[Stml3] 05.05 - Carelli - Giovinezza perduta
Cmdr. Arjian Kenar
arjiankenar a gmail.com
Gio 12 Apr 2018 00:29:42 CEST
Molto bello... Mi toccherà rivedere l'episodio perché non me lo ricordo un
granché.
Complimenti e... alla via così!
Michele
Il sab 7 apr 2018, 22:51 illu <illuminato666 a gmail.com> ha scritto:
> Ecco qua il pezzo.
> Questo succede quando leggo Evangelisti contemporanemente ad una maratona
> di TOS...
>
> Massimiliano aka illu aka Carelli
>
> ##############################################
> 05.05 - Carelli - Giovinezza perduta
>
> Tempio di Dio. Pianeta imprecisato.
>
> " Perdonami maestro. Ho fallito. "
> Selmai schiacciò la fronte al suolo in segno di costrizione.
> Kver la guardava con uno sguardo disgustato.
> Selmai lo conosceva bene. Il suo maestro era sì furioso per il fallimento,
> ma il disgusto era causato dalla sua dimostrazione di debolezza.
> Non la sopportava. In particolare quella di carattere.
> Ma pur sapendolo Selmai non poteva evitare di premere la fronte sulle
> pietre scabre
> del tempio fino a farla sanguinare.
> " Finiscila di strisciare! "
> Selmai obbedì e si rimise in piedi.
> " Merito la punizione, maestro. La vittoria era ad un passo.
> Quell'anomalia... "
> Kver sputò per terra.
> " Anomalia! Un semplice spettacolino di luci fatte per ammansire le menti
> deboli.
> Come la tua. La tua fede non è stata abbastanza salda. Evidentemente non
> te la ho
> incisa abbastanza profondamente nelle carni... "
> Selmai rabbrividì, per ricordi mai abbastanza lontani.
> " ... significa che sono stato troppo tenero, abbagliato dal tuo talento.
> Debolezza
> mia, fallimento tuo. Ma ora è troppo tardi per recriminare. Dobbiamo
> invece agire. "
> Selmai strabuzzò tutti e tre gli occhi.
> " Agire? ma... ho perso. La vittoria va ora agli Arieli. Avranno loro
> l'accesso
> all'arca delle stelle. Loro sarà l'onore di partire per primi verso le
> stel... "
> Fu interrotta dal manrovescio del suo maestro che la scaraventò di nuovo a
> terra.
> Kver lo aveva sferrato senza rabbia ma con freddezza ed uno sguardo
> tagliente. Per
> impartire una lezione.
> " Non essere stupida. La prima nave stellare dell'Impero dei Due Popoli
> non può e
> non potrà mai essere ceduta ad altri che alla Chiesa. Figurarsi a quegli
> apostati
> degli Arieli. 'scienziati' dicono loro. Senza dio dico io. Ma senza Dio
> non si va
> da nessuna parte. "
> " Ma è stata costruita da loro e... "
> Un altro sonoro schiaffo risuonò nel tempio.
> " Sei sempre più deludente. La nave sarà nostra perché è nostra. Per
> diritto
> divino. Dio lo vuole e Dio è con noi. Sempre. Quella ridicola gara indetta
> dall'imperatore era un buon metodo per andare dritto alla soluzione. Ma
> visto che
> hai fallito... scorrerà il sangue. "
> Selmai rimase in silenzio qualche istante.
> " E l'imperatore? Non permetterà che il suo editto venga rovesciato. "
> " L'imperatore è un Ariele ed è una pustola piena di pus seduta su di un
> trono
> di cartapesta. È debole e come tutti i deboli cadrà. "
> " Ma l'editto specificava che il vincitore avrebbe avuto il dominio sul
> popolo
> che avrebbe perso all'interno della nave. Noi avigni non abbiamo
> scienziati in
> grado di far volare la nave. "
> Kver fece un sorriso.
