[Stml3] [MEX 01.04]: La Nave Fantasma di Federico / Tkar

Cmdr. Arjian Kenar arjiankenar a gmail.com
Mer 11 Mar 2015 00:20:59 CET


Ciao a tutti.

Il brano è online sul sito della Seatiger:

http://www.starfleetitaly.it/starfleetitaly/fleetyards/Seatiger/main.php?include=viewlogs_2.php&missione=93&viewlog=4


Michele

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: federico pirazzoli <cmdrtkar a gmail.com>
Date: 4 marzo 2015 11:05
Oggetto: Re: [Stml3] [Turno]: Federico / Tkar dal 01/03 all'11/03
A: USS Seatiger <stml3 a gioco.net>


Ecco qui la schifezza...come al solito sono partito scrivendo una cosa
e ne è venuta fuori un'altra...
buona lettura!

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Brano 01-05
Titolo: La nave fantasma
Autore: Tenente Comandante Tkar
Brano precedente: Faccia a Faccia
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Nave stellare Arcadia – Plancia - 24/11/2394 Ore 10:30

“Non intendo arrendermi.” - Khayr interruppe il Capitano Federale in
tono brusco, alzando il braccio, preparandosi ad impartire un ordine
silenzioso  “e non intendo rispondere ad alcuna domanda … arrivederci,
Capitano Kenar ...””

Così dicendo, abbassò velocemente il braccio, dando ordine al
timoniere di attivare i motori a curvatura. Le gondole gemelle della
nera nave stellare si illuminarono della classica luce blu che
anticipava il balzo a curvatura e, mentre lo spazio-tempo le si
distorceva attorno, l'intera figura del vascello pirata parve
allungarsi lungo il suo diametro maggiore.

Nella Plancia del vascello si udirono un paio di sospiri di sollievo
quando la nave entrò in curvatura. Dopo aver fissato sullo schermo
visore l'immagine della Seatiger che rimpiccioliva fino a scomparire,
Khayr si voltò per tornare alla sua poltrona e disse "Attivate
l'occultamento prima che si lancino all'inseguimento, quindi scendete
ad impulso e dirigete fino alla Nube Rossa."

Detto ciò rimase immobile un paio di minuti, scrutando l’attività di
Plancia con fare soddisfatto. Infine, quando tutto sembrava essere a
posto, fece per sedersi sulla poltrona centrale in uno svolazzare di
mantello, ma dovette invece aggrapparvisi con forza, in quanto la nave
venne scossa da un fremito violento. Tutte le luci si spensero per un
istante e, contemporaneamente, sullo schermo visore le stelle smisero
di sembrare scie di luce e riassunsero il loro aspetto.

"Cosa é successo?" domandò in tono gelido il Capitano, mentre il resto
dell'equipaggio di Plancia cercava di riprendere il controllo sulla
nave, apparentemente alla deriva.

"Siamo usciti dalla Curvatura e abbiamo perso l'energia principale..."
affermò Yuki, dalla consolle scientifica principale "Sto innestando
l'energia secondaria...ma la curvatura é off-line..."

"Occultiamoci..." ordinò Khayr, senza la minima esitazione, prima di
pigiare un pulsante sul bracciolo della propria poltrona, per mettersi
in contatto con la Sala Macchine "Tochiro che succede?"

Gli uomini si guardarono smarriti per un istante, mentre tutte le luci
- eccetto quelle di emergenza - si spegnevano per ridurre al minimo i
consumi dei sistemi non essenziali, visto che quasi tutta l'energia
disponibile  era ora diretta al dispositivo d'occultamento.

"Non lo so, Capitano..." rispose dal soffitto la voce del Capo
Ingegnere, mentre in sottofondo si sentiva il vociare agitato del
personale di macchina, che cercava evidentemente di trovare il guasto
e porvi rimedio "il Nucleo di Curvatura si é spento di botto, come se
qualcuno avesse semplicemente girato un interruttore."

"Questo non é possibile..."  intervenne  Yuki "il comando di
spegnimento del Nucleo può essere inviato solo dalla Plancia o dalla
Sala Macchine. Da qualsiasi altra postazione partisse, farebbe
scattare decine di allarmi..."

"Infatti..." convenne Tochiro, la cui voce allarmata e confusa tradiva
il fatto che in Sala Macchine non tutto stava andando per il verso
giusto "eppure il computer ha accettato il comando senza esitazione.
Inoltre tutte le bottiglie magnetiche sono state isolate ed il
materiale di reazione neutralizzato. Chiunque lo abbia fatto ha fatto
una azione pulita, prevenendo qualsiasi rischio di esplosione
incontrollata ma bloccandoci ad impulso per almeno 6 ore...sempre se
riusciamo a decodificare questi dannati blocchi che stanno comparendo
in ogni sottosistema dell'apparato Curvatura!"

