[Stml3] R: [STML3] BRANO 01.14 - 60 Minuti (Tenente Comandante Tkar)
fabrizio caponeri
ten.fabrizix a gmail.com
Mar 10 Nov 2015 23:31:01 CET
Bello mi piace
----- Messaggio originale -----
Da: "illu 666" <illu666 a hotmail.com>
Inviato: 10/11/2015 22:20
A: "USS Seatiger" <stml3 a gioco.net>
Oggetto: Re: [Stml3] [STML3] BRANO 01.14 - 60 Minuti (Tenente Comandante Tkar)
un pezzo magistrale, oserei dire.
direi che a questo punto siamo pienamente nei binari, pronti per la prossima missione
Massimiliano aka illu aka Carelli
Da: Stml3 <stml3-bounces a gioco.net> per conto di federico pirazzoli <cmdrtkar a gmail.com>
Inviato: lunedì 9 novembre 2015 12.27
A: USS Redoutable
Oggetto: [Stml3] [STML3] BRANO 01.14 - 60 Minuti (Tenente Comandante Tkar)
Ok gente, ecco il mio pezzo. Ho cercato di recuperare un po' tutti i fili della vicenda e - dopo averli conditi con un po' di tecnobubble - ho tentato di buttare giù un finale che non paresse un patetico scopiazzamento di "Caretaker"...
Ovviamente il risultato non mi soddisfa, ma le scadenze incombono e la vita privata al momento é frenetica, quindi non credo di essere in grado di fare di meglio, quindi ecco il pezzo. Come sempre ci vediamo in fondo per commenti e pomodori.
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BRANO: 01.14
TITOLO: 60 minuti
AUTORE: Tenente Comandante Tkar
BRANO PRECEDENTE: 01.13 – Inseguimento
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USS Competence, Plancia 27/11/2394 Ore 05:00 Data Stellare
L’Ammiraglio Crom fissò con interesse l’evento che si stava sviluppando sullo schermo visore principale. La visuale era centrata sulla nave pirata Arcadia, attorno alla quale, lentamente, si stava formando una sorta di mini buco nero.
“Letture gravimetriche in aumento esponenziale…” annunciò l’addetto ai sensori, un Terrestre dall’aspetto particolarmente paffuto per la divisa che indossava, ma dotato di un quoziente intellettivo ben al di sopra della norma della sua razza “attualmente sono pari al 35% di quelle rilevate durante il fenomeno precedente.”
“Forse dovremmo ordinare alla Flotta di generare un campo di Curvatura per mantenerci stabili…” suggerì il Capitano Pearson, dalla poltroncina di solito assegnata al Primo Ufficiale. Pearson era un uomo di buon senso ed un ottimo Capitano, dotato del tatto giusto a capire quale doveva essere il suo ruolo in quelle occasioni in cui l’Ammiraglio reclamava la Competence come sua Ammiraglia.
“Quanto ancora può essere ampliata quella frattura?” domandò di rimando Crom, alzando appena il tono di voce, affinché il computer della Plancia rilevasse le sue parole come una comunicazione rivolta all’Arcadia, con la quale erano in contatto video su di uno degli schermi secondari della Plancia.
Sull’altra nave il Capitano Kahyr si volse un istante fuori campo, ascoltando probabilmente la voce del proprio Ingegnere Capo, prima di tornare a fissare l’Alto Ufficiale della Flotta Stellare e rispondere =^=I nostri Motori sono già al 95%...possiamo garantire una ulteriore riapertura della frattura del 5%, non di più…=^=
“Il salto dovrà essere molto preciso…” fece notare l’Ufficiale Scientifico della Competence, che stava già utilizzando l’enorme capacità di calcolo della nave di Classe Sovereign per elaborare l’esatta equazione che avrebbe permesso alla Flottiglia al comando dell’Ammiraglio Crom di traslare da un universo all’altro.
