A parte la vista, questo concorda con le informazioni in mio possesso”
=^=Aspetta che non ho finito.. a dispetto delle loro apparenti deficienze
visive ed abilità tattili, sono invece ottimi analizzatori, studiosi,
ricercatori, e scienziati dediti alle sperimentazioni più disparate.. per
loro gli esperimenti su creature viventi sono assolutamente la norma..
prendono cavie e svolgono i loro test di potenziamento fisico e mentale.. o
qualunque cosa che li passi in mente..=^=
“Questo come lo sai? Noi abbiamo appena avuto un Primo Contatto con loro..”
=^=Noi sì, ma alcune specie del Gamma direi di no.. =^=
“Che intendi dire? Tutti quelli da noi contattati hanno dato risposte
evasive..”
=^=E per forza.. non posso metterci la mano sul fuoco, anche perché, spero
e ci conto che mi possano servire ancora per molti anni, ma pare che dietro
alla loro apparente pacifica cultura similare a quella della Federazione,
si celano esperti xeno biologi pronti ad utilizzare le proprie conoscenze
con sperimentazioni eugenetiche prelevando, con la forza se serve,
filamenti di DNA da testare sui propri simili.. con conseguenze più o meno
disastrose=^=
“Hai prove di ciò?”
=^=No, ma ho conosciuto uno di quelli che loro chiamano Dekenekak.. o
quella roba là.. il nome per me risulta impronunciabile.. si tratta di un
bellissimo ragazzo, anche perché la loro piena maturità non supera i
vent’anni umani dal punto di vista fisico e non invecchiano stile i Ba’Ku..
se sai cosa intendo.. questo è dovuto ad una sorta di nebbiolina argentea
rossastra che pervade i loro corpi separandosene periodicamente per
motivazioni genetiche che non conosco. Sulla Terra ci fu un periodo storico
in cui alcuni individui sembravano possedere qualcosa di simile, dal nome
tipo Patronus, ossia una creatura difensiva posta a tutela dell’incolumità
fisica del possessore.. ma la cosa non fu mai provata.. quindi etichettata
come magia prima, invenzione assurda per bambini poi.. Quello che ti posso
dire è che pochi della sua specie sono sopravvissuti e sono tutti in
cattività. La maggior parte sono stati catturati e sottoposti ad
esperimenti..=^=
“Da parte dei Vakiris?”
=^=No.. credo che loro siano solo alcuni dei tanti che hanno tentato di
sottomettere questo popolo del tutto pacifico.. da quanto posso ricordare,
il risultato ha portato a due risultati differenti: coloro i quali hanno
mantenuto inalterate le loro qualità sono fuggiti.. coloro i quali, invece,
sono stati terribilmente torturati o hanno perso del tutto la ragione, o
sono diventati pupazzi alla mercé di sicari ed assassini che li utilizzano
per le loro nefandezze, ma il grosso credo sia rimasto sul loro piccolo
pianeta natale.. che dovrebbe essere giusto alle porte del sistema degli
scarafaggi.. si insomma dei Vakiris..=^=
“Questi ultimi dicono che i Dekenekak sono molto aggressivi e farebbero di
tutto per ucciderli”
=^=Non saprei, ma, anche se fosse, come dar loro torto? Esseri modificati
geneticamente col terrore di essere nuovamente vivisezionati, o peggio,
anche dai propri vicini di casa? lo farei anche io.. userei ogni mezzo a
mia disposizione per difendermi..=^=
“Anche infiltrarsi su una base della Federazione per uccidere un’intera
delegazione scientifica Vakiris?”
=^=Ne dubito fortemente, ma non lo escluderei se fossero proprio loro gli
artefici di esperimenti potenzialmente letali=^=
“Spiegati meglio”
=^=Ti ripeto.. gli esuli sono pacifici e riservati.. ne conoscevo solo uno,
ma da quanto ricordo non vogliono essere trovati e sicuramente non
agirebbero in tal modo.. quelli fuori di sennò, che io sappia, durano pochi
mesi dalla loro pazzia.. la ionizzazione corporale se non controllata è
degenerativa.. il grosso di quel popolo, che già ha subito menomazioni
eugenetiche, si dovrebbe essere rinchiuso nel pianeta d’origine uccidendo
tutti coloro che si addentrano su di esso.. restano coloro che sono al
soldo di assassini e fuorilegge.. solitamente fantocci.. anche se non
escludo che ci sia qualcuno che si sia messo in proprio utilizzando proprio
quelle qualità che altri volevano sfruttare.. oppure.. beh oppure è ciò che
ti frulla nella tua testolina tutta logica Vulcaniana.. il solido è
cambiato, ma il gassoso no ed ubbidisce al nuovo solido.. per volontà o
perché costretto=^=
“Che è l’esatto contrario di quanto affermato dall’ambasciatore Vakiris..
per lui comanda il gassoso”
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Tenente Durani della Casata di Kanjis
Ufficiale Tattico Capo
Deep Space 16 Gamma
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