> " Ah mia giovane ed ingenua allieva... non sai ancora che meraviglie
> possono fare
> il ferro rovente e la corda in mani sapienti... "
> Selmai chinò la testa e non disse nulla. Ne aveva una buona idea invece.
> Ne era
> stata testimone più volte.
> Cambiò argomento cercando di tornare a lidi meno preoccupanti.
> " Maestro... perché la nave stellare è così importante? "
> Sapeva già la risposta. Ma il maestro amava dare mostra della proprio
> intelletto
> e del proprio sapere. A ragione. Kver, Alto Staffiere della chiesa, Maestro
> di teologia, e Mano Prediletta dell'Altro Padre era riconosciuto come una
> delle
> menti più acute dei Due Popoli. Quella mente, la sua spietatezza e rigore
> morale
> ne facevano un avversario formidabile per i suoi nemici. Di solito non per
> molto.
> " La nave stellare sarà solo la prima di molte. Con essa porteremo la
> parola di
> Dio in punta di spada. Raggiungeremo il cielo sua dimora e ne omaggeremo
> la gloria.
> Ma non rimarremo. Ridiscenderemo su mille pianeti per diffonderne la
> parola. Mille
> perle pagane vaganti nel cielo saranno presto purificate! "
> Selmai si coprì gli occhi laterali lasciando libero solo quello centrale,
> in gesto
> di rispetto.
> " Grande sia la sua gloria. "
> " Ed invero lo sarà. Capisci ora perché non non falliremo? Come potremmo?
> Come
> potrebbe Dio abbandonare tutte quello povere anime? No, il finale è
> inevitabile.
> L'unica cosa da vedere è come arrivarci. "
>
>
> USS Seatiger, Bar di Prora, 15/01/2395, Ore 10:00. Data stellare 72039.50
>
> Anena era tornata nel luogo del delitto, per così dire. D'altra parte
> doveva finire
> la colazione, interrotta dallo strano spettacolo di luci di poc'anzi.
> Data l'ora il locale si era svuotato. C'erano solo pochi ritardatari. Il
> suo
> sguardo fu attirato da un ragazzino seduto ad un tavolo. si era preparato
> un pasto
> decisamente abbondante. Il tavolo di fronte a lui era ingombro di piatti e
> piattini. Non lo aveva mai notato prima. Ma in fondo conosceva ancora poco
> l'equipaggio.
> Indossava una maglietta gialla a collo alto e dei pantaloni neri
> attillati. Avevano
> una foggia strana, arcaica. Il tessuto in particolare non era del tipo
> comunemente
> usato per i vestiti odierni.
> * Senti da che pulpito, signor boa di piume di struzzo. *
> Anche il ragazzo la vide. E le segnalò di avvicinarsi.
> Incuriosita Anena le si avvicinò.
> Le se rivolse con fare incerto, da adolescente poco sicuro di sé quale
> probabilmente era.
> " Ciao... vuoi sederti? Ti ho tenuto il posto. "
> Anena sorrise.
> " Bé ti ringrazio. A cosa devo il gesto? "
> " Ti volevo conoscere meglio. Tu sei Anena giusto? "
> " Esatto. E tu sei...? "
> " Oh! Scusa, non mi sono presentato! Mi chiamo Charles, Charles Evans. "
> " Ciao, Charles. "
> " Puoi chiamarmi Charlie. "
> " Vada per Charlie, allora. Perché volevi conoscermi meglio? "
> Il ragazzo arrossì.
> " È che le ragazze a bordo vestono in modo così mascolino... tu invece mi
> sembri
> una donna vera. "
> * Oops... commedia in vista. Meglio stroncarla sul nascere... e pensare
> che stamani
> mi sono messo solo un filo di trucco... *
> " Sì. Vedi le cose a volte sono un po' più complesse... in in effetti... "
> Il giovane guardiamarina con cui stava conversando un'ora prima scelse
> quel momento
> per avvicinarsi al loro tavolo.