“Ci faremo bastare il 40% di riapertura, Capitano Khayr…” rispose Crom, prima di forzarsi a poggiare la schiena sullo schienale della poltrona del Capitano e aggiungere “A tutta la Flotta, generare un campo di Curvatura per controbilanciare gli effetti attrattivi del Buco Nero e prepararsi ad applicare le equazioni di balzo appena pronte…iniziamo l’operazione “Controffensiva” appena l’Arcadia avrà stabilizzato la frattura con i propri motori a Dark Matter…
Rapidamente giunsero le conferme dalle altre navi. Si trattava di un piano folle, consistente nell’utilizzare l’enorme energia del propulsore alieno montato sulla vecchia Classe Excelsior per forzare una emissione di particelle Cronotoniche in grado di alterare una porzione di spazio-tempo, riportandola in sostanza indietro nel tempo di alcuni minuti, fino al momento in cui si era manifestata l’ultima Onda di Spostamento Planare.
A quel punto, tutte le navi avrebbero dovuto configurare i loro deflettori per “cavalcare l’onda” senza lasciarsi travolgere e lanciarvisi all’interno, al fine di raggiungere – e possibilmente salvare – la dispersa Seatiger.
Come detto si trattava di un piano folle, che sfidava praticamente ogni legge della fisica spazio-temporale conosciuta dalla Federazione, ma nessuno dei Capitani presenti ebbe il coraggio di dirlo all’Ammiraglio Corm, che si limitò quindi a grugnire di insoddisfazione a causa della rigidità dello schienale di quella poltrona che – per quanto appartenente alla sua Nave di Bandiera – non era davvero la sua.
USS Competence, Plancia 27/11/2394 Ore 05:15 Data Stellare
La U.S.S. Competence emerse dall’Onda di Spostamento Planare con un violento scossone e, nel frastuono degli allarmi automatici, il suo Capitano domandò immediatamente “Stato dei sistemi?”
“Nessun danno di rilievo, tutte le navi segnalano lo stato operativo normale…” rispose il Boliano addetto alle Operazioni, provvedendo nel contempo a spegnere le sirene degli allarmi prima che qualcuno dei pezzi grossi se ne lamentasse.
“L’Arcadia?” chiese l’Ammiraglio Crom, tamburellando con le dita sullo schermo di computer della propria postazione, in attesa che qualcuno gli desse informazioni sulla Seatiger.
“Ha appena espulso l’apparato a Dark Matter, apparentemente la frattura rimane stabile…” rispose l’Ufficiale Scientifico “il nucleo resterà attivo per 60 minuti da adesso…”
“Molto bene…” rispose l’Ammiraglio, lieto che le cose stessero andando nel verso giusto, per una volta, e che tutto funzionasse come avevano ipotizzato nonostante la precarietà del piano “ordinate alla U.S.S. Magellan di rimanere a guardia della distorsione. Le altre navi si preparino alla Curvatura appena individuate le tracce della Seatiger!”
Meno di dieci minuti dopo, tutta la flottiglia con l’eccezione di una nave di Classe Miranda entrò in Curvatura, lasciandosi alle spalle il paesaggio apocalittico di un sistema solare devastato, in cui i gas residui della supernova ancora si espandevano e contraevano, come in presenza di una marea invisibile.
U.S.S. Competence, Plancia 27/11/2394 Ore 05:45 Data Stellare
L’Ammiraglio Crom osservò soddisfatto lo scontro appena conclusosi. Le navi della Flotta Stellare, coadiuvate dall’Arcadia, erano giunte in soccorso della Seatiger appena in tempo per difendere il piccolo vascello scientifico dal cosiddetto coup de grace e – rapidamente – avevano risolto lo scontro con i vascelli da combattimento Midiani distruggendone un paio e inabilitando gli altri.
Ora che un chiaro messaggio era stato lanciato a questi alieni misteriosi – che per qualche motivo avevano deciso che la Federazione era un loro nemico nonostante non condividessero neppure il medesimo universo – l’Ammiraglio decise di concludere la faccenda e, dopo avere ordinato di aprire le comunicazioni su tutte le frequenze, si alzò in piedi e disse con piglio deciso “Sono l’ammiraglio Crom, comandante di questa squadra navale. Siete accusati di attacco contro una nave della Flotta Stellare e atti di guerra contro la Federazione dei Pianeti Uniti e i suoi alleati, vi intimo la resa incondizionata.”
Un messaggio chiaro, recitato da un uomo che - forte dei fatti e della superiorità tattica appena dimostrata - avrebbe accettato un solo tipo di risposta.
