[Stml3] "01-05 Il poliziotto buono..." del Tenente Comandante Dewey Finn
Cmdr. Arjian Kenar
arjiankenar a gmail.com
Sab 14 Mar 2015 22:02:06 CET
Franco ha problemi ad inviare il brano in lista, quindi forwardo io ...
--------------------------------------------------------------------------------
Brano 01-05
Titolo: Il poliziotto buono...
Autore: Tenente Comandante Dewey Finn
Brano precedente: La nave fantasma
---------------------------------------------------------------------------------
Nave Stellare Arcadia, Plancia - 24/11/2394 Ore 13:25
"Komatsubara, rapporto!" Khayr si appoggiò alla console scientifica
dove il giovane sostituto di Yuki si dava da fare per analizzare le
letture dei sensori.
"Ci sono ancora dietro. Potrebbero attaccare, superarci, andarsene, ma
niente, ci seguono come delle ombre. Che intenzioni hanno Capitano?
Non capisco."
Khayr non rispose, si limitò solo a dirigersi verso il turbo ascensore
ed entrarvi. Poi, come per un ripensamento, si voltò verso i suoi
uomini e, dopo averli guardati per un momento rispose "Non lo so, ma
sono certo che non durerà a lungo."
Le porte si chiusero con un sibolo e il Capitano dell'Arcadia si
immerse nei meandri della sua nave.
Flashback - Matsumoto III - Corte del Sole - Alcuni anni prima
"Il Rikugun Khayr della Terza Flotta dell'Alleanza Matsumoto!" gridò
il valletto mentre il neo promosso generale, abbagliante nell'alta
uniforme bianca, si presentava al cospetto del senato dell'alleanza.
Il Capitano dell'ammiraglia della Terza Flotta si guardò attorno,
mentre i suoi occhi dardeggiavano per l'immensa sala dei ricevimenti
assaporando la gloria delle sue imprese negli occhi del suo popolo.
Ormai non era più cosa rara che un mezzosangue come lui arrivasse alla
carica di generale, ma forse, lui era il più giovane a raggiungerla.
Sorrise alle fanciulle presenti alla festa per l'insediamento del
nuovo presidente, aveva sempre attratto il gentil sesso, specialmente
le femmine Matsumoto che sembravano apprezzare i tratti più marcati e
la muscolatura più possente ereditati dalla sua parte leijiana, ma
invece di dirigersi verso di loro, per mettere in mostra le sue
medaglie e collezionare qualche nuova conquista, si diresse con passo
deciso ma elegante verso il suo vecchio amico e mentore.
"Dottore!" esclamò Khayr cogliendo di sorpresa e prendendo al volo il
bicchiere che quest'ultimo stava per far cadere.
"Khayr maledizione!" borbottò Zero col viso arrossato dall'adrenalina
che era improvvisamente affluita nel suo sistema circolatorio.
Il giovane annusò il contenuto del bicchiere e lo rese al dottore con
una smorfia di disgusto "Sake? E' caduta così in basso l'Alleanza da
offrire sake ad un ricevimento?"
"Questa è roba mia! Riserva privata!" esclamò l'altro battendo la mano
sulla giacca all'altezza della tasca interna, in risposta, il suono
metallico di una fiaschetta da viaggio fece capire al Rikugun di che
genere di riserva si trattasse. "Che ci fai qui con un vecchio dottore
mentre ci sono così tante fanciulle in attesa di ricevere un tuo
sorriso?"
"Prima il dovere e poi il piacere!" sorrise elegantemente Khayr.
I due si immersero in una fitta conversazione. Per mesi Khayr era
stato lontanto dalla capitale per pattugliare il suo quadrante di
spazio.
La sua promozione a Rikugun, avvenuta perchè il suo superiore aveva
deciso di ritirasi dalla marina militare dell'alleanza, gli aveva
finalmente consentito di fare ritorno e rivedere i vecchi amici.
Come qualsiasi generale, sapeva che, oltre a dover essere un bravo
soldato, doveva anche coltivare alleanze con i politici e in fondo lui
era tanto bravo come soldato quanto si sentiva a suo agio in mezzo
agli squali del senato. In definitiva il suo ritorno a casa era un
ottima occasione di prendere più allodole con un retino, come soleva
dire il dottore.
"Chi è quella?" chiese Khayr per distrarre il suo amico da una
dissertazione sulle principali caratteristiche curative del sake.