> " Ciao Anena, non abbiamo finito quel discorso sui flussi tachionici... "
> Charlie si girò di scatto verso il il nuovo arriva con il viso distorto
> dalla
> furia.
> " NON VEDI CHE STO PARLANDO CON LA SIGNORINA? SPARISCI! "
> E sparì. Il corpo dell'uomo si fece traslucido per poi svanire del tutto.
> Ad Anena cadde la mascella.
> Segui un silenzio tombale in cui i pochi presenti nel bar di prora
> rimasero
> paralizzati a fissare il punto in cui il guardiamarina si era trovato fino
> a quel
> momento.
> Anena deglutì e trovò il coraggio di parlare.
> " Charlie... sei stato tu? "
> " Sì scusami, ma è stato maleducato. Il capitano Kirk lo diceva sempre che
> non si
> interrompe quando uno parla. "
> " Il capitano...? ma tu chi sei, Charlie? "
> Charlie si atteggiò un po'.
> " Bé sono un dio, naturalmente. "
> " Un dio, Charlie? "
> Il ragazzo si sgonfiò.
> " No, scherzo. "
> Ridacchiò.
> " Sono umano. Solo che sono rimasto solo su quel pianeta e stavo morendo e
> quindi
> i miei genitori adottivi mi hanno dato i poteri. "
> " Chi sono questi genitori adottivi, Charlie? "
> " Oh sono i vecchi abitanti del pianeta. Thasus. Quindi loro sono i
> thasiani, no?
> Sono incorporei, sai? Hanno un sacco di poteri. Si sono presi cura di me.
> Avevo
> quattro anni. Sarei morto altrimenti. "
> " E quando è successo? "
> " Non lo so. Più di cento anni credo. "
> " Sono... stati gentili ad aiutarti. "
> Charlie si mostrò infastidito.
> " Sì, sì certo... molto gentili. Ma non mi fanno mai fare niente. E sono
> incorporei.
> Non si possono neanche toccare. "
> Charlie si sporse e prese la mano di Anena con un sorriso tremolante.
> " Non come te... "
> * Ommerda... *
> Le porta del bar di prora si aprì per lasciar entrare il tenete Yamada
> accompagnata
> da due uomini della sicurezza. Erano armati.
> Anena si alzò con gesto fluido e si diresse verso i nuovi arrivati,
> trascinandosi
> dietro Charlie.
> " Yuki carisssssima! Capiti a proposito! Voglio presentarti un nuovo
> amico! Si
> chiama Charles. Charles, Yuki Yamada. "
> Charlie un po' tramortito strinse la mano del capo della sicurezza, in
> condizioni
> non migliori.
> " Sai Yuki? Il nostro Charlie è un buontempone. Prima ha cercato di farmi
> credere
> di essere un dio! Ci crederesti? Ha perfino fatto sparire nel nulla il
> guardiamarina Stoner. Simpaticissimo... dobbiamo mostrargli tutta ma
> nostra
> ospitalità, non credi? "
> Yuki, ancora con gli occhi sgranati iniziò ad annuire lentamente mentre le
> novità
> iniziavano a filtrare nel suo cervello.
> " S-sì certo. Definitamente. "
> Intanto si sganciò la pistola phaser dal fianco e la passo con discrezione
> all'uomo
> della sicurezza dietro di lei, per poi fare cenno di allontanarsi.
> * Brava ragazza. Ottimi riflessi. *
> " Anzi, non credi che dovremmo presentargli il capitano? "
> Anena si schiaffeggiò platealmente la fronte.
> " Ma certo! Come ho fatto non pensarci! Charlie, cosa ne dici? Vuoi
> conoscere il
> capitano? "
> Charlie si imbronciò un po'.
> " Veramente speravo di stare ancora un po' con te... "
> " Ma certo! Non c'è problem... "
> Il viso del ragazzo si rasserenò all'improvviso.