"Potrebbe essere stato fatto dal Ponte di Battaglia?" domandò Khayr,
colto da una folgorazione, facendo riferimento alla Plancia
secondaria, installata nella parte centrale del tozzo collo che
collegava la Sezione a Disco a quella Motori. Una replica compatta e
perfettamente funzionante della Plancia, dotata dei medesimi sistemi e
totalmente sguarnita, visto che non c'era stato neppure il tempo di
dare l'Allarme.

Cogliendo immediatamente il sottinteso della domanda, Daiba si alzò
dalla postazione tattica e, estratta una pistola dalla lunga canna dal
fodero alla cintura, si mosse verso il Turboascensore affermando
"Prendo un paio di uomini e vado a controllare!"

"Vengo anch'io..." affermò Yuki, alzandosi a sua volta, mentre su
tutta la nave veniva attivato l'allarme antintrusione "forse da lì
potrò capire meglio cosa hanno combinato quei maledetti Federali!"


U.S.S. Seatiger - Plancia - contemporaneamente

"La nave nemica si allontana a curvatura 8..." riferì Anari, mentre le
mani danzavano sulla consolle scientifica alla ricerca delle tracce di
vernice che li aveva portati lì e che - si sperava - avrebbe permesso
loro di tracciare i pirati di Khayr nonostante le pesanti distorsioni
gravitazionali causate dal buco nero.

"Stiamole dietro..." ordinò il Capitano Kenar poi, mentre l'agile
vascello di Classe Nova entrava a sua volta in Curvatura, aggiunse
rivolto a Finn "il pacco é stato recapitato, Comandante?"

Ma il Primo Ufficiale, troppo preso ad osservare  l’evolversi della
situazione, non parve sentire le parole del Trill che, dopo aver
contato mentalmente fino a dieci, si sforzò di essere gentile nel
ripetere “Comandante Finn…”…quindi, quando ebbe l’attenzione dello
stupito Umano, aggiunse “il pacco è stato recapitato?”

“Il…pacco?” rispose, colto in contropiede il Primo Ufficiale. Quindi,
capendo a cosa alludesse il suo Capitano, si affrettò a digitare
qualcosa sul terminale della sua poltrona e quindi, dopo un paio di
tentativi, rispose “Sì Signore…il teletrasporto è andato a buon fine,
la squadra di sbarco è arrivata a destinazione.”

“Ottimo, allora non ci resta che aspettare che Droxine e Tkar facciano
il loro lavoro…””commentò Kenar, sistemandosi meglio sulla poltrona
centrale e riflettendo. Quello era stato un piano un po’ raffazzonato,
ma il Capitano Drey gli aveva insegnato che - quando si comandava una
nave in situazioni di emergenza - spesso era necessario affidarsi
all’istinto e alla preparazione dei propri subordinati.

Per quello stesso motivo, purtroppo, non aveva potuto mandare il suo
Primo Ufficiale a guidare quella delicata  missione…non ancora,
almeno!

Il flusso dei suoi pensieri fu comunque interrotto da Anari che, dopo
appena una manciata di minuti, affermò “Sono usciti dalla Curvatura!
Energia principale disattivata!…Un momento, si stanno occultando
comunque!”

“Con la sola energia secondaria?” Domandò Tholos, stupito. I
dispositivi di occultamento erano estremamente dispendiosi in termini
di consumo energetico ed era piuttosto improbabile che una nave
potesse tenerne attivo uno per molto tempo senza poter contare su di
un reattore a Curvatura ad alimentarla.

“Allora dovremo fare affidamento sulla squadra di sbarco e sui suoi
trucchi, Comandante Anari…abbiamo ancora la traccia?” chiese il Trill,
fissando lo sguardo sullo schermo visore che – ora – mostrava solo lo
spazio vuoto dove per un attimo era comparsa la nave nera.”

“Sì signore…””rispose la Denobulana, ora troppo concentrata perfino
per ricordarsi di fare una delle sue battute “ad impulso la
sublimazione è minore perché non vi è l’effetto dispersivo del campo
di Curvatura, ma dovremmo essere in grado di individuare con
approssimazione la zona in cui si nascondono.”


Nave Stellare Arcadia - Ponte di Battaglia - alcuni minuti prima

Il Teletrasporto materializzò le sei figure nell'angusto spazio del
Ponte di Battaglia e, neppure un istante dopo, quattro di loro erano
già scattate verso le pareti della stanza, da dove avrebbero potuto
coprire l’intero spazio con i loro fucili Phaser Tipo III.

