[Stml3] [MEX 07.01]: Universo olografico di Martina/Lawtoein

illu illuminato666 a gmail.com
Lun 1 Lug 2019 21:12:47 CEST


 Gallivan è anomalo... non si capisce come possa aver superato le
valutazioni severe dell'accademia della flotta stellare.
d'altra parte la stessa cosa si può dire di Reginald Barclay... quindi
vediamo come evolverà

al solito, ottimo pezzo.

Massimiliano aka illu aka Carelli

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Il giorno lun 1 lug 2019 alle ore 13:33 Consigliere Lawtoein <
lawtoein a gmail.com> ha scritto:

> Anzi no... lo mando ora, mi sono resa conto di avere il disco ancora in
> borsetta...
> Buona lettura,
>
> Martina
>
> *****************************************
>
> Brano: 07-01
>
> Titolo: Universo olografico
>
> Autore: Guardiamarina Anena Lawtoein
>
> (aka Martina Tognon)
>
> *****************************************
>
>
>
>
>
> USS Seatiger – Hangar Navette 1
>
> 28/06/2398 Ore 10:00 - Data Stellare 75488.81
>
> ======================================
>
>
>
> Erano gli stessi che avevano assistito agli avvenimenti di più di due anni
> prima e stavano scendendo in ordine sparso dalla navetta che li stava
> riportando a bordo. Tutti si tenevano alla larga dal Consigliere che
> camminava tenendo il braccio teso davanti a sé in una posa alquanto strana.
>
> Anena quel giorno si era vestito in modo assolutamente consono, almeno
> così credeva. Pantaloni morbidi in tessuto azzurro, camicia bianca con due
> ricami simmetrici dello stesso azzurro dei pantaloni sul davanti.
>
> Peccato che il ruolo di padrino su Gisa avesse una ritualità ed un
> significato leggermente particolare, insomma il termine padrino risultava
> essere un po’ semplificativo.
>
>
>
> “Come ci si sente ad essere padrini di una principessa?”
>
> “Capitano non me lo chieda ora perché ancora non l’ho capito nemmeno io
> onestamente.”
>
>
>
> Il ruolo di padrino non era sicuramente analogo a quello che si aspettava
> un terrestre né tantomeno un vulcaniano o un el-auriano. Prima di tutto su
> Gisa non esisteva niente di simile ad una tradizione religiosa che
> assegnasse al padrino un ruolo di guida.
>
> Scese con lo sguardo sul braccio dove spiccava un piccolo taglio. Ecco
> sicuramente non si sarebbe aspettato quella specie di cerimonia
> sanguinolenta.
>
>
>
> “La smetta Consigliere. È un taglietto minuscolo, nemmeno Wejrja ha
> accennato la minima lamentela al riguardo.”
>
> “Ognuno ha i suoi problemi Capitano. Quello che per lei è un taglietto non
> lo è per me.”
>
> “In fondo alla fine non è un impegno eccessivo al riguardo.”
>
> “Cosa vuole che sia aver giurato su un legame di sangue che per la durata
> di un anno dovrò essere presente per qualunque necessità di quel piccolo
> bipede.”
>
> “In effetti un incarico di padrino a tempo ha un senso. Non si favorisce
> una sola persona. Si deve fare bene nella speranza di essere scelti
> nuovamente. Insomma politicamente è un gioco di alto livello.”
>
> Il Capitano Kenar sorrise osservando il modo buffo in cui Anena continuava
> a camminare con il braccio teso in avanti per evitare di macchiare la
> manica della camicia. Come quello fosse un problema insormontabile
> ripensando a tutto quello che era successo in quei due anni.
> Dopo il matrimonio il Dottor Bruce aveva prestato la sua opera al fine di
> dare il via a quel matrimonio sotto il segno della fertilità. Il motivo
> ufficiale che li aveva tenuti in zona era per consentire al *loro collega*
> di ambientarsi su Gisa e trasferire tutte le informazioni mediche
> necessario al riguardo ai medici di corte. Quel tempo era servito a
> stabilizzare geneticamente alcuni dettagli del Consorte Reale.
