[Stml3] [MEX 04.03]: La sedia
Fabrizio Caponeri
ten.fabrizix a gmail.com
Mar 18 Apr 2017 08:54:13 CEST
molto molto bello interessante l idea del manufatto
Il giorno 14 aprile 2017 21:52, illu 666 <illu666 a hotmail.com> ha scritto:
> Buon pezzo, veramente.
>
> scorre bene, punta l'attenzione su diversi membri dell'equipaggio e dà un
> senso di anticipazione
>
>
> unica cosa. McAllan non dovrebbe poter spostare la nave senza conferma di
> Finn.
>
> ma essendoci appunto quest'ultimo al comando una certa informalità ci può
> stare
>
>
> Massimiliano aka illu aka Carelli
>
>
> ------------------------------
> *Da:* Stml3 <stml3-bounces a gioco.net> per conto di Rashan <
> rashan.tholos a gmail.com>
> *Inviato:* venerdì 14 aprile 2017 18.23
> *A:* USS Seatiger
> *Oggetto:* [Stml3] [MEX 04.03]: La sedia
>
> Ciao,
>
> ecco il mio brano. Scusate ancora per il ritardo.
>
> USS Seatiger, Plancia 02/01/2395, Ore 16:25
>
> Erano spariti nel nulla da pochi istanti ma quell’attesa stava logorando
> i nervi di Finn. La poltrona era diventata improvvisamente scomoda e non
> c’era verso di trovare una posizione che lo soddisfacesse.Nulla, niente
> da fare, non riusciva proprio a mettersi comodo. No! La poltrona non era
> cambiata anzi la poltrona del capitano era il sedile più comodo di tutta
> la plancia. Era il povero primo ufficiale a non riuscire a starsene
> buono in attesa che i suoi ufficiali terminassero le analisi. Aveva
> condotto la nave più di una volta in battaglie impossibili ma lì aveva
> preso decisioni importanti una dietro l’altra senza aver il tempo di
> stabilire se fossero giuste o no. Ora, invece, doveva attendere. Una
> cosa che aveva trovato difficile fin dai tempi in cui era una rock star.
> Aveva smesso, saggiamente, di guardare Tholos e Anari lavorare per non
> mettere loro fretta o pressione ma nemmeno poteva conversare con il
> consigliere Cacciatore in quanto non voleva disturbare gli altri
> ufficiali di plancia. Per alcuni istanti guardò la nave di classe
> Dedalus sullo schermo ma non trovò nulla di interessante nella vista di
> quella antica nave stellare federale. Aveva letto di sfuggita qualcosa
> in passato su quella classe ma ora non ricordava nulla. Infine decise di
> richiamare sul monitor posto nella poltrona del capitano una serie di
> informazioni sui sistemi della nave al fine di impiegare il tempo in
> maniera costruttiva. Era impegnato ad analizzare un sistema di bordo
> chiamato navigatore inerziale quando la voce di Anari lo
> richiamò:”Comandante, ho terminato le analisi.”
>
> Finn si alzò di scatto dalla poltrona:”Quindi?” Con un baleno il primo
> ufficiale raggiunse la scienziata.
>
> “Ho rilevato negli istanti subito precedenti alla scomparsa dell’away
> team in picco gravimetrico con una relativo spostamento di fase.”
> Illustrò Anari ma ormai Finn si era perso in quelle parole ed era in
> trepidante attesa di capire se gli avevano appena comunicato una buona o
> una cattiva notizia.
>
> “Dove sono?”Chiese lui con una certa ansia.
>
> “Sfasati dimensionalmente.” Iniziò a dire Anari, per poi continuare:”E’
> come se fossero appena fuori dalla nostra dimensione.”
>
> “Sono qui ma è come se non li vediamo?” Chiese speranzoso l’umano.
>
> “Sì.”
>
> “Come facciamo a riportarli indietr… .” Ma la domanda venne sostituita
> da una nuova:” Come facciamo ad evitare che anche noi subiamo lo
> sfasamento?”
>
> Quella semplice correzione di priorità fece voltare tutti gli ufficiali
> di plancia che guardarono Finn con un aria tra lo sbalordito e il
> meravigliato:il mestiere da Primo Ufficiale stava entrando in lui.
>
> Tholos fu il primo a rispondere:”Sto modificando le frequenze degli
> scudi per garantirci una protezione… ma non so se sarà sufficiente.”