Mentre i quattro membri della Sicurezza si muovevano, Tkar estrasse
con la sinistra il Tricoder tattico, eseguendo una serie di rapide
analisi e poi impostandolo per emettere un segnale di disturbo. Nel
frattempo, sempre tenendo d’occhio le letture che riceveva, disse
“Apparentemente il Teletrasporto è riuscito senza attivare gli allarmi
di bordo. Comandante Carelli, proceda.””

“Sì, sì…sto già facendo il più in fretta che posso!” protestò Droxine
che, china sotto la consolle ingegneristica del Ponte di Battaglia,
aveva smontato un pannello e vi aveva collegato alcune apparecchiature
prelevate dal proprio Kit prima di immergervisi con tutto il busto
“Vorrei proprio sapere di chi è stata la brillante idea di spedirci a
bordo di una nave pirata per cercare di hakerare il loro sistema di
propulsione ed impedirgli di fuggire, contando sul fatto che non
abbiano modificato eccessivamente le procedure di sicurezza di bordo!”

“Sua, Comandante.” rispose semplicemente Tkar, avvicinandosi ad una
delle consolle secondarie ed avviandola in modalità di osservazione
tattica, così da poter verificare il flusso informativo che giungeva
alla consolle tattica principale in Plancia. Le informazioni, però,
dovettero incuriosirlo perché - subito dopo aver dato una scorsa allo
schermo - lanciò una nuova scansione col Tricoder.

“Curioso…”…affermò il Vulcaniano, prima di spegnere l’apparecchio e
farsi consegnare il Tricoder di uno dei suoi sottoposti. Avutolo in
mano, eseguì una rapida scansione prima di renderlo al legittimo
proprietario e tornare alla consolle accesa, questa volta scuro in
volto “molto curioso. Per non dire seccante.””

“Seccante?” domandò stupita Droxine, affacciandosi perplessa dalla
consolle nella quale era penetrata con l’intero busto “Cosa c’è di
seccante, Tkar?””

“Ho effettuato un’analisi della consistenza dell’equipaggio nemico con
il Tricoder - sia con il mio che con quello del Guardiamarina Terk -,
ma questi mi ha dato nuovamente come risultato due sole forme di vita:
una Umana e una sconosciuta. Stando alle letture dei sistemi di
sicurezza interni, però, l’equipaggio consta di 471 forme di vita.”

“Forse dispongono di un sistema di schermatura personale, tipo quello
dei Jem’Hadar…” suggerì l’ingegnere, senza però preoccuparsi più di
tanto della cosa. Aveva già abbastanza complicazioni senza occuparsi
anche di quello e - tenuto conto che era in squadra con il Capo della
Sicurezza -  probabilmente poteva lasciare che lui si occupasse della
cosa.

“E’ quanto ho ipotizzato. Ora sto trasferendo gli algoritmi utilizzati
da computer per la ricerca, al fine di applicarli ai nostri
Tricoder.…Ecco, ora tutti i nostri apparati di rilevazione portatili
sono configurati per leggere i segni vitali dell’equipaggio
dell’Arcadia.””le rispose il Vulcaniano, prima di aggiungere “La sua
azione come sta procedendo?”

“Più complicata del previsto…” rispose l’Umana, che all’interno della
consolle stava sudando corposamente mentre tentava di venire a capo
del nuovo mistero che il Tricoder le aveva rivelato “hanno effettuato
grosse modifiche ai motori. Il Nucleo di Curvatura non è alimentato ad
antimateria, ma da qualcos’altro e - a giudicare dai sistemi di
sicurezza ulteriori installati - deve essere qualcosa di pericoloso.
Se sbaglio nell’eseguire la procedura rischio di far saltare tutta la
nave, anziché inabilitarla.”…

“Ma le procedure di emergenza che intende avviare sono ancora attive,
o i relativi algoritmi sono stati modificati?” insistette Tkar,
tenendo al contempo d’occhio i movimenti dei segni vitali che - solo
ora - i Tricoder riuscivano a rilevare. Il piano generale era
piuttosto semplice: dovevano sfruttare la Consolle Ingegneristica del
Ponte di Battaglia per avviare nel computer della Sala Macchine un
programma di addestramento che avrebbe simulato una serie di avarie
dei sistemi, iniziando con uno squilibrio nei sistemi di alimentazione
del Motore a Curvatura. Se la nave montava ancora i sistemi di
sicurezza originali previsti per la Classe Excelsior, il Computer di
bordo avrebbe provveduto autonomamente a mettere in blocco di
sicurezza tutto l’apparato motore, tagliando l’energia principale e la
propulsione a Curvatura. Se - però - il sistema fosse stato modificato
in maniera troppo pesante, la cosa sarebbe stata inutile e la squadra
avrebbe dovuto tentare di prendere il controllo della Sala Macchine
con la forza.