"Chi? Ah! E' la concubina del Presidente. Sarà lui a portare
l'Alleanza nella Federazione fra qualche anno... se gli dei vorranno."
commentò questi dopo aver seguito lo sguardo del giovane. "Si chiama
Genlisea e... no! Non ci provare!"
Fu inutile, ormai Khayr si stava dirigendo verso la diafana creatura
che aveva attirato il suo sguardo.
Vestita in un sontuoso abito di seta marina, Genlisea era forse il più
perfetto rappresentante della razza Matsumoto. Alta e flessuosa, la
donna aveva un portamento regale. Si guardava attorno come se tutti i
presenti fossero solo degli insetti e lei si trattenesse a stento da
schiacciarli. Era questo che aveva attirato il giovane, quel qualcosa
di indomabile e altezzoso che lui voleva a tutti i costi far crollare.
"Mia signora..." esclamò dopo un profondo inchino militare. Lei lo
guardò con scarso interesse finchè non colse il riverbero della luce
sulle mostrine.
"Lei è?" chiese con voce cristallina ma permeata di alteregia.
"Rikugun Khayr della Terza Flotta al suo servizio!" rispose lui
sollevando lo sguardo e immergendolo negli occhi di lei.
"Non ero stata informata che il Rikugun Kirita fosse stato
sostituito!" c'era una nota di fastidio nelle sue parole e questo
stuzzicò ancora di più Khayr che adorava le sfide.
"Non sapevo conoscesse Kirita... si è dimesso dalla carica qualche
mese fa e io gli sono succeduto su sua richiesta." sorrise ma notò una
nota di allarme negli occhi di lei.
"E dov'è Kirita?" chiese Genlisea battendo le unghie laccate sui
braccioli dell'alta poltrona.
"Non ne ho idea, ha deciso di non volere una festa di addio e ha
preferito uscire di scena senza pompose cerimonie. Per quello che so
ora è diretto verso lo spazio federale su una nave trasporto... Mia
signora?!" Khayr rimase basito osservando la donna che si alzava e con
estrema fretta si allontanava dalla sala delle cerimonie.
USS Seatiger, Ufficio del Capitano - 24/11/2394 Ore 13:25
"Signor Finn è sicuro?" chiese il capitano osservando il suo primo
ufficiale che se ne stava seduto in agitazione sulla poltrona davanti
a lui.
"Si signore... non so combattere, non so niente di navigazione o di
comunicazioni, ma se una cosa so fare è dare spettacolo. Lasci a me il
compito di interrogare la nostra ospite barra prigioniera e stia certo
che riuscirò a tirarle fuori qualcosa." Finn stava sudando, si stava
mettendo in gioco, accanto a lui il Comandante Anari faceva segno di
si con la testa come uno di quei vecchi cagnolini che venivano messi
sulle auto d'epoca e muovevano la testa ad ogni virazione della
macchina.
I due si erano presentati trafelati nell'ufficio di Kenar parlando in
simultanea. Erano certi di riuscire a convincere la prigioniera a
rivelare i piani del suo capitano.
In realtà l'idea era di Anari, che prima aveva blandito Finn con
parole di elogio per le sue doti di recitazione, poi colpevolizzato
per la sua incapacità quasi totale di operare su una nave spaziale
della flotta se non come juke-box al bar di prora e poi di nuovo
esaltato per il suo charme e la sua capacità di incitare le folle
durante i concerti. Insomma in meno di due minuti l'aveva convinto che
poteva farcela. Davanti al trill, Finn non ne era più così certo.
"Capitano, il Signor Tkar è convinto che l'equipaggio della nave
stellare non sappiano di essere degli ologrammi e Carelli è certa di
poter collegare quell'emettitore portatile alla nostra matrice degli
ologrammi..." intervenne Anari "Io ho seguito la carriera del Signor
Finn in tutti questi anni e se c'è qualcuno che può abbindolare
quell'ologramma è lui!" i due la guardarono sorpresi "Convincere!
Volevo dire convincere!"
Kenar scosse la testa divertito. "Avete il mio permesso. Per il
momento non fatele sapere che è un'ologramma, terremo questa
informazione come piano B"
I due si alzarono e se la svignarono fermandosi solo dopo aver
raggiunto il turbo ascensore.