>
> “Cerco di mettermi a distanza di sicurezza pur rimanendo a distanza di
> teletrasporto.” Fu il commento di McAllan.
>
> Risolta la situazione Finn si voltò verso Anari:”Come possiamo
> riportarli indietro?”
> “Difficile da correggere lo sfasamento… sto cercando di ripolarizzare
> gli emettitori dei sensori dorsali… ci vorrà tempo.” Ripose la donna
> mentre lavorava sulla consolle.
>
> Finn tornò a sedersi alla poltrona de capitano. Ma questa volta non si
> sedette scomposto, timorante e pensieroso. Si sedette svaccandosi come
> una rock star può fare o come un comandante che ha tutto sotto controllo
> può fare: comodamente sprofondato testa appoggiata tutta a desta, gamba
> sinistra sul bracciolo penzolante di fuori e sulle labbra un motivetto
> rock.
>
> “Bene.. riportiamo sul palco le special guest star della squadra di
> sbarco.” Il primo ufficiale scrollò la testa:”Non credevo di ridire
> ancora una volta queste parole… non sapete che fatica ho fatto più di
> una volta per far salire certe prime donne o certi musicisti
> inaffidabili.” Alla parola inaffidabili tutti gli ufficiali di plancia
> strabuzzarono gli occhi sorpresi che provenisse da Finn.
>
> “Tipo?” Chiese curiosoMcAllan.
>
> “Allora vi racconterò una storia, vi ricordate del chitarrista dei… .”
>
> USS Seatiger, Infermeria 02/01/2395, Ore 16:27
>
> Il capitano Kenar si era nuovamente assopito. Questa volta era un
> tranquillo sonno senza sogni, riposante e rinfrescante. Era come
> sommerso un vuoto amichevole e rilassante che lo avvolgeva proteggendolo
> dall’ambiente esterno. Lui e il suo simbionte. Non c’era nessun’altro.
> Erano in perfetta simbiosi. In quella bolla protettiva il capitano
> poteva sentire perfettamente i pensieri del simbionte e i due stavano
> dialogando come mai prima. D’improvviso percepì qualcosa di solido
> attorno a lui. Lentamente portò le mani ai lati e sentì dei braccioli.
> Si guardò intorno e si trovò su una poltrona. Era su una poltrona da
> capitano, molto simile a sua ma con delle differenze che soltanto un
> capitano poteva cogliere.
>
> Il trill si guardò attorno e si ritrovò in plancia. Ma non era la
> plancia della sua Seatiger ma bensì la plancia di una classe Intrepid.
>
> Prima che potesse chiedersi dove si trovava vide una donna davanti a lui
> con i gradi da capitano.
>
> “Ammiraglio Janeway… .”La riconobbe Kenar.
>
> “Lei ha intrapreso un lungo viaggio, capitano.” Esordì la donna e, prima
> che il trill potesse controbattere, aggiunse:”Ma le manca qualcosa.”
>
> “Una rotta.” Intuì Kenar.
>
> “Esattamente.”
>
> “Gliela darò io… .”
>
> Pochi istanti dopo Kenar si svegliò di soprassalto prontamente il dottor
> Bruce gli fuvicino per calmarlo.
>
> USS Indefatigable , Zona Cargo 02/01/2395, Ore 16:30
>
> Fu il tenente comandante Barret, questa volta ad inarcare un
> sopracciglio:”Seatiger… non ricordo nessuna nave federale con questo
> nome.” Breve pausa in cui la donna indicò le uniformi:”E non riconosco
> il vostro abbigliamento.”
>
> A queste parole i sopravvissuti reagirono serrando i pugni e stringendo
> a sé armi di fortuna. La situazione stava degenerando. TKar capì che si
> trovava di fronte delle persone confuse e spaventate che avevano appena
> perso molti colleghi e amici con poche probabilità di tornare a casa
> vivi e la loro apparizione non aiutava… anzi rischiavano di diventare
> dei capri espiatori.
>
> Il capo della sicurezza si giocò tutto con un accurata selezione di
> parole:”La Seatiger è una nave scientifica della Flotta Stellare, non
> potete conoscerla perché è stata varata 250 anni dopo la vostra
> partenza.” Breve pausa:”Veniamo dal futuro.”
>
> Barret accusò il colpo indietreggiando di qualche passo. Il resto
> dell’equipaggio si guardò l’un l’altro come per chiedere conferma di
> quanto detto. La flemma vulcaniana e la semplicità con cui il comandante
> aveva spiegato la situazione aveva colpito.