”Sì, sì…ho quasi finito…” brontolò Carelli, che ovviamente aveva
smesso di ascoltarlo in quanto troppo concentrata sul suo lavoro. Dopo
qualche altro minuto, la donna uscì da sotto la consolle e, con
perizia, rimise in posizione la copertura che aveva precedentemente
rimosso per rendere più complicato il lavoro a chi avrebbe dovuto
sistemare il pasticcio che stava per scatenare. Quando ebbe finito,
fece un gran sorriso all’Ufficiale Vulcaniano e, premuto un comando
sul Tricoder, disse semplicemente “Fatto!””

Il vascello di Classe Excelsior vibrò profondamente sotto i loro piedi
e, quando le luci si affievolirono, Tkar si mosse verso le porte che
davano sull’esterno dicendo ai suoi uomini “Formazione tattica di
copertura attorno al Comandante Carelli.…Sbrigatevi, abbiamo tre
minuti e quindici secondi per raggiungere l’Hangar di lancio
secondario.”…


Nave Stellare Arcadia - Corridoi del Ponte 10, Intersezione 16 -
contemporaneamente

Daiba si muoveva rapido, con in mano la propria pistola Phaser ed un
paio di robusti uomini dell’equipaggio armati fino ai denti a
coprirgli le spalle. Dietro di lui - ad una distanza di sicurezza di
appena cinque metri -  li seguiva anche Yuki, che doveva raggiungere
il Ponte di Battaglia per cercare di ripristinare l’energia
principale.

Il ragazzo non era per nulla lieto di far correre quel pericolo
all’amica, ma non avevano molte alternative. L’Arcadia non avrebbe
potuto mantenere in eterno l’occultamento con i soli Reattori ad
Impulso e Yuki era una delle più abili in questo tipo di riparazioni.

‘E poi, se questi Ufficiali della Flotta Stellare sono abili la metà
di quanto ritiene il Capitano, probabilmente sono già diretti al Ponte
13 per rubare una navetta e tentare la fuga’’si disse, svoltando
l’angolo.

Ovviamente aveva previsto quell’eventualità, distaccando un
contingente di dieci uomini a protezione dell’hangar dei caccia, ma
ciò non significava che fosse realmente così. Stando a quanto
raccontatogli da Khayr, gli Ufficiali della Flotta erano gente sveglia
e su una nave grande come l’Arcadia c’erano una decina di modi per
tentare la fuga o per nascondersi.

Daiba stava giusto pensando questo, quando voltò l’angolo del
corridoio che collegava il Ponte di Battaglia all’Hangar Manutenzione
e quasi venne colpito da una scarica di proiettili di energia. Quando
percepì con la coda dell’occhio gli’impulsi di fase, il giovane
tattico temette di essere morto, ma miracolosamente il colpo dei
federali dovette mancarlo, perché un istante dopo percepì l’impatto
degli stessi contro la paratia alle sue spalle.

Agendo per puro istinto, il giovane si gettò a terra evitando un
secondo colpo che lo avrebbe di certo preso in pieno petto e, facendo
esplodere un colpo alla cieca, rotolò fino alla porta di un magazzino,
il cui arco di ingresso gli offrì una buona copertura.

“Al riparo, sono qui!” gridò, mentre si spostava e riuscì a vedere che
Thornos e Mayui si bloccavano all’intersezione per non esporsi al
fuoco. Quando tentò di affacciarsi per capire quanti nemici aveva di
fronte, però, dovette ritrarsi rapidamente per evitare il fuoco di
sbarramento di almeno quattro armi ad energia.

“Dannazione!” ringhiò, spostando solo il braccio destro oltre l’orlo e
cominciando a sua volta a sparare, subito imitato dai due compagni.


Nave Stellare Arcadia - Corridoi del Ponte 10, Intersezione 17 -
contemporaneamente

Non appena vide un membro dell'equipaggio dell'Arcadia svoltare
l'angolo del corridoio che li separava dalla loro destinazione, Tkar
mirò il centro del bersaglio e rilasciò una scarica di tre proiettili
di energia stordente.

Il Vulcaniano era praticamente certo che il bersaglio sarebbe caduto a
terra stordito, quindi rimase estremamente sorpreso quando lo vide in
piedi e notò i colpi impattare sulla parete dietro di lui, come se lo
avessero...attraversato. Ma lo stupore è un lusso che gli Ufficiali
della Sicurezza non possono permettersi, quindi Tkar si affrettò a
sparare una seconda raffica e, notando che l'avversario si preparava a
rispondere al fuoco, gridò "Posizione difensiva!" prima di gettarsi su
Carelli, trascinandola a terra col proprio peso e sottraendola alla
linea di tiro.