=^=Ci arrendiamo...=^= rispose poco dopo il comandante dell'incrociatore Midiano, dando soddisfazione all'Ammiraglio...o almeno così pareva =^=Noi ci arrendiamo ma pretendiamo che il capitano Kenar ci venga consegnato per il processo contro di lui per Genocidio contro il nostro popolo.=^=
"Ma che diavolo..."
U.S.S. Seatiger, Plancia 27/11/2394 Ore 05:45 Data Stellare
Il Comandante Finn interruppe il proprio immaginario assolo di chitarra e si concentrò sullo schermo visore, come se non capisse bene cosa era stato detto.
Di certo non potevano aver chiesto di processare il Capitano Kenar, no? Erano loro i cattivi che avevano tentato di far invadere la Federazione dalle donne-pianta e li avevano attaccati appena giunti in quel posto. E poi...*Quale genocidio? Abbiamo attaccato una installazione militare, no?*
Le facce stupite del resto dell’equipaggio e l’espressione inorridita del Capitano, però, sembravano volergli dire che sì, quelle facce da schiaffi dei Midiani avevano davvero detto ciò che aveva sentito.
Finn era quasi certo che il Capitano si sarebbe alzato in piedi furioso per protestare, ma così non era. Kenar si guardava le mani sporche di fuliggine come se vi vedesse sopra qualcosa di orribile e sembrava troppo preso dai propri pensieri per reagire.
*Forse quello è compito del Primo Ufficiale…* si disse, cercando di assumere una espressione seria mentre si avvicinava al Capo Operazioni e gli diceva “Mi apra la comunicazione con l’Ammiraglio Crom e quella gentaglia, Comandante…”
Stupito, Tholos ottemperò alla richiesta e sintonizzò le frequenze di chiamata della Seatiger su quelle usate dagli altri. Appena lo ebbe fatto, Finn ispirò a pieni polmoni e disse “Con il dovuto rispetto, Ammiraglio, credo che questa richiesta sia una emerita idiozia! Quella gentaglia sta cercando di farci passare per dei criminali e dovremmo insegnargli…”
U.S.S. Competence, Plancia 27/11/2394 Ore 05:46 Data Stellare
L’Ammiraglio Crom aveva un indice di sopportazione piuttosto alto. In tanti anni di carriera nella Flotta Stellare aveva avuto a che fare con pirati, alieni convinti della propria superiorità, superiori e subordinati di ogni tipo di personalità, dai più rigidi e scontrosi ai più estroversi ed inopportuni.
Questo gli era stato di grande aiuto in molte occasioni, come un minuto prima quando – grazie al suo enorme autocontrollo – si era trattenuto dall’ordinare al Tattico di lanciare una scarica di Siluri Quantici sulla Plancia dell’Ammiraglia Midiana, il cui Capitano stava cercando di prenderlo per il naso, raccontando una storia che cozzava ampiamente con i diari della Seatiger recuperati dall’Arcadia.
Prima che potesse rispondere con una delle sue gelide sentenze, però, il Comandante Finn era intervenuto nella conversazione ignorando ogni genere di protocollo e regola della Fotta, con uno sproloquio decisamente inappropriato, vista la situazione.
*Come diavolo è finito a fare il Primo Ufficiale su di una nave come la Seatiger?* si chiese per l’ennesima volta, da quando quella faccenda era cominciata. Finn non aveva né le competenze né il carattere giusto per quell’incarico, cui per altro era approdato praticamente per sbaglio.
