[Stml3] Brano: 06.04 - Di ragionamenti, guardiamarina e ancelle
Consigliere Lawtoein
lawtoein a gmail.com
Gio 4 Ott 2018 11:36:23 CEST
Povero Capitano :P
Mandi,
Martina
Il giorno mer 3 ott 2018 alle ore 22:24 Silvia Brunati <sbrunati a gmail.com>
ha scritto:
> Eccomi qui,
> mi scuso per la brevità del brano ma ho approfittato di una sera in cui
> sono uscita ad un'ora decente per scrivere qualcosa (era così o saltare il
> turno).
> Non ho portato molto avanti la storia, spero vi piaccia lo stesso.
>
> Silvia
>
> *****************************************
>
> Brano: 06-04
>
> Titolo:
>
> Autore: Tenente Comandante Tkar
>
> (aka Silvia Brunati
>
> *****************************************
>
>
> *USS SeaTiger, Plancia*
>
> *30/07/2396, ore 11:40 - D.S. 73577.83*
>
> Sebbene la sua razza fosse da molto tempo abituata a interagire con le
> diverse nature e differenti comportamenti degli altri popoli incontrati nel
> corso dei secoli, e, nonostante lui, nella sua esperienza come membro della
> flotta stellare, si fosse trovato più volte a interagire, con successo, con
> ufficiali dal carattere così alieno da rendere difficile la collaborazione;
> Tkar incontrava ancora difficoltà a trovare l’approccio giusto per
> interagire con alcuni dei membri dell’equipaggio della Seatiger.
>
> Sorprendentemente il signor Finn non era uno di questi.
>
> Il primo ufficiale, nonostante il suo carattere esuberante, il suo
> comportamento imbarazzante per il ruolo che ricopriva e la sua capacità di
> mettersi nei guai contro la sua volontà, rientrava in uno schema
> comportamentale con il quale Tkar non aveva difficoltà a interfacciarsi.
> L’ufficiale tattico aveva da tempo imparato che non c’era modo di
> impedirgli di mettersi nei guai, perché, per quanto lui si impegnasse, non
> era mai riuscito a prevedere dove i ragionamenti del signor Finn
> l’avrebbero portato, e lui non amava esercitarsi inutilmente in calcoli
> probabilistici. Perciò, il suo atteggiamento nei confronti del signor Finn,
> seguiva la scia della protezione, o della prevenzione laddove era
> possibile, o del salvataggio in caso di necessità.
>
> Qualcuno avrebbe definito questo comportamento come rassegnazione, ma
> l’ufficiale tattico non la vedeva così. Molto spesso, la capacità del
> signor Finn di cacciarsi nei guai portava a soluzioni inaspettate dei
> problemi stessi in cui tutta la nave si trovava e, a volte, la sua
> inesperienza era proprio quello che serviva per notare quello che ufficiali
> più esperti non riuscivano a vedere. Perciò, Tkar, nel corso delle
> missioni, aveva iniziato a studiare l’umano con una certa attenzione, che
> alcuni avevano scambiato per apprensione di quello che Finn avrebbe
> combinato quando veniva lasciato solo, ma che in realtà era solo attesa di
> quello che il suo approccio non convenzionale alle cose avrebbe scoperto.
>
> Per questo, nel corso del turno in plancia aveva iniziato a fissare
> l’umano con una certa attesa, ma a parte chiedergli se avesse una macchia
> sull’uniforme, Finn non aveva detto altro. Perciò Tkar aveva deciso di
> intervenire.
>
> “L’importanza strategica di Gisa non è solo legata al fatto che sia
> neutrale,” commentò studiando il rapporto sul pianeta, “ma anche dalla sua
> posizione. Il sistema in cui si trova lo rende un perfetto cuscinetto fra
> vari imperi ed un’eventuale invasione porterebbe all’immediata reazione
> degli altri scatenando una guerra. Il re Haoek Guidan III si assicurò la
> neutralità di Gisa con una serie di accordi di protezione approfittando
> della rivalità esistente fra i vari governi e togliendo di fatto il suo
> sistema dalle lotte di potere dichiarando pubblicamente il suo disinteresse
> alla conquista e alla guerra. Secondo alcune leggende, fu la moglie
> Lavyinya, stanca di vederlo solo fra una guerra e l’altra, a convincerlo ad
> adottare questa politica promettendogli di dargli un erede entro l’anno se
> avesse abbandonato ogni velleità di conquista e minacciandolo di scegliersi
> un amante per produrre l’erede che lui desiderava se non l’avesse fatto”.
>
> Finn guardò sorpreso Tkar. “Mi sorprende che una simile minaccia abbia
> funzionato”, commentò.
>
> “Gli Haoek hanno un forte senso della famiglia,” commentò Tkar
> impassibile, “derivato a quanto pare da un’altra leggenda che narra di come
> rischiarono l’estinzione secoli prima a causa della costante guerra di
> conquista che portò alla nascita dell’impero. Un erede illegittimo,
> inoltre, non avrebbe avuto il sostegno per regnare che avrebbe invece avuto
> uno legittimo.”
>
> “Come fa a sapere tutte queste cose Tkar?”
>
> “Dal rapporto del consigliere Lawtoein.”
>
> “Ah, giusto giusto, l’ho stavo giusto approfondendo ora,” commentò Finn
> pasticciando con il bracciolo della poltrona. Poi si fermò di scatto. “Se
> la principessa dovesse scegliere il capitano, diventerebbe re di Gisa,
> giusto?”
>
> “Si,” confermò Tkar.
>
> “E per generare dei figli dovrebbe restare sul pianeta, almeno per il
> tempo necessario ad assicurarsi che ci saranno.”