Le sensibili orecchie del Vulcaniano udirono il tonfo sordo del corpo
dell'Umana che toccava duramente terra, ma non era il tempo di
preoccuparsene. Quando la situazione divenne uno stallo, il Vulcaniano
si affrettò ad aiutare i subordinati a generare un fuoco di
sbarramento e - al contempo - richiamò alla memoria la planimetria
della nave per individuare un altro passaggio.

Al contempo, però, parte della sua mente rifletteva su quanto appena
successo. Era certo di  non avere sbagliato mira, quindi la sola
spiegazione logica era che il suo bersaglio si fosse spostato prima
dell'impatto. Ma quante possibilità aveva un umanoide impreparato di
evitare ben tre proiettili di energia a bassa velocità? Circa il
2,573%.

'Inoltre i colpi hanno impattato esattamente dietro di lui, come se lo
avessero...attraversato!' si disse il Vulcan, mentre il fuoco di
risposta si intensificava a causa dell'entrata in mischia fi altri due
avversari.

'Possibile?' si domandò Tkar, smettendo di sparare. Di certo non
poteva trattarsi di fantasmi...e non erano neppure creature
incorporee, o avrebbero aggirato le paratie per coglierli di sorpresa
alle spalle. Restava pertanto una sola spiegazione ed il Vulcan decise
di tentare il tutto per tutto e chiese "Comandante...se dovesse
mettere fuori servizio un sistema di oloproiezione senza conoscerne la
tecnologia, che tipo di impulso EM userebbe?"

Colta di sorpresa dalla domanda e ancora dolorante alle costole per il
contraccolpo, Droxine impiegò un paio di secondi prima di rispondere
"Direi...un impulso tra i 0.5 ed i 0.05 Mhz...perché?"

Ma il Vulcaniano non rispose e, poggiato a terra il Fucile Phaser,
estrasse un'arma manuale Tipo I, sulla quale iniziò a trafficare.
Quando fu soddisfatto del risultato, ordinò "Settate i Phaser a
massima dispersione su frequenze variabili tra 0.5 e 0.05 Mhz."

infine, quando i suoi subordinati ebbero dato conferma di aver
effettuato la modifica richiesta, Tkar ordinò "Fuoco di
copertura...ora!" e, mentre i Tattici eseguivano, lanciò la piccola
arma in un punto equidistante tra Daiba e gli altri due pirati.


Nave Stellare Arcadia - Corridoi del Ponte 10, Intersezione 16 -
contemporaneamente

Quando Daiba gli aveva urlato di stare indietro, Yuki si era infilata
nella prima porta disponibile e si era preoccupata di chiamare la
Plancia per chiedere di mandare altri rinforzi e poi si era affacciata
periodicamente per capire come stesse andando lo scontro a fuoco.

Quando il Phaser modificato di Tkar era esploso nel corridoio, lei non
era affacciata e ciò le impedì di essere colpita come i tre compagni
pirati che, un attimo dopo, erano a terra immobili.

'Daiba!' pensò terrorizzata la ragazza, vedendo l'amico riverso a
terra ed immobile. Le armi federali potevano stordire anche quando
esplodevano?

Se così non era...

In un momento razionale, probabilmente Yuki se ne sarebbe rimasta
nascosta attendendo che i federali si allontanassero o che i rinforzi
richiesti da Daiba arrivassero, ma quello non era per nulla un momento
razionale. Per questo motivo, quando notò il gruppo federale procedere
oltre l'intersezione, si lanciò come un gatto verso il corpo di
Thornos e - recuperato il suo fucile - fece fuoco all'impazzata.


Nave Stellare Arcadia - Corridoi del Ponte 10, Intersezione 16 -
contemporaneamente

Una volta messi fuori combattimento i Pirati, Tkar guidò i suoi
compagni verso l'Hangar Ausiliario, che ospitava i mezzi per la
manutenzione esterna.

Erano giunti a meno di dieci metri dalla porta dell'hangar quando un
rumore secco attirò la sua attenzione, spingendolo a voltarsi appena
in tempo per federe una femmina - probabilmente una Leijiana, a
giudicare dalla figura esile ed aggraziata - lanciarsi nel corridoio
aprendo il fuoco senza criterio.

Nuovamente il Vulcaniano si preoccupò in prima istanza di mettere al
riparo il Comandante Carelli poi, insieme ad altri due Ufficiali della
Sicurezza, aprì il fuoco verso Yuki. I fucili, impostati a massima
dispersione, spararono ventagli di energia a bassa intensità in luogo
dei soliti proiettili stratificati e - tutti - colpirono l'esile
figura della Leijana, attraversandola.