*Beh…forse il carattere potrebbe anche averlo…* si ritrovò a pensare fugacemente, notando l’ardore con cui la ex rock star difendeva il proprio Capitano, che in quel momento sembrava troppo schockato per difendersi da sé *Anche lui ha dovuto prendere una decisione ben difficile alla sua prima missione…forse con un altro Primo Ufficiale sarebbe stato più facile…*
Nel frattempo, ignaro delle elucubrazioni mentali del comandante della flottiglia Federale, Finn stava continuando ad inveire contro i Midiani =^=…e poi ci avete attaccati appena siamo comparsi qui. Che poi vorrei capire che vi abbiamo fatto…noi della Federazione, intendo…perché, arrivare a scatenarci addosso quelle pazze delle Galateane…=^=
“Adesso basta, Comandante!” Esclamò infine Crom, osservando preoccupato il cronometro sopra lo schermo visore, che scandiva il tempo rimasto alle navi federali per tornare a casa, prima che i motori a Dark Matter espulsi dall’Arcadia si destabilizzassero facendo collassare l’Anomalia che fungeva da unico punto di collegamento col loro universo “La situazione mi è perfettamente chiara, ma al momento non ottempereremo alle richieste dell’Egemonia Midiana. Il Capitano Kenar sarà confinato nel suo alloggio fintanto che non potrà essere interrogato e giudicato da una commissione di suoi pari e superiori sulla Terra. Se l’Egemonia Midiana sarà ancora interessata alla sua estradizione – nel caso in cui il giudizio emesso dalla Corte Marziale sia di colpevolezza – potrà farne richiesta allora, secondo le regole della Federazione. Prima, però, dovrà dimostrare che le informazioni in nostro possesso sono errate e che non ha complottato contro la stabilità della Federazione stessa, fornendo assistenza all’Impero Galateano nel suo tentativo di conquistarci.”
Crom fece una pausa poi, prima che Finn potesse ribattere, aggiunse “Adesso, Comandante, lei assumerà il comando della Seatiger e la metterà in formazione con le altre navi, con le quali ci dirigeremo verso l’Anomalia e la attraverseremo tornando a casa. Una volta nel nostro universo avvierà le riparazioni più urgenti e – appena potrete procedere in sicurezza – faremo rotta verso la Terra. Crom chiude.”
U.S.S. Seatiger, Plancia 27/11/2394 Ore 05:47 Data Stellare
=^=Crom chiude.=^=
“Come diavolo sarebbe che devo mettere agli arresti il Capitano?” sbraitò Finn, parlando sopra le ultime parole dell’Ammiraglio. Fortunatamente il Comandante Tholos ebbe il buon senso di disattivare l’audio della comunicazione in uscita appena notò il pericoloso rossore delle orecchie del suo Primo Ufficiale, così che la cosa si risolse senza ulteriori incidenti.
Quando le immagini di Crom e del Capitano Midiano furono sostituite dalla vista delle stelle e del resto della flottiglia Federale, Tkar disse “Comandante, credo che sia il caso di ottemperare all’ordine dell’Ammiraglio…” quindi, notando che l’Umano stava per ribattere, aggiunse “le ricordo che ci troviamo in territorio nemico e che la nostra situazione tattica è estremamente precaria.”
“Ha ragione, signor Finn…” disse allora Kenar, alzandosi in piedi e muovendosi fino al suo Primo Ufficiale, per poggiargli sulla spalla una mano in un gesto di gratitudine. Finn non era esattamente un buon Ufficiale – per lo meno in quanto a preparazione – ma si stava dimostrando una bella persona e Kenar era lieto di averlo ai suoi comandi. Ora, però, doveva far sì che la sua irruenza non mandasse nuovamente tutto a carte quarantotto “Gli ordini dell’Ammiraglio rispettano semplicemente i regolamenti federali…ed io ho decisamente bisogno di riposare e riflettere un po’.”
Detto ciò, Kenar si diresse al turboascensore e, in un teso silenzio, gli ufficiali di Plancia cominciarono le operazioni per ritornare finalmente a casa.
Arcadia, Plancia 27/11/2394 Ore 06:05 Data Stellare
Seduto sul suo scranno, Kahyr osservava le attività di Plancia dell’Arcadia con sguardo imperscrutabile. Tochiro aveva fatto il suo solito miracolo e – in tempo di record – aveva riattivato tutti gli emettitori olografici, restituendo alla nave il suo equipaggio fantasma. Anzi, dato che tutte le olomatrici erano collegate al computer di Meeme, gli uomini dell’Arcadia ricordavano cos’era successo in loro assenza, come se non fossero mai scomparsi.
“Credi che il Trill avrà problemi, Capitano?” domandò Daiba, avvicinandosi a lui ma tenendosi ad una rispettosa distanza di conversazione.