"Ponte 9, sala ologrammi!" ordinò Anari mentre con Finn si appoggiava
alla parete ambedue con gli occhi spiritati.
"Sei certa che ci riusciremo?"
"Certo!"
"Quanto certa?"
"Cinquanta percento..."
"Il Capitano ci metterà a pulire gondole fino a Natale..."
"A me si, a te probabilmente ti farà cacciare dalla flotta stellare!"
"Grazie Anari sei proprio un'amica..."
Flashback - Matsumoto III - Appartamenti di Khayr - Alcuni anni prima
"Dovrò presto tornare alla flotta dopo quello che è successo."
borbottò Khayr guardando fuori dalla finestra del suo appartamento.
"Mi dispiace che la nave che portava Kirita verso la sua agoniata
pensione in seno alla federazione sia stata attaccata." commentò
Genlisea che ancora si trovava nuda a letto dopo le ore di sesso in
compagnia del suo nuovo amante. Khayr era certo che in realtà alla
donna non importasse assolutamente niente del suo amico ed ex
superiore.
"Grazie, ma purtroppo così è andata. Spero solo che riescano a trovare
quei maledetti pirati." Khayr si allontanò dalla finestra e prese da
sopra il tavolo uno strano oggetto metallico che emise alcuni suoni
mentre veniva aperto.
"Cos'è?" la donna incuriosita.
"Materiale della Flotta Stellare. Il loro ambasciatore ci ha portato
alcuni omaggi. Questo ad esempio è... un tricorder se non ho capito
male." si passò l'oggetto addosso e controllò le letture. Per quello
che sapeva era stato tarato per leggere i dati biologici della sua
razza e fornire alcune informazioni mediche. Tutto nella norma, un
leggero affaticamento dovuto sicuramente alla maggiore gravità del
pianeta rispetto ad una nave stellare.
"E cosa sarebbe un tricorder?" la donna continuava a porre domande di
cui, dal tono, sembrava in realtà non importarle niente. La sua
indifferenza stava iniziando a stancare Khayr che dopotutto era
riuscito ormai nel suo scopo e cioè quello di conquistarla, superare
la sua altezzosità e le sue vesti.
"Te lo mostro..." si sedette sul bordo del letto e fece scorrere
l'oggetto sul corpo flessuoso della donna.
"Ma come può essere?" le letture che fornì erano incomprensibili. "Qui
dice che non sei..."
Non terminò la frase, Genlisea afferrò l'oggetto e lo sbriciolò con
una mano dimostrando una forza incredibile. Con la stessa forza colpì
Khayr scaraventandolo dall'altra parte della stanza.
"Maledetta Federazione impicciona e maledetti i suoi stupidi
congegni!" la donna si alzò muovendosi come una tigre in cerca della
sua preda. Afferrò di nuovo l'uomo con una mano alla gola sollevandolo
come se fosse una bambola di pezza "Khayr, mio giovane quanto inutile
amante. Da quando sei arrivato sei stato solo una noia. E questo
vostro... sesso, che piace così tanto a te e a quello stupido
Presidente! Tutto questo disgustoso strusciarsi per poi rilasciare
schifosi fluidi corporali!" Genlisea continuava a parlare mentre il
viso di Khayr iniziava a diventare blu per la mancanza di ossigeno.
"Non ti preoccupare, sarà una cosa rapida."
Prima che l'essere potesse mettere fine alla sua vita il mezzosangue
riuscì a colpirla con violenza al volto abbastanza forte da farle
lasciare la presa. Una lotta per la sopravvivenza esplose
nell'appartamento. Gli oggetti usati come armi improvvisati, mobili
distrutti dalla furia della battaglia. Pur non avendo la forza della
donna, Khayr aveva dalla sua parte l'addestramento e la voglia di
sopravvivere, il che lo trasformò in un avversario temibile.
Quando ormai sembrava che l'uomo potesse avere la meglio, un filamento
adunco, simile al ramo di un albero, uscì dalla bocca dell'essere e
affondò nella sua orbita destra. Il mondo esplose in un oceano di
dolore. Khayr si accasciò a terra, poi tutto si fece buio.
USS Seatiger, Ponte 9 - Sala Ologrammi 1 - 24/11/2394 Ore 13:45
"E' tutto pronto?" chiese Finn guardando Droxine Carelli armeggiare ad
un apparato collegato attraverso numerosi cavi alla console della sala
ologrammi.