Dopo essere stata colpita, la figura di Yuki tremolò per qualche
secondo, quindi si dissolse lasciando al suo posto dei vestiti vuoti.

"Affascinante..." commentò Tkar, andando a recuperare quegli abiti ed
i relativi accessori, mentre gli altri si rialzavano.

"Ma, signore, sono...ologrammi!" affermò stupito uno degli uomini
della Sicurezza, la cui divisa era stata annerita su di una spalla da
un colpo che lo aveva mancato di pochi millimetri più per fortuna che
per suo merito "come faceva a saperlo, Comandante?"

"Semplice deduzione logica, Capo..." rispose Tkar, ricominciando a
muoversi non appena recuperato il proprio bottino "ed ora facciamo in
fretta. I sensori interni avranno certo rilevato lo scontro a
fuoco..."

Su questa nota allegra, il gruppo penetrò nell'hangar dei mezzi di
servizio. Normalmente ci sarebbero dovute essere quattro navette Tipo
I ed altrettanti Workbee, ma ne trovarono meno della metà, mentre il
resto dello spazio era occupato da casse di materiale.

Tkar e Carelli furono lesti ad attivare uno dei Workbee, mentre il
resto della squadra si accostò al portellone d'accesso, estraendo
alcuni oggetti neri cilindrici ed agganciandoli magneticamente al
metallo della paratia mobile, prima di correre dentro la navetta da
manutenzione.

Una volta chiuso il portello stagno, il gruppo era piuttosto stretto
ma il Vulcaniano, che aveva preso i comandi, non parve farci caso. Per
prima cosa sganciò il veicolo dal ponte poi, dopo aver attivato al
massimo il deflettore di navigazione, digitò una sequenza sul proprio
tricoder.


Nave Stellare Arcadia - Plancia - contemporaneamente

"La squadra di sicurezza é arrivata?" domandò Khayr, che da diversi
minuti - per la precisione da quando aveva perso il contatto con la
squadra di Daiba e Yuki - si aggirava avanti e indietro per la Plancia
dell'Arcadia come un leone in gabbia.

"É uscita adesso dal turboascensore..." rispose Yattarn, ma la sua
risposta venne interrotta da Maji che, dalla postazione ingegneristica
di Plancia, disse "Qualcuno ha superato i codici di sicurezza
dell'Hangar mezzi di supporto ed avviato un Workbee!"

Il Capitano dell'Arcadia parve preso in contropiede da quella
affermazione. Che senso poteva avere rubare un mezzo da manutenzione?
Certo, nessuno si era preoccupato di proteggere l'hangar secondario
con le stesse risorse impiegate per difendere quello principale, ma
dove sarebbero potuti andare con un veicolo dotato solo di propulsione
ad impulso? Ad ogni modo ordinò "Sigillate l'Hangar!"


Prima che qualcuno potesse obbedire, però, la nave fu scossa da una
violenta vibrazione e le luci lampeggiarono per alcuni secondi prima
che il sostituto di Yuki annunciasse "Breccia nel ponte 10, hangar
mezzi ausiliari. I campi di forze hanno isolato la zona!"

"Hanno fatto saltare i portelloni con una carica direzionata verso
l'esterno..." affermò con sicurezza Maji, mentre le mani volavano sul
controllo danni "nessun danno strutturale, ma l'esplosione e la
fuoriuscita di detriti ha perturbato il campo di occultamento."

"Dov'é il Workbee che stavano rubando?" domandò Khayr quindi, quando
gli fu risposto che si stava allontanando a pieno impulso, aggiunse
"Lanciate i caccia!"

"Squadriglia Omega pronta al decollo!" annunciò poco dopo l'Ufficiale
alle comunicazioni, ma le procedure di lancio erano appena state
avviate che l'addetto ai sensori annunciò "Signore, la nave Federale é
uscita dalla Curvatura!"

"Impossibile!" affermò Yattarn, poggiando la mano sullo schienale
della poltrona del ragazzo che sostituiva Yuki, quasi si aspettasse un
errore nelle rilevazioni da lui fatte "non potevano essere così
vicini!"

"Evidentemente sono in grado di tracciarci anche in occultamento..."
affermò Khayr freddamente. Quindi aggiunse "annullare l'ordine di
lancio dei caccia, ritiriamoci verso l'ammasso stellare Bortos,
completeremo lì le riparazioni ai motori..."

E, senza aggiungere altro, uscì dalla Plancia scuro in volto.


U.S.S. Seatiger - Hangar Navette – 24/11/2394 Ore 10:45

"Ebbene, come é andata?" domandò Kenar, non appena Tkar ebbe messo
piede fuori dal Workbee dell'Arcadia. Il Vulcaniano era sceso per
ultimo, lasciando uscire prima il Comandante Carelli non tanto per
galanteria, quanto per la necessità di permetterle di raggiungere
l'infermeria per farsi controllare le costole, messe a dura prova
dalla missione appena completata.