>
> “Siamo nel futuro… .” Esordì Barret.
>
> TKar scosse la testa:”Temo di non poterle rispondere.”
>
> “Prima direttiva temporale?” Chiese lei.
>
> “No.” Tkar avanzò di un passo:”Siamo anche noi spersi nello spazio.”
>
> Ci fu un lunghissimo e interminabile minuto di silenzio in cui ognuno si
> perse nei propri pensieri cercando di elaborare mentalmente la
> situazione, poi TKar chiese:”Come siete finiti qui? Cosa vi è successo?”
>
> Barret si ridestò scuotendo la testa:”Venga le faccio vedere.” La donna
> indicò una porta.
>
> TKar seguì l’ingegnere e, quando lei fu prossima ad aprire la porta, la
> sentì dire:”Abbiamo trovato un manufatto… .”
>
> Detto ciò Barret aprì la porta e il volto del vulcaniano fu illuminato
> da una forte luce… .
>
> USS Seatiger, Plancia 02/01/2395, Ore 16:30
>
> Malgrado le difficoltà, Anari aveva sfoderato le sue abilità e il lavoro
> nel cercare di portare in salvo la squadra di sbarco e eventuali
> sopravvissuti stava procedendo.
>
> Finn stava osservando il progredire quando Tholos richiamò la sua
> attenzione:” Comandante rilevo qualcosa che non va.”
>
> “Che cosa?” Chiese Finn avvicinandosi alla postazione operativa.
>
> “Uno dei siluri della Infaticable… ha il campo di contenimento
> dell’antimateria instabile.” Annunciò Rashan, poi puntando le antenne
> verso Finn, aggiunse:”Se dovesse esplodere la Infatigable… .”
>
> “… esploderebbe in una nube di gas… fine molto rock ma che vorrei
> evitare.” Rispose Finn intuendo cosa poteva succedere.
>
> “Non riesco a teletrasportarlo… troppo instabile, dovremmo disinnescarlo
> manualmente salendo sulla nave.” Aggiunse l’OPS.
>
> Finn fu sul punto di dare l’ordine ma venne fermato da Anari:”Lo
> sconsiglio… l’armeria è la zona con la più alta densità di sfasamento…
> rischiamo di sparire prima di poter arrivare alla testata.”
>
> “Ma anche sotto sfasamento potremmo agire sul siluro per metterlo in
> sicurezza?”Chiese Tholos.
>
> “Difficile a dirlo… c’è una probabilità del 47,8% di non riuscire ad
> interfacciarsi in maniera normale con la materia solida.” Rispose Anari.
>
> “Cosa?” Finn si era perso in quel mare di parole.
>
> “Significa che potremmo camminare per la nave e respirare ma potrebbe
> impossibileeseguire movimenti complessi con precisioni.” Tradusse Anari
> per il primo ufficiale e, dopo alcuni istanti, Tholos aggiunse:”Sarebbe
> come operare a cuore aperto bendati e con una scure al posto del bisturi
> laser e non è l’approccio migliore per mettere in sicurezza una testata
> fotonica.”
>
> Finn tornò a sedersi alla poltrona del capitano. Doveva prendere una
> difficile decisione: avrebbe rischiato di teletrasportare una seconda
> squadra col rischio di perderla e non riuscire a disinnescare il siluro
> o lasciare T’Kar a farcela da solo con poche possibilità di avvertirlo
> dell’imminente esplosione?
>
> Eccovi alcuni commento a quanto ho scritto.
>
> Per lo sfasamento ho ipotizzato che i “nostri” siano appena fuori,
> invisibili ma che possano interfacciarci con il mondo esterno con
> qualche difficoltà. In questo modo possono respirare e camminare senza
> problemi. Ho supposto che movimenti complessi a causa dello sfasamento
> siano difficili o impossibili.
>
> Per quanto riguarda il sogno di Kenar. Potremmo tenerlo o toglierlo
> senza compromettere la storia. Se lo teniamo potrebbe essere come un
> semplice sogno di uno stanco capitano e quindi fine a sé stesso oppure
> l’anticipazione di un avventura futura da sviluppare in un episodio
> successivo. Potrebbe essere la flotta stellare, alieni, entità, ecc.
> Fate vobis
>
> --
> ---
> Ciao
> Fabrizio
>
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> Tenente Comandante
> Rashan Tholos
> Capo OPS
> USS Redoutable
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