>
> “Corretto,” annuì di nuovo Tkar.
>
> “Di conseguenza anche noi resteremo su Gisa.” Commentò di nuovo Finn
> socchiudendo gli occhi.
>
> “Si.”
>
> “Non le sembra strano che il capitano abbia sposato, mi perdoni il gioco
> di parole, così tranquillamente l’idea?” Gli chiese Finn: “Deve per forza
> avere un piano in mente, giusto? Giusto?”
>
> Tkar questa volta non rispose.
>
>
>
>
>
> *Gisa, Palazzo Reale, Biblioteca*
>
> *30/07/2396, ore 13:00*
>
> Anena non aveva esattamente programmato di ritrovarsi da solo con la
> principessa di Gisa. Non che gli dispiacesse, la principessa era una donna
> intelligente, divertente, entusiasta, con un gran peso sulle spalle. Era
> evidente in ogni parola, gesto e atteggiamento di Lynea e, soprattutto, da
> quella nota cupa, appena percepibile che attenuava ogni suo sorriso.
>
> La biblioteca per contro era straordinaria, scaffali e scaffali di opere
> cui si poteva accedere visivamente o per via cartacea (su richiesta). Il
> banco dati era impressionante e sembrava raccogliere creazioni di ogni
> parte di quell’universo. Anena non conosceva nessuno degli autori che la
> principessa gli stava indicando con orgoglio, ma la sua avida curiosità gli
> fece desiderare di leggerli tutti.
>
> Lynea sorrise alla sua reazione e gli fece cenno di sedersi davanti al
> terminale, “scelga quello che vuole, guardiamarina, non c’è nulla che non
> troverà qui” gli disse con palese orgoglio.
>
> Qualcosa però nel tono della principessa lo fece esitare. Nel momento in
> cui lui aveva sollevato le mani verso la consolle, c’era stato un guizzo,
> qualcosa come l’eccitazione per qualcosa che doveva avvenire. No, si
> corresse Anena, qualcosa che sarebbe potuto avvenire.
>
> Lanciando un’occhiata divertita alla principessa, il consigliere, invece
> di toccare la consolle, posò le mani sulle ginocchia.
>
> “Sono indeciso,” disse indeciso, “suggerimenti?”
>
> Con le mani dietro la schiena, in un atteggiamento che ormai poco aveva a
> che fare con un’ancella e più con la principessa che era, Lynea lo guardò
> improvvisamente incerta e ad Anena riconobbe l’atteggiamento di chi non sa
> se quella che ha davanti è una trappola o davvero una mano tesa amica.
> Senza pensarci le prese una mano e la strinse fra le sue. “Suggerimenti?”
> Chiese di nuovo fissandola negli occhi.
>
>
>
>
>
> *Gisa, Palazzo Reale, Sala del Trono*
>
> *30/07/2396, ore 13:10*
>
> Il capitano aveva la pessima sensazione che qualcosa gli stesse sfuggendo.
> Per quanto la conversazione si fosse mantenuta vivace, priva di silenzi
> imbarazzati o sguardi annoiati, c’era qualcosa di stonato
> nell’atteggiamento della principessa che però non riusciva a spiegarsi per
> il momento. Non dubitava di avere la sua completa attenzione, ma non
> riusciva a liberarsi della sensazione che l’atteggiamento di Lynea
> appartenesse più al ramo della cortesia che a quello della fascinazione.
> Non che lui avesse voluto veramente sedurla, questo era quello che aveva
> voluto far credere all’imperatore. Il suo compito era quello di proteggere
> i suoi uomini e riuscire a riportarli, se possibile, a casa, e immischiarsi
> in una situazione spinosa come quella di Gisa non rientrava nel suo
> concetto di protezione. Il vero motivo per cui aveva accettato la missione
> che l’imperatore gli aveva affidato era legato più che al desiderio di
> scoprire di più dei motivi per cui fosse così conteso. Se su Gisa ci fosse
> stata qualche informazione utile per tornare a casa inoltre, considerando
> quanto la sua storia fosse antica, lui avrebbe fatto di tutto per
> ottenerla. Senza sposarsi possibilmente.
>
> Sorrise ad una battuta appena fatta dalla principessa subito dopo notò che
> si era nuovamente girata a guardarsi alle spalle, come se stesse cercando
> qualcuno.
>
> “Qualcosa che non va?” Chiese con discrezione abbassando la voce per non
> farsi sentire da orecchie indiscrete. La principessa sgranò gli occhi e si
> affretto a scuotere la testa.
>
> “No, no, ero convinta che la mia ancella fosse tornata… Ma probabilmente
> mi sono sbagliata.”
>
> Kenar corrugò la fronte, effettivamente ora che lo notava, anche il
> guardiamarina Lawtoein non era più al suo posto. Si girò verso Tholos, che
> pazientemente attendeva poco distante e l’andoriano, con un appena visibile
> movimento della testa, gli indicò una porta della sala poco distante. Dove
> era andato il guardiamarina? Cosa stava tramando?
>
> “Mi stava raccontando del suo popolo…” Il gentile suggerimento della
> principessa, lo costrinse a riportare l’attenzione su di lei.
>
> “Giusto,” sorrise tornando a guardarla negli occhi e lanciandosi in una
> nuova storia sui trill, i simbionti e le molte vite vissute da alcuni di
> essi. Del guardiamarina, dell’ancella e di quello che stavano combinando si
> sarebbe occupato poi.
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> Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano
> occupati. Bertolt Brecht
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Guardiamarina Anena Lawtoein
Consigliere
USS Seatiger - NCC 72733
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Skype: martina_fvg
Jabber: Lawtoein
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