"Ancora qualche momento... ok! Tutto pronto." il capo ingegnere fece
schioccare le dita "Cosa ci volete?"
"Una prigione dei primi anni '70. Qualcosa di sudicio e pittoresco!"
rispose il primo ufficiale strofinando le mani fra loro.
"Vuole anche degli abiti?"
"No niente abiti, anzi tutti tranne la prigioniera, devono avere le
divise della Flotta. Dobbiamo sembrare gente dura!"
Carelli armeggiò ancora alla console e poi alzò il pollice verso l'alto.
"Valla a prendere tigre!" esclamò con entusiasmo Anari per poi
correggersi con un frettoloso "Comandante! Volevo dire Comandante!"
Finn entrò attraverso la porta lanciando occhiate spaventate
all'indirizzo della denobulana.
Flashback - Nebulosa Oni - Cantiere segreto Galateano - Alcuni anni prima
Khayr si svegliò lentamente. Come ogni giorno alzarsi dalla branda
della sua prigione era un martirio. Si sentiva come se fosse un
vecchio decrepito ormai con un piede nella pira funebre.
Il fatto di lavorare per diciotto ore al giorno al cantiere non
aiutava certamente la sua salute ed era stato solo un miracolo che la
ferita all'occhio non avesse fatto infezione e fosse morto. Dopo mesi
di prigionia ormai si sentiva senza speranza.
"Rikugun..." la voce accanto a lui era poco più di un bisbiglio.
"Niente più gradi Tochiro... qui non ce n'è bisogno." sospirò lui di rimando.
"Come preferisce signore, comunque ho saputo dai lavoratori del turno
beta che i motori della nave sono stati ultimati. Hanno visto anche
lei..."
"L'aliena?" Di colpo l'occhio rimasto di Khayr riprese la sua lucentezza.
"Si signore. E' stata portata qui alla stazione per supervisionare il
funzionamento di quello strano motore. Renderlo compatibile con la
tecnologia della Federazione è stata una vera impresa."
"Mi domando per quale motivo questi esseri abbiano costruito una nave
del tutto e per tutto simile ad un vascello della Flotta Stellare." il
mezzosangue si grattò la mascella coperta da una ispida barba
anch'essa simbolo della sua metà Leijiana.
"Non lo so, ma il giovane Daiba del turno beta dice che l'Alleanza
Matsumoto è solo l'inizio."
"Aaaah! Che vuoi che ne sappia quel ragazzino! Andiamo, devo vedere."
I due si prepararono per l'inizio del loro turno. La colazione, a base
di un beverone proteico, fu consegnata da donne che sembravano di
razza matsumoto ma tutti i prigionieri sapevano bene che così non era.
Gli esseri che li avevano catturati in diverse occasioni, chi in un
mercantile, chi su vascelli dell'alleanza, chi direttamente sul
pianeta, avevano solo l'aspetto simile al loro.
Arrivarono all'hangar principale camminando incolonnati. Gli abiti
sporchi e malridotti e i fisici provati dalla prigionia. Come ormai
accedeva ogni volta, Khayr si trovò ad ammirare lo stupendo vascello
di classe Excelsior. Ammirava la sua linea elegante ed armoniosa, così
diversa dalle navi dell'alleanza più tozze e massicce anche se
dall'aspetto più imponente.
Sulla fusoliera campeggiava la scritta a caratteri cubitali USS HOOD,
coperta a malapena dalla vernice nera e da quell'assurdo disegno di un
teschio ghignante che i galateani li avevano costretti a dipingere.
Non sapeva cosa volesse dire, magari era il nome di un personaggio
famoso e lo stemma di qualche casata federale, ma non gli importava,
per lui quella nave era l'Arcadia che nella lingua leijiana
significava Libertà.
USS Seatiger, Ponte 9 - Sala Ologrammi 1 - 24/11/2394 Ore 14:00
"E' solo una ragazzina" commentò Finn osservando Yuki che si sollevava
intontita dalla branda.
L'uomo si trovava al di là di massicce sbarre che circondavano una
sudicia cella provvista di cuccetta e di servizi igenici che di
igenico non avevano niente. La ragazza si guardò attorno spaventata e
frastornata e si alzò in piedi scuotendo la testa.