> " Però sono curioso di incontrare il capitano. Chissà se è come Kirk? "
> * Cambia umore ogni cinque secondi. Puro cliché sugli adolescenti... *
>
> USS Seatiger, Sala riunioni, 15/01/2395, Ore 10:35. Data stellare 72039.56
>
> Kenar scrutò il giovane seduto di fronte a sé dall'altra parte del tavolo.
> Erano presenti anche Yamada, T'Kar, Queen ed Anari. Ed Anena naturalmente.
> Kenar gettò un'occhiata piena di apprezzamento a quest'ultimo. Era
> riuscito a
> gestire la situazione in modo esemplare. Ma per quanto?
> Aveva avuto appena il tempo per visionare la documentazione storica
> relativa al
> precedente contatto con Charles Evans.
> Kirk era riuscito a dominarlo inizialmente con il proprio carisma. Ma non
> a lungo.
> Anche in quel caso si era infatuato di un membro dell'equipaggio. Janice
> Rand.
> Ma così l'aveva fatta sparire, alla fine. Quando si era sentito tradito.
> I Thasiani l'avevano riportata indietro. Loro avrebbero avuto la stessa
> fortuna?
> Decise di essere diretto. Cauto ma diretto.
> " Charlie. Per quale motivo sei salito sulla Seatiger? Sei scappato di
> nuovo? "
> Charlie si guardava intorno, intimidito. Kenar si domandò se avesse fatto
> bene o
> male a lasciare Finn fuori della riunione. Finn aveva dato prova di un
> gran talento
> sul piano umano, ma qui una parola sbagliata avrebbe avuto risultati
> disastrosi.
> " No che non sono scappato! I miei tutori... i Thasiani, mi hanno affidato
> un
> compito. "
> " Quale compito? "
> Charlie fece un gesto vago, verso la finestra che dava sullo spazio.
> " Là fuori c'è un pianeta. Ci sono due razze su di esso. In contrasto. E
> sono in
> procinto di andare tra le stelle. Hanno una nave. La loro prima. "
> Il tono del ragazzo sembrava annoiato.
> " Me li hanno affidati. Posso aiutarli od ostacolarli. Hanno detto che
> avrebbero
> rispettato la mia decisione. Però mi hanno portato in una altro... coso
> come si
> chiama... "
> " Universo? "
> " Sì ecco! Questo per dire quanto si fidino di me. Comunque una volta
> arrivato ho
> sentito una presenza familiare, e mi sono precipitato a vedere. Eravate
> voi!
> Veniamo dallo stesso universo! "
> " Poche ore fa si è verificato un'anomalia gravitazionale. Eri tu? "
> Il viso di Charlie si rabbuiò.
> " Sì scusi, non si doveva vedere. È che non mi riesce ancora bene. "
> Anena intervenne subito per sollevargli il morale.
> " Ma figurati! Anzi i colori erano molto belli. "
> " Davvero? Se vuoi posso rifarli... "
> " NO! Voglio dire, non subito. Magari dopo. "
> Kenar stava cominciando a farsi un quadro. I Thasiani si erano trovati tra
> le loro
> incorporee mani una bella gatta da pelare.
> Avevano salvato un ragazzino da morte certa. Per poterlo fare gli avevano
> dato
> parte delle loro facoltà. Lo avevano reso come loro. Ma senza la saggezza
> necessaria.
> Ed ora avevano un ragazzino umano con il potere di un dio. Perché non
> glieli
> toglievano? Cercò di mettersi al loro posto. Se dai ad un cieco dalla
> nascita la
> vista poi potresti ritogliergliela se la usasse male?
> Un bel dilemma etico.
> E così erano rimasti bloccati in una spirale di responsabilità e dovere.
> Ma Charlie in oltre 130 anni non era maturato di un giorno. Quindi avevano
> provato
> a responsabilizzarlo.
> Gli avevano ridato forma fisica.
> Gli avevano affidato una situazione di primo contatto.
> Una situazione critica, il punto più delicato nello sviluppo di una
> società.