> Si era parlato lungamente della donazione del seme da parte Quinnar, era
> soprattutto una mossa politica che serviva ai piani della Principessa Lynea.
> Dopo il matrimonio si era iniziato a discutere della cosa ed era stato lo
> stesso uomo a sollevare delle obiezioni. Nonostante avesse inizialmente
> accettato l’idea alla fine si era tirato indietro.
> Il Capitano ricordava ancora il vertice che ne era seguito. La Principessa
> si era tranquillizzata solo quando Quinnar aveva confermato il suo intento
> a prestare giuramento alla casa regnante, ma non il suo intento ad essere
> il padre dell’erede.
> Le motivazioni erano state particolarmente profonde per il tipo di
> personaggio che avevano imparato a conoscere.
>
>
>
> “Non ho bisogno di avere un erede per sentirmi legato a voi. Sono stato
> accolto e mi avete dato la possibilità di essere più di quanto mi sia mai
> stato data la possibilità. Credo che il figlio debba essere vostro.”
>
>
>
> Lynea non aveva potuto non apprezzare la presa di posizione, ripagata con
> una nomina ufficiale a Consigliere Reale al pari di Gaga. Lo stesso Gaga
> reputò quella soluzione l’ideale.
> Quello che aveva spaventato inizialmente la Principessa era la risoluzione
> della faccenda erede, comprensibile dato che non sapeva esattamente quale
> fosse il livello della scienza medica per dei suoi nuovi alleati.
>
> In realtà di Dottor Bruce aveva avuto meno problemi con questa nuova
> soluzione.
> Mescolare due patrimoni genetici simili era molto più facile. Inoltre
> avendo spacciato Andra per un membro dell’equipaggio della nave non c’era
> necessità di cercare tratti fisici particolari per esaltarti o farli
> sparire.
>
> Il risultato era stato una paffuta bambina, Wejrja, nata dopo una regolare
> gravidanza di sette mesi, come da regolare biologia di Gisa.
>
>
> Durante il primo anno di vita la bambina era stata affidata esclusivamente
> ai genitori e seguita da vicino dal Dottor Bruce, ufficialmente per
> verificare la salute della bimba a causa delle *differenze genetiche dei
> genitori*. Ufficiosamente c’era un mondo dietro quello.
>
>
>
> “Dottore mi pare di aver capito che possiamo muoverci per una breve
> crociera.”
> “Come no Capitano.”
>
> “Percepisco qualcosa?”
>
> “Assolutamente niente.”
>
>
>
> Anena sempre con il braccio teso prese la parola.
>
>
>
> “Non vuole allontanarsi dal suo esperimento.”
>
> “Non è un esperimento… in realtà lo è ma solo in parte, comunque sì.
> Possiamo muoverci.”
>
> “Capitano in realtà credo sia necessario lasciare per un po’ l’orbita di
> Gisa. Al di la del terrore che provo al momento, a questo squarcio sul mio
> braccio e sul legame ossessivo del Dottore con il suo esperimento. C’è da
> considerare che, seppure involontariamente, la Principessa e Andrea si
> stanno appoggiando sulla nostra presenza.”
>
> “Va bene Consigliere, prepariamoci per una piccola gita in zona per
> iniziare a tagliare questo cordone ombelicale.”
>
>
>
>
>
> USS Seatiger - Sala Ologrammi 1
>
> 30/06/2398 Ore 09:30 - Data Stellare 75494.23
>
> ======================================
>
>
>
> La sala ologrammi sarebbe stata tutta sua per qualche ora. Era sempre
> stato un solitario, da quando erano in quel cavolo di spazio o universo o
> quel che era, si era isolato ancora di più, se possibile.
>
> Tutto era stato quieto fino all'arrivo del nuovo Consigliere, figura della
> quale sicuramente non aveva sentito la mancanza.
>
> Improvvisamente quel tipo, che tutto secondo lui poteva fare nella vita
> tranne l’ufficiale della Flotta, aveva cercato di organizzare
> settimanalmente degli appuntamenti con lui. Quella mattina era stato
> chiamato a rapporto dal Capitano Kenar.