"portatela in sala interrogatori!" ordinò, facendo poi cenno ai due
improbabili ufficiali della sicurezza di farla uscire. Erano due
poliziotti di qualche holofilm presi in prestito da Carelli per
rendere più reale l'ambientazione. Finn tossì quando il fumo del
sigaro di uno dei due gli arrivò in faccia.
"Spegni quel coso Finnegan!" Sbraitò cercando di superare quel momento
di impasse.
"Agli ordini capo! Vieni bellezza andiamo a farci un giro!" rispose
l'energumeno centrando il gabinetto con il puzzolente oggetto.
Il gruppo si trasferì in sala interrogatori, un luogo forse ancora più
sudicio della cella dalla quale la ragazza era stata prelevata. Finn
gettò un pacco di fascicoli sul tavolo e la copertina esterna si
rifiutò di scivolare inchiodandosi invece in qualche raccapricciante
fluido organico di dubbia natura.
*Esagerata!* pensò Finn ordinando ai due di uscire e lasciarlo solo.
Il Primo Ufficiale armeggiò per un po' con i documenti sui quali
risaltavano le foto di Khayr prese dai monitor e della nave
trasformata in vascello pirata. Il tutto aveva un aspetto realistico,
come se la federazione avesse un fascicolo apposito sul capitano
dell'Arcadia. Finito di armeggiare Finn tornò a guardare la ragazza e
incrociò le braccia al petto senza chiedere niente ma guardandola con
lo sguardo di chi sa più di quanto ci si aspetti.
Flashback - Nebulosa Oni - Cantiere segreto Galateano - Alcuni anni prima
"Dimmi cosa hai sentito..." ordinò Khayr al giovane di fronte a lui.
"Questi esseri provengono da un diverso univero..." iniziò Daiba
indeciso se guardare o no l'occhio bendato dell'uomo di fronte a lui
"Il loro aspetto è frutto di un camuffamento genetico imperfetto."
"Dimmi qualcosa che non so!" ribattè il mezzosangue toccandosi
involontariamente la benda.
"Quella nave è stata costruita seguendo i progetti di una nave della
Flotta Stellare realmente esistente. I suoi progetti sono stati
acquistati da alcuni mercanti ferengi, o almeno è quello che ho
sentito dire dalle guardie in questi mesi."
"E perchè hanno sprecato tempo a costruire una nave federale?"
"Da quello che ho sentito il piano è far entrare l'Alleanza nella
Federazione dei Pianeti Uniti e una volta fatto, iniziare ad assumere
il controllo della federazione. La vera USS Hood verrà fatta sparire
quando verrà il momento, hanno navi che possono aprire portali per
l'altro universo e useranno la copia per creare dissenso all'interno
della Federazione."
"Mmmh. Una nave che tradisce i suoi ideali... non penso che possa bastare."
"La nave verrà mascherata in nave pirata, hanno preso l'idea dai libri
e dagli holofilm della terra. Ma sarà sempre possibile risalire al
vero nome della nave."
"Non credo che potranno reggere a lungo... prima o poi verranno
fermati." commentò Khayr.
"Penso di si, ma avranno sicuramente creato abbastanza dissensi fra la
Flotta e l'opinione pubblica da far passare inosservati le sparizioni
e gli omicidi che verranno causati dagli esseri per scalare i vertici
del governo federale." terminò Daiba
Khayr guardò Tochiro.
"Potrebbe essere... per costruire questa mostruosità ci avranno messo
anni. Lo stesso vale per l'infiltrarsi nell'Alleanza. Sembra gente che
fa piani a lungo termine." Khayr grugnì in risposta.
"Cosa facciamo Rikugun?" chiese Daiba "La cosa più giusta da fare
sarebbe far esplodere quella nave e tutto il cantiere spaziale!"
Il mezzosangue si grattò la barba e guardò i due con uno strano
scintillio nello sguardo.
"No signori... Non la faremo esplodere!"
"Cosa ti è venuto in mente?" chiese Tochiro guardandolo di sottecchi.
"Noi ci prenderemo quella bellezza e faremo esplodere i cantieri! Poi
daremo filo da torcere a quegli schifosi mostri. Useremo il loro
stesso piano e faremo conoscere all'Alleanza la reale minaccia che
questi esseri rappresentano!"
"Ci sto!" rispose Daiba immediatamente trasportato dall'entusiasmo giovanile.
"Cosa ti serve?" chiese Tochiro con voce più pacata.