> Potenzialmente avrebbe potuto determinare il futuro di questa parte di
> spazio.
> Un comportamento irresponsabile.
> Charlie era ancora un ragazzino. L'unica cosa che gli interessava era
> soddisfare
> i piaceri della carne. Prima si era rimpinzato di cibo e poi si era
> gettato sul
> primo essere che aveva colpito la sua fantasia di adolescente.
> Ora l'unica cosa che gli interessava era entrare nelle mutande di Anena.
> Dove
> avrebbe trovato una sorpresa.
> Cosa aveva pensato prima dei Thasiani? Saggezza? Non molto pareva. Forse
> pensavano
> di rimettere a posto i guai del ragazzo?
> All'epoca i Thasiani avevano riportato indietro i membri dell'equipaggio
> fatti
> svanire da Charlie ma non i membri della Antares fatta esplodere dal
> medesimo.
> Anche loro avevano dei limiti.
> La cosa migliore sarebbe stato indurlo a lasciare la nave. Ma prima...
> " Charlie, prima hai fatto scomparire un membro del mio equipaggio... il
> guardiamarina Stoner. "
> " Sì, scusi capitano. Non avrei dovuto farlo. Ma è stato molto maleducato.
> Ci ha
> interrotto e... "
> " Capisco, capisco. Ma ora non sei più arrabbiato, vero? "
> " No, ora no. "
> " Potresti farlo tornare, Charlie? Per favore? "
> Charlie soppesò l'idea per un po'. Poi sorrise.
> " Certo che posso, anzi ho avuto un'idea. Perché non mi aiuta con il mio
> compito?
> Se lo fa lo faccio ritornare. "
> Kenar non rimase troppo sorpreso dalla proposta. O ricatto.
> " Ma i Thasiani hanno affidato a te l'incarico. Saranno d'accordo? "
> " Hanno detto che non avrebbero interferito, no? E poi anche chiedere
> aiuto a gente
> più esperta di me è un modo di svolgere il compito. "
> * Certo. Oppure è un metodo per sbolognare ad altri un lavoro che non ti
> interessa.
> Ma non ho scelta. *
> " Suppongo che potremmo darti un aiuto... "
> " Perfetto! "
> La nave cambiò vibrazione.
> Subito il comunicatore di Kenar trillò.
> =^= Capitano! Qui Finn. La nave ha cambiato rotta da sola ed i comandi
> sono
> bloccati ed è ricomparsa l'anomalia di stamani e ci stiamo dirigendo verso
> di
> essa! =^=
> " Sì, signor Finn lo supponevo. Mantenga la calma. La raggiungerò tra
> poco. "
> =^= Ma... =^=
> " Kenar chiudo. "
> Kenar guardò il piccolo dio dall'altra parte della stanza che gli
> sorrideva serafico.
> Anni prima Charlie aveva avuto difficoltà a tenere sotto controllo una
> nave complessa come la Enterprise. La Seatiger era una nave enormemente
> più
> complessa di una classe Constitution. Kenar aveva sperato che fosse fuori
> dalle
> sue possibilità. Ma a quanto pareva almeno dal punto di vista del potere
> puro il
> ragazzo era cresciuto.
> Del resto allora aveva bisogno di navi stellari per spostarsi. Ora apriva
> portali
> spaziotemporali.
> " Non era necessario, Charlie. "
> " Così facciamo prima, capitano. Ma mi scusi. Anzi, per farmi perdonare,
> aggiungo
> qualcosa all'offerta di prima. Voi siete persi in questo universo, giusto?
> Se mi
> aiuta, capitano, vi farò tornare nel vostro... nel nostro universo! "
>
> ###############################################################
>
>
>
>
>
> <http://www.avg.com/email-signature?utm_medium=email&utm_source=link&utm_campaign=sig-email&utm_content=webmail> Virus-free.
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> <#m_-1261567128819932900_DAB4FAD8-2DD7-40BB-A1B8-4E2AA1F9FDF2>
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