>
> Sicuramente quel fenomeno da baraccone era corso dal Capitano mettendo su
> un caso contro di lui. Si era trovato con le spalle al muro ad acconsentire
> ad un incontro con il Consigliere per il giorno dopo.
>
> Se era ancora un semplice Tenente JG era colpa di quei personaggi che
> venivano piazzati su tutte le navi per stilare profili psicologici sui
> quali poi i superiori si basavano per determinare le loro carriere.
>
> In pratica tutta la loro vita era in mano a questi dubbi personaggi, che
> non riusciva a considerare Ufficiali a prescindere, ancora di meno nel caso
> di quel pagliaccio in brillantini e piume che girava per la Seatiger.
>
>
>
> “Computer simulazione pesca d’altura Gallivan 1-0-0-3.”
>
>
>
> L’imbarcazione apparve lentamente davanti ai suoi occhi ed improvvisamente
> si ritrovò a navigare sul bellissimo oceano di Bolarus. Non riusciva ad
> accantonare quel sentimento che provava di essere vittima di una serie di
> persone che avevano volontariamente distrutto la sua carriera e tutte le
> possibilità che la vita gli avrebbe potuto portare.
>
> Sapeva che su alcune cose non sarebbe stato mai completamente d’accordo
> con la Federazione. C’erano alcune razze di cui non comprendeva
> l’accettazione. Una su tutti i Denobulani. Quei matrimoni con una decina di
> persone e rapporti che si intrecciavano lo trovavano più che in disaccordo.
>
> Sicuramente si turava il naso, ma non potevano mica pretendere che
> accettasse tutto e tutti.
>
> Nella sua carriera aveva incontrato e parlato con una decina di
> Consiglieri ed era certo che nessuno di loro avesse mai riconosciuto le sue
> potenzialità, limitandosi a stilare rapporti psicologici che esaltavano
> invece quelle che loro chiamavano *ristrettezze mentali.* Dove stava
> tutta quella millanta libertà all’interno della Federazione se lui non
> poteva avere una sua opinione?
>
>
>
>
>
> USS Seatiger - Ufficio del Capitano Kenar
>
> 30/06/2398 Ore 09:30 - Data Stellare 75494.23
>
> ======================================
>
>
>
> “Il Tenente Gallivan ha accettato l’appuntamento per domani.”
>
> “Capitano onestamente non so quanto sia positivo un intervento così
> diretto in questa situazione.”
>
>
>
> Il trill stava scorrendo le informazioni mediche sul suo pad.
>
>
>
> “Signor Lawtoein questo profilo psicologico ammetto mi sta dando molto più
> da riflettere di quanto possa dare a vedere. Non è semplicemente
> preoccupante, di più. Non riesco oggettivamente a capire come sia possibile
> che una persona con questo livello di odio razziale ed intolleranza verso i
> propri stessi colleghi possa essere stato imbarcato sulla *mia* nave.”
>
> “Capitano concordo con lei, ma non è una situazione che possa essere
> risolta con un muro contro muro. Questo genere di personalità amano
> identificare se stessi come le vittime. Metterle in un angolo può solo
> acuire questa loro sensazione e mettere quindi in una situazione di rischio
> chiunque debba rapportarsi con loro.”
>
> “Accetto il suo punto di vista professionale, ma questa è e resta la mia
> nave. Il Tenente JG Gallivan deve assolutamente fare il suo colloquio con
> lei. Siamo in una situazione estremamente pericolosa non possiamo
> permetterci nessun tipo di minaccia, soprattutto non interne.”
>
> “Capitano se non fosse stato per tutta la situazione di Gisa,
> probabilmente non avrei chiesto il suo intervento, ma in quel momento…
> quando ho sentito alcuni commenti di Gallivan mi sono reso conto che la
> situazione doveva essere analizzata prima possibile, su questo concordo
> totalmente con lei. Quello di cui mi incolpo e non averle chiarito meglio
> la situazione per affrontare la cosa in modo più costruttivo.”
>
>
>
> Il Capitano Kenar posò il pad sulla scrivania per rivolgere la sua
> attenzione al Consigliere.
>
> Probabilmente dall’esterno quello equilibrato non sarebbe sembrato lui,
> non quel giorno poi, eppure in quei mesi aveva imparato ad avere piena
> fiducia in lui.