"Per prima cosa devo arrivare a questa misteriosa aliena, poi..." il
piano iniziò a prendere forma.
USS Seatiger, Ponte 9 - Sala Ologrammi 1 - 24/11/2394 Ore 14:20
"Beh? E' li in silenzio da venti minuti ormai..." Carelli guardò
Anari. Le due si trovavano dall'altra parte del vetro della sala
interrogatori, la curiosità era stata troppa e le due alla fine erano
entrate per seguire le azioni del primo ufficiale.
"Non chiedere a me... io non ho idea di quello che stia facendo. Mi
aspettavo urla e qualche tortura fantasiosa." rispose delusa
l'ufficiale scientifico.
"Le torture sono vietate dal trattato vulcaniano del 2064. Il trattato
con cui la terra e vulcano instaurarono ufficialmente l'alleanza."
rispose con voce fredda Tkar entrando nella sala di osservazione.
"Ma non fa menzione di ologrammi!"
"Tecnicamente corretto, ma la corte marziale che subirebbe potrebbe
non concordare."
"Lei sa cosa sta facendo?"
"E' una tecnica d'interrogatorio che si basa sul mettere a disagio il
prigioniero non ponendo nessuna domanda, ci si aspetta che il dubbio e
la coscienza del prigioniero facciano il lavoro per l'interrogatore.
Su individui particolarmente giovani e un aspetto non decisamente
criminale come in questo caso, la tecnica può avere buoni risultati.
Il Signor Finn ha scelto un eccellente sistema d'interrogatorio e la
sua tecnica è estremamente efficace."
"Lo sapevo che era un genio!" esclamò Anari con soddisfazione.
"Ma non ha tenuto conto che l'essere è solo un ologramma, senza
nessuna emozione che possa essere sfruttata. In definitiva
assolutamente inutile." concluse lapidario il vulcaniano.
"Lo ammazzo..."
"Dica qualcosa almeno!" nella sala interrogatori i nervi di Yuki
avevano alla fine ceduto.
"Affascinante..." commentò Tkar avvicinandosi al vetro.
Finn se lo aspettava, ormai da alcuni minuti la ragazza stava
mostrando segni di cedimento. Conosceva i tipi come lei, ragazze che
si trovavano in guai più grandi di loro e non sapevano come uscirne. A
lui era capitato un sacco di volte. Rimase in silenzio.
"Perchè ci state addosso? Non abbiamo fatto saltare noi il cargo!" la
ragazza continuava ad agitarsi.
Il primo ufficiale piegò impercettibilmente la testa di lato.
"Ci avevano detto che quel cargo conteneva armi ed era nostra
intenzione farlo saltare, ma qualcosa o qualcuno ci ha preceduti." il
fatto che il suo interlocutore, nonostante la faccia bonaria,
continuasse a rimanere in silenzio la rendeva sempre più agitata. Si
era aspettata grida, insulti, torture, i galateani erano bravi in
questo nei loro campi di prigionia, ma non che il suo carceriere se ne
stasse li a guardarla e basta.
"Voi non capite, non sapete la verità!" esclamò ancora.
"Allora me la dica..." sospirò Finn appoggiandosi al tavolo, la giacca
della divisa sembrò venire a contatto con cose innominabili ma l'uomo
non si vece distrarre.
Yuki iniziò la sua storia.
Flashback - Nebulosa Oni - Nave Galateana Drosera - Alcuni anni prima
"Come sono potuti fuggire?!" esclamò Genlisea afferrando con forza il
suo ufficiale della sicurezza. La donna non si divincolò per non
rischiare ulteriori ripercussioni, se la fisiologia Galateana, per
quanto modificata dal camuffamento genetico, avesse permesso la
sudorazione, in quel momento l'ufficiale sarebbe stata in un bagno di
sudore.
"Per accellerare i lavori i due turni si sovrapponevano per alcune ore
del giorno. Hanno scelto quel momento per attaccare. Supponiamo che
avessero contattato in qualche modo l'essere chiamato Meeme e
coordinato con lei la fuga."
"Mi avete deluso..." commentò il comandante della Terza Armata. Dalla
sua bocca fuoriuscì l'aculeo che penetrò con forza nella fronte della
subordinata. La donna si agitò per alcuni secondi e poi si afflosciò
con gli occhi spalancati.
"Non tutto è perduto..." una voce pacata giunse dalle spalle di
Genlisea che si voltò di scatto.