"Tutto secondo i parametri, signore." rispose il Vulcaniano "Abbiamo
avviato il programma di simulazione Avaria Totale di Sistema...i
sistemi principali dell'Arcadia subiranno collassi a cascata fintanto
che non riusciranno ad isolarlo e disinstallarlo. Abbiamo scoperto
però alcune...anomalie..."

"Anomalie?" domandò il Trill, la cui espressione compiaciuta per il
successo della missione della squadra di sbarco era già svanito "che
tipo di anomalie?"

"Analizzando i motori dell'Arcadia, il Comandante Carelli ha scoperto
che sono stati pesantemente modificati. Il Capo Ingegnere potrà certo
essere più esauriente in materia dopo aver esaminato i dati raccolti."
riferì il Capo della Sicurezza "Inoltre, credo di aver scoperto il
motivo per il quale i sensori rilevavano solo due segni vitali a bordo
della nave pirata."

Mentre parlava, il Vulcaniano armeggiò con gli abiti di Yuki che aveva
raccolto, finché non trovò un sottile braccialetto adornato con una
riproduzione - grande come una moneta - del simbolo pirata del Teschio
e delle Tibie incrociate "Il resto dell'equipaggio é composto da
ologrammi. Generati da emettitori portatili come questo."


Nave Stellare Arcadia - Alloggi del Capitano - 24/11/2394 Ore 12:45

Il bicchiere, colmo di liquore ambrato, volò attraverso tutta la
stanza andando ad infrangersi con violenza contro la paratia di fondo.

Immobile e - francamente - terrorizzato da quello scatto d'ira
decisamente atipico, Daiba chiuse gli occhi, deciso quantomeno a
trattenere le lacrime che rischiavano di bagnargli il giovane volto.

Per un po' il suono di arpa fu l'unico rumore udibile nella penombra
della stanza poi Khayr, con un evidente sforzo per controllarsi, disse
"Perdonami Daiba...non avrei dovuto reagire così..."

Il ragazzo si morse il labbro, come se stesse tentando di riscuotersi
dal proprio stato di shock. Quando fu certo che la voce non lo avrebbe
tradito, disse "No Capitano, hai ragione a prendertela con me. Avrei
dovuto difenderla, mentre invece mi sono fatto sconfiggere come uno
sciocco...e l'hanno catturata..."

A quelle parole Khayr guardò verso il basso e l'unico occhio sano si
fissò sul braccio del suo giovane addetto agli armamenti, che tremava
visibilmente con la mano stretta a pugno.
Il Capitano dell'Arcadia mise la propria mano su quella dell'altro e
disse "Bon avresti potuto impedirlo...la colpa é stata mia che non ho
previsto potessero aver scelto come via di fuga l'hangar secondario.
Ma ci riprenderemo Yuki, te lo prometto. Ora va a riposare..."

"Sì, Capitano..." rispose il Leijiano, appena un po' rincuorato, prima
di uscire dall'alloggio.

Quando le porte si furono chiuse, il Capitano si voltò verso colei che
stava suonando l'arpa. Si trattava di una aliena di una razza
sconosciuta alla Federazione e - più in generale - alle genti del
Quadrante Alpha. Alta ed esile ancor più di una Leijiana, la donna
aveva lunghi capelli blu, una pigmentazione della pelle tendente al
giallo e grandi occhi del medesimo colore, ma ciò che più colpiva di
lei era l'assenza della bocca, al posto della quale aveva una membrana
sufficientemente permeabile da permetterle di sorbire bevande.

"Possiamo recuperarla, Meeme?" domandò il Capitano, riferendosi
ovviamente a Yuki.

La donna suonò alcune note malinconiche, prima di rispondere con una
voce che suonava curiosamente eterea a causa del suo particolare
apparato vocale "Perché mi fai domande di cui già sai la risposta,
Khayr?"

"Perché non sopporto l'idea di perdere neppure un solo membro del mio
equipaggio...non di nuovo!" affermò stancamente l'Umano, abbandonando
la postura rigida e controllata che era solito mostrare all'equipaggio
e buttandosi scompostamente sul divano, l'occhio puntato sullo spazio
fuori dalla finestra, anche se non c'era nulla da vedere, dato che
erano tutt'ora in occultamento.

L'aliena fece un cenno del capo e, con voce dolce, gli disse "Come ben
sai, gli emettitori autonomi sono...autonomi, in tutto e per tutto.
Essi gestiscono la matrice olografica e ospitano l'intera
digitalizzazione della memoria dei soggetti. Il solo modo per
recuperare Yuki é recuperare il suo emettitore..."