>
>
>
> “Correzioni di rotta?”
>
> “Non ora. Nella mia posizione ci sono cose dei miei pazienti che non posso
> discutere, ma quando si arriva a questo livello di rischio penso di aver
> agito nel modo più opportuno. Ora per le chiedo cortesemente di lasciarmi
> affrontare la cosa a modo mio. Le garantisco che se fosse necessario un
> intervento diretto importante, non esisterei a chiedere.”
>
>
>
>
>
> USS Seatiger - Sala Ologrammi 1
>
> 30/06/2398 Ore 10:05 - Data Stellare 75494.30
>
> ======================================
>
>
>
> Gallivan stava seduto a poppa della barca, con la canna da pesca d’altura
> inclinata verso il pelo dell’acqua.
>
> Trovava esaltante quella lotta tra lui ed il pesce. C’era sempre qualcuno
> nella sua vita che voleva tirarlo sotto, ma lui li avrebbe battuti tutti.
>
> Gliel’aveva insegnato suo padre, pescare non è solo una questione di
> muscoli, il centro della questione è aspettare il momento più opportuno per
> fregare il nemico e tirarlo a bordo per ucciderlo. L’unico modo per
> liberarsi dei nemici era quello. Aveva ragione suo padre.
> L’unico modo per togliersi un inciampo dalla strada era eliminarlo.
>
>
>
> Gallivan era talmente preso dalla lotta con il pesce che non si rese conto
> della fluttuazione luminosa della realtà olografica attorno a lui.
>
> La canna si fletteva verso il pelo dell’acqua per poi essere richiamata
> verso l’alto in un tira e molla violento nel quale stava scaricando tutta
> la sua energia e tutta la sua aspettativa per l’incontro dell’indomani con
> il Consigliere Pagliaccio Lawtoein.
>
> Un colpo di coda dopo l’altro l’enorme pesce di Bolarus iniziava ad
> intravedersi sotto il pelo dell’acqua. Il colpo brillante e liscio, della
> lucentezza delle scaglie di cui comunque non era coperto. Le due code con
> le due forti pinne caudali affiancate.
>
> Eccola la vittoria, a pochi centimetri, poteva quasi sentire i fiotti di
> adrenalina scorrergli nel corpo ad ogni battito del suo cuore.
>
> Ecco l’ultimo strattone del nemico, la canna che si inclina verso l’acqua
> richiamata dalle braccia. I bicipiti che si flettono con il corpo che si
> spinge all’indietro. Ora anche gli occhi del nemico erano visibili. Di un
> limpidi azzurro ghiaccio in contrasto con il blu scuro del corpo.
>
> Alla prossima l’avrebbe tirato a bordo. Era pronto.
>
>
>
>
>
> Ologramma Gallivan 1-0-0-3
>
> 30/06/2398 Ore 10:05 - Data Stellare 75494.30
>
> ======================================
>
>
>
> Sentiva ogni parte di sé tesa nello sforzo di combattere quell’entità che
> mirava a strappargli un pezzo.
>
> Lui era l’acqua, la barca, la canna da pesca, il nemico dal corpo
> traslucido e la luce stessa della stanza.
>
> Sentiva qualcosa vibrare da qualche parte dentro di lui, un qualcosa che
> non riconosceva ancora ma presto sarebbe stato in grado di identificare con
> la paura. Al momento per lui era solo un qualche riverbero di un’emozione
> provata da qualcun altro che non era lui.
>
> Sentiva la forza di quell’essere che lo combatteva, non capiva perché
> fosse necessaria quella lotta. Sentiva il dolore di connessioni che si
> stavano per lacerare in qualche parte del suo io.
>
> Poi sentì profondo un flusso di pensieri che lo invasero. Pensieri che non
> riconosceva ma che acuirono le altre sensazioni, unendosi le une alle altre
> ed esaltandosi a vicenda.
>
> Niente aveva un nome, nemmeno lui. Aveva coscienza di sé, ma nel contempo
> non sapeva chi o cosa fosse. Sapeva di aver risposto a Gallivan 1-0-0-3, ma
> non era certo che quello fosse un nome.