“No, non penso…” rispose il pirata spaziale, spostando l’occhio sano sul suo giovane interlocutore e regalandogli un leggero sorriso “certo, hanno fatto un bel casino, ma le loro azioni erano motivate dalla necessità di difendere la Federazione. La Flotta Stellare può anche essere eccessivamente burocratica – come quasi tutti gli eserciti – ma non è composta da stupidi…capiranno.”
Stava per aggiungere altro, quando si accorse che qualcosa sembrava preoccupare la sua addetta ai sensori. “Problemi?” domandò, alzandosi in piedi e raggiungendo Yuki alla postazione sensori.
“Non saprei, Capitano…” rispose la ragazza olografica, scuotendo i capelli per toglierli da davanti agli occhi “Le perturbazioni all’interno del sistema solare distrutto dalla supernova sono aumentate enormemente…non riesco più a rilevare nemmeno la Magellan…”
Khayr rimase turbato a quell’affermazione. Certo, il sistema in cui erano entrati era stato soggetto ad uno sconvolgimento subspaziale estremamente importante e la presenza dell’Anomalia non faceva che complicare il tuto ma…possibile che non rilevassero nepure il radiofaro della nave Federale rimasta di scorta al reattore a Dark Matter?
Intuendo la sua preoccupazione, anche Meeme si fece avanti e poggiò le lunghe dita affusolate sulla consolle dei sensori, cominciando ad operare sul computer ad una velocità impossibile per qualunque latro membro – olografico o reale – dell’equipaggio. Dopo qualche secondo, il volto senza bocca della bella aliena si contrasse in ua smorfia allarmata, mentre affermava “Il sistema solare è saturo di Particelle Minowsky!”
"Tutti ai posti di combattimento!" ringhiò cupo il Capitano mezzosangue, facendosi mortalmente serio in volto.
U.S.S. Seatiger, Plancia 27/11/2394 Ore 06:05 Data Stellare
"Manca ancora molto?" domandò il Comandante Finn, tamburellando un ritmo ansioso sul bracciolo della poltrona del Capitano. Dopo aver preso il comando aveva ricevuto istruzioni circa il dover raggiungere ed attraversare l'Anomalia entro le 06:15 e - da allora - era diventato sempre più ansioso, domandando l'ETA ogni pochi secondi.
Il fatto poi che i sensori a lungo raggio avessero rilevato una imponente flotta Midiana in avvicinamento non aveva fatto nulla per migliorare il suo stato di crescente ansia, finendo per contagiare diversi tra gli ufficiali di Plancia meno esperti. Era questo il motivo per cui – nonostante fosse stato ordinato un cambio degli addetti di Plancia, Tkar e Tholos erano rimasti alle loro postazioni, così da poter supportare al meglio il neo Primo Ufficiale.
"Saremo all'Anomalia tra due minuti..." rispose pazientemente Tholos, senza distogliere gli occhi dalle ricalibrazioni dei sensori che stava eseguendo. Quella zona di spazio - principalmente a causa loro - era una vera massa di disturbi subspaziali e stavano praticamente navigando a vista da quando erano scesi ad impulso *peccato che Anari sia ancora in Infermeria...*
"Riceviamo un allarme tattico dall'Arcadia." riferí Tkar, calamitando su di sé praticamente tutti gli sguardi "Il Capitano Khayr ha trasmesso comunicazione a tutte le navi di prepararsi ad un attacco. A quanto pare, le distorsioni che rileviamo sono causate da una componente artificiale – nota come Particelle Minowsky – utilizzata dalle forze Galateane per eseguire assalti di sorpresa.”
“Occacchio…” riuscì a dire Finn, prima che gli allarmi – attivati dall’Ufficiale tattico – risuonassero sulla nave richiamando tutto il personale ai Posti di Combattimento e comunicassero l’attivazione di quanto restava delle loro capacità belliche.
Volendo venire incontro all’Umano, il Vulcaniano si premurò di avvertirlo di alcuni elementi di valutazione importanti “Ho provveduto ad attivare scudi ed armi, ma le ricordo – Comandante – che disponiamo di un unico generatore di scudi su sei. Ciò riduce l’efficienza effettiva dei deflettori al 34% della potenza nominale. In
[il messaggio originale non è incluso]
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