"Ma il tuo computer..." tentò di obiettare Khayr, ma sapeva trattarsi
di una obiezione inutile, quindi la lasciò cadere.

"Il mio computer ha permesso la digitalizzazione delle menti
dell'intero equipaggio ed il loro trasferimento negli emettitori, ma
non ha trattenuto che un eco di loro. Come ben sai, la mente di un
essere senziente é estremamente complessa...uno dei computer di questa
nave basterebbe a contenerne appena una decina. Potrei forse tentare
un nuovo trasferimento dell'eco di Yuki...ma cosa verrebbe fuori?
Probabilmente un essere che le somiglia e che si muove come lei. Ma,
per quel che riguarda il resto...ricordi, emozioni...non sarebbe la
stessa persona."

Meeme suonò un'altra melodia, anch'essa triste e molto adatta al tono
del discorso, prima di aggiungere "E poi sarebbe difficile spiegarlo
all'Equipaggio. Forse il Dottor Zero e Tochiro, che sanno di essere
ologrammi, potrebbero aiutarci ad inventare una storia plausibile, ma
il resto dell'equipaggio farebbe fatica ad accettarlo..."

"E Yuki sarebbe ancora prigioniera dei Federali..." rifletté il
Capitano con un cenno del capo, che spostò i ribelli capelli castani a
coprire la benda "No, non c'é soluzione...dovremo farlo alla vecchia
maniera..."

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
End Transmission
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Ecco qui...avevo in mente anche un'altra scena, ma ho deciso che era
di troppo. Spero che questo abbozzo di spiegazione sull'equipaggio non
scombussoli i progetti di nessuno e di aver interpretato correttamente
l’idea di Massimiliano su chi siano le due forme di vita (Khayr e
Meeme)…

Alla fine Khayr l’ho indicato come unico Umano a bordo, perché mi
sembrava logico pensare che potesse essere l’ultimo sopravvissuto
dell’equipaggio originale della Hood…cambiando però nome, visto che –
altrimenti – lo avrebbero identificato facilmente!
Quanto al resto dell’equipaggio…mi son divertito a pensare che forse
neppure loro sanno di essere ologrammi, con l’eccezione di Tochiro e
del Dottore (che per forza di cose deve saperlo…).

Ah, sì…ora abbiamo un prigioniero e - mi sa - da cacciatori siamo
appena diventati prede!

LLAP \\//


_________________________________________________________________________
Da: Comandante del sommergibile Sea Tiger
A: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
Tramite: Comando Forze Subacquee.
Oggetto: Carta igienica.
#1. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150
rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata
restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta
annullata."
#2. Il Comandante del sommergibile Sea Tiger non può fare a meno di
domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in
sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente
noto a questo Comando.
_________________________________________________________________________

Il giorno 27 febbraio 2015 14:47, federico pirazzoli
<cmdrtkar a gmail.com> ha scritto:

> Aye aye sir!
>
> Accetto il turno (azz...mica mi ricordavo toccasse a me...ma tant'è!)...
>
> Spero di non fare un completo disastro!
>
> _________________________________________________________________________
> Da: Comandante del sommergibile Sea Tiger
> A: Ufficio Approvvigionamenti Arsenale di Cavite, Filippine.
> Tramite: Comando Forze Subacquee.
> Oggetto: Carta igienica.
> #1. Il 6 giugno 1941 questa nave ha inoltrato una richiesta di 150 rotoli di carta igienica. Il 16 dicembre 1941 detta richiesta è stata restituita con la stampigliatura: "Materiale sconosciuto. Richiesta annullata."
> #2. Il Comandante del sommergibile Sea Tiger non può fare a meno di domandarsi cosa viene usato all'Approvvigionamento di Cavite in sostituzione di questo "materiale sconosciuto", un tempo perfettamente noto a questo Comando.
> _________________________________________________________________________
>
> Il giorno 27 febbraio 2015 14:30, Cmdr. Arjian Kenar <arjiankenar a gmail.com> ha scritto:
>
>> Ciao a tutti.
>>
>> Come annunciato, passo il turno al nostro Federico/Tkar.
>> Attendo conferma per accettazione turno, come al solito.
>>
>> Michele
>>
>> --
>> =========================================
>> OOOO
>> Capt. Arjan Kenar
>> Commanding Officer  USS Seatiger NCC-72733
>> ICQ Combadge: 126295405
>> Private comunicator: arjiankenar a gmail.com
>> http://starfleetitaly.it/seatiger
>> =========================================
>> _______________________________________________
>> Stml3 mailing list
>> Stml3 a gioco.net
>> http://gioco.net/cgi-bin/mailman/listinfo/stml3
>
>


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