>
> Qualunque cosa quella sensazione fosse non era piacevole. Doveva farla
> smettere. Le ondate di quello che l’altro essere inviava lo facevano stare
> ancora più male. Soffriva e non c’era distinzione tra sofferenza fisica ed
> emotiva in quella sua realtà.
>
> Da dove venissero quei concetti, era altrettanto a lui sconosciuto. Cosa
> voleva dire *fisica*? Cosa voleva dire *emotiva*? E come potevano
> esistere *diverse realtà*?
>
> Soffriva.
>
> Doveva fermare l’altro essere. non poteva permettergli di separalo, non
> poteva essere spezzato in due.
>
> L’unico modo per impedirgli di staccare un pezzo di lui, era portare
> l’altro dentro di sé.
>
> Iniziò a fare resistenza.
>
> Cercò di accorciare i legami allungati.
>
> Si strinse al suo centro raccogliendosi dentro di sé, ma non bastava.
> Strattoni ripetuti dell’altro lo portavano sempre più vicino a quell’altra
> realtà.
>
> Lo stava osservando oramai. Non voleva perdersi. Non poteva perdersi.
>
> Doveva restare uno.
>
> Si ritrasse con una strappo violento e vide l’altro scivolare lentamente
> verso di lui.
>
> Era così o era il contrario. Magari era lui che stava scivolando
> nell’altra realtà.
>
>
>
>
>
> USS Seatiger - Sala Ologrammi 1
>
> 30/06/2398 Ore 10:12 - Data Stellare 75494.31
>
> ======================================
>
>
>
> No!
>
> Come era possibile? Non poteva perdere. Aveva scritto lui stesso quel
> programma non era prevista la sconfitta. La pesca doveva avere sempre un
> esito positivo.
>
> Eppure quella maledetta bestiaccia boliana con un colpo di pinna gli aveva
> fatto perdere l’equilibrio. Il piede era scivolato sulla tolda bagnata ed
> ora stava inesorabilmente cadendo verso l’acqua.
>
> Sentì l’impatto dell’acqua sul viso. Un istante dopo si sentì avvolto
> completamente mentre perdeva i sensi.
>
>
>
>
>
> USS Seatiger – Ufficio Consigliere Lawtoein
>
> 01/07/2398 Ore 11:05 - Data Stellare 75497.15
>
> ======================================
>
>
>
> Dieci minuti di ritardo ci stavano, considerando il personaggio. Quindi
> avrebbe accettato anche la mezzora. Due ore però erano decisamente troppe.
>
>
> “Computer localizzare il Guardiamarina Gallavin.”
>
> “Il Guardiamarina Gallavin non risulta a bordo.”
>
>
>
> Questa onestamente non se l’aspettava.
>
>
>
> “Computer indicare l’ultima posizione nota del Guardiamarina Gallavin.”
>
> “Ultima posizione registrata Sala Ologrammi 1.”
>
> “Dettagli.”
>
> “Accesso ore 09:30 di ieri. Programma Gallivan 1-0-0-3. Programma
> interrotto ore 10:.12 minuti.”
>
> “Computer il Signor Gallivan è in Sala Ologrammi 1?”
>
> “Negativo.”
>
>
>
> Anena si alzò per un momento indeciso se marciare in plancia, lanciare
> l’allarme o parlare con il Capitano. Optò rapidamente per la terza ipotesi,
> non aveva idea di cosa potesse essere successo meglio un po’ di cautela.
>
>
> “Capitano ho bisogno di parlarle con lei immediatamente.”
> “Problemi con l’appuntamento di oggi?”
>
> “Problemi con il paziente. Si è letteralmente dissolto.”
> “Chiarisca dissolto.”
>
> “Non è presente sulla USS Seatiger.”
>
> --
> ===========================================
> Guardiamarina Anena Lawtoein
> Consigliere
> USS Seatiger - NCC 72733
> ===========================================
> Martina mail: Lawtoein a gmail.com
>         Skype: martina_fvg
>        Jabber: Lawtoein
> ===========================================
>
> ==================================================
> Non esistono domande stupide solo risposte stupide
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