"Comandante Heliamphora!" il generale supremo delle forze galateane
doveva aver sentitò la conversazione.
"Nonostante il tuo fallimento le cose potrebbero tornare a nostro vantaggio."
"In che modo?"
"Adesso i ribelli hanno una nave stellare e tutto il desiderio di
vendicarsi. Ma non possono dire a nessuno di noi, non ne hanno le
prove. Hanno persino falto saltare i cantieri, che in ogni caso
avremmo distrutto noi stesse, e controlliamo i canali di informazione
dell'Alleanza. Li faremo passare per semplici ribelli mentre
cercheranno inutilmente di fermarci. La cosa può anche avvantaggiarci
nel nostro piano di entrare nella Federazione. Due mondi in pericolo
per colpa di qualcuno su un vascello federale? Gli umani saranno i
primi ad accorrere... sono così ingenui nella loro voglia di
migliorare se stessi."
"Prima o poi lo prenderanno e potrebbero credere alla sua storia."
commentò Genlisea che comunque vedeva interessanti possibilità nel
piano.
"Il tuo prigioniero speciale non è il tipo da farsi catturare vivo e
comunque chi potrebbe credere alla sua storia? A breve il nostro
camuffamento genetico sarà perfetto e non potremo più essere distinti
dagli altri esseri di questo universo. Inoltre, quando entreremo a
tutti gli effetti nella federazione, potremmo accusare la flotta di
aver ceduto una nave stellare ai ribelli. Questo potrebbe fomentare
l'opinione pubblica molto più di quanto farebbero semplici attacchi di
una nave pirata."
Genlisea si inchinò al suo superiore e uscì dalla stanza.
USS Seatiger, Plancia - 24/11/2394 Ore 16:28
"Signor McCree contatti la nave pirata." ordinò Arjian posizionandosi
al centro della plancia, dietro di lui, seduto sulla sua poltrona di
primo ufficiale, Finn se ne stava rilassato per la prima volta da
quando si era imbarcato. Il benzita alla postazione delle
comunicazioni operò alcuni aggiustamenti e poi fece cenno affermativo
in direzione del suo capitano.
"Qui il Capitano Arjian Kenar della USS Seatiger. Capitano Khyar credo
sia arrivato il momento di parlare a quattrocchi."
=^=Cosa vuole?=^= fu la fredda domanda del suo interlocutore.
"Chiedo il permesso di salire a bordo... insieme alla vostra amica e
ad un paio di membri del mio staff." nell'occhio del capitano
dell'Arcadia passò un lampo di sorpresa.
=^=Vuole venire lei qui?=^= chiese sempre più sopreso Khyar
"Se quello che ci ha detto la signorina Yuki è vero abbiamo molto di
cui discutere. Immagino che si preparasse a venire a riprenderla,
penso che in questo modo eviteremo inutili spargimenti di sangue."
Il pirata era combattuto. Anni di fuga e di guerrigli l'avevano reso
estremamente diffidente. Una trappola? A che scopo? In quel momento
erano in balia della nave federale, potevano semplicemente sparare un
paio di siluri e mettere fine alla cosa.
=^=Va bene capitano, lei e due dei suoi... se ha torto un capello al
mio ufficiale se ne pentirà!=^=
"Sappiamo entrambi che sarebbe difficile farle del male visto il suo stato."
L'occhio del mezzosangue si strinse in uno sguardo pericoloso
=^=Gliel'ha detto?=^=
"Non spettava a me... Sto arrivando." la comunicazione fu interrotta.
"Bene signor Finn, a lei la plancia..." commentò dirigendosi verso il
turno ascendore.
Finn riprese ad agitarsi.
====================================
Cmdr. Dewey Finn
Primo Ufficiale
USS Redoutable NCC-35783
Skype Combadge: Silente69
Private comunicator: francocarretti a mail.com
[CV]: http://gioco.net/startrek/starfleetitaly/academy/ruolino.php?id=31
===================================
Non importa quanto una cosa possa sembrare improvvisata, c'è ancora un
piano. (Col. John 'Hannibal' Smith)
--
=========================================
OOOO
Capt. Arjan Kenar
Commanding Officer USS Seatiger NCC-72733
ICQ Combadge: 126295405
Private comunicator: arjiankenar a gmail.com
http://starfleetitaly.it/seatiger
=========================================
More information about the Stml3
mailing list